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Anellino: obbligo o non obbligo, <strong>questo</strong> è il dilemma<br />
e di regolare detenzione, come già succede<br />
quasi ovunque all’estero, eliminando diversi<br />
inutili adempimenti a carico degli allevatori<br />
che attualmente sono costretti a produrre<br />
un’enormità di “scartoffie”. Prima di emanare<br />
tali provvedimenti sarebbe inoltre quanto<br />
mai opportuna una collaborazione con gli Organismi<br />
che rappresentano gli allevatori, con<br />
le Associazioni di protezione ambientale e<br />
RICHIESTA DI CHIARIMENTI AL MINISTERO<br />
2<br />
animale al fine di considerare anche eventuali<br />
casi particolari come l’impossibilità di anellare<br />
in alcune circostanze, il fatto che molte persone<br />
detengono pochi esemplari per semplice<br />
diletto e altri casi che rendono impossibile o<br />
difficoltoso l’inanellamento.<br />
Sappiamo tutti che le norme devono essere<br />
osservate. Certo, quando sono chiare e non<br />
penalizzanti tutto diventa più facile.<br />
Quando sussistono dubbi sull’esistenza e/o sull’applicazione delle norme, la strada<br />
maestra per chiarirsi le idee è quella di rivolgersi a chi le ha emanate (o<br />
interpretate).<br />
E’ partendo da <strong>questo</strong> presupposto che il nostro Club, in collaborazione con il<br />
World Parrot Trust e con il Club del Padda Oryzivora, l’ novembre scorso ha<br />
inviato una formale richiesta di chiarimenti al Ministero dell’Ambiente, al Ministero<br />
delle Politiche Agricole e, per conoscenza, alla FOI. Chiediamo di sapere,<br />
in sostanza, a quali norme, nazionali o comunitarie, gli Uffici Cites facciano riferimento<br />
nel chiedere agli allevatori l’indicazione degli estremi di marcaggio per i<br />
soggetti inclusi nell’allegato B.<br />
Come Roberto Prandini ha ben spiegato nel suo articolo, non ci sarebbero, a nostro<br />
avviso, normative che prevedono l’obbligo indiscriminato per tutti gli Agapornis,<br />
ma solo in taluni precisi casi. Una tesi, la nostra, avvalorata dal parere del<br />
Direttorato per l’Ambiente della Commissione Europea del ottobre 2008.<br />
Siamo convinti che per arrivare a nuove regole condivise si debba partire dalla<br />
certezza di quelle esistenti. Ora aspettiamo, pazienti e fiduciosi, gli sviluppi.