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1 Alle origini dell'arte La Preistoria - Didatticarte

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Le espressioni figurative<br />

Per comprendere l’evoluzione dell’arte parietale europea, possiamo seguire la schematizzazione<br />

proposta dall’archeologo André Leroi-Gourhan. Questi ha suddiviso le testimonianze di Età paleolitica<br />

in quattro stili o periodi.<br />

• 30000-23000 a.C. I stile (o Arcaico). Le figure, schematiche, sono individuate mediante contorni<br />

continui e hanno carattere simbolico. Gli animali, generalmente buoi, bisonti, stambecchi, cavalli,<br />

sono per lo più graffiti o dipinti sulle rocce. Importanti rilevamenti sono a <strong>La</strong> Ferrassie e a <strong>La</strong>ussel.<br />

• 23000-17000 a.C. II stile. Le figure, spesso in gruppi, creano veri e propri cicli parietali. Gli animali<br />

sono tracciati con segno nitido e flessuoso, anche se ridotto spesso al contorno, e mancano<br />

talvolta alcuni particolari come le zampe.<br />

• 17000-15000 a.C. III stile. Maggiore definizione del tratto e colore steso in macchie e in modo<br />

da far meglio risaltare la forma dell’animale e il suo movimento. I corpi massicci mettono tuttavia<br />

in evidenza zampe piccole e sproporzionate, che appaiono quasi incoerenti con parti dell’animale<br />

rese addirittura in scorcio, come le corna. Appartengono a questo stile le figure delle grotte di<br />

<strong>La</strong>scaux, di Pech-Merl, di Roc de Sers (Francia) e di El Castillo (Spagna).<br />

• 15000-8500 a.C. ca. IV stile. Matura la tendenza realistica delle pitture rupestri. Le gamme del bruno<br />

e dell’ocra sono accompagnate dai grigi di contorno, ottenuti con polvere di carbone. Le figure<br />

sono in scorcio, per rendere il senso del movimento o evidenziare la possanza dell’animale.<br />

10<br />

Fig. 1.2<br />

Figura di bisonte dalle<br />

Grotte di Altamira,<br />

in Spagna,<br />

12 000 a.C. ca.<br />

L’Età paleolitica<br />

L’evoluzione stilistica dell’arte parietale<br />

PARTE 1 CAP. 1 - L’arte della <strong>Preistoria</strong><br />

L’Età paleolitica (dal greco palaiòs, antico, e líthos, pietra) si è sviluppata in un arco temporale<br />

lunghissimo, attraverso fasi di mutazioni climatiche e di profonde alterazioni dell’ambiente.<br />

Questi aspetti hanno influito in modo determinante sulle manifestazioni dell’uomo, favorendo<br />

o meno l’insediamento e lo sviluppo culturale in determinate aree del mondo.<br />

Le prime testimonianze sono le schegge di pietra realizzate mediante lo sfregamento o l’urto<br />

violento con altre pietre, i cosiddetti chopper, utilizzati come armi o strumenti per tagliare<br />

le pelli o la carne o per lavorare il legno. Seguivano le amìgdale (dal greco amygdàle, mandorla),<br />

pietre scheggiate su entrambe le facce e culminanti con una punta. Per ottenerle, venivano<br />

utilizzate pietre dure e facilmente lavorabili, come il basalto o la selce.<br />

Le prime testimonianze figurative manifestano una concezione magica dell’esistenza:<br />

l’uomo non sa darsi una spiegazione dei fenomeni della natura e il lampo, il tuono, la pioggia,<br />

il buio della notte sono eventi spaventosi e inspiegabili. Egli scolpisce statuette, raffigura<br />

sulle pietre e sulle pareti delle grotte bisonti, renne, cavalli, cervi, mammut. Utilizza la tecnica<br />

della pittura e incide segni sulle rocce: i graffiti rupestri.<br />

Raffigurando l’animale, l’uomo del Paleolitico vuole assicurarsi la sua cattura; l’atto figurativo<br />

diviene, quindi, un momento propiziatorio, una sorta di rito in cui vengono anticipati<br />

eventi essenziali. Nella figura osserviamo un bisonte dipinto sulla roccia nelle grotte di Altamira<br />

(12 000 a.C. circa), in Spagna. L’animale è in movimento, in un momento di azione della<br />

caccia. Ogni linea dà il senso della sua velocità e allo stesso tempo della rapidità con cui il<br />

cacciatore dovrà colpirlo. Nell’azione non c’è<br />

tempo per definire i particolari, pochi cenni bastano<br />

a dare il senso della corsa: la groppa inarcata,<br />

il capo chino, la flessuosità delle zampe. Questo<br />

atto potenziale di ‘possesso’ dell’animale porta<br />

l’uomo ad esprimersi con immagini realistiche:<br />

spesso, addirittura, l’autore sfrutta la sporgenza<br />

delle rocce per rafforzarne il volume.<br />

Grande importanza assume in Europa l’arte parietale<br />

del Paleolitico superiore, che consiste in pitture<br />

e disegni graffiti sulle pareti rocciose. Le aree<br />

di massima concentrazione sono le regioni francesi<br />

del Périgord e dei Pirenei occidentali; la regione<br />

cantabrica in Spagna; la penisola italiana; la regione<br />

danubiano-renana; l’area russo-siberiana.<br />

In molti casi le figure sono organizzate in gruppi,<br />

componendo veri e propri cicli. Notevoli sono<br />

le Grotte di Chauvet (30 000 a.C.), di <strong>La</strong>scaux<br />

(15 000-14 500 a.C.) e di Niaux in Francia; le Grotte<br />

di Altamira in Spagna (13 000-11 000 a.C.).<br />

I Stile<br />

II Stile<br />

III Stile<br />

IV Stile<br />

© Istituto Italiano Edizione Atlas

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