MAT RAB INAF ERIA FER ILE - Zizioli+Lorenzini

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Più egli contempla meno vive; più accetta di riconoscersi
nelle immagini dominanti del bisogno, meno comprende
la sua propria esistenza e il suo proprio desiderio. Lo
spettacolo non è un insieme d’immagini ma un rapporto
sociale fra individui mediato dalle immagini.
Guy Debord, La società dello spettacolo
Mickey: “Avevo bisogno di raccogliere le idee, riflettere
un momento con logica, rimettere il mondo nella giusta
prospettiva. Allora salii su di sopra, mi sedetti sul balcone
e… e il film era un film che avevo visto tante volte in vita
mia, fin da ragazzo, e sempre mi era piaciuto. Ed ecco che
me ne stavo a guardare… a guardare tutta quella gente,
lassù sullo schermo e, così, poco a poco, sapete, il film mi
ha preso…
E mi sono messo a pensare: come può saltarti in testa
di ammazzarti? Cioè, non è una cretinata? Voglio dire,
guardala là tutta quella gente, lassù, sullo schermo.
Insomma, sono buffi tutti quanti, e… che importa se le cose
vanno di male in peggio?
Che importa se Dio non esiste, e se tu fai un giro soltanto
sulla giostra, e dopo basta? Insomma, dico, non ti pare
che valga la pena farne esperienza? Che diamine, mica
tutto è uno strazio. Allora penso tra me e me, Gesù, dovrei
smetterla di rovinarmi la vita cercando risposte che, tanto,
non otterrò mai – e godermela invece, finché dura. E poi
dopo, sai, chissà! Voglio dire, può darsi che, forse, di là c’è
qualcosa. Nessuno può saperlo con certezza. Lo so, lo so,
quel “forse” è un filo troppo sottile, per appenderci tutta la
vita, ma è quanto di meglio abbiamo. Allora mi rilassai. E in
effetti cominciai a divertirmi.”
Woody Allen, Hannah e le sue sorelle