IL CANTIERE MUSICALE n. 38 - Conservatorio Paganini
IL CANTIERE MUSICALE n. 38 - Conservatorio Paganini
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Il compositore romano, per molti anni direttore del nostro <strong>Conservatorio</strong>, sarà oggetto di una giornata<br />
di studi, il 21 dicembre presso la Sala Concerti del “<strong>Paganini</strong>”<br />
Un convegno per ricordare Gino Contilli, nel 100° anniversario della nascita<br />
Un convegno per ricordare Gino Contilli, nel centesimo anniversario<br />
della nascita. Il 21 dicembre presso il conservatorio<br />
<strong>Paganini</strong>, avrà luogo una giornata di studi dedicata al compositore<br />
romano che per oltre dieci anni (a partire dal 1966) fu<br />
direttore del conservatorio di Genova. L’evento, in corso di<br />
organizzazione mentre il giornale va in stampa, prevede anche<br />
un concerto che coinvolgerà docenti e studenti del “<strong>Paganini</strong>”.<br />
Hanno già assicurato la loro presenza Giacomo Manzoni,<br />
Raffaele Pozzi, Joachim Noller... Insieme ad altri studiosi di<br />
respiro internazionale, a Genova nel nome di Contilli.<br />
Gino Contilli ha avuto un’esistenza tanto schiva e malinconica,<br />
quanto semplice e lineare. Roma, Messina, Genova sono i luoghi<br />
dove la musica ha scandito il tempo della sua vita.<br />
Un musicista dalle carte sempre straordinariamente in regola:<br />
forse a prezzo di eroismo per un uomo timido, che si teneva con<br />
lucidità ai margini.<br />
Dai primi studi al perfezionamento, dalla attenzione vivissima<br />
per la cultura europea ad una approfondita conoscenza di essa,<br />
da una attività didattica esemplare quale direttore del liceo<br />
musicale di Messina, poi del <strong>Conservatorio</strong> di Genova, ad una<br />
produzione musicale rigorosa, tenace e costante, con esecuzioni<br />
di ottimo livello e importanti riconoscimenti in Italia e all’estero.<br />
Contilli diceva che la sua musica avrebbe camminato da sola e<br />
non ha mai accettato di affrettarne il corso<br />
in alcun modo.<br />
Formatosi alla scuola di Dòbici, Respighi e<br />
Pizzetti, Contilli è stato tra i primi compositori<br />
italiani ad aderire all’estetica della<br />
Neue Musik e ad adottare la scrittura dodecafonica<br />
secondo una personalissima cifra<br />
stilistica che sarebbe più esatto definire<br />
“modernismo avanzato”.<br />
Inserito a pieno titolo nell’ambiente dell’avanguardia<br />
italiana guidata, tra le due guerre,<br />
da Alfredo Casella, nel 1942 ebbe la<br />
nomina ministeriale di direttore della<br />
Scuola di Musica (oggi, <strong>Conservatorio</strong><br />
Corelli di Messina). Nella Città dello Stretto<br />
rimase fino al 1966, quando passò alla<br />
direzione del <strong>Conservatorio</strong> di Genova.<br />
Classe 1907, ebbe il suo primo contatto con<br />
la musica nella Basilica Lateranense come<br />
“fanciullo cantore”. Costretto ad abbandonare<br />
momentaneamente la musica, Contilli<br />
fu spinto dai genitori a frequentare la scuola<br />
alberghiera. E il suo primo lavoro lo<br />
portò proprio in un grande albergo di<br />
Bruxelles. Ma nella capitale belga si dedicò,<br />
sfruttando le ore libere, allo studio del pianoforte.<br />
Tornato a Roma, a partire dal 1925 affrontà studi musicali<br />
regolari e nel 1933 si diplomò in composizione presso<br />
l’Accademia di S. Cecilia, sotto la guida di Cesare Dòbici.<br />
Nello stesso 1933 si iscrisse al corso di perfezionamento di composizione<br />
tenuto da Respighi; suoi colleghi di quegli anni furono,<br />
fra gli altri, Salviucci, Porrino, Liviabella, Pizzini, ecc.<br />
Morto Respighi, la cattedra fu affidata a Pizzetti che, al termine<br />
del terzo anno, propose Contilli per il premio finale: un’esecuzione<br />
pubblica e una somma di danaro. Il lavoro, prescelto<br />
per l’Augusteo di Roma ed eseguito poi all’Adriano, era il Primo<br />
Concerto per orchestra.<br />
Contilli entrò poi in contatto con Alfredo Casella. Il musicista<br />
torinese, infatti, era l’unica autorità musicale che garantisse una<br />
completa informazione/formazione sulle realtà musicali europee<br />
più avanzate: dalla Scuola di Vienna a Strawinski, Ravel,<br />
Hindemith, Bartók.<br />
Dalla metà degli anni ‘30 le sue musiche incominciano a essere<br />
eseguite ed apprezzate. Dal 1934 al 1936 è critico musicale<br />
presso la «Rassegna nazionale»; nel 1939, dietro invito del maestro<br />
Liuzzi, attende alla elaborazione e alla strumentazione di<br />
antiche musiche inedite. Nel 1942 il compositore accetta il<br />
posto di direttore e di insegnante (di composizione e di storia<br />
della musica) presso il Liceo Musicale di Messina, all’epoca non<br />
ancora pareggiato. A Messina Contilli, che nel frattempo si era<br />
sposato, patì le vicissitudini della<br />
guerra, che, nel giro di pochi<br />
mesi, lo costrinse a tornare a<br />
Roma. L’Italia, nel frattempo, si<br />
era spaccata in due; Contilli, che<br />
aveva inviato un suo lavoro (il<br />
Secondo Concerto) a un concorso,<br />
si vide comunicare la notizia<br />
della vincita, ma, insieme ad<br />
essa, dello smarrimento della<br />
partitura (l’unica), costretta a<br />
seguire gli spostamenti della<br />
commissione causati dalle fasi<br />
della guerra. Nel 1944 Contilli<br />
tornò a Messina: un viaggio di<br />
cinque giorni fra scenari di<br />
distruzione e desolazione, insieme<br />
alla moglie ed alle sue due<br />
figlie.<br />
Nella faticosa ripresa postbellica<br />
il musicista alternava, alla sua<br />
attività di didatta, quella di compositore<br />
e, anche, quella di esecutore<br />
di musiche del Cinque e<br />
Seicento. Nell’immediato dopoguerra<br />
iniziò una affettuosa cor-