Pagina 1 di 25 Alienazione Parentale: sindrome, disturbo ... - Aiaf

sono rimaste al di sotto rispetto a quanto si poteva ragionevolmente prevedere
da loro: il tribunale ha delegato la gestione degli incontri ai servizi sociali , che
dal loro canto hanno delegato alla madre la gestione del percorso terapeutico
del bambino.”
Nello stesso senso la Corte Europea si era già pronunciata cinque anni prima nel
caso Bove c. Italia (ricorso n. 30595/02) definito con sentenza in data 30
giugno 2005. Anche in tal caso fu riconosciuta la violazione dell’art. 8 da parte
delle autorità nazionali per non aver dato attuazione concreta al diritto del
ricorrente ad incontrare la figlia.
Questa decisione é interessante perché in essa si precisa tuttavia che le autorità
nazionali non avevano l’obbligo di ricorrere a provvedimenti coercitivi dovendo
avere innanzitutto come obiettivo interesse superiore del minore.
2. Il riconoscimento della alienazione parentale come sindrome e suo
inserimento nel DSM V. Quali i vantaggi e quali i rischi?
Dunque il fenomeno dell’alienazione parentale esiste e rappresenta una vera e
propria sfida per giudici, avvocati e professionisti della salute mentale che si
devono misurare con la soluzione giudiziaria e/o il trattamento terapeutico del
caso, oltre a rappresentare un problema enorme, gravido di conseguenze spesso
per tutta la vita, per il bambino che ne è vittima e per le relazioni parentali.
Credo che nessuno possa contestare la realtà di tale fenomeno. 2
2 Nel disegno di legge n. 957 “Modifiche al codice civile e al codice di
procedura civile in materia di affidamento condiviso” e nel disegno di legge
n. 2800 “Modifiche alla disciplina dell’affidamento condiviso” é previsto di
inserire all’art. 709 ter del codice di procedura civile dopo il secondo
Pagina 10 di 25