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327 una tassonomia delle diagnosi di personalità ... - Jared DeFife

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La SWAP-II utilizzata in questo stu<strong>di</strong>o è la terza generazione degli strumenti<br />

SWAP [esisteva infatti <strong>una</strong> prima versione, precedente alla SWAP-200<br />

(N.d.R.)]. Uno dei princìpi guida per la sua elaborazione è stato quello <strong>di</strong><br />

impiegare per gli item un linguaggio preciso in termini descrittivi e privo <strong>di</strong><br />

tecnicismi, in modo da rendere lo strumento utilizzabile da tutti i clinici,<br />

in<strong>di</strong>pendentemente dal loro orientamento teorico. Un altro principio utilizzato<br />

nella stesura degli item è stato quello <strong>di</strong> considerare i processi <strong>di</strong> <strong>personalità</strong><br />

che sono stati ripetutamente descritti nella letteratura clinica, in quanto ipotesi<br />

significative da verificare come potenziali criteri <strong>di</strong>agnostici.<br />

Per quasi un secolo, ad esempio, la letteratura clinica ha in<strong>di</strong>viduato la<br />

proiezione (cioè l’errata attribuzione <strong>di</strong> intenzioni proprie a un’altra persona)<br />

come <strong>una</strong> caratteristica centrale della <strong>personalità</strong> paranoide; questo costrutto,<br />

però, non è mai stato testato empiricamente come possibile criterio <strong>di</strong>agnostico.<br />

Nella SWAP il concetto <strong>di</strong> proiezione è stato formulato con un linguaggio<br />

neutrale (“Tende a vedere i suoi sentimenti e impulsi inaccettabili negli altri e<br />

non in se stesso/a”), e si è visto empiricamente che questa caratteristica<br />

centrale nel <strong>di</strong>sturbo paranoide <strong>di</strong> <strong>personalità</strong> emerge in<strong>di</strong>pendentemente<br />

dall’orientamento teorico <strong>di</strong> chi compie la valutazione (Westen & Shedler,<br />

1999b).<br />

Per la compilazione iniziale degli item della SWAP (Shedler & Westen,<br />

1998) ci eravamo basati su un’ampia serie <strong>di</strong> fonti, tra cui la letteratura clinica<br />

sulla <strong>personalità</strong> degli ultimi cinquant’anni (ad esempio Kernberg, 1975,<br />

1984; Kohut, 1971; Linehan, 1993), i criteri <strong>di</strong>agnostici dell’Asse II dal DSM-<br />

III al DSM-IV, singoli item dell’Asse I del DSM-IV che potevano riflettere<br />

aspetti della <strong>personalità</strong> (ad esempio depressione e ansia), ricerche empiriche<br />

sui meccanismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, <strong>di</strong> coping e <strong>di</strong> regolazione affettiva (ad esempio<br />

Perry & Cooper, 1987; Shedler, Mayman & Manis, 1993; Vaillant, 1992;<br />

Westen et al., 1997), ricerche sui problemi interpersonali dei pazienti con<br />

patologia <strong>di</strong> <strong>personalità</strong> (ad esempio Westen et al., 1990; Westen, 1991),<br />

ricerche su tratti <strong>di</strong> <strong>personalità</strong> in popolazioni non cliniche (ad esempio Block,<br />

1971; John, 1990; McCrae & Costa, 1990), ricerche sui <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> <strong>personalità</strong><br />

condotte dopo la formulazione dell’Asse II (Livesley, 1995), e interviste<br />

pilota in cui degli osservatori guardavano interviste videoregistrate <strong>di</strong> pazienti<br />

con <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> <strong>personalità</strong> (Shedler & Westen, 2007).<br />

Gli item della SWAP sono stati poi rivisti con <strong>una</strong> procedura iterativa che<br />

ha incluso il feedback <strong>di</strong> oltre 2.000 clinici <strong>di</strong> tutti gli orientamenti teorici.<br />

Rispetto alla SWAP-200, nella SWAP-II è stato mo<strong>di</strong>ficato in modo sostanziale<br />

il contenuto <strong>di</strong> 21 dei 200 item. Le mo<strong>di</strong>fiche sono state basate su<br />

considerazioni empiriche e avevano l’obiettivo <strong>di</strong> migliorare le proprietà<br />

psicometriche degli item. In breve, abbiamo eliminato gli item che non<br />

<strong>di</strong>scriminavano tra i pazienti (cioè gli item che avevano varianza minima o<br />

nulla) – e che pertanto non contribuivano, o contribuivano poco, a fornire informazioni<br />

aggiuntive – e abbiamo aggregato gli item empiricamente ridondanti<br />

(con correlazione >0.70). Abbiamo inoltre raccolto sistematicamente il<br />

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