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da noi subito come facevi sempre, e i ragazzi a cercarti<br />
e chiamarti per timore che le campane smettessero<br />
di suonare prima di trovarti, e ci precipitammo<br />
tutti nello studio, e Bisìn, che aveva le manine bagnate<br />
perché voleva lui bagnati gli occhi prima di me, ti<br />
si arrampicò addosso sopra la seggiola, e ti spruzzò di<br />
acqua anche le carte che stavi scrivendo, e tu... lo<br />
sgridasti?<br />
Intanto, sulla porta, si era affacciata la figlia.<br />
- Buon giorno, mamma. — E aggiunse: — Sono<br />
qui. -- Come per dire: — Oggi, quelli che possiamo<br />
essere con te, povera mamma, ci siamo tutti.<br />
Non era, lei, religiosa. Finché potè la madre, seguitò<br />
mansueta, per farle piacere, alcune pratiche di<br />
chiesa. Aveva una sua intelligenza lucida e asciutta<br />
che respingeva forme di misticismo e di mistero; e<br />
una sua severità di costume che mal tollerava debolezze<br />
e abbandoni di sentimento. Accettò il male suo<br />
e le sventure di casa come necessità di natura; con<br />
una rassegnazione pacata e ragionata che fu sempre<br />
fino all'ultimo, in quel fragile corpo la sua forza ferma<br />
e sicura. Era superiore sempre agli avvenimenti,<br />
quali fossero, e chiunque ne fosse toccato. Ma senza<br />
durezza e senza amarezza; anzi, con soavità sorridente;<br />
se mai, certe volte, con una punta appena visibile<br />
di ironia che dava un sapore più umano alla<br />
sua stessa accettazione e rassegnazione.<br />
II "I!uni fri! l'ini"<br />
...è stato invitato a metà maggio ad<br />
esibirsi nel Teatro del Collegio Leone<br />
XIII di Milano, capace di oltre mille<br />
spettatori. La sala era gremita e il coro<br />
ebbe il successo di moltissimi applausi.<br />
Era presente anche Luciano Rosada,<br />
Maestro dell'Orchestra Stabile del Teatro<br />
della Scala di Milano, che scrisse<br />
subito al Maestro Malatesta:<br />
«... Non voglio tardare per rallegrarmi<br />
dell'ottima esecuzione del Vs. concerto<br />
all'Istituto Leone XIII di Milano.<br />
Intonazione perfetta, bellissimi suoni e<br />
interpretazione musicalissima - hanno<br />
dimostrato l'ottimo grado raggiunto<br />
del Coro.<br />
Mi auguro di aver presto occasione<br />
di risentirvi ».<br />
Il Coro aveva ricevuto i migliori elogi<br />
anche dal Maestro Lino Liviabella,<br />
Direttore del Conservatorio di Musica<br />
«G. B. Martini» di Bologna, Presidente<br />
della Giuria del X Concorso Nazionale<br />
di Canti Alpini a Lecco, dove il Coro<br />
riportò la vittoria su tutte le squadre<br />
concorrenti. Il Liviabella scrisse al Malatesta<br />
:<br />
« ...Ritengo la vostra vittoria più che<br />
meritata per la passione e competenza<br />
massimamente da Lei dimostrata nel<br />
condurre ad una eccellente fusione e a<br />
un rimarchevole spirito interpretazionale<br />
dei canti dotata d'una sensibilità non<br />
comune e di quella particolare fraterna<br />
intesa tanto necessaria per portare nel<br />
piano artistico la propria passione per<br />
Stavamo ai piedi del letto; ed ecco, dalle chiese,<br />
squillarono i primi rintocchi. E qui vidi cosa inattesa.<br />
Tante volte, negli anni lontani, la sera avevo veduta<br />
la madre, china sul letto dell'uno o dell'altro dei figli<br />
bambini; e gli prendeva la mano e gliela guidava,<br />
sulla fronte, sulla spalla sinistra, sull adestra, con le<br />
parole del segno della croce. E ora la figlia prese lei<br />
della madre la mano destra, la mano lesa, la mano<br />
senza vita, e gliela portò sulla fronte e su le spalle<br />
nel segno della croce, suggerendo le parole devote; e<br />
la madre ripeteva, guardando la figlia, seguendo i gesti,<br />
con un leggero impaccio e balbettio infantile, In<br />
nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo.<br />
Venne l'estate e un mattino la madre si spense.<br />
Andai dalla figlia. Vidi negli occhi aperti e fissi che<br />
aveva capito, che aveva sentito.<br />
— Dopo, — le dissi.<br />
E quando la ebbi composta, ritornai.<br />
— Andiamo, se vuoi, dalla mamma. —<br />
Giaceva nel suo letto con le mani in croce: tutte<br />
due uguali, ora. Ma nel volto era come quando il mattino<br />
entravamo in camera a salutarla. Ma così vivo era<br />
nel volto il suo sorriso, così illuminata era la sua fronte,<br />
che ci parve cosa miracolosa.<br />
— Babbo, se non crediamo ora non crederemo<br />
mai più. —<br />
Da «II Mantello di Cebete» - 1944<br />
la musica. Ritengo la Coralità l'espressione<br />
più nobile della società umana.<br />
A Lei e al Coro padovano «Tre Pini»<br />
che tale espressione hanno raggiunto<br />
con un meritato primato, i più cordiali<br />
auguri di vita e di scena »<br />
Coro festeggiato dal R. P. Merliti, Rettore del Collegio Leone XIII.<br />
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