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Tu partecipi, Io partecipo - Save the Children Italia Onlus

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61 Il concetto di accountability identifica una<br />

responsabilità di cui si deve rendere conto.<br />

62 Con governance si vogliono indicare<br />

quelle situazioni in cui le persone, in questo<br />

caso gli alunni, partecipano alla gestione<br />

della scuola ed alla sua organizzazione.<br />

36<br />

All’interno del Curricolo è possibile sviluppare percorsi educativi e formativi intenzionalmente<br />

centrati sulla partecipazione attiva, in cui lo studente è portato gradualmente ad assumere<br />

responsabilità e compiti attraverso momenti di riflessione, scelte e valutazioni condivise.<br />

Particolarmente rilevanti ai fini del diritto di bambini e adolescenti ad essere seriamente<br />

ascoltati, sono quei percorsi e progetti didattici che prevedono la possibilità per gli studenti,<br />

dopo aver approfondito una tematica o problematica, di elaborare proposte da sottoporre ai<br />

duty bearer individuati (genitori, dirigenti scolastici di vario livello, assessori comunali,<br />

provinciali, regionali ecc.). Queste buone pratiche andrebbero maggiormente diffuse,<br />

perché possono innescare quel circolo virtuoso tra partecipazione dei titolari di diritti,<br />

cioè gli studenti, e l’accountability 61 dei duty bearer capace di favorire l’effettivo<br />

esercizio dei diritti da parte di bambini e adolescenti.<br />

Le metodologie utilizzate per favorire questa relazione sistemica rivestono una grande<br />

importanza. I docenti dovrebbero infatti pianificare la “lezione” e configurare il “setting”<br />

d’aula non tanto in base ad astratti “programmi” già pronti, ma prevedendo di coinvolgere<br />

gli studenti nel processo decisionale che li porterà ad affrontare e ad approfondire aspetti e<br />

tematiche che li interessano e li riguardano. Presentata la tematica, la scelta<br />

dell’approfondimento spetterà quindi agli studenti che negozieranno tra di loro la scelta<br />

definitiva, così come spetterà loro decidere in quale forma restituire il proprio percorso: per<br />

iscritto, con immagini, utilizzando il linguaggio multimediale, con una drammatizzazione,<br />

ecc. In un approccio metodologico di questo tipo, gli studenti non sono recipienti passivi e<br />

gli adulti gli esperti, ma di volta in volta, a seconda della padronanza dei diversi linguaggi,<br />

possono essere gli studenti stessi gli esperti. Ai docenti spetta quindi il ruolo importante di<br />

“facilitatori” e “supervisori” attenti alla regia di un processo pedagogico e didattico che<br />

genera competenze e autostima.<br />

Come presupposto per la partecipazione studenti e studentesse devono acquisire o<br />

sviluppare delle competenze. Si tratta di un processo graduale di apprendimento, che<br />

comincia nel loro ambiente di vita (famiglia, scuola, quartiere, comune, centro giovanile,<br />

associazione) e che consente di realizzare mutamenti concreti, visibili e controllabili da loro<br />

stessi ogni volta che diventano parte integrante dei processo decisionali.<br />

“La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai<br />

valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa<br />

ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione<br />

alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di<br />

ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti<br />

dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia fatta a<br />

New York il 20 novembre 1989 e con i principi generali dell’ordinamento italiano.”<br />

(Art. 1, comma 2 del D.P.R. n. 249/98 - Statuto delle studentesse e degli studenti).<br />

<strong>Tu</strong>ttavia sono ancora poche le situazioni scolastiche in cui si cerca di ascoltare l’opinione di<br />

bambini/e, ragazzi/e su argomenti che li riguardano direttamente, ad esempio consultandoli<br />

su come poter attivare percorsi per limitare il bullismo, l’abbandono scolastico o come<br />

migliorare i programmi scolastici.<br />

Questo coinvolgimento oltre che su tematiche, quindi più legato alle materie e al<br />

curricolo, può realizzarsi anche a livello di governance 62 della scuola. La partecipazione<br />

alla gestione della scuola rafforza la consapevolezza e comprensione della democrazia nel<br />

bambino e nel ragazzo, fornisce opportunità per costruire un’esperienza dei processi<br />

democratici e lo incoraggia a dare valore e importanza a tali processi. Le scuole che<br />

coinvolgono gli studenti nei processi decisionali sanno che formeranno futuri cittadini<br />

competenti aperta.<br />

“... La scuola di oggi non può vivere senza la partecipazione attiva e<br />

propositiva di tutti i soggetti che la compongono, compresa la componente<br />

degli studenti...”.<br />

“... La partecipazione studentesca, del resto, si carica anche di un’insostituibile<br />

valenza educativa per la formazione di una cittadinanza consapevole dei<br />

cittadini e dei lavoratori del domani. L’esercizio della democrazia, infatti, è un<br />

diritto-dovere che va appreso e praticato giorno per giorno fin dalla più<br />

giovane età. La scuola è la palestra ideale di questa pratica, quando sviluppa<br />

nella persona che apprende la consapevolezza dei propri percorsi formativi<br />

e favorisce e sostiene un processo relazionale finalizzato alla crescita globale,<br />

nella convinzione che le ragazze e i ragazzi, attraverso l’assunzione di<br />

responsabilità partecipative, si educano al confronto ed imparano le regole<br />

fondamentali del vivere sociale . ..” 63 .<br />

“Interiorizzare il concetto, ampio e complesso, di pace e riconoscere<br />

l’importanza sostanziale dei diritti umani crea le basi per la formazione di<br />

cittadini responsabili, consapevoli dei diritti e dei doveri di ciascuno e<br />

impegnati per la loro tutela, cittadini impegnati nella propria realtà ma aperti<br />

al mondo...” 64 .<br />

4.1.1 Approcci costruttivisti e tecnologie dell’informazione e della<br />

comunicazione per favorire la partecipazione in classe 65<br />

La partecipazione - uno dei principi cardine della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e<br />

dell’Adolescenza (CRC) - in ambito scolastico è realizzabile solo se l’insegnante impara a<br />

considerare le proprie alunne e alunni, studentesse e studenti 66 come portatori di<br />

conoscenze e competenze da valorizzare e da ampliare.<br />

Essenziali, quindi, divengono le scelte dei paradigmi teorici di riferimento e gli approcci<br />

metodologico - didattici che devono consentire al docente innanzitutto di condividere e<br />

negoziare ogni percorso di apprendimento con i suoi studenti, considerati gli artefici principali<br />

del loro stesso agire, persone da abituare a porsi domande significative, incoraggiandole ad<br />

assumersi la responsabilità di ciò che dovrà essere la loro produzione intellettuale.<br />

In questa logica, le Information and Communication Technologies (ICT) 67 svolgono un<br />

ruolo essenziale nel permettere e facilitare al docente di ri-considerare la sua professionalità<br />

non più fondata solo o principalmente sulle sue conoscenze disciplinari, ma anche, e in<br />

alcuni casi soprattutto, sulle competenze metodologiche e di mediazione didattica oltre che<br />

di relazione.<br />

Il Costruttivismo<br />

In sintonia con lo spirito della CRC e con la Pedagogia dei Diritti 68 , il paradigma<br />

costruttivista consente al docente di mettere in atto strategie di lavoro fortemente<br />

innovative in ambito scolastico, strategie dove i ruoli dello studente e dell’insegnante sono<br />

completamente ri-disegnati, dove il senso delle discipline è completamente ri-pensato, dove<br />

<strong>Tu</strong> <strong>partecipi</strong> io <strong>partecipo</strong><br />

63 Ministero della Pubblica Istruzione,<br />

Indicazioni ed Orientamenti sulla<br />

partecipazione studentesca, Direttiva<br />

Ministeriale 1455 del 10/11/2006.<br />

64 Ministero della Pubblica Istruzione -<br />

Dipartimento per l’Istruzione - Direzione<br />

Generale per lo Studente, La pace si fa a<br />

scuola, ottobre 2007.<br />

65 Di NICOLA SCOGNAMIGLIO. Collabora<br />

come coordinatore della formazione a<br />

distanza per l’Area Educazione e Scuola di<br />

<strong>Save</strong> <strong>the</strong> <strong>Children</strong> <strong>Italia</strong>. Insegna Lettere<br />

all’ITSOS “Albe Steiner” di Milano, è stato<br />

supervisore di tirocinio e docente nei<br />

laboratori di Didattica Generale presso<br />

l’Università Cattolica di Milano. È esperto di<br />

didattica delle Nuove Tecnologie Digitali.<br />

Svolge attività di formazione nei settori delle<br />

ICT e delle Nuove Educazioni.<br />

66 D’ora in poi, per comodità di lettura,<br />

studenti.<br />

67 Tecnologie dell’Informazione e della<br />

Comunicazione (TIC)<br />

68 Questo paragrafo riprende e rielabora<br />

alcuni concetti già presenti in Biemmi I.,<br />

Scognamiglio N., Verso una pedagogia dei<br />

diritti, <strong>Save</strong> <strong>the</strong> <strong>Children</strong> <strong>Italia</strong>, 2007.<br />

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