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L'Ispettore e la Società L'Ispettore e la Società - Aniv

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1. Premessa<br />

Com’è noto, il sistema sanzionatorio<br />

degli obblighi contributivi si<br />

caratterizza per complessità e<br />

artico<strong>la</strong>zione, dovute soprattutto ai<br />

numerosi interventi del legis<strong>la</strong>tore in<br />

materia. A partire dagli anni ‘80,<br />

infatti, è stato progressivamente<br />

aumentato l’importo di tali sanzioni,<br />

portandolo ad un tetto massimo del<br />

200% dei contributi omessi 1 , ed stato,<br />

successivamente 2 , introdotto un<br />

sistema di graduazione collegato al<br />

tempo di ritardo (che è stato ritenuto<br />

da più parti iniquo), favorendo, di<br />

fatto, in maniera proporzionale, i<br />

ritardi più lunghi 3 .<br />

L’attuale sistema sanzionatorio trova<br />

le sue basi nell’art. 4, d.l. 536/87 4 ,<br />

che, tentando di superare gli effetti<br />

paradossali che si erano venuti a<br />

creare e ponendo l’accento sul<br />

comportamento del soggetto agente,<br />

da origine a tre diverse ipotesi di<br />

inadempimento. In primo luogo si<br />

distingue <strong>la</strong> figura dell’omissione<br />

dal<strong>la</strong> ben più grave evasione e viene<br />

stabilita <strong>la</strong> debenza del solo tasso di<br />

interesse e di<strong>la</strong>zione nel caso in cui il<br />

mancato o ritardato versamento dei<br />

contributi derivi da “oggettive<br />

incertezze connesse a contrastanti<br />

orientamenti giurisprudenziali o<br />

amministrativi sul<strong>la</strong> ricorrenza<br />

dell’obbligo”, tenendo però fermo il<br />

tetto del 200% che era stato il<br />

principale oggetto delle critiche al<br />

sistema sanzionatorio.<br />

La distinzione viene mantenuta dal<strong>la</strong><br />

L. 662/96, il cui regime è utile<br />

approfondire per cogliere appieno<br />

quale sia <strong>la</strong> portata delle recenti<br />

innovazioni in subiecta materia.<br />

La legge 662/96 impone:<br />

1) in caso di omissione contributiva 5 il<br />

pagamento di una somma aggiuntiva,<br />

in ragione d’anno, al tasso di interesse<br />

di differimento e di di<strong>la</strong>zione 6 (di cui<br />

al<strong>la</strong> L. 537/81) maggiorato di 3 punti,<br />

entro il limite del 100% dei contributi<br />

e dei premi non corrisposti;<br />

2) nel caso di mancato o ritardato<br />

versamento dovuto a incertezze<br />

interpretative il solo tasso di interesse<br />

di differimento e di di<strong>la</strong>zione 7 ;<br />

3) nel caso di evasione connessa a<br />

registrazioni o denunce obbligatorie<br />

non conformi al vero, viene, infine,<br />

comminato il versamento di una<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 15<br />

Nuovo regime sanzionatorio<br />

dell’inadempimento contributivo<br />

(legge 23/12/2000 n. 388 - at. 116)<br />

di Mauro Verdini<br />

sanzione di una tantum da graduare<br />

secondo criteri fissati con decreto<br />

ministeriale, comunque compresa tra<br />

un minimo del 50% e un massimo del<br />

100%. Come in precedenza, il caso di<br />

autodenuncia spontanea, viene<br />

sanzionato in maniera più lieve,<br />

poiché se <strong>la</strong> denuncia del<strong>la</strong> situazione<br />

viene effettuata dal soggetto<br />

inadempiente entro il termine di 6<br />

mesi e comunque prima di qualsiasi<br />

richiesta o contestazione da parte<br />

degli enti impositori <strong>la</strong> sanzione è<br />

dovuta nel<strong>la</strong> minor misura del 30%.<br />

Vi è poi da rilevare <strong>la</strong> possibilità, per<br />

gli enti impositori, di ridurre <strong>la</strong><br />

sanzione fino ai soli interessi legali<br />

per le ipotesi di procedure<br />

concorsuali, agli enti non economici,<br />

nonché enti, fondazioni ed<br />

associazioni non aventi fine di lucro,<br />

qualora “il ritardo o l’omissione, nel<br />

pagamento di contributi o premi,<br />

siano connessi al<strong>la</strong> documentata,<br />

ritardata erogazione di contributi e<br />

finanziamenti pubblici previsti per<br />

legge o convenzione”.<br />

Ulteriore potere di riduzione delle<br />

sanzioni, fino al<strong>la</strong> misura minima<br />

degli interessi legali, era previsto in<br />

capo del Ministro al Lavoro, di<br />

concerto con il ministro del Tesoro,<br />

nelle ipotesi di: 1) obiettive incertezze<br />

derivanti da contrasti interpretativi in<br />

re<strong>la</strong>zione “al<strong>la</strong> partico<strong>la</strong>re rilevanza<br />

delle incertezze” che hanno dato<br />

luogo all’inadempienza; 2)<br />

inadempimenti dovuti al fatto doloso<br />

del terzo, purché denunciato<br />

all’autorità giudiziaria; 3) casi di crisi<br />

aziendale, ristrutturazione,<br />

riconversione etc.<br />

La legge 662/96, innovando in<br />

materia, prevede, poi, <strong>la</strong> non debenza<br />

delle sanzioni de quo e degli interessi<br />

a favore delle amministrazioni centrali<br />

e periferiche dello Stato.<br />

2. Le nuove “sanzioni civili”<br />

I problemi esegetici posti dal<strong>la</strong><br />

normativa sanzionatoria sono noti, a<br />

cominciare dal<strong>la</strong> natura civile o<br />

amministrativa delle “somme<br />

aggiuntive” dovute dal soggetto<br />

inadempiente. Tale duplice posizione<br />

si riflette sul dibattito in ordine a<br />

numerose questioni, che partono dal<strong>la</strong><br />

presunta automaticità 8 delle sanzioni<br />

de quo e dal<strong>la</strong> loro accessorietà 9 al<br />

debito principale, per riflettersi su<br />

numerose questioni pratiche, come <strong>la</strong><br />

possibilità di effettuare indagini<br />

sull’elemento soggettivo 10 ,<br />

l’applicabilità dell’art. 1194 c.c. 11 , <strong>la</strong><br />

trasmissibilità agli eredi 12 , nonché il<br />

problema dell’applicabilità dell’art. 25<br />

c. 2 Cost. nel caso di successione<br />

delle leggi nel tempo.<br />

In questo quadro normativo si<br />

inserisce <strong>la</strong> finanziaria del 2001 13 che,<br />

pur non risolvendo espressamente <strong>la</strong><br />

questione del<strong>la</strong> natura giuridica delle<br />

sanzioni previste per l’omissione<br />

contributiva, opera una<br />

razionalizzazione del<strong>la</strong> materia. La<br />

legge si inserisce nel<strong>la</strong> più generale<br />

tendenza che vede, a partire dagli anni<br />

’90, l’ordinamento privilegiare le<br />

garanzie a favore del contribuente,<br />

limitando gli eccessi sanzionatori ed<br />

ovviando al<strong>la</strong> segna<strong>la</strong>ta 14 scarsa<br />

capacità del<strong>la</strong> previgente disciplina di<br />

distinguere tra veri e propri<br />

comportamenti fraudolenti ed<br />

inadempimenti posti in essere in<br />

buona fede.<br />

Partendo dal dato di maggior impatto,<br />

si evidenzia <strong>la</strong> percettibile<br />

diminuzione dell’importo delle<br />

sanzioni de quo. L’art. 116, infatti,<br />

mantenendo le tre ipotesi già previste<br />

dal<strong>la</strong> legge 662/96 15 prevede:<br />

1) per l’omissione contributiva <strong>la</strong><br />

sanzione del pagamento del Tasso<br />

Ufficiale di Riferimento (T.U.R.) 16<br />

aumentato di 5,5 punti in ragione<br />

annua, con un tetto massimo del 40%,<br />

raggiunto il quale sono dovuti gli<br />

interessi di mora;<br />

2) per l’ipotesi di oggettive incertezze<br />

dovute a contrastanti orientamenti<br />

giurisprudenziali e amministrativi, <strong>la</strong><br />

medesima sanzione prevista per<br />

l’omissione contributiva, sempre che<br />

il versamento dei contributi o premi<br />

sia effettuato entro il termine fissato<br />

dagli enti impositori, con <strong>la</strong> differenza<br />

che una volta raggiunto il tetto<br />

massimo del 40%, stante il silenzio<br />

del<strong>la</strong> norma, non sembrano dovuti gli<br />

interessi di mora;<br />

3) per l’ipotesi di evasione, abolita <strong>la</strong><br />

una tantum prevista dal<strong>la</strong> L. 662/96, il<br />

pagamento di una sanzione civile del<br />

30% annuo, con un tetto massimo del<br />

60%. Per il caso di ravvedimento<br />

operoso, viene previsto un maggior<br />

termine per <strong>la</strong> presentazione del<strong>la</strong>

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