Un nuovo mobile riscoperto del faber lignaminis ... - Copetti Antiquari
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La nuova scoperta <strong>del</strong>l’antiquario <strong>Copetti</strong>, ovvero la chiusura <strong>del</strong> cerchio<br />
Va sottolineato come gli imperscrutabili disegni <strong>del</strong> fato abbiano tracciato per il pregevolissimo <strong>mobile</strong><br />
un particolare percorso. Infatti il laboratorio <strong>del</strong> Deganutti, concordemente ritenuto il più abile mobiliere<br />
e intagliatore settecentesco che abbia operato nella terra friulana, era collocato esattamente di<br />
fronte all’attuale bottega <strong>del</strong>l’antiquario Giorgio <strong>Copetti</strong>, in prossimità <strong>del</strong> ponte <strong>del</strong> Diavolo. Ignoriamo<br />
il committente che nel Settecento ha attinto alle capacità di Mattia per arredare la sua dimora con questo<br />
straordinario pezzo, né si conosce la strada che lo ha poi condotto fi no in Lombardia. Qui è stato<br />
recentemente individuato dall’antiquario cividalese, che con una decisiva virata ha impresso una nuova<br />
traiettoria al destino di questo prezioso elemento d’arredo.<br />
Dopo oltre cinquanta lustri, il <strong>mobile</strong> è stato così ricondotto al luogo <strong>del</strong>la sua originaria produzione.<br />
All’estremità <strong>del</strong> ponte <strong>del</strong> Diavolo a Cividale <strong>del</strong> Friuli si fronteggiano la bottega antiquaria <strong>Copetti</strong> e il sito dov’era ubicata nel ‘700<br />
la bottega <strong>del</strong> Deganutti.<br />
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