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Catalogo BTnet - Professionisti BTicino

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44<br />

IL CABLAGGIO STRUTTURATO<br />

guida tecnica btnet<br />

Questa però non è una regola fissa: in base al tipo di esito<br />

di ciascuna delle fasi preliminari, si può decidere su come<br />

proseguire. La verifica dei sistemi ottici presenta delle analogie<br />

ed è descritta al par. 7.5 e prevede i controlli:<br />

visivo<br />

correttezza della connettività<br />

parametri di trasmissione<br />

7.2 - CABLAGGIO IN RAMe<br />

7.2.1 - CABLAGGIO IN RAMe: CONTROLLO vIsIvO<br />

Questa fase per quanto semplice e immediata permette di:<br />

controllare i riferimenti dei componenti installati<br />

accertarsi dell’assenza di sollecitazioni meccaniche eccessive<br />

sui cavi (es. individuazione di punti con raggi di curvatura<br />

palesemente non corretti<br />

verificare che le fascette non stringano eccessivamente i fasci;<br />

che non ci siano evidenti deformazioni delle guaine<br />

controllare il cablaggio di prese e pannelli di permutazione:<br />

corretto collegamento di tutti i conduttori<br />

accertarsi della presenza di tutte le connessioni a terra di tipo<br />

funzionale (schermi dei cavi, connettori….)<br />

verificare che i cordoni siano compatibili con la classe nominale<br />

del link.<br />

7.2.2. - CABLAGGIO IN RAMe: CONTROLLO eLeTTRICO<br />

sTATICO<br />

Il controllo elettrico statico permette di verificare:<br />

la connessione completa di ogni link: continuità elettrica<br />

la corrispondenza con lo schema topologico<br />

il rispetto della polarità, quando previsto<br />

l’assenza di corti circuiti accidentali tra i singoli conduttori<br />

gli isolamenti tra conduttori e verso terra<br />

la corrispondenza tra lo schema di installazione e<br />

l’installazione reale.<br />

La continuità dello schermo quando presente (FTP, STP,<br />

S/FTP). Questa verifica può essere esclusa in alcuni modelli di<br />

strumento certificatore.<br />

Alcuni strumenti certificatori interrompono la procedura<br />

di test nel caso di errori elettrici statici. Per altri modelli è<br />

possibile forzare la continuazione del test. Potrebbe però non<br />

essere significativo proseguire il test sui parametri trasmissivi.<br />

L’eventualità deve essere valutata in base al tipo di errori rilevati<br />

nel controllo elettrico statico.<br />

Si riportano di seguito alcuni suggerimenti per le più comuni<br />

cause di fallimento del controllo elettrico statico.<br />

Errori di mappatura:<br />

open:<br />

conduttori rotti per sollecitazione, tipicamente nei punti di<br />

connessione.<br />

Beginning of permanent link<br />

uno dei due connettori utilizzati nel test non è connesso (ne è<br />

stato connesso erroneamente un altro).<br />

connettore danneggiato<br />

tagli o rotture all’interno del cavo<br />

conduttori connessi a pin non corretti<br />

cavi per applicazioni specifiche (Es. Ethernet, cablate solo i<br />

conduttori 1-2, 3-6)<br />

short (corto circuito):<br />

terminazione non corretta<br />

connettore danneggiato<br />

presenza di sporcizia conduttiva tra i pin nei connettori (la<br />

forma dell’RJ45 consente il deposito di polveri o trucioli).<br />

cavi per applicazioni specifiche (Es. sistemi di automazione)<br />

coppie invertite: conduttori connessi ai pin sbagliati in almeno<br />

una delle due terminazioni.<br />

coppie incrociate:<br />

conduttori connessi ai pin sbagliati in almeno una delle due<br />

terminazioni<br />

mix di connessioni secondo convenzioni 568 A e 568 B<br />

cavi incrociati (le coppie 1-2 e 3-6 si incrociano)<br />

coppie divise: Conduttori connessi ai pin sbagliati in almeno una<br />

delle due terminazioni.<br />

7.2.3. - CABLAGGIO IN RAMe : veRIfICA deI PARAMeTRI<br />

dI TRAsMIssIONe<br />

La verifica dei parametri di trasmissione costituisce la fase<br />

fondamentale dell’intero processo ed è quella che permette di<br />

dichiarare la conformità dell’impianto.<br />

I controlli visivo ed elettrico statico se svolti minuziosamente<br />

permettono di predisporsi al meglio ad affrontare questa fase.<br />

Lo strumento con cui operare la verifica, il certificatore, è<br />

sostanzialmente costituito da una unità trasmittente ed una<br />

ricevente che, collegate alle estremità del collegamento da<br />

verificare, si scambiano segnali di test che permettono di<br />

elaborare i valori di tutti i parametri trasmissivi che le norme<br />

di sistema (EN 50173, ISO/IEC 11801, TIA/EIA 568C) chiedono<br />

di verificare. Un software residente permette di lanciare una<br />

routine automatica di misura, che va ad eseguire tutte le misure<br />

necessarie nella gamma di frequenza di interessa (es. 1…500<br />

MHz per classe EA) e a confrontarle con i corrispondenti limiti.<br />

Lo strumento va impostato selezionando i limiti da applicare<br />

che variano in base alla normativa (attualmente ci sono piccole<br />

differenze tra EN, ISO/IEC e TIA/EIA) e tipo di misura da fare<br />

(Channel o permanent link).<br />

La differenza tra channel e permanent link consiste<br />

nell’includere (channel) od omettere (permanent link) i cordoni di<br />

connessione nella tratta da misurare.<br />

Patch Panel Consolidation Point<br />

Telecommunications Outlet<br />

Permanent link adapters<br />

fig. xx: Schema di principio per la verifica dei parametri di trasmissione (fonte documentazione Fluke Networks)<br />

End of permanent link

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