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dalla ricerca sul territorio al lavoro delle associazioni - Cesavo

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le <strong>associazioni</strong> e le donne<br />

RAGGIO DI SOLE<br />

Uscire <strong>d<strong>al</strong>la</strong> violenza si può:<br />

iniziative e progetti<br />

dell’associazione savonese<br />

L’<br />

Associazione Raggio di sole è nata nel maggio 2004<br />

per aiutare donne vittime di violenza fi sica e psicologica<br />

di ogni razza, credo religioso e politico, anche<br />

con fi gli minori. L’attività dell’associazione è incentrata<br />

essenzi<strong>al</strong>mente su tre fattori:<br />

• promuovere relazioni tra donne per scambio di esperienze<br />

(incontri di auto-aiuto),<br />

• re<strong>al</strong>izzare laboratori creativi a scopo terapeutico,<br />

• fornire informazioni di carattere leg<strong>al</strong>e e psicologico in<br />

collaborazione con servizi ed istituzioni,<br />

• organizzare incontri di sensibilizzazione e prevenzione nelle<br />

scuole.<br />

L’associazione si prefi gge di contrastare ogni forma di violenza fi sica<br />

e psicologica; ricreare condizioni di vita autonoma e serena, restituendo<br />

dignità e consapevolezza nel diffi cile percorso di ritorno <strong>al</strong>la<br />

vita e fondare centri di accoglienza.<br />

L’Associazione Raggio di Sole collabora con i maggiori centri antiviolenza<br />

e Case d’Accoglienza nazion<strong>al</strong>i.<br />

Per informazioni:<br />

Cell. 328 9110329 (Patrizia)<br />

E mail: ilraggio_disole@yahoo.it<br />

I PROGETTI FUTURI<br />

“Nel consueto stile in cui si riconosce l’Associazione Raggio di Sole -<br />

uno stile d’azione e informazione - abbiamo organizzato in occasione<br />

della giornata internazion<strong>al</strong>e di prevenzione <strong>al</strong>la violenza <strong>al</strong>le donne,<br />

un laboratorio di ludopedagogia per operatori del settore (centri<br />

antiviolenza) e insegnanti che ha visto protagonisti due esperti,<br />

Ariel Castelo e V<strong>al</strong>entina Pascetti”, rende noto la Presidente dell’associazione<br />

Patrizia Cambi. “La ludopedagogia viene utilizzata per la<br />

risoluzione dei confl itti come potente strumento di cambiamento;<br />

tramite il gioco, il cambiamento dei ruoli e utilizzando le capacità di<br />

generare vit<strong>al</strong>ità anche in situazioni di crisi, l’attività ludica verrà<br />

utilizzata in percorsi di <strong>al</strong>fabetizzazione emotiva.<br />

Un grande impegno e una grossa novità è rappresentata <strong>d<strong>al</strong>la</strong> fi rma<br />

del Protocollo d’intesa per la promozione di strategie condivise fi -<br />

n<strong>al</strong>izzate <strong>al</strong>la prevenzione insieme <strong>al</strong>la Provincia di Savona, mentre<br />

sta ormai per concludersi la re<strong>al</strong>izzazione del cortometraggio in collaborazione<br />

con Telefono Donna e re<strong>al</strong>izzato grazie <strong>al</strong> <strong>Cesavo</strong> “Uscire<br />

<strong>d<strong>al</strong>la</strong> violenza si può” che verrà presentato nei prossimi giorni presso<br />

il Nuovofi lmstudio di Savona.<br />

Altro tema su cui l’associazione è fermamente impegnata è la lotta<br />

<strong>al</strong> bullismo: iniziano i corsi di aggiornamento per insegnanti <strong>sul</strong><br />

tema, con tanto di nuove strategie per combattere questo dilagante<br />

fenomeno e laboratori di ludopedagogia in classi con <strong>al</strong>unni che<br />

presentano problemi di gravi confl itti in diversi circoli didattici del<br />

savonese”.<br />

É in fase di ultimazione il cortometraggio<br />

ideato d<strong>al</strong>le <strong>associazioni</strong> Raggio di Sole e<br />

Telefono Donna in collaborazione con il <strong>Cesavo</strong><br />

per sensibilizzare le donne vittime di violenze<br />

familiari a comprendere che è possibile uscire<br />

d<strong>al</strong> circolo - apparentemente senza via di<br />

scampo - della violenza domestica.<br />

Il progetto video sfrutta uno degli schemi<br />

‘classici’ <strong>delle</strong> storie di violenza familiare:<br />

la paura, la rabbia e la frustrazione di una<br />

donna che, grazie <strong>al</strong>la presenza <strong>sul</strong> <strong>territorio</strong><br />

<strong>delle</strong> <strong>associazioni</strong> di sostegno e supporto, trova<br />

fi n<strong>al</strong>mente la forza di abbandonare il tetto<br />

coniug<strong>al</strong>e per recarsi in un centro di accoglienza<br />

dove poter elaborare e successivamente<br />

superare il trauma della violenza tra mura<br />

domestiche.<br />

Il video si presenta come uno strumento<br />

direttamente complementare ad <strong>al</strong>tre iniziative<br />

che le due <strong>associazioni</strong> stanno portando avanti<br />

da tempo; ricordiamo tra tante la scorsa<br />

campagna re<strong>al</strong>izzata in collaborazione con<br />

l’associazione panifi catori, grazie <strong>al</strong>la qu<strong>al</strong>e su<br />

ogni sacchetto per il pane distribuito in città<br />

apparivano i numeri che le donne in diffi coltà<br />

potevano contattare.<br />

Come questa origin<strong>al</strong>e iniziativa, anche<br />

il cortometraggio, che si prevede venga<br />

trasmesso anche d<strong>al</strong>le reti loc<strong>al</strong>i, potrà essere<br />

<strong>al</strong>trettanto funzion<strong>al</strong>e nell’aiutare e sostenere<br />

tutte le donne vittime di questo dramma<br />

che sta assumendo dimensioni sempre più<br />

preoccupanti.

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