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Vedi itinerario 1 - Istituto del Nastro Azzurro

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ITINERARIO DELLE VALLI<br />

A. H. UDINE<br />

B. CIVIDALE<br />

C. CASTELMONTE<br />

D. STREGNA<br />

E. KOLOVRAT<br />

F. TOLMINO<br />

G. CAPORETTO<br />

A<br />

via Barcis, 4 – 33100 UDINE<br />

www.hotelvillapremiere.it –Tel. 0432-581434<br />

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A. - H. UDINE<br />

• Visitando il caratteristico centro storico di impronta medievale di Udine, possiamo ammirare:<br />

il Castello rinascimentale, edificato nel 1517 sui resti di un antico edificio difensivo, oggi ospita alcuni<br />

dei più importanti musei cittadini, come i Musei Civici, il Museo Archeologico, la Pinacoteca ed una<br />

fornitissima Biblioteca;<br />

• il Duomo, edificato nel XIV secolo ma<br />

più volte rimaneggiato, è celebre perchè è<br />

interamente decorato con gli affreschi<br />

realizzati da Giovanbattista Tiepolo, un<br />

famoso artista <strong>del</strong> XVIII secolo;<br />

• la centrale Piazza <strong>del</strong>la Libertà, che è<br />

annoverata tra le più belle in Italia, è<br />

adornata da splendidi edifici e dalla<br />

cosiddetta Loggia di San Giovanni, un<br />

arioso edificio <strong>del</strong> XVI secolo che è<br />

sormontato da un’alta torre e che ospita al<br />

suo interno la Chiesa di san Giovanni,<br />

ricca di opere d’arte di maestri friulani;<br />

• la Chiesa di Santa Maria di Castello, di<br />

antica fondazione, che ancora oggi<br />

presenta la facciata ed il campanile aggiunti in epoca rinascimentale;<br />

• il Palazzo Vescovile, edificato per ospitare il Vescovo di Udine e decorato anch’esso dal Tiepolo, è<br />

oggi sede <strong>del</strong> Museo diocesano d’arte sacra.<br />

B. CIVIDALE:<br />

• Passeggiando nel cuore <strong>del</strong>la cittadina, è possibile scoprire ed ammirare veri e propri gioielli <strong>del</strong>l'arte<br />

e <strong>del</strong>l'archeologia.<br />

• Tra i monumenti principali di Cividale <strong>del</strong><br />

Friuli ricordiamo:<br />

• il Tempietto Longobardo, edificato nei secoli<br />

VIII-IX d.C., è uno dei capolavori <strong>del</strong>l'arte<br />

longobarda e che conserva al suo interno<br />

importantissime opere d'arte, tra cui la<br />

bellissima decorazione a stucco rappresentante<br />

Sei Sante;<br />

• il Duomo di santa Maria Assunta, eretto nel<br />

XVI secolo sui resti di un preesistente edificio<br />

religioso, che vanta tra i suoi tesori due pale<br />

d'altare di Palma il Giovane (XVI secolo) e la<br />

famosa Pala d'argento di Pellegrino II, capolavoro <strong>del</strong>l'oreficeria medievale;<br />

• il Museo Cristiano, attiguo al Duomo, in cui è possibile ammirare opere come l'Altare <strong>del</strong> duca<br />

Rachis, un unico blocca di pietra d'Istria interamente scolpito in epoca longobarda;<br />

• l'Ipogeo Celtico, interamente scavato nel sottosuolo, di cui però si ignora la funzione originaria;<br />

• il Ponte <strong>del</strong> Diavolo, simbolo <strong>del</strong>la città, che la tradizione vuole sia stato costruito in una sola notte dal<br />

Diavolo, il quale aveva fatto un patto con i cividalesi.<br />

via Barcis, 4 – 33100 UDINE<br />

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C. CASTELMONTE:<br />

Le sue origini si collocano nel Cristianesimo primitivo.<br />

Secondo quanto riporta una tradizione attendibile, il<br />

luogo dove sorge il Santuario, per la sua posizione<br />

dominante tra le vallate <strong>del</strong> Natisone e <strong>del</strong>lo Judrio,<br />

era sede di una guarnigione romana a difesa <strong>del</strong>la<br />

città di Forum Iulii (oggi Cividale <strong>del</strong> Friuli Friuli) dalle<br />

invasioni barbariche iniziate nel V secolo. Si<br />

suppone che, in un primo momento, il luogo sacro<br />

consistesse in un piccolo sacello scavato nella roccia<br />

e dedicato alla Madonna ed a San Michele Arcangelo Arcangelo.<br />

D. STREGNA<br />

E. KOLOVRAT:<br />

La cresta <strong>del</strong> Kolovrat è una zona di passaggio <strong>del</strong>l`Alto Isonzo che si trova in Slovenia alla Slavia Veneta<br />

che si trova in Italia. Il museo all`aperto si trova sulla cresta <strong>del</strong> Kolovrat in una zona molto panoramica.<br />

Durante la prima guerra mondiale l`esercito italiano vi costruì l`ampio<br />

sistema <strong>del</strong>la<br />

sua terza linea di difesa, denominata “linea d`armata<br />

.<br />

Fu schierato un imponente apparato di artiglieria, compresi<br />

mortai per il tiro di gas asfissianti, contro i quali le truppe<br />

italiane erano largamente impreparate. La strategia<br />

militareadottata fu innovativa. Invece di puntare alle<br />

postazioni fortificate te sulle cime <strong>del</strong>le montagne,<br />

l’offensiva di Caporetto voleva ottenere lo<br />

sfondamento a fondovalle (Talstoß) con il<br />

conseguente accerchiamento e resa <strong>del</strong>le posizioni<br />

sopraelevate. Il dinamismo <strong>del</strong>l’azione militare (ad<br />

esempio quella di Rommel sul Kolovrat Kolovrat) soprese poi le<br />

truppe italiane. Queste ultime vennero a sapere, con<br />

azioni di spionaggio, <strong>del</strong>l’imminenza di una offensiva, ma<br />

non ne furono avvantaggiate. Anzi, i cambiamenti di<br />

schieramento, gli avvicendamenti di reparto e i potenziamenti<br />

<strong>del</strong><br />

trinceramento to effettuati all’ultimo minuto crearono ancora più confusione.<br />

Quando scattò<br />

l’offensiva molti reparti si erano appena dislocati, alcuni erano ancora in viaggio.<br />

Al mattino partì l’offensiva <strong>del</strong>la fanteria, inarrestabile nonostante la resistenza, a volte strenua, <strong>del</strong>le truppe<br />

italiane. Il 25 ottobre cadevano le posizioni sul Kolovrat, il 26 quelle sul Matajur e a Stupizza/Štupca; il 27<br />

quelle sulla dorsale <strong>del</strong><br />

Craguenza/Kraguojnca e Joanaz/Ivanac.<br />

La via <strong>del</strong>la pianura friulana e poi di quella veneta fino al Piave era spalancata.<br />

VISITE GUIDATE:<br />

L`Ente Fondazione Le vie <strong>del</strong>la pace nell'Alto Isonzo organizza visite guidate lungo il Sentiero <strong>del</strong>la pace, i<br />

musei all'aperto ed altri scenari <strong>del</strong> fronte isontino.<br />

Curatore / Informazioni:<br />

Fondazione le vie <strong>del</strong>la ella pace <strong>del</strong>l´Alto Isonzo - Caporetto<br />

Telefono : ++386 5 389 01 66<br />

Fax : ++386 5 389 01 68<br />

E-mail : fundacija.potimiru@siol.net - Sito internet : www.potimiruvposocju.si<br />

via Barcis, 4 – 33100 UDINE<br />

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F. TOLMINO:<br />

• Paese <strong>del</strong>la media valle <strong>del</strong> fiume Isonzo posto su un'ampia conca, a 201 m s.l.m., sul più elevato di una<br />

serie di terrazzi che scendono verso il fiume, presso le ultime propaggini <strong>del</strong> Monte Nero. Dal centro<br />

<strong>del</strong>l'abitato vecchio, si diramano verso nord le vvie<br />

ie con i quartieri moderni. Tolmino è situata in un punto<br />

strategico, essendo posta in prossimità <strong>del</strong>la confluenza <strong>del</strong> fiume Idria con l’Isonzo (mentre qualche<br />

km più a est vi è la confluenza <strong>del</strong>la valle <strong>del</strong>la Baccia con quella <strong>del</strong>l’Idria). A pochi chilome chilometri dal<br />

paese vi è la cosiddetta “Grotta Grotta di Dante Dante”,<br />

formata da una angusta galleria che termina<br />

in una sala circolare, dove la tradizione<br />

vuole che vi abbia soggiornato Dante<br />

Alighieri.<br />

• Alle ore 2 <strong>del</strong> 24 ottobre 1917 inizio’ un<br />

violento fuoco di artiglierie austro austro-tedesche<br />

da Plezzo a Tolmino, sulla fronte Isontina Isontina.<br />

Verso le 6 <strong>del</strong> mattino il fuoco si concentro’<br />

sulle prime linee <strong>del</strong> IV e XXVII XVII corpo<br />

<strong>del</strong>la Seconda Armata italiana. I soldati<br />

fuggirono, cercando riparo nelle caverne<br />

naturali o nelle gallerie precedentemente<br />

4<br />

scavate nelle alture sulla sinistra<br />

<strong>del</strong>l’Isonzo. Ben presto la linea di difesa<br />

<strong>del</strong>la Seconda Armata venne sfondata a<br />

sinistra e al centro, , proprio in corrispondenza degli schieramenti dei due corpi d’Armata suddetti.<br />

Dopo numerose indecisioni, cambiamenti di rotta e, in generale, un clima di totale confusione, Cadorna<br />

decise la ritirata generale, , che si concluse, con moltissime perdite, il 9 novembre sulla linea <strong>del</strong> Piave.<br />

G. CAPORETTO:<br />

1: Museo di Caporetto (Kobariski muzej)<br />

2: Ossario Italiano sul Gradic<br />

3: Tonocov Grad<br />

4: Ponte sospeso (Brv cez Soco)<br />

5: Cascate <strong>del</strong> Kozjak (Slap Kozjak)<br />

6: Osservatorio militare - Linea difensiva italiana<br />

7: Ponte di Napoleone (Napoleonov Most)<br />

• Il giro, come mostrato nella mappa, ha inizio al museo di<br />

Caporetto (Kobariski Muzej), ), aperto tutti i giorni, Il ci<br />

testimonia quanto accade, sul fronte <strong>del</strong>l'Isonzo, durante la<br />

Prima Guerra Mondiale, con particolare attenzione sulla Dodicesima Offensiva de <strong>del</strong>l'Isonzo, ai più, nota<br />

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come battaglia di Caporetto, la più famosa ed imponente battaglia, nella storia <strong>del</strong>l'umanità, avvenuta in<br />

zone montuose, nonché la più grande e riuscita operazione di sfondamento durante la Grande Guerra.<br />

• possiamo iniziare il Sentiero, scendendo in centro di Caporetto e prendendo l'inizio <strong>del</strong>la via Crucis che<br />

ci porterà sul Gradic, al mausoleo. La stradina è asfaltata e, mentre le stazioni <strong>del</strong>la Via Crucis ci<br />

accompagnano, in breve arriviamo all'Ossario Italiano, da dove possiamo ammirare il panorama su<br />

Caporetto e sulla bassa valle <strong>del</strong>l'Isonzo di Kobarid. Visitiamo il sacello e la chiesetta e, poi, possiamo<br />

continuare il tragitto che prosegue per la stradina sterrata, situata alla sinistra <strong>del</strong> parcheggio <strong>del</strong><br />

mausoleo.<br />

• Il sentiero boscoso porta, in lieve salita, al Tonokov grad, un colle molto ripido e roccioso che, nei<br />

secoli, venne scelto come posto di abitazione, ricovero o fortificazione e presidio militare, per la sua<br />

posizione strategica; si parla già dal periodo <strong>del</strong> mesolitico fino alle guerre più recenti. Diamo<br />

un'occhiata intorno e vediamo postazioni militari, trincee e, dove c'erano i resti di abitazioni, ora è in<br />

costruzione un piccolo edificio che dovrebbe rievocare le abitazioni <strong>del</strong>l'epoca.<br />

• Ora possiamo scendere, prima per sentiero boschivo e poi per <strong>del</strong>le scalinate molto ardite e munite di<br />

cordino metallico per evitare brutte cadute; in circa 20 minuti siamo sulla strada sottostante, che<br />

condurrebbe a Bovec, e, dopo aver attraversato la strada, possiamo proseguire il sentiero che, scende<br />

verso la valle <strong>del</strong>l'Isonzo, più precisamente, sulle sue rive, per attraversare la forra <strong>del</strong>l'Isonzo, per<br />

mezzo <strong>del</strong> Ponte sospeso (Brv cez Soco), lungo 51,5 mt di lunghezza. Attraversato il ponte,<br />

continuiamo, seguendo le indicazioni per la cascata <strong>del</strong> torrente Kozjak (Slap Kozjak);<br />

• dalle cascate <strong>del</strong> Kozjak, prendiamo un sentiero, alla nostra sinistra, che ci condurrà, salendo, alle opere<br />

di fortificazione <strong>del</strong>la Grande Guerra (Pod Lojtri); troviamo una postazione di mitragliatrice, un<br />

osservatorio e, poco lontano, una caverna di ricovero, attrezzata, con le sembianze <strong>del</strong>l'entrata <strong>del</strong>le<br />

vecchie miniere.<br />

• Scendiamo dal Pod Lojtri, continuando il sentiero, e, pian piano, sbuchiamo, su una strada sterrata che<br />

confluisce in un ampio campo verde, e da qui, ci troviamo sulla strada asfaltata per Dreznika.<br />

• Proseguiamo per il Ponte di Napoleone (Napoleonov Most) ed arriviamo, con pazienza, al punto di<br />

partenza.<br />

Nei punti salienti <strong>del</strong> percorso, vi sono dei parcheggi, che ci permettono di evitare molti tratti, che<br />

risultano essere noiosi, e di guadagnare <strong>del</strong> tempo prezioso per altre varianti.<br />

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