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PREGHIERA<br />
O Signore ! Come io vivo e soffro, essi<br />
vissero e soffrirono e passarono come<br />
io passerò.<br />
O Signore! Crebbi in mezzo a loro,<br />
non compresi un tempo che cosa fosse<br />
vivere senza di loro, ed oggi più non<br />
comprendo che cosa sia vivere con loro.<br />
Dove sono essi, o Signore?<br />
Talvolta nelle voci che ascolto mi pare<br />
che la loro voce risuoni ; talvolta di<br />
notte la paura mi penetra; guardo attorno<br />
come se fossero presso di me, e<br />
il momento passa e non v'è nessuno !<br />
Oh! da loro riposo sul petto tuo, o<br />
Signore. Jìssi nel tempo peccarono, ma<br />
ora stanno inginocchiati ai Tuoi piedi<br />
per l'eternità.<br />
Tu sei l'amore unico, Tu sei il Padre<br />
loro, il Padre nostro Tu sei. Siamo stati<br />
creati dall'alito dell'amore Tuo, viviamo<br />
in esso, vivremo in esso in eterno.<br />
Tu nella tua misericordia ci ami, o Signore<br />
!<br />
E i loro brevi giorni furono pieni di<br />
affanni; passarono su questa valle non<br />
ricordando donde venissero, non sapendo<br />
dove andassero, confidando soltanto<br />
nel nome Tuo, e nella sventura sospirarono<br />
verso di Te.<br />
Perdona, oh ! perdona loro, Signore.<br />
Il male li circondò, ma non era nei loro<br />
cuori. Se dubitarono di Te, ciò fu ad<br />
essi tormento. Se conobbero la voluttà,<br />
ciò fu ad essi tormento. Se riposero la<br />
alcuni anni prima a Vogherà e poi a Bergamo. Recatosi quindi a<br />
Brescia, sia in una cllnica che con lo studio privato lavorò immensamente,<br />
specialmente dopo che si accorse, per deficienze<br />
cardiache, che la sua vita non sarebbe stata lunga. Voleva lasciare<br />
una posizione sicura alla moglie ed ai figli. Uomo di fede,<br />
lasciò un esempio di vita cristiana sincera, ammirata da<br />
quanti lo conobbero e lo amarono.<br />
• MARCELLO VACCATO, stroncò la sua vita diciannovenne<br />
in moto contro un'auto. Ragazzo benvoluto da tutti, fin da piccolo<br />
aveva frequentata la Scuola di Religione. Negli ultimi anni<br />
si era recato nel Collegio Pilippin per prepararsi meglio agli<br />
esami di maturità. Ivi si diportò da ottimo collegiale tanto che<br />
1 suoi superiori lo piansero e scrissero di lui ripetuti elogi. Accolto<br />
nella Cappella della Scuola di Religione, venne salutato<br />
dagli amici e compagni con omaggio crescente di fiori e ai piedi<br />
della nostra Madonna ricevette la benedizione funebre arricchita<br />
dalle preghiere dei tanti che lo avevano caro.<br />
• ROBERTO GARCEA. Come fu triste la sera di S. Lorenzo!<br />
Eravamo sull'imbrunire alla seggiovia di Carezza, insieme al Ministro<br />
Gui e varie persone amiche, in attesa della salma del povero<br />
Roberto accompagnata dal dr. Mosconi che, col dr. Emillia<br />
dell' Università di Modena e con Don Cattin dell' Università del<br />
S. Cuore, tutti valenti alpinisti, ospiti di Val di Passa, sotto la<br />
guida del custode del Rifugio, C. Del Monego, l'avevano raccolta<br />
calandosi a doppia corda dalle roccie. In triste corteo poi ci recammo<br />
a Vigo, dove la salma venne pulita e bendata in modo<br />
da presentarla ai genitori che erano stati chiamati da Padova<br />
e sarebbero arrivati nella stessa notte. Il dr. Maistri, Procuratore<br />
della Repubblica di Padova, accorso subito dalla vicina sede<br />
di vacanza, si pose in relazione col Procuratore della Repubblica<br />
di Trento per poter trasportare subito il giorno dopo la<br />
salma a Padova, dove sarebbe stata accolta nella Cappella <strong>dell'Antonianum</strong>,<br />
in attesa del funerale. Povero Roberto! Non era<br />
in giro con ragazze, come è stato variamente scritto sui giornali.<br />
Aveva dato brillantemente l'esame di maturità e per sollievo si<br />
era iscritto al campo mobile del suo clan spiritualmente assistito<br />
dal P. Ballis. Dopo il campo venne invitato dagli amici<br />
Mosconi e Gui in Pozza di Fassa, per una gita sulle roccie di<br />
Roda di Vael. La gita non era per nulla pericolosa ma vicino<br />
alla vetta li colse un terribile temporale ed un fulmine lo tramortì<br />
facendolo precipitare per oltre 100 metri di roccia. Sul<br />
posto dov'era caduto è stata celebrata pochi giorni dopo la San-<br />
loro speranza in scopi e piaceri terreni,<br />
ciò fu ad essi tormento... E per ogni loro<br />
sorriso cento lagrime versarono, o<br />
Signore !<br />
Nella comprensione della Tua sapienza<br />
la luce che li illuminò fu tremante<br />
e sperduta fra le tenebre. Il mondo fu<br />
per essi un enigma e il mistero dei misteri.<br />
A tastoni avanzarono, ma quando<br />
fugacemente si incontrarono con la Tua<br />
gloria Ti riconobbero e amarono i Tuoi<br />
favori. Perdona loro, o Signore!<br />
Se tuttora per le colpe si travagliano<br />
lontano da Te, privi delle gioie celesti,<br />
se tuttora non è spezzata la catena dei<br />
loro destini, se sanno ancora ciò che<br />
sono le lacrime e i sospiri, oh! abbrevia<br />
i momenti della loro prova, e, come<br />
io oggi prego per essi, concedi, o Signore,<br />
che un giorno coloro che io lascerò<br />
sulla terra preghino per me. Congiungimi<br />
un giorno, o Signore, a coloro che<br />
io conobbi e amai sulla terra, affinchè<br />
insieme viviamo e in Te, per i secoli<br />
dei secoli. Amen.<br />
SEQUENZA<br />
Se io perdessi ogni illusione e ogni<br />
conforto, ancora in Te confiderei, o Signore<br />
!<br />
Se gli uomini che mi devono affetto<br />
e protezione insorgessero contro di me,<br />
ancora in Te confiderei, o Signore !<br />
Se il mondo mi respingesse e facesse<br />
strazio di me, ancora in Te confiderei,<br />
o Signore !<br />
Se i cuori in cui credetti mi ingannassero<br />
e mi tradissero, ancora in Te<br />
confiderei, o Signore !<br />
Se rifugio in alcuna anima non potessi<br />
trovare, ancora in Te confiderei,<br />
o Signore !<br />
Se si abbattesse su di me la malvagità<br />
umana e il dolore del cuore e le<br />
sofferenze del corpo, ancora in Te confiderei,<br />
o Signore !<br />
Se i figli miei si scordassero del mio<br />
amore, ancora in Te confiderei, o Signore<br />
!<br />
Se coloro che io stimai nobili diventassero<br />
vili, ancora in Te confiderei, o<br />
Signore !<br />
Se Tu mi togliessi la casa,la bellezza<br />
e i beni terrestri, ancora in Te confiderei,<br />
o Signore!<br />
Se morissi senza che una mano stringesse<br />
per l'ultima volta la mia, senza il<br />
saluto di nessuno, ancora in Te confiderei,<br />
o Signore !<br />
Poiché Tu sei il primo, l'unico, il più<br />
alto amore; poiché tutti gli amori dei<br />
cuori sulla terra non sono che rivoli<br />
che scorrono dal mare del Tuo splendore,<br />
poiché Tu mi salverai quando i miei<br />
giorni saranno contati e consolerai il<br />
desolato mio spirito che Tu inviasti in<br />
questo mio corpo per un fugace momento,<br />
poiché Tu non abbandoni l'opera<br />
delle tue mani, del tuo pensiero, la<br />
tua creatura che qui piange e geme verso<br />
di Te. Amen.<br />
Sigismondo Krasinski<br />
Serittore polacco (1812-1859)<br />
ta Messa da P. Benedetti. « Nel trigesimo — scrive Padre Ballis<br />
— si sono trovati gli Scouts del suo clan, che con lui avevano<br />
camminato per i sentieri delle Dolomiti del Brenta fino a<br />
tre giorni prima della sua morte, per una veglia a suo ricordo.<br />
Lo hanno rievocato in tutti i momenti di vita comune, tutti ammati<br />
e commossi dalla sua limpidezza e bontà. Quando gli si<br />
chiedeva un piacere, quando esponeva il suo parere, il suo sì<br />
era chiaro, onesto fino in fondo. « Ed ora dipende da me » mi<br />
disse dopo una conversazione sui problemi del suo futuro. E rimasi<br />
colpito dalla franchezza delle sue parole. « Dobbiamo tener<br />
presente che Dio è Padre di tutti e che perciò siamo uniti<br />
anche ai trapassati » aveva detto qualche sera prima attorno al<br />
fuoco. Dobbiamo dire con le lacrime agli occhi : era maturo<br />
per il cielo.<br />
* * *<br />
PIANGONO LA MORTE :<br />
— della sposa : il prof. Pasquale Pennisi di S. Margherita.<br />
Aveva appena perduto da un anno il papa e la mamma quando<br />
venne straziato dalla morte della moglie N. D. Elda Pennisi<br />
Bouis, avvenuta dopo 42 mesi dal manifestarsi di un male tremendo<br />
sopportato con fede cristiana profonda.<br />
— della mamma : l'avv. Giorgio Benettin, F avv. Pasquale<br />
Dolfin, il dr. Arturo Panteccbi, Luciano Benedetti.<br />
— del papi, : i fratelli dr. ing.ri Antonio e Gianluigi Sassudelli,<br />
i fratelli dr. Ugo e Castone Munaron, lo studente interno<br />
Giacomo Minuti.<br />
— della figlia : il rag. Cav. Gastone Filippi. La figlia Carla<br />
si era laureata in scienze ed era sposata da un anno col prof.<br />
Italo Filosofo che la piange amaramente.<br />
— del fratello Franco, il dr. Danilo Silvestrini e del fratello<br />
Enzo, Giorgio Giuliano.<br />
— della sorella : i fratelli proff. Guglielmo, Guido e Antonio<br />
Foffani.<br />
A tutti le più vive condoglianze e la preghiera ai suffragio<br />
da parte dei Padri e degli amici <strong>dell'Antonianum</strong>.<br />
Giunge ali' ultimo momento la dolorosa notizia della morte<br />
a Lonato dello studente interno Paolo Soldo, ed a Merano del-<br />
1' <strong>Ex</strong> Alunno dr. Enesto Sgaravatti. Ne daremo maggior notizia<br />
nel prossimo numero.<br />
In memoria del compianto dr. Raoul Dolcini, fratello del V.<br />
Presidente avv. Walter, l'Istituto di Credito Fondiario delle Venezie<br />
offrì L. 200.000 (duecentomila) per le opere caritative <strong>dell'Antonianum</strong>.