Un nuovo mobile riscoperto del faber lignaminis ... - Copetti Antiquari
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Cenni sulla biografi a di Mattia Deganutti<br />
Note biografi che di un friulano dagli esordi curiosamente giotteschi<br />
Fare aderire, quasi a ricalco, i leggendari esordi <strong>del</strong> giovane Giotto - notato dal maestro Cimabue mentre,<br />
di guardia a un gregge, disegnava con straordinaria abilità su una pietra - a un altro artista operante oltre<br />
quattro secoli dopo, potrebbe sembrare atto di presunzione. Ma potrebbe anche essere chiara spia <strong>del</strong><br />
valore a questi attribuito.<br />
L’ introduzione nel mondo <strong>del</strong>l’arte di Mattia Deganutti, operante non con il pennello ma con la sgorbia,<br />
è descritta popolarmente e con vasti riscontri orali proprio nella medesima scansione giottesca: un guardiano<br />
di pecore ancora bambino, che seduto ai bordi <strong>del</strong>la strada conducente al santuario di Castelmonte<br />
inganna il tempo incidendo un pezzo di legno con una innata perizia, tanto stupefacente da far decidere<br />
a casuali e lungimiranti osservatori di avviarlo, senza indugio, all’istruzione e all’attività artistica. Entrato<br />
nella bottega di <strong>faber</strong> <strong>lignaminis</strong> da apprendista, ne uscirà come colui che, altra analogia con il pittore<br />
toscano, rivoluzionerà il mondo <strong>del</strong>la produzione a lui contemporanea.<br />
Tanto impalpabile, ignota e impossibile da verifi care è l’antica genesi di questo fe<strong>del</strong>e calco giottesco<br />
curiosamente adattato a un artista friulano, altrettanto è fermamente sicura, veritiera e documentabile<br />
l’affermazione che quanto prodotto dalle sue abilissime mani ha rinnovato profondamente l’arte lignea<br />
in ambito regionale.<br />
Ancoriamo la nostra fi gura ad alcuni dati biografi ci probanti. Mattia Deganutti è nato a Cialla di Prepotto<br />
(Udine) nel 1712 e, dopo una formazione professionale di quasi certa derivazione veneziana, verso il<br />
1740 apre bottega a Cividale <strong>del</strong> Friuli, città in grado di offrire prospettive lavorative interessanti e in<br />
posizione comoda da raggiungere per i committenti, rispetto all’ameno ma discosto e isolato luogo natio.<br />
Nel 1748 il suo laboratorio è ubicato in borgo S. Pietro e, dopo vari spostamenti, nel 1770 si stabilisce<br />
nella contrada <strong>del</strong> Duomo (attuale via Stellini), nella posizione che non abbandonerà più, con le fi nestre<br />
di levante che si aprono sulla strapiombante forra <strong>del</strong> Natisone, il tortuoso fi ume dalle verdi acque.<br />
Mattia è il primo di otto fi gli e con alcuni membri <strong>del</strong>la sua vasta famiglia i rapporti non saranno sempre<br />
amorevoli. In particolare, troviamo consistenti tracce <strong>del</strong>la rivalità col fratello Andrea, giustifi cabili in<br />
quanto svolge la medesima professione, nella stessa città, aprendo bottega a poche decine di passi dalla<br />
sua casa, praticamente li separa solo il ponte di pietra, che la tradizione ha denominato ‘<strong>del</strong> Diavolo’ ed<br />
infatti passano la vita a scornarsi. I loro tesi rapporti migliorano col trascorrere degli anni, tanto che con<br />
specifi che disposizioni testamentarie Mattia lascerà ad Andrea pochissimi denari, rispetto ad altri parenti,<br />
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