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Superamerica: la principessa Superamerica: la ... - All Ferraris

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Finanza I La lettura dei mercati di Banca Aletti<br />

ispetto all’eccezionale<br />

anno 2004, il saggio di Rcrescita<br />

del<strong>la</strong> ricchezza<br />

prodotta globalmente nel 2005<br />

segnerà necessariamente un<br />

rallentamento. Le indicazioni<br />

emerse sino al primo trimestre<br />

dell’anno (dati aggregati) e<br />

oltre, suggeriscono che <strong>la</strong><br />

frenata del<strong>la</strong> congiuntura andrà<br />

consolidandosi su basi<br />

comunque elevate, grazie al<br />

traino degli USA e delle<br />

economie emergenti. Tale<br />

visione ha guadagnato consenso<br />

nonostante il complesso dei<br />

rischi sistemici rimanga<br />

inalterato e considerando che<br />

ciascun evento o fenomeno<br />

ritenuto rischioso mantenga<br />

una non disprezzabile<br />

probabilità di realizzo. In effetti,<br />

<strong>la</strong> crescita statunitense sussiste<br />

su basi fragili, quali il doppio<br />

deficit, statale e di parte<br />

corrente; per entrambi, appare<br />

evidente che l’amministrazione<br />

Bush vi ha assegnato priorità<br />

inferiore ad altri obiettivi<br />

(sostegno al<strong>la</strong> crescita di<br />

consumi ed investimenti,<br />

aumento dell’occupazione…).<br />

Il prezzo del petrolio si<br />

mantiene su livelli storici<br />

assoluti, impensabili sino a due<br />

anni fa, con prevalenza di<br />

previsioni di prezzi ancora<br />

elevati per il futuro; seppur in<br />

arretramento dai massimi,<br />

anche il mercato delle materie<br />

prime rimane su livelli elevati.<br />

Tali fenomeni hanno prodotto<br />

significativi aumenti dei prezzi<br />

al<strong>la</strong> fonte, diventando<br />

potenziali fattori scatenanti per<br />

l’inf<strong>la</strong>zione in quelle economie<br />

che crescono (soprattutto USA e<br />

paesi emergenti non produttori<br />

di petrolio). Il processo di<br />

integrazione del<strong>la</strong> Cina secondo<br />

i dettami WTO sta inasprendo i<br />

rapporti commerciali fra i paesi<br />

membri poiché <strong>la</strong><br />

liberalizzazione globale si<br />

tramuta, quasi<br />

automaticamente, nell’invasione<br />

dei manufatti cinesi. La<br />

creazione – minacciata o<br />

effettiva – di barriere e dazi in<br />

difesa delle produzioni<br />

domestiche in maniera<br />

disordinata e non coordinata<br />

può significare l’avvio di<br />

conflitti commerciali dagli esiti<br />

molto incerti, sicuramente non<br />

favorevoli al processo di<br />

rivalutazione del<strong>la</strong> moneta<br />

cinese, auspicato da tutti i<br />

partners commerciali del<strong>la</strong><br />

Cina.<br />

Per quanto riguarda Euroarea,<br />

si conferma lo stato di crescita<br />

stagnante che <strong>la</strong><br />

contraddistingue da tempo.<br />

Nel primo trimestre dell’anno, il<br />

saggio di sviluppo aggregato dei<br />

Dodici è stato del 2% in termini<br />

trimestrali annualizzati (3.5%<br />

USA, 5.3% Giappone), valore che<br />

maschera il ben più scarso dato<br />

tendenziale dell’1.4% (ovvero<br />

l’aumento rispetto al periodo<br />

corrispondente dell’anno<br />

precedente). Se in termini<br />

aggregati si possono individuare<br />

Il saggio di crescita 2005<br />

Il dott. Alessandro Stanzini,<br />

Responsabile Ufficio Analisi e Ricerca<br />

di Banca Aletti, è l’autore di questa<br />

analisi previsionale dell’andamento dei<br />

mercati mondiali<br />

VARIAZIONI ANNUE DEL PIL<br />

segnali di ripresa dal <strong>la</strong>to dei<br />

consumi, purtroppo, bisogna<br />

dar conto del<strong>la</strong> fase<br />

partico<strong>la</strong>rmente critica dal <strong>la</strong>to<br />

dell’offerta. Il settore industriale<br />

registra dinamiche declinanti in<br />

termini correnti e, come<br />

evidenziato dagli indicatori<br />

anticipatori, anche in termini<br />

prospettici. L’incremento<br />

trimestrale del reddito tra<br />

gennaio e marzo, realizzato<br />

grazie all’accelerazione del<br />

settore estero tedesco, si<br />

Fonte: OCSE - Outlook n.77, maggio 2005<br />

configura pertanto come<br />

evento probabilmente non<br />

replicabile. Fra i paesi<br />

membri, si è riproposta <strong>la</strong><br />

disomogeneità dei valori di<br />

sviluppo: in termini<br />

trimestrali annualizzati, <strong>la</strong><br />

Germania ha accelerato ad un<br />

saggio del 4.2% (insostenibile),<br />

mentre <strong>la</strong> Francia e cresciuta<br />

solo frazionalmente (0.8%,<br />

valore basso ma inserito in<br />

una dinamica tendenziale<br />

assai positiva); l’Italia spicca<br />

Fonte: previsioni Banca Aletti<br />

Aree 2002 2003 2004 2005 2006<br />

USA 1,9 3 4,4 3,6 3,3<br />

UME 0,9 0,6 1,8 1,2 2<br />

GERMANIA 0,1 -0,1 1 1,2 1,8<br />

FRANCIA 1,1 0,5 2,3 1,4 2<br />

ITALIA 0,4 0,4 1 -0,6 1,1<br />

GIAPPONE -0,3 1,5 2,6 1,5 1,7<br />

per <strong>la</strong> performance negativa<br />

che, allineando due trimestri<br />

consecutivi di contrazione del<br />

PIL, per pari intensità, in<br />

misura dell’1.8%, denunzia una<br />

situazione di recessione, con<br />

prospettive di ripresa confinate,<br />

a breve termine, in un rimbalzo<br />

di tipo statistico.<br />

Finanza 71

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