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Sfollati a Bagnara<br />
Amleto annunciò alla famiglia che bisognava lasciare<br />
Imola. Era troppo pericoloso restare tra qelle<br />
mura pericolanti, ora che i bombardamenti alleati si<br />
erano intensificati.<br />
– Andremo a stare dai Golinelli, a Bagnara – confermò<br />
Amleto. – Ho parlato con Tilde. È d’accordo a<br />
fare da madrina al baesimo.<br />
I Golinelli erano parenti alla lontana. Qualcuno di<br />
loro aveva sposato un cugino di Amleto, e abitavano<br />
in una grande casa, a Bagnara, non lontano dalla<br />
piazza principale. I Golinelli avevano una figlia, Tilde,<br />
ed erano abbastanza agiati nonostante la guerra.<br />
A più riprese avevano invitato Derna, Amleto e<br />
famiglia a trasferirsi a Bagnara, che era più sicuro<br />
della città. Finalmente Amleto si era fatto convincere<br />
che quella era la soluzione migliore.<br />
– Quando partiamo? – domandò Derna.<br />
– Appena te puoi pedalare – rispose Amleto.<br />
– Allora anche subito – assicurò Derna, che non<br />
voleva restare un solo momento di più in quella<br />
casa dai vetri roi e dai calcinacci che si staccavano<br />
dalle pareti senza preavviso. – Adesso che arriva<br />
l’inverno, staremo bene in campagna.<br />
– Poi sembra che mi diano un posto alla Fornace<br />
– continuò Amleto.<br />
– Ma non l’avevano chiusa dopo lo sciopero?<br />
– Sì, ma adesso la riaprono – informò Amleto.<br />
– Guarda quanto sono furbi i padroni: la chiudono<br />
quando c’è la guerra, tanto nessuno usa i maoni,<br />
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