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L'Ispettore e la Società L'Ispettore e la Società - Aniv

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24 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

Le nuove forme di organizzazione del<br />

<strong>la</strong>voro subordinato comportano una<br />

attenuazione degli interventi direttivi<br />

e dei controlli dell’imprenditore.<br />

All’interno dei nuovi sistemi<br />

organizzativi aziendali, pertanto, <strong>la</strong><br />

presenza costante del potere direttivo<br />

non è più un elemento significativo<br />

del<strong>la</strong> subordinazione in quanto non è<br />

più possibile esercitare un pieno<br />

controllo delle diverse fasi del<strong>la</strong><br />

attività <strong>la</strong>vorativa. In tal senso, quindi,<br />

l’assoggettamento al potere direttivo<br />

può anche verificarsi con direttive non<br />

continue e dettagliate ma anche in<br />

modo generico e programmatico.<br />

Il requisito minimo e sufficiente per<br />

ritenere il carattere subordinato resta<br />

quello, per il <strong>la</strong>voratore, di porre a<br />

disposizione del datore di <strong>la</strong>voro, le<br />

proprie energie <strong>la</strong>vorative ed<br />

impiegarle con fedeltà e diligenza,<br />

secondo quelle direttive, appunto, di<br />

carattere generale a lui impartite.<br />

La sentenza n. 9167 del 6 luglio 2001,<br />

infatti, precisa che, ai fini del<strong>la</strong><br />

distinzione tra rapporto di <strong>la</strong>voro<br />

subordinato e rapporto di <strong>la</strong>voro<br />

autonomo il vincolo di soggezione del<br />

<strong>la</strong>voratore al potere direttivo del<br />

datore di <strong>la</strong>voro (inteso come<br />

sottoposizione ad ordini specifici e al<br />

diretto e costante controllo datoriale<br />

delle diverse fasi di esecuzione delle<br />

prestazioni <strong>la</strong>vorative) diviene, con<br />

l’evolversi dei sistemi di<br />

organizzazione del <strong>la</strong>voro nel<strong>la</strong><br />

direzione di una sempre più diffusa<br />

esteriorizzazione di interi settori del<br />

ciclo produttivo o di una serie di<br />

professionalità specifiche, sempre<br />

meno significativo del<strong>la</strong><br />

subordinazione. Infatti, in riferimento<br />

a tali nuove realtà, assume valore di<br />

indice determinante del<strong>la</strong><br />

subordinazione l’assunzione per<br />

contratto dell’obbligazione di porre a<br />

disposizione del datore di <strong>la</strong>voro le<br />

proprie energie <strong>la</strong>vorative e di<br />

impiegarle, con continuità, fedeltà e<br />

diligenza, secondo le direttive di<br />

ordine generale impartite dal datore di<br />

<strong>la</strong>voro e in funzione dei programmi<br />

cui è destinata <strong>la</strong> prestazione per il<br />

perseguimento dei fini propri dell’<br />

impresa datrice di <strong>la</strong>voro. I giudici<br />

hanno ribadito che le modalità di<br />

manifestazione del<strong>la</strong> attività di<br />

estrinsecazione del<strong>la</strong> attività di<br />

Un’importante sentenza<br />

in materia di <strong>la</strong>voro subordinato<br />

e potere direttivo<br />

di Temistocle Bussino<br />

vigi<strong>la</strong>nza e controllo da parte del<br />

datore si atteggiano in misura diversa<br />

in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> peculiarità del<strong>la</strong><br />

prestazione erogata del <strong>la</strong>voratore<br />

Nel caso in esame una <strong>la</strong>voratrice<br />

aveva prestato <strong>la</strong> sua opera con<br />

mansioni di propagandista di prodotti<br />

farmaceutici, stipu<strong>la</strong>ndo un contratto<br />

di col<strong>la</strong>borazione autonoma.<br />

L’interessata ha chiesto al Pretore di<br />

Firenze di accertare che in realtà<br />

aveva <strong>la</strong>vorato in condizioni di<br />

subordinazione. La decisione,<br />

inizialmente a favore del<strong>la</strong> <strong>la</strong>voratrice,<br />

è stata integralmente riformata, in<br />

grado di appello, dal Tribunale di<br />

Firenze, il quale ha escluso <strong>la</strong><br />

subordinazione. La Suprema Corte ha,<br />

successivamente, accolto il ricorso<br />

del<strong>la</strong> <strong>la</strong>voratrice, censurando <strong>la</strong><br />

decisione del Tribunale per difetto di<br />

motivazione e per vio<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong><br />

normativa di legge in materia di<br />

rapporto di <strong>la</strong>voro subordinato. La<br />

Cassazione ha affermato che <strong>la</strong><br />

prestazione <strong>la</strong>vorativa veniva svolta,<br />

sia pure con margini di<br />

discrezionalità, secondo le direttive di<br />

ordine generale impartite dal<strong>la</strong> casa<br />

farmaceutica che immetteva sul<br />

mercato i prodotti e per le finalità<br />

proprie dell’ impresa stessa.<br />

Motivando in maniera analitica le<br />

decisioni prese, pertanto, <strong>la</strong><br />

Cassazione ha confermato <strong>la</strong> sentenza<br />

formu<strong>la</strong>ta originariamente dal Pretore<br />

ed ha riconosciuto <strong>la</strong> subordinazione<br />

del rapporto di <strong>la</strong>voro.<br />

Cass. civile, sez. Lavoro,<br />

06-07-2001, n. 9167<br />

Svolgimento del processo<br />

Il Tribunale di Firenze, in riforma<br />

del<strong>la</strong> sentenza di primo grado,<br />

rigettava <strong>la</strong> domanda proposta da<br />

Concetta Todisco, nei confronti del<strong>la</strong><br />

s.p.a. Molteni Farmaceutici Firenze,<br />

per l’ accertamento del<strong>la</strong> natura<br />

subordinata del rapporto intercorso<br />

con <strong>la</strong> convenuta, con mansioni di<br />

propagandista di prodotti<br />

farmaceutici, immessi sul mercato<br />

dal<strong>la</strong> soc. Molteni. Il Tribunale,<br />

esclusa a priori <strong>la</strong> possibilità di<br />

configurare il rapporto quale rapporto<br />

di agenzia, “non essendo le mansioni<br />

riconducibili ad una attività di<br />

promozione di contratti di acquisto di<br />

beni”, considerato che un contratto di<br />

<strong>la</strong>voro per l’ informazione medico<br />

scientifica è riconducibile all’ area del<br />

<strong>la</strong>voro autonomo o subordinato a<br />

secondo del<strong>la</strong> concreta attuazione del<br />

rapporto, e che a tal fine l’ interprete<br />

deve verificare quale è stata <strong>la</strong><br />

realizzazione pratica del contenuto<br />

giuridico del rapporto, in partico<strong>la</strong>re<br />

sotto il profilo del<strong>la</strong> soggezione al<br />

potere direttivo del datore di <strong>la</strong>voro,<br />

rilevava, per le dichiarazioni rese in<br />

sede di interrogatorio libero dal<strong>la</strong><br />

appel<strong>la</strong>ta che, per <strong>la</strong> sua attività, le era<br />

stata assegnata una zona prestabilita e<br />

che doveva visitare almeno dieci,<br />

undici medici al giorno, usando un<br />

proprio mezzo, secondo un personale<br />

percorso stabilito di volta in volta, di<br />

rego<strong>la</strong> senza affiancamento di un capo<br />

area: precisandosi ulteriormente che<br />

doveva presentare dei rapportini delle<br />

visite effettuate e che <strong>la</strong> <strong>Società</strong> aveva<br />

predisposto modalità di propaganda<br />

dei prodotti anche in forma di<br />

direttive. Valutate quindi le prove<br />

testimoniali esperite e <strong>la</strong><br />

documentazione prodotta dal<strong>la</strong><br />

appel<strong>la</strong>ta, il Tribunale riteneva che l’<br />

organizzazione aziendale dei<br />

propagandisti fosse ben lontana dal<br />

concretare l’ esistenza di una forte ed<br />

efficace posizione di controllo in capo<br />

all’ impresa, apparendo il sistema<br />

piuttosto incentrato su una re<strong>la</strong>zione<br />

fiduciaria, ovvero sull’ affidamento<br />

nell’ altrui impegno e responsabilità,<br />

in assenza di un sistema di obblighi<br />

puntualmente esigibili e quindi di<br />

controlli sulle operazioni di <strong>la</strong>voro.<br />

Esclusa dunque <strong>la</strong> sussistenza di un<br />

rapporto di <strong>la</strong>voro subordinato, il<br />

Tribunale configurava lo stesso<br />

rapporto di <strong>la</strong>voro come<br />

parasubordinato, ritenendo che degli<br />

elementi costitutivi di questa<br />

fattispecie, in partico<strong>la</strong>re, doveva<br />

ravvisarsi l’ esistenza di un<br />

coordinamento esterno dell’ impresa<br />

con l’ altrui operato, secondo un<br />

sistema di direttive generali e<br />

programmatiche tese ad indicare al<br />

prestatore di <strong>la</strong>voro le sole modalità di<br />

massima dell’ operata da eseguire.<br />

Avverso questa decisione propone<br />

ricorso per Cassazione Concetta<br />

Todisco censurando<strong>la</strong> con tre motivi<br />

per vio<strong>la</strong>zione di legge e vizio di<br />

motivazione. Si è costituita <strong>la</strong> società

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