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<strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong><br />
periodico quadrimestrale di ambiente, dialetto, storia e tradizioni<br />
Spedizione in abb. postale art. 2 comma 20/C Legge 662/96 Filiale di Firenze<br />
ANNO XXII - NUMERO <strong>21</strong> (nuova serie) SETTEMBRE-DICEMBRE 2002<br />
VIA A. CANOVA, 78 - 50142 FIRENZE - TEL. 055/783936<br />
ISSN 1720-5638
IN COPERTINA:<br />
Una bellissima fotografia dell’antica chiesetta di<br />
San Berardino, che ha dato anche il nome all’intera<br />
contrada, che si rispecchia nelle chiare acque della<br />
grande vasca prospiciente. Quale coinvolgente intreccio<br />
e conflitto di nostalgia evoca in chi ricordando<br />
il passato rimembra ancora il fitto cinguettìo<br />
dei bambini che andavano al vicino asilo dalle suore,<br />
il rumore frastornante del vecchio mulino adiacente,<br />
la salmodiante processione del venerdì Santo<br />
che saliva verso il Calvario!<br />
Foto Flash<br />
RICORDA<br />
CHE LA TUA OFFERTA<br />
È DECISIVA<br />
PER LA PUBBLICAZIONE<br />
DI QUESTO GIORNALE<br />
IN<br />
QUESTO NUMERO<br />
Testimoni dell’amore<br />
di Raffaele Salvante 3<br />
La XXI Fiera Interregionale<br />
di Calitri<br />
Il Cronista 4<br />
Scuola Calcio Polisportiva<br />
Calitri 5<br />
Cimiteri e sepolture<br />
in Calitri<br />
di Emilio dott. Ricciardi 6<br />
Come arrivò a Calitri<br />
la scuola media<br />
di Michele prof. Cicoira 10<br />
I 5 reali siti<br />
di Ambretta Cacciaguerra 13<br />
ERBE DI CASA NOSTRA 15<br />
LA NOSTRA BIBLIOTECA 16<br />
VITA CALITRANA 18<br />
DIALETTO E CULTURA<br />
POPOLARE 19<br />
SOLIDARIETÀ COL GIORNALE 20<br />
MOVIMENTO DEMOGRAFICO 22<br />
REQUIESCANT IN PACE 23<br />
Presso la Scuola Politecnica Federale di Lausanne (E.P.F.L.)<br />
FABIO CICOIRA<br />
(già laureato in Chimica presso l’Università degli Studi di Bologna)<br />
ha superato, in data 12,02.2002, l’esame previsto per il conseguimento<br />
del Dottorato di Ricerca.<br />
Su proposta della Facoltà S.T.I., sezione microtecnica,<br />
gli è stato, pertanto, conferito il titolo di<br />
Doctor ès Sciences<br />
Ha dimostrato le sue attitudini alla ricerca scientifica<br />
presentando la tesi intitolata<br />
“Electron Beam Intuced Depositino of Rhodium Nanostructures”<br />
Tale tesi è stata illustrata e difesa pubblicamente, con pieno successo,<br />
in data 01.03.2002, presso la sede dell’E.P.F.L. di Lausanne (Svizzera)<br />
alla presenza di un folto pubblico di docenti, studenti, amici e parenti.<br />
<strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong><br />
ANNO XXII - N. <strong>21</strong> n.s.<br />
Periodico quadrimestrale<br />
di ambiente - dialetto - storia e tradizioni<br />
dell’Associazione Culturale “Caletra”<br />
Fondato nel 1981<br />
Sito Internet: www.ilcalitrano.it<br />
E-mail: info@ilcalitrano.it<br />
Direttore<br />
Raffaella Salvante<br />
Direttore Responsabile<br />
A. Raffaele Salvante<br />
Segreteria<br />
Martina Salvante<br />
Direzione, Redazione, Amministrazione<br />
50142 Firenze - Via A. Canova, 78<br />
Tel. 055/78.39.36<br />
Spedizione in abbonamento postale,<br />
art. 2 comma 20/C Legge 662/96, Firenze<br />
C. C. P. n. 11384500<br />
La collaborazione è aperta a tutti,<br />
ma in nessun caso instaura un rapporto<br />
di lavoro ed è sempre da intendersi<br />
a titolo di volontariato.<br />
I lavori pubblicati riflettono il pensiero<br />
dei singoli autori, i quali se ne assumono<br />
le responsabilità di fronte alla legge.<br />
Il giornale viene diffuso gratuitamente.<br />
Attività editoriale di natura non<br />
commerciale nei sensi previsti dall’art. 4<br />
del DPR 16.10.1972 n. 633<br />
e successive modificazioni.<br />
Le spese di stampa e postali sono coperte<br />
dalla solidarietà dei lettori.<br />
Stampa: Polistampa - Firenze<br />
Autorizzazione n. 2912 del 13/2/1981<br />
del Tribunale di Firenze<br />
Il Foro competente per ogni controversia è<br />
quello di Firenze.<br />
Accrediti su c/c postale n. 11384500 intestato<br />
a “<strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong>” - Firenze oppure<br />
c/c bancario 61943/00 intestato a Salvante<br />
A. Raffaele c/o Sede Centrale della Cassa<br />
di Risparmio di Firenze Spa - Via Bufalini,<br />
6 - 50122 Firenze - ABI 6160 - CAB<br />
2800<br />
Chiuso in stampa il 30 novembre 2002
N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002 <strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong><br />
C’È UN CLIMA CHE FAC<strong>IL</strong>ITA LA BANALITÀ DEL MALE<br />
TESTIMONI DELL’AMORE<br />
Oggi siamo davanti a nuove sfide in un mondo dove ancora vige la legge della forza<br />
e non la forza della legge. Bisogna cercare soluzioni praticabili, rafforzando la solidale accoglienza<br />
del prossimo più bisognoso, per coniugare pace, giustizia e libertà a livelli sempre più alti.<br />
segnali molto preoccupanti che vanno dal delit-<br />
Ito di Novi Ligure a quello di Leno ci pongono<br />
un vero intrigo di domande, con una sensazione<br />
di profondo e cupo disagio, che turba tutti intensamente<br />
per il suo carico di insicurezza, di angoscia,<br />
di paura che nelle mutate e mutevoli situazioni,<br />
nei cambiamenti sempre più accelerati, nelle<br />
crisi e nelle potenzialità del nostro vivere, alimentano<br />
il timore di una vera e propria disfatta<br />
della famiglia, cellula della società, sempre più<br />
insidiata da forze disgregatrici, mettendo in pericolo<br />
le sorti dell’intera umanità.<br />
Infatti, oggi, diventa sempre più difficile per<br />
i genitori seguire i propri figli nel corso della loro<br />
crescita, perché la distanza culturale fra le generazioni<br />
si fa sempre più grande a causa della<br />
tecnologia avanzata e dei mass media che dilatano<br />
sempre più la differenza e rendono più difficile,<br />
se non impossibile, la comunicazione. Difatti<br />
per i genitori diventa davvero angoscioso<br />
far fronte ai rischi che corrono i figli con esperienze<br />
sempre più imprevedibili e perniciose di<br />
fronte alla seduzione della droga, alle tentazioni<br />
della violenza, alle attrattive di un edonismo sfrenato,<br />
alle espressioni della disperazione impastate<br />
di complicità, omertà, corruzione, pigrizia<br />
ad ogni livello.<br />
Troppa libertà e troppi quattrini non sudati<br />
difficilmente generano responsabilità e quasi<br />
sempre per tanti genitori si tratta di una vera e<br />
propria abdicazione; nella civiltà del benessere<br />
Dio non è combattuto ma ignorato, il male non è<br />
considerato nella sua tragicità ma accolto con<br />
superficialità, l’ottusità rende tiepida la coscienza.<br />
Per essere portatori di speranza, bisognerà<br />
vincere la stanchezza, liberarci dalle tentazioni<br />
di lasciar perdere tutto, dallo scoraggiamento e<br />
dall’egoismo che tende a farci pensare soltanto a<br />
noi stessi e acquisire, invece, generosità, entusiasmo,<br />
impegno, serietà, operosità, coscienza delle<br />
proprie azioni per affrontare la fatica dello stare<br />
insieme e del servizio ai fratelli.<br />
Bisogna guardare con rinnovato interesse ai<br />
tanti problemi, agli assilli, alle fatiche e ai progetti<br />
della nostra vita con occhio responsabile e generoso,<br />
senza sprofondare nel sonno dell’indifferenza,<br />
del grigiore, della freddezza spirituale, ma<br />
agognando fermamente ad una ordinaria quanto<br />
feconda opportunità personale di operare per la<br />
forma più alta di carità verso l’uomo, lacerato,<br />
sbandato e spesso angosciato, delle moderne metropoli,<br />
sempre meno a misura d’uomo.<br />
Soltanto così potremo dare ai giovani “sentinelle<br />
del mattino” che, per motivi generazionali<br />
e forti soprattutto della loro spinta ideale,<br />
dovranno portare avanti, il rinnovamento<br />
tanto atteso per una società più umana e più<br />
giusta, con fervore di propositi e concrete linee<br />
operative.<br />
Per far questo dobbiamo uscire dal guscio della<br />
nostra sprezzante ed illusoria autosufficienza,<br />
cercando e realizzando il senso del vivere essenzialmente<br />
verso l’apertura, l’accoglienza, l’ascolto:<br />
cioè il lungo, meditato e a volte sofferto “confronto”<br />
con gli altri, proprio nelle odierne circostanze<br />
in cui si avverte il clima pesante del secolarismo e<br />
del consumismo che appiattisce il senso cristiano<br />
delle coscienze di molti fedeli. Gli analisti sociali<br />
descrivono la nostra società come “la società del<br />
vuoto”, definizione suffragata da numerosi indici<br />
di malessere estremo: l’impennata dei suicidi, specie<br />
fra gli adolescenti, il crescente disagio mentale,<br />
l’aumento della violenza giovanile, il senso di frustrazione<br />
e di solitudine, l’incomunicabilità, l’apatia,<br />
l’indifferenza, aggravati dalla dipendenza<br />
dalla magia, l’ignoto, le messe nere, le sette, l’esoterismo,<br />
il demonismo ecc.<br />
Sarebbe errore fatale rassegnarsi alle attuali<br />
difficoltà, ma occorre saper lavorare con un impegno<br />
serio e costante che aiuti a formare le coscienze,<br />
a sviluppare la “cultura del dare”, a far<br />
scoprire i focolai delle violenze, a smascherare i<br />
venditori di morte che, con la droga, la schiavitù,<br />
la violenza, la brutalità appestano il mondo; il<br />
tutto con una spiccata vocazione all’accoglienza,<br />
al dialogo, al rispetto della diversità, combattendo<br />
aspramente la logica della rimozione o della<br />
rassegnazione.<br />
3<br />
La gravissima sciagura che ha colpito il Molise<br />
può essere anche per il nostro paese un<br />
segno premonitore perché dopo ben 22 anni dal<br />
terremoto dell’Irpinia, ci sono ancora edifici abitati<br />
che devono essere ristrutturati e per i quali, a<br />
suo tempo, venne anche quantificata la spesa con<br />
una lettera firmata dal Sindaco, che a tutt’oggi è<br />
restata soltanto una presa in giro. A quando la<br />
soluzione del problema?<br />
Non ci risulta – non diciamo l’esistenza di<br />
progetti capaci di occupare la forza lavoro presente<br />
in paese che è costretta, suo malgrado, ad<br />
emigrare in altre zone per trovare la possibilità di<br />
occupazione – ma neanche il tentativo, lo sforzo,<br />
la buona volontà di cercare un qualche espediente<br />
per il rilancio economico-strutturale del paese<br />
attualmente in un quadro generale di collasso, di<br />
sfiducia e profonda inquietudine, dovuta a quel<br />
nulla predicatorio, saccente ed impudente generato<br />
dalla mentalità, dal comportamento, dall’arroganza<br />
nel gestire il servizio pubblico ormai<br />
concepito come proprietà privata di chi occupa<br />
posizioni prevalenti, senza alcuna distinzione di<br />
colore politico.<br />
Noi restiamo dell’avviso che, siccome l’aiuto<br />
non potrà avvenire per infusione dello Spirito<br />
Santo, bisognerà rimboccarsi le maniche e mettersi<br />
alla ricerca di due o tre grandi aziende – salvaguardando<br />
l’ambiente già penosamente aggredito<br />
– capaci di offrire un congruo numero di posti<br />
di lavoro e dare loro anzitutto un terreno e<br />
l’esenzione dalle tasse per un periodo di almeno<br />
dieci anni. È l’esperienza più praticata e riuscita<br />
in molti paesi, perché non tentarla a Calitri?<br />
Bartolomeo Cestone (20.12.1937 † 25.11.2002)<br />
Raffaele Salvante<br />
La tua scomparsa improvvisa ed immatura ha colpito l’intera comunità<br />
di Calitri che riconoscente ti amava per la tua sempre gentile abnegazione,<br />
la tua cortese gentilezza nell’accorrere con premura da<br />
chi aveva bisogno del tuo aiuto, della tua esperienza di infermiere e<br />
massaggiatore, particolarmente pratico nel curare piaghe e ferite, il<br />
tutto sempre col sorriso sulle labbra, una buona parola di conforto e<br />
di speranza per l’ammalato. Anche nelle tue funzioni di impiegato<br />
comunale eri il punto di riferimento, il pilastro, la roccia , operoso,<br />
zelante, pacato, riservato nello svolgere le tue mansioni; tutti si rivolgevano<br />
a te sicuri e fiduciosi della tua comprensione. Eravamo già<br />
in stampa quando la Redazione del giornale, mai come in questo caso, è stata subissata di<br />
telefonate perché ti fosse conferito, accompagnato da vive preghiere, il giusto riconoscimento<br />
dell’intera comunità Calitrana che piange sentitamente la tua dipartita.
<strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong> N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002<br />
LA XXI FIERA INTERREGIONALE<br />
DI CALITRI<br />
nche quest’anno la Fiera Interregio-<br />
Anale di Calitri ha chiuso i battenti con<br />
un bilancio estremamente positivo per la<br />
notevole partecipazione di espositori e di<br />
visitatori e per i convegni di grande qualità<br />
ed interesse, nonché per le numerose<br />
iniziative di vario genere durante il corso<br />
della settimana espositiva. La Fiera, ormai<br />
arrivata alla sua XXI edizione, risulta<br />
essere un appuntamento estivo di sicuro<br />
riferimento che ottiene, ogni anno,<br />
un buon successo di critica e di pubblico,<br />
nonostante l’attuale crisi economica che<br />
attanaglia il paese, ma più in particolare<br />
l’intero Mezzogiorno, aggravando la già<br />
grave situazione di incertezza i di instabilità<br />
dell’intero comprensorio.<br />
Calitri Fiera Interregionale, agosto 2002, un convegno con la partecipazione<br />
del sen. Mancini.<br />
Calitri Fiera Interregionale, agosto 2002, lo stand del Frantoio Ricca<br />
di Contursi.<br />
La kermess ha offerto una varietà di<br />
prodotti e di idee che per gli espositori<br />
rappresentano le necessarie condizioni<br />
di convenienza per la loro presenza, assicurando<br />
loro una risonanza su tutti i<br />
mass media, e per gli organizzatori la<br />
conferma dell’impegno più diretto ed efficace<br />
perché la “Fiera” abbia sempre più<br />
prestigio nazionale con una cura di immagine<br />
tutta particolare per le imprese<br />
espositive, e con un ulteriore potenziamento<br />
di strutture, quale il raddoppio<br />
dell’attuale quartiere espositivo di 15 mila<br />
metri quadrati al coperto.<br />
Gli stand della Basilicata, allestiti<br />
dall’Italcomes di Bari, e quelli della<br />
Campania sono stati i più frequentati<br />
4<br />
per la presenza di prodotti tipici locali<br />
quali il Consorzio Ceramica e Terracotta<br />
di Calitri che, proprio perché di<br />
recente costituzione, ha bisogno di essere<br />
ben raccordato per inserirsi nei circuiti<br />
più importanti del settore imprenditoriale.<br />
Un’unica riserva la dobbiamo fare<br />
sulle strutture dell’impianto fieristico che<br />
vengono usate una sola volta l’anno, proprio<br />
in occasione della Fiera, mentre sarebbe<br />
più logico, opportuno e consono<br />
svolgere una serie di fiere tematiche durante<br />
l’anno sulle produzioni tipiche locali<br />
che, altrimenti, non verrebbero conosciute<br />
abbastanza.<br />
Il Cronista<br />
Calitri Fiera Interregionale, agosto 2002, lo stand del Consorzio<br />
Ceramica e Terracotta di Calitri.<br />
Calitri Fiera Interregionale 30 agosto 2002, gli uomini sempre pronti<br />
ed attenti del Servizio Antincendio.
N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002 <strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong><br />
SCUOLA CALCIO<br />
POLISPORTIVA CALITRI<br />
nche quest’anno la Società Polisportiva Calitri riparte per il<br />
Asesto anno consecutivo, con la scuola calcio per i ragazzi<br />
delle seguenti categorie: Primi calci – Pulcini – Esordienti –<br />
Giovanissimi – Allievi. Questa iniziativa stà dando grandi soddisfazioni<br />
a giocatori, dirigenti ed allenatori, il motivo per cui la<br />
Società insiste sul settore giovanile, sperando di poter dare un<br />
futuro calcistico a questo nostro paese.<br />
Saranno presenti, come tutti gli anni, nel settore giovanile<br />
della Scuola Calcio i presidenti Michele Cerreta e Canio Scoca,<br />
gli Giuseppe Russo, Antonello Cirminiello, Mario Di Cairano,<br />
Donato Cicoira e Canio Toglia.<br />
Calitri, ragazzi della Scuola Calcio Polisportiva Calitri settore “Pulcini”<br />
da sinistra: Pietro Miele,Vito Di Milia, Francesco Di Guglielmo,<br />
Giuseppe Russo allenatore, Canio Stanco,Giuseppe Toglia, Lorenzo<br />
De Nicola,Vitantonio Rabasca, Gaetano Maffucci; prima fila: Davide<br />
Toglia, Giovanni Cestone, Carlo Venturi, Roman Tustanovyd, Enzo<br />
Margotta, Giuseppe Scoca.<br />
<strong>IL</strong> GIORNO DEI CIPRESSI<br />
Il silenzio delle ombre<br />
nei cimiteri<br />
il giorno dei cipressi<br />
per la festa del pianto<br />
in un rivederci<br />
invocando ricordi<br />
con i nostri morti.<br />
Novembre !<br />
preme il cuore<br />
quel fruscio di foglie<br />
che si lacera nel vento<br />
in una pioggia di dolori<br />
come un martirio<br />
di morte<br />
qualche lume<br />
ancora si accende<br />
poi lentamente si spegne<br />
con tristezza<br />
e d ora la tua preghiera<br />
e i tuoi ricordi<br />
per sempre vivi<br />
nella memoria. Manfredi<br />
Del Donno<br />
5<br />
Calitri, ragazzi della Scuola Calcio Polisportiva Calitri categoria Primi<br />
Calci da sinistra: Giuseppe Russo allenatore,Vittorio Cirminiello, Gianluca<br />
Maffucci, Michele Picciardi, Donato Gautieri,Vito Stanco,Alessandro<br />
Di Cairano, Michele Cerreta Presidente, Giuseppe Rosania; prima<br />
fila: Cosimo Bovio, Riccardo Rosania, Luca Orabona, Pietro Della Badia,<br />
Stefano Paglialonga, Giuseppe Cerreta.<br />
Calitri, ragazzi della Scuola Calcio Polisportiva Calitri settore “Esordienti”<br />
2001/02 da sinistra: Michele Cerreta Presidente,Alessandro<br />
Lucrezia, Mario Paglialonga, Roberto Cianci,Antonio Stanco, Gaetano<br />
Di Maio, Michele Cianci,Alessandro Di Cecca,Andrea Zarrilli,Antonello<br />
Cirminiello allenatore; prima fila: Pietro Di Napoli, Angelo<br />
Galgano, Nicola Fusco, Rocco Zarrilli, Antonio Maffucci, Antonio<br />
Orabona, Luca Orabona.<br />
Dopo molti anni di proficuo ed onesto lavoro<br />
il 1° settembre u.s. è andato in quiescenza<br />
il rag. Giovanni MAFFUCCI<br />
Direttore amministrativo della Scuola Media “A. Del Re”.<br />
Tutti i colleghi di lavoro, unitamente alla Redazione<br />
del Giornale, intendono manifestare la loro stima<br />
per il lavoro da lui svolto e illustrato<br />
col prestigio di una presenza sempre responsabile<br />
e stimolante.
<strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong> N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002<br />
lcuni anni fa Teresa Di Maio, parlan-<br />
Ado della confraternita dell’Immacolata<br />
Concezione, descriveva con poche<br />
efficaci parole l’atteggiamento dei calitrani<br />
nei confronti delle cerimonie funebri<br />
e della sepoltura: “Le popolazioni povere<br />
si sono sempre messe il problema<br />
della morte e delle celebrazioni dei riti<br />
ad essa connessi come un evento da affrontare<br />
con rigore e solennità. A Calitri<br />
la nascita, il matrimonio erano vissuti<br />
con semplicità e naturalezza e non richiedevano<br />
impegni particolari alle famiglie;<br />
la morte, invece, esigeva riti che<br />
comportavano spese e disponibilità sia<br />
della famiglia che della comunità d’appartenenza1”.<br />
La grande diffusione nel meridione<br />
del culto di San Michele, l’arcangelo che<br />
assiste le anime nel momento del trapasso,<br />
è un’ulteriore testimonianza dell’attenzione<br />
che queste<br />
popolazioni avevano<br />
nei confronti<br />
della morte. La più<br />
antica chiesa calitrana<br />
di cui si ha<br />
notizia era intitolata<br />
proprio a San Michele<br />
Arcangelo ed<br />
era legata in modo<br />
stretto alla cura dei<br />
defunti; alla chiesa<br />
facevano capo la<br />
confraternita laicale<br />
del Purgatorio,<br />
che aveva il compito<br />
di fornire ai suoi<br />
iscritti assistenza<br />
per i riti funebri e<br />
per le sepolture, e<br />
un Monte detto<br />
“dei Morti” 2.<br />
Nei secoli pas-<br />
sati i defunti si<br />
seppellivano nelle<br />
chiese o nelle immediate<br />
vicinanze<br />
di edifici sacri e<br />
tutte le principali<br />
fabbriche sacre di<br />
Calitri avevano sia<br />
tombe private sia<br />
EM<strong>IL</strong>IO RICCIARDI<br />
CIMITERI E SEPOLTURE<br />
IN CALITRI<br />
fosse comuni. Agli inizi del Seicento i<br />
principali luoghi di sepoltura erano due:<br />
la chiesa madre di San Canio e quella<br />
del convento francescano di San Sebastiano.<br />
Altre chiese furono usate in occasioni<br />
eccezionali, come la chiesa di Santa<br />
Sofia durante le epidemie di fine XV<br />
secolo o quella dell’Annunziata dopo il<br />
terremoto del 1694.<br />
Oltre che dai registri parrocchiali, che<br />
di solito costituiscono la fonte più diretta<br />
per la conoscenza delle usanze funebri di<br />
una comunità, si possono ricavare molte<br />
informazioni anche dalla lettura degli atti<br />
notarili. In questo caso sono stati utilizzati<br />
i testamenti di alcuni calitrani raccolti<br />
in un protocollo del notaio Nicolantonio<br />
Rosa 3, conservato nell’Archivio di<br />
Stato di Napoli, in modo da mettere in<br />
rilievo le differenti usanze e possibilità<br />
tra le diverse categoria di cittadini.<br />
Venezuela, Caracas luglio 2002, davanti alla chiesa di Nostra Signora di Pompei in occasione<br />
della visita del padre domenicano Eugenio Zabatta, da sinistra in piedi:Antonietta Campa in Panniello<br />
col marito Michele Panniello,Vittorio Melaccio, Michele Cioffari con occhiali scuri e pizzetto,<br />
Padre Eugenio Zabatta,Vittoria Galgano cognata del P. Eugenio,Antonietta in Bozza col<br />
marito Orazio Bozza, Mina in Cioffari e Rosetta Tozzolino in Simone.prima fila accoccolati:Marielba<br />
Martinez in Zabatta e il marito Giuseppe Luigi Zabatta (figlio di Pietro Zabatta e Vittoria<br />
Zabatta, e nipote di P. Eugenio), Juan Pedro Zabatta (bambino, figlio di Marielba e Guiseppe<br />
Luigi),Angela Zabatta (figlia di Pietro e Vittoria e nipote di P. Eugenio), Gerardo Maffucci si vede<br />
solo la testa, Giovanni Simone, Michele Galgano con la moglie Antonietta Lampariello.<br />
6<br />
Ad esempio, in un testamento del<br />
1605 Guglielmo Cioglia, persona di condizione<br />
agiata, abitante “ubi dicitur alle<br />
casi delli Cioglia”, chiede che i frati accompagnino<br />
in processione il suo corpo,<br />
che dovrà essere sepolto “dentro l’ecclesia<br />
de Santo Sebastiano de Calitro alla<br />
sepoltura delli frati con libre 10 de cera<br />
all’exequie funerali” e “vestito col’habito<br />
di san Francesco per sua devozione”. Per<br />
le esequie lascia 20 ducati e 5 carlini ai<br />
frati e inoltre, come opere di bene, lascia<br />
10 ducati per la costruzione della cappella<br />
di Santa Maria della Santa Croce, 5<br />
carlini “per l’anima sua” alla cappella del<br />
Santissimo Sacramento e altri 5 carlini<br />
alla cappella del Gesù. Infine lascia alla<br />
chiesa di “Santa Maria dello Monte” 5<br />
carlini “che lo arciprete ne compre ogli<br />
per la lampa, e detto arciprete habia cura<br />
di farla allumare in castiello” 4.<br />
La cappella del<br />
Gesù, quella del<br />
Santissimo Sacramento<br />
e quella di<br />
Santa Maria di<br />
Monte Serrato erano<br />
cappelle laicali<br />
istituite in Calitri a<br />
scopo di beneficenza.<br />
Nel 1534<br />
queste cappelle<br />
erano in tutto sette;<br />
oltre alle tre già citate<br />
esistevano anche<br />
quelle di San<br />
Bernardino, San<br />
Rocco, San Canio<br />
e del Santissimo<br />
Rosario 5.<br />
Molti calitrani<br />
sceglievano come<br />
luogo di sepoltura<br />
la chiesa del con-<br />
vento di San Sebastiano;<br />
quelli di<br />
condizione più<br />
umile si facevano<br />
inumare nella fossa<br />
comune 6,mentre le<br />
persone più facoltose<br />
possedevano<br />
sepolture private,
N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002 <strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong><br />
come Donato Insengola, abitante “alla<br />
strata del Annunciata iuxta bona aliorum<br />
de Insengola” (cioè nelle case della sua<br />
famiglia, al centro di Calitri, nella parte<br />
migliore dell’abitato), che nel suo testamento<br />
chiedeva di essere sepolto “nella<br />
sepoltura di casa Insengola 7”. Giovanni<br />
Antonio Di Napoli, abitante sopra la chiesa<br />
di San Canio, aveva la tomba “di casa<br />
sua” nella chiesa di San Sebastiano. Dai<br />
testamenti si vede che nella chiesa del<br />
convento esistevano anche le sepolture<br />
utilizzate da alcune confraternite 8.<br />
Non sempre le offerte erano in denaro:<br />
nel 1608 Camilla Scoca, abitante alla<br />
“strata de la posterla”, destinava “vinti<br />
mezzetti di grano” ai frati e “dece mezzetti<br />
di grano 9” alle monache dell’Annunziata<br />
perché pregassero per l’anima sua.<br />
La maggior parte dei calitrani preferiva<br />
tuttavia farsi seppellire nella chiesa madre,<br />
intitolata all’Assunta e a San Canio.<br />
Sul sagrato della chiesa esisteva il cimitero<br />
per le sepolture comuni, tenuta in cattive<br />
condizioni, mentre l’interno ospitava<br />
cappelle private e sepolture confraternali<br />
10. Oltre alle spese per la sepoltura, i cittadini<br />
di solito lasciavano “alli preiti del<br />
ecclesia di Santo Canio maggiore di Calitro<br />
tutto quello loro tocca di messe, processione<br />
et altro secondo il solito”.<br />
Le cappelle private appartenevano alle<br />
famiglie più importanti del paese. La<br />
cappella dei Gesualdo, principi di Venosa,<br />
conti di Conza e feudatari di Calitri,<br />
intitolata ai Santi Filippo e Giacomo, era<br />
la seconda sul lato sinistro della navata;<br />
ma i principi mantenevano il patronato<br />
anche sulla chiesa di Santa Maria alla<br />
Ripa, vicinissima al castello, e sul convento<br />
di San Sebastiano dove, come ricorda<br />
Vito Acocella, era sepolta una nobildonna<br />
di casa Gesualdo 11; comunque<br />
la principale sepoltura dei Gesualdo era<br />
la cappella di Santa Maria delle Grazie,<br />
nella cattedrale di Conza, decorata di finissimi<br />
marmi e sculture, con l’altare privilegiato<br />
sul quale era collocato il quadro<br />
della Madonna delle Grazie commissionato<br />
dal cardinale Alfonso Gesualdo 12.<br />
In un testamento del 1611 Lucrezia<br />
Germano eleggeva a sua sepoltura nella<br />
chiesa madre la tomba “delli Balasci”<br />
(cioè della famiglia Balascio), lasciando<br />
un’offerta di 5 carlini alla chiesa della<br />
Madonna della Foresta e donando alla<br />
chiesa di San Canio “la tovaglia sua di<br />
seta negra che si metta alla croce 13”.<br />
Nel 1609 “Todescha Fruscio”, vedova<br />
del “quondam Donato de Anglesio” e<br />
appartenente a una famiglia molto ricca<br />
(sia i fratelli sia il suocero erano notai),<br />
disponeva nel suo testamento che “lo<br />
corpo suo sia sepellito dentro l’ecclesia<br />
di Santo Canio magiore di Calitro alla<br />
sepoltura della cappella de la casa di notare<br />
Giovanni Anglese suo socero 14”. All’atto<br />
notarile è allegato anche un “inventario<br />
delle robbe lasciate da Todescha<br />
Fruscio (…) fatto ad istantia de Cesare e<br />
Bartolomeo Fruscio”; evidentemente per<br />
i due ricchi fratelli Frucci (nel 1623 il<br />
notaio Bartolomeo Frucci fu sindaco di<br />
Calitri) nei patti matrimoniali della sorella<br />
defunta c’era ancora qualcosa da<br />
discutere 15.<br />
Germania, Freiburg i coniugi M. Antonia<br />
Rubino e Salvatore Zabatta ( Tor’Torr’ haland’)<br />
il 26 di ottobre hanno festeggiato il<br />
loro 50° anniversario di matrimonio. Gli<br />
auguri più sentiti e sinceri dal figlio Giovanni<br />
con la moglie e il nipote, degli amici e<br />
della Redazione del giornale.<br />
Mentre i più abbienti potevano programmare<br />
con cura il proprio funerale,<br />
stabilire dove essere sepolti e lasciare offerte<br />
per la celebrazione di messe in memoria,<br />
per i cittadini poveri la scelta era<br />
limitata; nel 1607 Domenico Cennarulo,<br />
che abitava a casa del cugino Luciano<br />
“ubi dicitur la strata di santo Petro seu lo<br />
puzzo”, sceglieva la chiesa madre, dichiarando<br />
di contentarsi di “quella sepoltura<br />
che piacerà a detto Luciano suo herede<br />
16”, mentre nello stesso anno “Giovanni<br />
de Angelo Torciano”, abitante “alla<br />
strata di piedi”, chiedeva di essere sepolto<br />
“alla sepoltura dello comune con tanta<br />
cura quanta piacerà ad Angelella sua moglie,<br />
che per essere povero detto testatore<br />
si remette a detta Angelella 17”.<br />
Nella chiesa di San Canio fu sepolto<br />
nel 1672 l’arcivescovo di Conza, Jacopo<br />
Lente (o Lenzio), morto mentre si trovava<br />
ospite dei principi Ludovisi nel castello<br />
di Calitri 18.<br />
7<br />
* * *<br />
L’uso di seppellire i defunti nelle<br />
chiese cominciò a essere abbandonato<br />
all’inizio del XIX secolo e durante il decennio<br />
francese (1806-1815) anche nel<br />
Regno di Napoli fu decretato che i cimiteri<br />
fossero costruiti lontano dall’abitato.<br />
Così, nei primi decenni dell’Ottocento,<br />
l’amministrazione comunale di Calitri<br />
deliberò la costruzione di un cimitero extraurbano<br />
e, dopo molte discussioni, individuò<br />
una zona a ovest del paese, a circa<br />
un chilometro di distanza dall’abitato.<br />
Nei tempi antichi questa località era<br />
chiamata Cicondella e, per la sua felice<br />
esposizione a sud, era ricca di vigneti e<br />
oliveti, come è ricordato anche in un’epigrafe<br />
che venne collocata nella cappella<br />
della congregazione del Purgatorio, all’interno<br />
del nuovo cimitero 19. L’epigrafe<br />
indica come data di apertura del cimitero<br />
l’anno 1850 e, secondo alcuni documenti<br />
qui riportati, nell’agosto del 1842 i lavori<br />
erano già incominciati.<br />
I terreni prescelti per la costruzione<br />
del cimitero, estesi per circa un ettaro<br />
(quasi tre moggia), appartenevano a<br />
Giuseppe Margotta (1 moggio e tre misure)<br />
e a Giambattista Cubelli (1 moggio<br />
e una misura), ai quali, come risarcimento<br />
dei suoli espropriati, fu offerto<br />
“un luogo nel Pascone dell’abitato, proprietà<br />
del Comune, vicino al cimitero<br />
dei colerosi 20”.<br />
I due proprietari, molto contrariati,<br />
ricorsero all’Intendenza di Avellino e al<br />
Ministero degli Interni contro la decisione<br />
dell’amministrazione, adducendo le<br />
ragioni più disparate e contraddittorie per<br />
dimostrare che il luogo indicato per il<br />
nuovo camposanto non era adatto; tra i<br />
motivi elencati c’erano “la natura cretacea<br />
del terreno, soggett’a crepolarsi nella<br />
stagione estiva, ed a scavarsi nello inverno”,<br />
“la lunga distanza dall’abitato” e il<br />
“sito accanto a una delle principale strade<br />
pubbliche, del continuo trafficata dalla<br />
popolazione <strong>21</strong>”.<br />
Giuseppe Margotta in particolare sosteneva<br />
che il suolo di sua proprietà non<br />
poteva essere utilizzato “per essere alla<br />
frana soggetto, perché rasente la strada<br />
pubblica che mena a una fontana, e perché<br />
posto in luogo assai vicino al paese<br />
22”; la decisione del sindaco, secondo<br />
Margotta, serviva solo a favorire alcuni<br />
cittadini, amici o parenti, proprietari di<br />
altri suoli che rischiavano l’esproprio. La<br />
vertenza durò alcuni anni ma, dopo una<br />
lunga serie di perizie, opposizioni e ricorsi,<br />
i funzionari del Ministero dell’Interno<br />
diedero torto ai proprietari dei suoli<br />
espropriati e Calitri ebbe il nuovo cimitero.
<strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong> N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002<br />
DOCUMENTI<br />
Napoli, Archivio di Stato, Ministero<br />
dell’Interno. II inventario,vol. 5628, inc.<br />
13, fogli non numerati<br />
[1 ottobre 1841]<br />
A Sua Eccellenza il ministro Segretario<br />
di Stato degli affari interni (Nicola<br />
Santangelo)<br />
Vito Margotta di Giuseppe e Giambattista<br />
Cubelli fu Antonio del Comune<br />
di Calitri nel Principato Ulteriore reclamano<br />
a V. E. onde non si approvi la costruzione<br />
ivi del camposanto in un di loro<br />
fondo, non atto a sostenere la durata delle<br />
fabbriche, sia per la natura cretacea del<br />
terreno, soggett’a crepolarsi nella stagione<br />
estiva, ed a scavarsi nello inverno, sia<br />
per la lunga distanza dall’abitato, e pel<br />
sito accanto a una delle principale strade<br />
pubbliche, del continuo trafficata dalla<br />
popolazione. A ciò si aggiunge che l’appaltatore<br />
ha ripetuto le proteste di non<br />
poterlo ivi edificare, mercé garantia da<br />
sua parte, essendo i lavori soggetti a deperimento<br />
fral termine voluto dalla legge,<br />
comunque costrutti, ed in opposizione e<br />
qualunque osservazione portata dall’ingegnere<br />
Tango, o alle istanze del decurionato,<br />
onde iscampare i loro poderi più<br />
atti a tale stabilimento pel sito, qualità<br />
del terreno, e stabilità delle fabbriche.<br />
Quindi gli esponenti pregano V. E. di<br />
accogliere le presenti doglianze, commettere<br />
su di esse una esatta verifica, in-<br />
dipendentemente dal decurionato, o altri<br />
particolari del Comune stesso, e facend’osservare<br />
i regolamenti all’uopo disporre<br />
che in conformità di essi si edifichi<br />
il camposanto, non a capriccio, con<br />
Lavena Ponte Tresa 20 gennaio 2002, battesimo della piccola Alessia Maria Maggiore, da sinistra:<br />
Olivio Rossi (l’angunes)’ bisnonno, Franco e Rossana Maggiore, nonni paterni di Velletri, Pina Fierravanti<br />
la mamma con la bimba Alessia Maria, Stefano Maggiore il papà, i nonni Maria Rossi<br />
(l’angunes)’, e Nicola Fierravanti (u’ pamp’llin’), accanto alla mamma la bisnonna Angiolina Santoro<br />
(m’nacegghia).Auguri vivissimi dalla Redazione del giornale.<br />
Belgio, Gilly 25 febbraio 2002, circondati da amici e parenti Donato Rubino e la moglie Teresa<br />
Senerchia festeggiano i loro 50 anni di matrimonio, da sinistra: RolandoMercurio, Veronica-<br />
Galgano, si vede solo la testa, Lidia Galgano col vestito bianco, Maria Germana con occhiali,<br />
Lucia Galgano, con una folta capigliatura, Linzè Rubino, Linda Rubino, Marianna Borea, Giannina<br />
in Capossele, Giuseppe Metallo si vede solo la fronte,Vito Melaccio con cravatta, Silvia<br />
Cianci, Maria Catano, madama Cilibetta, Vittorio Scoca; seduti: Vincenzo Rubino, Donato<br />
Rubino e Teresa Senerchia di Andretta i festeggiati, Michele Rubino figlio dei festeggiati. La Redazione<br />
del giornale porge tantissimi auguri di felicitazione.<br />
8<br />
danno del publico, ed in pregiudizio de’<br />
supplicanti non solo, che della legge, e<br />
delle rette intenzioni delle autorità superiori<br />
della provincia.<br />
Vito Margotta<br />
Giambattista Cubelli<br />
[s.d.]<br />
A Sua Eccellenza il ministro degli<br />
affari interni<br />
Eccellenza, Giuseppe Margotta del<br />
Comune di Calitri in Provincia di Principato<br />
Ultra pieno di fidanza ricorre all’Eccellenza<br />
Vostra per ottener giustizia<br />
sul fatto che con massima ingenuità l’espone.<br />
Allorché l’intendente della Provincia<br />
inviò per la prima volta in Calitri<br />
l’ingegner Tango onde conoscere qual<br />
luogo fosse più opportuno per l’edifizio<br />
del camposanto questo elesse un territorio<br />
del supplicante. L’appaltatore però<br />
unanimemente col Decurionato si opposero<br />
alla sentenza del perito stimando il<br />
territorio prescelto non adatto all’uopo<br />
per essere alla frana soggetto, perché rasente<br />
la strada pubblica che mena a una<br />
fontana, e perché posto in luogo assai<br />
vicino al paese. Si ripeté la perizia da<br />
un’altro ingegnere, e questi stimò più<br />
adattato per la circostanza un territorio di<br />
don Canio Vitamore. Ma fu ribaltata pure<br />
la seconda perizia però non dall’appaltatore,<br />
o dal Decurionato, si vero dal
N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002 <strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong><br />
sindaco per favorire il menzionato Vitamore<br />
col quale è unito con stretti vincoli<br />
di parentela. Si fece in fine la terza perizia<br />
da Tango, il quale, quandunque segretamente<br />
avesse confessato che il territorio<br />
di Vitamore poteva senza ostacoli<br />
servire per l’edifizio del camposanto, pure<br />
nella dichiarazione solenne del suo<br />
parere confermò la sentenza che aveva<br />
dato la prima volta onde col danno altrui<br />
compiacere il sindaco. Ella, che con<br />
sommo accorgimento, e dirittura ministra<br />
la giustizia potrà solamente dare le<br />
necessarie disposizioni che più idonee le<br />
sembreranno. Le bacio la mano.<br />
[20 agosto 1842]<br />
Intendenza della provincia di Principato<br />
Ulteriore<br />
(…) le deduzioni del Margotta sono<br />
insussistenti e provengono unicamente<br />
dal dispiacere di vedere occupata una<br />
porzione di un suo fondo.<br />
Il sito per costruirci quel camposanto<br />
fu in principio prescelto da un ingegnere<br />
ed in replicate verifiche fattene eseguire<br />
da altri ingegneri per le opposizioni trovate<br />
poi insussistenti fu riconosciuto idoneo<br />
al bisogno. Se ne trova inoltre aggiudicato<br />
l’appalto, i lavori si trovano incominciati<br />
e l’opera è in costruzione.<br />
Non merita perciò ascolto l’interessato<br />
ricorso del Margotta.<br />
NOTE<br />
Per l’Intendente il segretario generale<br />
Carlo Cipriani<br />
1 T. DI MAIO, Le tradizioni religiose di Calitri e<br />
la cura dei defunti nell’Arciconfraternita,inL’Arciconfraternita<br />
dell’Immacolata Concezione di Calitri,<br />
a cura di V. A. Cerreta e G. Cioffari, I, Bari 1997, pp.<br />
125-140.<br />
2 Sulla chiesa di San Michele C. ZARR<strong>IL</strong>LI, La<br />
congregazione del Purgatorio o “Pio Monte dei<br />
Morti”, in L’Arciconfraternita…, cit., I, pp. 167-171;<br />
E. RICCIARDI, Antiche chiese di Calitri, in “Il Calitrano”,<br />
n.s., 7 (1998), pp. 13-15.<br />
3 Napoli, Archivio di Stato (d’ora in poi ASN),<br />
Notai altre province,scheda 75, prot. 1, notaio Nicolantonio<br />
Rosa. Gli atti vanno dal 1605 al 1611.<br />
4 Ivi, f. 25 [1605].<br />
5 V. ACOCELLA, Storia di Calitri [1946], r.a., Calitri<br />
1984, p. 73.<br />
6 ASN, Notai altre province,scheda 75, prot. 1,<br />
f. 59 [1606], testamento di Francesco Toglia; f. 75<br />
[1608], testamento di Laura de Hettorno, “e li frati di<br />
detta ecclesia siano chiamati ad accompagnare lo<br />
corpo suo alla sepoltura, e preghino Dio per l’anima<br />
sua”; f. 76 [1608], testamento di Camilla de Guglielmo<br />
Scoca.<br />
7 Ivi, f. 45 [1606]. Nel 1623 un Donato Insengola<br />
figura tra gli Eletti dell’amministrazione municipale<br />
di Calitri, guidata dal sindaco Bartolomeo Frucci.<br />
Cfr. E. RICCIARDI, I sindaci di Calitri, in “Il Calitrano”,<br />
n.s., 17 (2001), pp. 11-13.<br />
New Rochelle New York 5° Island Park, Picnic annuale dei Calitrani, 29 giugno 2002, in piedi da sinistra<br />
a destra: Lucy Galgano Fasolino, Lisabeth Bongo,Alfonso Galgano, Maria Margotta Basile; seduti:<br />
Grazia Basile, Roberto Margotta Bongo, Luisa Galgano.<br />
8 ASN, Notai altre province,scheda 75, prot. 1,<br />
f. 79 [1608], testamento di Superna de Jacobo, vedova<br />
di Paduano de Cicoira, che chiede di essere tumulata<br />
nella “sepoltura della Santissima Madonna degli<br />
Angeli”.<br />
9 ASN, Notai altre province,scheda 75, prot. 1,<br />
f. 76 [1608].<br />
10 Angelo Lombardi, abitante alla Posterla, nel<br />
1606 sceglieva di essere sepolto “nella ecclesia di<br />
Santo Canio magiore di Calitro alla sepoltura delli<br />
confrati del Jesu”. Ivi, f. 46 [1606]. La cappella del<br />
Gesù era la prima sul lato sinistro della navata. Cfr.<br />
G. CIOFFARI, Calitri. Uomini e terre nel Cinquecento,<br />
Bari 1996.<br />
11 Cfr. V. ACOCELLA, op. cit., p. 68.<br />
12 Sulla cattedrale di Conza cfr. Curia Arcivescovile<br />
di S. Angelo dei Lombardi, ms. del 1691,<br />
D.A. CASTELLANO, Cronica conzana,riportata in parte<br />
in G. CHIUSANO, La Cronista conzana, Conza della<br />
Campania 1983; G.B. Pacichelli, Il regno di Napoli<br />
in prospettiva [1703], I, r.a., Bologna 1997, pp. 304-<br />
305; F. UGHELLI, Italia sacra, II ediz., VI, Venetiis<br />
MDCCXX, coll. 797-829; F. P. LAVIANO, La vecchia<br />
Conza e il castello di Pescopagano, Trani 1924;<br />
G. CHIUSANO, Memorie conzane, Lioni 1969; A. CE-<br />
STARO, Le diocesi di Conza e Campagna nell’età della<br />
Restaurazione, Roma 1971; G. FELICI, Il principato<br />
di Venosa e la contea di Conza dai Gesualdo ai<br />
Boncompagni Ludovisi,a cura di A. CAPANO,Venosa<br />
Calitri, 22 settembre 2001,Antonietta Tozzi<br />
(nipote a Salvator’ p’nd’liggh’) e Pietro Margotta<br />
(figlio a Mario r’ c’c’nieggh’) hanno coronato<br />
il loro sogno d’amore nella chiesa<br />
parrocchiale di San Canio.<br />
9<br />
1992; E. RICCIARDI, Conza in Campania dopo il terremoto<br />
del 1694, in “I Beni Culturali. Tutela e conservazione”,<br />
1/1997, pp. 16-18; G. FRATIANNI, La<br />
cattedrale di Conza. Note archeologiche e architettoniche,in<br />
“Civiltà altirpina”, n.s., 1990/2, pp. 8-14;<br />
E. RICCIARDI, Conza in età moderna. 1- Dal 1494 al<br />
1696, in “Il Calitrano”, n.s., 11 (1999), pp. 13-17; ID.,<br />
Conza in età moderna. 2 – Una descrizione del 1713,<br />
in “Il Calitrano”, n.s., 12 (1999), pp. 12-14; ID., Conza.<br />
Santa Maria Assunta, in Santuari della Campania,a<br />
cura di U. DOVERE,Napoli 2000, pp. 329-330.<br />
13 ASN, Notai altre province,scheda 75, prot. 1,<br />
f. 90 [1611].<br />
14 Ivi, f. 82. La cappella della famiglia Inglese,<br />
intitolata a Santa Maria di Costantinopoli, si trovava<br />
sul lato sinistro della navata; cfr. G. CIOFFARI, op.<br />
cit., p.. I protocolli del notaio Giovanni Inglese sono<br />
conservati nell’archivio di Stato di Avellino.<br />
15 Ivi, f. 84. Sui patti matrimoniali cfr. E. RIC-<br />
CIARDI, Contratti matrimoniali secenteschi in Calitri,<br />
in “Il Calitrano”, n.s., 8 (1998), pp. 10-12.<br />
16 La cappella della famiglia Cennarulo, intitolata<br />
alla Santissima Trinità, si trovava sul lato sinistro<br />
della navata; cfr. G. CIOFFARI, op. cit.. Cfr. anche<br />
ASN, Notai altre province,scheda 75, prot. 1, f. 100<br />
[1610], testamento di Giuseppe “de Fruccia”, che<br />
chiede di essere sepolto nella chiesa madre “alla sepoltura<br />
di Matteo Cennarulo suo cognato”.<br />
17 Ivi, f. 59 [1607].<br />
18 Cfr. F. UGHELLI, op. cit., II ediz., VI, col. 826.<br />
19 “Hic olim/ vites oleaeque crescebant/ nunc in<br />
hypogaeo/ fidelium exuviae qiuescunt/ et in sacello<br />
superstrato/ pro ipsis hostia offertur munda/ qui convenitis/<br />
preces que lacrymas effundite/ ac in spem<br />
futurae resurrectionis/ animum erigite/ opus exercitandum<br />
curavit/ sodalitas Purgatorii/ Rectore d. Nicolao<br />
Berrilli / A. R. S. MDCCCLV”. Brevi notizie<br />
sul cimitero di Calitri in V. ACOCELLA, op. cit., pp.<br />
142-144 e in G. ACOCELLA, Calitri. Vita di un grosso<br />
borgo rurale dell’alta Irpinia dal 1861 al 1971,Calitri<br />
1977, pp. 23-24.<br />
20 ASN, Ministero dell’Interno. II inventario,<br />
vol. 5628, inc. 13, fogli non numerati. Il cimitero<br />
per i cittadini morti nel corso delle epidemie di colera<br />
si trovava in località Ripa di Mare, dove sorgeva<br />
anche una piccola edicola con l’immagine della Vergine<br />
(la Madonnella); sull’area dell’antico camposanto<br />
nel XX secolo venne costruito il campo sportivo.<br />
Cfr. V. ACOCELLA, op. cit., p. 144.<br />
<strong>21</strong> ASN, Ministero dell’Interno. II inventario,<br />
vol. 5628, inc. 13, fogli non numerati [1841-42].<br />
22 Ivi.
<strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong> N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002<br />
rima del 1946 gli scolari calitrani che<br />
Palla conclusione delle scuole elementari<br />
desideravano continuare gli studi, erano<br />
costretti a trasferirsi in altri comuni, se<br />
non proprio ad Avellino e Salerno, almeno<br />
a Sant’Angelo dei Lombardi o a Lacedonia.<br />
Era questo un lusso che potevano<br />
permettersi soltanto le famiglie economicamente<br />
più agiate.<br />
L’efficienza delle scuole elementari<br />
istituite a Calitri fin dal 1861, grazie anche<br />
all’opera di bravi maestri, menzionati<br />
e ricordati sempre con immensa stima dai<br />
nostri nonni e dai nostri genitori1,aveva stimolato anche negli artigiani, commercianti,<br />
agricoltori e contadini l’amore per<br />
la conoscenza e l’aspirazione ad “avviare<br />
agli studi” i propri figli, quando questi si<br />
mostravano intelligenti e volenterosi.<br />
Ma non era cosa facile, specialmente<br />
nei primi anni 40!.<br />
Si faceva ricorso alle preparazioni private.<br />
Instancabile era l’attività svolta dall’arciprete<br />
prof. Don Antonio Rossi, dal<br />
prof. Luigi Zampaglione<br />
e, in particolare,<br />
dal sacerdote<br />
don Giovanni Berrilli,<br />
oriundo calitrano,<br />
“sfollato” da<br />
Napoli a causa degli<br />
eventi bellici.<br />
Per compensi irrisori,<br />
impartivano<br />
lezioni in tutte le<br />
materie. Io facevo<br />
parte dei numerosissimi<br />
alunni di<br />
don Giovanni; la<br />
preparazione costava,<br />
se non ricordo<br />
male, circa 500 lire<br />
al mese; le lezioni<br />
si svolgevano in<br />
un’umile abitazio-<br />
ne, il cui ingresso<br />
era situato nel più<br />
stretto dei vicoletti<br />
della “Ripa”.<br />
Alla fine di uno<br />
o più anni scolasti-<br />
MICHELE CICOIRA<br />
COME ARRIVÒ A CALITRI<br />
LA SCUOLA MEDIA<br />
Era l’Anno Scolastico 1945-’46<br />
ci si dovevano, comunque, sostenere – da<br />
privatisti – i relativi esami nei luoghi in<br />
cui ciò era possibile. Ma come raggiungerli?<br />
Come trovarvi un punto d’appoggio?<br />
Il primo ostacolo era già costituito dagli<br />
esami di ammissione alla scuola media:<br />
bisognava recarsi almeno a Sant’Angelo<br />
dei Lombardi o a Lacedonia. Eravamo,<br />
però, in tempo di guerra e non esistevano<br />
mezzi di trasporto!<br />
Nel 1941 mio fratello ed i suoi amici<br />
raggiunsero Sant’Angelo a piedi, seguendo<br />
la linea ferroviaria (ferrovia, ferrovia<br />
si diceva allora), disattivata in quel<br />
periodo, trasportando il proprio bagaglio<br />
a dorso di mulo, preso a noleggio per<br />
l’occasione. Nel 1943, fu il turno del<br />
mio gruppo. La situazione delle strade<br />
era ancora peggiorata in quanto le truppe<br />
tedesche in ritirata avevano fatto saltare<br />
tutti i ponti, grandi e piccoli, per tagliare<br />
la strada alle truppe di liberazione inseguitrici.<br />
Fui, però, più fortunato: un ita-<br />
Calitri scuola elementare anno scolastico 1974/75 da sinistra in piedi: Maddalena Caputo,<br />
Antonietta Russo, Maria Concetta Nigro, Maria Antonietta Rinaldi, Gaetanina Cestone in<br />
Ricciardi la maestra,Vincenza Di Carlo, Angela Di Cecca; prima fila: Gerardina Rosalia,<br />
Eleonora Di Napoli,Teresa Leone, Franca Maria Di Cecca,Antonietta Ziccardi, Marilena<br />
Mazzeo,Angela Di Cairano.<br />
10<br />
lo-americano, cugino di mio padre, accompagnato<br />
da altre personalità statunitensi<br />
facenti parte della Commissione<br />
UNRRA (addetta agli aiuti alle popolazioni<br />
sinistrate) era venuto a trovarci con<br />
un mezzo militare anfibio (praticamente<br />
una barca a motore fornita di ruote), io e<br />
il mio amico Costantino Frucci ne approfittammo<br />
e, caricati su questo automezzo,<br />
anche se coperti da uno spesso<br />
strato di polvere e con lo stomaco in<br />
subbuglio, riuscimmo ad arrivare a<br />
Sant’Angelo.<br />
Di fronte a tutte queste difficoltà qualcosa<br />
bisognava pur fare!<br />
Il 17 ottobre 1945, un gruppo di 20<br />
cittadini (professionisti, artigiani, piccoli<br />
commercianti) si riunì nel gabinetto del<br />
sindaco “per la costituzione di una società<br />
allo scopo di istituire una scuola<br />
media nel Comune di Calitri”.<br />
L’iniziativa ebbe successo: furono immediatamente<br />
poste in essere tutte le opportune<br />
procedure, quali raccolta delle<br />
iscrizioni, reperimento<br />
dei locali,<br />
istanza al Provveditorato<br />
agli Studi, ricerca<br />
degli insegnanti<br />
ecc. Il Provveditore,<br />
dopo un<br />
suo sopralluogo,<br />
autorizzava, in data<br />
27.11.1945, il funzionamento<br />
delle<br />
tre classi di scuola<br />
media, proponendo<br />
contemporaneamente<br />
che la presidenza<br />
del comitato<br />
venisse assunta dal<br />
Sindaco “per dare<br />
maggiore e migliore<br />
garanzia di serietà<br />
e dignità alla<br />
scuola, evitando<br />
così di dar luogo a<br />
sospetti di speculazioni<br />
private”.<br />
La Giunta Municipale,<br />
con deli-
N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002 <strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong><br />
bera n. 71 del 1° dicembre 1945, sentito<br />
il parere favorevole del Comitato, con<br />
la motivazione sopra riportata, nominava<br />
Presidente il sindaco dott. Ing. Michele<br />
Di Cairano. La Giunta stessa, contestualmente,<br />
chiariva: “Il Comune di Calitri,<br />
con tale nomina, non intende assumere<br />
alcun impegno per oneri di carattere<br />
finanziario nei confronti della<br />
suddetta scuola”. E non aggiungeva<br />
altro…<br />
Intanto, in quegli stessi giorni – me<br />
l’ha fatto ricordare l’amico Giovanni<br />
Acocella – noi candidati alunni andavamo,<br />
di nascosto, a curiosare sull’andamento<br />
dei lavori di pulizia che i nostri<br />
genitori, scope, secchi e stracci alla mano,<br />
svolgevano proprio nei locali dell’ultimo<br />
piano del Municipio, adiacenti all’ex<br />
terrazza, messi a disposizione dalla<br />
Giunta per l’insediamento della Scuola<br />
Media.<br />
Il 5 dicembre 1945 ebbero inizio le<br />
lezioni. Il tutto in meno di due mesi!<br />
Si erano formate tre classi: una 1° di<br />
12 alunni, una 2° di 7 alunni ed una 3° di<br />
13 alunni (Abate Vittorio, Acocella Giovanni,<br />
Alifano Giuseppina, Carola Federico,<br />
Cerreta Concetta, Cicoira Michele,<br />
Del Re Giovanni, De Rosa Carlo, De Rosa<br />
Orazio, Galgano Vincenzo, Trofa Enrico,<br />
Vallario Vincenzo, Zampaglione Vincenzo).<br />
La frequenza costava, se ben ricordo,<br />
dalle 2.000 alle 3.000 Lire al mese<br />
e, pertanto, molti genitori non abbandonarono<br />
gli insegnanti privati, molto più a<br />
“buon mercato”. Furono nominati i seguenti<br />
insegnanti:<br />
Prof. Ing. Michele Della Badia, Preside<br />
Matematica e Disegno<br />
Prof. Mario Cerreta<br />
Materie letterarie<br />
Prof. Arciprete Don Antonio Rossi<br />
Francese e Religione<br />
Prof. Canio Di Maio<br />
Educazione Fisica maschile e Lavoro<br />
Prof.ssa M. Luisa Acocella<br />
Educazione Fisica femminile e Lavoro<br />
i quali, naturalmente, percepivano stipendi<br />
puramente simbolici.<br />
Il funzionamento della scuola (ovviamente<br />
privata) procedeva con regolarità<br />
e con buona dose di serietà e severità.<br />
Continuavano, incessanti, le richieste<br />
al Ministero ed al Provveditore<br />
per ottenerne la trasformazione in<br />
“scuola regia o pareggiata”. Esiste, in<br />
proposito, la seguente comunicazione<br />
del Provveditore al Sindaco di Calitri,<br />
datata 28.03.1946: “Pur riconoscendo<br />
degna di considerazione l’istituzione di<br />
scuola regia o pareggiata in codesto<br />
Comune, è necessario che intervenga<br />
prima l’autorizzazione definitiva al funzionamento<br />
da parte del Ministero al<br />
Calitri 1937 - La famiglia Di Maio (Uardij zappator’), da sinistra in piedi:Antonio Di Maio,<br />
Anna Di Maio, Carmela Di Maio, Maria Di Maio, Michele Di Maio; prima fila: Francesca Di<br />
Cairano (1894-1967), Vittorio Di Maio (in fasce), Vincenzo Di Maio, Vincenzo Di Maio<br />
(1898-1975) invalido della guerra ’15-’18, Cavaliere di Vittorio Veneto, per 40 anni vigile<br />
urbano.<br />
quale è stata già avanzata la relativa<br />
domanda”.<br />
Si avvicinava, intanto,la fine dell’anno<br />
scolastico, con la triste prospettiva di<br />
dover sostenere ancora fuori sede, gli<br />
esami da privatisti. Proprio in extremis,<br />
però, ci fu lanciata un’ancora di salvataggio:<br />
il Provveditore, appena in tempo<br />
utile, concesse l’autorizzazione a sostenere,<br />
sempre da candidati privatisti, ma<br />
a Calitri, gli esami di licenza media, di<br />
idoneità alle classi intermedie e di am-<br />
11<br />
missione alla scuola media, sotto la presidenza<br />
di un Commissario governativo,<br />
che per l’occasione fu nominato il preside<br />
prof. Augusto Cavaliere di Avellino.<br />
I risultati degli esami nella scuola media<br />
furono piuttosto deludenti. Più incoraggianti<br />
furono, invece, gli esami di ammissione<br />
alla scuola media ai quali parteciparono,<br />
con risultati abbastanza positivi,<br />
oltre 50 alunni.<br />
Un duro ostacolo era stato superato e<br />
sembravano aprirsi buone prospettive per<br />
Calitri 7 luglio 2001, decimo compleanno di Paolo Cerreta, da sinistra in piedi: Elvira Nannariello,<br />
Giulio Cerreta, Francesca Maffucci, Mara Sanapo con occhiali, prima fila: Gianluca<br />
Maffucci, Cerreta Paolo di Vito Alfredo, il festeggiato, Giuseppe Cerreta il nonno, Federica<br />
Belmonte di Giovanni con camicetta a quadretti,Angela Fasano di Giuseppe,Alessio Codella<br />
di Michele.
<strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong> N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002<br />
il successivo anno scolastico 1946/47.<br />
Non fu proprio così, perché alla 1° classe<br />
si iscrissero soltanto 16 alunni! Il mancato<br />
riconoscimento legale della scuola, con<br />
la conseguente incertezza di prospettive e<br />
di costi, aveva bloccato gli scettici (che,<br />
ovviamente, non mancano mai!), i genitori<br />
delle ragazze (che temevano di dover<br />
poi mandare le figlie lontano da casa) ed<br />
anche quei genitori le cui risorse economiche<br />
non erano compatibili con il costo<br />
delle rate mensili di frequenza.<br />
Nel suo secondo anno di vita, la scuola<br />
ebbe quasi lo stesso numero di alunni<br />
dell’anno precedente: 16 in 1°, 11 in 2° e<br />
3 in 3°. Naturalmente era ancora privata!<br />
Ancora una volta., in data 19.04.1947, il<br />
Sindaco ne chiedeva il “riconoscimento<br />
legale” che, riferito all’anno scolastico<br />
1946/47, fu finalmente decretato dal Ministro<br />
(Gonella) in data 28.06.1947, cioè<br />
ad anno scolastico ormai concluso. Si<br />
era così aperta la strada alla Scuola Media<br />
Statale di Calitri che, nel corso degli<br />
anni successivi, molto frequentata da<br />
alunni locali e forestieri, andò strutturandosi<br />
sempre meglio, acquistando grande<br />
prestigio, grazie all’impegno di direzioni<br />
efficienti e di bravi insegnanti.<br />
Nel mese di novembre dell’anno<br />
1966 fu intitolata al prof. Alfonso Del<br />
Re, insigne matematico calitrano.<br />
È molto importante ricordare che, incoraggiato<br />
dal successo, sia pure limitato,<br />
dell’iniziativa il Comitato non si adagiò<br />
sugli allori, perché nello stesso anno scolastico<br />
1946/47 fu istituita una prima<br />
classe di Liceo Scientifico; il Provveditore<br />
ne fu informato in data 12.08.1946,<br />
vi si iscrissero 8 alunni: Abate Pasquale,<br />
Acocella Giovanni, Cicoira Michele, Del<br />
Re Giovanni, Di Maio Michele, Frucci<br />
Costantino, Nannariello Vincenzo, Nicolais<br />
Giovanni.<br />
Ai precedenti insegnanti, dopo una<br />
fugace apparizione dei proff. Gennaro<br />
Savarese ed Emma Picardi, si aggiunse,<br />
per le materie letterarie la prof.ssa Adele<br />
Fornararo. La scuola si aprì regolarmente<br />
alla data prevista e le lezioni proseguirono<br />
normalmente, con grinta e serietà.<br />
In data <strong>21</strong>.11.1946 il Preside ing. Della<br />
Badia, sollecitava il Provveditore a<br />
concederne l’autorizzazione…Ricominciava<br />
le vecchia trafila ! Si sperava, come<br />
era già avvenuto per la Scuola Media,<br />
di ottenere l’autorizzazione a sostenere<br />
in sede gli esami da privatisti, per l’idoneità<br />
alla classe seconda. Il tempo passava<br />
senza alcun segnale incoraggiante; si<br />
avvicinavano le scadenze dei termini per<br />
la presentazione delle domande d’esame<br />
presso Istituti Statali (Avellino o Napoli o<br />
Salerno…). Per scongiurare il rischio di<br />
perdere l’anno fu presa la decisione di<br />
inoltrare le fatidiche domande: e fu crisi!<br />
Lo facemmo soltanto in quattro, gli altri<br />
abbandonarono per intraprendere successivamente<br />
altri indirizzi.<br />
Ironia della sorte, la tanto auspicata<br />
autorizzazione giunse quando eravamo<br />
già partiti per sostenere gli esami. Il tentativo<br />
era fallito ma qualche seme era stato<br />
sparso molto in profondità, forse…<br />
Comiciò, infatti, a germogliare soltanto<br />
15 anni più tardi, nel 1961, quando<br />
finalmente vide la luce il Liceo Scientifico<br />
Statale di Calitri!.<br />
Ed io, che a suo tempo non avevo potuto<br />
farlo da alunno, ebbi la ventura di<br />
frequentarlo, con un’ovvia punta di orgoglio,<br />
in qualità di primo insegnante di<br />
Calitri 13 gennaio 2001, Canio Cerreta e Francesco Codella stanno procedendo alla sezionatura<br />
dei maiali uccisi.<br />
12<br />
Matematica e fiduciario della Preside<br />
prof.ssa Costanza Convenevole.<br />
SCUOLA MEDIA COMUNALE<br />
DI CALITRI<br />
Elenco degli alunni iscritti<br />
nell’anno scolastico 1945/46<br />
CLASSE PRIMA<br />
1) Acocella Mario (1934)<br />
2) Cerreta Canio di Raffaele (1933)<br />
3) Cerreta Giovanni (1934)<br />
4) Frucci Maria (1934)<br />
5) Lampariello Mario (1934)<br />
6) Messina Giuseppe (1933)<br />
7) Salvante Concetta (1934)<br />
8) Salvante Michele (1934)<br />
9) Vallario Leonardo (1931)<br />
10) Vodola Raffaele (1933)<br />
11) Zarrilli Vincenzo (1933)<br />
12) Di Muro Giuseppe Ant. (1933)<br />
CLASSE SECONDA<br />
1) Acocella Vincenzo (1933)<br />
2) Armiento Giuseppe (1933)<br />
3) Basile Donato (1931)<br />
4) Cerreta Canio di Pietro (1933)<br />
5) De Rosa Eugenio (1934)<br />
6) Galgano Attilio (1934)<br />
7) Margotta Mario (1933)<br />
CLASSE TERZA<br />
RIEP<strong>IL</strong>OGO GENERALE Anni scolastici<br />
1945/46 - 1946/47 - 1947/48 -<br />
1948/49<br />
A.S. 1945/46 Classe 1° alunni 12; classe<br />
2° alunni 7; classe 3° alunni 13<br />
Totale 32<br />
Candidati agli esami di ammissione n. 51<br />
A.S. 1946/47 Classe 1° alunni 16; classe<br />
2° alunni 11; classe 3° alunni 3<br />
Totale 30<br />
Candidati agli esami di ammissione n. <strong>21</strong><br />
A.S. 1947/48 Classe 1° alunni <strong>21</strong>; classe<br />
2° alunni 14; classe 3° alunni 10<br />
Totale 45<br />
Candidati agli esami di ammissione<br />
n. 60 2<br />
A.S. 1958/49 Classe 1° alunni 43; classe<br />
2° alunni <strong>21</strong>; classe 3° alunni 20<br />
Totale 84<br />
Candidati agli esami di ammissione n. 67<br />
NOTE<br />
1 Luigi Armiento, Franceschina Nicolais, Concetta<br />
Margotta, Antonietta Polestra, don Canio Toglia<br />
ecc.<br />
2 Tra i quali Salvante Angelo Raffaele direttore<br />
responsabile del giornale.
N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002 <strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong><br />
abato 28 settembre si è tenuta ad Or-<br />
S dona la giornata eno-gastronomicaturistica,<br />
organizzata dall’Associazione<br />
di Studi Storici 5 REALI SITI, con il<br />
concorso dell’Assessorato al Turismo<br />
della Provincia di Foggia ed il patrocinio<br />
del Presidente della Giunta Regionale,<br />
dei comuni di Ordona, Ortanova,<br />
Stornara, Stornarella, Carapelle e dell’APT.<br />
Veramente sorprendente, vista la<br />
pioggia, è stata la partecipazione alla<br />
visita guidata agli scavi archeologici di<br />
Herdonia. Vi ha preso parte attiva anche<br />
l’ormai storico capo-operaio Savino<br />
Piccolo, il quale ha sempre preso parte<br />
a tutte le campagne di scavo sin dalla<br />
prima, nell’ormai lontano novembre<br />
1962.<br />
Dagli scavi ci si è poi spostati al Ristorante<br />
Belvedere per la tavola rotonda<br />
I 5 REALI SITI<br />
Orta Nova – Carapelle – Ordona – Stornara – Stornarella<br />
Calitri 4 agosto 2002, venticinquesimo di matrimonio di Mario Capossela<br />
e di Angelina De Nicola, insieme alle due figlie Daniela alla<br />
destra del padre e Valeria alla sinistra della mamma. Sentiti e sinceri<br />
auguri dalla Redazione.<br />
sul tema “Quale futuro per il DOC<br />
Orta Nova” moderatore il Presidente<br />
de “I 5 Reali Siti” Potito Di Pietro e relatore<br />
l’enologo ed industriale vinicolo<br />
Saverio Ladogana che ha messo a disposizione<br />
prima tutta la sua competenza<br />
e poi anche i suoi ottimi vini bianco<br />
e moscato ed i DOC rosato e rosso Ortanova.<br />
Alla tavola rotonda hanno naturalmente<br />
partecipato i Sindaci e gli Assessori<br />
provinciali presenti, ma anche operatori<br />
locali e Presidenti di Cantine Sociali.<br />
Ci si è trovati d’accordo sulla necessità<br />
di qualificare il prodotto per un<br />
mercato che non guarda più alle quantità,<br />
ma alla qualità. In questo senso sarebbe<br />
opportuna anche un’azione congiunta<br />
dei cinque comuni facenti parte<br />
dei 5 Reali Siti per diffondere la conoscenza<br />
del loro territorio, ricco di storia<br />
13<br />
come nel caso di Ordona e dei loro prodotti<br />
che, pur ottimi, avrebbero bisogno<br />
di una strategia di vendita legata al marchio,<br />
alla qualità ed alla certificazione.<br />
È stata anche lanciata dal Presidente<br />
dei “5 Reali Siti” la proposta, condivisa<br />
dai presenti, di una conferenza sugli<br />
scavi di Herdonia cui partecipino tutte<br />
le amministrazioni interessate, la proprietà<br />
ed i cinque comuni. La cena che è<br />
seguita e che si è protratta ben oltre il<br />
previsto ha chiaramente dimostrato ciò<br />
di cui si è discusso nella tavola rotonda<br />
e cioè che i prodotti sono tanti e sono<br />
ottimi, ma scarsamente conosciuti e reclamizzati.<br />
Al termine della giornata<br />
tutti gli amministratori si sono augurati<br />
che tale tipo di manifestazione si ripeta<br />
il più possibile.<br />
Ambretta Cacciaguerra<br />
Calitri settembre 2002, l’amico Mario Cestone ha accompagnato la<br />
mamma a visitare il nuovo complesso che ospita il museo, proprio<br />
dove la donna ha abitato e vissuta per oltre mezzo secolo. Si può<br />
ben capire che è restata frastornata!
<strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong> N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002<br />
Calitri 3 giugno 1961, matrimonio di Antonio Petito (pr’hatorij) e<br />
Maria Rosa Di Maio (mazzon’), dall’ultima fila da sinistra:Vito Cubelli,<br />
Gerardo Portanova, Rosetta Di Carlo, Lucia Petito,Giovannina Toglia,<br />
Irma Acocella,Antonio Sena, Loreta Acocella,Antonio Galgano con<br />
occhiali da sole; seconda fila:Angelarosa Panniello, Filippo Acocella si<br />
vede solo la testa, Canio Petito, Donato Petito, Maria Giuseppa<br />
Acocella, Maria Rosa Di Maio e Antonio Petito gli sposi, Maria Michela<br />
Gervasi,Antonio Di Maio, Livia Acocella, Lucia Inverso si vede<br />
solo la testa, Caterina Guglielmo, Rosa Petito; prima fila: Giuseppe<br />
Petito, Maria Teresa Petito,Vincenzo Galgano,Teresa Petito, Michele<br />
Galgano, Concetta Zazzarino, Mario Di Napoli, Rosetta Acocella, Maria<br />
Lucrezia, Michele Lungaro e Vincenzina Di Napoli.<br />
CONCORSI<br />
PREMIO Letterario, Giornalistico, Internazionale<br />
“PIEDICASTELLO”<br />
Il Mondo nel Molise - Il Molise nel Mondo<br />
Nell’ambito del Parco Letterario “Francesco Jovine” e<br />
delle celebrazioni centenarie della sua nascita, viene bandi-<br />
Calitri 10 agosto 2002, festeggiamento del 50° anniversario di matrimonio<br />
di Antonio Lopriore e Angela Rosa Cubelli, da sinistra ultima<br />
fila: Angela Lopriore, Maria Lopriore, Giovanni Scoca con cravatta,<br />
Giuseppe Lopriore in camicia, Maria Concetta Lucrezia,Antonietta<br />
Lops, Michele Del Cogliano il bambino, Eunice Scoca, Luciano Del<br />
Cogliano; prima fila: Pasquale Lopriore, Francesca Mazziotti,Angela<br />
Rauseo,Antonio Lopriore e Angela Rosa Cubelli i festeggiati, Canio<br />
Cubelli, Immacolata Di Guglielmo, Maria Alberti; fila accoccolati: Sonia<br />
Scoca, con occhiali, Immacolata Di Roma dietro, Canio Lopriore<br />
Salvatore Lopriore il piccolo,Antonio Lopriore davanti al tavolo, Salvatore<br />
Di Roma in camicia bianca, Lucia Alberti seduta.Tantissimi auguri<br />
dalla Redazione.<br />
14<br />
Calitri 30 ottobre 1965, matrimonio di Vincenzo Di Carlo e Lucietta<br />
Nannariello, da sinistra: Michele Cicoira,Vincenza Nappi, Serafina<br />
Spatola,Antonietta Armiento si vede solo la testa di profilo,<br />
Felicetta Rubinetti (tascia), Lucietta Nannariello (r’ mast’Vit’) e Vincenzo<br />
Di Carlo (z’mm’nieggh’) sposi residenti in Venezuela,Angela<br />
Bozza si vede solo la testa,Vito Di Carlo (cap’janch’) si vede solo la<br />
testa, Vincenzo Cicoira (p’cc’ninn’), Vincenzo Maffucci (u fattor’ r’<br />
Tuozz’l’), Donato Scoca, Mariantonietta Cicoira la bambina con gli<br />
occhiali, Giovanna Del Buono, Domenico Zabatta, Vittorio Del<br />
Buono (ferrero), Maria Zarrilli (nzeppa), Angela Zabatta,Angelo Fastiggi<br />
(Lilin’ r’ lu fr’ggiar’), Vincenzo Galgano (mand’les’), Vincenzo<br />
Russo (cascina).<br />
to dal Centro Studi Molise 2000, la seconda edizione del<br />
Premio. Ci sono ben 4 sezioni: romanzo edito – racconto<br />
inedito – saggistica e giornalismo con ricchi premi.<br />
Scadenza per la presentazione dei lavori il 31 maggio<br />
2003. Per ogni ulteriore informazione chiedere alla Segreteria<br />
del Centro Studi Molise 2000, via Mons. Speranza, 6 –<br />
86030 oppure telefonare al n. 0874/84.04.94 telefono e fax,<br />
o al numero 0874/84.04.46.<br />
Calitri 22 2002,cinquantesimo compleanno di Giuseppe Mastrullo (spavar’)<br />
da sinistra in piedi:Canio Galgano (u’spaccon’),Pasquale Codella (u’carpat’),<br />
Vito Zabatta (mattaion’) si vede solo la testa,Vincenzo Di Maio (mangiaterra)<br />
con organetto, Gerardo Metallo (commercialista),Vito Paolantonio (avvocato),Francesco<br />
Galgano (ciaglion’) con baffi,si vede solo la testa,Vincenzo<br />
Quaranta (kembò) con fazzoletto al collo,Giuseppe Galgano (zampaglion’),<br />
Rocco Armiento con occhiali,Giuseppe Gervasi (popp’) con la giacca sulle<br />
spalle,Gerardo Zarrilli (vigile urbano) totalmente coperto,Antonio Cesta<br />
(pal’strieggh’),Enzo Luongo,Bruno Capozi cognato di Mastrullo,a sedere al<br />
centro Giuseppe Mastrullo il festeggiato,prima fila:Michelangelo Cesta (pal’striggh’)<br />
vive in Argentina, Canio Cestone (jair),Angelo Margotta (rensembring)<br />
flec, Pietro Acocella (l’andr’ttes’).Auguri sinceri dalla Redazione.
N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002 <strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong><br />
<br />
<br />
LA PERVINCA<br />
La Pervinca (vinca minor) pianta erbacea perenne<br />
che appartiene alla famiglia delle Apocinacee,<br />
si trova nei boschi, nelle siepe e sovente è coltivata<br />
per bordure; è diffusa nell’area Mediterranea<br />
e nell’America Tropicale con fusto eretto se<br />
fruttifero o prostrato se sterile; le foglie sono di<br />
forma ellittica ovale ed i fiori assumono una colorazione<br />
azzurro violacea se spontanei e azzurra,<br />
rossa o bianca se coltivati. È un arbusto significativo<br />
e fiero che apre i suoi occhi azzurri nelle ultime<br />
rigide nebbie dell’inverno e saluta il primo tiepido<br />
sole della primavera.<br />
“Vinca” si pensa derivi dal latino vincere, legare<br />
con riferimento alla proprietà terapeutica della<br />
pianta e alla sua capacità di sopravvivenza agli inverni<br />
più rigidi. Nel Medioevo, il fiore era usato<br />
per preparare filtri d’amore. In linea di massima è<br />
scelta per ridenti tappeti decorativi e bordure da<br />
giardino; il modo con cui i suoi fusti prostrati abbracciano<br />
la terra confermano l’aspetto della sua<br />
personalità, in quanto sa essere orgogliosa e piena<br />
di energia ad alzare i suoi frutti turchini al cielo e<br />
al sole. Nel linguaggio dei fiori la Pervinca è l’immagine<br />
di un primo affetto che nasce e che vive<br />
puro come la giovinezza, non verrà mai completamente<br />
rimosso dal nostro cuore e che ancora per<br />
molti anni saprà restituire l’emozione tenera ed<br />
ingenua che avevamo provato, la dolcezza delle<br />
memorie e la tenerezza dei ricordi.<br />
La Pervinca ha fatto perdere la penna ai poeti, il<br />
pennello ai pittori e sognare il cuore degli uomini<br />
sensibili; è un esemplare dotato di proprietà terapeutiche,<br />
migliora la circolazione periferica e capillare,<br />
contribuisce ad una buona ossigenazione del<br />
cervello, contiene la “vincamina” un alcaloide che<br />
abbassa la pressione arteriosa, dilata i vasi e favorisce<br />
la cicatrizzazione; infatti fin dal 1539 Agricola<br />
la consigliava per curare l’angina e nel 1554 Mattioli<br />
per curare l’epistassi. Per uso interno si usa<br />
come infuso e decotto, per uso esterno con bagni.<br />
Infine sostanze estratte da una specie di pervinca<br />
esotica si sono dimostrate utili per la lotta contro diverse<br />
forme di cancro.<br />
Erbe di Casa Nostra<br />
<br />
Alba Algeri<br />
(da Retorbido)<br />
15<br />
<br />
Calitri 7 novembre 1999, commemorazione in onore dei caduti di tutte le<br />
guerre, con l’intervendo del parroco don Siro Colombo, del sindaco Rosanna<br />
avv. Galgano e la partecipazione della banda e di una folta rappresentanza di<br />
popolo.<br />
Calitri 7 novembre 1999, in primo piano Angelo Iannella che si è interessato della<br />
partecipazione del complesso bandistico.
<strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong> N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002<br />
LA NOSTRA<br />
BIBLIOTECA<br />
MONTI DI PIETÀ E BANCHI PUBBLICI FONDATI A<br />
NAPOLI TRA <strong>IL</strong> XVI ED <strong>IL</strong> XVII SECOLO di Antonio<br />
Lazzarini – Edizioni Culturali Divulgative dell’Istituto per la<br />
Storia e le Tradizioni della Città e del Regno di Napoli – Tipografia<br />
di Marisa Irace Napoli 2002.<br />
inatteso e rapido sviluppo della città di Napoli che dai<br />
L’ 48.000 abitanti censiti con le anagrafi ordinarie dell’8 aprile<br />
1505 era passata ai 255.769 abitanti nel 1595, cioè nel breve<br />
giro di 90 anni, dovuto all’inarrestabile afflusso di contadini,<br />
che volevano sottrarsi alla tiranneggiante signoria dei baroni e<br />
alle continue spoliazioni delle numerose bande di briganti, e di<br />
regnicoli provenienti dalle zone costiere amalfitane e sorrentine<br />
soggette continuamente alle scorrerie effettuate dai turchi e<br />
saraceni, aveva da sempre richiamato una moltitudine di speculatori,<br />
mercanti e banchieri genovesi, catalani, fiorentini, pisani,<br />
lombardi, fiamminghi che si arricchivano praticando largamente<br />
l’usura, senza alcun controllo e senza eccessivi scrupoli.<br />
Nel 1463 il fiorentino Filippo Strozzi detto il Vecchio<br />
fondò a Napoli, in società con altri, la Compagnia del Banco<br />
che aveva, appunto, il fine di praticare prestiti usurai; Ferrante<br />
I d’Aragona fu uno dei principali clienti e perciò un colpevole<br />
connivente della durezza di comportamento e dell’imposizione<br />
di tassi rovinosi della Compagnia i cui operatori, ben presto<br />
vennero indicati con il termine dispregiativo di strozzini.<br />
La vergognosa piaga dell’usura dilagò in ogni ceto, aggravandosi<br />
sempre più, senza che la Corte o la Municipalità prendessero<br />
provvedimenti utili a porre un freno al dilagare del triste<br />
fenomeno e alle condizioni inumane in cui venivano ridotti i<br />
carcerati per debiti. Infatti, costoro, potevano riacquistare la libertà<br />
solo se e quando il creditore dichiarava di essere stato pagato.<br />
Inoltre, per l’intero periodo della detenzione, i condannati<br />
per debiti potevano sopravvivere soltanto grazie alla carità di<br />
parenti o di alcune anime pietose che portavano cibo e qualche<br />
panno per coprirsi, visto che la Gran Corte della Vicaria li discriminava<br />
pesantemente, rifiutando loro ogni assistenza.<br />
Il dramma di questi infelici non tardò ad attirare l’attenzione di<br />
quelle persone dedite alle opere di carità e misericordia e già<br />
nei primi anni del 500 alcune congregazioni di laici operarono<br />
per alleviare i disagi dei prigionieri. La Curia, alcune delle<br />
più nobili famiglie e molti devoti, esortati dalle prediche di S.<br />
Gaetano Thiene e del teatino Giovanni Marinoni intrapresero il<br />
piano per una vasta opera caritativa per soccorrere le famiglie<br />
bisognose mediante la concessione di piccole sovvenzioni senza<br />
interessi su valori o manufatti offerti in pegno; su queste<br />
modeste basi venne a formarsi e consolidarsi quel profondo<br />
cambiamento epocale derivato dalla istituzione della prima<br />
forma di impresa bancaria che, rigettando ogni forma di profitto<br />
speculativo, basava soltanto sulle opere di misericordia le<br />
proprie attività economiche.<br />
La più antica congregazione prese il titolo di Sacro Monte<br />
della Pietà e fu fondata nel 1539, seguirono Il Monte dei Poveri<br />
delle Carceri della Vicaria (1571), Il Banco e Monte della SS.<br />
Annunziata (1587), il Sacro Monte del SS. Nome di Dio<br />
16<br />
(1583), il Monte e Banco dello Spirito Santo (1591), il Banco<br />
di S. Eligio (1592), il Banco di S. Giacomo degli Spagnoli<br />
(1597), il Banco pubblico di S. Maria del Popolo presso l’ospedale<br />
degli Incurabili (1589),il Pio Monte dei Poveri Vergognosi<br />
(1600), il Pio Monte della Misericordia (1601), il Banco<br />
del SS. Salvatore (1640).<br />
L’autore - esperto e profondo conoscitore della storia napoletana<br />
è famoso per le molte pubblicazioni fra le quali spicca<br />
“Confraternite - Storia, cronache, profili” del 1995 che a noi risulta<br />
correntemente usato in Curia per la sua corposa documentazione<br />
e per la serietà e storicità dell’impianto - ha saputo<br />
trasfondere nella ricerca la sua specifica preparazione regalandoci<br />
una dotta esposizione particolareggiata della costituzione,<br />
vita e decadenza di ogni Banco della città di Napoli, con<br />
uno stile fluido, accattivante e semplice.<br />
SINTESI DELL’ANTICO E DEL MODERNO NEI MO-<br />
SAICI DI MICHELE FRENNA di Orazio Tanelli – Edizioni<br />
Il Ponte Italo Americano – Verona New Jersey Usa<br />
2002.<br />
ichele Frenna, noto artista siciliano, ispirandosi alla na-<br />
M<br />
tura, alla mitologia, all’archeologia e alla vita sociale<br />
contemporanea, e affondando le radici nell’amore della sua<br />
terra, nella vita dei pescatori e dei contadini si è specializzato<br />
nell’antica arte del mosaico nella quale trasfonde con grande<br />
foga tutta la sua passione, la sua arte con i gargianti colori<br />
che, con estrema finezza rivelano la presenza di un’anima sensibile<br />
e delicata. La sua tecnica del mosaico consiste nel mettere<br />
insieme pezzettini di vetro colorato in modo da disegnare<br />
le immagini volute nei giochi di luci ed ombre impressi sui tasselli<br />
di vetro con un metodo totalmente moderno della tecnica<br />
cromatica.<br />
Basta sfogliare il presente volume – curato con competenza e<br />
grande passione dal professor Orazio Tanelli docente universitario<br />
di lingue e letterature straniere negli Stati Uniti – per<br />
rendersi conto del livello artistico di questo operatore di mosaici<br />
che rivelano tutti le spiccate qualità intrinseche che lo fanno<br />
emergere ed operare con fede e assiduità e che conferiscono<br />
alle sue opere quell’impronta che fa del vero artista un creatore.<br />
Dentro ogni sua opera brillantezza, profondità e assorbenza<br />
del colore non sono dispersi ma crescono secondo una naturale<br />
specificità, una eleganza della linea, l’armonia e il gioco<br />
raffinato dei valori cromatici dove predomina il rosso scarlatto,<br />
il verde chiaro, il celeste e il giallo arancione<br />
Prolifico ma non superficiale, immaginifico ma non sfumato,<br />
il suo estro si rivolge ai soggetti più disparati che andrebbero<br />
meglio analizzati in una vera e propria monografia.<br />
<strong>IL</strong> RUMORE DEI PASSI di Olga De Gregorio – Casa Editrice<br />
Delta 3 – Grottaminarda 2002<br />
“battendo i piedi in via del Battista” che la scrittrice De<br />
È Gregorio cerca di reagire alla insensibilità, alla modernità<br />
che ha sconvolto peggiorandolo quel rapporto intrinseco e vitale<br />
esistente fra l’uomo, gli uomini e il paesaggio. Non c’è più<br />
rispondenza fra il rifacimento fisico del paese e l’armonia fra le<br />
persone che è stata sostituita da un penoso senso di vuoto e di<br />
isolamento egoistico, quasi alienazione di una umanità che,<br />
nel corso della lunga, estenuante, ma irrecusabile marcia della<br />
civiltà umana, sembra disancorarsi dai valori spirituali e ridursi<br />
a puro e vuoto opportunismo.
N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002 <strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong><br />
Nell’impianto del libro con i suoi sette racconti, si nota un taglio<br />
sicuro di narrazione che adombra anche una pena recondita,<br />
una mestizia scavata nel vissuto, che non è nostalgia fine<br />
a se stessa, ma vuole essere un ripensare il passato per guardare<br />
al futuro. La Di Gregorio mostra uno spirito acuto, fine e<br />
concreto con pagine di presenza e non di assenza, perché<br />
s’interroga, con una struggente e profonda ricerca di identità,<br />
sulle ragioni e i sentimenti che sembrano immiseriti negli<br />
anni.<br />
Pagine, dunque, di piacevole ma anche proficua lettura, perché<br />
lasciano dietro di se un ricordo e un segno non facilmente<br />
cancellabile.<br />
LA PUP<strong>IL</strong>LA CONTESA -<br />
aspetti e vicende di vita mugnanese<br />
nella seconda metà<br />
del ’700 – di Pasquale Colucci<br />
– Amministrazione Comunale<br />
Mugnano del Cardinale<br />
– GraficAMODEO<br />
Avellino 2002.<br />
n amore contrastato – fra<br />
U<br />
due giovani Rachele e<br />
Giacomo – due morti precoci,<br />
una bambina ed una eredità<br />
contese da due famiglie<br />
potenti in una delle regioni<br />
più floride del Sud d’Italia.<br />
Nel 1765 la piccola Maria Teresa<br />
Ravelli, di appena cinque<br />
anni, orfana di entrambi i genitori, fu a lungo contesa tra la famiglia<br />
paterna (i Ravelli di Cicciano) e la famiglia materna<br />
(i Di Gennaro di Mugnano del Cardinale). Sulla base di un voluminoso<br />
fascio di atti giudiziari, fortunatamente sopravvissuto<br />
in un archivio privato, l’autore ricostruisce l’intera vicenda,<br />
descrivendo diversi aspetti della realtà sociale ed economica<br />
dell’area nolana e di Mugnano del Cardinale in particolare,<br />
nei decenni centrali del XVIII secolo.<br />
Una storia, che il Colucci – studioso che ha al suo attivo numerose<br />
pubblicazioni sulla storia locale – ricostruisce con il rigore<br />
del ricercatore e la sensibilità del romanziere, che appassiona<br />
i lettori e suscita l’interesse degli studiosi, con uno stile<br />
narrativo equilibrato e misurato, tale da catturare e sorprendere<br />
l’attenzione del lettore<br />
GRECI Tradizioni e cultura arbereshe in Campania a cura<br />
di Emilio Monaco – Scuola Media Statale “A. Covotta” –<br />
Ariano Irpino 2002-10-24.<br />
avole, racconti, indovinelli, proverbi, superstizioni, canti e<br />
F<br />
versi, rappresentano il prodotto della memoria collettiva –<br />
di Greci piccola isola di origine albanese di circa mille abitanti<br />
- che non può e non deve essere assolutamente ignorato<br />
in quanto possiede un linguaggio simbolico ed una forza rievocatrice<br />
tale da integrare le testimonianze storiche vere e<br />
proprie. Conoscere queste espressioni significa penetrare il segreto<br />
della vita del villaggio e del popolo; significa scoprire<br />
l’esistenza di una folla di gesti che sono costumi religiosi, o<br />
meglio, vestigia di culti molto antichi.Sono queste le idealità<br />
del testo realizzato dai docenti della Scuola Media A. Covotta<br />
di Ariano Irpino, valori e patrimonio, che con la sua<br />
parlata particolare, fanno di Greci una entità nell’intera Re-<br />
17<br />
gione. Pagine preziose che mirano alla conservazione di quella<br />
cultura e di quelle tradizioni che rischiavano di scomparire<br />
per sempre.<br />
L’ARTE SACRA IN ALTA IRPINIA di Pasquale Di Fronzo –<br />
volume decimo – Tipografia Grappone – Mercogliano 2002.<br />
on Pasquale Di Fronzo non smette di strabiliarci con le<br />
D sue ricerche, i suoi studi, i suoi libri sull’arte in Alta Irpinia,<br />
che sono diventati una vera e propria enciclopedia che ha<br />
portato a conoscenza di tutti i<br />
tesori d’arte sconosciuti ai<br />
più, una vera e propria miniera<br />
inesauribile, rimasta per<br />
secoli “in un totale isolamento”.<br />
Il nostro don Pasquale attraversando<br />
in lungo e in largo<br />
la sua terra ne ha valorizzato<br />
le numerose opere d’arte<br />
per troppo tempo abbandonate<br />
o nascoste, sempre accompagnate<br />
da una descrizione<br />
dettagliata e precisa, con profusione<br />
di annotazioni e riferimenti<br />
capaci di dare un quadro<br />
completo su ogni singola<br />
opera. Anche in questo deci-<br />
PONSACCO 18 settembre 2002, Fastiggi Canio (canch’ion) e mo volume con 11 schede<br />
Lucrezia Flavia (cuoch’) festeggiano il loro 50° anniversario di ben cesellate spazia dalla Ma-<br />
matrimonio.Auguri dai figli, dai familiari e dalla Redazione.<br />
donna di Caroseno (Greci) allo<br />
stemma francescano (Castel<br />
Baronia) all’acquasantiera della chiesa di S. Domenico<br />
(Taurasi) a S. Maria della Neve di Morroni (Bonito) alle due<br />
statue di S. Rocco (Morra De Sanctis) alla statua lignea di S.<br />
Michele Arcangelo(Mirabella Eclano) alla statua lignea di<br />
S.Sabino (Frigento) all’Immacolata di Vincenzo Volpe (Grottaminarda)<br />
all’angelo custode di Angelo Volpe (Grattaminarda)<br />
alla statua del S. Cuore ( Castervetere sul Calore) al trono<br />
di S. Maria delle Grazie (Mirabella Eclano) sempre con quel<br />
suo stile semplice, schietto ed accattivante.Così veniamo a<br />
sapere che artisti di fama hanno lavorato nelle nostre contrade<br />
come i fiorentini Calducci e Vestrino, il francese Chinard, il<br />
fiammingo Cobergher, il parmense Lanfranco, Moroder di<br />
Ortisei, Paolo di Roma, Reni di Calvezzano e tanti altri ancora<br />
che nei secoli hanno dato luce nuova con le creazioni di valore<br />
artistico e culturale nella nostra terra d’Irpinia. Don Pasquale<br />
grazie per tutto quello che fai per noi e ad maiora<br />
semper!<br />
UN LUNGO CAMMINO CON LA COMUNITÀ CON-<br />
TURSANA di mons. Salvatore Siani – Parrocchia S. Maria<br />
degli Angeli – Contursi Terme 2002<br />
na dettagliata ed esaustiva autobiografia del proprio cin-<br />
U<br />
quantennale cammino pastorale che si fa leggere tutto d’ un<br />
fiato, facendo rivivere al lettore i successi e gli insuccessi del<br />
suo cammino di apostolo tra i contursani.<br />
Peccato che non siano stati citati i più fattivi collaboratori laici<br />
che lo hanno affiancato e sostenuto lungo gli anni della sua benemerita<br />
fatica di pastore di anime. L’opera, agile e snella,<br />
corredata da significative fotografie, è un inneggiante peana alla<br />
vocazione sacerdotale.<br />
Remigio Schiavo
<strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong> N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002<br />
Vita Calitrana<br />
Abbiamo letto, con vera soddisfazione, quanto bene hanno<br />
scritto della nostra concittadina Giuseppina Cestone nella sua<br />
ultima mostra fotografica a Cherasco (CN) “Torino, Mulini<br />
Dora (detti i Molassi). Ieri e oggi” e seguiamo, con sempre<br />
maggiore attenzione, le ormai numerosissime mostre che Giuseppina<br />
va facendo per l’Italia sempre accolta da un gran clamore<br />
di artisti e critici.<br />
<br />
Le persone che vogliono rivivere le feste religiose e le<br />
manifestazioni civili “dell’Estate Calitrana 2002” possono collegarsi<br />
su Internet al sito: www.calitriflash,cjb.net<br />
<br />
Merita lode ed apprezzamento il CD “Whisky & Marinai”<br />
inciso da un equipe di giovani calitrani: Canio Cestone voce solista,<br />
Daniele Iannella batteria, Enza Cestone e Simona Iannella<br />
backing vocals, Rodolfo Iannella basso fender jazzr, Sandro<br />
Altieri chitarre, programmazione e arrangiamenti, Crescenzo<br />
Martiniello fisarmonica, ed altri collaboratori calitrani,<br />
il tutto con una bella grafica dell’ing. Enzo Luongo.<br />
LE STELLE<br />
DEI LUNGHI SOGNI<br />
Le stelle<br />
dei lunghi sogni<br />
più luminose<br />
e i cieli sembrano<br />
accendrsi di fiamme<br />
ma l’aurora<br />
in diffuso azzurro<br />
è con i suoi colori<br />
in un tripudio<br />
di festa.<br />
La gioia dei canti<br />
in infinite melodie<br />
con un sereno di luna<br />
tra limpide acque<br />
di una fonte perenne,<br />
il Dio - Uomo<br />
in una grotta<br />
in miseri panni,<br />
la sua gloria<br />
nei suoi trionfi<br />
tra i Beati<br />
nel sacro di una grandezza<br />
immensamente divina<br />
Manfredi Del Donno<br />
18<br />
<br />
I Fratelli della Congrega dell’Immacolata Concezione di<br />
Calitri, nell’assemblea del 7 luglio 2002 hanno votato, all’unanimità,<br />
l’adesione alla “Confederazione delle Confraternite delle<br />
Diocesi d’Italia” che ha sede presso gli Uffici del Vicariato di<br />
Roma, piazza San Giovanni in Laterano, 6 - 00184 ROMA.<br />
<br />
Domenica 29 settembre 2002, la comunità monastica benedettina<br />
della Badia di Cava dei Tirreni (SA) si è riunita nella<br />
basilica della SS. Trinità per festeggiare il 60° di ordinazione<br />
sacerdotale di dom Placido Di Maio, nato a Calitri nel 1917, sacerdote<br />
dal 19.09.1942. Hanno concelebrato, insieme a dom<br />
Placido, l’Abate mons. Benedetto M. Chianetta, i monaci ed altri<br />
sacerdoti convenuti. Gli amici, i nipoti e i parenti di Calitri<br />
hanno partecipato alla festa dell’amato “zio monaco – r’ c’cch’llin’”<br />
al secolo Canio Di Maio.<br />
<br />
Venerdì 29 novembre 2002 presso il Museo Civico Ala<br />
Ponzone di Cremona si è tenuta una mostra interattiva di Scienza,<br />
Arte e Percezione a cura dei professori “calitrani” Pietro<br />
Cerreta e Canio Lelio Toglia dell’Associazione ScienzaViva<br />
di Calitri (www.scienzaviva.it), in collaborazione con le insegnanti<br />
Patrizia Di Loreto, Angela Guzzoni e Cristina Bertonazzi<br />
del Liceo Scientifico “G. Aselli” di Cremona.<br />
<br />
Calitri, luglio 1986, da sinistra: Vito Cantore, Giovanni Gautieri si<br />
vede solo la testa,Vincenza Gautieri, Antonietta Gautieri in piedi;<br />
sedute: Giuseppina Gautieri e Anita moglie di Giovanni Gautieri.
N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002 <strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong><br />
CONTRADE DEL PAESE<br />
Arch’ r’ Sand’Antonij<br />
Chian’ r’ zona<br />
M’ntagnon’<br />
P’razz’<br />
Parul’<br />
R’pon’<br />
R’rret’ a’ Maronna<br />
Ripa r’ mar’ (Canneta)<br />
S’rr’tegghia r’ M’ns’gnor’<br />
Sand’ Pietr’<br />
Sierr’ r’ Sand’ V’las’<br />
Sierr’ r’ Sanda S’fia<br />
Uort’ r’ Pescè<br />
Uort’ r’ ron ‚ Marian’<br />
Uort’ r’ zia Hrazzia<br />
Vagghion’ r’ lu Frasc’<br />
LOCALITÀ<br />
DEL TERRITORIO<br />
Agatiell’<br />
Aria r’ Cola<br />
Aria r’ V’tran’<br />
Ariegghia<br />
Bufalaria<br />
Caciocavallo<br />
Card’nal’<br />
Chian’ r’ Casa<br />
Chian’ r’ l’Ann’nziata<br />
Chian’ r’ la Taverna<br />
Cost’ r’Andriott’<br />
Cost’ r’ li Ualan’<br />
Cost’ r’ Ripa<br />
Creta Rossa<br />
Cupar’<br />
F’l’cit’ lu<br />
F’ndana Cafazz’<br />
DIALETTO E CULTURA POPOLARE<br />
F’ndana Crapara<br />
F’ndana Cunging’ (Pila r’ Cunging’)<br />
F’ndana Fedita<br />
F’ndana Gambara<br />
F’ndana Lampariell’<br />
F’ndana Marroni<br />
F’ndana r’ C’coira<br />
F’ndana r’ C’rreta<br />
F’ndana r’ l’Uort’<br />
F’ndana r’ la Forma<br />
F’ndana r’ li P’zzient’<br />
F’ndana r’ lu Lah’<br />
F’ndana r’ lu Santes’<br />
F’ndana r’ lu Tosch’<br />
F’ndana r’ lu Zengar’<br />
F’ndana r’ Mastantonij<br />
F’ndana r’ ron’ Rocch’<br />
F’ndana Ricca<br />
F’ndana Senna<br />
F’ndana Verdica<br />
Fonte Cavallina<br />
Gal’han’<br />
Lah’ r’ Bifornia<br />
Lah’ r’ r’ Cann’<br />
Lah’ r’ Sacchett’<br />
Lavangh’ r’ la Fica<br />
Mperator’<br />
N’cegghia<br />
Pagliar’ r’ Santor’<br />
Parch’ r’ Crona<br />
Parch’ r’ li Palumm’<br />
Pietra Orland’<br />
Pila r’ l’Acqua F’rrata<br />
Pila r’ la Cucina<br />
Pila r’ lu Chiupp’<br />
Pisc’l’ r’ lu Monach’<br />
Pr’hatorij<br />
Pret’ r’ li Fuoch’<br />
Pret’ r’ Tuozz’l’<br />
Germania, Freiburg,Tonino (r’ cuzzarieggh’) e la moglie Michelina il<br />
3 dicembre hanno festeggiato il 25 anniversario di matrimonio. Un<br />
augurio di cuore dall’amico Giovanni e la sua famiglia: La Redazione<br />
del giornale si unisce alla gioia dei festeggiati e degli amici.<br />
A CURA DI RAFFAELE SALVANTE<br />
19<br />
Pret’ r’ Vaccarezza<br />
Preta r’ Sant’ Canij<br />
Pruhulacchj’<br />
Puzz’ r’ C’rrata<br />
Puzz’ r’ lu Ciucc’<br />
Puzz’ r’ lu Nghian’<br />
Puzz’ r’ Taluorn’<br />
Puzz’ r’ zi Monach’<br />
R’ Castagn’<br />
Rabbasca<br />
Ripa Rossa<br />
S’rr’tiegghij r’ Cuviell’<br />
Sand’ Vrhigorij’<br />
Santiss’m’<br />
Scimmiers’<br />
Scrim’ r’ vagghia Vorpa<br />
Sierr’ r’ Buss’<br />
Sierr’ r’ Cer’<br />
Sierr’ r’ r’ Gg’nestr’<br />
Sierrahut’<br />
Spasseta<br />
Spin’ r’ Gg’rvas’<br />
Tierz’ r’ Tuozz’l’<br />
Tre Cangiegghj’<br />
Usi Diacinta<br />
Vagghia Camera<br />
Vagghion’ r’ C’rrat’<br />
Vagghion’ r’ lu Tosch’<br />
Vagghion’ r’ Paul’<br />
Vagghion’ r’ Sc’sc’niegghj<br />
Vagghion’ r’ zi T’nnicchj<br />
Varch’ r’ Sc’n’striegghj’<br />
Vauzun’<br />
Ancora una volta dobbiamo ringraziare<br />
sentitamente il preside Michele Cerreta<br />
per averci segnalato altre località sia del<br />
paese che del territorio.<br />
Canada, Montreal 25.05.1995, Orazio ed Ester Lampariello, nipoti di<br />
Esterina Borea.
<strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong> N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002<br />
DA CALITRI<br />
SOLIDARIETÀ COL GIORNALE<br />
Euro 5: Nivone Salvatore – Galgano Pasquale – Di Napoli<br />
Gaetano – Di Milia Michele Contrada Fontana della Noce –<br />
Germano Michele Antonio – Iannece Antonio – Russo<br />
Vincenzo – Lucrezia Raffaele – Cesta Alessandro – Panelli<br />
Peppino – Maffucci Vincenzo Nicola – Cestone Giuseppina<br />
Euro 6: Leone Giuseppe<br />
Euro 8: Sperduto Giovanni<br />
Euro 10: Fastiggi Giuseppe - Iannella Rodolfo – Cestone<br />
Giuseppe via L. Codella 1 – Basile Aniello – Cianci<br />
Alessandro – Margotta Donato – Armiento Marianna –<br />
Zabatta Domenica – Fierravanti Pasquale Via Sottopittoli 6 –<br />
Cappiello Pietro – Maffucci Lorenzo – Lopriore Canio –<br />
Zarrilli Giuseppe – Zarrilli Canio – Di Milia Vincenzo – Di<br />
Carlo Michele – Fastiggi Giuseppe – Cestone Franchino –<br />
Zabatta Rocco Via A. Del Re 19 – Stanco Maria Antonia –<br />
Maffucci Eduardo – Maffucci Angelomario Via Sottopittoli 12<br />
– Cicoira Vitantonio – Paolantonio Paolo – Cestone<br />
Bartolomeo – Di Cecca Giovanni – Lucrezia Antonia – Petito<br />
Maria Sena – Cestone Giuseppe Via F. Tedesco 25 – Scoca<br />
Vincenzo – Zarrilli Maria Antonia Vico VI° Pittoli 5 – Simone<br />
Mario – Cerreta Rosa Antonia – Maffucci Vittorio – Colucci<br />
Giuseppe – Zabatta Rosina – Fatone Maria Concetta –<br />
Tancredi Giuseppe – Armiento Antonietta – Metallo Colomba<br />
– Polestra Vincenzo – D’Alò Antonio – Donatiello Michele –<br />
Gervasi Benedetta – Metallo Vito – Lampariello Luigi – Lettieri<br />
Franco – Calà Pasquale – Maffucci Vincenzo – Di Muro<br />
Leonardo – Nivone Antonio – Zarrilli Vincenzo – Lettieri<br />
Canio – Galgano Vito – Pastore Antonio Raffaele – Galgano<br />
Giovanni – Bavosa Gerardo – Di Cecca Angelo – Lettieri<br />
Enzo – Di Cairano Canio – Galgano Michele – Scarlatella<br />
Domenico – Caputo Vittoria – De Nicola Lucia ved. Cianci –<br />
Armiento Canio – Armiento Elisa – De Luca Maria – Zabatta<br />
Rocco – Zabatta Lucia – Bozza Antonio – Coppola Vincenzo<br />
– Codella Francesco Via Pittoli 118 – Di Cecca Franco e<br />
Carmela – Zampaglione Donato – Zampaglione Vincenzo –<br />
Briuolo Angela – Gautieri Vincenzo Via A. Del Re – Pastore<br />
Raffaele – Vallario Vincenzo – Di Napoli Giuseppe Via C.<br />
Frucci 93 – Nigro Maria Concetta – Metallo Giovanni Via L.<br />
Maffucci – Zabatta Lucia Via Manzoni 10 – Cerreta Maria –<br />
Cestone Francesco – Stanco Giovanna – Codella Giuseppe –<br />
Cerreta Antonio – Cestone Angelo – Zarrilli Francesco Via<br />
Verdi 35 – Lucadamo Vincenzo – Galgano Donato – Elektron<br />
di Maffucci Antonio – Del Re Michele – Sacino Francesco –<br />
Nivone Giuseppe – Nivone Felice – Cestone Canio – Di<br />
Roma Giuseppe Via Pittoli 90 – Zarrilli Giuseppe – Maffucci<br />
Michele Corso Garibaldi 162 – Della Badia Mario – Gautieri<br />
Vincenzo – “Tania Sposa” di Di Luzio Antonio – Buldo<br />
Giovanni – Acocella Lino – Tateo Domenico – Galgano<br />
Maria Gaetana – Fastiggi Lucietta – Cubelli Vincenzo Via M.<br />
Cicoira 25 – Cerreta Alfonso – Melaccio Gerardo – Cialeo<br />
Iolanda – Cestone Costantino – Di Maio Angelo Via Cipresso<br />
14 – Di Maio Maria Francesca Vico I° Largo Croce 2 –<br />
20<br />
Gautieri Canio Via Faenzari 29 – Di Cairano Gaetano Via<br />
Pittoli 91 – Cianci Maria Antonia Via De Sanctis 62 –<br />
Quaranta Vincenzo via Mazzini 8 – Mucci Gaetano – Mucci<br />
Luciano – Di Cairano Francesco Antonio – Rubino Antonietta<br />
– Buono Filomena – Santoro Angiolina – Maffucci Vittorio Via<br />
A. Del Re 29 – Margotta Concetta - Caputo Vitantonio – Di<br />
Maio Elisabetta – Nicolais Toglia Gaetanina – Zarrilli<br />
Antonio Corso Matteotti 31 – Ramundo Salvatore – Bruniello<br />
Giuseppina – Zabatta Salvatore – Sperduto Angelomaria –<br />
Nicolais Ferrara Dora – Rauseo Angela – De Nicola<br />
Giuseppe – Di Cosmo Rosa ved. Melaccio – Buldo Maria –<br />
Savanella Concetta – D’Antuono Donato – Del Moro<br />
Vincenzo<br />
Euro 15: Maffucci Vincenzo - Scoca Vincenzo – Lampariello<br />
Serafina – Armiento Giuseppe – Di Napoli Rocco – Strollo<br />
Salvatore – Tuozzolo Raffaele e Rosamaria – Cerreta<br />
Francesco – Di Milia Vitale – Cestone Benedetto –<br />
PASTICCERIA Zabatta Gerardino Antonio – Armiento Maria<br />
Giuseppa – Mastrullo Giuseppe – Di Cairano Mario Angelo –<br />
Veneziano Rocco – Lucrezia Vincenzina – Fiordellisi Michele<br />
Antonio – Gervasi Lucia in Caruso – Di Guglielmo Michele –<br />
Tuozzolo Antonio Vincenzo – Di Milia Pasquale – Di Roma<br />
Antonio Via G. De Chirico 14 – Martiniello Michele – Di<br />
Cecca Antonia e Paola – Contino Vito – De Rosa Enzo –<br />
Zarrilli Maria Grazia – Caputo Giuseppe – Sicuranza<br />
Giovanni – Nicolais Cristina ved. Acocella – Iannolillo<br />
Giovanni – Metallo Giovanni Paludi di Pittoli – Vallario<br />
Leonardo – Di Maio Maria<br />
Euro 20: Zabatta Teresa – Galgano Vincenzo – Cerreta<br />
Michele – Cubelli Umberto – Borea Antonio – Codella Vito –<br />
Paolantonio Vito – Maffucci Maria – Di Milia Vito e Angela –<br />
Rosania Giuseppe - Beltrami Benito – Galgano Francesco –<br />
Acocella Antonietta – Borea Ines Via Picasso 2 – Di Carlo<br />
Felicetta – BAR Germano Giuseppe – Salvante Michele –<br />
Cestone Assunta – Gervasi Rosa – Bartucci Camilla – Cioffari<br />
Lucia – Di Milia Antonio – Nesta Vincenzo – Zarrilli Giovanna<br />
in Marra – Metallo Vito – Nicolais Raffaele – Maffucci Angelo<br />
Via L. Zarrilli 34 – Cianci Giuseppe – De Nicola Armando –<br />
Lampariello Michele – Di Guglielmo Michele - Maffucci<br />
Angelomaria Contrada Valle del Fico – Metallo Michele –<br />
Galgano Luigi Corso Garibaldi 76 – Maffucci Franco e<br />
Concetta – Cirminiello Vittorio – Toglia Giovanni – Guglielmo<br />
Filomena – Nivone Michele – Nappo Raffaele – Simone Luigi –<br />
Sena Anna – Fastiggi Giuseppe – Toglia Luigi – Parrucchiere<br />
Franco – Rinaldi/Minichino Giovanna – Margotta Antonio –<br />
Zarrilli Giuseppe Via Sottomacello 10 – Zarrilli Michele Via<br />
Verdi 1 – Campana Francesca – Di Donato Fortunata – Rosalia<br />
Giuseppe – Sansone Lorenzina<br />
Euro 25: Borea Esterina – Lucev Donato – Rabasca Michele<br />
Antonio – Lucrezia Luigina – Ricciardi Vitale – Creddo Carlo –<br />
Immerso Maria – Metallo Antonio c/o Inas/Cisl – Di Cecca<br />
Angelomaria – Raho Alberto – Stanco Michele – Vallario<br />
Leonardo – Cicoria Vincenzo fu Nicola -<br />
Euro 30: Polisportiva Calitri – Di Napoli Pasquale Salvatore -<br />
Abate Salvante Antonietta – N.N. – Maffucci Salvatore – Di
N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002 <strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong><br />
Cairano Antonio – Polestra Giovanni - Di Napoli Canio Via<br />
Gagliano 1 – De Rosa Eugenio – Polestra Fortunato –<br />
Euro 50: MIRA di Armiento Vincenzo – Foto Flash - Di Maio<br />
Teresa – Caruso Salvatore – Lucadamo Ottavio – Addeo Elena<br />
Euro 100: Borea Michele (Contrada Traggine)<br />
DA VARIE LOCALITÀ ITALIANE<br />
Euro 5: Bozza Nicolina (Palma Campania) – Crippa Fiorella<br />
(Cesano Maderno) – Palmeri Filippo (Alcamo) – Briuolo Luigi<br />
(Alessandria)<br />
Euro 7,75: Cicoira Lidia (Napoli)<br />
Euro 10: Colavita Matteo (Firenze) – Borea/Manzoli<br />
(Genova) – Codella Vincenzo (Firenze) – Cerreta Ciro<br />
(Avellino) – Capossela Pina e Giuseppe (Genova) – Codella<br />
Luigina (Poggibonsi) – De Nicola Antonio (Grugliasco) – Miele<br />
Pietrangelo (Bollate) – Floridia Marco e Dina (Lambiate) –<br />
Cestone Canio (Monza) – Leone Giuseppe (Misinto) – Zarrilli<br />
Michele (Novate M.se) – Scoca Antonio (Camnago) – Di Carlo<br />
Francesca (Roma) – Ruggiero Canio (Cargo) – Russo Eleonora<br />
(Ventimiglia) – Capozi Bruno (Roma) – Bozza Maria (Genova)<br />
– Mastrodomenico Giovanni (Rionero in Vulture) – Cianci<br />
Antonietta (Bollate) – Russo Donato (Torino) – Lampariello<br />
Luigino (Salerno) – Lampariello Michele (Salerno) – Di Cairano<br />
Antonio (Guidonia) – Cestone Pasquale (Brescia) – Nannariello<br />
Giuseppe (Milazzo) – Cubelli Orazio (Portici) – Di Cairano<br />
Michele (Milano) – Galgano Canio (Cantù) – Scoca Vincenzo<br />
(Mariano C.se) – Zarrilli Giuseppe (Bollate) – Codella Michele<br />
(Napoli) – Di Napoli Gaetano (Latina) – Di Milia Vincenzo<br />
(Pescara) – Maffucci Vincenzo (Acilia) – Di Cecca Canio<br />
(Rimini) – Racioppi Agostino (Castelfiorentino) – Abate Maria<br />
Giuseppa (Varapodio) – Cerreta Vincenzo (Carrara) –<br />
Cignarella Rosario (S.Andrea di Conza) – Di Cairano Mario<br />
(Roma) – Margotta Vincenzo e Francesca (Roma)<br />
Euro 12: Maffucci Angelo Michele (Lissone)<br />
Euro 12,91: Acocella Ada (Castelfranci)<br />
Euro 15: Gori Stefano (Firenze) – Santeusanio Giuseppe<br />
(Livorno) – Cestone Nicola (Cogliate) – Cestone Enzo<br />
(Cogliate) – Dei Walter (Scandicci) – Fastiggi Canio (Modena)<br />
– Mazziotti Grazia (Tiane di Trento) – Vallario Angela<br />
(Pescopagano) – Roberto Marino (Massanzago) – Cianci<br />
Giacinta (Treggiaia) – Maffucci Gaetano (Casale Monferrato)<br />
– Di Cecca Angela (Vercelli) – Ruggiero Angela (Giussano) –<br />
NivoneAntonio (S. Angelo dei Lombardi) – Gautieri Antonio<br />
(Mariano C.se) – Gallucci Donato (Ancona) – Codella Michele<br />
(Tirano) – Mollica Antonio (Novara) – Di Cairano Domenico<br />
(S. Mauro T.se) – Antonucci Sergio (Torino) – Di Maio Giacinta<br />
(Cogliate) – Delli Gatti Franco (Pioltello) – Mucci Vito Michele<br />
(Sesto S. Giovanni)<br />
Euro 15,50: Galli Alvaro e Immacolata (Capoliveri)<br />
Euro 16: Scoca Giuseppe (Bologna) – Di Cecca Vincenzo<br />
(Mariano C.se)<br />
Euro 20: Acocella Maria Teresa (Napoli) – Bavosa Anna<br />
(Poggibonsi) – Sagliocco Francesco (Nichelino) – Metallo<br />
Mauro (Brescia) – Cestone Canio (Roma) – Minichino Enza<br />
(Arese) – Ricigliano Peppino (Giussano) – Piccolo Giuseppe<br />
(Cugliate) – Giuliano Lampariello Maria (Genova) – Codella<br />
Canio (Lentate S.S.) – Polidoro Berardino (Ariano Irpino) –<br />
Pasqualicchio Giuseppe (S. Donà di Piave) – Rinaldi Canio<br />
(Ponte Tresa) – Gargano Oreste (Fontenuova) – Codella<br />
Vincenzina Canepa (Pietra Ligure) – Ricciardi Giuseppe<br />
(Napoli) – Cestone Pasquale (Busto Arsizio) – Rabasca<br />
<strong>21</strong><br />
Angelomaria (Cervinara) –Gautieri Antonietta (Rizzolo di<br />
Reana) – Quatrale Berenice (Roma) – Nicolais Giovanni<br />
(Firenze) – Cubelli Lorenzo (Bergamo) – Cubelli Tonino<br />
(Bologna) – Associazione Studi Storici i 5 reali siti (Orta<br />
Nova).<br />
Euro 25: Don Michele Di Milia (Senerchia) – Tornillo Filomena<br />
(Reggio Emilia) – Lantella Salvatore (Torino) – Frucci Angelo<br />
(Roma) – Acocella Giovanni (Roma) – Cestone Mario (Brescia)<br />
– Codella Vito (Cremona) – Zarrilli Giuseppe (Bollate) – Tornillo<br />
Gaetano (Roma) – Bonucchi Alfonso (Roma) – Metallo<br />
Vincenzo (Roma) – Maffucci Pietro (Roma) – Gervasi Gerardo<br />
(Olgiate) – Di Napoli Vittoria (Busa di Vigonza)<br />
Euro 25,82: Mazziotti Antonia (S. Marinella)<br />
Euro 26: Frasca Vincenzo (Roma)<br />
Euro 30: Lazzarini Antonio (Napoli) – Fierravanti Lucia<br />
(Olgiate Comasco) – Cianci Michele (Brescia) – Metallo<br />
Cesare (S. Giorgio a Cremano) – Santeusania Giovanni<br />
(Napoli) – Di Napoli Pasquale (Milano) – Di Maio Vito (Colle<br />
Val D’Elsa) – Di Napoli Luigi (Roma) – Germano Canio<br />
(Bolzano) – Metallo Rocco (Scandiano) – Messina Giuseppe<br />
(Roma)<br />
Euro 50: Cicoira Tonino (Roma) – Marrese Luigi<br />
(Abbiategrasso) – Tetta Antonio (Napoli) – Buono Marcello<br />
(Avellino) – Ferrara Michelina (Torino) – Lopriore Giuseppe<br />
(Rimini) – La Paglia Teresa e Giuseppa (Palermo)<br />
Euro 100: Corazzelli Gaetano (Napoli) – Ramundo Gaetano<br />
(Lentate S.S.)<br />
DALL’ESTERO<br />
BELGIO: Euro 50 Palermo Carmine – 20 Cestone Canio –<br />
15 Galgano Antonio – Rubino Donato – 10 Scoca Vittorio –<br />
Zarrilli / Cestone Lucia.<br />
FRANCIA: Euro 30 Cicoira Antoine<br />
INGH<strong>IL</strong>TERRA: Euro 30 Ayadassen Fasulo Ester.<br />
GERMANIA: Euro 30 Lampariello Esterina – 20 Galgano<br />
Canio Vincenzo – Briuolo Antonio – 10 Vallario Giovanni –<br />
Zabatta Giovanni – 5 Galgano Filomena Angelina.<br />
SVEZIA: Armiento Michelangelo euro 15<br />
SVIZZERA: Euro 25 Scoca Vincenzo – 15 Vallario Pietro –<br />
20 Altieri Vito – Cestone Vito e Vincenza – Bruno Pasquale –<br />
Caruso Vittorio – 10 Di Milia Giuseppe.<br />
–Tateo Angelo 10.<br />
CANADA: Euro 50 Lampariello Pietro – Lampariello Michele<br />
– 15 Sagino Giuseppe<br />
U.S.A.: $ 50 Metallo Vincenzo – 45 Frucci Bruno – Fastiggi<br />
Mario – 20 Scoca Edward – 10 Cerreta Mary – Lucrezia<br />
Giuseppina – Casimiro Maria – Euro 150 Margotta<br />
Leonardo – 50 Iannolillo Luigi – Capossela Francesco –<br />
Cubelli Angelo – 30 Cestone Leonardo – 20 Patrissi<br />
Michelina.<br />
ARGENTINA: Euro 10 Di Milia Giuseppina.<br />
VENEZUELA: $ 100 Zazzarino Antonio – 60 Zabatta<br />
Vincenzina – 10 Zabatta Giuseppe Luigi – euro 50 Carlotto<br />
Rina Cicoira – Galgano Michele – 20 Simone Orazio –<br />
Simone Giovanni – Di Guglielmo Rosa – Petito Antonio.<br />
AUSTRALIA: $ 70 Di Carlo Filomena – euro 30 Maffucci<br />
Donato – 20 Russo Michele – Fierravanti Giuseppe.<br />
Chiediamo scusa e comprensione<br />
per qualsiasi involontaria omissione
<strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong> N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002<br />
MOVIMENTO DEMOGRAFICO<br />
Rubrica a cura di Anna Rosania<br />
I dati, relativi al periodo dal 5 luglio 2002 al 22 ottobre 2002,<br />
sono stati rilevati presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di Calitri.<br />
NATI<br />
Vecchione Alessia di Perseo e Alessio Mirella 05.07.2002<br />
Tamoudi Badr di Alì e Bouchakour Amina 26.07.2002<br />
Russo Roberta di Antonio e Maffucci Anna Maria 22.10.2002<br />
MATRIMONI<br />
Acocella Giovanni e Frasca Maria Immacolata 10.07.2002<br />
Gilfedder Timothy e Di Cairano Carla 11.07.2002<br />
Zarrilli Canio e Scotece Carmela 27.07.2002<br />
De Laurentis Gianbattista e Roselli Isabella <strong>21</strong>.08.2002<br />
D’Antuono Donato e D’Avanzo Viviana 24.08.2002<br />
Di Cecca Mario e Maffucci Silvia 29.08.2002<br />
Cucciniello Noris e Marzullo Rosalda 29.08.2002<br />
Galgano Giuseppe e Lorenzo Felicetta 31.08.2002<br />
Nappo Antonio e Massa Concetta 07.09.2002<br />
Beltrami Romolo e Greco Lucia 14.09.2002<br />
Scilimpaglia Vito e Russo Maria Antonietta 14.09.2002<br />
Racioppi Nunzio e Acocella Assunta 14.09.2002<br />
Nicoletta Gaetano e Sabatino Eliana <strong>21</strong>.09.2002<br />
Maffucci Michele e Gervasi Cinzia 28.09.2002<br />
Cubelli Adriano e Maffucci Matilde 05.10.2002<br />
Calabretta Saverio e Cirminiello Anna 19.10.2002<br />
MORTI<br />
Donatiello Giuseppina <strong>21</strong>.07.19<strong>21</strong> - † 20.07.2002<br />
Mazzeo Laura 06.06.1905 - † 26.07.2002<br />
Cestone Angelo Benedetto 24.06.1925 - † 28.07.2002<br />
Arci Nicolina Maria 20.03.1955 - † 08.08.2002<br />
Cianci Giuseppe 07.09.1914 - † 22.08.2002<br />
Di Milia Vincenzo 05.11.1926 - † 22.08.2002<br />
Zarrilli Giovanna 17.07.1940 - † 23.08.2002<br />
Metallo Angela 04.12.1913 - † 26.08.2002<br />
Ciccone Armida Antonia 28.02.1917 - † 26.08.2002<br />
Codella Antonio 24.10.1912 - † 01.09.2002<br />
Acocella M. Antonia 20.10.1950 - † 17.09.2002<br />
Di Cosmo Giuseppe 11.08.1922 - † 17.09.2002<br />
Tateo Vito 15.12.1913 - † 25.09.2002<br />
Schettino Vito Michele 25.10.1936 - † 11.10.2002<br />
Caporale Savino 09.10.1926 - † 16.10.2002<br />
Zarrilli Michele 05.05.1927 - † 19.10.2002<br />
Cerreta Giuseppe 23.11.1920 - † 22.10.2002<br />
XXXIII PREMIO DI POESIA FORMICA NERA<br />
CITTÀ DI PADOVA<br />
Il Gruppo letterario Formica Nera promuove la trentatreesima edizione del<br />
concorso di poesia aperto a tutti gli autori di lingua italiana. Si partecipa con una<br />
poesia inedita a tema libero, da far pervenire entro e non oltre il 3 aprile 2003 in<br />
cinque copie al segretario del concorso Luciano Nanni Casella 1084 - 35122<br />
Padova. Per ogni informazione telefonare a 04999/61.77.37.<br />
La XXXII edizione è stata vinta da Monica B. Balsamello. Segnalati: Alessandra<br />
Crabbia, Andrea De Micheli, Leonello Rabatti, Monique Sartor.<br />
22<br />
Filippo Acocella<br />
è passato all’altra riva<br />
Calitri - Napoli<br />
24.10.1912 † 22.08.2002<br />
In silenzio e con l’estremo riserbo<br />
che ha caratterizzato l’ultimo sofferto<br />
scorcio della sua esistenza, l’amico<br />
Filippo se n’è andato al Padre,<br />
lasciando nell’angoscia e nel dolore<br />
i familiari e gli amici carissimi fra i<br />
quali abbiamo la pretesa di annoverare<br />
anche noi che abbiamo conosciuto<br />
da vicino la sua grandezza<br />
d’animo, profondamente umana che<br />
gli consentiva di dialogare volentieri<br />
con chiunque. La sua sempre<br />
completa, cortese e gentile disponibilità<br />
lo rendeva un uomo simpatico,<br />
pacifico, dall’eloquio colto ed accattivante,<br />
sempre pronto ad andare<br />
incontro a tutti, ad appianare divergenze<br />
a mettere una buona parola.<br />
Le dure e sempre impreviste vicissitudini<br />
della vita, la guerra, la famiglia,<br />
il lavoro, il pensionamento lo<br />
avevano ritemprato e reso quasi più<br />
forte, certamente più saggio per l’esperienza<br />
acquisita che sapeva trasmettere,<br />
trasfondere in tutti i suoi<br />
interlocutori e per ognuno sapeva trovare,<br />
con grande semplicità, un aiuto,<br />
un consiglio, un esempio da seguire,<br />
sempre con estrema coerenza.<br />
Di lui abbiamo un ricordo meraviglioso<br />
che speriamo di portare avanti<br />
negli anni con la fiducia di emularlo<br />
in ciò che in particolare lo distinse<br />
dagli altri l’amore e il rispetto<br />
del prossimo, perché – come diceva<br />
Cicerone – “la vita dei morti sta nella<br />
memoria dei vivi”. Addio Filippo,<br />
amico e padre, che il Signore ti conceda<br />
le gioie della vita eterna, per<br />
seguire e proteggere, ancora con<br />
amore, la sposa, le figlie e i nipoti.
N. <strong>21</strong> n.s. – Settembre-Dicembre 2002 <strong>IL</strong> <strong>CALITRANO</strong><br />
REQUIESCANT IN PACE<br />
Gaetano Abate<br />
Calitri - Salerno<br />
15.02.1923 † 06.08.2002<br />
La mia difesa sta in Dio<br />
colui che salva<br />
i puri di cuore.<br />
Vitantonio Di Milia<br />
23.10.1924 † 24.12.1994<br />
Il ricordo ed i tuoi<br />
insegnamenti<br />
sono vivi nei<br />
nostri cuori.<br />
La moglie, i figli ed<br />
i parenti.<br />
Giuseppe Di Carlo<br />
Calitri - Australia<br />
28.08.1914 † 07.11.1992<br />
Nel decimo anniversario<br />
della sua dipartita<br />
lo ricordano con l’amore<br />
di sempre la moglie<br />
Filomena, il figlio<br />
Donato e la famiglia<br />
tutta.<br />
Domenico Di Mito<br />
18.12.1961 † 24.06.2002<br />
I retti e i semplici<br />
contempleranno il volto<br />
del Signore amante delle<br />
cose giuste<br />
Vincenzo Mazziotti<br />
16.03.1924 † 10.12.1992<br />
“Il Signore è il mio<br />
pastore, su pascoli erbosi<br />
mi fa riposare”. Sono<br />
passati già dieci anni<br />
dalla tua scomparsa, ma<br />
il tuo ricordo in noi è<br />
sempre più vivo.<br />
La moglie e i figli.<br />
Maria Michela<br />
Salvante<br />
(la camm’nanda)<br />
26.01.1900 † 23.09.1994<br />
Ad otto anni dalla sua<br />
dipartita, con immutato<br />
affetto la ricordano la<br />
figlia e i parenti tutti.<br />
Maria L. Di Cairano<br />
Calitri - U.S.A.<br />
26.11.1940 † 01.08.2002<br />
“Io sono la resurrezione<br />
e la vita chi crede<br />
in me, vivrà”<br />
Il prof. Orazio Tanelli e<br />
la comunità Statunitense<br />
ti ricordano con affetto.<br />
Rosa Maria Fastiggi<br />
26.05.1906 † 10.09.1992<br />
Sarai sempre viva nel<br />
cuore di coloro<br />
che ti hanno amata e<br />
conosciuta.<br />
Il figlio ed i parenti la<br />
ricordano.<br />
23<br />
Fabrizio Faia<br />
Senerchia<br />
06.04.1964 † 26.10.2001<br />
Solo la fede e il conforto<br />
della preghiera possono<br />
colmare il dolore<br />
indicibile che hai lasciato<br />
in noi.La moglie Dinella,<br />
le figlie Antonietta e Gaia,<br />
il fratello Ferdinando, la<br />
mamma Antonietta e i<br />
parenti tutti.<br />
Concetta Margotta<br />
Calitri - Poggibonsi<br />
22.04.1912 † 29.10.1999<br />
Angelomaria Bavosa<br />
Calitri - Poggibonsi<br />
18.11.1912 † 24.01.2002<br />
Mamma, papà siete<br />
sempre vivi nei<br />
Nostri cuori. Rosa, Anna<br />
e Lorenzo.<br />
Vito Di Carlo<br />
22.10.1922 † 18.12.1977<br />
Nel 25° anniversario<br />
della sua scomparsa<br />
la moglie, le figlie, i<br />
fratelli e sorelle lo<br />
ricordano a quanti lo<br />
conobbero e l’amarono.<br />
Nicola Pisani<br />
Contursi Terme - Roma<br />
16.12.1947 † 24.07.2002<br />
Lo piangono la moglie<br />
Beba, il figlio Igor,<br />
il fratello Antonio, la<br />
cognata con i cugini<br />
e nipoti tutti.<br />
Leonardo Di Milia<br />
11.11.1926 † 26.11.1986<br />
Buono, onesto ed<br />
operoso, amato e stimato<br />
da tutti. I familiari lo<br />
ricordano con l’affetto<br />
di sempre.<br />
Angelo Savanella<br />
Calitri - Villaricca<br />
02.12.1922 † 20.11.2001<br />
Insignito dell’onorificenza<br />
pontificia dell’Ordine di<br />
S. Silvestro papa, per il<br />
ruolo di primo piano svolto<br />
nella costruzione della<br />
chiesa parrocchiale di<br />
S. Rita a Villaricca,<br />
Focolarino verace, ha<br />
lasciato fra la gente il buon<br />
profumo di “Cristo”.<br />
Teodora Girardi<br />
01.01.1898 † 25.12.1983<br />
Concettina Zabatta<br />
11.11.1926 † 04.08.1987<br />
Antonio Zabatta<br />
13.08.1932 † 26.12.1991<br />
Mostra, o Signore, ai<br />
tuoi servi fedeli il tuo<br />
volto e falli salvi per la<br />
tua pietà.<br />
Antonino Mario<br />
Abate O.P.<br />
Calitri - Roma<br />
04.12.19<strong>21</strong> † 28.10.1987<br />
A 15 anni dalla tua<br />
scomparsa i parenti, gli<br />
amici e i confratelli<br />
ti ricordano con lo stesso<br />
affetto e stima di sempre.
In caso di mancato recapito, si prega di voler restituire all’Ufficio C.M.P. Firenze<br />
per la riconsegna al mittente, che si impegna ad accollarsi le spese postali.<br />
New Rochelle New York 5° Island Park, Picnic annuale dei Calitrani, 29 giugno 2002<br />
Prima fila dietro, da sinistra a destra:John Nicolais e i tre figli, Michele Maffucci, Leonard Maffucci, ?, ?, D. Codella, ?, Kathleen Galgano Regan, Mario Toglia,?,Vincent Lampariello,Vic Badia, Richard Morris, Janis Preziosi<br />
Coe,Tina Maffucci, Carol Jean Thompson,Thomas Regan. Seconda fila:?,?,Barbara MacMoran, Sylvia Preziosi Iannazzi, ?, ?, ?, Giovanni Di Milia,Al Galgano,Albina Maffucci, Marie Di Milia?,Agnes Di Milia Jeanette Lampariello<br />
Anagnos, Salvatore Preziosi, Laura Lombardo, Maria Salvante Mullaney, Maura Mandrano, Eleanor De Rosa Egger, Jason Pervase, Gaetano (Tom) Maffucci, Peggy De Maio Raso. Seduti: Dorothy MacMoran,<br />
Annette Margotta Acocella, ?, Lucy Galgano Fasolino, Mary Margotta Basile, Madeline Lampariello Luca, Jane Abate Pappa Mucci, Maria maffucci Cerreta,Angela Cicoria Moloney, Michelina Scoca Wright,Adelina<br />
Toglia Mandano, Jeanne Cerreta De Rosa, Frances De Maio. Seduti per terra: Roberto Margotta Bongo, Frabasca, Marion Preziosi Morris, Josie Galgano Gore,Tracey Preziosi Alperstein, Kelly Preziosi Alperstein.