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Sq (B) = Ns3 commissario + Cs2 (“umano”) + Ns1 abbaia («specie <strong>di</strong> grido») + Cs2 (“umano”)<br />

Dal che risulta evidente che una data sequenza contestuale, pur comportando due figure semiche,<br />

comprende un solo sema contestuale, tanto che le sequenze sopra descritte potrebbero essere<br />

riformulate nel modo seguente:<br />

Sq (A) = (Ns2 + Ns1) Cs1<br />

Sq (B) = (Ns3 + Ns1) Cs2<br />

Per riassumere: <strong>il</strong> semema è <strong>il</strong> prodotto della combinazione <strong>di</strong> almeno un sema nucleare e <strong>di</strong><br />

almeno un sema contestuale, e trae dagli elementi del sintagma le specificazioni necessarie alla sua<br />

significazione: per definirlo, infatti, è necessaria la presenza <strong>di</strong> un contesto formato da almeno due<br />

sememi legati fra loro da almeno un classema. 5<br />

Il lessema (realizzato)<br />

Ora possiamo delineare in modo più preciso le due possib<strong>il</strong>i rappresentazioni del lessema. Infatti<br />

se prima abbiamo considerato <strong>il</strong> lessema nel suo stato virtuale, ora possiamo riconsiderarlo nella sua<br />

realizzazione. Nel suo stato virtuale <strong>il</strong> lessema può essere concepito come una voce <strong>di</strong>zionariale,<br />

che racchiude in sé un insieme <strong>di</strong> possib<strong>il</strong>i percorsi <strong>di</strong>scorsivi. Ma <strong>il</strong> lessema si realizza<br />

necessariamente all’interno <strong>di</strong> un contesto <strong>di</strong>scorsivo, dove <strong>il</strong> suo nucleo semico, inserendosi in un<br />

enunciato, raccoglie quei classemi che gli consentono <strong>di</strong> costituirsi in semema, attivando in tal<br />

modo dei percorsi <strong>di</strong> senso (accezioni particolari). Per esempio <strong>il</strong> lessema tavola può essere<br />

descritto nel suo stato virtuale come un insieme <strong>di</strong> possib<strong>il</strong>i percorsi <strong>di</strong> senso: ma sarà solo la sua<br />

realizzazione in un contesto <strong>di</strong>scorsivo, in quanto semema che si concatena ad altri sememi, a<br />

definirne l’accezione particolare (da cucina, da pranzo, della legge, da stiro, da surf), quando cioè<br />

sarà possib<strong>il</strong>e associare al suo nucleo semico permanente i classemi che provengono dal contesto<br />

d’uso. Del resto solo una lettura contestuale permette (quasi sempre) <strong>di</strong> <strong>di</strong>sambiguare gli enunciati,<br />

cioè <strong>di</strong> scegliere un percorso <strong>di</strong> senso eliminando le ambiguità interpretative. Il lessema va dunque<br />

pensato come un modello virtuale della significazione che si realizza sotto forma <strong>di</strong> sememi.<br />

Possiamo <strong>di</strong>re che <strong>il</strong> lessema sta al semema come una entrata <strong>di</strong>zionariale (lemma) sta alla parola<br />

inserita nel contesto <strong>di</strong> una frase. 6<br />

Livello immanente e livello della manifestazione<br />

I semi nucleari, i classemi e i sememi appartengono al livello immanente. Essi si pongono<br />

anteriormente alla realizzazione dell’atto linguistico (semiosi). In un <strong>saggio</strong> del 1972 Greimas<br />

renderà più chiara la <strong>di</strong>stinzione tra livello della manifestazione e livello <strong>di</strong> immanenza in<strong>di</strong>cando la<br />

realizzazione come piano della manifestazione, e sud<strong>di</strong>videndo <strong>il</strong> livello immanente in due<br />

sottolivelli, un livello profondo e un livello <strong>di</strong> superficie:<br />

5 In questa fase Greimas ritiene che i classemi si oppongano tipologicamente ai semi nucleari. Greimas pensa che i semi<br />

nucleari siano figurativi e che provengano dal «livello semiologico» del linguaggio: si tratta del livello cosiddetto<br />

esterocettivo, che si costituisce attraverso la percezione che l’uomo ha dell’universo che lo circonda. È per la sua<br />

<strong>di</strong>mensione esterocettiva che <strong>il</strong> nucleo semico viene denominato anche figura nucleare. I classemi sono invece astratti e<br />

provengono dal «livello semantico» del linguaggio: si tratta del livello interocettivo, che riguarda l’organizzazione<br />

categoriale e concettuale del mondo. I classemi sono infatti “animato”/“inanimato”, “umano”/“animale”, ecc. Se in una<br />

lingua i nuclei semici sono in numero assai elevato, l’inventario dei classemi è più limitato poiché si tratta <strong>di</strong> unità <strong>di</strong><br />

natura molto generale.<br />

6 Courtés [1976: 52].<br />

6

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