Scarica la presentazione di Carlo Citter in formato PDF (4.8MB - 60 ...

More documents

Recommendations

Info

Nel secondo scenario l’orecchino a cestello sarebbe inquadrabile nel breve periodo dell’occupazione bizantina della Tuscia fra la fine della guerra gotica e l’occupazione longobarda (ca. 554 – 572) e quindi in un sistema di gestione della proprietà fondiaria ancora centrato sulla villa di S. Martino. Questa sarebbe stata abbandonata a seguito della pacificazione fra Agilulfo e Gregorio magno del 593 e la popolazione si sarebbe raccolta nell’area di Grosseto più funzionale, 2.6.4. in assenza La città di un’economia declassata: il modello generale. di mercato, sia alla propria sussistenza, sia ai canoni dovuti ai nuovi proprietari. I quali sarebbero interessati, come peraltro mostra il citato documento del 768, non al ciclo produttivo (non interessa neppure dove si produce), né alla gestione della manodopera, ma, nel solco della tradizione delle aristocrazie merovinge, solo alla rendita. 34
In questo secondo scenario, che ci sembra più probabile, l’origine del villaggio di Grosseto sarebbe dunque inquadrabile nel più generale fenomeno di moto spontaneo di popolazioni contadine che nello stesso periodo in altre aree dell’Italia centro-settentrionale andavano a rioccupare i paesaggi d’altura. L’assenza di indicatori di status sociale nelle prime stratigrafie emerse dagli scavi urbani va nella stessa direzione. L’assenza di indicatori della proprietà fondiaria e l’assenza di gerarchie sono due questioni distinte. La proprietà fondiaria della tarda età merovingia cominciò a muoversi nella direzione della formazione di vasti e meno incoerenti possedimenti (fatto testimoniato da un sensibile e parallelo comparire della documentazione scritta a partire dal 680 ca. cioè con l’inizio del cosiddetto lungo VIII secolo). 2.6.4. La città declassata: il modello generale. 35
Page 1 and 2: Università degli Studi di Siena -
Page 3 and 4: IL PROGETTO Lo scopo era quello di
Page 5 and 6: A fianco il grafico che illustra le
Page 7 and 8: IL PROGETTO Le attività di scavo s
Page 9 and 10: Il contesto territoriale in età ro
Page 11 and 12: medioevo generico 25% Tardoantico a
Page 13 and 14: Quindi l’interrogativo sulle orig
Page 15 and 16: Questo tratto terminale della valle
Page 17 and 18: Wilhelm Kurze in un saggio di alcun
Page 19 and 20: Questa complessità può essere spi
Page 21 and 22: In questo contesto generale si inse
Page 23 and 24: Facciamo un passo indietro e tornia
Page 25 and 26: Abbiamo visto che nell’VIII secol
Page 27 and 28: In questo quadro non trova ancora u
Page 29 and 30: Questa fase ebbe vita breve. Come i
Page 31 and 32: La maggior parte dei siti si pone s
Page 33: Torniamo ora a Grosseto per chieder
Page 37 and 38: Tuttavia insieme a quella di S. Mic
Page 39 and 40: ca. 770 - 830 d.C. La prima chiesa
Page 41 and 42: ca. 800 - 900 d.C. Nel corso del IX
Page 43 and 44: ca. 1100 - 1150 d.C. La seconda chi
Page 45 and 46: Una prova indiretta dell’importan
Page 47 and 48: Dunque, grazie ad un’integrazione
Page 49 and 50: Il tema della città diffusa: Rosel
Page 51 and 52: Tutto indica nel pieno V secolo il
Page 53 and 54: Per i secoli VI-VIII abbiamo un sol
Page 55 and 56: Altri siti potenzialmente potevano
Page 57 and 58: Il castello non riuscì a competere
Page 59 and 60: La sommità della collina fu recint

Scarica la presentazione di Carlo Citter in formato PDF (4.8MB - 60 ...

Create successful ePaper yourself

Delete template?

Save as template?