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86206_VR Pubblica_Estate_OP 8-06-2009 11:04 Pagina 17 Verona Pubblica Estate 2009 17 Una cascata di energia Eccezionale sfioro alla diga Agsm di Speccheri Le abbondanti piogge cadute sul nord Italia nel mese di aprile hanno portato al massimo livello di capienza il bacino artificiale di Speccheri, in Vallarsa. Qui, a 800 metri d’altezza, sorge una diga in cemento armato alta 156 metri che Agsm ha realizzato negli anni Cinquanta per alimentare la centrale idroelettrica di Ala. Le precipitazioni hanno riempito l’invaso artificiale facendo così defluire l’acqua all’esterno attraverso quattro luci sfioranti situate sotto alla passerella dello sbarramento (vedi foto), circostanza che negli ultimi vent’anni si è Alfonso Ercole verificata solo un paio di volte. “Tutte le operazioni”, spiega il direttore generale Agsm Alfonso Ercole, ”sono state effettuate nella massima sicurezza e con l’attento presidio dei tecnici preposti”. In questo lago, che contiene oltre 10 milioni di metri cubi, vengono raccolte parte delle acque del fiume Leno provenienti dal Pasubio e dalle Piccole Dolomiti del gruppo del Carega. L’acqua viene poi immessa in una galleria che collega la Vallarsa alla Vallagarina e da lì fatta scendere tramite una condotta forzata con un salto di circa 650 metri fino alla centrale idroelettrica di Ala. Qui, la forza dell’acqua (la cui velocità raggiunge i 380 km/orari) muove le turbine. La centrale, dove recentemente sono stati sostituiti tutti i gruppi turbina-alternatore, ha una potenza installata di 40 megawatt e produce circa 50 milioni di kilowattora all’anno, pari al fabbisogno energetico di circa 15 mila famiglie. Ma questo non è l’unico impianto idroelettrico della multiutility scaligera. Sempre in provincia di Trento, Agsm possiede al 50 per cento la centrale di San Colombano che raccoglie le acque del torrente Leno nel bacino generato dalla diga di Toldo. “I lavori di rifacimento completo di questa centrale idroelettrica”, spiega Ercole, “saranno ultimati entro la prima metà del 2010 con un investimento previsto di 8 milioni di euro”. L’impianto ha una potenza installata di 20 megawatt e produce 37 milioni di kilowattora all’anno, pari al fabbisogno energetico di 10 mila famiglie. La centrale ad acqua fluente di Valbona utilizza invece le acque del Rio Ala e ha una potenza installata di 2 megawatt. L’energia idroelettrica si può considerare la scintilla che ha permesso lo sviluppo energetico della città di Verona. Nel 1923 Agsm ha costruito la diga di Chievo e la prima centrale di Tombetta (ripotenziata nel dopoguerra), dove confluisce il canale Camuzzoni portando energia idraulica che viene poi convertita in preziosa energia elettrica. Oggi la centrale di Tombetta dispone di una potenza installata di 12 megawatt e la diga di Chievo è in questi giorni protagonista di un innovativo progetto. “Lo sbarramento artificiale che fa nascere il canale Camuzzoni”, conclude Ercole, “ospiterà una centrale idroelettrica a tutti gli effetti che, grazie ad un sofisticato sistema mai utilizzato prima in Italia composto da cinque turbine ad immersione, permetterà di sfruttare il deflusso minimo vitale della diga, che è circa 60 metri cubi al secondo, per produrre ulteriore preziosa energia”.
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