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1 Alle origini dell'arte La Preistoria - Didatticarte

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I circoli megalitici e il Cromlech di Stonehenge<br />

Il Cromlech di Stonehenge<br />

Il Cromlech di Stonehenge venne realizzato in tre fasi tra il<br />

3100 a.C. e il 1500 a.C. Presentava una struttura circolare<br />

esterna formata da 30 monoliti allineati (ne rimangono 16) e<br />

sormontati da architravi, in modo da costituire una sequenza<br />

continua di triliti. Tali monoliti sono alti quattro metri e delimitano<br />

una circonferenza del diametro di circa 30 metri.<br />

Il cromlech è circondato da un fossato di circa 98 metri di diametro<br />

e 6 di larghezza; all’interno, un’ulteriore struttura a forma<br />

di ferro di cavallo corrisponde forse ad un cerchio non completato.<br />

In alcune pietre sono rimaste tracce di figure incise.<br />

Sorprende la complessità delle tecniche di edificazione e<br />

l’imponenza dei mezzi utilizzati, in un periodo in cui in Gran<br />

Bretagna il trasporto su ruote era ancora sconosciuto. Basta<br />

pensare che alcuni monoliti, in pietra azzurra di dolerite screziata,<br />

provenivano da cave gallesi distanti 230 km.<br />

Ad una prima fase, intorno al 3100 a.C., risalirebbero lo scavo<br />

del fossato esterno, un cerchio più piccolo contenente 56<br />

buche e la posa di due pietre d’ingresso sul lato nord-orientale<br />

(oggi ne è rimasta solo una).<br />

Attorno al 2100 a.C. furono portate in sito e collocate le circa<br />

80 ‘pietre azzurre’ formanti il cromlech e, a partire dal<br />

2000 a.C., le pietre interne. Di queste, solo 7 sono oggi in sito.<br />

Infine, sono state poste le circa 20 ‘pietre azzurre’ disposte<br />

a ferro di cavallo e, intorno al 1500, sono stati scavati altri<br />

2 cerchi concentrici e disposti ulteriori monoliti.<br />

Una discussa interpretazione<br />

Secondo un’ipotesi comunemente accreditata, avanzata da Alexander Thom alla metà del Novecento, il<br />

complesso sarebbe stato utilizzato per due millenni come osservatorio astronomico, inserito comunque entro<br />

un’area sacra e rituale. Gli allineamenti dei monoliti, disposti in doppio colonnato, corrisponderebbero<br />

alle posizioni del Sole nei solstizi d’estate e d’inverno, mentre le 56 buche poste nell’anello esterno sarebbero<br />

servite a contare gli anni (appunto 56) che separano, ciclicamente, un’eclissi solare dalla successiva.<br />

Sull’interpretazione del complesso pesa, però, il dubbio dei numerosi interventi di restauro avviati dal<br />

1901 e poi ripresi nel 1919 e negli anni ’50 e ’60; testimonianze fotografiche e documentarie mostrerebbero,<br />

infatti, la differente collocazione iniziale di alcuni monoliti.<br />

Solstizio d’estate<br />

(21 giugno):<br />

all’alba il Sole<br />

attraversava<br />

i triliti allineati,<br />

colpendo la<br />

Heel Stone.<br />

L’area sacra era<br />

delimitata da un<br />

argine e da un<br />

fossato.<br />

Per mezzo di un segnale (una<br />

pietra), inserito nelle buche e<br />

spostato ogni anno, era possibile<br />

prevedere quanti anni mancassero<br />

all’eclissi.<br />

© Istituto Italiano Edizione Atlas<br />

Fig. 1.24<br />

Ricostruzione<br />

grafica del<br />

Cromlech di<br />

Stonehenge e il<br />

suo utilizzo<br />

secondo<br />

Alexander<br />

Thom.<br />

Solstizio d’inverno (21 dicembre):<br />

all’alba il Sole attraversava<br />

i due triliti agli estremi del<br />

semicerchio interno.<br />

Heel Stone (Pietra del<br />

Calcagno) è il menhir<br />

posto all’inizio<br />

del corridoio<br />

d’accesso.<br />

PARTE 1 CAP. 1 - L’arte della <strong>Preistoria</strong> 17

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