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MONASTERO S. MARIA DELLE GRAZIE - Prodotti monastici

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Il Monastero di Santa Maria delle Grazie è<br />

uno dei pochi dove la liturgia conserva il ricco<br />

patrimonio del canto Gregoriano, mentre nel<br />

lavoro prosegue nella tradizione tipicamente<br />

benedettina, l'erboristeria.<br />

Dal 1998 sotto l'attuale abbaziato di Madre<br />

Maria Giacinta Di Maria, la comunità si è<br />

aperta alla missione, per poter condividere le<br />

ricchezze della spiritualità benedettina con un<br />

gruppo di giovani indonesiane, che oggi, dopo<br />

11 anni contano 27 monache e 3 Novizie,<br />

desiderose di seguire il Signore «secundum<br />

Regulam S. Benedicti».<br />

5 Monache, ora stanno in Indonesia nella casa<br />

dipendente del Monastero di Orte, é il primo monastero Benedettino in terra Indonesiana.<br />

Il piccolo seme di Madonna Flore e Madonna Iohanna «le Poverelle», nettato nel lontano<br />

1366, era destinato a diventare un albero che con i suoi rami ha toccato gli estremi confini<br />

della terra. Quasi a conferma delle parole riferite nella liturgia a S. Benedetto Farò di te<br />

un grande popolo e ti benedirò renderò grande il tuo nome e diventerai una<br />

benedizione. (Gn 12,2)<br />

Cenni Storici del Santuario S. Maria delle Grazie<br />

Il Santuario Madonna delle Grazie ebbe una storia più lunga del suddetto monastero. Sul<br />

colle di Sant'Angelo (colle delle Grazie) nella località chiamata la “Scacchieta”, c'era una<br />

piccola cappella con l'immagine della Madonna detta delle Grazie, per molte e continue<br />

grazie che la Santissima Vergine ha fatto e fa in quel luogo ai suoi devoti, così scrive<br />

Leoncini. La piccola cappella è attestata dalle bolle di Adriano IV del 1159 e di Adriano III<br />

che l'assegnavano alla giurisdizione dei canonici della cattedrale. La bolla di Adriano IV ne<br />

precisa la collocazione con l'espressione In terra infra Zenzium.<br />

L'atto di donazione viene confermato nel 1514 dal Vescovo Franceschini. La zona divenne<br />

presto luogo di pellegrinaggi. La confraternita custodiva la cappella e provvedeva al culto.<br />

Raccolse tante elemosine, da poter edificare nel 1521 la Chiesa come la troviamo oggi, con i<br />

restauri e le modifiche successive, di cui le ultime risalgono all'anno dicembre 1995 maggio<br />

1996.<br />

La Confraternita ottiene dal Papa il diritto di patronato sulla Chiesa e nel 1580 vi costruì<br />

un altare con il proprio stemma dedicato a sant'Angelo. Nello stesso anno accade un<br />

miracolo: un uomo storpio fin dalla nascita fu guarito sotto l'immagine della Madonna.<br />

L'avvenimento clamoroso richiamò molti devoti. La chiesa è stata abbellita e adornata per<br />

opera di una pia donna, Armelina Cocovagini che lasciò per testamento i suoi beni a questo<br />

scopo.<br />

Nel 1599 fu costruito accanto alla chiesa il grandioso monastero dei Gerolimini, di cui<br />

abbiamo accennato sopra. La Chiesa non subì modifiche fino alla venuta delle Monache<br />

Benedettine che l'hanno adattata per la loro liturgia monastica, (spostando l'Altare al<br />

centro della Chiesa e mettendo una grata che separa il presbiterio dal coro).<br />

Dopo il Concilio Vaticano II°, secondo le norme della riforma liturgica, fu ristrutturato il<br />

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