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Classi di verbi pronominali - Francesca Masini

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Accanto a queste CVP più “grammaticali”, esistono anche forme lessicalizzate con uno<br />

o più clitici. In italiano, per esempio, abbiamo CVP i<strong>di</strong>omatiche con i clitici ci, la, ne<br />

(5) oppure con un doppio clitico, come ad esempio sela o cene (6):<br />

(5) starci, piantarla, darne<br />

(6) cavarsela, volercene<br />

All’interno delle CVP è possibile quin<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare meccanismi più o meno produttivi<br />

e più o meno lessicalizzati. In altre parole, la cliticizzazione può essere tanto <strong>di</strong> natura<br />

grammaticale quanto <strong>di</strong> natura lessicale.<br />

1.1. Il caso dell’italiano<br />

I clitici <strong>pronominali</strong> in italiano sono stati ampiamente <strong>di</strong>scussi nella letteratura<br />

specialistica 2 . Particolare attenzione è stata de<strong>di</strong>cata al clitico pronominale riflessivo si,<br />

per via della sua complessa polifunzionalità. Il si compare infatti in strutture riflessive<br />

<strong>di</strong>rette (7a) e in<strong>di</strong>rette (7b), reciproche <strong>di</strong>rette (8a) e in<strong>di</strong>rette (8b), nei cosiddetti<br />

intransitivi <strong>pronominali</strong> (9), nonché nelle costruzioni impersonali e passivanti che<br />

abbiamo visto sopra in (3) e (4).<br />

(7) a. lavarsi, vestirsi<br />

b. tagliarsi i capelli, bagnarsi la gola<br />

(8) a. abbracciarsi, baciarsi<br />

b. stringersi la mano<br />

(9) addormentarsi, arrabbiarsi, pentirsi<br />

Accanto a queste forme <strong>pronominali</strong> più note, abbiamo in italiano una serie <strong>di</strong> usi<br />

produttivi, ma meno stu<strong>di</strong>ati, che vengono talvolta denominati “intensivi” o<br />

“espressivi”. Ci riferiamo in particolare ai fenomeni esemplificati dai dati in (10)-(14),<br />

tratti da Serianni (1988):<br />

(10) tornarsene, andarsene, starsene vs. tornare, andare, stare<br />

(11) farsi una passeggiata vs. fare una passeggiata<br />

(12) mangiarsi le unghie vs. mangiare le proprie unghie<br />

(13) Non mi ti far bocciare! vs. Non ti far bocciare!<br />

(14) Entro nel bar e sai chi ti vedo? vs. Entro nel bar e chi vedo?<br />

I <strong>verbi</strong> in (10) sono descritti da Serianni come versioni più espressive dei corrispondenti<br />

2 Cfr., tra gli altri, Seuren (1974), Wanner (1977, 1987), Lo Cascio (1970), Berretta (1983), Simone<br />

(1983, 1993), Cinque (1988), Cennamo (1993), Lepschy & Lepschy (1993), Monachesi (1995), Jezek<br />

(2003, 2005), D’Alessandro (2007). Tra le grammatiche <strong>di</strong> consultazione, ricor<strong>di</strong>amo in particolare<br />

Rohlfs (1969), Tekavčić (1972), Dardano & Trifone (1997), Serianni (1988), Renzi, Salvi & Car<strong>di</strong>naletti<br />

(a cura <strong>di</strong>) (2001).<br />

2

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