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L'Ispettore e la Società L'Ispettore e la Società - Aniv

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34 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />

primato di prima del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse, quanto<br />

a pressione contributiva sul <strong>la</strong>voro.<br />

L’obiezione che più comunemente<br />

viene mossa quando si perviene alle<br />

conclusioni ora dette - e cioè che le<br />

aliquote italiane sono le più alte in<br />

assoluto nell’Unione Europea o,<br />

comunque, tra le più alte - è che nel<br />

nostro paese esistono una serie di<br />

agevo<strong>la</strong>zioni che portano, mediante, <strong>la</strong><br />

pressione contributiva a livelli più<br />

contenuti. L’obiezione è del tutto<br />

infondata per tre ordini di motivi. Il<br />

primo è che non si può paragonare<br />

l’aliquota media italiana (aliquota cioè<br />

determinata tenendo conto delle<br />

agevo<strong>la</strong>zioni) con l’aliquota ordinaria<br />

degli altri Paesi. Per omogeneità di<br />

rapporto occorrerebbe allora ridurre<br />

anche tutte le altre aliquote, in<br />

re<strong>la</strong>zione alle agevo<strong>la</strong>zioni e riduzioni<br />

che vigono in ciascun Paese<br />

dell’Unione Europea. In secondo<br />

luogo, le medie, come si sa, possono<br />

essere significative a livello di grandi<br />

numeri, per definire, ad esempio, il<br />

gettito complessivo per le casse dello<br />

Stato proveniente dalle imprese<br />

agricole, ma sono assolutamente<br />

inutili, anzi decisamente fuorvianti,<br />

rispetto al<strong>la</strong> situazione di singole<br />

imprese o di gruppi di imprese<br />

agricole. In altre parole non si può<br />

sostenere che il pesante carico<br />

contributivo gravante su determinate<br />

imprese agricole (quali ad es. quelle<br />

operanti in zone normali del centronord)<br />

che sopportano aliquote tra le<br />

più elevate in assoluto di tutta<br />

l’Unione Europea, sono però<br />

“compensate“ dal minor onere<br />

contributivo gravante sulle imprese<br />

agricole operanti in montagna. In<br />

terzo luogo non appare corretto<br />

determinare l’aliquota media italiana<br />

tenendo conto di riduzioni<br />

contributive che hanno carattere<br />

temporaneo (<strong>la</strong> fiscalizzazione per il<br />

Mezzogiorno è cessata nel 1999<br />

mentre le agevo<strong>la</strong>zioni per le zone<br />

montane e svantaggiate sono state<br />

profondamente riviste) e misure<br />

tutt’altro che stabili (basti vedere<br />

l’andamento a dir poco altalenante<br />

del<strong>la</strong> fiscalizzazione e delle<br />

agevo<strong>la</strong>zioni per zone montane e<br />

svantaggiate nell’ultimo<br />

quinquennio).<br />

Tratto da “Previdenza Agrico<strong>la</strong>”<br />

mensile ENPAIA n. 3-4, anno 2002,<br />

pp. 38-40

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