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RECENSIONI<br />
VA’ E UCCIDI<br />
(The Manchurian Candidate, 1962, John Frankenheimer)<br />
Frank Sinatra (Bennett Marco), Laurence Harvey<br />
(Raymond Shaw), Janet Leigh (Eugenie Rose Chaney),<br />
Angela Lansbury (Mrs. Iselin), James Gregory (John<br />
Yerkes Iselin).<br />
John Frankenheimer<br />
Il sergente Raymond Shaw (Harvey), dopo aver subito il lavaggio <strong>del</strong> cervello da<br />
parte dei comunisti coreani continua ad essere vittima di raptus omicidi, dei quali<br />
intendono servirsi la madre (Lansbury) e il patrigno per disfarsi di un avversario<br />
politico di sinistra. Uno dei film di fantapolitica più originali e preoccupantemente<br />
chiaroveggenti (l’assassinio <strong>del</strong>l’uomo politico anticipa l’omicidio<br />
Kennedy), capace di restituire allo spettatore l’insicurezza politica che si respirava<br />
in quegli anni (e non a caso il film venne attaccato dalla destra, perché parlava di una<br />
congiura filofascista, e da sinistra , per il suo anticomunismo da guerra fredda).<br />
Frenkenheimer e il suo sceneggiatore George Axelrod trovano soluzioni “tanto audaci<br />
quanto efficaci ai problemi posti dalla riduzione <strong>del</strong> romanzo di Richard Condon” senza<br />
risparmiare nessun effetto, ora barocco ora retorico ora illusionistico, per trasformarlo in<br />
un’opera surreale, affascinante e folle allo stesso tempo. La sequenza <strong>del</strong> lavaggio <strong>del</strong><br />
cervello è di quelle che non si dimenticano, così come i ricordi subliminali che conservano<br />
alcuni soldati (come quello interpretato da Frank Sinatra). (***)<br />
(Paolo Mereghetti: Dizionario dei Film 2000)<br />
Un plotone di soldati americani è catturato e confinato in un campo d’internamento<br />
in Manchuria. Sottoposti a un trattamento durissimo, i militari finiscono<br />
quasi per impazzire e uno di loro uccide due commilitoni. Per il comandante <strong>del</strong><br />
plotone, tornato in patria, il ricordo di quei giorni diventa un’ossessione. Da un<br />
romanzo di Richard Condon, un thriller visionario inquietante e violento, uno dei<br />
migliori a sfondo politico mai realizzati negli Stati Uniti. (***½)<br />
(Leonard Maltin: Guida Film 2007)<br />
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