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Settembre - Ex-Alunni dell'Antonianum

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PREGHIERA<br />

O Signore ! Come io vivo e soffro, essi<br />

vissero e soffrirono e passarono come<br />

io passerò.<br />

O Signore! Crebbi in mezzo a loro,<br />

non compresi un tempo che cosa fosse<br />

vivere senza di loro, ed oggi più non<br />

comprendo che cosa sia vivere con loro.<br />

Dove sono essi, o Signore?<br />

Talvolta nelle voci che ascolto mi pare<br />

che la loro voce risuoni ; talvolta di<br />

notte la paura mi penetra; guardo attorno<br />

come se fossero presso di me, e<br />

il momento passa e non v'è nessuno !<br />

Oh! da loro riposo sul petto tuo, o<br />

Signore. Jìssi nel tempo peccarono, ma<br />

ora stanno inginocchiati ai Tuoi piedi<br />

per l'eternità.<br />

Tu sei l'amore unico, Tu sei il Padre<br />

loro, il Padre nostro Tu sei. Siamo stati<br />

creati dall'alito dell'amore Tuo, viviamo<br />

in esso, vivremo in esso in eterno.<br />

Tu nella tua misericordia ci ami, o Signore<br />

!<br />

E i loro brevi giorni furono pieni di<br />

affanni; passarono su questa valle non<br />

ricordando donde venissero, non sapendo<br />

dove andassero, confidando soltanto<br />

nel nome Tuo, e nella sventura sospirarono<br />

verso di Te.<br />

Perdona, oh ! perdona loro, Signore.<br />

Il male li circondò, ma non era nei loro<br />

cuori. Se dubitarono di Te, ciò fu ad<br />

essi tormento. Se conobbero la voluttà,<br />

ciò fu ad essi tormento. Se riposero la<br />

alcuni anni prima a Vogherà e poi a Bergamo. Recatosi quindi a<br />

Brescia, sia in una cllnica che con lo studio privato lavorò immensamente,<br />

specialmente dopo che si accorse, per deficienze<br />

cardiache, che la sua vita non sarebbe stata lunga. Voleva lasciare<br />

una posizione sicura alla moglie ed ai figli. Uomo di fede,<br />

lasciò un esempio di vita cristiana sincera, ammirata da<br />

quanti lo conobbero e lo amarono.<br />

• MARCELLO VACCATO, stroncò la sua vita diciannovenne<br />

in moto contro un'auto. Ragazzo benvoluto da tutti, fin da piccolo<br />

aveva frequentata la Scuola di Religione. Negli ultimi anni<br />

si era recato nel Collegio Pilippin per prepararsi meglio agli<br />

esami di maturità. Ivi si diportò da ottimo collegiale tanto che<br />

1 suoi superiori lo piansero e scrissero di lui ripetuti elogi. Accolto<br />

nella Cappella della Scuola di Religione, venne salutato<br />

dagli amici e compagni con omaggio crescente di fiori e ai piedi<br />

della nostra Madonna ricevette la benedizione funebre arricchita<br />

dalle preghiere dei tanti che lo avevano caro.<br />

• ROBERTO GARCEA. Come fu triste la sera di S. Lorenzo!<br />

Eravamo sull'imbrunire alla seggiovia di Carezza, insieme al Ministro<br />

Gui e varie persone amiche, in attesa della salma del povero<br />

Roberto accompagnata dal dr. Mosconi che, col dr. Emillia<br />

dell' Università di Modena e con Don Cattin dell' Università del<br />

S. Cuore, tutti valenti alpinisti, ospiti di Val di Passa, sotto la<br />

guida del custode del Rifugio, C. Del Monego, l'avevano raccolta<br />

calandosi a doppia corda dalle roccie. In triste corteo poi ci recammo<br />

a Vigo, dove la salma venne pulita e bendata in modo<br />

da presentarla ai genitori che erano stati chiamati da Padova<br />

e sarebbero arrivati nella stessa notte. Il dr. Maistri, Procuratore<br />

della Repubblica di Padova, accorso subito dalla vicina sede<br />

di vacanza, si pose in relazione col Procuratore della Repubblica<br />

di Trento per poter trasportare subito il giorno dopo la<br />

salma a Padova, dove sarebbe stata accolta nella Cappella <strong>dell'Antonianum</strong>,<br />

in attesa del funerale. Povero Roberto! Non era<br />

in giro con ragazze, come è stato variamente scritto sui giornali.<br />

Aveva dato brillantemente l'esame di maturità e per sollievo si<br />

era iscritto al campo mobile del suo clan spiritualmente assistito<br />

dal P. Ballis. Dopo il campo venne invitato dagli amici<br />

Mosconi e Gui in Pozza di Fassa, per una gita sulle roccie di<br />

Roda di Vael. La gita non era per nulla pericolosa ma vicino<br />

alla vetta li colse un terribile temporale ed un fulmine lo tramortì<br />

facendolo precipitare per oltre 100 metri di roccia. Sul<br />

posto dov'era caduto è stata celebrata pochi giorni dopo la San-<br />

loro speranza in scopi e piaceri terreni,<br />

ciò fu ad essi tormento... E per ogni loro<br />

sorriso cento lagrime versarono, o<br />

Signore !<br />

Nella comprensione della Tua sapienza<br />

la luce che li illuminò fu tremante<br />

e sperduta fra le tenebre. Il mondo fu<br />

per essi un enigma e il mistero dei misteri.<br />

A tastoni avanzarono, ma quando<br />

fugacemente si incontrarono con la Tua<br />

gloria Ti riconobbero e amarono i Tuoi<br />

favori. Perdona loro, o Signore!<br />

Se tuttora per le colpe si travagliano<br />

lontano da Te, privi delle gioie celesti,<br />

se tuttora non è spezzata la catena dei<br />

loro destini, se sanno ancora ciò che<br />

sono le lacrime e i sospiri, oh! abbrevia<br />

i momenti della loro prova, e, come<br />

io oggi prego per essi, concedi, o Signore,<br />

che un giorno coloro che io lascerò<br />

sulla terra preghino per me. Congiungimi<br />

un giorno, o Signore, a coloro che<br />

io conobbi e amai sulla terra, affinchè<br />

insieme viviamo e in Te, per i secoli<br />

dei secoli. Amen.<br />

SEQUENZA<br />

Se io perdessi ogni illusione e ogni<br />

conforto, ancora in Te confiderei, o Signore<br />

!<br />

Se gli uomini che mi devono affetto<br />

e protezione insorgessero contro di me,<br />

ancora in Te confiderei, o Signore !<br />

Se il mondo mi respingesse e facesse<br />

strazio di me, ancora in Te confiderei,<br />

o Signore !<br />

Se i cuori in cui credetti mi ingannassero<br />

e mi tradissero, ancora in Te<br />

confiderei, o Signore !<br />

Se rifugio in alcuna anima non potessi<br />

trovare, ancora in Te confiderei,<br />

o Signore !<br />

Se si abbattesse su di me la malvagità<br />

umana e il dolore del cuore e le<br />

sofferenze del corpo, ancora in Te confiderei,<br />

o Signore !<br />

Se i figli miei si scordassero del mio<br />

amore, ancora in Te confiderei, o Signore<br />

!<br />

Se coloro che io stimai nobili diventassero<br />

vili, ancora in Te confiderei, o<br />

Signore !<br />

Se Tu mi togliessi la casa,la bellezza<br />

e i beni terrestri, ancora in Te confiderei,<br />

o Signore!<br />

Se morissi senza che una mano stringesse<br />

per l'ultima volta la mia, senza il<br />

saluto di nessuno, ancora in Te confiderei,<br />

o Signore !<br />

Poiché Tu sei il primo, l'unico, il più<br />

alto amore; poiché tutti gli amori dei<br />

cuori sulla terra non sono che rivoli<br />

che scorrono dal mare del Tuo splendore,<br />

poiché Tu mi salverai quando i miei<br />

giorni saranno contati e consolerai il<br />

desolato mio spirito che Tu inviasti in<br />

questo mio corpo per un fugace momento,<br />

poiché Tu non abbandoni l'opera<br />

delle tue mani, del tuo pensiero, la<br />

tua creatura che qui piange e geme verso<br />

di Te. Amen.<br />

Sigismondo Krasinski<br />

Serittore polacco (1812-1859)<br />

ta Messa da P. Benedetti. « Nel trigesimo — scrive Padre Ballis<br />

— si sono trovati gli Scouts del suo clan, che con lui avevano<br />

camminato per i sentieri delle Dolomiti del Brenta fino a<br />

tre giorni prima della sua morte, per una veglia a suo ricordo.<br />

Lo hanno rievocato in tutti i momenti di vita comune, tutti ammati<br />

e commossi dalla sua limpidezza e bontà. Quando gli si<br />

chiedeva un piacere, quando esponeva il suo parere, il suo sì<br />

era chiaro, onesto fino in fondo. « Ed ora dipende da me » mi<br />

disse dopo una conversazione sui problemi del suo futuro. E rimasi<br />

colpito dalla franchezza delle sue parole. « Dobbiamo tener<br />

presente che Dio è Padre di tutti e che perciò siamo uniti<br />

anche ai trapassati » aveva detto qualche sera prima attorno al<br />

fuoco. Dobbiamo dire con le lacrime agli occhi : era maturo<br />

per il cielo.<br />

* * *<br />

PIANGONO LA MORTE :<br />

— della sposa : il prof. Pasquale Pennisi di S. Margherita.<br />

Aveva appena perduto da un anno il papa e la mamma quando<br />

venne straziato dalla morte della moglie N. D. Elda Pennisi<br />

Bouis, avvenuta dopo 42 mesi dal manifestarsi di un male tremendo<br />

sopportato con fede cristiana profonda.<br />

— della mamma : l'avv. Giorgio Benettin, F avv. Pasquale<br />

Dolfin, il dr. Arturo Panteccbi, Luciano Benedetti.<br />

— del papi, : i fratelli dr. ing.ri Antonio e Gianluigi Sassudelli,<br />

i fratelli dr. Ugo e Castone Munaron, lo studente interno<br />

Giacomo Minuti.<br />

— della figlia : il rag. Cav. Gastone Filippi. La figlia Carla<br />

si era laureata in scienze ed era sposata da un anno col prof.<br />

Italo Filosofo che la piange amaramente.<br />

— del fratello Franco, il dr. Danilo Silvestrini e del fratello<br />

Enzo, Giorgio Giuliano.<br />

— della sorella : i fratelli proff. Guglielmo, Guido e Antonio<br />

Foffani.<br />

A tutti le più vive condoglianze e la preghiera ai suffragio<br />

da parte dei Padri e degli amici <strong>dell'Antonianum</strong>.<br />

Giunge ali' ultimo momento la dolorosa notizia della morte<br />

a Lonato dello studente interno Paolo Soldo, ed a Merano del-<br />

1' <strong>Ex</strong> Alunno dr. Enesto Sgaravatti. Ne daremo maggior notizia<br />

nel prossimo numero.<br />

In memoria del compianto dr. Raoul Dolcini, fratello del V.<br />

Presidente avv. Walter, l'Istituto di Credito Fondiario delle Venezie<br />

offrì L. 200.000 (duecentomila) per le opere caritative <strong>dell'Antonianum</strong>.

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