QVN nr. 65 MARZO GIUGNO 2013 - Quanta Sport Village
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WImBLEDON<br />
DOCET<br />
Le vecchie racchette di legno sono ormai<br />
diventate oggetto di culto per i collezionisti.<br />
E le case d’asta scoprono il tennis.<br />
imprimatur ufficiale è arrivato<br />
L’ solo nel 1995 quando Christie’s,<br />
a Londra, ha organizzato la prima vera<br />
grande asta interamente dedicata al<br />
tennis. Fino a quel momento il collezionismo<br />
di attrezzi, cimeli, gadgets e<br />
autografi legati al mondo del tennis era<br />
riservato ad una cerchia di appassionati<br />
non proprio esigua ma nemmeno così<br />
ampia e ‘spending’ da giustificare addirittura<br />
un’asta di Christie’s.<br />
Adesso invece è diventato – come si<br />
dice in gergo – un ‘hot spot’, dietro a<br />
golf e baseball ovviamente, anche se le<br />
sue quotazioni non hanno ancora raggiunto<br />
quelle vertiginose di una mazza<br />
di Babe Ruth o di un ferro del leggendario<br />
Jack Nicklaus.<br />
Oggetto numero uno dei desideri sono<br />
ovviamente le racchette, in particolare<br />
quelle in legno di fine Ottocento e, più<br />
in generale, quelle costruite fino all’avvento<br />
della graphite e di tutti gli altri<br />
compositi moderni.<br />
Quanto possono valere? Se una Spalding<br />
in legno degli anni Venti non supera<br />
i 400 euro, un cofanetto con due<br />
racchette ed il set di palline di fine Ot-<br />
tocento è stato di recente aggiudicato<br />
per 20mila dollari.<br />
Più abbordabili ovviamente le palline:<br />
ma se per esempio si cercasse una ‘Victory<br />
ball’, la palla da tennis prodotta subito<br />
dopo la fine della guerra, bisogna<br />
sser pronti a sborsare anche 200 euro.<br />
Naturalmente la grande diffusione del<br />
tennis ha avuto nel corso dei secoli l’effetto<br />
di dar vita alla produzione di decine<br />
di articoli anche curiosi che oggi<br />
fanno la fortuna (o la dannazione) dei<br />
collezionisti. Un esempio? Vi siete mai<br />
chiesti come facevano le nostre nonne<br />
a giocare con quelle gonne lunghe fino<br />
ai piedi? Semplice: avevano ideato una<br />
cordicella, fissata ad un’estremità della<br />
gonna e legata con un gancio in vita,<br />
che permetteva loro di ‘regolare’ a piacimento<br />
l’altezza del vestito e concedersi<br />
un po’ più di libertà. E dunque, se doveste<br />
trovare nei bauli di casa uno di questi<br />
ganci, almeno 250 euro sul mercato<br />
dei collezionisti li potete spuntare.<br />
Un programma ufficiale di Wimbledon<br />
del 1948 con poco più di 40 euro può<br />
diventare vostro, mentre quasi il doppio<br />
ne servono per accaparrarsi uno degli<br />
oggetti di culto più ricercati, ovvero gli<br />
asciugamani dei giocatori.<br />
Naturalmente si parla di oggetti non<br />
autografati. Perché se per caso compare<br />
lo scarabocchio di un campione tutto<br />
cambia. Di recente il cartellino (Wimbledon<br />
2004) con la firma di Federer è<br />
‘andato via’ per 200 euro, mentre una<br />
lettera autografa del leggendario Big<br />
Bill Tilden era fino a pochi giorni orsono<br />
in vendita sul sito www.theoldesportshoppe.com<br />
a 500 dollari. Ma c’è<br />
rimasta poco.<br />
UN AIUTO DAL WEB<br />
Tanti i siti che trattano l’argomento<br />
memorabilia di tennis, ovviamente tutti<br />
in lingua inglese. Tra i più frequentati:<br />
tenniscollectors.org<br />
tennisantiqus.com<br />
tennisboutique.com<br />
woodtennis.com<br />
antiquetennis.com<br />
theoldesportshoppe.com<br />
Naturalmente senza dimenticare il ‘solito’<br />
Ebay…<br />
D.C.<br />
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<strong>QVN</strong><br />
COLLEzIONISMO