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Settembre 2010 - Universitinforma

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UNIVERSITINFORMA<br />

www.universitinforma.it<br />

Mensile di informazione universitaria - settembre <strong>2010</strong><br />

time out<br />

CONCERTI /<br />

The Goose, elettronica belga<br />

dal sapore british<br />

ateneo<br />

IL CASO/<br />

Catania, prima università<br />

d’Italia a numero chiuso<br />

e la “lotteria” dei test<br />

Roberta<br />

TORRE<br />

«I “miracoli” della piccola Manuela<br />

nel mio Librino immaginario»<br />

con il patrocinio di<br />

E.R.S.U.<br />

Catania<br />

città<br />

ARCHITETTURA /<br />

Intersections<br />

tra metropolitana<br />

e tessuto urbano<br />

time out<br />

INTERVISTA/<br />

Nouvelle Vague, «Noi<br />

amanti della new wave»<br />

ALL’INTERNO / Teatro Stabile, Il conte di Montecristo, dal romanzo al musical / Trailers film fest, torna il festival<br />

dei coming soon / Musica, il concerto de Le Vibrazioni chiude Etnafest / Stand up day, tutti in piedi contro la povertà


sommario<br />

in questo numero...<br />

ateneo<br />

PROVE D’AMMISSIONE / La lotteria dei test pag 6 /7<br />

IL CASO / Catania, primo ateneo d’Italia a numero chiuso pag 8<br />

QUANTO NE SAI DI / Heysel, la strage senza perché pag 10<br />

SIAMO IN TESI / Tutto sulle droghe pag 11<br />

città<br />

INTERSECTIONS / 7 progetti per 7 stazioni metro pag 12/13<br />

diritto allo studio<br />

ERSU / Borse e alloggi, 11mila domande pag 14/15<br />

lavorare<br />

CORSI / Master in Land and Water Conservation pag 16<br />

STAGE / Berlino, stage all’Institute for Cultural Diplomacy pag 17<br />

time out-time in<br />

STABILE / Il conte di Montecristo dal romanzo al musical pag 18/19<br />

STREET ART / Una “ReWALLution” alla Civita pag 22<br />

TRAILERS FILM FEST / Torna il Festival dei “coming soon” pag 23<br />

INTERVISTA / Roberta Torre e i miracoli di Librino pag 24/25<br />

NOUVELLE VAGUE / «Noi, amanti della new wave» pag 26/27<br />

LE VIBRAZIONI / «Siamo un enorme misunderstanding» pag 28<br />

THE GOOSE/ Elettronica belga dal sapore british pag 30<br />

L’INIZIATIVA / Tutti in piedi contro la povertà pag 33<br />

RITRATTO D’ARTISTA / Adriana Spuria pag 34<br />

TIME IN / Libri pag 35<br />

TIME IN / Videogame e web pag 36<br />

TIME IN / Dischi pag 37<br />

agenda<br />

Gli appuntamenti del mese pag 38<br />

2<br />

24<br />

28<br />

22<br />

33<br />

30<br />

26<br />

UNIVERSIT<br />

6<br />

Gerenza<br />

18 “UNIVERSITINFORMA”<br />

Mensile<br />

di informazione universitaria<br />

www.universitinforma.it<br />

Registrazione Tribunale di Catania<br />

n. 21/2005 - del 23/05/2005<br />

Anno VI - N. 8 - settembre <strong>2010</strong><br />

EDITORE: Katamedia S.r.l.<br />

viale Alcide De Gasperi, 54<br />

Catania<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Patrizia Mazzamuto<br />

DIRETTORE EDITORIALE<br />

Gianluca Reale<br />

REALIZZAZIONE EDITORIALE<br />

Blu Media<br />

V.le Andrea Doria, 69 - Catania<br />

tel. 095 447250 - 095 432304<br />

redazione@blumedia.info<br />

REDAZIONE CENTRALE<br />

viale Alcide De Gasperi, 54<br />

Catania<br />

info@universitinforma.it<br />

STAMPA:<br />

Grafiche Cosentino<br />

Caltagirone<br />

info@universitinforma.it<br />

TIRATURA: 15.000 copie<br />

Hanno collaborato a questo numero:<br />

Irene Alì, Maria Enza Giannetto,<br />

Rita La Rocca, Paola Pasetti,<br />

Tiziana Lo Porto, Riccardo Marra,<br />

Vanessa Ferrara, Emanuele Brunetto,<br />

Luca Di Leonforte, Tiziana Campo,<br />

Giuseppe Valerio, Roberto Sammito,<br />

Jessica Hauf, Giusy Cuccia, Benedetta<br />

Motta, Salvo Mica<br />

CONCESSIONARIA PUBBLICITÀ<br />

Katamedia Srl<br />

v.le Alcide De Gasperi, 54 -Ct<br />

Responsabile commerciale<br />

Daniele Consoli<br />

info@universitinforma.it<br />

tel. 340 6943805<br />

“<strong>Universitinforma</strong>”<br />

Copyright Katamedia Srl<br />

Tutti i diritti riservati<br />

Con il patrocinio di: Ersu<br />

Ente Regionale<br />

Diritto allo Studio<br />

di Catania


INFORMA<br />

TESI DI LAUREA /<br />

Premi e stage da Contribuenti.it<br />

Contribuenti.it promuove un premio per le tre migliori tesi<br />

di laurea dedicate ad aspetti relativi alla tutela giuridica<br />

del contribuente. L’edizione <strong>2010</strong> è rivolta a tesi di laurea<br />

redatte nell’anno accademico 2009/<strong>2010</strong>. Tre le aree per le<br />

quali viene operata la selezione: area giuridica<br />

(“Lo Statuto del Contribuente: 10<br />

anni dopo. Luci ed ombre”); area economica<br />

(“Il ruolo e l’incidenza de “Lo Sportello<br />

del Contribuente nella lotta all’evasione<br />

fiscale”); area sociologica (“Fisco e<br />

usura. Ripercussioni e riflessi sulla famiglia”).<br />

Agli autori delle tre tesi di laurea<br />

prescelte sarà riconosciuto un compenso<br />

di 517 euro ciascuno, a titolo di diritti<br />

d’autore per l’eventuale pubblicazione a cura dell’associazione,<br />

e uno stage semestrale all’Associazione Contribuenti<br />

Italiani - del valore di 6000 euro. Le tesi proposte dovranno<br />

pervenire alla sede dell’associazione entro il 30 settembre.<br />

Le tesi verranno esaminate entro il 31 ottobre.<br />

STUDENTI /<br />

5mila euro per iscritti<br />

a corsi di economia<br />

Anasf, l’Associazione nazionale<br />

dei promotori finanziari, mette<br />

a concorso una borsa di studio<br />

di 5mila euro per laureati di<br />

un corso<br />

triennale a<br />

orientamentoeconomico<br />

e attualmente<br />

iscritti ad<br />

un corso di laurea specialistica<br />

o magistrale. La domanda deve<br />

essere inviata entro il 30 settembre.<br />

Info su www.anasf.it.<br />

3<br />

ASSOCIAZIONE STAMPA PARLAMENTARE /<br />

Un bando premia ricerche sul giornalismo politico<br />

Il consiglio direttivo dell’Associazione stampa parlamentare indice<br />

la sesta edizione del premio “Giuditta Nanci” che consiste in una<br />

borsa di studio dell’importo di 3mila euro. Possono concorrere gli<br />

autori di una ricerca, di uno studio, di tesi di laurea o di diploma<br />

sul giornalismo politico-parlamentare e/o sull’Associazione stampa<br />

parlamentare. Sono ammessi anche lavori presentati a partire dal<br />

10 gennaio 2009 come elaborato per l’esame<br />

di Stato all’Ordine dei Giornalisti o<br />

come tesi ad una facoltà universitaria, a<br />

una scuola di giornalismo o ad altra istituzione<br />

equivalente. Non possono partecipare<br />

al concorso candidati che abbiano<br />

compiuto 40 anni al 31 dicembre <strong>2010</strong>.<br />

Le domande di partecipazione dovranno<br />

essere inviate entro il 20 dicembre, corredate da autocertificazione<br />

attestante l’identità anagrafica, la residenza, il recapito e da due<br />

copie del lavoro in concorso.<br />

unimix<br />

PROFESSIONI LEGALI /<br />

Cento posti per la scuola di specializzazione<br />

Cento posti per l’ammissione al I anno della scuola di specializzazione<br />

per le Professioni legali istituita nella facoltà di Giurisprudenza di Catania,<br />

la scuola che forma magistrati ordinari, avvocati e notai.<br />

Sono ammessi al concorso i laureati in Giurisprudenza (vecchio e nuovo<br />

ordinamento) che hanno conseguito il titolo prima del 27<br />

ottobre <strong>2010</strong> (termine stabilito per lo svolgimento della<br />

prova scritta). La compilazione della domanda di partecipazione<br />

al concorso va effettuata esclusivamente online e<br />

poi consegnata alla segreteria studenti delle Scuole di<br />

Specializzazione (via Landolina, 51) entro il 5 ottobre.<br />

La prova consiste nella soluzione di 50 quesiti a risposta<br />

multipla (identica sul territorio nazionale), su argomenti<br />

di diritto civile, penale, amministrativo, processuale civile<br />

e procedura penale. Informazioni possono essere richieste<br />

via email agli indirizzi rscalisi@unict.it,<br />

leone.paola@unict.it e scuola.forense@lex.unict.it; in Facoltà<br />

al numero 095-230441/437 o all’Urp studenti (numero<br />

verde 800894327).<br />

BORSE / UniCredit e Universities Foundations bandiscono tre borse di studio per laureati<br />

in discipline economiche, bancarie, finanziarie. Info su www.unicreditanduniversities.eu<br />

INGEGNERIA /<br />

Iscrizioni entro il 20<br />

a Vismac <strong>2010</strong><br />

Sono aperte fino a lunedì 20<br />

settembre le iscrizioni a Vismac<br />

<strong>2010</strong>, la scuola “Visione<br />

delle Macchine” organizzata<br />

ogni due anni<br />

dal Gruppo italianoricercatori<br />

in Pattern<br />

Recognition<br />

(Girpr). L’edizione<br />

di quest’anno, a cura dell’Iplab<br />

dell’Università di Catania,<br />

si svolgerà dall’8 al 13 novembre<br />

al Museo Diocesano. Info<br />

su www.dmi.unict.it/vismac.


unimix<br />

INGEGNERIA /<br />

Laurea ad honorem<br />

per Angelo D’Arrigo<br />

Anche le organizzazioni degli<br />

studenti possono proporre candidature<br />

da inserire nell’elenco di<br />

nominativi dal quale il Ministro<br />

dell’Istruzione Università e Ricerca<br />

Maria<br />

Stella Gelmini<br />

sceglierà i<br />

membri del<br />

consiglio direttivodell’Anvur,<br />

cioé l’Agenzianazionale<br />

di<br />

valutazione<br />

del sistema<br />

universitario e della ricerca.<br />

L’elenco sarà composto da non<br />

meno di dieci e non più di 15 nominativi<br />

scelti dal Comitato di selezione<br />

che valuterà i nominativi<br />

con i relativi curricula forniti dagli<br />

interessati, da istituzioni, accademie,<br />

società scientifiche, da<br />

esperti, nonché da istituzioni e<br />

organizzazioni degli studenti,<br />

appunto. Le candidature vanno<br />

presentate entro il 20<br />

settembre <strong>2010</strong> esclusivamente<br />

mediante la compilazione<br />

on line dell’apposita<br />

scheda sul sito http://anvur.miur.it.<br />

4<br />

LAUREANDI /<br />

Iscrizioni cautelative entro l’11 ottobre<br />

Gli studenti che prevedano di conseguire il titolo accademico<br />

entro l’ultima sessione utile dell’anno accademico 2009/10<br />

(con un debito di esami non superiore a un terzo per difetto rispetto<br />

a quelli previsti dal piano di studi dell’ultimo<br />

anno), possono fare richiesta, entro l’11 ottobre,<br />

di iscrizione cautelativa (il modulo è scaricabile<br />

dal portale www.unict.it, sezione “Didattica”).<br />

Nel caso in cui non conseguano il<br />

titolo dovranno perfezionare la loro posizione<br />

amministrativa entro il 18 marzo 2011. Il pagamento<br />

della prima rata delle tasse di iscrizione<br />

effettuato dopo tale data, sarà considerato<br />

tardivo e comporterà quindi una penalità di<br />

50 euro che verrà automaticamente addebitata sull’importo<br />

calcolato della seconda rata. Il pagamento della seconda rata<br />

avrà un’unica scadenza fissata al 31 maggio 2011.<br />

UNIVERSIT<br />

TESI DI LAUREA /<br />

L’alluminio “paga”<br />

La società Metra Spa ha bandito<br />

il concorso biennale “Alluminio.<br />

Un metallo giovane come te!” per<br />

assegnare tre premi da 2000 euro<br />

ciascuno per tesi di laurea.<br />

“Sarà apprezzato - si legge nel<br />

bando - lo sforzo dello studente<br />

di dare debita attenzione, nella<br />

fase progettuale, agli aspetti di<br />

design dei componenti e un valore<br />

o un costo a quanto progettato,<br />

con attenzione ai collegamenti<br />

industriali produttivi”. Al concorso<br />

sono ammessi tutti gli studenti<br />

delle università italiane ed<br />

estere che abbiano discusso una<br />

tesi di laurea o di dottorato di ricerca,<br />

le tesi dovranno essere redatte<br />

in lingua italiana o in inglese.<br />

La scheda di partecipazione<br />

è scaricabile sul sito www.metra.it,<br />

sezione “Concorsi Metra-<br />

Premio biennale Metra Migliore<br />

tesi di laurea sull’alluminio”. Le<br />

domande vanno inviate entro il<br />

15 ottobre.<br />

TASSE / Iscrizioni ad anni successivi al primo, per la prima rata c’è tempo fino all’11 ottobre.<br />

Per i pagamenti effettuati dal 13 al 29 ottobre <strong>2010</strong> verrà addebitata una mora di 50 euro<br />

TRENTA X TRENTA /<br />

Concorso di pittura a tema libero,<br />

invio delle opere entro il 29 ottobre<br />

STUDENTI / Percorso personalizzato<br />

per chi si iscrive “a tempo parziale”<br />

L’associazione culturale Galleria Poliedro di Trieste organizza il<br />

concorso internazionale di pittura a tema libero Trenta X Trenta,<br />

aperto ad artisti di qualsiasi tendenza pittorica. I quadri presentati<br />

dovranno essere categoricamente della misura di cm 30 di base<br />

per 30 di altezza, senza cornice.<br />

La quota di partecipazione è di 25 euro per ogni singola tela (si<br />

può partecipare con un massimo di due tele per artista). I quadri<br />

dovranno arrivare all’indirizzo della Galleria Poliedro entro venerdì<br />

29 ottobre <strong>2010</strong>. Sabato 6 novembre <strong>2010</strong> alle ore 18 verrà<br />

inaugurata la mostra di tutti i quadri pervenuti, durante il periodo<br />

della mostra si riunirà la giuria, composta dal<br />

critico Roberto Ambrosi, dall’artista Dante Pisani e<br />

dal vicepresidente dell’associazione, Giuliano Pecelli.<br />

Il 1° premio ammonta a 450 euro più tessera associativa<br />

<strong>2010</strong>, oppure partecipazione alla quarta<br />

Arte Fiera di Stoccarda Sindelfingen (14-16 gennaio<br />

2011); il 2° premio è di 350 euro più tessera<br />

associativa <strong>2010</strong>, il 3° di 250 euro più la tessera associativa<br />

che ha la validità di un anno dal giorno di<br />

decorrenza. Info su www.galleriapoliedro.com.<br />

Sapevate che esiste lo status di “studente a tempo parziale”? Si<br />

applica a chi, all’atto dell’iscrizione a un corso di laurea o di<br />

laurea magistrale, non intenda seguire il percorso formativo articolato<br />

su 60 crediti l’anno. Si può richiedere infatti di seguire un<br />

percorso articolato su un numero di cfu non superiore a<br />

40 appositamente definito dal consiglio di corso di<br />

studio. Allo studente a tempo parziale si applicherà<br />

una riduzione del 30% dell’ammontare dei contributi.<br />

Il cambiamento di status può essere chiesto<br />

una sola volta, all’atto dell’iscrizione. Chi intendesse<br />

usufruire di questa possibilità dovrà farne<br />

esplicita richiesta alla Segreteria studenti della<br />

propria facoltà.<br />

COLLEGIO UNIVERSITARIO “FONDA” /<br />

Sette borse di studio da 6 mila euro<br />

per chi si iscrive in Fisica<br />

Il collegio universitario per le scienze<br />

“Luciano Fonda” di Trieste bandisce per<br />

l’anno accademico <strong>2010</strong>/2011 sette borse<br />

di studio da 6 mila euro ciascuna per<br />

concorrenti in possesso della laurea<br />

triennale in Fisica che intendano frequentare<br />

il primo anno del corso di<br />

laurea magistrale interateneo in Fisica<br />

dell’Università di Trieste.<br />

Di queste borse, tre, finanziate da Elettra<br />

spa, sono riservate a studenti che intendano<br />

seguire il percorso formativo di Fisica<br />

della materia, sviluppato in collaborazione con Elettra spa;<br />

quattro, di cui due finanziate dal Consorzio per la Fisica, una<br />

finanziata dal Dipartimento di Fisica e una finanziata su fondi<br />

regionali per le lauree interateneo, non sono vincolate a specifico<br />

piano di studi. La domanda di ammissione al concorso<br />

va presentata entro il 22 settembre <strong>2010</strong>. Il termine ultimo<br />

per immatricolarsi è il 7 ottobre <strong>2010</strong>. Dettagli e bando completo<br />

sul sito Internwet www.collegio-scienze.ts.it.


ateneo<br />

INFORMA 5<br />

di Simona Russo<br />

Studentessa della facoltà di<br />

giurisprudenza all’Università<br />

di Catania, prossima<br />

alla laurea, Simona Russo racconta<br />

la sua esperienza con Ide,<br />

Isole d’Europa.<br />

«Sono entrata a far parte della<br />

grande famiglia Ide quest’anno,<br />

apprezzando sin da subito le capacità<br />

innovative e professionali<br />

dei suoi componenti. L’interesse<br />

a far crescere e motivare<br />

chiunque voglia fare un’esperienza<br />

di formazione all’estero<br />

rappresenta una delle caratteristiche<br />

principali di questo<br />

gruppo. Personalmente<br />

ho partecipato<br />

al corso “Target<br />

Diplomacy” a New<br />

York lo scorso aprile,<br />

puntando su<br />

un’accurata preparazione teorica<br />

relativa al funzionamento e<br />

alle logiche degli organismi internazionali,<br />

in particolare delle<br />

Nazioni Unite, per poi passare a<br />

perfezionare e, di seguito, a<br />

mettere in campo le modalità di<br />

“simulazione” dei meccanismi<br />

Onu. L’incantevole e magico<br />

scenario della Grande Mela contribuisce<br />

a rendere indimenticabili<br />

i momenti trascorsi: tutto<br />

appare irreale e immaginifico<br />

quando, invece, ti rendi conto<br />

di essere tu il vero protagonista!<br />

Durante i lavori in Commissione,<br />

non mancano i momenti in<br />

cui ciascun delegato ha la possibilità<br />

di esternare la propria<br />

personalità e la propria grinta,<br />

confrontandosi con studenti<br />

provenienti da tutto il mondo,<br />

nonostante sia il gruppo il vero<br />

punto forza per la riuscita e il<br />

successo dell’esperienza. Tra<br />

sessioni formali e sessioni informali<br />

(dette “caucus”), si riesce a<br />

percepire un clima di vera internazionalizzazione.<br />

Si crea un’unione<br />

nella diversità, nella quale<br />

la lingua veicolare, l’inglese,<br />

rappresenta solo uno strumento<br />

per la comunicazione. Ecco che<br />

scompare ogni tipo di inibizione.<br />

Impagabile la possibilità di<br />

confrontarsi su usi, abitudini e<br />

culture differenti vivendo in<br />

perfetto american life style!<br />

La settimana che ho trascorso<br />

nelle vesti di delegato mi ha regalato<br />

molto: nuovi amici, nuo-<br />

vi modi di vedere il futuro e<br />

nuove prospettive di grande<br />

spessore etico-culturale. Difficile<br />

da spiegare il rapporto che<br />

nasce durante gli appuntamenti<br />

settimanali nella sede di Ide a<br />

Catania: le preoccupazioni per<br />

la grande e attesissima partenza<br />

vengono presto colmate dalle<br />

rassicurazioni dei più esperti. Il<br />

ventaglio di opportunità che<br />

quest’associazione è capace di<br />

fornire ai giovani studenti si<br />

misura ogni giorno con l’esigenza<br />

di determinazione della<br />

propria strada su un panorama<br />

internazionalistico. Oggi posso<br />

dire a gran voce che sarei pronta<br />

a partire nuovamente in qua-<br />

ISOLE D’EUROPA /Dopo essersi preparata a Catania seguendo il corso “Target Diplomacy”, Simona Russo<br />

laureanda in Giurisprudenza, ha partecipato alla simulazione all’Onu: «Un’esperienza che ripeterei subito»<br />

«Io, ‘ambasciatore’ a NY»<br />

lunque momento… perché la<br />

ricchezza che mi è stata data in<br />

questa grande squadra non ha<br />

eguali!<br />

Consiglio a chiunque abbia la<br />

passione per gli studi comparatistici,<br />

di provare un’esperienza<br />

simile. Non voglio perdere la<br />

speranza che noi giovani siamo<br />

il futuro e insieme possiamo costruire<br />

opere meravigliose… in<br />

questo non esiste limite alcuno!<br />

Per informazioni sui progetti<br />

Ide: www.isoledeuropa.com.


ateneo<br />

PROVE D’INGRESSO / Dal 1° al 15 settembre alle Ciminiere oltre 12 mila studenti si sono<br />

contesi i 9.270 posti disponibili in 53 corsi di studio universitari. In molti hanno presentato<br />

domanda per più corsi. Risultato: più di 23 mila concorrenti. Ecco cosa pensano i ragazzi<br />

di questa “roulette” che «non serve affatto a valutare le capacità e le attitudini»<br />

La lotteria dei test d’accesso<br />

che non piace agli studenti<br />

di Tiziana Campo<br />

bocca al lupo», questo<br />

l’augurio più fre- «In<br />

quente che genitori e<br />

accompagnatori rivolgono ai<br />

ragazzi che si apprestano a entrare<br />

nelle sale delle Ciminiere,<br />

per affrontare i temutissimi<br />

test d’ingresso a tutte le facoltà<br />

dell’Ateneo catanese.<br />

Da quest’anno, infatti, lo studio<br />

(universitario) non è più<br />

un diritto per tutti. È selezione<br />

rigorosa. È numero chiuso, un<br />

imbuto che filtra solo chi mette<br />

le crocette nel posto giusto,<br />

lasciando fuori quanti, per i<br />

più svariati motivi, non raggiungono<br />

il punteggio necessario<br />

per diventare matricole.<br />

Dal 1° al 15 settembre, si sono<br />

svolte le prove di selezione per<br />

l’accesso ai 53 corsi di laurea<br />

nelle 12 facoltà dell’Università<br />

di Catania.<br />

Se prima solo alcuni corsi di<br />

studio prevedevano un sistema<br />

di filtraggio iniziale, adesso il<br />

“blocco” è diventato integrale.<br />

Oltre 23mila le domande di<br />

partecipazione; 9.270, invece, i<br />

posti a disposizione.<br />

Un copioso spiegamento di forze<br />

impegnate e severe regole<br />

da rispettare per i partecipanti<br />

alle prove. Ciò per «garantire<br />

il regolare e trasparente andamento<br />

dei concorsi di ammissione<br />

- come si legge in una<br />

nota dell’Università di Catania<br />

- oltre che per motivi di sicurezza<br />

e per agevolare le procedure<br />

di riconoscimento e registrazione<br />

dei partecipanti».<br />

Vietato introdurre zaini e borse,<br />

appunti, libri, cellulari,<br />

penne, matite, carta, pena l’annullamento<br />

della prova. Vietato<br />

indossare cappelli, sciarpe<br />

(ma non siamo ancora in estate?)<br />

o altri indumenti che possano<br />

camuffare apparecchi<br />

elettronici. Vietato persino<br />

portare bevande all’interno.<br />

Nel corso delle prove sono distribuite<br />

gratuitamente bottiglie<br />

d’acqua.<br />

Al di là di qualche furbetto<br />

che, aguzzando l’ingegno, prova<br />

a nascondere, invano, cellulari<br />

nelle mutande o bluetooth<br />

6<br />

«Alberto<br />

«Ci vorrebbe<br />

una ribellione<br />

pacifica<br />

per riavere<br />

la possibilità<br />

di iscriversi<br />

all’università<br />

senza ostacoli»<br />

nelle cinture o si è munito di<br />

orologi con telecamere, all’esterno<br />

delle Ciminiere c’è ansia<br />

e incertezza. I candidati, alcuni<br />

già in fila dalle 8 del mattino,<br />

si sottopongono alle scrupolose<br />

e, a volte molto lente,<br />

operazioni di riconoscimento,<br />

soffocati da caldo, emozione e<br />

stress.<br />

Prima e dopo la lotteria dei<br />

test, abbiamo raccolto le opinioni<br />

di alcuni studenti.<br />

«Il test d’ingresso per tutte le<br />

UNIVERSIT<br />

facoltà - sbotta Arturo Cosentino,<br />

aspirante studente d’ingegneria<br />

- è una delle tante riforme<br />

scolastiche, volute dal<br />

ministro dell’Istruzione, per<br />

distruggere la cultura rendendola<br />

non più un diritto di tutti,<br />

ma un privilegio di pochi. È<br />

fuori da ogni logica - continua<br />

- anche la tassa per partecipare<br />

alle prove: 40 euro, per ricevere<br />

in cambio cosa? Una fila<br />

sotto il sole estivo per più di 3<br />

ore e mezza, una bottiglietta<br />

d’acqua, due fogli di carta<br />

(uno informativo e l’altro da<br />

compilare con le risposte esatte),<br />

una penna - che va restituita<br />

obbligatoriamente alla fine<br />

del test - e un libricino con<br />

tutte le 80 domande». Quanto<br />

alle domande oggetto dei test,<br />

secondo Arturo, «molte delle<br />

risposte di logica e comprensione<br />

verbale si potevano fare<br />

solo se si era a conoscenza del<br />

metodo risolutivo che non insegnano<br />

al liceo. Quelle di<br />

comprensione verbale erano<br />

piuttosto fattibili. Matematica<br />

e fisica, invece, uno scoglio in-


INFORMA 7 ateneo<br />

sormontabile per uno studente<br />

che ha appena concluso il liceo».<br />

Con lo stesso tono polemico,<br />

Silvia Nicotra - che sta «disperatamente<br />

provando ad entrare<br />

nella maggior parte delle<br />

facoltà: Ingegneria, Medicina,<br />

Odontoiatria, Professioni sanitarie,<br />

Scienze geologiche e chi<br />

più ne ha più ne metta: a mali<br />

estremi estremi rimedi» - reputa<br />

i test d’ingresso «del tutto<br />

inadeguati a valutare le attitudini<br />

e le capacità degli studenti,<br />

considerando soprattutto<br />

che il liceo non prepara a questa<br />

tipologia d’esame. Le domande<br />

erano difficili e fuorvianti.<br />

Con la tensione e lo<br />

stress che già si provano - con-<br />

«Arturo<br />

La tassa<br />

per partecipare<br />

alle prove:<br />

40 euro,<br />

per ricevere in<br />

cambio cosa»?<br />

tinua la ragazza - diventa quasi<br />

impossibile eseguire una<br />

prova che dia il giusto valore<br />

allo studente, facendogli dimostrare<br />

quel che vale e quello<br />

che sa. In aula si respirava la<br />

massima tensione. L’unica cosa<br />

su cui sono fiduciosa è che<br />

ci sia lealtà nello svolgersi delle<br />

varie prove. La mia percezione<br />

su questo piano - conclude<br />

- è stata positiva. I test invece<br />

sono pura speculazione. La<br />

tassa per l’iscrizione è una vergogna<br />

dato che ogni studente<br />

prova il test almeno in 4 o 5<br />

facoltà differenti e, ciò nonostante,<br />

rischia di rimanere<br />

fuori da tutte».<br />

Test d’ingresso bocciati senza<br />

appello da altri ragazzi. «Re-<br />

puto l’introduzione di questi<br />

test una cosa assurda - lamenta<br />

il 19enne Alberto Natola -<br />

non è possibile togliere il diritto<br />

allo studio a un ragazzo che<br />

vuole continuare il suo percorso.<br />

Vorrei che si creasse una<br />

manifestazione, una ribellione<br />

pacifica per riavere la possibilità<br />

di iscriversi all’università<br />

senza ostacoli. Ho già fatto il<br />

test per Ingegneria e a giorni<br />

farò quello per Giurisprudenza.<br />

Alcuni quesiti non sono<br />

possibili da svolgere nemmeno<br />

per chi ha frequentato i corsi<br />

estivi di preparazione: 200 euro<br />

buttati al vento».<br />

Pietro Gitto vorrebbe studiare<br />

Giurisprudenza, ma ha anche<br />

provato i test per Medicina e<br />

Scienze politiche internzazionali:<br />

«Non ho seguito alcun<br />

corso di preparazione - ammette<br />

- ma posso dire che il livello<br />

di stress dei ragazzi era davvero<br />

elevatissimo. Eravamo tutti<br />

consapevoli di essere di fronte<br />

a un bivio che avrebbe potuto<br />

direzionare, nel bene o nel male,<br />

la nostra vita e la nostra<br />

carriera futura. È eccessivo<br />

sottoporre dei ragazzi così giovani,<br />

dopo un’estate trascorsa<br />

studiando per l’esame di Stato,<br />

a uno studio e una tensione<br />

così elevati».<br />

Maria Lucia La Spina, che vorrebbe<br />

diventare un medico,<br />

sbotta contro i test: «Come la<br />

maggior parte degli studenti,<br />

sono delusa e amareggiata,<br />

perchè ognuno di noi vale molto<br />

di più di questi test. Stanno<br />

uccidendo le nostre aspirazioni».<br />

D.R., 18enne in cerca di<br />

un posto a Ingegneria o a Economia,<br />

critica «la disorganizzazione<br />

riscontrata alla prova<br />

del 1° settembre, nelle pratiche<br />

di accettazione. L’inizio del<br />

test, preannunciato per le 9 è<br />

slittato alle 11,30 facendo sì<br />

«Maria Lucia<br />

«Ognuno di noi<br />

vale molto di più<br />

di questi test.<br />

Stanno uccidendo<br />

le nostre<br />

aspirazioni»<br />

che gran parte dei candidati<br />

arrivati in anticipo aspettasse<br />

per ore sotto una canicola insopportabile,<br />

con il rischio che<br />

qualcuno avesse un mancamento.<br />

Queste prove - continua<br />

- hanno una finalità, a<br />

mio parere, sbagliata. Se da<br />

un lato può essere giusto svolgere<br />

un test d’ingresso, dall’altro<br />

questo deve avere carattere<br />

non selettivo; dovrebbe, cioè,<br />

servire semplicemente ad indicare<br />

i soggetti che avessero bisogno<br />

di un potenziamento<br />

delle loro conoscenze tramite<br />

corsi di recupero organizzati<br />

dalla facoltà, non stroncare i<br />

sogni degli studenti».<br />

Il ministro Gelmini, intervenendo<br />

sulla polemica dei quiz<br />

d’ingresso, da un lato ammette<br />

che «sono troppo nozionistici»<br />

e promette di «riformarli, dopo<br />

approfondita riflessione» perchè<br />

- ha dichiarato - «valutano<br />

le nozioni e poco le capacità di<br />

ragionamento» e presentano<br />

«lacune a cui occorre mettere<br />

riparo» per «migliorare il sistema»;<br />

dall’altro, però, difende<br />

la valenza dei test e del numero<br />

chiuso, in quanto «garantisce<br />

una buona scrematura<br />

e premia la qualita».<br />

Ormai però è fatta: l’università<br />

a numero chiuso, o aperta a<br />

pochi, o non per tutti, è diventata<br />

realtà. E se un qualsiasi<br />

bambino esprimesse il desiderio<br />

di voler fare da grande il<br />

medico, sarebbe meglio avvertirlo:<br />

“volere è potere”, certo,<br />

ma quel che più conta è mettere<br />

le “ics” al posto giusto. Ui


ateneo<br />

IL CASO / L’università etnea è l’unica ad avere istituito il numero programmato<br />

per tutti i corsi di laurea. Così circa 3.000 studenti dei 12.263 che partecipano ai test<br />

di ammissione resteranno fuori. Il delegato alla didattica: «È stata una scelta obbligata»<br />

di Roberto Sammito<br />

Sono stati gli aspiranti ingegneri<br />

a dare il via, il<br />

primo settembre scorso,<br />

ai test per accedere ai primi<br />

anni dei corsi di laurea triennale<br />

e magistrale dell’ateneo<br />

di Catania. Da quest’anno, infatti,<br />

tutte le facoltà dell’ateneo<br />

sono a numero chiuso e<br />

per potersi iscrivere è necessario<br />

superare una prova. Hanno<br />

fatto domanda di partecipazione<br />

12.263 ragazzi per<br />

9.270 posti a disposizione. Per<br />

alcuni corsi la competizione è<br />

più serrata per via dell’alto<br />

numero di domande di ammissione<br />

e dell’esiguità di posti.<br />

Basta un veloce calcolo per ca-<br />

pire che per circa tremila giovani<br />

non ci sarà possibilità di<br />

studiare a Catania.<br />

Più che i numeri, a colpire è<br />

un altro dato, solo l’ateneo catanese<br />

ha deciso di istituire il<br />

numero programmato per tutti<br />

i corsi. Mentre negli altri<br />

atenei italiani sono solo alcune<br />

le facoltà che prevedono<br />

uno sbarramento iniziale al<br />

numero degli iscritti mentre a<br />

Catania si è deciso di limitare<br />

l’accesso per tutte le dodici facoltà<br />

attive.<br />

«Non è una scelta dell’università<br />

di Catania, noi abbiamo<br />

solo rispettato la legge che dice<br />

che bisogna avere risorse<br />

adeguate al numero degli studenti»,<br />

spiega il professor Giuseppe<br />

Cozzo delegato alla Didattica.<br />

«È stata una scelta obbligata.<br />

Non possiamo dare<br />

spazio ad una domanda che<br />

supera le risorse a disposizione.<br />

Senza numero chiuso rischiavamo<br />

di mettere in crisi<br />

il sistema. Se un corso di laurea<br />

procede con numeri superiori<br />

alle risorse, in pochi an-<br />

ni si rischia di perdere il valore<br />

legale del corso».<br />

Quindi, gli atenei che non<br />

hanno previsto il numero<br />

chiuso per tutte le facoltà,<br />

hanno risorse adeguate per<br />

ospitare tutti gli studenti che<br />

si iscriveranno e tra questi potrebbero<br />

esserci quanti non riusciranno<br />

a superare lo sbarramento<br />

nell’ateneo etneo.<br />

A Catania, la situazione varia<br />

da facoltà a facoltà. Possono<br />

8<br />

stare tranquille le 391 aspiranti<br />

matricole di Agraria, per<br />

loro il posto è assicurato per<br />

via dei 450 posti disponibili.<br />

Poche lamentele anche da Giurisprudenza<br />

dove sono 1582<br />

studenti a contendersi 1250<br />

posti. Decisamente più difficile<br />

la competizione per l’accesso<br />

alle facoltà di Chimica, Economia<br />

e Farmacia dove uno<br />

studente su due rimarrà fuori.<br />

La difficoltà per l’accesso a<br />

Medicina e alle altre professioni<br />

sanitarie è ormai nota, meno<br />

nota è la competizione per<br />

l’ingresso alla facoltà di Scienze<br />

biologiche, dove sono oltre<br />

1400 studenti a contendersi<br />

250 posti.<br />

Ogni studente ha scelto a quali<br />

e quante prove partecipare<br />

senza nessuna limitazione, segnalando<br />

l’ordine di preferenza<br />

dei corsi di studio. Se non<br />

riusciranno a superare l’esame<br />

per l’ammissione al corso<br />

di laurea preferito potranno<br />

sempre ripiegare su altri.<br />

«Abbiamo cercato di ridurre le<br />

conseguenze negative dando<br />

UNIVERSIT<br />

la possibilità di fare più test.<br />

Non ci fa piacere rinunciare a<br />

circa tremila studenti, sia perché<br />

vorremmo far studiare<br />

tutti sia perché questo incide<br />

dal punto di vista economico»,<br />

ha dichiarato il professor Cozzo.<br />

«Secondo me gli studenti<br />

preparati entreranno, questi<br />

numeri non creano grande<br />

squilibrio. L’esperienza ci dice<br />

che il 20 per cento degli studenti<br />

iscritti li perdiamo già al<br />

primo anno, saranno questi<br />

ad avere maggiori difficoltà<br />

con i test».<br />

Il nuovo sistema ha raccolto<br />

numerose critiche, il Coordinamento<br />

unico dell’ateneo di<br />

Catania formato da professori,<br />

ricercatori, precari e studenti,<br />

Catania, primo ateneo d’Italia<br />

a numero chiuso<br />

926.240 euro<br />

A tanto ammonta<br />

la somma delle<br />

tasse (40 euro<br />

per ciascun test<br />

da sostenere)<br />

pagate dalle<br />

aspiranti matricole<br />

per iscriversi alle<br />

prove (le iscrizioni<br />

sono state 23.156)<br />

ha manifestato vestendosi di<br />

nero davanti alla sede de Le<br />

Ciminiere dove si sono svolti i<br />

test. I componenti del Coordinamento<br />

hanno voluto informare<br />

gli studenti sul cammino<br />

universitario che li attende,<br />

spiegando i motivi della loro<br />

opposizione al Ddl Gelmini<br />

e alla manovra finanziaria. Lo<br />

stato dell’università preoccupa<br />

anche il professore Cozzo, secondo<br />

cui «al momento il problema<br />

del numero chiuso non<br />

è il più preoccupante. Il sistema<br />

in Italia è in crisi, o si investe<br />

o si chiude. Con questi<br />

indirizzi l’università è destinata<br />

a morire. Ci sono già università<br />

in grosse difficoltà, Catania<br />

nei prossimi anni potrebbe<br />

avere un budget sufficiente<br />

solo per gli stipendi dei<br />

dipendenti e niente per il resto.<br />

Gli investimenti sono stati<br />

tagliati, più tagli meno posti<br />

per gli studenti. Il numero<br />

chiuso è quindi solo una conseguenza<br />

di indirizzi nazionali<br />

più ampi». Ui


ateneo<br />

INFORMA 9<br />

✎<br />

Maniscalco: «Cnsu non ancora convocato<br />

dopo quattro mesi dalle elezioni»<br />

Dopo quattro mesi dalle elezioni il Consiglio nazionale<br />

degli studenti universitari non è ancora stato convocato.<br />

Infatti il 12 ed il 13 maggio scorso il Cnsu è stato rinnovato<br />

ma ad oggi nessuna convocazione è pervenuta<br />

agli eletti. Lo fa notare Emanuele Maniscalco, consigliere<br />

neo eletto. «Da quattro mesi attendiamo la convocazione da<br />

parte del ministro Gelmini che ancora oggi tarda ad arrivare senza alcuna<br />

motivazione o comunicazione ufficiale. - afferma Maniscalco - Insediare il<br />

Cnsu potrebbe essere una grande opportunità di confronto (sulla riforma,<br />

ndr) che sta sfumando con il passare del tempo; il Cnsu potrebbe portare<br />

all’attenzione del ministro proposte nuove che vedano gli studenti come<br />

destinatari di una riforma necessaria, ma molto contestata». Il riferimento<br />

di Maniscalco è al disegno di legge Gelmini all’esame della Camera.<br />

✎ Tagli,<br />

precari e stabilizzazioni, critiche<br />

e mobilitazione del mondo sindacale<br />

Con una delibera del 7 settembre, il Cda dell'Università di Catania<br />

ha avviato l'iter per la stabilizzazione di alcuni lavoratori, trasformando<br />

il rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato.<br />

Una decisione importante per il futuro di molti precari dell'Ateneo etneo<br />

che però ha generato perplessità tra le organizzazioni sindacali.<br />

Con un documento congiunto, infatti, le segreterie provinciali<br />

di Flc Cgil, Cisl Università, Uil Pa Università Ricerca Afam,<br />

Fed Confsal/Snals Univ./Cisapuni, Csa di Cisal, hanno espresso<br />

dubbi sul metodo e sul merito scelti dal Cda, paventando<br />

una “guerra tra poveri”. Altre critiche hanno seguito un incontro<br />

con il direttore amministrativo a cui non ha preso parte il<br />

rettore.<br />

Secondo l’esecutivo della Cgil, poi, Catania perde circa 40 milioni<br />

del fondo ordinario di Ateneo passando da 202 milioni nel<br />

2008 a 160 milioni nel 2011.«A causa delle scelte del governo sull'esigenza<br />

del numero chiuso - dicono i segretari Villari e Milazzo - circa 3.000<br />

studenti non potranno accedere ai corsi universitari. A questo si aggiunge<br />

l'espulsione di tanti giovani precari della ricerca e dei servizi amministrativi<br />

(il 50% non avrà alcuna possibilità di proseguire il rapporto di lavoro)<br />

e il progressivo e sostenuto aumento delle tasse». Una situazione che vedrà<br />

la mobilitazione sindacale con «incontri e assemblee nei posti di lavoro,<br />

punti di informazione e volantinaggi in città e in provincia».<br />

✎<br />

MUSICOTERAPIA/ Iscrizioni aperte<br />

al Corso triennale organizzato dall’Amps<br />

Sono aperte le iscrizioni al Corso triennale per la formazione dell’operatore<br />

di Arti-terapia con specializzazione in Musicoterapia organizzato dall’AMPS,<br />

Associazione Musicoterapeuti Professionisti Siciliani, a Catania.<br />

Durante gli incontri, mediamente quindicinali (sabato o domenica) saranno<br />

tenute lezioni frontali e laboratori pratico-esperenziali miranti alla<br />

formazione a un metodo di lavoro ad indirizzo dinamico-relazionale. I<br />

corsisti acquisiranno la tecnica per poter operare nella relazione di aiuto<br />

alla persona sia in difficoltà che non: tale metodo trova infatti applicazione<br />

nei diversi ambiti: preventivo, educativo, psico-socio-riabilitativo, terapeutico.<br />

Il percorso formativo permette di affinare la capacità di ascolto,<br />

già presente in ogni uomo, fondamento<br />

della tecnica che considera<br />

l’elemento sonoro-musicale il<br />

tramite relazionale attraverso cui<br />

viaggiano emozioni, sentimenti,<br />

affetti anche e soprattutto in assenza<br />

di comunicazione verbale. la<br />

ricaduta nel mondo del lavoro si<br />

attua nella psicoprofilassi al parto,<br />

nella scuola, nei centri di riabilitazione,<br />

nelle strutture ospedaliere,<br />

nelle case di cura per malattie<br />

mentali, nel trattamento dell’anziano<br />

anche affetto da Alzheimer,<br />

nel sostegno al paziente oncologico.<br />

I docenti, tutti con esperienza<br />

ultraventennale, si sono sempre<br />

distinti per correttezza deontologica,<br />

professionalità e impegno nella<br />

costante applicazione e divulgazione<br />

della Musicoterapia. Per informazioni<br />

consultare il sito www.formazioneamps.it oppure telefonare<br />

ai numeri: 095321740, 3282521079, 3891799199. Si riceve per appuntamento.<br />

L’Amps mette in palio n. 1 borsa di studio in favore di coloro che intendono<br />

frequentare a Catania il I anno del Corso per la formazione dell’operatore<br />

Arti-terapia con specializzazione in Musicoterapia. Le norme di<br />

partecipazione sono indicate sul sito. Nei giorni 6 e 7 novembre, inoltre,<br />

l’Amps organizza a Catania il III Seminario di Musicoterapia. La parteci<br />

pazione è gratuita. A richiesta verrà rilasciato l’attestato di partecipazione.<br />

Il programma sarà presto pubblicato sul sito web dell’associazione.<br />

Centro Cen Ce<br />

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CCulturale<br />

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Tel. Te . 095.7159820 095 5.7159820 - MMob.:<br />

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Email: info@centroculturaleulisse.it info@centr ntroocu<br />

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SSocial<br />

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ateneo<br />

Quanto ne sai di?<br />

di Luca Di Leonforte<br />

i tifosi dell’Everton<br />

ci dedicano<br />

«Oggi<br />

uno sfottò: “39 italiani<br />

non possono avere torto”.<br />

Un modo per dire che l’Heysel<br />

è colpa di noi del Livepool.<br />

Hanno ragione. Il torto era<br />

nostro. Il torto era mio». Con<br />

queste parole Tony Evans, oggi<br />

scrittore e giornalista sportivo<br />

del Times, allora tifoso del<br />

Liverpool, chiude il suo racconto<br />

pubblicato su La Stampa<br />

riguardo la sera del 29 maggio<br />

1985.<br />

E questa è anche l’opinione comune<br />

di molti studenti catanesi,<br />

o almeno di quelli a conoscenza<br />

dei fatti, che, senza<br />

troppi giri di parole, quando<br />

viene chiesto loro a chi sono<br />

da attribuire le cause della<br />

strage rispondono: «Tutta colpa<br />

degli inglesi». Poco importa<br />

se poi gli stessi studenti<br />

ignorano completamente il<br />

trattamento riservato ai tifosi<br />

dei Reds l’anno prima, quando<br />

nel giorno della finale di Coppa<br />

dei Campioni Roma-Liverpool<br />

giocata a Roma, gli ultrà<br />

giallorossi passarono la giornata<br />

effettuando una vera e<br />

propria caccia all’uomo ai danni<br />

dei britannici. Passa in secondo<br />

piano la decisione della<br />

Uefa di far giocare la finale in<br />

uno stadio da tutti considerato<br />

inadeguato, senza sufficienti<br />

uscite d’emergenza, con<br />

i muri divisori fragili e cadenti.<br />

Non hanno importanza<br />

le scarse misure di sicurezza<br />

adottate dalle autorità belghe:<br />

uomini delle forze dell’ordine<br />

contati sulle dita di una<br />

mano, numero di spettatori<br />

superiore alla capacità dello<br />

stadio, tifosi juventini relegati<br />

nel settore Z, separato solo da<br />

due fragili reti metalliche dai<br />

sostenitori del Liverpool (che<br />

per l’occasione si erano fatti<br />

accompagnare anche da un<br />

buon numero di tifosi del<br />

Chelsea, noti per la loro violenza<br />

tanto da farsi chiamare<br />

headhunters, cacciatori di teste).<br />

Oggi, 25 anni dopo, la cosa<br />

10<br />

Cosa sanno gli studenti di personaggi<br />

e fatti che hanno segnato la storia recente?<br />

Proviamo a chiederlo, per scoprire che...<br />

della strage dell’Heysel e chi,<br />

come Giusy, si lamenta addirittura<br />

perché «Le domande<br />

sono sbagliate, non si può rispondere<br />

se non si ha una certa<br />

cultura». Le modalità della<br />

strage non sono a tutti chiarissimi<br />

e si parla genericamente<br />

del crollo di una tribuna.<br />

Il numero esatto delle vittime,<br />

in pochi lo conoscono.<br />

Per fare un po’ di chiarezza.<br />

Quel giorno si giocava la finale<br />

di Coppa dei Campioni tra<br />

Liverpool e Juventus allo stadio<br />

Heysel di Bruxelles, scelta<br />

criticata da entrambe le società.<br />

Al tifo organizzato delle<br />

due squadre erano state assegnate<br />

due zone opposte dello<br />

stadio, ma una piccola parte<br />

dei tifosi juventini organizzatasi<br />

autonomamente fu accolta<br />

nel settore adiacente agli hooligans.<br />

Prima della partita i<br />

britannici iniziarono il cosiddetto<br />

take an end (prendi una<br />

curva) ai danni dei tifosi italiani<br />

che impauriti si accalcarono<br />

sul muro opposto provocandone<br />

il crollo. Così Tony<br />

Evans ricorda quegli istanti:<br />

«Mi assentai per qualche minuto<br />

per fare la pipì. Al ritor-<br />

UNIVERSIT<br />

no vidi che la rete che separava<br />

i due settori era caduta e<br />

che molti dei nostri erano passati<br />

al settore adiacente… più<br />

sotto e nell’angolo più lontano<br />

stavano morendo 39 persone».<br />

Tutto il resto è superfluo ma<br />

serve a capire la straordinarietà<br />

dell’evento e l’incredulità di<br />

chi viveva da vicino la strage:<br />

giocatori, cronisti, spettatori.<br />

Il governo belga ordinò alle<br />

due squadre di disputare<br />

ugualmente la finale per paura<br />

di ulteriori disordini; la diretta<br />

su Rai 2 si aprì con una<br />

schermata nera e un avvilito<br />

Bruno Pizzul che tenta di attribuirne<br />

la cause a problemi<br />

tecnici, contemporaneamente<br />

sul Tg 1 andarono in onda le<br />

immagini degli incidenti; la<br />

televisione tedesca si rifiutò di<br />

trasmettere l’evento, mentre<br />

quella austriaca non commentò<br />

la partita e fece scorrere la<br />

Heysel, la strage senza perché<br />

importante per molti è dare la<br />

colpa agli inglesi, senza tener<br />

conto che dopo un quarto di<br />

secolo il lunedì mattina le pagine<br />

dei principali quotidiani<br />

raccontano ancora di episodi<br />

di violenza negli stadi. E ancora<br />

si cerca la soluzione: impianti<br />

nuovi, stuart tra gli<br />

spalti, tessera del tifoso.<br />

I fatti di quel 29 maggio 1985<br />

sono conosciuti dalla stragrande<br />

maggioranza degli<br />

universitari catanesi, anche se<br />

non manca chi dichiara di<br />

non aver mai sentito parlare<br />

scritta “Questa che andiamo a<br />

trasmettere non è una trasmissione<br />

sportiva”; Michel<br />

Platini esultò dopo aver segnato<br />

il rigore che decise il<br />

match; durante i criticati festeggiamenti<br />

della partita, i tifosi<br />

juventini, che solo ora iniziavano<br />

a comprendere la vera<br />

portata del disastro, attorniarono<br />

la squadra e rivolgendosi<br />

agli inglesi gridavano “assassini!”.<br />

Tante critiche piombarono sulla<br />

dirigenza e sui giocatori<br />

della Juventus, per quei festeggiamenti<br />

considerati inopportuni.<br />

«Quando cade l’acrobata,<br />

entrano i clown», fu<br />

questa la frase pronunciata da<br />

Platini per giustificare la<br />

squadra.<br />

Quattro anni dopo un’altra<br />

strage vide protagonisti i tifosi<br />

inglesi e del Liverpool. Nel<br />

1989 allo stadio Hillsborough<br />

durante la semifinale di Coppa<br />

d’Inghilterra tra Liverpool e<br />

Nottingham Forest, 96 tifosi<br />

dei Reds morirono per soffocamento.<br />

Da allora in Inghilterra<br />

il fenomeno degli hooligans<br />

e della violenza negli stadi è<br />

stato debellato. Ui


INFORMA 11 ateneo<br />

Siamo in .TESI?<br />

di Vanessa Ferrara<br />

Non vi è alcun dubbio: il<br />

fenomeno droga è una<br />

della piaghe più preoccupanti<br />

della società moderna.<br />

Un fenomeno sociologico, sempre<br />

più diffuso, soprattutto tra<br />

i giovani, i quali, indipendentemente<br />

dall’ambiente sociale<br />

in cui vivono, con profonda debolezza<br />

si rifugiano in questo<br />

tortuoso e complesso mondo,<br />

con la falsa convinzione di poterne<br />

uscirne fuori in qualsiasi<br />

momento; il tutto, senza<br />

neppure considerare gli annessi<br />

effetti tossici: devastanti.<br />

Proprio sull’alterazione psicofisica<br />

innescata dall’assunzione<br />

di sostanze stupefacenti<br />

(concentrandosi sui cannabinoidi),<br />

Pietro Ciraudo ha voluto<br />

argomentare la propria tesi<br />

di medicina legale, conclusiva<br />

della sua carriera universitaria<br />

in Giurisprudenza.<br />

Quando ti sei laureato?<br />

«Il 26 luglio».<br />

Quanto tempo hai impiegato<br />

nell’elaborazione della tesi?<br />

«Circa sei mesi, tra ricerca del<br />

materiale e stesura».<br />

Ti sei aiutato con del materiale<br />

multimediale?<br />

«Con internet ho avuto l’opportunità<br />

di consultare l’Istat e di<br />

conoscere le testimonianze di<br />

coloro che hanno fatto uso di<br />

sostanze stupefacenti. Ma mi<br />

sono aiutato anche attraverso<br />

specifici manuali riguardanti<br />

le droghe esistenti e ottenuto<br />

informazioni anche da parte<br />

delle forze dell’ordine».<br />

Hai scelto tu l’argomento o ti è<br />

stato assegnato?<br />

«È stata una mia idea. Mi affascinava<br />

poter trattare un tema<br />

sempre attuale, approfondendone<br />

gli effetti che provoca<br />

sull’organismo e i rischi ai<br />

quali è possibile incorrere<br />

quando, dopo averne fatto uso,<br />

ci si mette alla guida, non tenendo<br />

conto della possibilità di<br />

provocare incidenti. È un argomento<br />

sempre ampiamente<br />

discusso e capace di mettere a<br />

dura prova i mezzi deterrenti<br />

di volta in volta inseriti dal<br />

punto di vista legislativo (come<br />

il nuovo codice della strada,<br />

in vigore dallo scorso 29<br />

luglio). Quando ho proposto<br />

l’argomento al mio relatore, il<br />

professore Orazio Cascio, ha<br />

accettato senza esitazione».<br />

Come hai strutturato la tesi?<br />

«Tra le varie tipologie di sostanze<br />

stupefacenti, ho preferito<br />

concentrare la mia attenzione<br />

sui cannabinoidi. L’hashish<br />

e la marijuana; sono le droghe<br />

La tesi? Letteratura o scienza, comunque il frutto<br />

di un lavoro di ricerca. Noi gli diamo spazio.<br />

Segnalateci le vostre a info@universitinforma.it<br />

più comunemente usate, soprattutto<br />

le prime volte. Così,<br />

ho iniziato a parlare in generale<br />

di queste sostanze, di cosa<br />

sono, di come vengono assimilate<br />

dal nostro organismo, i loro<br />

effetti, l’abuso, la dipendenza,<br />

l’astinenza. Infine, ho parlato<br />

dei possibili usi clinici della<br />

cannabis e degli aspetti giuridici<br />

che concernono l’uso di<br />

queste sostanze».<br />

Gli effetti prodotti dalla cannabis<br />

sono tutti uguali per<br />

chiunque ne faccia uso?<br />

«Gli effetti variano a seconda<br />

di vari fattori: la qualità della<br />

sostanza, della concentrazione<br />

del principio attivo (il Thc, il<br />

tetra-idro-cannabinolo), del<br />

contesto ambientale e della<br />

condizione psicologica dell’assuntore.<br />

Gli effetti sono molteplici<br />

e, tra questi, un’ulteriore<br />

distinzione viene fatta tra<br />

quelli a breve termine e quelli<br />

a lungo termine».<br />

Puoi accennarne qualcuno?<br />

«Tra gli effetti a breve, ad<br />

esempio, rientrano il deficit<br />

dell’attenzione, della concentrazione<br />

e della memoria a breve<br />

termine; poi anche tachicardia,<br />

aumento dell’appetito e attacchi<br />

di panico. Gli effetti a<br />

lungo termine, invece, includono<br />

instabilità dell’umore,<br />

apatia, disturbi del ritmo sonno-veglia,<br />

ma anche patologie<br />

come ansia e depressione, fobie<br />

e allucinazioni visive».<br />

Nella tesi hai parlato anche di<br />

potenziali usi terapeutici della<br />

cannabis.<br />

«Mi ha colpito la grande quantità<br />

di Paesi (Germania, Olanda,<br />

Gran Bretagna, Canada,<br />

Svizzera) in cui è ammesso ricorrere<br />

a cannabinoidi sintetici<br />

registrati per uso terapeutico.<br />

In Italia, l’uso medico dei<br />

derivati della cannabis è molto<br />

difficoltoso, poiché non esistono<br />

sul mercato italiano prodot-<br />

Drammi, vizi e (poche) virtù<br />

determinati dalle droghe<br />

ti a base di questa sostanza. In<br />

pratica, si tratta di veri e propri<br />

prodotti farmaceutici, approvati<br />

per il trattamento della<br />

nausea e del vomito nelle chemioterapie<br />

e nell’anoressia in<br />

malati di Aids. L’utilizzo terapeutico<br />

di cannabinoidi non ha<br />

certo risparmiato un acceso dibattito,<br />

tra coloro che ne sostengono<br />

l’efficacia curativa e<br />

l’assenza di effetti collaterali, e<br />

coloro che, invece, ritengono<br />

che la marijuana e il Thc siano<br />

non soltanto privi di efficacia,<br />

ma altamente pericolosi. A mio<br />

avviso, c’è un po’ di verità in<br />

entrambe le tesi». Ui


città<br />

IL WORKSHOP / In cento tra studenti, laureati, architetti italiani ed esteri hanno raccolto<br />

la sfida di progettare il territorio urbano di Catania in corrispondenza di sette stazioni<br />

della metropolitana. Da “Borgo” a “Monte Po”, ecco la città futuribile che è venuta fuori<br />

Intersections, dalla metro<br />

alla città in sette progetti<br />

di Gianluca Reale<br />

Sette progetti per altrettante<br />

aree della città, in corrispondenza<br />

delle stazioni<br />

della metropolitana, in costruzione<br />

o soltanto ancora in progetto.<br />

Sette progetti che reinventano il<br />

rapporto e le connessioni tra<br />

quartieri o tra territori dello<br />

stesso quartiere in conseguenza<br />

dell’arrivo del metrò. Così è possibile<br />

scoprire come le relazioni<br />

urbane mutino o possano generare<br />

circuiti virtuosi attorno alla<br />

stazione “Borgo”, o nella stazione<br />

“Milo” o ancora a Cibali, San<br />

Nullo, Nesima, Fontana (cioè al<br />

nuovo ospedale Garibaldi), sino a<br />

Monte Po. È questo il lavoro che<br />

settanta studenti e giovani laureati<br />

in Architettura hanno condotto<br />

sotto la guida di tutor e<br />

professori di estrazione nazionale<br />

e internazionale durante il<br />

workshop di architettura e urban<br />

design Intersections. Dalla<br />

metro alla metropoli, sette occasioni<br />

per fare la città. Promosso<br />

dalla Fondazione dell’Ordine degli<br />

Architetti etneo, il workshop<br />

rientra nel progetto/laboratorio<br />

Catania Urbs Clarissima e si è<br />

svolto a Palazzo Platamone per<br />

una intera settimana ai primi di<br />

settembre. Sette giorni di intenso<br />

lavoro in cui studenti e professori,<br />

professionisti e tutor si sono<br />

cimentati a progettare - giorno e<br />

notte, è proprio il caso di dire -<br />

parti della città interessate dal<br />

percorso della metropolitana della<br />

Ferrovia Circumetnea (Fce).<br />

12<br />

Sono così nati sette lavori molto<br />

interessanti, presentati al sindaco<br />

Stancanelli e al professore La<br />

Greca, direttore del Dipartimento<br />

di Architettura dell’Università,<br />

con cui il Comune ha stipulato<br />

una convenzione di consulenza<br />

per la redazione del piano regolatore.<br />

I progetti sono in mostra a<br />

UNIVERSIT<br />

In alto, un’immagine del progetto<br />

per l’area della stazione metro di<br />

San Nullo, alla circonvallazione. A<br />

fianco, invece, il quartiere di Cibali,<br />

dove è riconoscibile lo stadio Massimino,<br />

al centro di un parco che<br />

arriva sino alla zona di viale Fleming.<br />

I gruppi di lavoro del workshop sono<br />

stati guidati da sette coppie di<br />

architetti, italiani e stranieri: Manuel<br />

Aires Mateus (Lisboa) e<br />

Francesco Cacciatore (Siracusa);<br />

Jesus Maria Aparicio Guisado (Madrid)<br />

e Francesco Finocchiaro (Catania);<br />

Henri Bava (Paris) e<br />

Alessandro Villari (Catania); Roberto<br />

Collovà (Palermo) e Gaetano Licata<br />

(Palermo); Kengo Kuma (Tokyo)<br />

e Marco Scarpinato (Palermo);<br />

Uwe Schröder (Bonn) e Marco<br />

Mannino/Carlo Moccia (Messina);<br />

Antonio Tejedor Cabrera (Sevilla) e<br />

Bruno Messina (Siracusa)<br />

palazzo Platamone e presto diventeranno<br />

un catalogo realizzato<br />

a spese della Fce. «Queste idee<br />

rimangono adesso a disposizione<br />

della città - spiega Luigi Pellegrino,<br />

uno coordinatori scientifici<br />

del workshop (con lui anche Carlotta<br />

Reitano, Vincenzo Giusti,<br />

Eva Grillo e Chiara Rizzica) -. Gli


INFORMA 13 città<br />

architetti presenti hanno ragionato<br />

con standard di qualità europei<br />

e di sicuro i progetti hanno<br />

colpito il sindaco il cui auspicio è<br />

stato quello di creare un’interfaccia<br />

con l’Ufficio del Piano regolatore.<br />

Tutti i partecipanti al<br />

workshop sono rimasti soddisfatti<br />

- aggiunge Pellegrino - perché<br />

hanno lavorato su cose reali. La<br />

metropolitana a Catania - prosegue<br />

l’architetto - è stata pensata<br />

soltanto come infrastruttura, ma<br />

in realtà è una grande opportunità<br />

per ripensare e progettare il<br />

territorio: perché dove sorge una<br />

stazione della metro cambiano<br />

luoghi, abitudini, economia, tessuto<br />

sociale e nascono nuove<br />

connessioni urbane, specialmente<br />

in molti quartieri di Catania<br />

che sono stati quasi “separati”<br />

tra loro o dalla città dalla linea<br />

ferrata della Fce».<br />

Dunque nasce per cogliere questa<br />

opportunità il workshop e<br />

non certo per progettare le stazioni<br />

della metro. Anzi. L’obiettivo<br />

è ciò che sta intorno alla stazione.<br />

Ed è significativo che tale<br />

idea di progettare la città, in<br />

realtà con un processo che coinvolge<br />

tante menti e tanti giovani,<br />

sia promosso non dalle istituzioni<br />

ma dalla fondazione di un ordine<br />

professionale, che si pone in<br />

maniera innovativa come soggetto<br />

che vuole partecipare a una<br />

trasformazione “pensata” della<br />

città.<br />

Così nascono i sette progetti,<br />

senz’altro affascinanti, che prendono<br />

le mosse dalla situazione<br />

attuale.<br />

BORGO. Il progetto prevede una<br />

nuova connessione tra la zona di<br />

Vulcania-piazza Lincoln e quella<br />

del Borgo-via Etnea, oggi di fatto<br />

separate dalla linea ferrata e<br />

dalle officine della circumetnea:<br />

l’area dei depositi ferroviari sarebbe<br />

riutilizzata con l’idea di insediarvi<br />

servizi, uffici e area a<br />

verde.<br />

MILO. Tra viale Fleming e via<br />

D’Angiò c’è una delle più significative<br />

sconnessioni orografiche<br />

della città. Ritenuto improbabile<br />

poter realizzare un collegamento<br />

diretto con la Cittadella universitaria,<br />

i progettisti si sono concentrati<br />

su due aree: su quella<br />

dei cosiddetti “Orti di Susanna”,<br />

che arriva sino a Cibali, con l’idea<br />

di realizzare un blocco abitativo<br />

che corre come una striscia<br />

lungo i binari della Fce, riconvertiti<br />

a strada a bassa densità di<br />

traffico, lasciando a verde tutta<br />

l’area degli “Orti di Susanna”; e<br />

più a sud sulla caserma Sommaruga,<br />

che dovrà essere dimessa,<br />

dove sono stati previsti diversi tipi<br />

di insediamenti.<br />

CIBALI. I progettisti hanno puntato<br />

sulle potenzialità del quar-<br />

tiere, prevedendo interventi sparsi.<br />

Il più rilevante però è la riconversione<br />

dello stadio Massimino<br />

a centro di servizi per il<br />

quartiere, sportivi ma non solo,<br />

nella prospettiva della realizzazione<br />

di un nuovo stadio per il<br />

calcio fuori città. Il Massimino e<br />

le aree limitrofe si troverebbero<br />

dentro un grande parco che arriva<br />

sino alla stazione “Milo”, passando<br />

appunto dagli “Orti di Susanna”.<br />

SAN NULLO. È la prima stazione<br />

metro a trovarsi sulla circonvallazione.<br />

Il gruppo di lavoro - guidato<br />

dal giapponese Kengo Kuma<br />

e dal palermitano Marco<br />

Spampinato - ha puntato sull’idea<br />

di realizzare attorno alla stazione<br />

metro un polo scambiatore<br />

con attività notturne e diurne: cinema,<br />

una torre di uffici, ma anche<br />

residenze universitarie.<br />

NESIMA. La costruenda stazione<br />

di Nesima, ancora sulla circonvallazione,<br />

può diventare<br />

l’occasione per riconnettere Nesima<br />

con Lineri. Il gruppo di lavoro<br />

guidato dallo spagnolo Jesus<br />

Aparicio Guisado ha elaborato<br />

una proposta ardita: interrare<br />

la circonvallazione sino alla<br />

rotonda di Monte Po, realizzando<br />

un lungo edificio di servizi a<br />

Nord che diventa la testa del<br />

quartiere di Nesima e si riconnette<br />

a Lineri.<br />

FONTANA. Questa stazione della<br />

metro, come quella di Monte Po,<br />

è ancora in progetto. È prevalso<br />

il tema paesaggistico, molto affascinante.<br />

I progettisti hanno lavorato<br />

su un’idea di connessione<br />

che porta il mancato “parco delle<br />

sciare” a nord, stazione metro e<br />

aree limitrofe all’ospedale Garibaldi<br />

a un unico livello e segna<br />

un ritorno al progetto di Pierluigi<br />

Cervellati, nella proposta di<br />

piano regolatore di oltre dieci anni<br />

fa: realizzare a Monte Po un<br />

parco di città, cioè un grandissimo<br />

parco con tanto di lago che<br />

possa attirare l’intera città, non<br />

un parco locale. Un modo per innescare<br />

un processo di recupero<br />

del quartiere.<br />

MONTE PO. La prevista stazione<br />

della metro si aprirebbe sulla<br />

piazza di Monte Po, quariere di<br />

fatto irraggiungibile a piedi,<br />

nonostante sia solo a 300 metri<br />

in linea d’aria dal Garibaldi. L’idea<br />

dei progettisti - capitanati<br />

dal portoghese Manuel Aires Mateus<br />

- è provare a creare uno spazio<br />

pubblico di collegamento pedonale,<br />

partendo dall’esistente<br />

cava di pietrisco e prevedendo un<br />

percorso che si dipana tra spazi<br />

di diversa ampiezza sotto il livello<br />

della circonvallazione - che rimane<br />

soprelevata - e intercetta la<br />

cava sino a ricongiungere Monte<br />

Po con Monte Palma a nord. Ui<br />

Aut. Ministero<br />

dell’Istruzione<br />

presa d’atto<br />

decreto n° 9692<br />

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GLI STUDENTI UNIVERSITARI


ersu<br />

BANDO UNICO <strong>2010</strong>-2011 / Massiccia la partecipazione degli studenti al bando unico per l’attribuzione<br />

dei benefici erogati dall’Ente regionale per il diritto allo studio. Si prevedono circa 7500 idonei.<br />

di Gianluca Reale<br />

Mentre si avviano a<br />

conclusione i test<br />

d’accesso ai corsi di<br />

laurea, che vedono impegnate<br />

migliaia di future matricole,<br />

la macchina organizzativa<br />

dell’Ersu, in questi giorni, lavora<br />

a pieno ritmo per preparare<br />

le graduatorie relative al<br />

bando unico di concorso per i<br />

benefici per il diritto allo studio.<br />

Inutile sottolineare che la<br />

partecipazione degli universitari<br />

al bando è stata massiccia.<br />

«Abbiamo ricevuto on line<br />

11.837 domande», certifica<br />

il responsabile del settore,<br />

Luigi Alberti. Il numero effettivo<br />

delle richieste potrebbe<br />

scendere leggermente se alla<br />

domanda on line non corrisponderà<br />

l’arrivo della richiesta<br />

cartacea. Ma si tratterebbe<br />

di una flessione di entità<br />

irrilevante.<br />

Cambia poco dunque rispetto<br />

all’anno precedente. Gli uffici<br />

dell’Ente prevedono un numero<br />

di idonei di circa settemila<br />

e cinquecento studenti.<br />

Ha funzionato anche quest’anno<br />

il servizio di assistenza<br />

agli studenti che permette<br />

di richiedere chiarimenti di-<br />

14 UNIVERSIT<br />

Borse e alloggi, 11mila domande<br />

graduatorie entro ottobre<br />

L’organo (1857) della chiesa di San Michel Arcangelo<br />

ai Minoriti - Catania<br />

rettamente al personale dell’Ersu<br />

prima di inoltrare le<br />

richieste e verificare se si<br />

possiedono i requisiti per<br />

partecipare al bando. Un servizio<br />

che anche quest’anno ha<br />

portato a una scrematura delle<br />

domande alla base, semplificando<br />

il lavoro successivo<br />

degli uffici. Entro ottobre saranno<br />

pubblicate le graduatorie<br />

provvisorie e quelle defini-<br />

tive, così come prevede il bando,<br />

così da procedere all’assegnazione<br />

dei benefici, le borse<br />

e i posti nelle residenze universitarie<br />

in primis. Le graduatorie<br />

provvisorie del concorso<br />

saranno pubblicate sia<br />

all’albo dell’Ersu, nella sede<br />

di via Etnea n. 570 a Catania<br />

e saranno visionabili anche<br />

sul sito internet all’indirizzo<br />

www.ersu.unict.it. Ui<br />

Rassegna Per vocem, instrumenta et organum,<br />

il 29 settembre e il 2 ottobre due concerti a Catania<br />

✎ Tesserino mensa /<br />

Le mense universitarie<br />

in funzione per l’anno<br />

<strong>2010</strong>/2011 saranno soltanto<br />

due: “Centro” (via Oberdan,<br />

174 ) e “Cittadella” (v.le A.<br />

Doria). Le tariffe non sono<br />

cambiate rispetto all’anno<br />

scorso e sono determinate in<br />

base al valore dell’Iseeu.<br />

Questi gli importi:<br />

1a fascia 1,50 euro<br />

2a fascia 1,80 euro<br />

3a fascia 2,50 euro<br />

4a fascia 3,50 euro<br />

5a fascia 6,00 euro<br />

✎ Dopo la pausa estiva e i successi dei mesi scorsi (da Palermo a Roma e Trieste), riparte il<br />

Festival organistico “Per vocem, instrumenta et organum”, organizzato dall’Ersu con la direzione<br />

artistica di Antonella Fiorino. Il prossimo appuntamento è previsto per mercoledì 29 settembre,<br />

alle ore 20 nella Chiesa Santa Rosa da Lima, in via San Nullo 46 a Catania, dove si terrà il concerto<br />

d’organo (Salvatore Reitano), soprano (Piera Puglisi) e baritono (Salvo Di Salvo) che proporranno<br />

arie di Wesley, Mozart, Puccini, Lemare, Verdi, Karg-Elert, Bellini, Donizetti. Sarà l’occasione per<br />

apprezzare il tocco energico e il costante mantenimento della tensione lungo l’intero recitale da parte<br />

dell’organista Reitano, nonché la soave voce del soprano Piera Puglisi, ospite fissa della manifestazione,<br />

e il particolare timbro brunito, il morbido fraseggio e la disinvolta tessitura acuta del baritono<br />

Salo Di Salvo. Altro appuntamento con la rassegna è fissato per sabato 2 ottobre alle ore 20 nella<br />

chiesa di Santa Maria del Gesù, sempre a Catania. Questa volta sarà un concerto per violino (Marcello<br />

Enna) e organo (Mauro Visconti), che proporranno brani di Vivaldi, Bach, Lefébure-Wély, Dubois,<br />

Tartini-Kreisler. La chiesa di Santa Maria del Gesù è un “piccolo gioiello” e ha una storia antica. Il<br />

sito in cui sorge oggi, nel Trecento era sede di una piccola cappella. La chiesa vera e propria di Santa<br />

Maria di Gesù sorse nel secolo successivo e fu gradatamente decorata con opere d’arte. La facciata<br />

è austera di gusto romanico, con la decorazione laterale tipica di molte chiese dell’area etnea, ad<br />

alternanza di pietre squadrate di basalto nero e pietra bianca.


INFORMA 15 ersu<br />

INIZIATIVE CULTURALI / Grande successo per l’8° Etna Students Summers Happening che ha portato a Catania<br />

i gruppi folcloristici studenteschi di cinque nazioni. Ad agosto grandi applausi anche per l’Orchestra<br />

Dalle rassegne alla mobilità<br />

studentesca, dai concerti<br />

dell’Orchestra fino<br />

al grande meeting culturale<br />

“Summer Festival”. L’estate<br />

<strong>2010</strong> dell’Ersu è stata scandita<br />

da tanti eventi culturali. primo<br />

fra tutti l’ottavo Etna Students<br />

Summer Happening, la rassegna<br />

musicale con danze e canti<br />

in costume di gruppi studenteschi<br />

siciliani e internazionali<br />

(sopra e a fianco alcune immagini<br />

della manifestazione). Un<br />

evento che lo<br />

scorso 6 agosto<br />

ha riempito piaz-<br />

za Dante, a Catania,<br />

dei colori e<br />

dei suoni tradizionali<br />

di tante nazioni.<br />

Oltre ai ragazzi<br />

siciliani, infatti,<br />

hanno preso<br />

parte alla rassegna<br />

gruppi folcloristici provenienti<br />

dalla Grecia, dalla Macedonia,<br />

dalla Polonia, dalla Serbia<br />

e dalla Turchia. «Per una<br />

settimana la città si è trasformata<br />

in un vero melting pot di<br />

Tra danze, canti e concerti<br />

un’estate in musica<br />

culture. Centinaia studenti sono<br />

stati ospiti nelle nostre residenze.<br />

Un’occasione per creare<br />

uno scambio culturale tra giovani<br />

di diverse nazioni, uno degli<br />

obiettivi che da tempo per-<br />

Ci sarà anche l’Ersu di Catania<br />

al Forum europeo diritto<br />

allo studio, promosso dall’Andisu<br />

(che riunisce tutti gli enti<br />

di diritto allo studio italiani) e da<br />

Ecsta (l’organismo europeo che associa<br />

gli Ersu). Dalla Sicilia una<br />

ricca “spedizione” (ci sarà uno<br />

stand unico per tutti i quattro enti<br />

siciliani, uno per ogni sede universitaria)<br />

a questo appuntamento<br />

biennale che è l’agorà in cui si<br />

confrontano best practises e si discute<br />

di temi importanti, occasione<br />

di confronto anche con le realtà<br />

estere. Il programma prevede<br />

quattro giorni di lavori (dal 30 settembre<br />

al 3 ottobre), pieni zeppi di convegni ed eventi. Si comincia<br />

con “Diritto allo studio e cittadinanza” con il ministro<br />

dlela Gioventù Meloni e il sottosegretario all’istruzione Pizza<br />

per poi toccare nei giorni seguenti temi importanti: dall’alta<br />

formazione alla capacità imprenditoriale, dal confronto su qualità<br />

e quantità delle residenze universitarie sino a focalizzare<br />

l’attenzione sui servizi di ristorazione, sullo sport, sull’orienta-<br />

seguiamo: creare una piattaforma<br />

unica di dialogo tra gli studenti<br />

universitari», spiega il<br />

direttore dell’Ersu, Nunzio Rapisarda.<br />

Non solo gruppi folcloristici,<br />

però, nell’intensa<br />

estate musicale dell’Ersu. Per<br />

“Vivere in Musica”, rassegna<br />

di culture, costumi e voci dal<br />

mondo, il coro (diretto da Antonia<br />

Castelluzzo) e l’Orchestra<br />

dell’Ersu (diretta da Antonella<br />

Fiorino) sono stati impegnati<br />

in un gran numero di concerti<br />

che hanno riscosso una grande<br />

apprezzamento di pubblico, come<br />

quello della “magica” serata<br />

di Tango Suite II a Piazza Dante,<br />

a Catania, il 13 agosto in<br />

occasione del Catania Tango<br />

Festival. Ultimo<br />

appuntameno estivo<br />

per il coro il 19<br />

settembre, alle<br />

21,30, a Santa Domenica<br />

Vittoria.<br />

Intanto, visto il<br />

successo delle iniziative<br />

culturali,<br />

l’Ente è già impegnato<br />

nella programmazione<br />

per il prossimo<br />

anno accademico. Intanto è già<br />

certo che ripartiranno i laboratori.<br />

Per saperne di più basta<br />

tenere d’occhio sil web dell’Ersu:<br />

www.ersu.unict.it. Ui<br />

Spedizione a Padova al Forum Younivercity<br />

mento, sulle tecnologie da impegare<br />

nella didattica e così via (il programma<br />

in dettaglio può essere visto sul<br />

sito www.yucforum.eu). E poi tanti<br />

eventi collaterali, studenti protagonisti,<br />

anche nella comunicazione: ci<br />

saranno infatti le radio universitarie<br />

a seguire l’evento. «Sarà l’occasione,<br />

come sempre, per fare un esame alla<br />

situazione del diritto allo studio -<br />

spiega il direttore dell’Ersu, Nunzio<br />

Rapisarda - e delle modifiche alla<br />

legge quadro 390/91 che il ddl 1905<br />

apporterà. Sia per quanto riguarda<br />

la competenza dei finanziamenti, sia<br />

per quanto riguarda le borse di studio,<br />

la ristorazione, le residenze. Ma<br />

anche le attività culturali e le attività di orientamento che con<br />

la riforma dovrebbero tornare ad essere di competenza dell’Ersu.<br />

Sul piatto - continua Rapisarda - ci sono anche le intese da<br />

portare avanti tra Enti regionali per il diritto allo studio ed enti<br />

locali (Province, Comuni, e non solo quelli sedi di ateneo)<br />

con la garanzia di una maggiore partecipazione degli stessi<br />

studenti alle attività che saranno realizzate. Ui


master<br />

SERVIZIO CIVILE /<br />

Le proposte di Cinap<br />

e facoltà di Lettere<br />

Anche quest’anno l’ateneo catanese<br />

dà la possibilità di scegliere, nell’ambito<br />

delle attività del Servizio civile<br />

nazionale, due progetti (scadenza 4<br />

ottobre): “Di diversità virtù”, promosso<br />

dal Cinap (Centro per l’integrazione<br />

attiva e partecipata) e “La<br />

cultura al servizio della legalità: percorsi<br />

di recupero e<br />

reinserimento socioculturale<br />

2”, promosso<br />

dalla<br />

facoltà di<br />

Lettere e<br />

Filosofia.<br />

In particolare<br />

nei progetti<br />

di Servizio<br />

civile<br />

nazionale<br />

della Regione Siciliana è prevista la<br />

selezione di 1.418 volontari ai quali<br />

spetta un rimborso netto mensile di<br />

433,80 euro e il riconoscimento di<br />

crediti formativi da spendere nel<br />

corso degli studi e nella formazione<br />

professionale.<br />

Gli interessati al Servizio civile possono<br />

trovare informazioni generali<br />

sul sito www.serviziocivile.it e scaricare<br />

i bandi dei progetti dell'Università<br />

etnea dai siti www.unict.it/csd,<br />

www.flett.unict.it.<br />

✎<br />

16<br />

UNIVERSITÀ DI PAVIA /<br />

Epidemiologia genetica<br />

e molecolare<br />

Dal 1° ottobre, al 30 novembre sono aperte le iscrizioni<br />

al Master in Epidemiologia genetica e molecolare dell’Università<br />

di Pavia. Il master è annuale e intende<br />

coniugare conoscenze teoriche ed esperienze<br />

pratiche, nell’ambito delle più attuali discipline<br />

che caratterizzano la medicina molecolare: genetica,<br />

genomica, statistica, bioinformatica ed epidemiologia.<br />

Vi possono accedere laureati in Medicina,<br />

Biologia, Scienze naturali,<br />

Biotecnologie, Matematica,<br />

Fisica, Ingegneria,<br />

Veterinaria, Statistica, che<br />

avranno la possibilità di<br />

svolgere un periodo di tirocinio<br />

presso laboratori<br />

consorziati in Italia e all’estero.<br />

Tra gli sbocchi professionali:<br />

industrie farmaceutiche<br />

che si occupano di<br />

farmacogenomica, centri di<br />

ricerca, Irccs, Cnr e laboratori<br />

universitari, aziende che sviluppano<br />

biomarcatori per la individuazione<br />

precoce dello stato di malattia, per il monitoraggio dell’effetto<br />

dei farmaci e per la predizione della progressione<br />

della malattia.<br />

Per maggiori informazioni si può contattare la segreteria<br />

del master (Alessandra Bianchi) all’indirizzo statgen@unipv.it,<br />

tel. 0382987539 - web www.unipv.it.<br />

BOLOGNA /<br />

Land and water<br />

conservation<br />

UNIVERSIT<br />

L’Università di Bologna ha attivato<br />

per il <strong>2010</strong>/11 il master<br />

annuale di II livello Land and<br />

water conservation,aperto<br />

a un massimo<br />

di 15<br />

partecipanti.<br />

Obiettivo del<br />

corso è la formazione<br />

di<br />

un professionista<br />

che potrà operare nell’ambito<br />

della gestione delle risorse<br />

territoriali e idriche in ambito<br />

nazionale e internazionale, in<br />

settori come la ricerca scientifica,<br />

la protezione del territorio e<br />

delle acque, l’attività di consulenza<br />

in ambito agricolo, la gestione<br />

delle acque, e i parchi<br />

naturali. Possono partecipare i<br />

laureati in Scienze agrarie, Ingegneria<br />

ambientale, idraulica,<br />

agraria; Scienze fisiche, matematiche<br />

e naturali; Scienze<br />

geologiche (è richiesta inoltre<br />

la conoscenza della lingua inglese).<br />

Le domande di ammissione<br />

devono essere inviate entro<br />

il 31 dicembre. I dettagli<br />

del bando e i requisiti di ammissione<br />

su www.unibo.it.<br />

LA SAPIENZA / La facoltà di Architettura “Ludovico Quaroni” dell’Università La Sapienza di Roma<br />

bandisce il master “Act. Valorizzazione e gestione dei centri storici minori”. Info su www.uniroma1.it


INFORMA<br />

le opportunità del mese<br />

dove<br />

cosa requisiti info<br />

INFERMIERI IN SPAGNA<br />

Il servizio di pubblico impiego<br />

della Spagnaseleziona<br />

infermieri in diverse<br />

città spagnole: Saragozza,<br />

Madrid, San Sebastian,<br />

Valencia. Contratto a tempo<br />

pieno, stipendio circa<br />

1.900 euro lordi.<br />

STAGISTI AL MSE<br />

Il Dipartimento per le Politiche<br />

di Sviluppo e Coesione<br />

del Ministero dello Sviluppo<br />

Economico e la Fondazione<br />

Crui mettono a<br />

disposizione 18 posti di tirocinio(http://tirocini.theprimate.it/).<br />

BORSE DI RICERCA MEDICA<br />

La Fondazione Giuseppe<br />

Alazio di Palermo bandisce<br />

3 borse di ricerca di<br />

un anno, in ambito oncologico,<br />

destinate a laureati<br />

in Medicina e Chirurgia.<br />

L’importo lordo di ciascuna<br />

borsa è di 10mila euro.<br />

RICERCA FARMACEUTICA<br />

L’Università di Catania bandisce<br />

un concorso per assegnare<br />

una borsa di studio semestrale,<br />

dell’importo di<br />

6mila euro per laureati che<br />

vogliano realizzare un programma<br />

di approfondimento<br />

della ricerca farmaceutica.<br />

IMAGING DIAGNOSTICO<br />

La Fondazione Bracco attribuisce<br />

un contratto a<br />

progetto della durata di 3<br />

anni (corrispettivo lordo di<br />

150 mila euro) a ricercatori<br />

nell’ambito dell’Innovazione<br />

nell’Imaging Diagnostico.<br />

CENTRO CULTURALE ULISSE /<br />

Corsi di lingua e cultura straniera<br />

Sono aperte le iscrizioni ai corsi di dizione<br />

italiana, lingua e comunicazione,<br />

lingua e cultura italiana a stranieri,<br />

lingua e cultura araba, lingua e<br />

cultura cinese, lingua e cultura russa<br />

promossi dal Centro Culturale Ulisse,<br />

da anni operante nell’ambito della formazione e<br />

della valorizzazione del patrimonio storico-artistico<br />

siciliano. Presenti da dieci anni nel territorio<br />

catanese con la Scuola Ulisse, i soci fondatori,<br />

forti delle professionalità acquisite nell’ambito<br />

della didattica dell’italiano come L2, dell’accoglienza<br />

e degli scambi culturali con studenti provenienti<br />

da tutto il mondo, hanno sentito l’esigenza<br />

di aprirsi al territorio. La fase d’aula avrà<br />

inizio ad ottobre <strong>2010</strong>; un corpo docente alta-<br />

17<br />

Titolo richiesto: laurea in<br />

Scienze infermieristiche,<br />

conoscenza della lingua<br />

spagnola.<br />

Il programma è rivolto ai<br />

laureati di I livello, di laurea<br />

specialistica, di laurea<br />

magistrale e di vecchio ordinamento<br />

e ai laureandi<br />

di vecchio e nuovo ordinamento<br />

delle università italiane.<br />

Possono partecipare alle<br />

selezioni tutti coloro che<br />

sono in possesso della Lìlaurea<br />

in Medicina e<br />

Chirurgia. I candidati,<br />

inoltre, devono avere, alla<br />

data di scadenza del bando<br />

(30 settembre), età non<br />

superiore a quaranta anni.<br />

I requisiti richiesti sono:<br />

laurea specialistica o magistrale<br />

(o VO) in Farmacia<br />

o Chimica e Tecnologia<br />

Farmaceutiche; dottorato<br />

di ricerca in discipline inerenti<br />

la tematica del progetto;<br />

conoscenza della<br />

lingua inglese.<br />

Il bando è destinato a dottori<br />

di ricerca (o laureati<br />

con almeno 3 anni di esperienza<br />

in strutture di ricerca)<br />

in Farmacia, Chimica e<br />

Tecnologia farmaceutiche,<br />

Scienze, Ingegneria, Medicina<br />

e padronanza dell’Inglese.<br />

lavorare<br />

Per candidarsi inviare il<br />

proprio curriculum e una<br />

lettera di presentazione<br />

all’indirizzo eures-barcelona.eseverri@inem.es,<br />

all’attenzione di Angels<br />

Eseverri.<br />

Per inserire la propria<br />

candidatura:<br />

http://www.crui.it/tirocini/tirociniwa<br />

Per richiedere informazioni<br />

inviare un messaggio<br />

e-mail a:<br />

tirocini.dpsc@fondazionecrui.it<br />

Le domande di partecipazione<br />

alla selezione vanno<br />

indirizzate alla Fondazione<br />

“Giuseppe Alazio”, via<br />

Torquato Tasso, 22, 90144<br />

Palermo, e inviate a mezzo<br />

raccomandata (con avviso<br />

di ricevimento) entro<br />

il 30 settembre <strong>2010</strong>.<br />

Le domande di partecipazione<br />

devono essere indirizzate<br />

al Magnifico Rettore<br />

e consegnate direttamente<br />

in Via Landolina 51 (oppure<br />

spedite all’indirizzo: Piazza<br />

Università, 2 – 95124 Catania)<br />

entro il 30 settembre.<br />

Le domande di ammissione<br />

al concorso dovranno<br />

essere inviate entro l’8<br />

ottobre agli indirizzi emailsegreteria@fondazionebracco.com<br />

e angelo.volpi@fondazionebracco.com.<br />

mente selezionato e in linea con le più recenti<br />

metodologie glottodidattiche resterà a disposizione<br />

per qualsiasi esigenza. I corsi di lingua<br />

avranno l’obiettivo di fornire competenze linguistico-culturali<br />

sulla base dei vari livelli<br />

del Common European Framework,<br />

i corsi di dizione italiana e comunicazione<br />

mireranno a fornire<br />

competenze pratiche e facilmente<br />

spendibili in ambito professionale.<br />

Integrarsi e interagire le parole d’ordine che<br />

spingono il Centro Culturale Ulisse ad occuparsi<br />

di didattica delle lingue, di dizione e di comunicazione<br />

considerando il linguaggio uno strumento<br />

di grande portata che, adeguatamente e<br />

strategicamente utilizzato nell’interazione sociale,<br />

a vari livelli condurrà dalla sfera personale a<br />

quella interpersonale, dalla competenza alla padronanza<br />

per dare risposte concrete in una società<br />

multiculturale in continuo cambiamento.<br />

INTERNATIONAL /<br />

Berlino, stage<br />

all’Institute for<br />

Cultural Diplomacy<br />

L’Icd, Institute for Cultural<br />

Diplomacy di Berlino offre a<br />

studenti di tutta Europa internship<br />

in diversi<br />

ambiti:<br />

project<br />

development,<br />

marketing<br />

e relazioni pubbliche, organizzazione<br />

di eventi, ricerca,<br />

giornalismo specializzato in<br />

diplomazia culturale. Il candidato<br />

ideale è un laureato<br />

triennale o quinquennale in<br />

Relazioni internazionali, Economia,<br />

Scienze della comunicazione,<br />

Studi germanici,<br />

Musica o arte. La conoscenza<br />

della lingua tedesca è titolo<br />

preferenziale ma non indispensabile.<br />

Lo stage avrà<br />

durata da tre a sei mesi. Per<br />

candidarsi inviare il proprio<br />

cv all’indirizzo<br />

internship@culturaldiplomacy.org.<br />

ICT /<br />

Donne@work,<br />

sportello-lavoro rosa<br />

Lo scorso mese di luglio ha<br />

preso vita una nuova iniziativa<br />

dedicata al sostegno dell’occupazione<br />

delle donne in<br />

ambito Ict, attraverso uno<br />

strumento<br />

concreto<br />

che faciliti<br />

l’incontro<br />

tra domanda e offerta di lavoro.<br />

Il progetto si chiama<br />

“Sportello Donne@work”: si<br />

tratta di una banca dati di<br />

profili professionali tecnici,<br />

organizzativi e gestionali,<br />

esclusivamente di donne. La<br />

banca dati è gestita dalla Camera<br />

di Commercio di Milano<br />

che garantirà l’incontro<br />

tra la domanda delle imprese<br />

di profili professionali e l’offerta<br />

di competenze di tutte<br />

le donne che vorranno essere<br />

presenti all’interno del database.<br />

Il servizio è gratuito<br />

sia per le imprese sia per le<br />

candidate. Non sono necessari<br />

particolari requisiti se<br />

non l’avere competenze di<br />

studio o di lavoro in ambito<br />

Ict. Per informazioni: donneatwork@mi.camcom.it.


time out<br />

Il conte di Montecristo<br />

dal romanzo al musical<br />

LA PRODUZIONE / Il Teatro Stabile di Catania produrrà il musical scritto e diretto<br />

da Gianluca e Tony Cucchiara, tratto dal grande classico di Alexandre Dumas.<br />

Con la regia di Francesco Randazzo. Protagonisti Mirko Petrini e Ilaria Spada<br />

di Maria Enza Giannetto<br />

Ci sono temi immortali. E<br />

ci sono romanzi che diventano<br />

capolavori proprio<br />

per come trattano questi<br />

temi. È il caso di un evergreen<br />

come Il conte di Montecristo, romanzo<br />

d’appendice di Alexandre<br />

Dumas. Storia d’amore e<br />

odio, di vendetta e passione. E<br />

soprattutto un capolavoro “sempreverde”<br />

che in ogni epoca riafferma<br />

la sua modernità e attualità.<br />

Un’opera su cui il Teatro<br />

Stabile di Catania ha voluto<br />

puntare e che produrrà per la<br />

stagione <strong>2010</strong>-2011, presentandola<br />

proprio alla chiusura. Una<br />

versione particolare: un musical<br />

che nascerà dalla penna di Tony<br />

Cucchiara, dalle musiche del figlio<br />

Gianluca e dalla regia di<br />

Francesco Randazzo.<br />

La storia è nota: è quella del<br />

marinaio Edmond Dantès che,<br />

di ritorno da una spedizione,<br />

ansioso di ritrovare il suo amore,<br />

Mercedes, viene invece accusato<br />

da una lettera anonima di<br />

complottare contro il re e spedito<br />

in carcere. Quattordici anni<br />

pieni di dolore trascorsi nella<br />

18<br />

In alto, Ilaria Spada che sarà Mercedes e Mirko Petrini che interpreterà Edmond Dantès.<br />

Sopra, l’autore Tony Cucchiara e il figlio Gianluca Cucchiara, autore delle musiche.<br />

fortezza d’If, fino all’arrivo di<br />

Faria, che anziano ben presto<br />

muore. Edmond progetta allora<br />

la spettacolare evasione: si sostituisce<br />

al corpo di Faria nel<br />

sacco destinato ad essere lancia-<br />

UNIVERSIT<br />

to in mare. Finalmente è libero.<br />

Nel pugno stringe una mappa<br />

che lo farà ricco. Dantès diventa<br />

il misterioso Conte di Montecristo,<br />

che vive nello sfarzo della<br />

propria villa di Parigi col solo<br />

obiettivo di fare giustizia... e<br />

vendicarsi.<br />

Per merito anche delle innumerevoli<br />

trasposizioni cinematografiche<br />

e televisive, l’opera di<br />

Dumas continua oggi a riscuotere<br />

successo e mantiene intatti<br />

il suo fascino e la sua popolarità,<br />

tanto che lettori e spettatori<br />

si emozionano e si commuovono<br />

davanti alle vicende di Edmond<br />

Dantès e di Mercedes, e condannano<br />

la perfidia di Danglars e<br />

la viltà di Mondego, nelle varie<br />

avventure che si snodano in<br />

questa storia avvincente e fantasiosa.<br />

Il conte di Montecristo è l’epopea<br />

della vendetta. Una vendetta<br />

implacabile, meditata per<br />

lunghi anni, aiutata dalla scoperta<br />

di un favoloso tesoro, or-


INFORMA<br />

ganizzata con una freddezza e<br />

un’abilità infernali.<br />

Forse Edmond Dantès non sarebbe<br />

stato così inesorabile se<br />

Danglars, Morcerf e Villefort<br />

avessero colpito soltanto lui, ma<br />

quegli uomini provocarono la<br />

rovina di suo padre, ne hanno<br />

affrettato la fine nella miseria, e<br />

il figlio non sa, né vuole perdonare<br />

coloro che scelsero come<br />

prima vittima della loro malvagità<br />

il vecchio Dantès.<br />

Un libro che spazia dai complotti<br />

bonapartisti e dai<br />

Cento Giorni alla<br />

Restaurazione; dalla<br />

disperata solitudine<br />

nel sotterraneo<br />

del castello -<br />

prigione d’If - alla<br />

dotta compagnia<br />

dell’abate Farìa;<br />

dalla selvaggia bellezza<br />

dell’isola di<br />

Montecristo allo<br />

sfarzo della grande<br />

società parigina;<br />

dalla chiassosa Roma<br />

carnevalesca<br />

del 1830 alla solennità<br />

del Senato<br />

francese adunato<br />

per giudicare un<br />

suo membro, il generale<br />

conte di Morcerf.<br />

Attraverso l’intreccio delle vicende,<br />

animato da numerosissimi<br />

personaggi, il romanzo non<br />

concede mai un momento di tregua<br />

al lettore, perché i colpi di<br />

scena si susseguono in un carosello<br />

continuo che, se da un lato<br />

un poco sbalordiscono, dall'altro<br />

rivelano la<br />

potente fantasia<br />

dello scrittore,<br />

benvoluto al suo<br />

tempo e ancora<br />

oggi molto amato,<br />

sia in Francia<br />

che all’estero.<br />

Dumas, oltre a<br />

quest’opera, ci<br />

ha lasciato tanti<br />

altri romanzi<br />

densi d’intreccio<br />

e ricchi di figure<br />

interessanti in<br />

ogni loro pagina.<br />

Pubblicato in piena<br />

epoca romantica,<br />

nel 1844, il<br />

romanzo, che è<br />

frutto proprio<br />

del Romanticismo,<br />

non poteva non trovare un<br />

enorme successo e creare estimatori<br />

e appassionati.<br />

Un appassionato, appunto, è anche<br />

Tony Cucchiara che, come<br />

confessa, da anni pensava di<br />

farne un musical.<br />

«Ci pensavo e ripensavo, ma<br />

avevo paura di non riuscire a<br />

condensare in qualche ora le<br />

passioni e le emozioni contrastanti<br />

del protagonista. E poi<br />

19<br />

Dall’alto in basso:<br />

Francesco Randazzo,<br />

che curerà la regia<br />

de Il Conte di<br />

Montecristo; Marcello<br />

Perracchio (a destra),<br />

Luca Notari (a<br />

sinistra), Angelo Tosto,<br />

Annalisa Cucchiara<br />

e Anna Malvica<br />

che saranno i<br />

protagonisti dell’imponente<br />

spettacolo.<br />

time out<br />

come affrontare la schiera di<br />

personaggi che si susseguono<br />

nella seconda parte, quella della<br />

vendetta del protagonista? Sono<br />

stato tanto tempo, fermo lì a<br />

pensare come avrei dovuto mettere<br />

in scena questo caleidoscopio<br />

di personaggi e sentimenti».<br />

«Alla fine - spiega l’autore - ho<br />

deciso di concentrarmi sulla<br />

storia d’amore tra Edmond e<br />

Mercedes e ho condensato le varie<br />

vendette del Conte di Montecristo<br />

in un’unica scena,<br />

in cui i personaggi<br />

dei quali il protagonista<br />

vuole vendicarsi<br />

muoiono uno dopo l’altro».<br />

Ora il testo e le musiche<br />

sono pronti, ma la<br />

messinscena deve ancora<br />

prendere forma e lo<br />

farà solo quando la<br />

compagnia sarà riunita<br />

e il regista, Francesco<br />

Randazzo, comincerà a<br />

rifinire il tutto.<br />

«Man mano che lavoriamo<br />

avvengono i tagli<br />

e vengono rifiniti i<br />

vari elementi. Mio figlio<br />

Gianluca ha già completato<br />

le musiche e sono sicuro che<br />

verrà fuori un grande lavoro. Si<br />

tratta di melodie moderne, con<br />

duetti e assolo di stile contemporaneo.<br />

Ma naturalmente rimane<br />

il coro che fa anche da<br />

narratore dell’intera storia, com’è<br />

sempre stato nei miei lavori.<br />

Insomma, pezzi corali, duetti,<br />

assolo si alternano, coinvolgendo<br />

ed emozionando il pubblico».<br />

E naturalmente ogni testo prenderà<br />

forma anche grazie all’attore<br />

che interpreterà il personaggio.<br />

Per i ruoli da protagonista<br />

la produzione dello Stabile<br />

punterà sulla “premiata coppia”<br />

Mirko Petrini e Ilaria Spada,<br />

che sta riscuotendo enorme successo<br />

con Pipino il breve (il musical<br />

che ha portato in giro per<br />

il mondo il nome del suo autore,<br />

Tony Cucchiara e del Teatro<br />

Stabile di Catania). Nel cast, ancora<br />

tutto da scoprire, ci saranno<br />

Anna Malvica, Marcello Perracchio,<br />

Angelo Tosto, Annalisa<br />

Cucchiara e Luca Notari. Certo<br />

una sfida per lo spettacolo che,<br />

in qualche modo, dovrà competere<br />

anche con le serie televisive<br />

che l’hanno preceduto. Chi dimentica<br />

Gerard Depardieu e Ornella<br />

Muti in Le Comte de Montecristo?<br />

Ma il teatro è tutta<br />

un’altra cosa. «E il musical - aggiunge<br />

Cucchiara - è altro ancora.<br />

In televisione ci si sofferma<br />

sui primi piani, sui volti, gli<br />

sguardi. Noi puntiamo sui movimenti,<br />

sul gruppo, sull’azione.<br />

Un modo diverso di tradurre le<br />

grandi emozioni che quest’opera<br />

produce». Ui<br />

✎<br />

Abbonamenti<br />

come e quando<br />

Il botteghino del Teatro Verga,<br />

via Giuseppe Fava 35, sarà<br />

aperto con orario continuato<br />

dalle 10 alle 19, domenica<br />

chiuso. Telefono 095 731 08<br />

88<br />

e-mail: info@teatrostabilecatania.it.<br />

Sito internet:<br />

www.teatrostabilecatania.it/it<br />

Costi abbonamento<br />

<strong>2010</strong>/2011<br />

12 spettacoli a posto fisso:<br />

turno prime 210 euro (golden<br />

ticket a 13: 238 euro), turno<br />

Lions - B/4 (venerdì) 190 euro<br />

(golden ticket a 13: 218 euro);<br />

turno B/3 (sabato serale) 190<br />

euro (golden ticket a 13: 218<br />

euro); turni D (domenicali pomeridiani)<br />

200 euro (golden<br />

ticket a 13: 228 euro); turno<br />

aziendale (pomeridiani e serali<br />

infrasettimanali): in<br />

azienda 135 euro (golden ticket<br />

a 13: 163), al botteghino<br />

del teatro 145 euro (golden<br />

ticket a 13: 173); turni AZ/3 -<br />

AZ/8 (sabato serale): in<br />

azienda 155 euro (golden ticket<br />

a 13: 183), al botteghino<br />

del teatro 165 euro (golden<br />

ticket a 13: 193 euro); turni<br />

AZ/diurna - AZ/C.C.pom. -<br />

AZ/fer. pom. (sabato pom.): in<br />

azienda 140 euro (golden ticket<br />

a 13: 168), al botteghino<br />

del teatro 150 (golden ticket a<br />

13: 178 euro).<br />

Abbonamento giovani a 12<br />

spettacoli: 70 euro (a posto<br />

fisso o a prenotazione libera<br />

con l’obbligo della scelta del<br />

pacchetto La tempesta o<br />

Aspettando Godot o Mercadet<br />

o Finale di partita). Golden<br />

ticket a 13: 98 euro.<br />

Abbonamento a 12 spettacoli<br />

a posto libero, aziendali: in<br />

azienda 135 euro (golden ticket<br />

a 13: 163 euro), al botteghino<br />

del teatro 145 euro<br />

(golden ticket a 13: 173)<br />

La direzione si riserva il diritto<br />

di apportare modifiche<br />

al repertorio, ai turni abbinati<br />

ai giorni della settimana, e<br />

di effettuare alcune repliche<br />

in altra sede.<br />

I diritti di prelazione scadono<br />

Turni Prime, B- D- Lions: il 26<br />

settembre; aziendali e Cine<br />

Club: il 3 ottobre.


time out<br />

di Paola Pasetti<br />

Quattro giorni di festa,<br />

quattro giorni tra natura,<br />

arte, cultura, musica<br />

e spettacolo, in cui la città potrà<br />

ritrovarsi al Giardino Bellini,<br />

che si apre al pubblico dopo i lavori<br />

di restauro. Dal 23 al 26<br />

settembre un grande “happening<br />

diffuso” che prevede alcuni<br />

momenti istituzionali e “Civitas<br />

in fiore”, un’edizione speciale<br />

della manifestazione “Civita<br />

in fiore” ideata dall’assessore alla<br />

Cultura Marella Ferrera e che<br />

ha già riscosso grande successo.<br />

Un’edizione speciale che si<br />

arricchisce degli eventi organizzati<br />

per la Festa di Lapis,<br />

con cui il quindicinale free<br />

press celebra i suoi 20 anni di<br />

attività.<br />

Cogliendo il tema “Labirinti<br />

Sonori” della manifestazione<br />

ideata da Marella Ferrera e progettata<br />

in questa special edition<br />

da Tindara Crisafulli negli spazi<br />

del Piazzale delle Carrozze concepito<br />

come un percorso di “musica<br />

in fiore” dedicato al compositore<br />

catanese Vincenzo Bellini,<br />

la Festa di Lapis si snoda anch’essa<br />

tra i viali e le terrazze<br />

della Villa, percorrendo ogni<br />

giorno un ideale labirinto di occasioni<br />

artistiche, installazioni,<br />

session musicali, reading, sonorizzazioni,<br />

djset, performance e<br />

concerti.<br />

Il 23 settembre, dunque, proprio<br />

nel giorno dell’anniversario<br />

della morte del “Cigno” catanese,<br />

alle 11 il sindaco darà il<br />

via alla manifestazione, al Chiosco<br />

della musica, con il concerto<br />

della Fanfara del XII Battaglione<br />

Carabinieri Sicilia, per ricordare<br />

il 67° anniversario della<br />

morte del vicebrigadiere Salvo<br />

D’Acquisto.<br />

A mezzogiorno, al Piazzale delle<br />

20<br />

Carrozze, l’inaugurazione<br />

di Civitas<br />

in fiore,<br />

«una grande installazione<br />

che si<br />

ispira all’antico<br />

labirinto del<br />

principe Biscari<br />

e proporrà un<br />

viaggio tra esperienze<br />

sensoriali<br />

di vario tipo, tutte<br />

però legate al<br />

concetto del fiore,<br />

che è sempre stato<br />

il fil rouge delle<br />

precedenti edizioni di Civita<br />

in fiore - spiega Marella Ferrera<br />

-. Insomma, sarà come addentrarsi<br />

in una sorta di gigante<br />

garden house. Gli spazi di Civitas,<br />

infatti, saranno coperti da<br />

una struttura trasparente della<br />

Promostand, che dà proprio l’idea<br />

di una garden house, al cui<br />

interno ci saranno cose belle e<br />

sorprendenti, a cominciare da<br />

una voliera con uccelli rari. La<br />

sfida - prosegue la stilista-assessore<br />

- è far avvicinare tutti alla<br />

bellezza e alla natura, far capire<br />

come alcuni comportamenti virtuosi<br />

possono migliorare la città<br />

e la vita di tutti noi».<br />

UNIVERSIT<br />

Il grande happening<br />

della Villa Bellini<br />

L’EVENTO / Dal 23 al 26 settembre, quattro giorni di musica, cultura, arte e spettacolo<br />

per festeggiare il Giardino restaurato. Un fitto calendario che mette insieme il “labirinto<br />

di esperienze” di Civitas in fiore e gli eventi organizzati per i 20 anni di attività di Lapis<br />

✎<br />

“Anteprima”<br />

all’Orto botanico<br />

Il 19 settembre la Festa di Lapis<br />

avrà un’anteprima all’Orto<br />

Botanico. Dalle 18, in un percorso<br />

guidato tra le collezioni<br />

botaniche e gli allestimenti di<br />

Cartura, decine di artisti si<br />

esibiranno in brevi performance.<br />

In serata il concerto di Alfio<br />

Antico.<br />

In quest’ottica, ogni<br />

giorno si potrà partecipare<br />

a “Labirinti sonori”<br />

(dalle 10 alle 22),<br />

esposizione di piante e<br />

fiori “tra note, sapori e<br />

profumi di Sicilia”; performance<br />

artistiche<br />

animeranno i viali alberati<br />

dalle 18 alle 21. E<br />

ancora, visite guidate<br />

all’interno del Giardino,<br />

tra percorsi storici,<br />

botanici e artistici;<br />

spettacoli di strada<br />

per i più piccoli.<br />

Ai bambini, in particolare, sono<br />

dedicate due iniziative previste<br />

per domenica 26: “Kids art day”<br />

(dalle 10 alle 20, animazione,<br />

giochi e laboratori creativi per<br />

l’educazione al riciclo) e “Kids<br />

art awards” (dalle 18 alle 20,<br />

per piccoli cantanti).<br />

Grande spazio sarà dato all’arte,<br />

con la sezione Arti Visive: in<br />

differenti spazi della Villa saranno<br />

aperte al pubblico mostre<br />

che resteranno in allestimento<br />

fino al 26 settembre, tutti i<br />

giorni dalle 18 alle 24.<br />

Per le videoinstallazioni saranno<br />

presenti Stefano Roveda con<br />

la sua opera di teatro interatti


INFORMA 21 time out<br />

vo; i videoteatrali<br />

di<br />

Maria Arena;<br />

il gruppo La<br />

paura mangia<br />

l’anima<br />

di Zoltan Fazekas,SebastianoPennisi,Alessandro<br />

Aiello e<br />

Livio Marchese(audio/video<br />

non-fiction e documentari);<br />

Danilo Traverso e Basmati,<br />

progetto di ricerca basato<br />

sullo sviluppo di tecniche di<br />

animazione. E, ancora, Benedetto<br />

Caldarella, Francesco Insinga,<br />

Enrico Salemi.<br />

In mostra anche i Tamburi a<br />

cornice di Alfio Antico e la Bottega<br />

del liutaio di Giuseppe Severini.<br />

Per la sezione dedicata alla<br />

fotografia, saranno<br />

esposti i lavori di Luca<br />

Guarneri, Valerio D’Urso,<br />

Tea Falco, Brunella Bonaccorsi,<br />

Francesco Troina,<br />

Guido Gaudioso, Claudio<br />

Allia, Antonio Licari.<br />

E siccome non c’è festa che<br />

si rispetti senza buona musica,<br />

quelli della Villa saranno<br />

anche quattro<br />

giorni fitti di concerti<br />

e sessioni musicali<br />

per tutti i gusti. Primo<br />

appuntamento al<br />

Piazzale delle Carrozze,<br />

dove ogni pomeriggio<br />

alle 19 si terrà<br />

una jam session.<br />

Concerti anche al<br />

Chiosco della Musica:<br />

si comincia la sera del<br />

23, con il violoncellista<br />

palermitano Giovanni<br />

Sollima (alle 20);<br />

venerdì 24 (ore 20) sarà la volta<br />

di Fabrizio Puglisi, uno tra i<br />

maggiori esponenti della scena<br />

jazzistica italiana, in una performance<br />

solo for piano and<br />

toys. Il 25 alle 21 salirà sul palco<br />

l’Italian Ensemble, con Melo-<br />

Dall’alto<br />

in basso:<br />

Giovanni<br />

Sollima (foto<br />

di Gian Maria<br />

Musarra),<br />

Lello Voce,<br />

Rita Botto<br />

e i Lautari<br />

die italiane per i sentieri di Villa<br />

Bellini, un concerto a cura<br />

del Teatro Massimo Bellini. In<br />

programma, oltre al Cigno catanese,<br />

Rossini e Verdi, anche<br />

Morricone, Battisti e Modugno.<br />

Il 26 settembre, alle 11, si terrà<br />

✎<br />

Cibo di strada<br />

ed happy hour<br />

Ogni giorno, nell’area ristoro,<br />

happy hour nel Piazzale delle Carrozze,<br />

con gli aperitivi a tema cromatico<br />

di “4/20”, a cui si unirà un<br />

concept di “Cucina e cibo di strada”<br />

con cannoli, panelle e lo “zùccaro”,<br />

un bastoncino di zucchero e<br />

miele, antica tradizione scomparsa<br />

da decenni. In più, ogni sera, chef<br />

d’eccellenza faranno degustare le<br />

loro creazioni.<br />

✎<br />

Poeti e scrittori<br />

e l’angolo d’oriente<br />

Tra i viali del giardino ci sarà anche<br />

un angolo letterario con l’intervento<br />

di poeti e scrittori (tra gli altri<br />

Josephine Pace, Salvatore Padrenostro,<br />

Vincenzo Crapio, Giovanni<br />

Miraglia, Biagio Guerrera,<br />

Antonio Scafidi, Ricardo Raimondi)<br />

e un “oriental space” con momenti<br />

di danza del ventre, massaggi sonori,<br />

rito del tè.<br />

Inoltre, sabato 25 alle 10, al Monastero<br />

dei Benedettini (Biblioteche<br />

riunite Civica e Ursino Recupero) in<br />

collaborazione con la facoltà di<br />

Lettere e Filosofia, sarà presentata<br />

una pubblicazione in due volumi<br />

sul Giardino Bellini.<br />

✎ Ogni sera dj set<br />

Dal pomeriggio a tarda sera,<br />

dj set alla Villa sia al Chiosco<br />

della Musica con sonorità lounge<br />

tra un concrto e l’altro, sia nell’area<br />

concerti dopo le performance live.<br />

In consolle alcuni tra i più noti<br />

dj della scena catanese e non solo:<br />

Blatta & Inesha, dj Tagadà, Jah<br />

Sazzah, Kikko Solaris, Rock Therapy<br />

crew, dj Viciou, dj Rio, dr Luna,<br />

Renato Gargiulo, Militant Watt,<br />

Salvo Borrelli, Paolo Mei, Miss<br />

Mash, Livio Longo, Emiliano Cinquerrui,<br />

Sundance Kid.<br />

il Concerto per ottoni e percussioni<br />

dell’Italian Brass<br />

Band, a cura dell’Istituto Musicale<br />

Vincenzo Bellini: un’iniziativa<br />

che riporta in vita l’antica<br />

tradizione dei concerti<br />

della domenica mattina e che<br />

proseguirà tutte le domeniche<br />

di ottobre.<br />

Le giornate di festa si concluderanno<br />

ancora nel segno della<br />

musica con i concerti organizzati<br />

per il ventennale di<br />

Lapis: giorno 23, nell’area<br />

concerti della collina nord<br />

(dalle 21,30) salirà sul palco il<br />

trio siciliano Color Indaco. A<br />

seguire, lo spettacolo che ha<br />

infiammato le notti parigine<br />

tra ambientazioni tzigane per<br />

un “mariage” che promette<br />

grande coinvolgimento: Le<br />

vraix-faux mariage tziganin<br />

con La Caravane Passe, un<br />

balkanik rock-français colmo<br />

di energia che elettrizza il<br />

pubblico a ogni concerto. Il<br />

24 settembre serata dedicata<br />

alla Narciso Records, l’etichetta<br />

fondata da Carmen Consoli:<br />

apriranno l’area musicale i<br />

Babylon Suite; alle 21 si esibiranno<br />

in concerto i Lautari e<br />

Fabio Abate con la partecipazione<br />

straordinaria di Rita<br />

Botto. Il 25 settembre alle 21<br />

concerto di Lello Voce, poeta,<br />

scrittore e performer, tra i<br />

fondatori del Gruppo 93 e della<br />

rivista Baldus. Con lui sul<br />

palco Michael Gross, trombettista<br />

e compositore tedesco<br />

che ha collaborato tra gli altri<br />

col Klangforum Wien e l'Ensemble<br />

Modern. A seguire il<br />

concerto de Ipercussonici, reduci<br />

dal successo al Womad.<br />

Ultima serata, il 26, nel segno<br />

delle musiche contemporanee<br />

con la partecipazione dell’etichetta<br />

discografica Improvvisatore<br />

Involontario: sul palco<br />

i Naked musicians, l’orchestra<br />

mutante del collettivo fondato<br />

da Francesco Cusa, e il sound<br />

fiammeggiante dall’american<br />

dream dei ’60 e ’70 del Marco<br />

Cappelli Surf trio. Ui


time out<br />

Apertura “rivoluzionaria”,<br />

nel segno dell’arte<br />

- e più precisamente<br />

della street art - per la festa di<br />

Lapis. Il quindicinale free<br />

press, che celebrerà i suoi primi<br />

vent’anni di attività con<br />

una serie di manifestazioni,<br />

inaugurerà i festeggiamenti il<br />

12 settembre con “reWALLution”,<br />

un open air show che coinvolgerà<br />

cinque artisti di fama<br />

internazionale e due nuove<br />

promesse catanesi, che contribuiranno<br />

alla “rinascita estetica”<br />

della città. Una mostra a<br />

cielo aperto con opere site-specific,<br />

una “rivoluzione” per Catania,<br />

un’occasione per lanciare<br />

una nuova sfida che “allargherà”<br />

i confini della cultura<br />

estendendola ai muri esterni<br />

della città. L’appuntamento con<br />

la street art è al quartiere Civita,<br />

dove gruppi di animazione<br />

per bambini e adulti, capoeira,<br />

break-dance, dj set coinvolgeranno<br />

i bambini e gli abitanti<br />

del quartiere. Lo spazio individuato<br />

sono i muri dei palazzi e<br />

delle costruzioni che si affacciano<br />

sul Largo XVII Agosto,<br />

uno spazio al centro del centro<br />

storico, di fronte all’ingresso<br />

del porto di Catania, nel quale<br />

negli scorsi anni è stato fatto<br />

un lavoro di ripavimentazione,<br />

ma che resta uno spazio quasi<br />

fatiscente, che ha bisogno di<br />

22<br />

recuperare il rispetto dei<br />

cittadini.<br />

Al centro di questo evento<br />

d’avanguardia, fino al 19<br />

settembre, saranno artisti<br />

di fama internazionale:<br />

Microbo, catanese classe<br />

1970, ma milanese d’adozione,<br />

le cui opere fanno<br />

parte di collezioni private<br />

e pubbliche in<br />

Europa, Stati<br />

Uniti e Libano;<br />

i milanesi<br />

Bo130 e 2501,<br />

che da anni<br />

partecipano ad<br />

importanti<br />

eventi artistici<br />

in tutto il mondo;<br />

il francese<br />

Alexone, diventato<br />

famoso nei primi anni ‘90<br />

con la sua lettera tag-based<br />

sotto il nome di Edipo; lo spagnolo<br />

San, illustratore e pittore<br />

oltre che street artist. Insieme<br />

a loro la coppia di gemelli<br />

siciliani Guè, allievi dell’Accademia<br />

di Belle Arti di Catania,<br />

UNIVERSIT<br />

STREET ART / Dal 12 al 19 settembre apertura nel segno dell’arte per la festa di Lapis: sette artisti daranno<br />

vita a un open air show nel quartiere del centro storico. Un contributo per la rinascita estetica della città<br />

Una “reWALLution” alla Civita<br />

✎ Med<br />

Photo Fest, 12 giorni<br />

con la fotografia d’autore<br />

Alcuni graffiti<br />

degli artisti presenti<br />

a reWALLution:<br />

in alto un’opera<br />

di Bo130; a destra<br />

un graffito<br />

dello spagnolo San<br />

Al via il 22 settembre la seconda<br />

edizione del Med Photo<br />

Fest, il Festival dedicato<br />

alla fotografia d’autore che<br />

si svolgerà fino al 3 ottobre<br />

a Catania e in altre località<br />

siciliane. Organizzato dalla<br />

Mediterraneum, il festival di quest’anno avrà per<br />

tema la “Fotografia, testimone del tempo”, con<br />

un ricco cartellone che prevede esposizioni, personali<br />

e collettive, dibattiti e seminari. Tra gli<br />

ospiti più attesi, Gianni Berengo Gardin, che nel<br />

corso dell’evento festeggerà il suo ottantesimo<br />

compleanno: al fotografo ligure, che riceverà il<br />

Premio Mediterraneum <strong>2010</strong>, sarà dedicata una<br />

mostra antologica. Saranno inoltre previsti spazi<br />

dedicati all’editoria fotografica, workshop tecnici,<br />

presentazione e lettura dei portfolio degli autori<br />

emergenti e presentazione di nuovi prodotti<br />

dedicati e destinati all’arte fotografica. Eventi e<br />

mostre si svolgeranno al Centro fieristico Le Ciminiere.<br />

Nel corso del Med Photo Fest si potrà<br />

assistere a performance letterarie e teatrali, concerti<br />

di musica. Inoltre si terranno alcuni workshop<br />

itineranti tra le architetture e il territorio<br />

della provincia etnea. Dodici giorni dedicati alla<br />

fotografia che permetteranno di realizzare reportages<br />

nella provincia, puntando l’obiettivo sull’arte<br />

e sull’architettura della Sicilia.<br />

✎ A Catania una “succursale”<br />

della Galleria Sacs<br />

La Galleria S.A.C.S. - Sportello per<br />

l’Arte Contemporanea della Sicilia - di Riso, il<br />

Museo d’Arte Contemporanea con sede a Palermo,<br />

apre una “dependance” catanese e lo fa<br />

nella sede della Fondazione Brodbeck (via Gramignani,<br />

93). Sabato 18 settembre alle 19 s’inaugurerà<br />

la mostra “Quando il fuori di adesso<br />

era dentro e il dentro era fuori” di Alessandro<br />

Piangiamore. Le opere dell’artista ennese, che<br />

vive e opera a Milano (foto, video, installazioni<br />

e collage) vogliono insinuare il dubbio ed<br />

esplorare lo spazio<br />

che separa<br />

verità e finzione,<br />

realtà e immaginazione,<br />

offrendo<br />

al fruitore un terreno<br />

precario e instabile.<br />

Così, la<br />

scultura e i collage<br />

presentati alla Fondazione Brodbeck appaiono<br />

come parti autonome di un più ampio congegno<br />

illusionistico che rimescola forme e significati<br />

acquisiti e incontestati per proporre alternative<br />

paradossali, improbabili ma allo stesso tempo<br />

verosimili, plausibili. La mostra, allestita fino al<br />

13 ottobre, può essere visitata tutti i giorni (da<br />

martedì a sabato su prenotazione). Per informazioni:<br />

tel. 095.7233111, www.fondazionebrodbeck.it.<br />

da anni impegnati nello sdoganamento<br />

dei graffiti nella loro<br />

città.<br />

Il pensiero collettivo della<br />

street art - una delle più controverse<br />

correnti di arte contemporanea<br />

- è quello di diffondere<br />

il proprio messaggio a<br />

un’audience sempre più vasta,<br />

per migliorare quella che gli<br />

stessi artisti definiscono “l’estetica<br />

del quotidiano” e quindi<br />

la qualità stessa della vita. Sono<br />

molte le città italiane che<br />

hanno concesso a questi artisti<br />

degli spazi “legali” dove potersi<br />

esprimere. La prima, in ordine<br />

di tempo, è stata Torino<br />

alla fine degli anni Novanta.<br />

Più recentemente anche l'amministrazione<br />

di Milano ha riconosciuto<br />

il valore artistico<br />

dei graffiti del centro sociale<br />

Leoncavallo. Accordi simili sono<br />

stati fatti anche a Firenze,<br />

Bologna, Trento, Lucca, Rimini<br />

e Monza. La street art entra<br />

a pieno titolo nel mondo dell’arte<br />

contemporanea. E Catania<br />

sta al passo coi tempi. Ui<br />

✎<br />

“Accade Arte”<br />

un nuovo spazio<br />

dal 16 settembre<br />

S’inaugura il 16 settembre alle<br />

18.30 “Accade Arte, Spazio d’intercettazione”<br />

un luogo<br />

aperto a tutti<br />

che ospiterà<br />

opere e artisti<br />

ma anche<br />

incontri e laboratori.Fitto<br />

il programma degli eventi, che<br />

prevede anche giornate dedicate<br />

all’apprendimento di varie tecniche<br />

pittoriche. Per l’inaugurazione<br />

dello spazio, che si trova in via<br />

Vincenzo Giuffrida 189, sarà presentata<br />

una personale di Tano<br />

Giuffrida. In mostra opere pittoriche<br />

e fotografiche per le quali sono<br />

stati realizzati due volumi con<br />

le presentazioni del critico d’arte<br />

Ugo Barlozzetti e dello storico dell’arte<br />

Danilo Romero per la parte<br />

pittorica e del critico fotografico<br />

Pippo Pappalardo per la parte dedicata<br />

alle opere fotografiche. Per<br />

informazioni: www.incontemporanea.com,<br />

www.tanogiuffrida.it<br />

Anita Gensabella


time out<br />

INFORMA 23<br />

TRAILERS FILMFEST / Dal 23 al 25 settembre l’ottava edizione della manifestazione, con 30<br />

opere a contendersi l’ormai ambìto Elefantino. Appuntamento ai Benedettini per workshop,<br />

incontri e rassegne. Al Teatro Metropolitan le anteprime, gli omaggi e le premiazioni<br />

di Benedetta Motta<br />

In principio erano i “prossimamente”,<br />

oggi sono chiamati<br />

semplicemente trailer. Piccoli<br />

frammenti di cinema che hanno<br />

guadagnato un festival interamente<br />

dedicato a loro, il Trailers<br />

Filmfest.<br />

Già da otto anni si rinnova l’imperdibile<br />

appuntamento con il<br />

Tff, il concorso nato a Catania - e<br />

unico del genere in Italia ed Europa<br />

- per assegnare il premio al<br />

Miglior trailer della stagione cinematografica,<br />

votabile dal sito<br />

ufficiale<br />

www.trailersfilmfest.com.<br />

Seguendo l’ormai consolidata<br />

tradizione della<br />

manifestazione, il<br />

concorso vedrà in gara<br />

trenta lavori sele-<br />

zionati tra i film usciti<br />

nelle sale italiane fra il<br />

15 agosto 2009 e lo<br />

stesso giorno di quest’anno.<br />

I trailer, divisi<br />

nelle sezioni Italia, Europa<br />

e World e scelti<br />

dal Comitato del Festival<br />

tra circa 300, saranno<br />

in seguito votati anche da<br />

una giuria di qualità e dal pubblico.<br />

I migliori, durante la serata<br />

conclusiva del 25 settembre,<br />

saranno premiati con l’Elefantino,<br />

simbolo di Catania e ormai<br />

storico riconoscimento del Tff.<br />

Importante segmento del Festival<br />

sarà TrailersProfessional,<br />

momento d’incontro tra i professionisti<br />

del mondo del cinema,<br />

della promozione e della pubblici-<br />

Torna il Festival<br />

dei “coming soon”<br />

tà. In particolare, in questa VIII<br />

edizione saranno conferiti: il<br />

“Premio alla professionalità”; il<br />

“Premio alla migliore campagna<br />

promozionale”, ideata per il lancio<br />

di un film italiano; il “Premio<br />

alla rivelazione dell’anno”, sia esso<br />

un attore, regista o produttore;<br />

ed infine il “Premio alla miglior<br />

locandina italiana” in collaborazione<br />

con My Movies.it, uno<br />

tra i più autorevoli portali di cinema.<br />

Tutte le iniziative del Festival saranno<br />

ad ingresso libero. I luoghi<br />

eletti ufficialmente come scenario<br />

dell’evento sono due: anzitutto<br />

l’ex Monastero dei Benedettini,<br />

dove si svolgerà la sezione<br />

TrailersLab, ovvero un laboratorio<br />

creativo con workshop, lezioni<br />

sul mestiere del cinema, rassegne<br />

di trailer e dibattiti in siner-<br />

gia con l’Università<br />

di Catania per conoscere<br />

più da vicino<br />

questo mondo e<br />

interagire con le<br />

professionalità del<br />

grande schermo.<br />

Workshop e incontri<br />

si terranno precisamente<br />

all’interno dell’Auditorium<br />

della Facoltà di Lettere e<br />

Filosofia, in piazza Dante 32.<br />

Al Teatro Metropolitan, invece, si<br />

terrà il TrailersPrémiere, con le<br />

anteprime cinematografiche presentate<br />

da registi, interpreti e<br />

distributori, le premiazioni e gli<br />

omaggi.<br />

Per poter frequentareworkshop<br />

e incontri di<br />

TrailersLab bisogna<br />

iscriversi entro giorno<br />

15 settembre sul sito del<br />

Festival, andando alla<br />

specifica sezione TrailersLab.<br />

Per maggiori<br />

informazioni, basta scrivere<br />

una mail all’indirizzoinfo@trailersfilmfest.com<br />

o rivolgersi alla<br />

dott.ssa Clelia Calvo,<br />

presso la Segreteria di<br />

Presidenza al numero telefonico<br />

095.7102711. La partecipazione<br />

è gratuita e agli iscritti sarà rilasciato<br />

un attestato. Inoltre, per<br />

gli studenti della Facoltà di Lettere<br />

e Filosofia dell’Università di<br />

Catania, la frequenza al laboratorio<br />

darà diritto a 4 crediti (come<br />

indicato nella locandina di Officina<br />

dei Media). Il Festival si svolgerà<br />

dal 23 al 25 settembre. Save<br />

the date. Ui


time out<br />

di Riccardo Marra<br />

Lo scorso 3 settembre “I baci<br />

mai dati” di Roberta<br />

Torre ha aperto la sezione<br />

“Controcampo italiano” alla Mostra<br />

del Cinema di Venezia. Un<br />

eccezionale attestato di stima<br />

per il piccolo grande film della<br />

regista milanese ambientato<br />

a Librino. La storia è<br />

quella di Manuela, ragazzina<br />

del quartiere, che un<br />

giorno finge di poter fare<br />

miracoli diventando suo<br />

malgrado il punto di riferimento<br />

di tutti i sogni e<br />

le superstizioni della gente,<br />

«il tono però è quello<br />

di una specie di favola<br />

metropolitana», racconta<br />

la Torre.<br />

La regista ha fortemente<br />

voluto girare a Librino,<br />

un quartiere che ha ritratto<br />

non nel suo peculiare<br />

stato di degrado, ma<br />

invece illuminato da una<br />

luce strana, un po’ magica.<br />

Insomma un film “siciliano”<br />

che non parla di<br />

mafia: un bel merito per<br />

una regista che sin dai<br />

tempi di “Tano da morire”<br />

(1997), ha sempre descritto<br />

il Sud in maniera assolutamente<br />

originale.<br />

Roberta, parlaci dell’esperienza<br />

veneziana.<br />

«È stata davvero una bella<br />

opportunità per tutti.<br />

Aprire la sezione di un<br />

Festival come quello di<br />

Venezia è sempre un posizionamento<br />

interessante<br />

per un film. Che dire,<br />

un’occasione di visibilità<br />

per “I baci mai dati”,<br />

un’ottima vetrina per un<br />

prodotto particolare come<br />

il nostro».<br />

Perché hai scelto proprio<br />

Librino come location del<br />

tuo film?<br />

«Forse perché sono stata a<br />

Librino con Antonio Presti<br />

per molto tempo e lui me<br />

l’ha fatta vivere in maniera<br />

diversa<br />

grazie al<br />

suo lavoro<br />

nel sociale<br />

legato all’artecontemporanea.<br />

Ogni volta<br />

che andavo<br />

lì, quei posti<br />

producevano<br />

in me uno<br />

strano fascino,<br />

così è stato praticamente immediato<br />

pensare a Librino quando<br />

la storia iniziava a prendere<br />

corpo sulla carta».<br />

Per molti<br />

catanesi è<br />

un luogo<br />

off limits…<br />

«Sai, io credo<br />

sia molto<br />

un cliché<br />

questa cosa<br />

della periferiadisastrata<br />

che<br />

diventa lo<br />

spauracchio degli abitanti delle<br />

zone centrali della città. Il problema<br />

non è il ghetto o il quartiere<br />

malfamato, il punto è che<br />

24<br />

nessuno ha motivo di andare a<br />

Librino visto come lo hanno ridotto:<br />

un dormitorio senza un<br />

cinema, un negozio… un deserto.<br />

Un posto cioè dove non si<br />

muove nulla e dunque perfetto<br />

per essere la tana di attività poco<br />

chiare. Vivendo lì tre mesi<br />

per girare il film però, ho visto<br />

sì delle zone davvero allo sbando,<br />

ma anche un quartiere che,<br />

se venisse reinterpretato, potrebbe<br />

dare molte possibilità -<br />

ovviamente grazie a uno sguardo<br />

diverso da parte di chi se ne<br />

dovrebbe occupare. È un vero<br />

UNIVERSIT<br />

Roberta Torre:<br />

«Affascinata da Librino»<br />

peccato; in altre zone d’Europa<br />

i quartieri come Librino diventano<br />

piccoli atelier per artisti,<br />

scrittori, intellettuali».<br />

La protagonista di “I baci mai<br />

dati” è una giovanissima Carla<br />

Marchese: la tua nuova Donatella<br />

Finocchiaro?<br />

«Carla l’ho trovata per caso<br />

facendo centinaia di provini<br />

alla Plaia. Prima di lei avevo<br />

visionato tantissime fotografie<br />

di ragazze di giovanissima<br />

età, ma che erano molto simili<br />

tra di loro. Carla no. Lei era<br />

diversa da tutte, mi è piaciuta<br />

subito per il suo essere “bambolina<br />

di porcellana” e per<br />

quella sua faccia un po’ fuori<br />

dal cliché delle tredicenni che<br />

si atteggiano a veline. Non so<br />

se potrà avere un futuro come<br />

attrice, dipende solo da lei<br />

perché, al contrario di Donatella<br />

che quando iniziò con<br />

me già aveva fatto teatro e<br />

possedeva una consapevolezza<br />

artistica, Carla è assolutamente<br />

digiuna di tutto questo. Io<br />

ho fatto un grande lavoro con<br />

lei, non è facile prendere una<br />

persona inesperta e farla diventare<br />

un’attrice. È anche vero<br />

che sono sempre favorevole<br />

agli attori presi dalla strada,<br />

hanno un istinto diverso rispetto<br />

all’interprete dotato di<br />

grande tecnica. Però il regista<br />

deve saperci lavorare, non basta<br />

spingerlo davanti alla<br />

INTERVISTA / La regista milanese ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia<br />

il suo ultimo film “I baci mai dati”. Una favola metropolitana girata nel<br />

quartiere catanese: «Un luogo - dice - che avrebbe bisogno di essere reinterpretato»<br />

La regista con Donatella Finocchiaro durante le riprese<br />

macchina presa».<br />

Nei Baci mai dati, Manuela si<br />

inventa miracoli per la comunità.<br />

Oggi la religione è ancora<br />

l’oppio dei più deboli?<br />

«Non credo sia esattamente così,<br />

c’è una differenza tra religione e<br />

religiosità. Un conto è credere,<br />

avere fede, altro è affidarsi a<br />

maghi, fattucchiere e al fato.<br />

Credo ci sia ancora chi è veramente<br />

credente, e anche chi - al<br />

contrario - ha bisogno di qualcosa<br />

o qualcuno che possa realizzare<br />

i propri sogni come i miracoli,<br />

la superstizione o addirittu


time out<br />

INFORMA 25<br />

ra il Grande Fratello. Nel caso<br />

della storia di Manuela io la vedo<br />

più come la favola metropolitana<br />

di una ragazzina un po’ annoiata<br />

che un giorno s’inventa<br />

un diversivo che cambia la sua<br />

vita».<br />

Il film è prodotto dalla tua Rosetta<br />

film. Qual è la situazione<br />

del cinema indipendente?<br />

«Nella mia carriera ho lavorato<br />

con tutti: produzioni piccole e<br />

grandi, ad esempio l’ultimo film<br />

che ho fatto era targato Cattleya,<br />

dunque ho un’esperienza a<br />

360 gradi. Poi però ho deciso<br />

che era arrivato il momento di<br />

produrmi da me e realizzare i<br />

progetti di quei giovani registi<br />

che non avrebbero altrimenti<br />

spazio. Il perché di questa scelta?<br />

Volevo godere di una libertà<br />

che ho avuto raramente nel mio<br />

lavoro. È davvero difficile incontrare<br />

un produttore che riesca<br />

davvero a sposare un progetto e<br />

renderlo al meglio. In passato<br />

ho sofferto molto perché, realizzando<br />

dei prodotti molto differenti<br />

rispetto allo scenario normale<br />

del cinema italiano, non ho<br />

mai trovato un produttore-anima<br />

gemella. Alla fine ho voluto<br />

fare da me. Per “I baci mai dati”<br />

non ho avuto grosse difficoltà,<br />

la collaborazione tra Rosetta<br />

film e la Nuvola di Amedeo Bacigalupo<br />

è stata davvero produttiva,<br />

così come quella con Adriana<br />

Chiesa, che ci ha messo tutta<br />

la sua esperienza. Poi sul piano<br />

economico devo molto alla Sicilia<br />

che ha dato l’input per la realizzazione<br />

di questa storia».<br />

Le piccole produzioni troveranno<br />

un futuro nel web?<br />

"Sì, credo molto a questa strada<br />

anche, il cinema in senso classico<br />

è destinato a una fine<br />

senza ritorno. Il fatto è che<br />

le grandi produzioni privilegiano<br />

uno modello troppo<br />

noto: stessi attori, storie che<br />

terminano tutte allo stesso<br />

modo, standard produttivo.<br />

In Italia il cinema è popolato<br />

dalle grandi famiglie che difficilmente<br />

lasciano spazio a<br />

chi non è inserito in certi percorsi.<br />

Io invece credo nell'autoproduzione<br />

però non intesa come<br />

produzione improvvisata, ma<br />

come cinema nuovo e originale».<br />

I miracoli di Manuela diventeranno<br />

anche un libro…<br />

«Sì, me l’ha proposto di scriverlo<br />

Cristina Dalai della Tartaruga.<br />

Credo che continuerò la storia<br />

di Manuela però ampliandola,<br />

avevo pensato a una sorta di<br />

diario di una ragazzina di tredici<br />

anni alle prese con il suo<br />

mondo: la religione, il sesso, i<br />

problemi. Insomma tutti quegli<br />

aspetti che non ho potuto approfondire<br />

nel film». Ui<br />

CINEMA / Si è conclusa a Viagrande la terza<br />

edizione di State aKorti. Primo premio<br />

a Simone Baldini con “A tutti i costi”<br />

Un festival di corti<br />

tutti da ridere<br />

di Rosa Corallo<br />

Ironia e comicità. È il must di “State aKorti”, festival internazionale<br />

del cortometraggio di genere comico-umoristico<br />

giunto alla terza edizione che si è svolto ad agosto a Viagrande,<br />

a Villa Di Bella. Giunti in finale 25 cortometraggi, realizzati<br />

da registi italiani e spagnoli, selezionati per l’assegnazione<br />

del primo e secondo premio da una giuria d’eccezione. A vincere<br />

il festival per il miglior cortometraggio, con “A tutti i costi”<br />

(foto in alto), Simone Baldini: romano, classe ‘84, laureato all’Accademia<br />

di Belle Arti a Frosinone e alle spalle un corso di<br />

Media, Arte e Regia. «Ho voluto trattare questo tema scottante<br />

in maniera ironica - spiega Baldini - nell’intento di far riflettere,<br />

ma con i toni della commedia all’italiana».<br />

Secondo classificato il cortometraggio<br />

“Gps”, dello spagnolo Diego Sanchidrián,<br />

di Madrid, classe 1977.<br />

Un Gps diventa l’alter ego del suo<br />

stesso proprietario, guidandolo in<br />

tutte le scelte, incluso indicargli il<br />

percorso della destinazione finale,<br />

tre metri sotto terra. A “Pet” del<br />

trevigiano Giacomo Livotto, è andato<br />

invece il premio per la migliore<br />

colonna sonora, con musiche originali dei gruppi<br />

musicali Vulsor, Pied d'nez, Ehma e Zam’s. Lo stesso corto si<br />

è classificato terzo per numero di voti.<br />

Giuria composta da trentotto giurati, tra esperti, critici cinematografici<br />

e giornalisti presieduta dai registi Carlo Lo Giudice e<br />

Giovanna Brogna. Presenti, tra gli altri, Giusy Balsamo, responsabile<br />

della Catania Film Commission; Sebastiano Gesù, docente<br />

di Storia e Critica del Cinema all’Università di Catania; Maria<br />

Lombardo, caposervizio Cultura e Spettacolo del quotidiano La<br />

Sicilia. Il concorso, presentato da Carla Condorelli, ha avuto la<br />

partnership di Ustation, media social network universitario, all’interno<br />

del quale alla fine del concorso si potranno votare i<br />

corti in gara; AperitivoCorto, primo circuito nazionale di cortometraggi<br />

che darà visibilità sul territorio nazionale ai migliori<br />

cortometraggi che hanno partecipato al festival; Radio Zammù,<br />

web radio dell’Università di Catania e Radio Sis. Anche quest’anno<br />

è stata ospitata la Fondazione Angelo D’Arrigo, che si muove<br />

a fini umanitari. Ui<br />

✎ CINECLUB<br />

L’Odeon ha messo su<br />

un Cineforum per il mese di ottobre/novembre:<br />

in rassegna alcune<br />

pellicole cult come “Blade<br />

Runner” e “Rocky Horror Picture<br />

Show”. L’abbonamento costa<br />

10 euro per 5 film, il primo appuntamento<br />

(4 ottobre) con “Allarme<br />

a New York: arrivano i<br />

Beatles” è a ingresso gratuito.<br />

✎ TEATRO<br />

/<br />

35 mm<br />

/<br />

Presentazione<br />

dei laboratori<br />

di Molo 2<br />

Lunedì 4 ottobre alle 20 sarà<br />

presentato il programma della<br />

trentesima edizione dei laboratori<br />

annuali del Teatro del Molo<br />

2, che vantano, tra gli altri, allievi<br />

come l’attrice Donatella<br />

Finocchiaro e l’attore Giovanni<br />

Calcagno. L’appuntamento è per<br />

un incontro gratuito nella sede<br />

di Molo 2, in via Empedocle 108<br />

a Catania.<br />

Il laboratorio di creazione teatrale,<br />

diretto da Gioacchino Palumbo<br />

(nella foto), si terrà ogni<br />

lunedì e mercoledì da ottobre a<br />

giugno, dalle 20 alle 22.<br />

Il programma prevede la sperimentazione<br />

di tecniche di recitazione<br />

teatrale e cinematografica<br />

(esercitazioni di tecniche<br />

vocali, esercizi di gestualità e<br />

movimento scenico, dizione,<br />

analisi del testo drammaturgico,<br />

drammatizzazioni e improvvisazione,<br />

tecniche di recitazione,<br />

processi di<br />

creazione del<br />

personaggio).<br />

Per<br />

quanto riguarda<br />

le<br />

tecniche vocali,<br />

gestuali<br />

e di movimento<br />

espressivo si<br />

farà riferimento al metodo di allenamento<br />

dell’attore di Grotowski.<br />

Per lo studio e la creazione<br />

del personaggio si utilizzeranno<br />

tecniche recitative ispirate<br />

al metodo di Stanislavskij.<br />

Nei mesi conclusivi del laboratorio<br />

avrà luogo l’elaborazione<br />

collettiva di uno spettacolo teatrale,<br />

che prevede l’applicazione<br />

delle tecniche recitative per<br />

la creazione del personaggio, le<br />

prove di messa in scena, l’elaborazione<br />

degli aspetti scenografici,<br />

dei costumi, delle musiche,<br />

prova luci, prova costume,<br />

prova generale e infine la rappresentazione<br />

dello spettacolo.


time out<br />

UNIVERSIT<br />

INTERVISTA / I francesi Nouvelle Vague presentano il 16 settembre a Catania (unica<br />

tappa italiana) il loro terzo disco NV 3. Tra cover di Depeche Mode e Talking Heads<br />

- e un’incursione nel punk dei Sex Pistols - rivive la grande musica degli anni Ottanta<br />

di Riccardo Marra<br />

La New Wave negli Anni<br />

80 fu un momento fondamentale<br />

per il rock:<br />

morto il punk, spirato dopo<br />

un’esistenza breve e bastarda,<br />

band come Cure, Joy Division<br />

e Bauhaus abbandonarono la<br />

rabbia dei ’70s per scrivere<br />

musica colma di oscurità e inquietudine.<br />

Partono dalla New Wave e la<br />

riscrivono i Nouvelle Vague<br />

(la traduzione è presto fatta).<br />

A partire dal 2005 con l’omonimo<br />

album d’esordio, Marc<br />

Collin e Olivier Libaux, i due<br />

musicisti francesi titolari del<br />

progetto, hanno “coverizzato”<br />

alcuni grandi brani del movimento<br />

in versione bossa nova<br />

(ennesima traduzione di onda<br />

nuova), donandogli una nuova<br />

vita soft grazie anche a un’equipe<br />

di delicate cantanti<br />

transalpine. L’ultimo capitolo<br />

della loro saga è NV 3: fra le<br />

cover di Collin e Libaux canzoni<br />

di Depeche Mode, Talking<br />

Heads e Simple Minds.<br />

<strong>Universitinforma</strong> ha incontrato<br />

Marc Collin in partenza per<br />

Catania dove i Nouvelle Vague<br />

faranno la loro unica tappa<br />

italiana il 16 settembre ai<br />

Mercati Generali.<br />

Marc qual è la scelta che sta<br />

dietro alle cover di NV 3?<br />

«Devo dire che la selezione è<br />

dipesa del<br />

tutto dalla<br />

bellezza di<br />

quelle can-<br />

zoni e del lorosongwriting.Abbiamo<br />

scelto<br />

tra le migliori<br />

band<br />

di quella inimitabile<br />

era<br />

musicale<br />

che è stata<br />

la New Wave. Non necessariamente<br />

erano le canzoni che<br />

ascoltavamo di più in questo<br />

periodo».<br />

Rispetto al passato avete mutato<br />

il suono. Sembra che la<br />

bossa nova non sia più la vostra<br />

priorità.<br />

«In effetti la bossa nova era l’idea<br />

principale che stava dietro<br />

al primo album. Poi con Bande<br />

à part abbiamo provato a<br />

cambiare direzione avvicinandoci<br />

ai suoni caraibici e alle<br />

colonne sonore. Per NV 3 invece<br />

la voglia è stata quella di<br />

andare a bussare al sound tradizionale<br />

dell’America con il<br />

country e il bluegrass».<br />

Cosa ti manca di più della<br />

New Wave?<br />

26<br />

NOUVELLE<br />

VAGUE<br />

«Noi, amanti della New Wave<br />

musica votata al futuro»<br />

«No, non rimpiango nulla,<br />

non ci crederai ma non sono<br />

un nostalgico. Posso solo dire<br />

che è stato un momento eccezionale<br />

grazie al grande numero<br />

di band dall’immenso talento<br />

e ai tanti album epocali<br />

che ne sono venuti fuori. Era<br />

musica votata al futuro, ecco<br />

forse era questa la vera particolarità<br />

del movimento a diffe-<br />

renza di oggi che si guarda<br />

solamente al passato».<br />

Musicalmente fu il trionfo delle<br />

tastiere e dell’elettronica.<br />

Una risposta agli Anni 70, la<br />

decade della chitarra elettrica?<br />

«Non credo possa definirsi<br />

una risposta, anzi i sintetizzatori<br />

che arrivarono negli Anni<br />

80 erano uno sviluppo della<br />

decade precedente, solo più


INFORMA 27 time out<br />

economici e più facili da usare.<br />

Io avevo un synth Arp<br />

2600 degli Anni 70 e posso<br />

dirti che non era assolutamente<br />

facile da programmare».<br />

Che ne pensi del movimento<br />

della New Wave<br />

Revival di inizio<br />

Duemila? Intendo<br />

band come Interpol,<br />

Franz Ferdinand,<br />

Editors, Horrors?<br />

«Inizialmente odiavo<br />

quella roba perché<br />

pensavo fosse comunque<br />

meglio<br />

ascoltare le band che hanno<br />

creato il sound originale negli<br />

Anni 80. Ora riesco ad apprezzare<br />

quella musica anche perché<br />

in effetti alcune tra quelle<br />

band sono davvero di alto livello,<br />

prendi i Gossip».<br />

In NV 3 in mezzo ai brani new<br />

wave avete optato anche per il<br />

punk dei Sex Pistols. Come<br />

mai?<br />

«Sì è vero, ci piace fare le cover<br />

anche di successi del<br />

punk. Nel primo album ad<br />

esempio abbiamo riletto anche<br />

i Dead Kennedys e i Clash.<br />

Per questo disco abbiamo scelto<br />

quel pezzo dei Pistols perché<br />

è una sorta di inno del<br />

movimento punk e anche perché<br />

era divertente immaginarlo<br />

senza la rabbia del tempo».<br />

Nel vostro disco Martin Gore<br />

(Depeche Mode) e Ian McCulloch<br />

(Echo and the Bunnymen)<br />

si trovano nella<br />

strana condizione<br />

di essere ospiti nelle<br />

loro canzoni.<br />

«Sì, è vero. Sono comunque<br />

rimasti assolutamentecontenti<br />

della nuova<br />

vita dei loro pezzi.<br />

Oltretutto non<br />

avrebbero voluto<br />

prendere parte al progetto<br />

perché le nostre versioni gli<br />

piacevano così com’erano: assolutamente<br />

prive di spirito di<br />

imitazione. Ci siamo sforzati<br />

di fare qualcosa di totalmente<br />

diverso e personale».<br />

Ma i Nouvelle Vague suoneranno<br />

mai canzoni originali?<br />

«Mai probabilmente, ma chi lo<br />

sa?».<br />

Sarete a Catania il 16 settembre.<br />

Parlaci della setlist.<br />

«Proporremo un mix di tutti e<br />

tre i nostri album, insomma<br />

uno show tradizionale. Poi a<br />

ottobre prepareremo uno<br />

show dedicato solo all’ultimo<br />

disco». Ui<br />

sconto del 30% per universitari<br />

fino al 30 settembre<br />

CATANIA - C.so delle Province, 55 - 095 0932011 - www.wallstreet.it<br />

✎ CONCERTI<br />

/ Cristiano De André a Taormina<br />

Mario Venuti “recidivo” al Cortile Platamone<br />

Tra i concerti di questa fine d’estate due date da appuntare.<br />

Cristiano De André farà tappa col suo “De<br />

André canta De André Tour <strong>2010</strong>” al Teatro<br />

Antico di Taormina il 25 settembre.<br />

Mario Venuti, invece,<br />

il 30 settembre salirà sul<br />

palco approntato nel cortile<br />

di Palazzo Platamone a<br />

Catania, per una nuova<br />

tappa del suo “Recidivo<br />

Tour Estate”, prima di riprendere<br />

le repliche del musical “Jesus Christ Superstar”<br />

in cui interpreta il ruolo di Ponzio Pilato.<br />

✎ CORSI<br />

/ Dallo shiatsu alla capoeira,<br />

tutte le attività della Sala Hernandez<br />

Shiatsu, danza butoh, training corpo, taiji quan, wu shu, capoeira<br />

angola, yoga kriya e astanga, hatha yoga, tango e danza contemporanea.<br />

Queste sono le attività previste per la stagione <strong>2010</strong>/11 della<br />

Sala Hernandez, spazio polivalente di via San Lorenzo a Catania. Un caleidoscopio<br />

di attività legate ad antiche tradizioni orientali, ma anche<br />

l’opportunità di apprendere diversi tipi di danza. Questi i nomi degli insegnanti:<br />

Valeria Geremia (shiatsu, danza butoh, training corpo), Salvo<br />

Oriti (shiatsu, taiji quan, wu shu), Joao de Pastina (capoeira Angola),<br />

Pina Rizzo (yoga Kriya e Astanga), Serena Ciranna (hatha yoga), Filippa<br />

Gangi (hatha yoga metodo Sivananda), Maurizio Pappalardo e Simona<br />

Puleo (tango), Sara Sanfilippo (danza contemporanea). Info: salahernadez@hotmail.it


time out<br />

28<br />

UNIVERSIT<br />

INTERVISTA / Lontana dall’immagine pop degli esordi, la band milanese è tornata con<br />

Le strade del tempo, nato come visione critica del mondo. «Il nostro obiettivo - dice<br />

Francesco Sarcina - è autoprodurci. Le etichette pensano solo alle regole di mercato»<br />

di Riccardo Marra<br />

delle Vibrazioni<br />

è l’equivoco<br />

«Quello<br />

musicale più grande<br />

degli ultimi sessant’anni».<br />

Francesco Sàrcina è diretto come<br />

una freccia appuntita<br />

quando parla del suo gruppo,<br />

non le manda a dire, è deluso<br />

da chi ancora considera la<br />

band milanese solo come “quelli<br />

di Giulia” (dal brano Dedicato<br />

a te del 2003), ignorando i<br />

tasselli rock della loro storia.<br />

Le Vibrazioni hanno provato a<br />

fare cambiare idea su di loro<br />

mutando look, richiamando in<br />

vita i Led Zeppelin, ricercando<br />

sonorità più dure, senza però<br />

allontanare l’immagine di pop<br />

band affibbiatagli agli esordi.<br />

Anche il nuovo album, Le Strade<br />

del tempo, nasce come visione<br />

critica, rock, del mondo.<br />

Sàrcina lo ha raccontato a <strong>Universitinforma</strong><br />

in occasione del<br />

concerto delle Vibrazioni per<br />

EtnaFest il 19 settembre all’anfiteatro<br />

Le Ciminiere.<br />

Francesco, rispetto al passato<br />

vi siete presi più tempo per<br />

realizzare Le strade<br />

del tempo. È stato<br />

utile?<br />

«Quando rifletti su<br />

quello che fai puoi<br />

essere più efficace<br />

negli arrangiamenti<br />

e nei testi e andare<br />

più di fino. Credo si<br />

senta nel disco, soprattutto<br />

per la ricercatezza<br />

di certi<br />

suoni. Ovviamente ci<br />

può essere anche l’effetto opposto<br />

ovvero perdere in impeto,<br />

istintività e autenticità, ma<br />

ogni tanto serve staccare la<br />

spina e riflettere sul proprio<br />

lavoro. In questo disco abbiamo<br />

messo tutto: pancia e mente<br />

riscoprendo anche la voglia<br />

di suonare di nuovo in sala<br />

prove, nella nostra intimità,<br />

con la possibilità anche di confrontarci<br />

tra noi membri del<br />

gruppo».<br />

Il tempo è il concept del disco.<br />

«Sì, è sicuramente il comune<br />

denominatore dell’album, anche<br />

se è un concetto che è sempre<br />

stato presente nelle mie<br />

canzoni. Einstein parlava di re-<br />

LE VIBRAZIONI<br />

«Siamo un enorme<br />

misunderstanding»<br />

latività del<br />

tempo; è strano<br />

come in un<br />

secondo possa<br />

avvenire la<br />

creazione di<br />

un universo<br />

intero e in<br />

mille anni invece<br />

ci sono<br />

cose che non<br />

cambiano mai. L’unità di misura<br />

che diamo al tempo è pura<br />

arbitrarietà. Per una formica il<br />

tempo è diverso rispetto a una<br />

pianta. Questo è l’aspetto che<br />

mi affascinava di più: la capacità<br />

del tempo di dilatarsi o<br />

rimpicciolirsi».<br />

Tu come lo vivi il tempo che<br />

passa? Sembra ieri che Le Vibrazioni<br />

hanno debuttato…<br />

«È strano. Ma la cosa che mi<br />

disturba di più è pensare che<br />

sono passati tutti questi anni<br />

ma la gente continua ancora a<br />

identificarci per il pop di “Dedicato<br />

a te”. Così mi chiedo a<br />

cosa serva tutto questo sforzo,<br />

centinaia di concerti, di input,<br />

mi chiedo a cosa serva la maturazione<br />

se poi Le Vibrazioni<br />

vengono ricordati solo per quel<br />

pezzo lì e non per i tanti spunti<br />

rock che abbiamo dato. Ma forse<br />

è anche normale, chi lo sa.<br />

Ritornando al tempo, mi spaventa<br />

il fatto che non se ne faccia<br />

un buon uso. In questi tempi<br />

iperaccelerati ci si brucia alla<br />

velocità della luce, tutto è<br />

usa e getta. È un uso cattivo<br />

del tempo, si dovrebbe essere<br />

più riflessivi, frenare. Sarà che<br />

da quando sono diventato padre<br />

vedo con maggiore lucidità<br />

il passare del tempo perché si<br />

riflette nella veloce crescita di<br />

mio figlio».<br />

A proposito di “Dedicato a te”,<br />

di rock o pop. C’è un equivoco<br />

Vibrazioni?<br />

«Certo che c’è, c’è un enorme<br />

misunderstanding, forse il più<br />

grande nella musica italiana<br />

degli ultimi sessant’anni. Non<br />

so perché, forse perché abbiamo<br />

dato fastidio a troppa gente<br />

con delle canzoni apparentemente<br />

molto semplici ma che<br />

in realtà nessuno aveva mai<br />

scritto. Poi dico io, la ballad è<br />

sempre stata presente nella<br />

tradizione rock. Hendrix ha<br />

fatto ballads, i Led Zeppelin,<br />

gli Stones, i Guns ‘n Roses perfino<br />

i Pantera ne hanno fatte,<br />

poche ma a loro modo. Ma vivendo<br />

in Italia… tutto è più<br />

schematico: o rock o pop. L’Italia<br />

oggi è un luogo più povero<br />

di cultura e valori, musicalmente<br />

si amministra tutto come<br />

fosse una fabbrica. Prendi<br />

quel discografico che ha studiato<br />

marketing e lavorato per<br />

lo shampoo Johnson e che pensa<br />

che anche la musica debba<br />

rispettare le regole di mercato<br />

che ha studiato sui libri. Senza<br />

passione e non capendo che si<br />

parla di una forma d’arte,<br />

qualcosa che fa riflettere in<br />

profondità l’essere umano. Ormai<br />

nessuna etichetta colloca<br />

un disco come fosse un’opera<br />

d’arte o, se lo fa, lo illumina di<br />

una luce sbagliata. Le Vibrazioni<br />

sono stati crocifissi da un<br />

luogo comune e dalla gestione


INFORMA<br />

scellerata della nostra casa discografica.<br />

Un episodio su tutti?<br />

Volevamo mettere il pezzo<br />

“Electrip Music” come b-side<br />

del singolo “Su un altro pianeta”,<br />

e questo discografico della<br />

Sony mi disse: «T’immagini la<br />

casalinga che mette il disco e<br />

si trova un brano così rock? Si<br />

spaventerebbe!». Io sono rimasto<br />

allibito perché non concepivo<br />

la mia musica come prodotto<br />

destinato alla casalinga… oltretutto<br />

a qualche casalinga il<br />

rock piace veramente. Oggi ho<br />

capito a cosa si riferiva: guardando<br />

X Factor, Amici, Uomini<br />

e donne, La pupa e il secchione,<br />

ho capito cosa intendeva,<br />

ovvero che siamo un popolo di<br />

rincoglioniti che ingerisce tutto<br />

quello che gli si propina. Poi<br />

certo la tecnologia non ha aiutato,<br />

visto che la gente preferisce<br />

ascoltare solo i singoli.<br />

Quando avevo vent’anni comprare<br />

un disco significava evadere<br />

da cose come famiglia,<br />

chiesa e scuola. Solo il fatto di<br />

andarlo a prendere al negozio<br />

era l’illusione della salvezza, lo<br />

spiraglio di luce, il sogno della<br />

fuga».<br />

Riuscirete a spezzare le catene<br />

della major?<br />

«Non vedo l’ora, io sto qui che<br />

sto bramando la fine del contratto<br />

e fosse stato per me anche<br />

questo disco l’avrei autoprodotto<br />

magari trovando una<br />

distribuzione. Al momento però<br />

abbiamo le mani legate. Per<br />

questo disco ho provato a far<br />

fare alla casa discografica il<br />

29<br />

proprio lavoro cioè prendere<br />

un progetto e promuoverlo. L’etichetta<br />

avrebbe dovuto fare sapere<br />

a tutto il mondo l’uscita<br />

del nuovo delle Vibrazioni,<br />

avrebbe dovuto urlare “fermi<br />

tutti: Le Vibrazioni sono tornati!”<br />

e invece nulla, si è accontentata<br />

di quello che gli arriva<br />

di default dal nostro pubblico.<br />

Abbiamo ancora un disco con<br />

loro, ma non vedo l’ora che tutto<br />

finisca. Io vorrei fare un disco<br />

alla “Ummagumma” (album<br />

sperimentale dei Pink<br />

Floyd, ndr), ma sì! Come i pazzi!<br />

E chi se ne frega! Ad oggi<br />

dico che mi dispiace regalare<br />

perle di saggezza ai discografici.<br />

Al presidente della Sony<br />

premeva andare ad Amici a fare<br />

vedere la sua faccia, ma<br />

quando io gli ho parlato dei<br />

problemi contrattuali non ha<br />

battuto ciglio».<br />

Sembri molto arrabbiato. E anche<br />

nel disco si avverte del pessimismo…<br />

«Io sono una persona estremamente<br />

positiva, ma la positività<br />

è una difesa a un pessimismo<br />

di fondo. Un sorriso non lo negherò<br />

mai, però quando scrivo<br />

una canzone sono chiuso con<br />

me stesso e faccio i conti con le<br />

mie sensazioni. Ad esempio<br />

“Ridono gli dei” è uno sfogo<br />

contro lo scempio che l’uomo<br />

sta facendo con la natura. L’ipocrisia<br />

è nell’alterare la natura,<br />

spremerla e poi, quando<br />

questa si ribella, dire due o tre<br />

preghiere per far sì che il nostro<br />

dio ci aiuti». Ui<br />

di Andrea Maurigi<br />

time out<br />

CONCERTI / Il 24 settembre la popstar si esibirà<br />

a Taormina. Con lui il percussionista Ray Cooper<br />

Il divo Elton John<br />

al Teatro Antico<br />

Il divo del pop Elton John ed il suo carismatico percussionista<br />

Ray Cooper tornano in Italia dopo quasi un anno dall’esibizione<br />

al MediolanumForum di Assago. Il 24 settembre nella<br />

suggestiva location del Teatro antico di Taormina, un concerto<br />

(organizzato da Giuseppe Rapisarda<br />

Management) di oltre<br />

due ore, nel quale l’artista<br />

made in England ripercorre<br />

la sua straordinaria carriera.<br />

Sorry uno dei brani più noti<br />

che ha avuto il maggior numero<br />

di cover da parte di altri<br />

artisti; Candle in the<br />

Wind scritta nel 1973 prendendo<br />

ispirazione da Marilyn<br />

Monroe e riadattata per la<br />

morte di Lady D (che la trasformò<br />

nel singolo più venduto<br />

di tutti i tempi) ed ancora<br />

Your Song, la canzone più conosciuta in assoluto di Elton<br />

John, un vero e proprio tributo all’amore: sono solo alcuni dei<br />

successi che Elton John ripropone ai suoi numerosissimi fan.<br />

Ad accompagnarlo il noto e scenografico percussionista Ray Cooper<br />

che nella sua carriera vanta collaborazioni con artisti del<br />

calibro di Beatles, Rolling Stones e Who. Cooper ha lavorato con<br />

Elton John in moltissimi dischi: Madman Across The Water,<br />

Honky Chateau, Goodbye Yellow Brick Road, Caribou, Captain<br />

Fantastic And The Brown Dirt Cowboy, Rock Of The Westies,<br />

Blue Moves, A Single Man, Too Low For Zero, Breaking Hearts,<br />

Reg Strikes Back e Made In England. Ui


time out<br />

30<br />

UNIVERSIT<br />

INTERVISTA / La band fiamminga di Kortrijk presenta il 24 settembre a Catania<br />

il suo ultimo album Synrire. «Siamo tutti cresciuti negli Anni 80 e 90 ascoltando<br />

grandi artisti della musica sintetica come Vangelis, Carpenter e Moroder»<br />

GOOSE<br />

di Emanuele Brunetto<br />

Elettronica belga<br />

dal sapore british<br />

Ibelgi Goose ci hanno messo<br />

davvero poco ad entrare nel<br />

variegato mondo della dance<br />

alternativa, e lo hanno fatto<br />

dalla porta principale, ponendosi<br />

in competizione con band<br />

dotate di più esperienza e di<br />

una corposa discografia. Con<br />

un solo album all’attivo, quel<br />

Bring It On del 2006 che ha<br />

convinto tanto la critica specializzata<br />

quanto - soprattutto - il<br />

pubblico delle dancefloor, il<br />

quartetto belga ha presentato il<br />

proprio mix di beat elettronica,<br />

campionamenti, venature noise<br />

e space, con un occhio al mondo<br />

delle soundtrack, rappresentando<br />

fin da subito una delle<br />

migliori realtà dell’intera scena.<br />

A una manciata di giorni<br />

dal loro secondo lavoro Synrire<br />

(la cui pubblicazione è prevista<br />

a ottobre per la K7, etichetta<br />

simbolo dell’elettronica europea),<br />

i Goose saranno di scena<br />

a Catania per Homemade Festival<br />

- Eastpak Happy New Year<br />

(vedi nella pagina a fianco), in<br />

programma il 24 settembre.<br />

In vista della loro esibizione catanese,<br />

<strong>Universitinforma</strong> ha intervistato<br />

la band.<br />

Venite dal Belgio, ma il vostro<br />

sound è molto “british”. In che<br />

modo le vostre origini influenzano<br />

la composizione dei brani?<br />

«Grazie per il complimento.<br />

Dobbiamo ammettere che la nostra<br />

infanzia ci ispira molto,<br />

siamo cresciuti negli Anni 80 e<br />

90 e pensiamo che nelle nostre<br />

canzoni ciò si senta. In parte si<br />

percepisce l’insegnamento di<br />

grandi maestri come Moroder,<br />

Carpenter e Vangelis, di cui<br />

sentivamo le colonne sonore in<br />

televisione. Invece, un album<br />

che ancora oggi ascoltiamo è<br />

Speak & Spell dei Depeche Mode.<br />

Ci ha influenzato in diversi<br />

modi e, pur non essendone stati<br />

sempre consapevoli, ci siamo<br />

resi conto di aver utilizzato tantissimi<br />

sintetizzatori analogici<br />

che usavano loro. Abbiamo anche<br />

cercato di registrare alla<br />

vecchia maniera, utilizzando il<br />

computer e la sua tecnologia<br />

proprio come una “tapemachine”,<br />

come niente di più di un<br />

dispositivo per la registrazione.<br />

Negli Anni 90, poi, il New Beat<br />

e l’Ebm erano davvero di moda<br />

in Belgio, erano dovunque, trovavano<br />

le loro origini proprio<br />

nel nostro paese ed erano anche<br />

un ottimo prodotto da<br />

esportare. C’erano tutte queste<br />

piccole etichette discografiche<br />

che spuntavano come se nulla<br />

fosse: Bonzai Records e Usa Import<br />

erano riuscite a creare<br />

una scena completamente nuova.<br />

E tutto ciò ha avuto senza<br />

dubbio un grande impatto su di<br />

noi».<br />

Molti critici e giornalisti vi de-<br />

finiscono una band “indie”. Ma<br />

cosa significa per voi “indie”<br />

nel <strong>2010</strong>?<br />

«Indie non significa più niente<br />

da quando band come Sonic<br />

Youth, Nirvana e Oasis hanno<br />

cominciato a vendere milioni di<br />

dischi e a partecipare a grandi<br />

festival. Musicalmente la parola<br />

indie è morta. Ci sono molte<br />

collaborazioni fra artisti e un<br />

continuo crossover fra generi,<br />

quindi è molto difficile oggi dire<br />

“cosa è cosa”. Ma il genere<br />

indie, nel senso di<br />

indipendente, sta tornando. Il<br />

lungo monopolio delle major è<br />

finito, gli artisti hanno cominciato<br />

a prendere il controllo<br />

delle proprie carriere e a creare<br />

piattaforme per se stessi. Basta<br />

vedere Boys Noize, Dfa, Ed<br />

Banger o Kitsunè. Tutto ciò che<br />

hanno fatto negli ultimi anni<br />

non è stato creato da strategie<br />

di marketing, loro sono la prova<br />

che la buona musica soprav-


INFORMA<br />

viverà e ci potrà portare ovunque<br />

vorremo».<br />

Negli ultimi anni molte band<br />

hanno abbandonato le major.<br />

Cosa ne pensate della loro situazione<br />

odierna?<br />

«Tutto dipende dalle band e dai<br />

loro desideri. A noi piace contenere<br />

la nostra creatività per poi<br />

liberarla nel momento in cui<br />

vogliamo farlo. È bello controllare<br />

la propria musica ed essere<br />

gli artefici della strada che<br />

si è scelto di seguire. Finora ha<br />

funzionato tutto molto bene per<br />

noi, perché abbiamo trovato<br />

una casa discografica che è totalmente<br />

sulla nostra lunghezza<br />

d’onda. La loro forza è il modo<br />

in cui si approcciano alle<br />

band. Ognuna ha un background<br />

o necessitàdiverse,<br />

e loro si<br />

adattano alla<br />

perfezione a<br />

ciò. La chiave è<br />

anche la velocità<br />

nel lavorare,<br />

cosa che per una<br />

major può risultare<br />

davvero difficile.<br />

È importante<br />

poter pubblicare<br />

un brano da un<br />

giorno all’altro, senza avere<br />

qualcuno che ti dice se è la cosa<br />

giusta da fare o meno. E, come<br />

tutti sanno, l’artista ha<br />

sempre ragione!».<br />

Qual è il vostro approccio al lavoro<br />

in studio di registrazione?<br />

«Non c’è una vera e propria<br />

formula. Le nostre canzoni iniziano<br />

per lo più da un groove o<br />

da una jam session negli studi<br />

di casa nostra. Poi, per le registrazioni<br />

effettive, siamo andati<br />

in uno studio proprio al centro<br />

di Bruxelles (Jet Studio, ndr),<br />

un posto pieno di fonti d’ispirazione<br />

per lavorare, dov’è passata<br />

tanta storia, da Edith Piaf ai<br />

Rolling Stones. Ultimamente,<br />

inoltre, stiamo utilizzando alcune<br />

applicazioni musicali per<br />

iPhone che hanno tutte le funzioni<br />

necessarie per realizzare<br />

una buona pista direttamente<br />

dal palmo della mano. E ciò risulta<br />

molto utile quando si è in<br />

viaggio».<br />

Avete mai pensato di abbandonare<br />

per un attimo l’elettronica<br />

e proporvi in veste acustica?<br />

«Non ci vediamo proprio a mettere<br />

in piedi un set acustico.<br />

Ma abbiamo realizzato le versioni<br />

acustiche di molte delle nostre<br />

canzoni. Crediamo che durante<br />

il processo di<br />

scrittura/produzione sia bene<br />

spogliare i brani fino all’essen-<br />

31<br />

ziale perché, quando ci si comincia<br />

a perdere in suoni e<br />

strutture complesse, è sempre<br />

bene ascoltare come suonano le<br />

canzoni su una semplice chitarra<br />

acustica. Funziona veramente,<br />

perché in questo modo non<br />

c’è verso di sbagliare: è una<br />

buona canzone o non lo è, semplicemente.<br />

È un trucco che<br />

consigliamo a tutti».<br />

I vostri brani sono stati remixati<br />

da parecchi altri artisti. Cosa<br />

cercate in una collaborazione?<br />

«Per una casa discografica è<br />

fondamentale “colpire”, sotto<br />

diversi punti di vista. Ma il nostro<br />

interesse è rivolto solo alla<br />

buona musica, vogliamo sentire<br />

ciò che gli altri<br />

producer possono<br />

fare con una nostra<br />

traccia, dandone<br />

la loro interpretazione.<br />

Si<br />

potrebbe paragonare<br />

il tutto<br />

al teatro: un’opera<br />

già esistente,<br />

ma portata<br />

in scena<br />

da diversi registi.<br />

L’opera<br />

così non sarà<br />

mai noiosa, ogni performance<br />

sarà differente e ogni regista<br />

potrà aggiungere il suo tocco<br />

personale».<br />

C’è una canzone che rubereste<br />

per farla vostra?<br />

«La Marsigliese, l’inno nazionale<br />

francese. Non sappiamo perché<br />

nessuno, finora, l’abbia mai<br />

remixata».<br />

Per le giovani band internet ha<br />

rappresentato una vetrina per<br />

mettere in mostra il proprio lavoro.<br />

In che modo ha aiutato<br />

voi, invece?<br />

«È semplicemente il modo migliore<br />

per scoprire nuova musica.<br />

Un mezzo veloce per stare<br />

in contatto con gli amici anche<br />

quando siamo on the road. È<br />

anche un efficace sistema per<br />

aggiornare i fan su cosa stiamo<br />

facendo o per fargli ascoltare<br />

un assaggio di un brano a cui<br />

stiamo lavorando. Ma internet<br />

non è sempre un aiuto. In studio<br />

di registrazione, ad esempio,<br />

abbiamo dovuto bandire<br />

tutti i laptop dalla control<br />

room, perché ad un certo punto<br />

ognuno di noi guardava video<br />

su YouTube, chattava o controllava<br />

la posta elettronica. Si finiva<br />

per essere al passo con tutto<br />

ciò che accadeva fuori, ma non<br />

con la musica e il calendario di<br />

lavoro. E quindi abbiamo introdotto<br />

la regola niente internet<br />

in studio». Ui<br />

time out<br />

HOMEMADE / Il 24 settembre concerti e dj set<br />

per il secondo appuntamento col festival indie<br />

Due palchi e party<br />

all night long<br />

Dopo il successo riscosso lo<br />

scorso anno, con Bugo protagonista,<br />

ritorna il Festival<br />

indipendente Homemade, ideato<br />

e organizzato da Soda Elettrica<br />

con il supporto di Mercati Generali.<br />

Una seconda edizione in grande<br />

spolvero e crescita, che si lega di<br />

nuovo ad Eastpak, marchio leader<br />

nel mondo, e al party italiano<br />

dell’anno: Eastpak Happy New Year che toccherà anche<br />

le città di Milano, Roma e Bologna.<br />

Due palchi, uno indoor e l’altro outdoor, e due momenti: i concerti<br />

e i dj set a seguire le esibizioni dal vivo. Il nome grosso questa<br />

volta arriva dall’estero, i belgi Goose, rivelazione mondiale degli<br />

ultimi anni. Con loro, divisi su due palchi, i talenti nostrani We<br />

Love Mamas, anche loro dediti a mischiare rock ed elettronica<br />

clubbing, ormai a un passo dalla pubblicazione del loro primo disco<br />

per Etnagigante, l’etichetta di Roy Paci. E ancora, gli Introversia,<br />

band dall’enorme potenza e potenziale: rock sanguigno<br />

che coniuga ascendenze americane e anima sudista. Infine i Faustroll,<br />

giovanissima formazione catanese che riesce con disinvoltura<br />

non comune a mettersi in un posto di mezzo tutto suo tra i<br />

Velvet Underground e il Kraut Rock.<br />

Dopo i concerti, i dj set: anche in questo caso<br />

nomi di rilievo assoluto: Titan, talento electro-disco<br />

pescarese che esce per l’etichetta Valigetta.<br />

Con lui Doc Trashz e il suo jack sporco<br />

di house e punk, resident di Mad in Sicily<br />

e nome sempre più in vista della scena italiana.<br />

La zona visuals è invece curata da Vj<br />

Kar, antesignano dell’arte e del linguaggio<br />

del vjing in Italia e riferimento per tutti coloro<br />

che vi si avvicinano. Appuntamento per<br />

il 24 settembre ai Mercati Generali di Catania,<br />

si inizia alle 22. Ui<br />

✎ Mad in Sicily consacra il Made in Italy<br />

Italians do it better: gli italiani la fanno meglio<br />

degli altri. La storia recente della Club<br />

culture ha messo nero su bianco come i talenti italiani<br />

possiedano, riconosciuta in tutto il mondo, una<br />

marcia in più. In questa ottica ritorna Mad in Sicily,<br />

venerdì 1 ottobre, ai Mercati Generali di<br />

Catania (ingresso alle 23 - euro 5 entro la mezzanotte,<br />

euro 10 dopo) con una formazione interamente<br />

italiana, a partire da Blatta & Inesha,<br />

di nuovo a Catania, di ritorno dall’entusiasmante<br />

secondo tour americano, interrotto da<br />

due esibizioni in Corea; poi Doc Trashz, sempre<br />

più nel mirino dei nomi che contano. Infine,<br />

ospite d’eccezione, per la prima volta in Sicilia, Nic Sarno. Sodale<br />

dei Crookers sin dal primo giorno, ha già diviso la consolle con Blatta<br />

& Inesha lo scorso anno al MI AMI Festival di Milano (davanti a<br />

oltre 5000 persone). Sarno vanta un curriculum di assoluto pregio:<br />

collaborazioni con Tommie Sunshine, Congorock, Brodinski, Redman<br />

e, ovviamente, i Crookers. Il suo suono è pura dirty house, fanatica<br />

e col funk incastonato nella pancia.


095 0935079<br />

99,00<br />

16/09/10 AL 30/09/10<br />

149,00<br />

095 2868006<br />

www.projectotango.it<br />

tel. 339 5022208


INFORMA 33 time out<br />

L’INIZIATIVA / Tre giorni, dal 17 al 19 settembre, per lo Stand Up Day, manifestazione<br />

di massa a respiro mondiale. In Italia, lo scorso hanno aderito oltre 800.000 persone<br />

Tutti in piedi contro la povertà<br />

Si avvicina la scadenza de<br />

La Dichiarazione del<br />

Millennio siglata dalle<br />

Nazioni Unite per il 2015 e<br />

così, fedele al ritrovo annuale,<br />

si ripresenta anche la campagna<br />

dello Stand Up Day<br />

contro la povertà.<br />

Gli obiettivi concordati dai<br />

189 Paesi che alle soglie del<br />

terzo millennio hanno aderito<br />

a tale accordo epocale sono<br />

specifici e misurabili: 1 - Eliminare<br />

la fame e la povertà; 2<br />

- Assicurare l’istruzione primaria<br />

a tutti i bambini; 3 -<br />

Promuovere la parità dei sessi;<br />

4 - Ridurre la mortalità infantile;<br />

5 - Migliorare la salute<br />

delle gestanti; 6 - Combattere<br />

l’Aids ed altre gravi malattie<br />

infettive; 7 - Migliorare<br />

la qualità della vita e il rispetto<br />

dell’ambiente; 8 - Collaborare<br />

per lo sviluppo umano.<br />

Quest’anno però l’appuntamento<br />

per chi vuole aderire<br />

allo Stand Up Day è anticipato<br />

di un mese, per far sentire<br />

la propria voce prima che si<br />

tenga l’incontro<br />

dei governi (New<br />

York, 20-22 settembre).<br />

La manifestazione<br />

è stata quindi concordata<br />

a livello<br />

mondiale dal 17 al<br />

19 settembre in<br />

modo che il giorno<br />

dopo i boss del pianeta<br />

possano essere preparati e<br />

abbiano consapevolezza della<br />

mobilitazione globale a favore<br />

degli otto obiettivi, primo fra<br />

tutti la povertà.<br />

Il tema definito per il <strong>2010</strong> è il<br />

battito cardiaco, perché per<br />

combattere «serve qualcosa di<br />

forte!», perché è lì che risiede<br />

l’amore necessario a smuovere<br />

le masse e ancora perché quando<br />

si prende una decisione importante<br />

bisogna ascoltare il<br />

cuore. Ed è questo ciò che ci si<br />

auspica: che i vertici degli stati<br />

sentano le pulsazioni di milioni<br />

di cuori che battono all’unisono.<br />

Ma cosa significa fare Stand<br />

Up? Letteralmente vuol dire alzarsi<br />

in piedi e metaforicamente<br />

significa levare il proprio<br />

grido contro la povertà. Chiun-<br />

In alto una immagine simbolo dello Stand Up Day <strong>2010</strong> dedicato al<br />

“battito cardiaco”. A sinistra due partecipanti esemplificano il tema.<br />

que, da solo o insieme<br />

ad altri,<br />

può sollevare la<br />

“protesta” nei tre<br />

giorni stabiliti in qualsiasi momento<br />

della giornata, H24!<br />

L’importante è essere accomunati<br />

dalla stessa causa, facendo<br />

sentire la propria voce ai grandi<br />

della terra sui temi scottanti<br />

che riguardano l’umanità da<br />

intendere non in senso generico,<br />

piuttosto come somma di<br />

ogni singolo individuo «… perché<br />

questo luogo che ci piace e<br />

si chiama Mondo non è di nessuno<br />

in particolare, ma di<br />

ognuno di noi».<br />

Si può decidere di partecipare<br />

ad eventi già organizzati visionando<br />

il sito www.standupitalia.it.<br />

Oppure si può aderire alla<br />

campagna anche in maniera<br />

creativa, realizzando delle immagini<br />

che rappresentino il<br />

cuore, o dei suoni che riproducano<br />

il battito cardiaco; infine,<br />

se si ha spirito d’iniziativa, e<br />

voglia di sentirsi utili, si può<br />

decidere di essere l’organizzatore<br />

di un Evento Stand Up<br />

nella propria città. Basta segnalarne<br />

l’esistenza al sito sopra<br />

citato, promuoverlo tra<br />

amici e conoscenti e, al momento<br />

prefissato, leggere la<br />

pledge (ovvero il manifesto che<br />

si può scaricare dalla pagina<br />

www.campagnadelmillennio.it)<br />

e invitare tutti a fare Stand Up:<br />

alzarsi in piedi per dire stop alla<br />

povertà.<br />

Da non trascurare un buon<br />

corredo fotografico e video dell’evento<br />

da inviare subito dopo<br />

all’indirizzo standup@millenniumcampaign.it,<br />

a testimonianza<br />

del buon esito del proprio<br />

sit-in.<br />

La nostra nazione grazie agli<br />

oltre 800.000 partecipanti lo<br />

scorso anno ha registrato il<br />

maggior numero di presenze<br />

in assoluto in tutta Europa:<br />

l’invito è dunque a mantenere<br />

il record! Ui<br />

✎<br />

MOUNTAIN BIKE /<br />

In 300 al freeride<br />

della vecchia ferrovia<br />

Linguaglossa-Castiglione<br />

È la tappa siciliana del V Bike Tour<br />

delle vecchie ferrovie, organizzata<br />

da Etnafreebike, associazione<br />

sportiva per la pura mountain bike<br />

presente a Catania dal 1989 e da<br />

sempre protagonista nel progetto<br />

di utilizzo delle vecchie ferrovie dimesse.<br />

I 30 km complessivi e i 200 metri di<br />

dislivello in salita rendono il Freeride<br />

della vecchia ferrovia un percorso<br />

accattivante e accessibile a<br />

tutti gli amanti della mountain bike.<br />

La manifestazione, tutta siciliana,<br />

è partita dalla vecchia ferrovia Linguaglossa<br />

- Castiglione, dismessa<br />

dal dopoguerra e ormai trasformata<br />

in pista ciclabile, e, attraverso antichi<br />

vigneti, vallate ricche d’acqua<br />

e gallerie, ha proseguito lungo le<br />

affascinanti rive del fiume Alcantara.<br />

Seguendo il tracciato del fiume<br />

in direzione mare, tra le fresche<br />

acque, guadi, tratti d’incantevole<br />

fascino paesaggistico, si è giunti<br />

nella piazza principale del comune<br />

di Calatabiano, trasformata per<br />

l'occasione in autentico happening<br />

con granita party aperto a tutti e<br />

meta per il sorteggio di ricchi pre-<br />

mi tra i quali soggiorni in Trentino<br />

e Umbria, skipass in Val di Fiemme<br />

e componentistica per Mtb. Tutto<br />

si è concluso nella spiaggia di<br />

San Marco con bagno a mare e saluti<br />

finali.<br />

Complici della manifestazione la<br />

bella giornata estiva e l’atmosfera<br />

che Etnafreebike di Catania ha saputo<br />

creare, regalando una giornata<br />

di sport e divertimento, grazie<br />

alla fervida volontà dei suoi organizzatori<br />

e alla passione per la<br />

mountain bike del suo presidente,<br />

l’Ing Roberto Greco.<br />

Le 300 presenze registrate quest’anno<br />

confermano ancora una<br />

volta il fascino di questo evento e<br />

segnano un record che Etnafreebike<br />

aspira a migliorare, forte anche<br />

delle precedenti esperienze fatte<br />

nel corso del <strong>2010</strong>, accompagnando<br />

oltre 600 bikers sulle vecchie<br />

ferrovie della Sicilia, compresa la<br />

bellissima ferrovia Dittaino - Assoro<br />

- Leonforte dello scorso mese di<br />

marzo, nell’ambito della III Giornata<br />

delle Ferrovie dimenticate, il cui<br />

video ha vinto il 1° premio nazionale.<br />

Etnafreebike può offrire questa<br />

come altre occasioni di autentico<br />

mountainbiking: per maggiori<br />

info e la possibilità di associarsi<br />

visita il sito www.etnafreebike.com


time out<br />

di Giusy Cuccia<br />

Così le piace definirsi: cantante-autrice.<br />

Siciliana di<br />

Siracusa, Adriana Spuria<br />

giovanissima comincia a comporre<br />

da sola la musica e i testi<br />

delle sue canzoni e da allora non<br />

si è più fermata. Ha portato la<br />

sua voce ammaliante in giro per<br />

l’Italia e da un anno e mezzo lavora<br />

al suo nuovo disco. Il singolo<br />

Una donna ha riscosso un<br />

grandissimo successo, è stato<br />

trasmesso da oltre 500 emittenti<br />

radio nazionali ed estere e ha<br />

conquistato il sesto posto nella<br />

top ten della Indie Music Like.<br />

Adesso Adriana è pronta per l’uscita<br />

del suo nuovo album dal titolo,<br />

appunto, Adriana.<br />

Parlaci di questo disco.<br />

«Il disco è già stato mandato al<br />

mastering a Milano, presso la<br />

Nautilus, e penso che nella seconda<br />

metà di ottobre sarà in<br />

tutti i negozi. Si intitola semplicemente<br />

Adriana e contiene dieci<br />

brani, nove in italiano e uno<br />

in inglese, tra cui cinque arrangiati<br />

con l’aiuto di Toni Carbone,<br />

quattro con Toti Valente,<br />

Andrea Romano e Lorenzo Urciullo,<br />

e uno con Salvatore Adorno.<br />

È un’uscita nazionale e poi<br />

partirà la promozione. Decideremo<br />

quali tappe fare e sicuramente<br />

sarò anche a Catania, dove<br />

ho già suonato in altre occasioni,<br />

ai Mercati Generali, al Barique,<br />

alla Chiave, al Taxi Driver».<br />

Quali temi affronti nei tuoi brani?<br />

«L’amore e soltanto l’amore. Può<br />

sembrare banale perché è un tema<br />

abbastanza inflazionato, ma<br />

mi sta molto a cuore. Solo l’amore<br />

è un sentimento vero e anche<br />

se ne hanno scritto tutti, ho cercato<br />

di farlo in maniera non<br />

scontata, mai banale, ma in modo<br />

sincero, mettendone in luce<br />

tutte le sfaccettature».<br />

Chi ha prodotto il disco?<br />

«Si tratta di un’autoproduzione<br />

tramite il mio marchio La Fabbrica,<br />

quindi diciamo che sono<br />

imprenditrice di me stessa. Sto<br />

anche producendo il videoclip<br />

del singolo Non credo, con la regia<br />

di Lorenzo Mori per “Terra<br />

di cinema” e la protagonista<br />

femminile sarà Sarah Nile, personaggio<br />

noto grazie all’ultima<br />

edizione del Grande Fratello».<br />

Perché hai scelto lei?<br />

«Perché, considerato l’argomento<br />

della canzone, secondo me è<br />

perfetta. Inoltre è brava, la vedo<br />

adatta per questo video. E poi<br />

ritratto d’artista<br />

ADRIANA SPURIA / Il nuovo disco “self-titled” dell’artista<br />

siracusana sarà nei negozi a partire da ottobre. Parlerà dei<br />

temi a lei più cari, gli affetti in tutte le loro manifestazioni<br />

«Canto le<br />

tante facce<br />

dell’amore»<br />

rappresenta una sorta di ponte<br />

verso un target nazional-popolare<br />

che può fare bene al singolo e<br />

al disco in generale. Credo che<br />

lei in questo contesto possa guadagnare<br />

il plauso di un pubblico<br />

più ricercato che, secondo me,<br />

già rappresenta».<br />

Quali influenze attraversano<br />

AAddrriiaannaa?<br />

Partiamo dal pop, dal jazz e dal<br />

34<br />

blues per arrivare al funk e al<br />

rock. Mi piace molto la contaminazione.<br />

Adriana è un disco glamour,<br />

in cui l’elemento principale<br />

è la raffinatezza. I suoni sono<br />

vintage, ma anche eleganti».<br />

Qual è la situazione in Italia per<br />

voi artisti?<br />

«In realtà in questo momento il<br />

settore della discografia è profondamente<br />

in crisi. E scegliere<br />

Adriana Spuria in un ritratto<br />

di Jessica Hauf<br />

UNIVERSIT<br />

di investire in se stessi, come ho<br />

fatto io, è una scelta molto coraggiosa.<br />

Il problema semmai<br />

non è investire, il problema è ciò<br />

che sta dietro la macchina promozionale.<br />

Se la macchina funziona<br />

allora hai delle ottime possibilità<br />

di diventare famoso; se<br />

la macchina si inceppa le opportunità<br />

sono minori. In ogni caso<br />

non esiste un genere di musica<br />

più adatto di altri a diventare<br />

popolare. È la macchina promozionale<br />

che decreta, per lo meno,<br />

la diffusione. Poi è la gente a rispondere<br />

positivamente o negativamente<br />

a un artista o a un<br />

genere musicale. Piccolo particolare:<br />

per fare funzionare la<br />

macchina servono tanti soldi. Io<br />

ho scelto di autoprodurmi con<br />

tutti i rischi che ciò comporta,<br />

ma credo che, allo stesso modo,<br />

la gente saprà apprezzare la mia<br />

musica».<br />

Alcuni brani del disco precedente<br />

sono in vendita su internet. È<br />

stata una mossa che ha avuto<br />

effettivo positivi o no?<br />

«È la Pirames, casa discografica<br />

digitale, ad avere messo in vendita<br />

tre brani del mio primo lavoro<br />

su iTunes. Penso che internet<br />

sia comunque un oceano che<br />

va guidato e veicolato: se è usato<br />

per una promozione va bene. Comunque<br />

i brani potete trovarli<br />

su sito http://www.myspace.com<br />

/adrianaspuria».<br />

C’è un cantante o un artista in<br />

generale a cui ti senti legata o a<br />

cui guardi quando fai musica?<br />

«Si sicuramente anche più di un<br />

artista. Comunque per fare dei<br />

nomi Carol King, Joni Mitchell,<br />

Madonna, i Pink Floyd, Genesis,<br />

Ani Difranco, Burt Bacharach,<br />

gli Chic, i B-52’s, Lou Reed,<br />

Laurie Anderson, David Bowie e<br />

una miriade di artisti di vari generi<br />

che ho macerato dentro il<br />

mio cervello per anni: le voci di<br />

Billie Holliday, Diane Krall, Ella<br />

Fitzgerald. Tra gli italiani Mina,<br />

Battisti, De Andrè, Battiato,<br />

Cristina Donà, insomma un po’<br />

di gente. Ui


INFORMA 35 libri<br />

GLOCAL<br />

✎<br />

Istantanee<br />

da Samarcanda<br />

di Melania Mertoli<br />

il disco<br />

più “metafisico”<br />

“Samarcanda”,<br />

di Roberto Vecchioni,<br />

esce nel cuore degli anni<br />

di piombo e vende 80.000 copie<br />

in un solo mese. Merito,<br />

certo, del ritornello da coretto<br />

estivo (“oh oh cavallo”)<br />

che ammanta la title tracks<br />

ma non solo. Che il disco c’è,<br />

si vede e si sente. Come pure<br />

che il “Professore” è pronto<br />

per il gran balzo nell’Olimpo<br />

cantautorale.<br />

Di quell’anno, di quel disco,<br />

di quel Vecchioni, tratta “Samarcanda”,<br />

il libro che il<br />

giornalista e saggista musicale<br />

Mario Bonanno pubblica<br />

per la No Reply.<br />

E così lo spiega: «Uno degli<br />

album più significativi, spudorati,<br />

crudeli, intensi di Roberto<br />

Vecchioni, inciso nel<br />

lugubre clima del ‘77, eppure<br />

in qualche modo già lontano,<br />

distante, autobiografi-<br />

READING<br />

Il giro del mondo<br />

di Mark Twain<br />

Dall’autore delle Avventure<br />

di Tom Sawyer e Le avventure<br />

di Huckleberry<br />

Finn, è in libreria un monumentale<br />

diario di viaggio.<br />

Pubblicato per la prima<br />

volta nel 1897 e mai tradotto in<br />

italiano, Seguendo l’equatore. Un<br />

viaggio intorno al mondo è il resoconto<br />

di un viaggio in piroscafo intrapreso<br />

da Mark Twain (pseudonimo di Samuel<br />

Langhorne Clemens) nel 1895,<br />

quando avviò una serie di conferenze<br />

nei principali possedimenti dell’Impero<br />

Britannico. Nel libro, accanto ad<br />

avventure e memorie private, riflessioni<br />

filosofiche, sociali, antropologiche,<br />

accenni alla politica, alla religione,<br />

alla botanica e alla zoologia.<br />

Mark Twain<br />

Seguendo l’equatore.<br />

Un viaggio intorno al mondo<br />

B.C. Dalai Editore, pp. 567, 22 euro<br />

co». Un anno intenso, ferro e<br />

fuoco, il Settantasette italiano:<br />

forti tensioni animano lo<br />

scenario sociale, la musica<br />

vede l’esplosione del Punk,<br />

l’ultima volta di Elvis Presley<br />

sulla scena e il dilagare<br />

della Disco Music. E in mezzo<br />

a tutto questo “Samarcanda”,<br />

che Bonanno racconta<br />

quasi per libere associazioni,<br />

in un andirivieni nel tempo e<br />

nella storia, gravata da un<br />

“destino in agguato, ora e<br />

sempre, nei dintorni di Samarcanda”.<br />

La morte (intesa<br />

anche come lutto, separazione,<br />

distanza, abbandono) che<br />

viene a sovvertire la quiete<br />

della normalità. Com’è nello<br />

stile tipico di Bonanno, la<br />

scrittura è piana malgrado i<br />

contenuti, e il libro ricco di<br />

voci inedite che raccontano e<br />

commentano: la doppia intervista<br />

allo stesso Vecchioni,<br />

quelle ad Angelo Branduardi,<br />

Tony Esposito, Mauro<br />

Paoluzzi (che all’album con-<br />

di Tiziana Lo Porto<br />

✎<br />

Marilyn<br />

si racconta<br />

Scritta negli Anni 50 insieme<br />

allo sceneggiatore<br />

Ben Hecht e pubblicata<br />

nel 1974 in America, La<br />

mia storia è l’autobiografia<br />

di Marilyn Monroe. Dall’infanzia<br />

infelice come Norma Jean alle<br />

prime esperienze sessuali, all’ingresso<br />

a Hollywood e alla definitiva metamorfosi<br />

in Marilyn. E poi, ancora, il matrimonio<br />

con Joe DiMaggio e il tour in<br />

Corea in visita alle truppe americane<br />

(episodio con cui termina il libro). Ad<br />

arricchire il volume 47 fotografie di<br />

Milton H. Green scattate tra il 1953 e il<br />

1957, e una prefazione del figlio, Joshua<br />

Green, in cui viene ricostruita la<br />

storia di ogni singolo scatto e quella<br />

dell’amicizia tra il fotografo e l’attrice.<br />

Marilyn Monroe<br />

La mia storia<br />

trad. di Andrea Mecacci<br />

Donzelli, pp. 221, 19 euro<br />

tribuirono in maniera determinante),<br />

la prefazione di Paolo<br />

Jachia, il contributo di<br />

Edoardo De Angelis.<br />

La scaletta del disco viene<br />

esplorata traccia per traccia:<br />

dalla favola grottesca di ispirazione<br />

orientale del brano-pilota,<br />

a “Vaudeville”, dove il binomio<br />

canzone-poesia si veste<br />

di connotazioni ironiche, alle<br />

struggenti “Due giornate fiorentine”<br />

e “Ultimo spettacolo”,<br />

a “Blu(e) notte”, dedicata a<br />

Sandro Penna. Canzoni come<br />

“fotografie, sempre un po’<br />

mosse, o frammenti, spezzoni<br />

di ‘corti’ che puoi, tornando<br />

indietro, ‘girare’ in modi sempre<br />

nuovi”.<br />

✎<br />

CALENDARIO<br />

venerdì 24/9<br />

LIBRO DIVINO <strong>2010</strong><br />

Anfiteatro Palatenda, Misterbianco<br />

h 21<br />

Premio dedicato alla letteratura e alla<br />

tradizione vitivinicola siciliana nell’ambito<br />

di Misterbianco in Scena e<br />

in collaborazione con le librerie Cavallotto.<br />

Durante la serata incontro<br />

con Enzo Russo che presenterà<br />

“Niente per cui morire” (Mondadori).<br />

Interverranno Mario Fusari, Marisa<br />

Acagnino ed Elio Gimbo.<br />

sabato 2/10<br />

WINGSWORLD. IL MISTERO<br />

DELLA PIETRA DI LEDA<br />

Libreria Mondadori, corso Sicilia 23<br />

(Ct), h 18<br />

Il giovane scrittore siciliano Francesco<br />

Ruccella presenta il suo primo<br />

romanzo “Wingsworld. Il mistero<br />

della pietra di Leda” (Bookprint), un<br />

fantasy ricco di mistero e sorprese.<br />

Interverrà Giuseppe Cadoni.<br />

venerdì 8/10<br />

STRANIERO<br />

Libreria Tertulia, via Michele<br />

Rapisardi, 1 (Ct), h 16.30<br />

Il filosofo Umberto Curi presenta il<br />

nuovo libro "Straniero" (Raffaello<br />

Cortina Editore). Introducono Roberto<br />

Fai (presidente Collegio Siciliano<br />

di Filosofia) e Mario Forgione<br />

(circolo di lettura Communitas).<br />

Bukowski, i segreti<br />

di uno scrittore<br />

Una nuova biografia, 100<br />

percento made in Italy, per<br />

lo scrittore e poeta americano<br />

Charles Bukowski.<br />

Charles Bukowski. Scrivo<br />

racconti e poi ci metto il<br />

sesso per vendere. La vita, la poesia e<br />

i segreti di uno scrittore maledetto è il<br />

lungo titolo, e a firmarla è lo scrittore<br />

Paolo Roversi, già autore di Charles<br />

Bukowski. Taccuino di una sbronza<br />

(Kowalski, 2008). In appendice al libro<br />

un’accurata bibliografia, che include<br />

anche le apparizioni di Bukowski in fumetti<br />

e cartoni e animati e i documentari<br />

e film tratti dai suoi romanzi o racconti,<br />

un articolo di Fernanda Pivano e<br />

il racconto dell’amicizia tra quest’ultima<br />

e lo scrittore americano<br />

Paolo Roversi<br />

Charles Bukowski. Scrivo racconti e<br />

poi ci metto il sesso per vendere<br />

Castelvecchi, pp. 153, 16 euro


digitale<br />

VIDEOGAME<br />

BIT&CALAMAIO<br />

Nintendo 3DS, la nuova<br />

“dimensione” del gioco<br />

«Signori e Signore: il videogioco».<br />

Questo avrebbe dovuto annunciare<br />

l’anchorman dell’E3, l’Electronic Entertainment<br />

Expo, la fiera di videogiochi<br />

annuale più importante del<br />

mondo, il 15 giugno scorso quando<br />

ha presentato Satoru Iwata e Shigeru<br />

Myamoto, rispettivamente fondatore<br />

e game designer della Nintendo.<br />

Il loro intervento è stato certamente<br />

il più atteso dell’E3; i rumors impazzavano<br />

già da tempo: si aspettava<br />

l’annuncio dell’erede del fortunatissimo<br />

Nintendo DS e così è stato.<br />

Iwata e Myamoto hanno presentato<br />

la nuova rivoluzione del videogioco:<br />

il Nintendo 3DS. I videogiochi per<br />

Nintendo 3DS saranno interamente<br />

in 3D e non sarà necessario indossare<br />

occhiali appositi.<br />

«La dimensione aggiuntiva della profondità<br />

nel 3D consente ai giocatori<br />

di valutare meglio le distanze - ha dichiarato<br />

Shigeru Miyamoto -, oltre<br />

ad offrire agli sviluppatori un nuovo<br />

strumento per creare giochi<br />

ed esperienze che implicano<br />

il gioco in<br />

altezza e in profondità».<br />

Il Nintendo 3DS,<br />

che raggiungerà il<br />

mercato europeo solo tra<br />

novembre <strong>2010</strong> e marzo<br />

2011, è dotato di uno schermo<br />

di Salvo Mica<br />

superiore di 3,53 pollici e di un<br />

touch screen di 3,02 pollici. Possiede<br />

inoltre tre fotocamere, una interna<br />

e due esterne, per garantire l’effetto<br />

tridimensionale e per scattare<br />

foto in 3D. Include anche un sensore<br />

di movimento e uno Slide Pad che<br />

permette un controllo analogico a<br />

360 gradi.<br />

Dopo aver introdotto la possibilità di<br />

controllare il gioco tramite un touch<br />

screen (Nintendo DS) e rivoluzionato<br />

il mondo del videogioco con un sistema<br />

di controllo basato sul movimento<br />

del corpo (Nintendo Wii), la<br />

Nintendo sbaraglia la sempre più agguerrita<br />

concorrenza dell’iPhone e<br />

quella sempre meno incisiva della<br />

Psp, sedendosi nuovamente a capotavola<br />

del Game Development mondiale,<br />

per insegnare quale forma potranno<br />

realmente assumere i videogame<br />

del domani.<br />

36 UNIVERSIT<br />

WEBBING<br />

Il sito che svela<br />

i segreti internazionali<br />

www.wikileaks.org<br />

To leak vuol dire letteralmente<br />

“trapelare”. Ed è questo ciò che<br />

fa il portale, inaugurato nel 2007<br />

e specializzato nel far emergere i<br />

segreti che stanno dietro le grandi<br />

questioni internazionali. Non si<br />

gioca affatto: server dislocati in<br />

Paesi che tutelano l’attività in<br />

questione, informatori senza volto<br />

e un direttivo composto da giornalisti,<br />

attivisti, dissidenti e<br />

scienziati, rigorosamente anonimi<br />

e irrintracciabili.<br />

La community italiana<br />

dei sottotitoli<br />

www.italiansubs.net<br />

Grazie a internet è ormai moda dif-<br />

di Emanuele Brunetto<br />

fusa anche in Italia quella di seguire<br />

le serie televisive americane<br />

con puntualità e senza attenderne<br />

la riprogrammazione sulle reti nazionali.<br />

I ragazzi di Italian Subs<br />

Addicted vanno incontro a chi non<br />

si barcamena neanche un po’ con<br />

la lingua inglese, producendo a<br />

ritmi industriali i sottotitoli per decine<br />

di serie, rese fruibili già pochissime<br />

ore dopo la “prima visione”<br />

nel paese d’origine.<br />

Il mondo secondo<br />

Lucy Borderline<br />

www.liubiza.blogspot.com<br />

Questo è un blog, uno dei tanti<br />

che popolano la rete. Non troppo<br />

ricercato graficamente, di certo<br />

non unico nel suo genere. Perché<br />

visitarlo, allora? Perché la ragazza<br />

che lo cura, Lucy Borderline,<br />

ha una macchina fotografica e sa<br />

usarla bene. Non è una fotografa,<br />

ma riesce a cogliere i dettagli.<br />

Dove? In viaggio, Giappone o<br />

Germania non importa, ma anche<br />

e soprattutto in giro per la sua<br />

città, che poi è anche la nostra:<br />

Catania.


INFORMA 37 dischi<br />

LISTENING di Riccardo Marra INARRIVO<br />

INTERPOL / Self-Titled<br />

A inizio Duemila il rock invocò lo spettro<br />

degli Anni 80 a mo’ di seduta spiritica. La<br />

tendenza fu chiamata New Wave Revival e<br />

fu l’oscurità che tornava a fluttuare nelle<br />

note di moltissime band. Gli Interpol iniziarono<br />

così: evocando i Joy Division. La<br />

voce di Paul Banks era claustrofobica come la Manchester che<br />

fu e il disco Turn on the Bright Lights (2002) puro citazionismo<br />

wave. Al quarto disco i newyorkesi (con l’ultimo gettone di Carlos<br />

D.) trovano definitivamente un loro suono e una sofferenza<br />

non più in vitro ma autentica. Il nuovo album Self-Titled è un<br />

bagno di umori veri. Ascolti il disco e speri che Banks ce la faccia<br />

ad “andare incontro ai propri desideri” (da Lights); Memory<br />

serves è scura, sì, ma con aperture appassionanti, Summer well<br />

cerca l’amore e non lo piange (come faceva la New Wave). Altra<br />

buona notizia è l’assenza del singolone da ballo che accompagnava<br />

gli Interpol da anni. Bene cosi.<br />

AMAURY CAMBUZAT / The Sorcerer<br />

Amaury Cambuzat è un musicista che si è<br />

sempre spremuto per realizzare musica sperimentale.<br />

Prendi i suoi Ulan Bator: rock<br />

servito a diverse temperature, o i concerti<br />

con i Faust (Amaury suona al loro fianco<br />

dal ‘96): rituali vudù imprevedibili. La sperimentazione<br />

però è rischiosa perché ci si<br />

può scottare. Come nel suo nuovo album<br />

The Sorcerer, soundtrack in cui Cambuzat<br />

si ispira al film Tabù di Murnau del ‘31. Se il regista tedesco<br />

cosparge di pessimismo il suo muto (a Bora Bora la storia è di<br />

due amanti separati dalla religione locale), Cambuzat esagera, trascende,<br />

ignorando i saliscendi della vicenda e realizzando un disco<br />

elettronico callosissimo, d’avanguardia ed estremamente algido.<br />

Le 13 suite del rockeur sono provette da laboratorio, test di suono<br />

che rimbombano in uno spazio sigillato. Un luogo lontano anni<br />

luce dai bollenti mari del Sud e dall’amore sfortunato di due giovani<br />

aborigeni di Bora Bora.<br />

Sonorità siciliane e note di tango<br />

nel nuovo album di Gabriella Grasso<br />

Conquistata dalla sua voce<br />

raffinata e sensuale e<br />

dalle sue eccezionali doti<br />

intepretative, Carmen<br />

Consoli l’ha scelta per<br />

aprire il suo concerto a<br />

Taormina il 4 settembre.<br />

Così, la cantautrice<br />

catanese Gabriella<br />

Grasso ha avuto l’occasione<br />

di presentare<br />

al grande pubblico il<br />

suo nuovo album, Cadò, uscito il 7 settembre.<br />

Un disco che nasce dal desiderio di coniugare le sonorità<br />

siciliane e le note del tango argentino, due culture musicali<br />

apparentemente molto lontane ma che possiedono in<br />

realtà radici comuni. «È un incontro di strumenti e di culture<br />

- spiega Gabriella Grasso - l’Italia, in particolare la Sicilia,<br />

e l’Argentina, dove la maggior parte della popolazione<br />

ha origini italiane, così come le hanno moltissimi compositori<br />

o cantanti della storia del tango». Prendono vita, così,<br />

brani originali e intensi in cui le note del bandoneòn di Marisa<br />

Marcadé si legano a quelle del marranzano di Puccio<br />

Castrogiovanni e le sonorità di Rosa Balistreri incontrano<br />

quelle di Carlos Gardel. Il risultato è un intenso viaggio<br />

musicale che sembra evocare la rotta percorsa dai tanti<br />

emigrati siciliani in Sudamerica.<br />

«Il connubio tra tango e tradizione - continua l’artista catanese<br />

- è una mescolanza di emozione, esperienza e similitudini<br />

armoniche, dove l’accento viene posto inequivocabilmente<br />

sulla storia che accomuna questi due popoli, lontani<br />

geograficamente ma vicini nel vissuto e nelle radici. Le similitudini<br />

armoniche e melodiche, per non parlare di alcuni<br />

fonemi linguistici, legano questi due paesi in maniera<br />

sentimentale ma anche oggettiva». La forza del progetto è<br />

la scrittura, il messaggio sociale e culturale, l’aggregazione<br />

e il rapporto di collaborazione con tutti i musicisti.


agenda<br />

artebit.it<br />

Tutti i libri<br />

che servono<br />

per riempire<br />

un libretto<br />

solo.<br />

Qualunque sia<br />

il tuo corso di laurea,<br />

Cavallotto è il punto<br />

di riferimento per trovare<br />

tutti i testi universitari.<br />

da 50 anni la libreria dei catanesi<br />

catania<br />

corso sicilia 91<br />

viale ionio 32<br />

www.cavallotto.it<br />

38<br />

16/09 giovedì<br />

MOSTRE /<br />

Cento illustrazioni<br />

per i bambini di Gaza<br />

Giovedì 16 settembre alle<br />

19,30, alla Libreria Tertulia, s’inaugura<br />

la mostra Cento illustrazioni<br />

per i bambini di Gaza,<br />

tappa catanese<br />

dell’esposizione<br />

dei lavori che<br />

artisti nazionali<br />

e internazionali<br />

hanno realizzato<br />

per l’associazione<br />

di donne palestinesi Najdeh.<br />

La serata prevede anche<br />

interventi e musica dal vivo.<br />

Visitabile fino al 22 settembre.<br />

Catania, Libreria Tertulia, ore 19,30<br />

17/09 venerdì<br />

CONFERENZE /<br />

Csear <strong>2010</strong><br />

Si svolge venerdì 17 e sabato<br />

18 settembre, a Palazzo Fortuna<br />

(Economia), la Terza conferenza<br />

italiana su Social and<br />

Environmental Accounting Research<br />

(Csear <strong>2010</strong>).<br />

Catania, Palazzo Fortuna, ore 9<br />

SEMINARI /<br />

Le infiltrazioni<br />

dell’economia mafiosa<br />

nell’economia legale<br />

Venerdì 17 settembre alle<br />

17,30, nell’aula magna della facoltà<br />

di Scienze Politiche, si<br />

svolge un seminario su Le infiltrazioni<br />

dell’economia mafiosa<br />

nell’economia legale. Relatore<br />

sarà il Generale di Divisione<br />

della Guardia di Finanza e direttore<br />

della Scuola di Perfezionamento<br />

delle Forze di Polizia<br />

Vincenzo Suppa, che l’indomani<br />

(ore 8,30) parlerà inoltre di<br />

“La tutela della sicurezza nel<br />

sistema economico”.<br />

Catania, Aula magna, Facoltà<br />

di Scienze politiche, ore 17.30<br />

21/09 martedì<br />

PROIEZIONI /<br />

L’amore e basta<br />

Martedì 21 settembre, alle 20,<br />

presentazione del film-documentario<br />

L’amore e basta di<br />

Stefano Consiglio (Lucky Red).<br />

A seguire, dibattito e proiezioni<br />

UNIVERSIT<br />

a cura di Codipec Pegaso, sarà<br />

presente il regista.<br />

Catania, Libreria Tertulia, ore 20<br />

23/09 giovedì<br />

PROIEZIONI /<br />

Manhattan Short<br />

Film Festival<br />

Da giovedì 23 a lunedì 27 settembre,<br />

alle 21, alla Sala Lomax<br />

di Catania, Sicularte e Lomax<br />

presentano il 12° Manhattan<br />

Short Film Festival che<br />

prevede la proiezione dei 10<br />

corti finalisti del Festival, che<br />

il pubblico voterà<br />

contemporaneamente<br />

in 36 Paesi<br />

del mondo. Tra i<br />

finalisti c’è anche<br />

un corto italiano:<br />

War (Guerra) di Paolo Sassanelli<br />

(durata 15’).<br />

Catania, La Lomax, ore 20<br />

24/09venerdì SEMINARI /<br />

Ricerca scientifica<br />

nell’era del computer<br />

Venerdì 24 settembre alle 17, a<br />

Palazzo Gioeni, si tiene l’incontro<br />

Ricerca scientifica nell’era<br />

del computer, quinto appuntamento<br />

del ciclo “Caffè scientifico<br />

dell’Accademia Gioenia”.<br />

Catania, Accademia Gioenia, ore 17<br />

28/09venerdì PROIEZIONI /<br />

North Country<br />

Martedì 28 settembre alle 16<br />

(Palazzo della Cultura), proiezione<br />

per il People Film Festival:<br />

North Country. Storia di<br />

Josey di Niki Caro.<br />

Catania, Palazzo Platamone, ore 16<br />

mailbox<br />

Per segnalare appuntamenti<br />

ed eventi per l’agenda<br />

di “<strong>Universitinforma</strong>”<br />

scrivete a<br />

info@universitinforma.it<br />

o inviate un fax al numero<br />

095.432304 o telefonate<br />

allo 095.447250


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Citroën valida Finanziaria fino alla – fine divisione del mese Banque in corso. PSA Finance Salvo – approvazione Succursale d’Italia. Citroën Fogli Finanziaria informativi presso – divisione la concessionaria. Banque PSA Finance – Succursale d’Italia. Fogli informativi presso la concessionaria.<br />

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