31.05.2013 Views

01 Prima.indd

01 Prima.indd

01 Prima.indd

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

16<br />

Giovedì 29 Maggio 2008<br />

DIRITTI INUMANI<br />

MEDIO ORIENTE<br />

La violenza è proseguita anche<br />

in questo primo scorcio di<br />

2008, specialmente in Iraq e in<br />

Israele e Territori occupati palestinesi.<br />

In Iraq molti iracheni<br />

sono stati obbligati ad abbandonare<br />

le loro case; il numero<br />

di rifugiati è stimato a circa 2<br />

milioni, ai quali si aggiungono<br />

2,2 milioni di sfollati. In Palestina<br />

- fa sapere Amnesty - nei<br />

primi 4 mesi dell’anno oltre<br />

330 palestinesi (più della metà<br />

civili, bambini compresi), sono<br />

stati uccisi nel corso di attacchi<br />

israeliani, prevalentemente<br />

a Gaza. Nello stesso periodo,<br />

hanno perso la vita 14 civili e 9<br />

soldati israeliani. Inoltre, Israele<br />

ha proseguito a costruire il muro<br />

di 700 chilometri, a espandere<br />

gli insediamenti<br />

illegali e<br />

a demolire le<br />

abitazioni dei<br />

palestinesi a<br />

Gerusalemme<br />

Est e altrove.<br />

AFRICA SUBSAHARIANA<br />

Nel 2007 molte persone in<br />

Africa hanno continuato a vedere<br />

violati i propri diritti. I<br />

conflitti armati interni sono<br />

stati accompagnati da gravi violazioni<br />

dei diritti umani, come<br />

uccisioni illegali, tortura e stupri.<br />

E’ il caso di Somalia, Ciad,<br />

Darfur, Nigeria e del Congo<br />

dove, nonostante un “atto di<br />

impegno” (2008), prosegue,<br />

secondo Amnesty, il reclutamento<br />

dei bambini da parte dei<br />

gruppi armati, uccisioni di civili,<br />

torture e violenze sessuali.<br />

La “guerra al terrore” americana<br />

ha avuto un impatto crescente<br />

negli Stati del Corno d’Africa<br />

e in altre regioni del continente.<br />

A gennaio, si calcola che almeno<br />

140 persone in fuga dalla Somalia<br />

verso il Kenya siano state<br />

detenute dalle autorità kenyane<br />

e poi trasferite illegalmente. Oltre<br />

80 di questi detenuti sono<br />

stati trattenuti senza accusa né<br />

processo.<br />

In guerra come<br />

in democrazia<br />

Le violazioni denunciate da Amnesty<br />

Una manifestazione a Londra<br />

DOMENICO GIOVINAZZO<br />

«I<br />

AGGRESSIONI, FACILI PROFETI<br />

SEGUE DALLA PRIMA<br />

INSOMMA LA COLPA ultima pare<br />

essere degli stranieri per il solo fatto<br />

di esserci, di calpestare l’italico<br />

suolo. I fatti del Pigneto stanno<br />

alla destra neonazista come le ronde<br />

alla Lega. Per il segretario del<br />

Pdci Diliberto «Il raid e l’aggressione<br />

nella zona del Pigneto sono<br />

il frutto avvelenato del clima xenofobo<br />

indotto dalle politiche del<br />

governo». Se ripercorriamo le fasi<br />

della nascita e dell’avvento del fascismo<br />

rivediamo in parte lo stesso<br />

copione. Di fronte alle aggressioni<br />

più violente, alle esecuzioni sommarie<br />

di dirigenti sindacali, di amministratori<br />

e politici cattolici e di<br />

sinistra, che segnarono i primi anni<br />

leader mondiali devono porgere le proprie scuse<br />

per non aver realizzato la promessa di giu-<br />

stizia e uguaglianza contenuta nella Dichiara-<br />

zione universale dei diritti umani (Dudu)». E’ l’incipit<br />

dell’ultimo rapporto annuale di Amnesty international,<br />

presentato in questi giorni dall’organizzazione che tutela<br />

i diritti umani. Nell’introduzione si ricorda lo spirito<br />

lungimirante con cui 60 anni fa la Dudu fu approvata<br />

all’Onu, ma la realtà odierna è purtroppo lontana dalla<br />

realizzazione dei principi previsti in quel documento.<br />

Una situazione che non riguarda solo i tanti paesi dilaniati<br />

da conflitti o quelli governati da regimi autoritari,<br />

ma anche le democrazie occidentali di più antica tradizione.<br />

Ad esempio gli Stati Uniti: «L’amministrazione<br />

americana – si legge nel rapporto 2008 – ha proseguito<br />

nel tentativo di indebolire il divieto assoluto della<br />

tortura e dei maltrattamenti». E il presidente Bush «ha<br />

autorizzato la Cia a ricorrere ancora alla detenzione e<br />

agli interrogatori segreti, sebbene ciò si configuri come<br />

crimine internazionale». Il riferimento è alla pratica<br />

delle rendition, cui diversi stati dell’Unione europea<br />

hanno partecipato «voltandosi dall’altra parte o hanno<br />

colluso con la Cia nel sequestro, la detenzione segreta e<br />

il trasferimento illegale di prigionieri verso paesi in cui<br />

del suo avvento<br />

al potere il fascismo<br />

fece finta<br />

di non avere<br />

responsabilità<br />

dirette. E’ bene ri- ri-<br />

cordare che nei mesi che seguirono<br />

al sequestro di Matteotti lo stesso<br />

duce fece circolare ad arte voci che<br />

davano il dirigente socialista fuori<br />

dall’Italia, in una fuga d’amore.<br />

Il corpo di Matteotti fu ritrovato<br />

due mesi dopo il rapimento in un<br />

bosco a pochi chilometri da Roma.<br />

Ed è bene ricordare che con la “costituzionalizzazione”<br />

del fascismo<br />

lo squadrismo divenne un corpo<br />

dello stato.<br />

GIA. C.<br />

sono stati sottoposti a torture».<br />

Oltre a grandi potenze come la Russia, che «ha represso<br />

il dissenso politico e fatto pressione sui giornalisti<br />

indipendenti», anche molti paesi emergenti rappresentano<br />

contesti critici per i diritti umani. E’ il caso dell’India,<br />

consolidata democrazia in forte crescita economica:<br />

a Nandigram, nel Bengala occidentale, alcuni «agricoltori<br />

che protestavano contro l’istituzione di una Zona<br />

economica speciale per l’industria sono stati attaccati,<br />

feriti e uccisi grazie alla complicità della polizia».<br />

Il rapporto di Amnesty non manca di sottolineare alcuni<br />

importanti progressi – come l’approvazione all’Onu<br />

della moratoria sulla pena di morte, o le elezioni in Nepal<br />

dove i cittadini, mandando il partito comunista al potere,<br />

hanno espresso la volontà di veder rispettati i diritti<br />

umani – ma ricorda anche «il fallimento della leadership<br />

collettiva internazionale nel contrastare l’impunità e l’ingiustizia»<br />

con cui Israele continua da 60 anni a opprimere<br />

la popolazione palestinese. Nonostante la drammatica<br />

realtà emersa dal rapporto, secondo Amnesty ci sono<br />

motivi di ottimismo: «Il potere della gente di generare<br />

speranza e produrre il cambiamento è molto attivo nel<br />

60° anniversario della Dudu. La consapevolezza dei diritti<br />

umani si sta diffondendo a livello globale. I leader<br />

mondiali la stanno ignorando, a loro rischio».<br />

mondo<br />

POLITICA<br />

La sinistra e l’ambiente<br />

LA SINISTRA E l’ambiente. L’urgenza di intervenire,<br />

i problemi in lista d’attesa ormai da troppo tempo, le<br />

questioni aperte e quelle “riaperte” dal nuovo governo di<br />

centrodestra. Da qui è ricominciato lo scorso 23 maggio<br />

a Roma, nella redazione di Carta, il discorso sulla<br />

politica ambientale in Italia da parte di Verdi, Pdci, Prc<br />

e l’associazionismo. Tra gli aderenti a queste discussioni,<br />

che proseguiranno, sullo stato dell’arte: Riccardo Petrella,<br />

Massimo Serafini, Claudio Saroufim, Vezio De Lucia,<br />

Gianni Mattioli, Grazia Francescato, Georg Frisch e<br />

tanti, tantissimi altri. Discussione aperta, franca, a volte<br />

accesa. Il primo approdo di questo rinnovato impegno<br />

della sinistra sarà la manifestazione nazionale che si terrà<br />

a Milano il 7 giugno sul binomio clima ed energia (al<br />

tema dedicheremo spazio nel prossimo numero), preceduta<br />

il 5 da un’iniziativa che racconta crisi e storia del<br />

AMERICHE<br />

Nel centro di detenzione di<br />

Guantánamo Bay, diretto dagli<br />

Usa restano circa 270 prigionieri.<br />

7 detenuti “di alto valore” sono<br />

stati incriminati: 6 di essi erano<br />

stati vittime di sparizione forzata<br />

e forse di tortura nel contesto<br />

del programma di detenzioni<br />

segrete della Cia. Il settimo era<br />

stato sottoposto a torture e altri<br />

maltrattamenti nell’ambito del<br />

“piano di interrogatori speciali”<br />

autorizzato da Rumsfeld.<br />

ASIA<br />

In questa regione, i casi più<br />

eclatanti di violazioni di diritti<br />

umani, secondo Amnesty, sono<br />

quello dell’Afghanistan dove nei<br />

primi 4 mesi si contano 120 vittime<br />

civili a causa di violenze di<br />

gruppi antigovernativi e attacchi<br />

suicidi; nell’ex Birmania è proseguita<br />

la repressione nei confronti<br />

delle persone coinvolte<br />

nelle proteste del 2007. Almeno<br />

700 prigionieri di coscienza<br />

rimangono tuttora in carcere.<br />

EUROPA<br />

Una macchia nera: le rendition.<br />

Nonostante siano emerse prove<br />

che hanno confermato la<br />

complicità degli Stati europei, i<br />

governi continuano a non mostrare<br />

volontà politica sul tema.<br />

Il Vecchio continente, inoltre, si<br />

distingue in negativo per le restrizioni<br />

ai diritti dei migranti. In<br />

particolare, Amnesty denuncia<br />

le discriminazioni basate sull’identità<br />

nei confronti di rom,<br />

rimasti ampiamente esclusi dalla<br />

vita pubblica, impossibilitati<br />

a godere di diritti e vittime di<br />

crimini dettati dall’odio.<br />

nucleare. «La società non è la stessa del periodo che evocò<br />

il nucleare» spiega infatti nel suo intervento Massimo Serafini,<br />

del direttivo di Legambiente, che dice che «l’attuale<br />

scelta climatica è insidiosa». Insomma ci sono di mezzo<br />

le imprese, gli ex ambientalisti, gli affari... poi compaiono<br />

anche i cavilli, le leggi, anche quelle che non esistono<br />

come racconta l’urbanista Vezio De Lucia che fa il<br />

punto su cementificazione, speculazione, diritti edificatori<br />

(assenti nell’ordinamento italiano) citando il caso Roma,<br />

non quello dell’ormai mitico “modello” veltroniano ma lo<br />

scempio della Capitale - del parco dell’Appia antica per<br />

esempio - documentato da Report. E adesso, “In marcia<br />

per il clima” (per adesioni marcia.clima@legambiente.eu),<br />

dal titolo dell’iniziativa che ci sarà a Milano tra meno di<br />

dieci giorni, il prossimo approdo della discussione.<br />

ANTONELLA DE BIASI

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!