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Un nuovo mobile riscoperto del faber lignaminis ... - Copetti Antiquari

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Descrizione <strong>del</strong> <strong>mobile</strong><br />

In questo eccellente esemplare il Deganutti palesa di aver potuto sbrigliare appieno la sua inventiva<br />

senza tener conto dei binari, funzionali e decorativi, entro cui era tenuto a procedere negli arredamenti<br />

chiesastici. Già osservando i tre pezzi conosciuti di credenze era individuabile la libertà che il costruttore<br />

seguiva nella loro realizzazione, mostrando ognuno proprie peculiarità. Ad esempio, la credenza Pontotti<br />

- Brosadola incassata a muro si presenta di colorazione chiara con profi lature marrone degli specchi e,<br />

pur non potendo escludere interventi successivi, ciò rappresenta un unicum nel catalogo <strong>del</strong> Deganutti.<br />

La credenza con alzata di Bottenicco affi da invece alle fi lettature mistilinee e a un fastigio affi ancato da<br />

statuine a tutto tondo la sua sobria decorazione. Del <strong>mobile</strong> de Portis possiamo conoscere le caratteristiche<br />

grazie a una rara e provvidenziale fotografi a, che evidenzia soluzioni particolari, come l’anta mediana<br />

inclinata e un partito decorativo di notevole esuberanza. Il <strong>nuovo</strong> pezzo individuato dall’antiquario<br />

<strong>Copetti</strong> mostra di superare questi, già apprezzabilissimi, esiti.<br />

Il <strong>mobile</strong>, in legno e radica di noce, è strutturato con una parte inferiore a cassettiera, su cui si eleva un<br />

corpo tripartito, a leggero aggetto, culminante in una cimasa che racchiude un elemento a specchio. È<br />

diffi cile designarlo con un termine specifi co, non è propriamente una semplice credenza, potremmo<br />

farlo aderire alla categoria dei trumeaux veneziani - ricordiamo che quasi sicuramente il nostro Mattia<br />

si è formato artisticamente nella città lagunare - rispetto ai quali manca il tipico piano inclinato. Per il<br />

suo altissimo livello esecutivo, è stato sicuramente creato come <strong>mobile</strong> di rappresentanza, destinato a<br />

sottolineare nel salone più elegante <strong>del</strong>la dimora lo status <strong>del</strong> committente, disposto ad allentare parecchio<br />

i cordoni <strong>del</strong>la borsa, di certo assai più sgonfi a dopo aver saldato il conto, notoriamente salato, <strong>del</strong><br />

Deganutti.<br />

Mobile a due corpi in legno e radica di noce, <strong>del</strong> maestro lignario friulano Mattia Deganutti operante nella seconda metà <strong>del</strong> Settecento.<br />

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