Anno III - N. 2 Giugno 2008 - Confindustria Caltanissetta
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<strong>Confindustria</strong> <strong>Caltanissetta</strong><br />
SICILIA: LA TERRA<br />
DEL CORAGGIO<br />
di Giovanni Crescente*<br />
È ricorrente,<br />
da queste parti, sentire<br />
parlare di coraggio e sovente siamo<br />
noi stessi ad utilizzare il termine<br />
“coraggio”. Non so se siamo sempre<br />
consapevoli del significato che diamo a<br />
questo termine. Facendo mente<br />
locale, ognuno di noi, riesce a dare<br />
un significato alla parola più o<br />
meno rispondente alle definizioni<br />
dei più autorevoli dizionari della<br />
lingua italiana. Personalmente mi<br />
ritrovo con la definizione del De<br />
Mauro Paravia che definisce<br />
coraggio “la forza d’animo che<br />
permette di affrontare responsabilmente<br />
situazioni complesse e<br />
difficili della vita o molto rischiose”.<br />
In tal caso si dice “uomo di<br />
grande coraggio!”<br />
C’è chi identifica il coraggio con<br />
la capacità di sapersi rialzare e<br />
ricominciare dopo aver subìto una<br />
situazione estremamente dolorosa.<br />
Chi individua nel coraggioso<br />
colui che si assume la responsabilità<br />
di calciare un rigore in una<br />
partita decisiva, magari quella<br />
della vita. Chi ancora ritiene che ha<br />
coraggio colui che non ha peli sulla lingua.<br />
Anni fa lessi una dedica di uno studente<br />
sulla sua tesi di laurea: “In memoria di<br />
mio Padre ed al coraggio di mia Madre”.<br />
Il coraggio di una Madre che con grande<br />
forza d’animo aveva affrontato le difficili<br />
situazioni della vita che si erano<br />
presentate.<br />
“Curaggiu ci voli, a fari sta cosa”.<br />
“Chissu, curaggiusu è!”<br />
Siamo in Sicilia, terra di mafia e di<br />
Onesti, di ricchezza e di miseria, di<br />
deboli e di forti, di emigranti e di immigranti,<br />
di innovazione e di immobilismo,<br />
di prepotenti e di giusti, di codardi<br />
e di coraggiosi.<br />
Terra in cui spesso si viene additati<br />
come coraggiosi. Ma di cosa?<br />
Del coraggio di essere? Sì, di essere<br />
sempre sé stessi, di difendere i propri<br />
ideali e di dire sempre ciò che si pensa.<br />
Il coraggio di poter uscire a testa alta<br />
anche quando la prudenza ci suggerisce<br />
di abbassarla.<br />
La Sicilia è la terra di quegli imprenditori<br />
che hanno avuto il coraggio di dire:<br />
Basta! Basta alle soverchierie e all’arroganza<br />
della mafia.<br />
Sono quegli imprenditori che vogliono<br />
camminare a testa alta, che vogliono<br />
essere d’esempio per la società in cui<br />
vivono e operano, e per i propri figli.<br />
È la terra di coloro che vogliono trasmettere<br />
valori e non disvalori, di coloro<br />
che vogliono creare ricchezza e non<br />
miseria, di coloro che vogliono creare le<br />
migliori condizioni affinché l’isola si<br />
possa finalmente liberare dalla pressione<br />
mafiosa e da una sotto cultura della<br />
distruzione e del non fare.<br />
La figura dell’imprenditore è uguale in<br />
tutto il mondo. È colui che corre il<br />
rischio di non conseguire un risultato<br />
economico positivo a fronte di un investimento<br />
con denaro proprio.<br />
Ma fare impresa non è uguale in tutto il<br />
mondo.<br />
Organizzare, cioè, i fattori della produzione<br />
per conseguire un utile, non<br />
è poi così uguale dappertutto.<br />
Gli imprenditori, in Sicilia, quotidianamente<br />
affrontano mille difficoltà<br />
e sono propensi a correre un<br />
solo rischio, quello del libero mercato.<br />
Chissà se un giorno i nostri<br />
Imprenditori siederanno dietro<br />
una cattedra in un’aula gremita di<br />
colleghi tedeschi o norvegesi a<br />
Francoforte o ad Oslo per dire<br />
loro cosa è per noi siciliani il<br />
coraggio. E soprattutto cosa è il<br />
coraggio per un imprenditore.<br />
Il coraggio di restare nella propria<br />
Terra ad investire, produrre e dare<br />
lavoro anche in onore dei tanti<br />
colleghi e uomini di Stato caduti<br />
per la mano vigliacca di chi crede<br />
che in Sicilia debba regnare l’immobilismo.<br />
“Se vogliamo che<br />
tutto rimanga come è, bisogna che tutto<br />
cambi” così diceva Tancredi ne “Il<br />
Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa.<br />
E invece no. Vogliamo che prevalga in<br />
noi quella forza d’animo che ci permetterà<br />
di affrontare responsabilmente<br />
situazioni complesse e difficili della vita.<br />
Che ci consentirà sempre di dire no a<br />
richieste illecite, di non scendere mai a<br />
compromessi per ottenere qualcosa che<br />
invece si può ottenere legalmente, di<br />
essere sempre sé stessi anche di fronte<br />
agli altri, di difendere i propri ideali e<br />
dire sempre ciò che si pensa, di affrontare<br />
la paura senza avere il timore di esserne<br />
sopraffatti.<br />
Italia, Terra di poeti, di santi e di navigatori……<br />
Sicilia, Terra di intraprendenti,<br />
di giusti e di coraggiosi.<br />
*Direttore di <strong>Confindustria</strong> <strong>Caltanissetta</strong>