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La posa in opera dei conglomerati bituminosi verrà effettuata a mezzo di macchine vibrofinitrici dei tipi approvati<br />

dalla Direzione Lavori, in perfetto st<strong>ato</strong> di efficienza e dotate di automatismo di autolivellamento.<br />

Le vibrofinitrici dovranno comunque lasciare uno str<strong>ato</strong> finito perfettamente sagom<strong>ato</strong>, privo di sgranamenti,<br />

fessurazioni ed esente da difetti dovuti a segregazioni degli elementi litoidi più grossi.<br />

Nella stesa di dovrà porre la massima cura alla formazione dei giunti longitudinali preferibilmente ottenuti<br />

mediante tempestivo affiancamento di una strisciata alla precedente con l'impiego di 2 o più finitrici.<br />

Qualora ciò non sia possibile, il bordo della striscia già realizzata dovrà essere spalm<strong>ato</strong> con emulsione bituminosa<br />

per assicurare la saldatura della striscia successiva.<br />

Se il bordo risulterà danneggi<strong>ato</strong> o arrotond<strong>ato</strong> si dovrà procedere al taglio verticale con idonea attrezzatura.<br />

I giunti trasversali, derivanti dalle interruzioni giornaliere, dovranno essere realizzati sempre previo taglio ed<br />

esportazione della parte terminale di azzeramento.<br />

La sovrapposizione dei giunti longitudinali tra i vari strati sarà programmata e realizzata in maniera che essi<br />

risultino fra di loro sfalsati di almeno cm 20 e non cadano mai in corrispondenza delle 2 fasce della corsia di marcia<br />

normalmente interessata dalle ruote dei veicoli pesanti.<br />

Il trasporto del conglomer<strong>ato</strong> dall'impianto di confezione al cantiere di stesa, dovrà avvenire mediante mezzi di<br />

trasporto di adeguata portata, efficienti e veloci e comunque sempre dotati di telone di copertura per evitare i<br />

raffreddamenti superficiali eccessivi e formazione di crostoni.<br />

La temperatura del conglomer<strong>ato</strong> bituminoso all'atto della stesa, controllata immediatamente dietro la finitrice,<br />

dovrà risultare in ogni momento non inferiore a 130°C.<br />

La stesa dei conglomerati dovrà essere sospesa quando le condizioni meteorologiche generali possano pregiudicare<br />

la perfetta riuscita del lavoro; gli strati eventualmente compromessi (con densità inferiori a quelle richieste)<br />

dovranno essere immediatamente rimossi e successivamente ricostruiti a cura e spese dell'Impresa.<br />

La compattazione dei conglomerati dovrà iniziare appena stesi dalla vibrofinitrice e condotta a termine senza<br />

soluzione di continuità.<br />

La compattazione sarà realizzata a mezzo di rulli gommati o vibrati gommati con l'ausilio di rulli a ruote metalliche,<br />

tutti in numero adegu<strong>ato</strong> ed aventi idoneo peso e caratteristiche tecnologiche avanzate in modo da assicurare il<br />

raggiungimento delle massime densità ottenibili.<br />

Al termine della compattazione, lo str<strong>ato</strong> di base dovrà avere una densità uniforme in tutto lo spessore non<br />

inferiore al 97% di quella Marshall dello stesso giorno, rilevata all'impianto o alla stesa. Tale valutazione sarà<br />

eseguita sulla produzione giornaliera secondo la norma B.U. C.N.R. n. 40 (30 marzo 1973), su carote di 15 cm di<br />

diametro; il valore risulterà dalla media di due prove.<br />

Si avrà cura inoltre che la compattazione sia condotta con la metodologia più adeguata per ottenere uniforme<br />

addensamento in ogni punto ed evitare fessurazioni e scorrimenti nello str<strong>ato</strong> appena steso.<br />

La superficie degli strati dovrà presentarsi priva di irregolarità ed ondulazioni. Un'asta rettilinea lunga m. 4, posta<br />

in qualunque direzione sulla superficie finita di ciascuno str<strong>ato</strong> dovrà aderirvi uniformemente.<br />

Saranno tollerati scostamenti contenuti nel limite di 10 mm.<br />

Il tutto nel rispetto degli spessori e delle sagome di progetto.<br />

C) STRATI DI COLLEGAMENTO (BINDER) E DI USURA<br />

a) Descrizione<br />

La parte superiore della sovrastruttura stradale sarà, in generale, costituita da un doppio str<strong>ato</strong> di conglomer<strong>ato</strong><br />

bituminoso steso a caldo, e precisamente: da uno str<strong>ato</strong> inferiore di collegamento (binder) e da uno str<strong>ato</strong><br />

superiore di usura, secondo quanto stabilito dalla Direzione Lavori.<br />

Il conglomer<strong>ato</strong> per ambedue gli strati sarà costituito da una miscela di pietrischetti, graniglie, sabbie ed additivi<br />

(secondo le definizioni riportate nell'Art. 1 delle «Norme per l'accettazione dei pietrischi, dei pietrischetti, delle<br />

graniglie, della sabbia, degli additivi per costruzioni stradali» dei C.N.R., fascicolo IV/1953), mescolati con bitume a<br />

caldo, e verrà steso in opera mediante macchina vibrofinitrice e compatt<strong>ato</strong> con rulli gommati e lisci.<br />

b ) Materiali inerti.<br />

Il prelievo dei campioni di materiali inerti, per il controllo dei requisiti di accettazione appresso indicati, verrà<br />

effettu<strong>ato</strong> secondo le norme C.N.R., Capitolo Il del fascicolo IV/1953.<br />

Per il prelevamento dei campioni destinati alle prove di controllo dei requisiti di accettazione, così come per le<br />

modalità di esecuzione delle prove stesse, valgono le prescrizioni contenute nel fascicolo IV delle Norme C.N.R.<br />

1953, con l'avvertenza che la prova per la determinazione della perdita in peso sarà fatta col metodo Los Angeles<br />

secondo le Norme B.U. C.N.R. n. 34 (28 marzo 1973) anziché coi metodo DEVAL.<br />

L'aggreg<strong>ato</strong> grosso (pietrischetti e graniglie) dovrà essere ottenuto per frantumazione ed essere costituito da<br />

elementi sani, duri. durevoli, approssimativamente poliedrici, con spigoli vivi, a superficie ruvida, puliti ed esenti da<br />

polvere o da materiali estranei.<br />

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