culturale - Ciclovia dei Laghi
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Provincia di Lecco<br />
LC0102. Introbio - Barzio Itinerario <strong>culturale</strong><br />
A pochi metri dalla Villa un salto a ritroso nel tempo conduce alla<br />
Torre degli Arrigoni, costruita nel XII secolo come punto di avvistamento<br />
sullo sbocco della valle Troggia (ricca di giacimenti minerari).<br />
La torre è legata a due cruenti aneddoti. Verso la fine del Quattrocento<br />
fu teatro di un sanguinoso scontro tra i Guelfi e i Ghibellini<br />
locali e nel 1531 fu il baluardo della difesa della Valle contro i Grigioni<br />
alleati del Duca milanese nella lotta che lo opponeva a Gian<br />
Giacomo Medici, signore della Valle e del Lario: nella travatura del<br />
tetto ancor oggi sono presenti i proiettili lanciati dai Grigioni.<br />
Palazzo Manzoni a Barzio<br />
SECONDA TAPPA: BARZIO<br />
Una pedalata di circa 7 km (la maggior parte <strong>dei</strong> quali sulla pista ciclabile)<br />
porta ad un nuovo salto nella storia dell’arte e dell’architettura<br />
valsassinese: Palazzo Manzoni a Barzio.<br />
Si tratta di un Palazzo barocco tardo seicentesco, riconosciuto monumento<br />
nazionale nel 1930: fu di proprietà del ramo della famiglia<br />
Manzoni dalla quale discese il grande scrittore e poeta Alessandro.<br />
Sulla facciata esterna spicca una lapide con medaglione bronzeo dedicato<br />
a Tranquillo Baruffaldi, nobile barziese, volontario tra i Mille<br />
di Garibaldi e membro della famiglia Baruffaldi che divenne proprietaria<br />
dell’edificio nell’800.<br />
L’accesso all’edificio è garantito da un portone ligneo principale, decorato<br />
da un pregevole portale settecentesco in pietra che conduce<br />
al cortiletto padronale in cui si trovano lo stemma della famiglia, un<br />
pozzo con timpano in stile classico e un porticato a crociera.<br />
All’interno del palazzo, di particolare interesse è la Sala Civica, situata<br />
a sinistra dell’entrata, con la volta decorata con affreschi in stile tardo<br />
barocco e lo stemma inciso nel camino marmoreo.<br />
Attualmente l’edificio è sede dell’amministrazione comunale e della<br />
biblioteca civica del paese: al suo interno vengono inoltre regolarmente<br />
organizzate mostre ed eventi di carattere <strong>culturale</strong>.<br />
Pochi metri di distanza caratterizzano un salto temporale di alcuni<br />
secoli: si lascia il barocco e si entra nel mondo dell’arte Moderna. In<br />
via Baruffaldi sorge la sede del Museo dedicato a Medardo Rosso,<br />
scultore tardo-impressionista famoso a livello internazionale, apprezzato<br />
dalla critica per la sua capacità di cogliere ed imprimere “l’attimo”<br />
nella cera, materiale preferito per le sue opere.<br />
ll Museo Medardo Rosso, inaugurato nel 1928, è situato nell’antico<br />
oratorio sconsacrato di San Giovanni Battista. Nell’attuale museo<br />
sono custodite numerose opere dello scultore che frequentava il<br />
paese di Barzio per motivi di villeggiatura: tra queste si segnalano<br />
“L’uomo che legge”, “Malato all’ospedale”, “La Femme à la voilette”,<br />
l’”Ecce Puer”, la “Conversazione in giardino” e il “Bambino al seno”,<br />
realizzate a cavallo <strong>dei</strong> secoli XIX e XX.<br />
La scultura dell’artista è immateriale e crea una particolare atmosfera<br />
che si fa messaggera <strong>dei</strong> sentimenti umani e delle pieghe intime<br />
dell’anima. Il museo è visitabile solo tramite prenotazione.<br />
Seguendo la via per Introbio e deviando in mezzo ai campi in via<br />
Sottoripe si raggiunge il parcheggio della Comunità montana in circa<br />
3 km.<br />
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