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francobeat Leon pauL winter - Sentireascoltare

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etorica credimi se ti dico che questi album sono davvero<br />

come figli per me e li amo tutti allo stesso modo. E come<br />

fai a scegliere tra i tuoi figli? Riascoltandoli, ciascuno mi<br />

procura la stessa gioia dell’altro, per motivi certamente<br />

diversi. Mettiamola così: la mia fortuna in questo senso<br />

è di non aver mai registrato nulla che non mi entusiasmassero<br />

totalmente.<br />

Quali sono gli album con la più intensa carica di spiritualità<br />

che tu abbia mai ascoltato?<br />

Per assurdo, le composizioni che trovo più spirituali<br />

hanno volume belli pieni: amo profondamente i tre<br />

capolavori realizzati da Gil Evans in collaborazione con<br />

Miles Davis negli Anni ’50 e dunque Miles Ahead, Porgy<br />

And Bess e Sketches Of Spain. Ma non posso tralasciare le<br />

musiche composte da Bach, Béla Bartok, Heitor Villa-<br />

Lobos e Charles Ives, forse il primo grande compositore<br />

nord-americano.<br />

Miles però ebbe a dichiarare: “I bianchi suonano in<br />

un certo modo: per dare il ritmo, si appoggiano sulle<br />

note”. Considerazione che trovo molto significativa.<br />

Non ho idea di cosa intendesse Miles. Se voleva dire che<br />

i jazzisti bianchi suonano sempre in un certo modo, beh,<br />

mi sa che è stato frainteso. Non credo proprio che la vedesse<br />

così e, a ogni modo, io non lo penso di certo.<br />

E poi senti questa di Stravinsky: “Un buon compositore<br />

non scimmiotta nessuno, si limita a rubare”.<br />

Ecco, sono d’accordo invece sul fatto che tutto ciò che<br />

possiamo concepire e suonare è enormemente influenzato<br />

dal patrimonio musicale elaborato da quelli che ci<br />

hanno preceduto.<br />

Sogni: con quali personaggi del passato avresti amato<br />

suonare?<br />

Pescando nel diciannovesimo secolo avrei amato far<br />

parte della banda del compositore tardo-romatico John<br />

Philip Sousa. E per il ventesimo secolo scelgo sicuramente<br />

Stan Kenton e la sua orchestra.<br />

Crisi del mercato discografico: chi si salverà?<br />

Ogni musicista dovrebbe ingegnarsi per trovare quella<br />

strada che renda le sue opere di una qualche incontrovertibile<br />

utilità per il mondo in cui vive (al di là dei dettami<br />

dell’arte e dell’intrattenimento): solo allora potrà<br />

dirsi al riparo dai predatori che hanno spolpato questo<br />

business dedicandosi all’individuazione e confezionamento<br />

del minimo comune denominatore per irretire<br />

attraverso una musica sottosviluppata le menti più facili<br />

da plasmare, cioè quelle dei ragazzini.<br />

Che ti ha insegnato, ascoltare il canto degli animali?<br />

Spero valga anche se non ricordo chi l’ha detto: “Le foreste<br />

sarebbero davvero silenziose se a cantare fossero<br />

soltanto i migliori”.<br />

E dagli animali all’uomo: quali le voci che potrebbero<br />

rappresentare al meglio la nostra razza?<br />

S u t u t t i , Frank S i n a t r a , l ’ a r m e n o A r t o<br />

Tunçboyac&#305;yan (prova ad ascoltare il suo Every<br />

Day Is A New Life), Gordon Bok e la voce cristallina<br />

dell’irlandese Karan Casey. C’è poi una donna pigmea,<br />

si chiama Emilie Koule, che ha delle doti interpretative<br />

fantastiche.<br />

Qual è stato il contributo di George Martin nella registrazione<br />

di Icarus?<br />

La sua presenza è stata fondamentale; senza addentrarsi<br />

in dettagli tecnici mi limiterò a evidenziare che lui ci ha<br />

insegnato come impiegare uno studio di registrazione<br />

in maniera creativa, quasi fosse uno strumento aggiuntivo.<br />

La sua nobiltà d’animo combinata con uno spiccato<br />

senso dell’umorismo sono riuscite a tirar fuori il meglio<br />

da ogni membro del Consort.<br />

Qual è il problema principale che sta affrontando il<br />

Pianeta Terra?<br />

La nostra insaziabile dipendenza energetica: in troppi<br />

confondono ancora la richiesta con la necessità. Abbiamo<br />

perciò un urgente bisogno di reinventare la concezione<br />

dell’essere “umani’ in questo particolare periodo<br />

della nostra evoluzione. Illuminante, a tal proposito, un<br />

libro scritto dal prete cattolico passionista Thomas Berry,<br />

The great work: our way into the future.<br />

Acustica: quali, tra le innumerevoli location in cui ti<br />

sei esibito, hanno concesso le maggiori soddisfazioni?<br />

Non ho dubbi: in maniera diametralmente opposta e<br />

inspiegabile a parole, i luoghi che più hanno contribuito<br />

attivamente in questo senso sono stati il Grand Canyon,<br />

il lago Baikal in Siberia, North Crestone Lake nel<br />

Colorado, l’enorme cattedrale di Saint John the Divine<br />

a New York e, recentemente, il museo Miho a Kyoto, in<br />

Giappone.<br />

Non sono molti i tecnici del suono abili nel registrare<br />

musica acustica a un certo livello: che indicazioni<br />

specifichi loro?<br />

Cerchiamo semplicemente di ottenere con spontaneità<br />

un suono acustico il quanto più ricco possibile.<br />

Quale credi sia la ragione alla base dell’antipatia che<br />

la maggior parte delle persone nutre nei confronti<br />

della fusion?<br />

Non è che abbia mai ascoltato molta fusion in vita mia;<br />

negli Anni ’70, quando questo genere esplose, non ci<br />

feci molto caso. Ecco, diciamo che apprezzavo molto la<br />

Mahavishnu Orchestra, erano miei amici. Non ricordo<br />

di aver ascoltato altro che mi abbia entusiasmato, a eccezione<br />

di alcuni titoli per la Arista dei Brecker Brothers.<br />

E ammesso che possa essere considerata una band “fusion’,<br />

apprezzo anche il Pat Metheny Group.<br />

Chi non sopporti proprio?<br />

Gli arrivisti, le persone avide di potere e certi pseudoartisti<br />

che in realtà non sono altro che grossi bluff.<br />

Il tuo impegno più recente è Flyways<br />

Un progetto organizzato dell’associazione no-profit<br />

Music for the Earth, che intende celebrare il viaggio migratorio<br />

degli uccelli dall’Africa all’Eurasia attraverso la<br />

Grande Fossa Tettonica. Per l’occasione, si è costituito un<br />

ensemble - la Great Rift Valley Orchestra - che comprende<br />

anche musicisti del Consort e intende omaggiare le<br />

musiche tradizionali presenti in questa formazione geografica<br />

sposandole alle voci degli uccelli. Entro la fine<br />

dell’anno dovrebbe uscire un cd a raccogliere i momenti<br />

più significativi.<br />

Che qualità sono indispensabili in un musicista?<br />

Non ho dubbi: dedizione, rispetto ed entusiasmo.<br />

Quando non sei in tournée, come spendi il tempo?<br />

Godendomi la famiglia e in particolare le mie due figlie,<br />

finché sono ancora piccole. Adoro passeggiare nei boschi,<br />

fare un po di jogging tra i prati e nuotare nel fiumiciattolo<br />

che c’è vicino a dove abito.<br />

Pratichi una religione specifica?<br />

Io pratico solo il sassofono. E neanche in maniera così ‘assoluta’,<br />

visto che non mi esercito quanto vorrei. Secondo<br />

me la musica e la natura possono ristabilire nell’uomo<br />

l’equilibrio che ha smarrito più di qualunque altra cosa.<br />

Proprio sicuro che la pace sia sempre possibile?<br />

Beh, il Dalai Lama ci invita a praticare la compassione e<br />

credo che da questo punto di vista la pace sia una condizione<br />

sempre possibile.<br />

Qual è l’aspetto più straordinario dell’essere un musicista?<br />

Se ne siamo consapevoli, quando si sta “cantando’ la<br />

propria canzone ogni sorta di porta si apre davanti a<br />

noi. La musica è stata sotto molti punti di vista un incredibile<br />

passaporto per me: mi ha concesso di esplorare<br />

il mondo, incontrare persone di ogni tipo, dare alla mia<br />

anima quel senso di soddisfazione che ricercava. Se non<br />

bastasse, aggiungici che proprio durante un’esibizione<br />

a una Conferenza per la Pace in Costa Rica, incontrai la<br />

persona con cui lo scorso settembre ho festeggiato il<br />

ventesimo anniversario di matrimonio.<br />

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