dalla ricerca sul territorio al lavoro delle associazioni - Cesavo
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dell’impatto psicologico vissuto da ciascuna <strong>delle</strong> parti.<br />
Nel presente studio sono stati frequentemente riportati nella stesura<br />
dei referti gli stati d’agitazione, ansia, angoscia, crisi di pianto<br />
incontenibile manifestati d<strong>al</strong>le donne, mentre t<strong>al</strong>i annotazioni non<br />
compaiono mai nei referti relativi agli uomini. Ciò è ovviamente riferibile<br />
<strong>al</strong> fatto che le donne, in t<strong>al</strong>i situazioni, sono molto più vulnerabili<br />
degli uomini e più esposte a subire lesioni.<br />
Una precedente indagine, condotta su tutti gli uomini e le donne che<br />
avevano subito violenza da parte di terzi affl uite <strong>al</strong>l’Osped<strong>al</strong>e San<br />
Paolo di Savona nell’arco dell’anno 2003, aveva evidenziato, su un<br />
tot<strong>al</strong>e di 440 vittime, la seguente distribuzione:<br />
RECIPROCITÀ DELLA VIOLENZA<br />
Uomini percossi da uomini 231<br />
Donne percosse da uomini 206<br />
Uomini percossi da donne 3<br />
Donne percosse da donne 0<br />
Sebbene gli uomini siano nel complesso vittime di reati di violenza<br />
in percentu<strong>al</strong>e maggiore <strong>delle</strong> donne,<br />
essi sono, nella quasi tot<strong>al</strong>ità dei casi<br />
esaminati, aggrediti e percossi da <strong>al</strong>tri<br />
uomini.<br />
I dati evidenziano come le donne, <strong>al</strong><br />
contrario, non fossero mai vittime di<br />
donne e che le donne che avevano procurato<br />
lesioni a uomini l’avessero fatto<br />
in una colluttazione domestica in cui<br />
esse erano state aggredite per prime e<br />
che perciò avevano dovuto difendersi.<br />
A prova di ciò si è osservato che la loro<br />
prognosi era superiore a quella del partner aggressore, che pure si<br />
era recato <strong>al</strong> Pronto Soccorso. È evidente, pertanto, che la violenza<br />
fra partner è un crimine contro le donne.<br />
I BAMBINI: LE VITTIME DIMENTICATE<br />
La violenza <strong>sul</strong>le donne, oltre che a rappresentare una forma odiosa<br />
di sopraffazione a causa della vulnerabilità della vittima e della situazione<br />
di dipendenza in cui sovente quest’ultima si trova nei confronti<br />
del suo aggressore, rappresenta anche un grave atto di violenza<br />
nei confronti dei bambini che sovente vi assistono <strong>al</strong>l’interno<br />
<strong>delle</strong> pareti domestiche.<br />
Infatti, assistere <strong>al</strong>la violenza subita <strong>d<strong>al</strong>la</strong> fi gura materna ha un impatto<br />
devastante sui bambini: li riempie d’angoscia impotente, attiva<br />
sentimenti di colpa e s’imprime come un marchio sui loro modelli<br />
d’identifi cazione.<br />
La fascia di età in cui si collocano le donne vittime di I.P.V. corrisponde<br />
<strong>al</strong>l’età fertile in cui è più frequente la convivenza e la presenza di<br />
fi gli. Le donne vittime di I.P.V. non economicamente autonome tendono<br />
a rimanere nell’ambiente familiare soprattutto a causa della<br />
presenza dei fi gli; questi assistono quindi <strong>al</strong>le violenze perpetrate<br />
<strong>sul</strong>le madri, con pesanti ripercussioni <strong>sul</strong>la formazione dei loro modelli<br />
di identifi cazione.<br />
I bambini esposti <strong>al</strong>la violenza domestica sviluppano difese diverse<br />
per fronteggiare l’evento traumatico e continuato della spir<strong>al</strong>e<br />
violenta nella coppia genitori<strong>al</strong>e. T<strong>al</strong>i difese, considerando la loro<br />
immaturità psicologica, hanno una v<strong>al</strong>enza svantaggiosa nella loro<br />
crescita e nel loro equilibrio psicologico.<br />
L’esposizione di minori <strong>al</strong>le dinamiche violente <strong>al</strong>l’interno della fa-<br />
miglia, anche quando non li coinvolge direttamente, costituisce il<br />
più importante fattore di rischio soci<strong>al</strong>e, poiché ”il maggiore predittore<br />
della futura violenza è dato dai bambini che, direttamente<br />
o indirettamente, hanno vissuto esperienze di atti di violenza nella<br />
loro infanzia”, <strong>al</strong>imentando quello che è stato defi nito il “ciclo della<br />
violenza” (A.P.A. Psycnet, 2004).<br />
IL NUMERO OSCURO<br />
In America i movimenti per la difesa della donna ritengono che <strong>al</strong>meno<br />
il 40% <strong>delle</strong> donne vittime di aggressioni in ambiente domestico<br />
riportino lesioni. Di queste soltanto una su cinque chiede assistenza<br />
medica. Se gli stessi parametri fossero applicabili <strong>al</strong>la re<strong>al</strong>tà it<strong>al</strong>iana,<br />
potremmo c<strong>al</strong>colare che, essendo 1373 le donne che si sono rivolte<br />
ai quattro servizi di Pronto Soccorso della provincia di Savona nel<br />
triennio in esame, il “numero oscuro” <strong>delle</strong> donne che hanno subito<br />
aggressioni fi siche nello stesso periodo sia superiore a 6000.<br />
Non sappiamo quante donne, fra quelle che hanno chiesto cure mediche<br />
<strong>al</strong> Pronto Soccorso, abbiano poi agito leg<strong>al</strong>mente contro i loro<br />
aggressori, tuttavia sappiamo che più spesso questi episodi non<br />
vengono denunciati <strong>al</strong>la Polizia.<br />
MOTIVI DI MANCATA DENUNCIA<br />
Alcune <strong>delle</strong> vittime che non hanno<br />
identifi cato i propri aggressori hanno<br />
giustifi cato la propria scelta per i seguenti<br />
motivi:<br />
• le violenze subite erano considerate<br />
fatti person<strong>al</strong>i e privati;<br />
• il timore di ulteriori e più gravi ritorsioni;<br />
• la scarsissima fi ducia che l’Autorità<br />
di Pubblica Sicurezza possa prendere<br />
provvedimenti effi caci.<br />
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE<br />
L’entità del fenomeno rilevato presso i servizi di Pronto Soccorso si<br />
è rivelato nettamente superiore <strong>al</strong>le aspettative e in costante ascesa<br />
durante l’arco dei tre anni esaminati.<br />
Fra le diverse forme di violenza subite d<strong>al</strong>le donne nell’arco della<br />
loro vita l’I.P.V. costituisce la forma più diffusa e pericolosa; le fasce<br />
d’età maggiormente interessate d<strong>al</strong>l’I.P.V. sono quelle comprese fra<br />
i 26 e i 55 anni. I servizi osped<strong>al</strong>ieri di Pronto Soccorso rappresentano<br />
i presidi cui affl uisce la stragrande maggioranza di vittime di<br />
violenza. Le donne straniere sono in aumento anno dopo anno fra le<br />
vittime che cercano assistenza sanitaria dopo aver subito violenza.<br />
Sebbene si possa pensare che il numero di donne straniere residenti<br />
nel Savonese aumenti sensibilmente nel tempo, il rapido aumento di<br />
quelle che affl uiscono <strong>al</strong> Pronto Soccorso fa pensare che queste, in<br />
caso di m<strong>al</strong>trattamenti, siano sempre più inclini a riporre fi ducia nei<br />
servizi Sanitari del paese che le ospita.<br />
Gli aggressori più violenti sono i partner <strong>delle</strong> donne straniere.<br />
La gravità <strong>delle</strong> lesioni subite d<strong>al</strong>le vittime testimonia l’aggressività<br />
dei partner maschili autori di I.P.V. e la pericolosità della violenza<br />
subito <strong>al</strong>l’interno <strong>delle</strong> pareti domestiche.<br />
La percentu<strong>al</strong>e di vittime recidive rappresenta l’indicatore più <strong>al</strong>larmante<br />
del fenomeno e l’impatto dei m<strong>al</strong>trattamenti reiterati <strong>sul</strong>la<br />
person<strong>al</strong>ità <strong>delle</strong> vittime è testimoniato da sintomatologie associate<br />
ad abuso di sostanze e sintomi psichiatrici di innesto che caratterizzano<br />
il quadro clinico di queste vittime.<br />
L’età <strong>delle</strong> vittime di violenza domestica lascia pensare che la presenza<br />
di bambini <strong>sul</strong> teatro della violenza fosse del tutto probabile.