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Genetica e Genomica II - Miglioramento genetico

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6 Capitolo ottavo<br />

Frequenza (f)<br />

–3σ –2σ –1σ µ +1σ +2σ +3σ<br />

68,26%<br />

95,45%<br />

99,73%<br />

Fig. 8.3 - Curva normale o a campana<br />

di una popolazione teorica con media<br />

µ e deviazione standard σ.<br />

µ<br />

Fig. 8.4 – Curve gaussiane aventi<br />

stessa media µ ma diversa deviazione<br />

standard σ.<br />

Estratto distribuito da Biblet<br />

Si supponga che per il campione estratto dalla popolazione di erba medica precedentemente<br />

considerata, oltre alla produzione di seme per pianta (carattere peso del<br />

seme) sia stato valutato anche il carattere altezza della pianta. Le due distribuzioni<br />

(altezza e peso) presenteranno le seguenti medie e deviazioni standard:<br />

Altezza (cm) Peso (g)<br />

x 53,59 23,28<br />

s 10,85 8,50<br />

Prendendo in considerazione soltanto le deviazioni standard sembrerebbe che i<br />

dati relativi al carattere altezza siano più dispersi intorno alla media rispetto a quelli<br />

del carattere peso. Questa informazione è erronea in quanto non tiene conto delle<br />

diverse unità di misura dei due caratteri. È opportuno calcolare quindi i coefficienti<br />

di variabilità:<br />

Tali coefficienti indicano che in realtà è la distribuzione del carattere peso a presentare<br />

una maggiore dispersione dei valori individuali intorno alla media.<br />

8.1.5 Distribuzione normale<br />

L’istogramma di frequenza riportato nella Fig. 8.2, qualora venisse preso in esame<br />

un numero più elevato di piante, assumerebbe una distribuzione a forma di campana.<br />

Una distribuzione di questo tipo si dice “normale” o “gaussiana”, dal nome del<br />

matematico K. F. Gauss. Ovviamente non è detto che la distribuzione delle frequenze<br />

abbia sempre un andamento a campana. Infatti, sulla manifestazione di un carattere<br />

incidono numerosi fattori, spesso non determinabili, che possono renderla molto dissimile<br />

dalla curva normale. Tuttavia, è sempre conveniente assumere che la distribuzione<br />

reale possa essere descritta dalla curva di Gauss in quanto è possibile trasferire<br />

le proprietà aritmetiche di tale curva (simmetria, punto di massimo e punto di flesso)<br />

alla popolazione, assegnando ad esse un significato biologico (punto di massimo =<br />

media aritmetica e punto di flesso = deviazione standard). Quando i dati hanno una<br />

distribuzione differente da quella normale, spesso una semplice trasformazione conduce<br />

ad una distribuzione normale. Ad esempio, a tal fine può essere impiegata la radice<br />

quadrata o cubica, il reciproco, l’elevazione a potenza o il logaritmo.<br />

L’analisi di una popolazione con le frequenze distribuite normalmente secondo<br />

la curva di Gauss riportata nella Fig. 8.3 permette di dedurre che il 68,26% degli<br />

individui avranno valori compresi tra µ-σ e µ+σ; il 95,45% valori compresi tra µ-2σ<br />

e µ+2σ e il 99,73% tra µ-3σ e µ+3σ. L’andamento della curva fornisce anche una<br />

indicazione sulla variabilità presente nella popolazione. Infatti, qualora la maggior<br />

parte delle osservazioni siano distribuite intorno alla media, la deviazione standard<br />

(s) è piccola e di conseguenza la curva sarà stretta ed alta. Viceversa, una curva larga<br />

e bassa denota una distribuzione delle osservazioni che si scostano molto dalla media,<br />

quindi con deviazione standard più grande (Fig. 8.4).<br />

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