Maria Stuarda - Il giornale dei Grandi Eventi
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10<br />
corona ci è venuta<br />
da una «La<br />
donna e con una<br />
donna finirà», queste furono<br />
le ultime, profetiche<br />
parole di Giacomo V, re<br />
di Scozia e padre di <strong>Maria</strong><br />
Stuart, pronunciate<br />
sul suo letto di morte, nel<br />
dicembre 1542.<br />
Una dinastia, quella degli<br />
Stuart, decisamente sfortunata:<br />
due re, Giacomo I<br />
e Giacomo III, furono assassinati,<br />
Giacomo II e<br />
Giacomo IV morirono sul<br />
campo di battaglia, Carlo<br />
I e <strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong> finiranno<br />
sul patibolo.<br />
Gli Stuart dovettero lottare<br />
continuamente per<br />
mantenersi in precario<br />
equilibrio sul trono, sia<br />
contro i nemici esterni<br />
che contro quelli interni.<br />
In una lettera di Giacomo<br />
V alla sua futura sposa,<br />
<strong>Maria</strong> di Guisa, così egli<br />
scriveva: «Madame, ho appena<br />
ventisette anni e già la<br />
vita mi opprime con la mia<br />
corona. Orfano fin da bambino,<br />
sono stato prigioniero<br />
di nobili ambiziosi; Archibald,<br />
conte di Angus, suo<br />
fratello Gorge e tutti i suoi<br />
parenti in esilio continuano<br />
ad aizzare il re d'Inghilterra<br />
contro di noi. Non c'è un<br />
solo membro della mia nobiltà<br />
che egli non abbia circuito<br />
con le sue promesse o<br />
comprato coi soldi. Non c'è<br />
nessuna volontà di sicurezza<br />
per la mia persona, né garanzia<br />
per la mia volontà e<br />
per le leggi di giustizia. Tutto<br />
questo mi fa paura Madame,<br />
e io attendo da voi forza<br />
e consigli.[…] I miei Baroni<br />
considerano veramente insopportabile<br />
un re che voglia<br />
fare veramente il re».<br />
Un paese inquieto, quello<br />
che risulta dalle stesse<br />
sincere parole di Giacomo<br />
V; una terra dominata<br />
da una stirpe di cava-<br />
<strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong><br />
lieri forte e selvaggia,<br />
arrogante e inflessibile<br />
che aveva<br />
come unico passatempo<br />
la guerra e la<br />
prevaricazione.<br />
Rinchiusi nei loro<br />
castelli-fortezza,<br />
questi feudatari ne<br />
fuoriuscivano solamente<br />
per sanguinose<br />
scorrerie ai<br />
danni <strong>dei</strong> vicini, con<br />
i quali riuscivano a<br />
mettersi d'accordo<br />
solamente quando<br />
si trattava di umiliare<br />
il comune sovrano, il Re,<br />
verso cui obbedienza e<br />
lealtà erano concetti del<br />
tutto sconosciuti.<br />
Non appena un sovrano<br />
aveva l'intenzione di regnare<br />
sul serio e introdurre<br />
ordine e disciplina, i<br />
Baroni, puntualmente, si<br />
rivoltavano in armi oppure<br />
lo facevano assassinare<br />
dal pugnale di un sicario.<br />
<strong>Il</strong> gregge come<br />
ricchezza feudale<br />
In una terra così governata,<br />
la povertà è quindi la<br />
condizione di vita ordinaria<br />
per il popolo: le<br />
guerre depauperano continuamente<br />
le città di<br />
ogni energia, che a causa<br />
<strong>dei</strong> frequenti incendi e<br />
saccheggi non possono<br />
mai raggiungere una solidità<br />
urbana e un benessere<br />
borghese.<br />
La gente vive miseramente,<br />
di caccia, di pesca<br />
e di pastorizia, come nei<br />
tempi patriarcali.<br />
L'apparato legislativo è almeno<br />
un secolo indietro<br />
rispetto alle conquiste della<br />
vicina Inghilterra: mentre<br />
nelle città costiere<br />
d'Europa proliferano le<br />
banche e le borse, nella<br />
Scozia del '500, la ricchezza<br />
è ancora misurata in<br />
base agli ettari di pascoli e<br />
al numero delle pecore.<br />
Lo stesso re Giacomo V,<br />
fonda tutto il suo patrimonio<br />
su diecimila pecore.<br />
Non ha un tesoro della<br />
Corona, non possiede<br />
un esercito, né una guardia<br />
del corpo a garanzia<br />
della propria incolumità<br />
e del suo potere: non sarebbe<br />
in grado di pagarla<br />
ed il parlamento, in cui<br />
sono i Baroni, i Lords a<br />
decidere, non approverà<br />
mai una legge che renda<br />
<strong>Il</strong> Giornale <strong>dei</strong> <strong>Grandi</strong> <strong>Eventi</strong><br />
Una dinastia sfortunata: gli Stuart<br />
Sangue e miseria nella Scozia del XVI secolo<br />
La congiura di Babington<br />
che travolge<br />
<strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong><br />
ricorda sotto molti aspetti<br />
una pagina di Shakespeare:<br />
macchinazioni,<br />
missive segrete, intuizioni,<br />
violenze degne di un<br />
palcoscenico. Cecil e<br />
Walsingham, ministri di<br />
Elisabetta, preparano<br />
una trappola perfetta. <strong>Il</strong><br />
loro piano mira a poter<br />
giustiziare legalmente<br />
l’ormai scomoda Regina<br />
cattolica. <strong>Il</strong> parlamento<br />
inglese vara nel 1584 un<br />
«atto per la sicurezza della<br />
regale persona della Regina»<br />
che, nell’eventualità<br />
di una congiura, avrebbe<br />
portato alla condanna a<br />
morte di chiunque vi<br />
avesse partecipato, anche<br />
solo nell’ideazione.<br />
Era dunque necessario<br />
permettere alla <strong>Stuarda</strong>,<br />
<strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong> con l’infante James<br />
La congiura di Babington<br />
L’inganno che uccise <strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong><br />
di recente soggetta ad un<br />
regime carcerario che le<br />
impediva di ricevere o<br />
scrivere lettere, di poter<br />
nuovamente cospirare<br />
per la propria liberazione.<br />
Detto fatto, la prigioniera<br />
trasferita nel castello<br />
di Chartley, ricevette<br />
dopo mesi di isolamento<br />
una lettera cifrata da Parigi.<br />
È il suo agente: Morgan<br />
che annoverava<br />
ignaro, tra i fedelissimi<br />
di cui si serve, spie di<br />
Walsingham! Geniale il<br />
sistema per permette alle<br />
lettere di entrare e uscire<br />
dal castello-prigione:<br />
queste arrivavano nascoste<br />
nelle botti di birra che<br />
settimanalmente erano<br />
consegnate a Chartley e i<br />
cui vuoti venivano poi<br />
puntualmente restituiti<br />
con le risposte! Sono i<br />
suoi carcerieri a inven-<br />
tarlo. Walsingham, capo<br />
della polizia, leggeva così<br />
in tempo reale la corrispondenza<br />
e attendeva<br />
pazientemente che la<br />
<strong>Stuarda</strong> si sbilanciasse al<br />
punto di appoggiare un<br />
disegno omicida. Perché<br />
ciò avvenisse c’era bisogno<br />
di qualcuno di cui la<br />
prigioniera si fidasse.<br />
Non per caso nei pressi<br />
del castello di Chartley<br />
viveva un giovane nobile,<br />
idealista e cattolico,<br />
da sempre sostenitore<br />
della regina scozzese:<br />
Antony Babington. <strong>Il</strong><br />
giovane è audace, cerca<br />
fra i suoi amici qualcuno<br />
che lo aiuti a liberare la<br />
<strong>Stuarda</strong>. Crea così un<br />
piccolo gruppo di avventurosi<br />
romantici tra i<br />
quali si insinuarono spie<br />
di Walsingham che dovevano<br />
convincere Ba-<br />
bington e gli altri<br />
ad un’impresa ancora<br />
più grande:<br />
uccidere la protestante<br />
Elisabetta!<br />
In maggio alle spie<br />
fu assegnata un’altra<br />
missione: convincere<br />
i confidenti<br />
di <strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong><br />
per una pressione<br />
sulla scozzese affinchè<br />
con poche<br />
righe scritte esorti<br />
i congiurati all’azione,<br />
all’assassinio di<br />
Elisabetta. Walsingham<br />
doveva procurarsi la<br />
prova tangibile del coinvolgimento<br />
della Cattolica.<br />
Per questa via però il<br />
ministro non ottenne<br />
nulla di sufficientemente<br />
esplicito e dunque cercò<br />
un alternativa. Lo stesso<br />
Babington venne spinto<br />
dagli infiltrati a confida-<br />
al Re strumenti di potere<br />
effettivo.<br />
I cattolici re di Scozia vivono<br />
grazie a una parte<br />
delle modeste rendite del<br />
clero e grazie a prestiti da<br />
parte della Francia o del<br />
Papato.<br />
Questa eterna miseria<br />
rende la Scozia continuamente<br />
oggetto di palleggiamenti<br />
da una potenza<br />
straniera all'altra: chi<br />
combatte contro il Re e<br />
per il protestantesimo<br />
viene pagato da Londra,<br />
chi combatte per gli<br />
Stuart e il cattolicesimo,<br />
viene pagato da Parigi,<br />
Madrid e Roma. Tutti pagano<br />
volentieri per il sangue<br />
scozzese e soprattutto<br />
la Francia cerca di<br />
rafforzare militarmente<br />
la Scozia ai danni dell'Inghilterra,<br />
che naturalmente<br />
reagisce di conseguenza.<br />
E' questo il mondo duro e<br />
brutale in cui la piccola<br />
<strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong>, il 7 dicembre<br />
1542, inizia la sua<br />
avventura umana legando<br />
indissolubilmente il<br />
proprio destino a quello<br />
della sua Patria.<br />
Andrea Cionci<br />
La Regina <strong>Maria</strong> di Scozia<br />
re alla <strong>Stuarda</strong> i dettagli<br />
della congiura che egli,<br />
poco saggio, mise nero<br />
su bianco. <strong>Maria</strong> <strong>Stuarda</strong><br />
si trattenne davanti al coraggio<br />
espresso nella lettera<br />
e rispose impudentemente<br />
tradendo la propria<br />
adesione. E’ la prova<br />
sufficiente per portarla al<br />
patibolo.<br />
<strong>Maria</strong> Elena Latini