86206_VR <strong>Pubblica</strong>_Estate_OP 8-06-2009 11:04 Pag<strong>in</strong>a 8
86206_VR <strong>Pubblica</strong>_Estate_OP 8-06-2009 11:04 Pag<strong>in</strong>a 9 <strong>Verona</strong> <strong>Pubblica</strong> Estate 2009 9 perature alle quali un impianto di <strong>in</strong>cenerimento di rifiuti deve funzionare devono essere tali da portare <strong>in</strong> modo control<strong>la</strong>to ed omogeneo, per almeno due secondi, i gas prodotti dal processo di combustione ad almeno 850°C o 1100° nel caso di rifiuti pericolosi. In genere le temperature di combustione nei forni per rifiuti urbani sono di circa 950°C <strong>in</strong> quanto a temperature maggiori si avrebbero problemi tecnici quali fusione di scorie e sollecitazioni anomale al<strong>la</strong> componentistica del recuperatore di calore. I nuovi impianti con l’utilizzo delle pareti membranate a tubi d’acqua consentono, oltre ad un maggiore recupero energetico, un migliore controllo del<strong>la</strong> temperatura all’<strong>in</strong>terno del forno stesso, evitando possibili picchi di alte temperature. Si aggiunga <strong>in</strong>oltre che <strong>la</strong> combustione di rifiuti sottoposti preventivamente ad un processo di selezione/omogeneizzazionecontribuisce al funzionamento <strong>in</strong> condizioni di stabilità, al<strong>la</strong> temperatura programmata. Tutto questo ci consente di affermare che con il realizzarsi di queste condizioni il problema polveri viene ulteriormente migliorato. Problemi diversi si potrebbero <strong>in</strong>vece avere <strong>in</strong> presenza di combustioni ad alte Federambiente: più nanopolveri nelle caldaie Le emissioni di nanopolveri dei termovalorizzatori sono <strong>in</strong>feriori a quelle delle caldaie civili. Lo afferma <strong>in</strong> un comunicato Federambiente di Roma che ha divulgato i risultati dello studio “Emissioni di polveri f<strong>in</strong>i e ultraf<strong>in</strong>i da impianti a combustione” commissionato al <strong>la</strong>boratorio di Energia e Ambiente di Piacenza e condotto dai professori Stefano Cernuschi, Michele Giuliano, Stefano Consonni e Aldo Coghe del Politecnico di Mi<strong>la</strong>no, Enrico Bergamaschi e Agost<strong>in</strong>o Gambarotta dell’università degli studi di Parma e Pietro Apostoli dell’università degli studi di Brescia. “Questi dati confermano che sono molto più temibili altre fonti di <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento”, commenta Gian Paolo Sardos Albert<strong>in</strong>i, presidente Agsm, “quali lo smog prodotto dal traffico e le caldaie civili e <strong>in</strong>dustriali, da anni accettate dal territorio senza troppe preoccupazioni. Agsm si è impegnata fortemente a elim<strong>in</strong>are <strong>la</strong> diffusione di caldaie civili a <strong>Verona</strong> s<strong>in</strong> dagli anni Settanta grazie al<strong>la</strong> diffusione del teleriscaldamento”. Lo studio è il primo <strong>in</strong> Europa a livello scientifico ed è stato presentato a Mi<strong>la</strong>no nel corso di un convegno organizzato da Federambiente al Museo del<strong>la</strong> scienza e del<strong>la</strong> tecnologia. E’ risultato che <strong>la</strong> presenza delle nanopolveri nei fumi emessi dai termovalorizzatori è sistematicamente <strong>in</strong>feriore (almeno 100 volte) a quelle dei fumi delle caldaie civili alimentate a pellet di legna o a gasolio e più basse di quelle dei fumi delle caldaie civili alimentate a gas naturale. La ricerca ha analizzato criticamente le acquisizioni e le conoscenze scientifiche oggi disponibili sul<strong>la</strong> formazione di polveri <strong>in</strong> impianti di combustione fissi (caldaie) e mobili (motore a benz<strong>in</strong>a e diesel), le emissioni che ne derivano, l’<strong>in</strong>cidenza delle sorgenti civili e <strong>in</strong>dustriali, i meccanismi di azione nonché i potenziali effetti sul<strong>la</strong> salute umana. Con un’estesa <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sperimentale sono state poi valutate le presenze del<strong>la</strong> frazione ultraf<strong>in</strong>e e delle nanopolveri nelle emissioni da impianti fissi, <strong>in</strong> partico<strong>la</strong>re piccole centrali termiche per il riscaldamento delle abitazioni alimentate a pellet, gasolio e gas naturale, nonché impianti <strong>in</strong>dustriali per <strong>la</strong> termovalorizzazione dei rifiuti. “In quanto aziende pubbliche formate da uom<strong>in</strong>i e donne che vivono nelle medesime città <strong>in</strong> cui <strong>la</strong>vorano, condividendo lo stesso ambiente con tutti i cittad<strong>in</strong>i”, ha detto Daniele Fort<strong>in</strong>i, presidente di Federambiente, “sentiamo <strong>la</strong> responsabilità di verificare <strong>la</strong> non nocività degli impianti e per questo abbiamo promosso questo studio senza tesi precostituite realizzato da scienziati tra i più autorevoli del mondo e noti per <strong>la</strong> loro assoluta <strong>in</strong>dipendenza. Il risultato del loro <strong>la</strong>voro ci conforta nel<strong>la</strong> consapevolezza che le emissioni di nanopolveri da impianti di termovalorizzazione sono davvero irrilevanti”. temperature, per esempio a temperature oltre i 1.500°C. Quali elementi <strong>in</strong>cidono di più sulle emissioni <strong>in</strong> atmosfera? L’efficienza dei sistemi di conduzione dell’impianto, comprese le sezioni di abbattimento degli <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti conte- nuti nei fumi, rimane uno dei punti sostanziali del contenimento delle emissioni. I micro<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti risultano presenti essenzialmente nel partico<strong>la</strong>to f<strong>in</strong>e e nei vapori e questo deve orientare <strong>la</strong> scelta tecnologica dei sistemi di abbattimento e, di importanza essenziale, le modalità di conduzione dell’impianto nel suo <strong>in</strong>sieme. Le <strong>in</strong>dicazioni dei Bref a questo proposito sono essenziali e di estrema utilità. Quanto è importante control<strong>la</strong>re le emissioni? Il rilevamento <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo delle emissioni consente di avere un costante controllo dell’apporto di <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti all’ambiente, con <strong>la</strong> possibilità <strong>in</strong> tempo reale di <strong>in</strong>tervenire sul<strong>la</strong> conduzione dell’impianto. Che rapporto esiste fra <strong>in</strong>ceneritori e discariche? Se per un termovalorizzatore è possibile control<strong>la</strong>re costantemente le emissioni, per le discariche il problema è molto più complesso perché i processi chimici, biologici e fisici si svolgono <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>control<strong>la</strong>to. Il fattore rischio dovuto ad una non corretta impermeabilizzazione o durata nel tempo del<strong>la</strong> stessa può essere <strong>in</strong> alcuni casi imprevedibile. Per questo sia l’Ue che alcune regioni, tra cui il Veneto, hanno scelto di preferire i termovalorizzatori alle discariche.