Pagina 1 di 25 Alienazione Parentale: sindrome, disturbo ... - Aiaf

Pertanto l’attenzione degli operatori, della salute mentale e del diritto, deve
essere rivolta a differenziare i casi di alienazione parentale da quelli che non
rientrano in tale categoria, con una netta discriminazione dell’atteggiamento di
rifiuto di una figura genitoriale basato su ragionevoli motivazioni da quello che
non ha alcun fondamento, se non la manipolazione ed il condizionamento
dell’altro genitore (“alienation” v. “estrangement”).
Per la mia esperienza professionale i casi di alienazione parentale si
caratterizzano generalmente per il ricorrere, quasi ridondante, di un preciso
repertorio facilmente individuabile, del quale fa parte, innanzitutto,
l’atteggiamento di totale spregio posto in essere dal genitore alienante rispetto a
tutte le indicazioni, prescrizioni, ordini di giudici, operatori del servizio sociale e
periti, tanto da risolversi in un comportamento altamente antisociale e di aperta
violazione della legge.
Senza contare tutti gli altri indici, da sempre evidenziati dagli studiosi del
fenomeno, che nelle carte processuali vengono riferii nella frequente presenza
di un nuovo partner del genitore alienante, chiamato dal bambino alienato
“papà” o “babbo”, mentre il padre biologico viene chiamato con il nome di
battesimo o con un nomignolo usualmente dispregiativo; nel rifiuto
ingiustificato di qualsiasi relazione, sia con il genitore alienato che con tutto il
relativo ramo parentale, a fronte di una relazione di affetto precedente alla
separazione dei genitori, solo per fare qualche esempio.
Ben diversi e di altra natura sono gli atteggiamenti ambivalenti di quei bambini
che, soprattutto nella immediatezza della separazione dei genitori, incontrano
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