4 Nel segno della parola e dell'uomo, scritti di E. G. MORI

CRISTO NON PASSA INVANO *
Cristo non passa invano, il rapporto con Cristo ha un perché che influenza
tutta la mia realtà vitale. Se dico che non ti accetto mi indurisco, se non ti accetto
diventiamo sempre più estranei.
Una delle parabole più antiche è sicuramente quella del seme e del seminatore.
Le parabole hanno una caratteristica cristologica, poi diventano della
comunità, cioè mostrano il cristiano e il suo atteggiamento. Comunque sia, in
questa parabola, il seminatore è Dio e il seme è la Parola. È un fatto questo
che si ripete: Dio, dagli albori dell'umanità, è uscito a seminare e non rientrerà
più in casa, per tutte le persone, per tutte le generazioni, per tutte le realtà della
storia; Dio continuerà a seminare.
Scandalosa è la parabola della zizzania: non è sempre detto che sia il nemico
a seminare zizzania, noi stessi diventiamo il nemico.
In Mc 4,26-29 abbiamo una parabola solo sua che è una piccola perla:
quella della semente che germoglia, sboccia, diventa grande, non si sa come,
sia che l’uomo che ha seminato dorma o vegli di notte o di giorno. Nel Vangelo
questa gratuità, questo prevenire della grazia di Dio, molto presente in
tutta la tradizione evangelica, anche nella fonte Q, quella dei loghia di Cristo,
non è stato sviluppato letterariamente se non nel Vangelo di Marco, e in questa
piccola parabola.
In tutte le altre parabole del seminatore, si guarda soprattutto all'atteggiamento
di chi raccoglie: puoi essere strada, puoi essere terreno sassoso, puoi
essere sterpaglia... allora condizioni la produttività della semente che deve
portare frutto. Invece qui c'è una prospettiva completamente diversa, c'è una
capacità di fruttificazione da parte della parola di Dio che è infallibile, perché
contiene la sua presenza e la sua forza, che non dipende da te.
* Lezione ripresa dal registratore.
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