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Rubriche valutative - Istituto Comprensivo Giambattista Marino di ...

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Guido Benvenuto, Orietta Simona Di Bucci Felicetti, Franco Favilli Le rubriche <strong>valutative</strong><br />

3.1 La centralità del testo<br />

Non esiste <strong>di</strong>dattica autentica e quin<strong>di</strong> verifica autentica, non esiste compito reale se non ci si tro-<br />

va, insegnanti e studenti, attorno al testo (orale/scritto). E’ il primo atto <strong>di</strong> realtà che si compie a<br />

scuola quello <strong>di</strong> parlare con il testo e non sul testo. La prima rottura della finzione scolastica av-<br />

viene al momento in cui in mano c’è un documento (il primo misterioso “altro”) con cui confrontar-<br />

si (a ciascuno il suo o tutti per uno) e l’insegnante rinuncia a un ruolo gerarchico per assumere<br />

quello del tutor d’aula o dell’assistente <strong>di</strong> laboratorio. Al momento in cui la lettura del testo richie-<br />

derà il ricorso alle proprie enciclope<strong>di</strong>e personali (asimmetriche e formate in contesti plurimi tra cui<br />

c’è anche quello scolastico), allora l’insegnante potrà e dovrà orientare la ricerca verso le risposte,<br />

ovvero gli strumenti e illustrare i “servizi”. Ma il gruppo <strong>di</strong> lavoro è – e dev’essere a tutti gli effetti<br />

considerato – una comunità ermeneutica 32 , che opera sul testo dandosi gli strumenti che <strong>di</strong> volta<br />

in volta gli occorreranno. Quando queste con<strong>di</strong>zioni si realizzano, la speranza <strong>di</strong> passare dalla testa<br />

piena e <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata a una testa ben fatta è più vicina. Comincia il viaggio dal compito autentico<br />

verso la competenza e gli strumenti collaudati (i test tipici, v. Benvenuto, pag.6) non bastano più.<br />

3.2 Dal testo alla rubrica valutativa. Un esempio..<br />

Quando si realizza questo corto circuito tra studenti che interrogano con orientata autono-<br />

mia i documenti/testi, l’insegnante ha molte occasioni in più per imbattersi nei processi <strong>di</strong> appren-<br />

<strong>di</strong>mento dei suoi studenti, osservarli e tentare <strong>di</strong> valutarli. A quel punto per dar conto e ragione dei<br />

tanti “eventi” che accompagnano lo stu<strong>di</strong>o (circostanziali), del processo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e della<br />

trasformazione del sapere in saper fare, <strong>di</strong>ventano urgenti nuovi e più articolati strumenti <strong>di</strong> rileva-<br />

zione e valutazione. Si può ricorrere a modelli precostituiti; spesso è necessario adattarli e qualche<br />

volta produrli ex novo a seconda dei progetti e dei contesti.<br />

La rubrica valutativa ha l’ambizione <strong>di</strong> rispondere a più quesiti e <strong>di</strong> rilevare più abilità in atto o<br />

competenze in formazione.<br />

Entriamo nel merito con un esempio 33 : la competenza che vogliamo valutare fa parte della più ge-<br />

nerale competenza <strong>di</strong> lettura e appartiene al riconoscimento <strong>di</strong> una tipologia testuale, la descri-<br />

zione. Si in<strong>di</strong>viduano abbastanza facilmente le “<strong>di</strong>mensioni” della competenza, si pensa al percorso<br />

<strong>di</strong>dattico più adeguato e poi alle verifiche, che possono riguardare uno dei momenti del processo o<br />

costituirsi come ve3rifiche finali. I testi (continui, <strong>di</strong>scontinui, misti) scelti e sottoposti allo studen-<br />

te accertano il possesso <strong>di</strong> una o più <strong>di</strong>mensioni necessarie alla comprensione del testo descrittivo.<br />

Le <strong>di</strong>mensioni in<strong>di</strong>viduate in questo caso sono<br />

formazione Poseidon/Pon si tiene da 6 anni e coinvolge insegnanti <strong>di</strong> lingua straniera, <strong>di</strong> italiano e <strong>di</strong> lingue<br />

classiche. I principi che lo sottendono sono quelli su cui si fondano cooperative learning e cooperative teaching.<br />

32 Molteplici sono gli interventi <strong>di</strong> Romano Luperini su <strong>di</strong>dattica e ermeneutica. Citiamo solo La fine del postmoderno<br />

(Napoli, Guida, 2005), che rilancia l’utopia umanistica del <strong>di</strong>alogo. La classe e il testo sono prove approssimative<br />

e spesso “infelici” <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo documentato.<br />

33 Si fa riferimento qui a un lavoro destinato ai PQM per la scuola secondaria inferiore (area Testo) in corso <strong>di</strong><br />

pubblicazione: “Ti descrivo….ti spiego. Introduzione ai testi descrittivo-espositivi” <strong>di</strong> O. S. Di Bucci Felicetti.<br />

Alcuni materiali sono presenti nel percorso <strong>di</strong>dattico; altri, per esigenze <strong>di</strong> spazio, non sono nella selezione<br />

pubblicata.

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