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amiga.lib, dobbiamo anteporre amiga.lili a Ic.lib nell'elenco
delle litirerie. Le altre funzioni analoghe sono puts. putchar,
sprintf, fclose, fgetc, fprintf, fp~itc, fputs, getchar (si veclano
i Rom Kernel Manual per ulteriori clelucidazioni a
proposito).
Se facciamo una prova con il nostro sorgente. otteniamo un
eseguibile di 2756 byte, con una netta i-idiizione del codice,
che ci avvicina al nostro obiettivo.
Ci ritnane ancora un passo da fare, intervenire sul codice
che precede la funzione main e clie la chiama. Si possono
seguire più strategie a proposito. IJna strada può essere
quella di cambiare la funzione -main. Di solito. il codice (in
Assembly) contenuto in c.o chiai~a la funzione -main (in C
e contenuta in 1c.lib) che a sua volta chiarila la funzione
main che scriviamo noi (si noti che, a livello di linker. a tutti
i nomi va anteposto un carattere '-', inserito
automaticamente dal compilatore):
c.o -> main > main (per noi)
C. o -> maln > P
maln (per il llnicer)
Abbiamo due possibilità: o escludere la funzione -1nain.
usando il nome -main per la funzione principale del nostro
codice, o sostituire la funzione -rr-iain standard con la
funzione -tinymain. Nel primo caso si ottiene la miglior
riduzione di codice, ma si perde uno dei servizi che -lilain
offre, cioè la costnizione del vettore argv[ l a partire dalla
linea di cornando (l'altro servizio: la gestione bufferizzata
dell'I/O tipica del C. l'abbiaino già ahbandonato
volontariamente).
Nel secondo si mantiene la gestione della linea di cornando
e si perde solo quella dell'I/O bufferizzato: proprio ci6 che
vogliamo. Per cui converrà usare la -tinymain: per farlo
Figura 1: La "cura dimagrante" per Hello World
I I BPTR stdout;
NODEBUG
sc sn
amiga.lib
- tinymain
I senza co Opzioni Lungliezza
6492
6368
2756
988
occorre definire sulla linea di comando del linker -main
coine -tinyinain a questo illodo:
Bene, proviamo a linkare con questo nuovo parametro: 988
byte! Finalmente una cifi-a ragionevole per un prograrilina
che dice solo "Hello".
Se si usa questa strada (quella clie io prediligo), occorre fare
attenzione a non usare la funzione exit del SAS, perche
questa porta con se iin notevole overhead che vanifica i
risultati ottenuti.
Conviene usare, invece, la funzione -exit (che tuttavia non
è molto diversa da exit) o riieglio ancora XCEXIT clie
praticaniente ha un overhead nullo (non si tratta, infatti, di
una funzione, ma cli un sirnbolo definito in c.o e quindi il suo
uso non aggiunge del codice al nostro programrila).
IJna seconda strada è quella di intervenire su c.o. Ci sono.
ancora una volta, diverse alternative. Una può essere quella
di modificare c.o (la SAS fornisce il listato in Assembly)
escludendo certe funzioni che risultano superflue, come,
per esempio, il supporto per il Workbench, o le chiamate
alle funzioni -fpinit, -fpteriii, MemCleanup. Un'altra può
essere quella di usare i riioduli di startup della Comnlodore,
Astartup.ohj di cui esistono piìi versioni. con o senza
supporto Workl->ench.
Una terza strada i? quella di eliininare del tutto c.o; la nostra
funzione iìlain diverrà così la prima ad essere esegiiita e
pertanto sari come progratiitnare in Asseml->ly (anche se
potremo usare le funzioni di libreria C). I1 SAS perrnette di
gestire anche la linea di comando, grazie alla keyworcl
-asni, presente nelle versioni 5.x del pacchetto. I1
puntatore alla stringa con gli argorilenti viene passato da CL1
nel registro A0 e la sua lunghezza in DO, ecco allora come
diventerelil~e il nostro prograriimino:
#include "proto/exec.hr'
#in&lude "proto/dos.h"
struct DosLibrary *DOSBase;
asm -saveds
~nain ( register d o int len,
reglster-a0 char "arg)
I
lf ( ! (DOSBase= (struct DosLlbrary *)
OpenLibrary ("doc. llbrary", O) ) )
return100;
stdout=Output () ;
prlntf ("Hello World 'ils\nr', arg) ;
Delay (50) ;
return 5;
l
(segue a pag.50)