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2010/autunno - CAI Sezione di Mantova

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ANNO XXXVI - N.° 3 AUTUNNO <strong>2010</strong><br />

I SENZA ETA’ ALL’AQUILA<br />

E SUL GRAN SASSO<br />

Luigi Zamboni<br />

Ciao Maurizio!<br />

Pagina 6<br />

Pagina 11<br />

CONSIGLI DI<br />

EMILIO COMICI<br />

AL GIOVANE<br />

ALPINISTA<br />

MONTAGNA E PITTURA<br />

Ledo Stefanini<br />

Pagina 19<br />

Alessandro<br />

Giorgetta<br />

Pagina 23<br />

s i t o w e b : w w w. c a i m a n t o v a . i t e - m a i l : s e g r e t e r i a @ c a i m a n t o v a . i t<br />

Appuntamenti in vista:<br />

Domenica 24 ottobre:<br />

FESTA SOCIALE<br />

Gombola - Appennino Modenese<br />

Appuntamenti Culturali:<br />

Venerdì 15 ottobre:<br />

OMAGGIO A RICCARDO CASSIN<br />

Fondazione R.Cassin <strong>di</strong> Lecco<br />

Venerdì 5 novembre:<br />

SULLE TRACCE DELLA SALAMANDRA<br />

Comitato Scientifico Lombardo<br />

...e molti altri appuntamenti ancora. Partecipa alle attività Sociali!


ANNO XXXVI - N.° 3 AUTUNNO <strong>2010</strong><br />

Escursione ai Laghetti <strong>di</strong> Strino con partenza dal Passo del<br />

Tonale (1 agosto <strong>2010</strong>). Sullo sfondo la vetta innevata della<br />

Presanella (3558 m) e l’ormai “magra” parete Nord.<br />

Direttore responsabile: Antonio Cirigliano.<br />

Redattore: Nello Zaniboni.<br />

Organizzazione Tecnica: Lara Massalongo.<br />

Design grafico: Davide Martini.<br />

Stampa: Grafiche Stella, Via Antonio Meucci 12<br />

Z. A. - S. Pietro, Legnago (VR). Tel. 0442 601730.<br />

Autorizzazione Tribunale <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong> n.°6 del<br />

8/10/1975. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane S.p.A.<br />

Spe<strong>di</strong>zione in abbonamento postale D.L. 353/2003<br />

(conv. in L.27/02/2004 n.°46) art. 1, comma 1 DCB –<br />

MANTOVA. L'abbonamento riservato ai Soci <strong>di</strong> €2.50<br />

viene assolto nella quota associativa. Segnalazioni <strong>di</strong><br />

mancato ricevimento vanno in<strong>di</strong>rizzate alla Sede <strong>CAI</strong>.<br />

La Redazione si riserva <strong>di</strong> pubblicare o meno gli<br />

articoli pervenuti; si riserva inoltre <strong>di</strong> apporre le<br />

mo<strong>di</strong>fiche che riterrà opportune, senza alterare il<br />

senso del testo. Nessuno può richiedere compensi<br />

per articoli inviati. Gli articoli firmati impegnano solo<br />

l'autore. Questo numero è stato chiuso in Redazione<br />

il 15 agosto <strong>2010</strong>.<br />

Chi vuole inviare un articolo per la pubblicazione può<br />

spe<strong>di</strong>re il testo e le eventuali fotografie in ottima<br />

risoluzione e nitidezza al seguente in<strong>di</strong>rizzo e-mail:<br />

stampasociale@caimantova.it<br />

Si accetteranno articoli e fotografie da inserire sul<br />

prossimo numero (il N. 4 del <strong>2010</strong>) solo se spe<strong>di</strong>ti alla<br />

casella <strong>di</strong> posta elettronica suddetta entro e non oltre<br />

il 15 ottobre <strong>2010</strong>.<br />

Sede della <strong>Sezione</strong>:<br />

Via Luzio 7/9<br />

(zona Valletta Valsecchi) <strong>Mantova</strong><br />

Telefono & Fax: 0376 328728<br />

Apertura della Segreteria:<br />

Martedì, giovedì e venerdì, dalle ore 17 alle ore 19.<br />

E-mail:<br />

Sito web:<br />

segreteria@caimantova.it<br />

www.caimantova.it<br />

GITA PER FAMIGLIE NEL<br />

GRUPPO DEL CAREGA<br />

Come sapete quest'anno abbiamo lanciato l'iniziativa suon <strong>di</strong> fisarmonica.<br />

della Gita per Famiglie; lo scopo principale è quello <strong>di</strong> Vi invitiamo per ripetere l'esperienza la prossima<br />

portare sulle amate montagne i nostri piccoli in modo domenica 26 settembre, nella quale compiremo la<br />

che fin da giovanissimi le possano gustare ... traversata S. Giorgio – Passo Malera – Rifugio Pertica,<br />

Lo scorso 6 giugno abbiamo passato una splen<strong>di</strong>da nel Gruppo del Carega.<br />

giornata al rifugio Tonini, nel Gruppo dei Lagorai, Per ulteriori informazioni non esitate a contattare gli<br />

insieme ad un manipolo <strong>di</strong> figli, mai fermi e mai stanchi. organizzatori:<br />

Tutto si è concluso bene; c'è stato persino spazio per<br />

festeggiare il compleanno <strong>di</strong> Marta (grande). Al termine Malaghini Maurizio 331-6014339<br />

della giornata balli scatenati sulla pista del rifugio al Lorenzo Breviglieri 348-6943333<br />

Sommario<br />

3 GITA PER FAMIGLIE NEL<br />

GRUPPO DEL CAREGA<br />

4 APPUNTAMENTI IN VISTA<br />

5 NOTIZIE DALLA SEGRETERIA<br />

6 CI HA LASCIATO<br />

MAURIZIO BUTTURI<br />

6 RICORDO D’ARNALDO GIACOMINI<br />

7 LA SEZIONE IN MOVIMENTO<br />

8 IL C.A.I. E LA SCUOLA MEDIA<br />

LEON BATTISTA ALBERTI<br />

10 FIORITURA SUL VENTRAR<br />

11 A SPASSO TRA LE NUVOLE<br />

(SU DUE RUOTE)<br />

11 I “SENZA ETA'“ A LL' AQUILA E<br />

SUL GRAN SASSO<br />

13 GIRO DEL MARGUAREIS<br />

15-18 LUGLIO <strong>2010</strong><br />

14 24 E 25 LUGLIO <strong>2010</strong>:<br />

TRAVERSATA DALLA VAL D'AYAS<br />

ALLA VALTOURNENCHE<br />

TRA MONTE ROSA E CERVINO<br />

15 A SPASSO CON I GIGANTI<br />

DELLA VAL D'AOSTA<br />

15 PERDERSI IN MONTAGNA ...<br />

E SUBITO RITROVARSI<br />

GRAZIE AL <strong>CAI</strong><br />

16 SELLARONDA… SU DUE RUOTE<br />

19 CONSIGLI DI EMILIO COMICI<br />

AL GIOVANE ALPINISTA<br />

20 ALPINISMO - IL GRAN PILASTRO<br />

DI LANGES<br />

21 RELAZIONE DEL CORSO ROCCIA<br />

“DOLOMITI <strong>2010</strong>”<br />

22 LUNETTA: PROSEGUONO I<br />

LAVORI NELLA NUOVA PALESTRA<br />

22 RELAZIONE DI<br />

UN’ARRAMPICATA DOMENICALE<br />

23 MONTAGNA E PITTURA<br />

23 BIBLIOTECA - NUOVI ARRIVI<br />

24 NECESSITA’ DEI LIMITI<br />

24 LALLA ROMANO:<br />

UNA SCRITTRICE CHE<br />

AMAVA LE MONTAGNE<br />

25 IL FASCINO DI SOLDA<br />

E DELL'ORTLES<br />

®<br />

25 CREATA SU facebook<br />

“MANTOVANI SULLE VETTE”<br />

26 MUSICA E CANTO POPOLARE<br />

TERZA PARTE<br />

27 L’ANGOLO DELLE GOLOSITA’:<br />

MARMELLATE<br />

28 UNA SEZIONE “IN AZIONE”<br />

FOTO RICORDO<br />

30 CALENDARIO PROSSIME<br />

ATTIVITA’ SEZIONALI<br />

APPUNTAMENTI IN VISTA<br />

3


APPUNTAMENTI IN VISTA<br />

4<br />

2-3 OTTOBRE <strong>2010</strong><br />

PARCO FORESTE CASENTINESI<br />

Sollecito iscrizioni<br />

La Segreteria della <strong>Sezione</strong> fa presente ai Soci<br />

che intendessero partecipare a questa<br />

interessante proposta “escursionistico-<br />

culturale”, <strong>di</strong> procedere alle iscrizioni,<br />

possibilmente senza aspettare gli ultimi giorni,<br />

in quanto la struttura che ci accoglierà ha altre<br />

richieste e ci chiede conferme.<br />

La Foresteria dell'Eremo <strong>di</strong> Camaldoli che ci da<br />

ospitalità per la notte del 2 ottobre, ci ha, infatti,<br />

già richiesto il numero delle iscrizioni ad oggi<br />

(03-08-<strong>2010</strong>).<br />

Visto l'elevato interesse che una proposta <strong>di</strong><br />

questo tipo e per lo più in questi luoghi, può<br />

riscuotere, ci permettiamo <strong>di</strong> sollecitare le<br />

vostre adesioni, anche per evitare più avanti <strong>di</strong><br />

non poter più accettare iscrizioni.<br />

Confidando nella vostra <strong>di</strong>sponibilità<br />

collaborativa, colgo l'occasione per ringraziarvi<br />

anticipatamente e vi saluto con la speranza <strong>di</strong><br />

vedervi partecipi.<br />

Alberto Minelli<br />

APERTURA PALESTRA<br />

ARRAMPICATA A LUNETTA<br />

ANNO <strong>2010</strong> / 2011<br />

Nell'attesa della <strong>di</strong>sposizione del nuovo impianto<br />

continueremo ad allenarci, come fatto negli ultimi<br />

15 anni, sulla ormai storica, ma sempre<br />

funzionale parete della vecchia struttura, tenendo<br />

presente che sovente contano <strong>di</strong> più le qualità e la<br />

passione delle persone che frequentano la sala,<br />

che le prese ed i pannelli nuovi e colorati.<br />

Abbiamo passato tanti anni su quei pannelli <strong>di</strong><br />

legno, tanti amici si sono succeduti, molti Soci<br />

hanno mosso i loro primi passi verticali, non credo<br />

che <strong>di</strong> colpo sia tutto vecchio e da accantonare.<br />

Se ci pensiamo bene, le nostre montagne, ne<br />

hanno qualche milione <strong>di</strong> anni… Orari:<br />

lunedì e giovedì, dalle 21.15 alle 23.00<br />

mercoledì, dalle 18.00 alle 19.00.<br />

Fabio Randon<br />

1° CORSO DI NORDIC-WALKING<br />

(camminata nor<strong>di</strong>ca)<br />

Nor<strong>di</strong>c-Walking: cosa è, da dove proviene, tecniche <strong>di</strong> passo alternato e parallelo con l'uso<br />

perché si deve fare, quali sono i benefici fisici <strong>di</strong> appositi bastoncini (forniti dalla scuola).<br />

salutistici che derivano dal praticare questa Fondamentali gli elementi posturali, la<br />

attività, peraltro assolutamente vecchia in respirazione e la consapevolezza del<br />

Finlan<strong>di</strong>a, meno in Italia e decisamente una movimento del nor<strong>di</strong>c walking.<br />

novità nel mantovano. Ma esattamente, il<br />

Nor<strong>di</strong>c- Walking tradotto in italiano si presenta Programma:<br />

come Camminata Nor<strong>di</strong>ca.<br />

Nato nei Paesi Scan<strong>di</strong>navi parecchi anni fa e ¨Venerdì 1 ottobre <strong>2010</strong>, ore 21.15, Sede<br />

praticato dagli atleti dello sci <strong>di</strong> fondo durante la <strong>CAI</strong> in Via Luzio N°9<br />

preparazione estiva. Esso consiste in una Presentazione del Corso.<br />

camminata con degli appositi bastoncini. Sarà presente il Fisioterapista Dott. Andrea<br />

Ma attenzione!!! Molto probabilmente alcuni <strong>di</strong> Roffia dello Stu<strong>di</strong>o Me<strong>di</strong>co Riabilitazione<br />

voi hanno già camminato con i bastoncini, ma vi “INTERFISIO”, <strong>di</strong> Porto <strong>Mantova</strong>no, che<br />

assicuro che il Nor<strong>di</strong>c Walking è un sistema spiegherà quali sono i vantaggi e i benefici<br />

totalmente <strong>di</strong>fferente, in quanto il bastoncino è <strong>di</strong> questa nuova attività <strong>di</strong> cammino.<br />

usato per spingere e non come appoggio. Il ¨Sabato 9 ottobre <strong>2010</strong>, ore 10.00, Località:<br />

Nor<strong>di</strong>c-Walking è semplice come la camminata entrata Bosco Fontana (Marmirolo) - 1°<br />

tra<strong>di</strong>zionale, ma grazie all'uso <strong>di</strong> particolari lezione tecnica<br />

bastoncini consente <strong>di</strong> allenare la parte ¨Sabato 16 ottobre <strong>2010</strong>, ore 10.00,<br />

superiore del corpo, ottenendo miglior Località: entrata Bosco Fontana<br />

coor<strong>di</strong>namento e postura nella camminata. (Marmirolo) - 2° lezione tecnica<br />

Il principio fondamentale <strong>di</strong> questa nuova ¨Sabato 23 ottobre <strong>2010</strong>, ore 10.00,<br />

<strong>di</strong>sciplina è quella <strong>di</strong> coinvolgere il maggior Località: entrata Bosco Fontana<br />

numero possibile <strong>di</strong> muscoli e, <strong>di</strong> conseguenza, (Marmirolo) - 3° lezione tecnica<br />

aumentare il <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o energetico a parità <strong>di</strong> ¨Sabato 30 ottobre <strong>2010</strong>, ore 15.30 Località:<br />

velocità e <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza percorsa. Nel contempo entrata Bosco Fontana (Marmirolo) - 4°<br />

migliora la forma fisica, è facile da praticare, è lezione tecnica<br />

poco costoso e <strong>di</strong>vertente, si pratica ovunque in<br />

qualsiasi stagione, fa bene al cuore e alla A seguire: consegna dei <strong>di</strong>plomi <strong>di</strong><br />

circolazione, rafforza braccia e spalle, migliora partecipazione e rinfresco con merenda presso<br />

la postura della schiena e tonifica glutei e Agriturismo Beatilla.<br />

addominali. È un'attività per tutti e per tutto<br />

l'anno, che offre agli appassionati <strong>di</strong> fitness un N.B. Sabato 9 ottobre <strong>2010</strong>, ore 15.30,<br />

modo facile e <strong>di</strong>vertente per gustare uno stile <strong>di</strong> partecipazione alla 2° Camminata nor<strong>di</strong>ca con<br />

vita sano e attivo. bastoncini, presso l'Agriturismo Beatilla Strada<br />

Per rispondere a queste domande, e su Marmirolo N° 21.<br />

richiesta degli istruttori Luciano Comini e Paola<br />

Gandolfi: la nostra <strong>Sezione</strong> organizza il 1° La quota <strong>di</strong> iscrizione, da versare in sede, è<br />

Corso <strong>di</strong> Nor<strong>di</strong>c Walking, ricordando che questa stabilita in euro 30,00, ed è comprensiva <strong>di</strong><br />

attività fisica è adatta ad ogni tipo <strong>di</strong> persona, noleggio <strong>di</strong> bastoncini da Nor<strong>di</strong>c Walking,<br />

dai bambini agli anziani, non necessita <strong>di</strong> riprese (foto-video), materiale <strong>di</strong>dattico,<br />

particolari “doti” fisiche, ed i benefici <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> partecipazione al corso, e<br />

indubbiamente sono notevoli. assicurazione.<br />

Il corso, si svilupperà in 4 lezioni all'aperto della<br />

durata <strong>di</strong> circa 1 ora ½ cadauna. Direttore del Corso: Istruttore <strong>di</strong> Nor<strong>di</strong>c-Walking<br />

Le lezioni sono articolate e spaziano dal e Gymstick N.- G., Luciano Comini. Aiuto<br />

recupero della camminata naturale alle Istruttore <strong>di</strong> Nor<strong>di</strong>c-Walking, Paola Gandolfi.<br />

ANTEPRIMA<br />

PRESENTAZIONE<br />

CORSO SCI DI FONDO<br />

ANNO <strong>2010</strong> / 2011<br />

Il prossimo venerdì 19 novembre alle ore<br />

21.00, presso la Sede della <strong>Sezione</strong> <strong>CAI</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Mantova</strong>, via Luzio 7/9, sarà presentato il<br />

programma del Corso <strong>di</strong> Sci <strong>di</strong> Fondo per<br />

l'inverno <strong>2010</strong>/2011 ed il programma delle<br />

successive uscite settimanali.<br />

Luciano Comini


OMAGGIO A DAVIDE BONATTI<br />

Nei precedenti numeri del <strong>Mantova</strong>-<strong>CAI</strong> è<br />

stata riportata la triste notizia dell'improvvisa<br />

scomparsa del nostro socio e amico Davide<br />

Bonatti, che ci ha lasciati attoniti.<br />

Abbiamo ricevuto successivamente dalla<br />

vedova, Rosi, anche lei socia e amica come<br />

tutta la famiglia, la proposta <strong>di</strong> onorare la<br />

memoria <strong>di</strong> Davide, per far sì che si possa<br />

materializzare la memoria <strong>di</strong> Davide con un<br />

qualcosa <strong>di</strong> concreto e <strong>di</strong> importante come<br />

materiali tecnici <strong>di</strong> escursionismo o libri.<br />

Infatti, in allegato alla richiesta, riceviamo<br />

anche un contributo da utilizzare a tale<br />

scopo; il nobile gesto si commenta da solo.<br />

Sono state fatte alcune proposte e abbiamo<br />

pensato <strong>di</strong> comune accordo in Consiglio,<br />

più a libri importanti e durevoli nel tempo per<br />

la nostra biblioteca, non soggetti ad<br />

aggiornamenti e/o revisioni come guide o<br />

similari. Altre idee per l'acquisto <strong>di</strong> supporti<br />

tecnici ai soci le stiamo valutando.<br />

Il Consiglio Direttivo ringrazia vivamente<br />

Rosi, e si impegnerà a tenere vivo il ricordo<br />

<strong>di</strong> Davide.<br />

Lino Di Mauro<br />

NOTIZIE DALLA SEGRETERIA<br />

UNA NUOVA ISTRUTTRICE<br />

A.N.I. IN SEZIONE<br />

Vogliamo ricordare ai nostri<br />

Soci C.A.I. che alcune<br />

settimane fa, in occasione del<br />

corso <strong>di</strong> formazione istruttori<br />

<strong>di</strong> Nor<strong>di</strong>c-Walking svoltosi presso la Scuola<br />

Italiana Nor<strong>di</strong>c-walking <strong>di</strong> Asiago, in data<br />

19-20 giugno, si è <strong>di</strong>plomata “Istruttrice<br />

Nazionale <strong>di</strong> Nor<strong>di</strong>c-Walking” (camminata<br />

nor<strong>di</strong>ca) la nostra Paola Gandolfi.<br />

A Lei vadano i migliori complimenti e auguri<br />

nel saper <strong>di</strong>vulgare questa nuova <strong>di</strong>sciplina.<br />

Il Consiglio Direttivo<br />

INIZIATIVA SALEWA 10%<br />

L a d i t t a S a l e w a ,<br />

p r e s e n t e p r e s s o<br />

l'Outlet <strong>di</strong> Bagnolo San<br />

Vito, specializzata in<br />

abbigliamento, attrezzature sportive e <strong>di</strong><br />

montagna, ci comunica che sugli acquisti<br />

effettuati in tutti i loro negozi, ai Soci <strong>CAI</strong> in<br />

regola con il tesseramento, verrà praticato<br />

lo sconto del 10%.<br />

PERCHE’ ISCRIVERSI AL <strong>CAI</strong> ?<br />

Se indubbia è l'importanza delle ragioni messo a <strong>di</strong>sposizione dagli Organi<br />

ideali nell'aderire al <strong>CAI</strong>, cioè passione centrali e dalle Sezioni.<br />

per la montagna e con<strong>di</strong>visione Äcquistare articoli sportivi a prezzi<br />

dell'impegno nella tutela dell'ambiente agevolati nei negozi convenzionati.<br />

montano e <strong>di</strong> chi lo frequenta, Üsufruire si sconti sugli impianti <strong>di</strong><br />

altrettanto lo è quella delle molteplici risalita delle stazioni convenzionate.<br />

ragioni pratiche. Essere soci <strong>CAI</strong><br />

significa godere <strong>di</strong> particolari servizi e Diventare soci consente <strong>di</strong> perfezionare<br />

agevolazioni: e accrescere la propria preparazione<br />

tecnica ed esperienza, aggiornarsi su<br />

Üsufruire a con<strong>di</strong>zioni e prezzi tecniche e cognizioni alpinistiche ed<br />

preferenziali dei rifugi <strong>CAI</strong> nazionali escursionistiche, vivere dall'interno la<br />

ed esteri. realtà della montagna che da sempre<br />

¨Partecipare ai Corsi, alle gite e agli affascina e avvince per la sua ricchezza<br />

eventi organizzati dalle Sezioni. naturale, la sua storia e la sua civiltà.<br />

Ë s s e r e c o p e r t i d a p o l i z z a<br />

assicurativa per la Responsabilità<br />

Civile verso Terzi e per gli interventi<br />

effettuati dal Soccorso Alpino in Associarsi al <strong>CAI</strong> equivale a<br />

caso d'infortunio. con<strong>di</strong>videre l’interesse e la passione <strong>di</strong><br />

¨Ricevere gratuitamente i perio<strong>di</strong>ci chi, come noi, ama la montagna, la<br />

del <strong>CAI</strong> nazionale e godere <strong>di</strong> sconti s t u d i a e n e p r o m u o v e l a<br />

su tutte le pubblicazioni e<strong>di</strong>ta dal f r e q u e n t a z i o n e , n e l r i s p e t t o<br />

Club (comprese carte e guide dei dell’ambiente e <strong>di</strong> chi <strong>di</strong> montagna vive.<br />

sentieri). Noi siamo profondamente convinti che<br />

Üsufruire del materiale tecnico, questa è <strong>di</strong> per sé una forte motivazione<br />

bibliografico e foto cinematografico per associarsi al <strong>CAI</strong>.<br />

CLAUDIO MIGLIORINI<br />

AL CORSO / ESAME PER<br />

ISTRUTTORI REGIONALI<br />

DI ALPINISMO<br />

Il nostro Istruttore Sezionale <strong>di</strong><br />

Alpinismo, Clau<strong>di</strong>o Migliorini, si<br />

appresta a partecipare al Corso -<br />

Esame per Istruttori Regionali <strong>di</strong> Alpinismo,<br />

una prova severa che lo vedrà impegnato<br />

fino all’estate del 2011. Clau<strong>di</strong>o è approdato<br />

all’Alpinismo da qualche anno e possiede<br />

già nel proprio curriculum una serie<br />

innumerevole <strong>di</strong> salite prestigiose, sia su<br />

roccia che su ghiaccio;<br />

è conosciuto per le<br />

forti e instancabili<br />

risorse, che speriamo<br />

sempre <strong>di</strong> avere a<br />

<strong>di</strong>sposizione nelle<br />

attività della nostra<br />

Scuola.<br />

In bocca al lupo !<br />

Il Consiglio Direttivo<br />

CLUB ALPINO ITALIANO<br />

IL VALORE AGGIUNTO DELLA MONTAGNA<br />

QUOTE SOCIALI <strong>2010</strong><br />

Socio ORDINARIO rinnovo 42,00 €<br />

Socio FAMILIARE rinnovo 27,00 €<br />

Socio GIOVANE rinnovo 18,00 €<br />

a<br />

Tessera 1 iscrizione 6,00 €<br />

I soli Soci della <strong>Sezione</strong> <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong> (non<br />

quelli delle Sotto-Sezioni <strong>di</strong> Suzzara e<br />

Quistello) si possono avvalere anche delle<br />

seguenti modalità <strong>di</strong> versamento:<br />

Poste Italiane, C.C. numero: 59094334<br />

Banca Popolare dell'Emilia Romagna,<br />

IBAN: IT56P0538711500000001098228<br />

Monte dei Paschi <strong>di</strong> Siena<br />

IBAN:IT73D0103011509000010342150<br />

VITA DI SEZIONE<br />

5


VITA DI SEZIONE<br />

6<br />

ANCORA LUTTO IN SEZIONE:<br />

CI HA LASCIATO<br />

MAURIZIO BUTTURI<br />

SEGRETARIO DELLA SEZIONE<br />

Ancora una volta, giusto poco prima <strong>di</strong> chiudere il<br />

nostro <strong>Mantova</strong>-Cai, abbiamo dovuto registrare<br />

in <strong>Sezione</strong> un'altra grave per<strong>di</strong>ta, dopo quella <strong>di</strong> 3<br />

mesi ad<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> Davide Bonatti.<br />

Venerdì 30 luglio, dopo due mesi circa <strong>di</strong> malattia,<br />

la forte fibra <strong>di</strong> Maurizio ha ceduto al male.<br />

Già durante la gita sezionale all'isola <strong>di</strong> Samos<br />

aveva avuto delle avvisaglie, ma appena rientrato<br />

si è sottoposto a tutta una serie <strong>di</strong> controlli e,<br />

successivamente ricoverato in ospedale per le<br />

cure del caso ma inutilmente; il pomeriggio <strong>di</strong><br />

venerdì 30 luglio si arrendeva al male.<br />

Maurizio è stato un punto <strong>di</strong> riferimento ed una<br />

certezza per la <strong>Sezione</strong>. Socio dal 1993 assieme<br />

alla moglie Clau<strong>di</strong>a è stato Consigliere della<br />

sezione nel 2001-2002, per 9 anni componente<br />

della Commissione Escursionismo (2000-2008)<br />

e dal 2003 Segretario della <strong>Sezione</strong>.<br />

Come segretario ha avuto il merito <strong>di</strong> aver<br />

informatizzato e ammodernato la trattazione e la<br />

trasmissione dei dati della <strong>Sezione</strong>, aveva una<br />

vasta conoscenza <strong>di</strong> programmi “Utility” e fra<br />

questi si muoveva con <strong>di</strong>sinvoltura in base agli<br />

argomenti. È stato un sicuro riferimento per molti<br />

<strong>di</strong> noi, forse per tutti; capitava spesso <strong>di</strong> chiedere<br />

lumi a Maurizio (io sono stato uno fra i più) a cui ci<br />

si affidava certi della corretta in<strong>di</strong>cazione o<br />

soluzione.<br />

Ti ringraziamo Maurizio per essere stato con noi e<br />

Ti immaginiamo con uno dei tuoi gran<strong>di</strong> sorrisi a<br />

raccontarci qualche aneddoto spanciandoci dal<br />

ridere. Siamo vicini con affetto alla Tua famiglia!<br />

Lino Di Mauro<br />

PER MAURIZIO<br />

Sono stati terribili questi primi sei mesi del <strong>2010</strong><br />

per la nostra sezione: dopo Davide anche<br />

Maurizio ci ha lasciati causa una malattia feroce<br />

che lo ha <strong>di</strong>strutto in due mesi.<br />

Maurizio era <strong>di</strong>ventato popolare anche presso<br />

coloro che frequentavano poco il <strong>CAI</strong> per la sue<br />

qualità umane. A volte poteva apparire<br />

scorbutico ma quando era <strong>di</strong> buon umore era<br />

spassoso. Spiritoso, <strong>di</strong>vertente, aveva sempre<br />

la battuta pronta. Sorprendeva con uscite<br />

impreve<strong>di</strong>bili, con iniziative inattese. Era<br />

inventivo, creativo, estroso. Era una persona<br />

intelligente, perché solo le persone intelligenti<br />

sanno essere spiritose.<br />

Chi lo ha accompagnato per i sentieri <strong>di</strong><br />

montagna sa che non era solo questo. Era<br />

anche generoso, <strong>di</strong>sponibile ad aiutare chi era<br />

in <strong>di</strong>fficoltà. Nelle escursioni si collocava spesso<br />

in coda al gruppo a fare da “ramazza” anche se<br />

aveva le energie per mettersi in testa. La sua<br />

presenza era una garanzia <strong>di</strong> sicurezza per chi,<br />

come me, arrancava spesso in retroguar<strong>di</strong>a.<br />

In sede, dove svolgeva funzioni <strong>di</strong> segretario,<br />

era concreto, attivo, solerte. Sembra incre<strong>di</strong>bile:<br />

non sentiremo più la sua voce rispondere al<br />

telefono “Pronto <strong>CAI</strong>” né lo vedremo più davanti<br />

al monitor del computer, <strong>di</strong> cui era <strong>di</strong>ventato un<br />

esperto. La sua assenza sarà un'assenza<br />

pesante. Ci mancherà la sua collaborazione,<br />

ma ci mancherà soprattutto l'amico.<br />

O<strong>di</strong>no<br />

A MAURIZIO<br />

Mi associo anch'io al dolore per la scomparsa<br />

dell'amico Maurizio. Anche a me ha regalato<br />

tanti sorrisi e tanto buonumore. Ciao Maurizio!!!<br />

Antonio Cirigliano. Dir.Resp. “<strong>Mantova</strong>Cai”<br />

LA SOTTOSEZIONE DI<br />

SUZZARA RICORDA<br />

L'AMICO E COMPAGNO<br />

DI TANTE ESCURSIONI<br />

ARNALDO GIACOMINI<br />

PER TUTTI “NANO”<br />

Caro Arnaldo, per te<br />

il <strong>CAI</strong> e la montagna<br />

erano <strong>di</strong>ventati una<br />

passione solo da<br />

qualche anno, ma<br />

sin dalle prime<br />

escursioni avevi<br />

saputo apprezzare<br />

n e l g r u p p o d i<br />

Suzzara, quella<br />

voglia <strong>di</strong> camminare<br />

e <strong>di</strong> stare insieme, che ti avevano fatto <strong>di</strong>ventare<br />

ben presto un compagno fisso <strong>di</strong> quasi tutte le<br />

escursioni estive.<br />

La montagna per te era un piacere, un<br />

incantevole ambiente in cui poter trascorre una<br />

domenica in compagnia <strong>di</strong> amici, con<strong>di</strong>videndo<br />

con tutti fatica ed emozioni.<br />

Anche quando non c'era da andare in<br />

montagna, ma bisognava rimboccarsi le<br />

maniche e lavorare per far <strong>di</strong>vertire qualcun<br />

altro, tu eri sempre <strong>di</strong>sponibile e magari poi ci<br />

scappava pure una bella mangiata in<br />

compagnia.<br />

Il <strong>CAI</strong> ti ha accompagnato in montagna e tu ci hai<br />

sempre accompagnati col tuo sorriso semplice<br />

e con la tua grande voglia <strong>di</strong> aiutare tutti.<br />

Grazie, per tutto il tempo che hai trascorso con<br />

noi e grazie, per essere stato uno <strong>di</strong> noi.<br />

Ciao “Nano” cammina sempre al nostro fianco.<br />

CIAO MAURIZIO<br />

Ultimo dei miei pensieri è stato quello <strong>di</strong><br />

mettermi a scrivere per ricordare un amico, un<br />

compagno <strong>di</strong> tante avventure. Una amicizia non<br />

molto lontana nel tempo. Ci eravamo conosciuti<br />

sul posto <strong>di</strong> lavoro, ma le nostre attività erano<br />

<strong>di</strong>verse. Poi un giorno ho conosciuto Maurizio<br />

per un amore che in lui era già scoppiato: la<br />

montagna. Un amore che ci ha accomunato per<br />

tanti anni fino a quando non c'è stato più verso <strong>di</strong><br />

averlo al mio fianco per sentieri. Diceva che non<br />

c'era più <strong>di</strong>vertimento ma solo la fatica. E allora<br />

siamo passati ai ricor<strong>di</strong>. Qualche giorno fa sono<br />

andato a trovarlo. Ero appena rientrato da una<br />

vacanza in Valle d'Aosta e, quasi fosse un<br />

presentimento, ho ripercorso un buon tratto <strong>di</strong><br />

sentiero che molti anni orsono ci ha visti<br />

assieme salire al rifugio Città <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong> sul<br />

monte Rosa. Quando gliel'ho raccontato ha<br />

sollevato lo sguardo, fino a quel momento<br />

assente, e mi ha fatto un sorriso. Questo è ciò<br />

che mi resterà impresso nella memoria e nel<br />

cuore. Un sorriso che completa pienamente<br />

un'amicizia e che accompagnerà tutti coloro che<br />

hanno conosciuto Maurizio.<br />

Alessandro


LA SEZIONE IN MOVIMENTO<br />

Questa prima metà dell'anno in corso ha preparare i vari incontri nei rispettivi Istituti presso la nostra palestra <strong>di</strong> arrampicata a<br />

visto la <strong>Sezione</strong> impegnata, oltre che nelle scolastici. Lunetta, ed ha visto ancora un folto numero<br />

a t t i v i t à p r o g r a m m a t e c o m e d a Vorrei ricordare l'incontro con 3 classi della <strong>di</strong> ragazzi curiosi e festanti, con tanta voglia<br />

Vademecum, anche in attività promozionali scuola me<strong>di</strong>a L. Levi / L. B. Alberti, grazie a <strong>di</strong> misurarsi, sempre sotto l'attento<br />

per far conoscere chi siamo, cosa facciamo Roberta Tavacca, Alberto Colombari e controllo degli Istruttori della nostra Scuola<br />

e cos'altro potremmo fare ancora. Ci siamo S a n d r o S p a g n a , c h e h a n n o <strong>di</strong> Alpinismo “Moccia-Morari”. È stato un<br />

rivolti in modo particolare al mondo successivamente accompagnato in vero spettacolo vedere questi ragazzi con<br />

giovanile, la fascia <strong>di</strong> età nella quale siamo ambiente un gruppo <strong>di</strong> studenti fra i più un insolito entusiasmo andar su come<br />

carenti. Oltre ai tra<strong>di</strong>zionali appuntamenti motivati. Una bella nota <strong>di</strong> stima è stata scoiattoli: anche la suora ci ha stupiti in<br />

con le scuole che quest'anno sono l'offerta del Dirigente dell'Istituto, Dott. quanto si è arrampicata, durante la sua<br />

numericamente cresciuti, si è <strong>di</strong>versificata Roberto Archi, che ci ha offerto l'utilizzo, prova, in men che non si <strong>di</strong>ca. Un grazie<br />

la varietà degli appuntamenti con numeri per attività sezionali, <strong>di</strong> una nuova e riconoscente ai nostri tecnici e ai soci<br />

decisamente interessanti. capiente sala per conferenze attrezzata volontari che fin dal mattino hanno<br />

Il primissimo incontro esterno dell'anno è tecnicamente per proiezioni. Anche Pino approntato i locali della palestra (multiuso),<br />

stato a Soave, presso la locale Paulis, docente presso l'Istituto Statale per riassettarli alla fine, o a chi si è dovuto<br />

Polisportiva, che ha visto una scarsa d'Arte, ha ben organizzato gli incontri con assentare in orario <strong>di</strong> lavoro: D. Martini, P.<br />

partecipazione. Successivamente, la tre classi, quasi tutte al femminile, che Nosari, F. Randon, A. Balconi, L. Comini, A.<br />

<strong>Sezione</strong> ha preparato e messo in atto hanno evidenziato una certa curiosità per i Manzoli, M. Pozzi, A. Salar<strong>di</strong>, R. Stocchero.<br />

un'interessante attività in collaborazione nostri filmati e le nostre proposte. Un altro incontro illustrativo del C.A.I. che<br />

con gli Scout (Salsa docet) così come è Ma il numero con il “botto”, assolutamente ha destato interesse e curiosità è avvenuto<br />

stato ben illustrato nello scorso numero <strong>di</strong> grosso (circa 180 presenze), è quello dei con i giovani militari presso la sala “briefing”<br />

<strong>Mantova</strong>-<strong>CAI</strong>. A seguire, l'opportunità che ragazzi che hanno partecipato al GREST della Caserma <strong>di</strong> Dosso del Corso, che<br />

ci è stata data nel far parte del progetto (Gruppo Estivo) <strong>di</strong>ocesano <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong>, ospita il 4° Rgt. Art. Missili c.a., dove è stato<br />

Accademy Explorer (allenàti per la vita) per presso i locali a<strong>di</strong>acenti la chiesa del <strong>di</strong>stribuito materiale informativo.<br />

studenti delle scuole superiori. Un'altra Gradaro. Questa spinta grazie a dei E anche il pannello mobile <strong>di</strong> cui si parlava<br />

opportunità è maturata in collaborazione contatti fra il nostro Consigliere Fabio pocanzi ha avuto modo <strong>di</strong> farsi conoscere<br />

con l'Assessore alla Cultura del Comune <strong>di</strong> Randon e il parroco Don Alberto Formigoni. in giro assieme ai nostri Istruttori:<br />

Marmirolo; è stato un proficuo incontro I ragazzi dei vari gruppi, <strong>di</strong>stinti dai colori Castelnuovo <strong>di</strong> sotto (RE), Castelbelforte,<br />

serale presso la locale Biblioteca del berretto, hanno invaso la struttura. Il <strong>Mantova</strong> centro-storico per la festa dello<br />

comunale, ben preparato e pubblicizzato programma, articolato in tre fasi, Sport e prossimamente Quistello.<br />

con locan<strong>di</strong>ne nei locali commerciali del prevedeva: approccio alla montagna e al L'unica nota non positiva si è verificata<br />

paese e apprezzato dai numerosi presenti. C.A.I. con filmati mirati (Stocchero); il presso il Circolo della Canottieri <strong>Mantova</strong>;<br />

C i s o n o s c u o l e m e d i e ( I s t i t u t i soccorso alpino: esercitazioni e prove qui invitati circa un mese prima, per una<br />

Onnicomprensivi) o insegnanti che, da varie, a cura <strong>di</strong> Gigi Ferrari, attrezzato <strong>di</strong> s e r a t a d i f i l m a t i s e l e z i o n a t i i n<br />

parecchi anni ormai, ci affidano i loro tutto punto, con al seguito il fotografo (L. concomitanza con una manifestazione <strong>di</strong><br />

studenti sia a scuola che in ambiente. Zamboni); quin<strong>di</strong> l'attività <strong>di</strong> arrampicata su degustazione dei vini trentini, i presenti<br />

Anche quest'anno il prof. Luca Bassani ci pannello mobile (boulder) all'aperto, a cura erano: il sottoscritto con Rino Stocchero e<br />

ha affidato 2 classi della scuola me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> dei nostri Istruttori <strong>di</strong> Alpinismo. Ma il giorno come partecipanti …tre nostri soci capitati<br />

Goito che sono state poi guidate in programmato per la parte alpinistica, lì casualmente.<br />

ambiente da A. Manzoli e R. Stocchero. purtroppo, non ha permesso <strong>di</strong> svolgerla<br />

Abbiamo apprezzato e ringraziamo della perché si era incappati in una giornata <strong>di</strong><br />

collaborazione i nostri soci-insegnanti che pioggia. Quin<strong>di</strong> l'attività è stata recuperata<br />

hanno collaborato con la sezione nel dopo due settimane, sabato 4 giugno,<br />

Il Presidente della <strong>Sezione</strong><br />

Lino Di Mauro<br />

VITA DI SEZIONE<br />

7


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ANSELMI NARDINO<br />

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IL C. A. I. E LA SCUOLA MEDIA “L. B. ALBERTI”<br />

“VALIDE ESPERIENZE PER UN ISTITUTO CHE PROSEGUE<br />

L'APERTURA A NUOVI MODI DI FAR SCUOLA”<br />

(<strong>di</strong> Roberta Tavacca, Sandro Spagna, Alberto 23/05/<strong>2010</strong> - Monte Pizzoccolo: il terzo contenuti storici legati al percorso scelto. Un<br />

Colombari) momento, il più atteso, ha visto impegnati i soci gruppo <strong>di</strong> alunni, in parte <strong>di</strong> nuova esperienza, ha<br />

Tavacca, Spagna e Colombari, come percorso il sentiero <strong>di</strong>mostrando interesse sia per<br />

Su iniziativa <strong>di</strong> alcuni soci <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong> che accompagnatori, e otto alunni delle classi terze, l'aspetto culturale che per il paesaggio vario e <strong>di</strong><br />

operano all'interno del Comprensivo 1 “Luisa sei maschi e due femmine. Il percorso scelto, notevole effetto scenico. La possibilità <strong>di</strong><br />

Levi”, in sinergia con la <strong>di</strong>rigenza citta<strong>di</strong>na, si è vario e modestamente complesso, ha percorrere gallerie, trincee e camminamenti già<br />

potuta concretizzare un'idea che da tempo positivamente coinvolto i ragazzi ed è stato vissuti dai nostri gloriosi soldati ha suscitato in<br />

entusiasmava: far conoscere agli alunni della affrontato con grande sod<strong>di</strong>sfazione personale, loro curiosità e ammirazione.<br />

Scuola Me<strong>di</strong>a L. B. Alberti lo spirito che anima il tanto da sollecitare gli accompagnatori a Al rientro dalle due uscite i genitori dei ragazzi<br />

Club Alpino Italiano e avvicinare i ragazzi alle organizzare un'altra uscita in montagna. hanno partecipato la loro sod<strong>di</strong>sfazione<br />

attività della <strong>Sezione</strong>. 27/05/<strong>2010</strong> - Monte Pasubio - sentiero delle 52 auspicando che tali iniziative possano<br />

In un primo momento è stato organizzato un gallerie: al termine degli esami <strong>di</strong> licenza me<strong>di</strong>a, proseguire negli anni futuri mantenendo il<br />

incontro rivolto agli alunni delle classi seconde come richiesto dai ragazzi, è stata organizzata positivo rapporto <strong>di</strong> collaborazione tra l'Istituto<br />

durante il quale il Presidente Sig. Lino Di Mauro, un'altra uscita, <strong>di</strong> tipologia <strong>di</strong>versa dalla Comprensivo n.1 “Luisa Levi” e il Club Alpino<br />

con la collaborazione dei soci Manzoli e precedente, ma altrettanto interessante per i Italiano <strong>Sezione</strong> <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong>.<br />

Stocchero, ha presentato, con l'ausilio <strong>di</strong><br />

coinvolgenti au<strong>di</strong>ovisivi, il “C.A.I.”, e<br />

sensibilizzato i ragazzi verso l'amore per la<br />

natura e la montagna in particolare. Il successo<br />

dell'incontro si è manifestato attraverso un<br />

acceso incrociarsi <strong>di</strong> interessanti interventi degli<br />

alunni sapientemente sod<strong>di</strong>sfatti dai relatori.<br />

Un secondo momento ha visto il coinvolgimento<br />

dei soci Tavacca, Spagna e Colombari, che<br />

svolgono la loro attività professionale sempre<br />

nello stesso Istituto. Questa volta la proposta <strong>di</strong><br />

sensibilizzazione alle attività del C.A.I. è stata<br />

rivolta in maniera mirata ad alunni frequentanti la<br />

classe terza me<strong>di</strong>a e interessati a partecipare a<br />

una uscita in montagna. Un gruppetto <strong>di</strong> circa<br />

venti ragazzi si è presentato all'appuntamento<br />

<strong>di</strong>mostrando vivace interesse per i temi proposti.<br />

Diversi <strong>di</strong> loro si sono subito prenotati per la<br />

successiva uscita in montagna.<br />

ESCURSIONISMO<br />

9


ESCURSIONISMO<br />

10<br />

FIORITURE SUL VENTRAR<br />

(<strong>di</strong> Federico Caldera) anfibio: una femmina <strong>di</strong> Rana temporaria se ne può raggiungere i 2,2 m, si nutre<br />

sta a mollo vicino riva, permettendomi prevalentemente <strong>di</strong> piccoli mammiferi, come<br />

In data 23 maggio <strong>2010</strong> escursione con il <strong>CAI</strong> d'immortalarla con uno zoom <strong>di</strong> lunghezza focale marmotte (speriamo bene per quello incontrata<br />

<strong>Mantova</strong> nella zona del Monte Baldo, Prealpi equivalente a un 480 mm! Con la mente rivado a prima!), lepri, giovani ungulati.<br />

Veronesi. qualche anno prima, quando presso l'oasi del Alla ripresa della marcia il gruppo si <strong>di</strong>vide: chi<br />

Alle ore 7 il pullman parte dal Lungo Mincio con WWF <strong>di</strong> Lago Secco, nel reatino, ero andato a farà il giro breve sarà capitanato da Alberto, gli<br />

una trentina <strong>di</strong> partecipanti. La giornata si cercare proprio tale specie unitamente al tritone altri ar<strong>di</strong>mentosi da Rino. Qualche tempo dopo<br />

preannuncia splen<strong>di</strong>da, finalmente sembra che alpestre, dato che quello era l'unica stazione giungiamo al Rifugio del Pra', raggiungibile<br />

la primavera abbia deciso <strong>di</strong> prendere il dell'Italia centrale in cui fosse possibile rinvenirli, anche con mezzi motorizzati, purtroppo, dove<br />

sopravvento su nebbie e piogge. Alberto è uno vero e proprio relitto glaciale. Per la cronaca in poter prendere una buona birretta. Sul<br />

degli accompagnatori, anche se è ancora gasato tale occasione ero effettivamente riuscito ad riconoscimento dei fiori mi interfaccio con<br />

dalla storica impresa dell'Inter compiuta la sera avvistarla, con la sua caratteristica macchia Andrea, esperto botanico, con cui <strong>di</strong>squisiamo<br />

prima: come dargli torto? Qualche chilometro presso il lobo temporale: in primavera inoltrata, sulla rarità dell'Aquilegia alpina al cospetto <strong>di</strong> una<br />

prima della partenza sosta consueta per negli ambiente prativi montani, le femmine, dopo banale Aquilegia vulgaris.<br />

cappuccio e brioche e stavolta anche una letta essere state fecondate, depongono una massa<br />

alla Gazzetta Sportiva, tanto per rievocare la <strong>di</strong> qualche migliaio <strong>di</strong> uova in raccolte d'acqua,<br />

doppia impresa <strong>di</strong> Milito (naturalmente il anche temporanee, da cui usciranno altrettanti<br />

narratore è del tutto imparziale…)! girini (rigorosamente vegetariani) in capo a un<br />

Da Malcesine pren<strong>di</strong>amo la funivia e in un batter mese; tempo 1-2 mesi e giovani ranocchiette (<strong>di</strong><br />

d'occhi siamo a circa 1745 m <strong>di</strong> quota, iniziando a 1-2 cm <strong>di</strong> lunghezza) neometamorfosate<br />

camminare alle 10. Il cielo limpido, le montagne colonizzeranno i <strong>di</strong>ntorni, provvedendo a dare la Il punto d'arrivo del giro lungo è Cassone o<br />

sullo sfondo e fioriture per ogni dove mettono a caccia a qualunque cosa si muova e riescano a almeno così dovrebbe essere: a un bivio Rino<br />

dura prova la nuova attrezzatura fotografica dello ingoiare. Senza bisogno <strong>di</strong> andar tanto in<strong>di</strong>etro viene tratto in inganno e ci <strong>di</strong>rigiamo, lo<br />

scrivente: grandangolo, me<strong>di</strong>o-tele, tele-zoom, nel tempo non posso fare a meno <strong>di</strong> rammentare scopriremo poi, alla volta <strong>di</strong> Malcesine.<br />

filtro polarizzatore, nessun componente rimane a come il giorno prima avessi preso parte a un Raccattati i ritardatari proseguiamo per la lunga<br />

riposo (e vorrei vedere, con quello che pesano!). rocambolesco salvataggio <strong>di</strong> girini <strong>di</strong> rospo da <strong>di</strong>scesa (per inciso nel foglio descrittivo veniva<br />

Inquadrature a rasoterra <strong>di</strong> genziane & Co. si una pozzanghera in prosciugamento in quel <strong>di</strong> riportato un <strong>di</strong>slivello in <strong>di</strong>scesa <strong>di</strong> 1600 m, ma se<br />

susseguono mentre ci avviciniamo all'attacco del Levata in dolce compagnia… si parte da 1745 m s.l.m. e si arriva a 80 m s.l.m.,<br />

sentiero del Ventrar. Tornando al cammino in corso, il Ventrar regala facendo nel frattempo circa 300 m <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello in<br />

Una marmotta (Marmota marmota) confidente si viste mozzafiato, con spaccature e precipizi, da salita, il computo totale della <strong>di</strong>scesa supera i<br />

presta <strong>di</strong> buon grado a una raffica <strong>di</strong> foto da parte cui talvolta fa capolino la vasta <strong>di</strong>stesa del Garda. 1900 m…). Alla vista della stazione <strong>di</strong> partenza<br />

del gruppo: mammifero sociale vive in gruppi <strong>di</strong> Inutile <strong>di</strong>re che mi rallegro della capienza della della funivia <strong>di</strong> Malcesine ci rallegriamo,<br />

10-20 in<strong>di</strong>vidui, generalmente imparentati tra <strong>di</strong> scheda <strong>di</strong> memoria della macchina fotografica, pensando che ormai sia fatta… forse troppo<br />

loro; a turno un in<strong>di</strong>viduo funge da sentinella, del resto anche Ferruccio e Alessandro non sono ottimisticamente. Il pullman, infatti, non ha<br />

allertando gli altri <strong>di</strong> un potenziale pericolo da meno come fotoreporter… Presso un punto trovato posti vicini dove poter parcheggiare<br />

alzandosi in pie<strong>di</strong> e fischiando, al che tutti si panoramico, al termine del sentiero del Ventrar, (rime<strong>di</strong>ando tra l'altro una vistosa “strusciata” nel<br />

ritirano prontamente nella capiente tana, fornita una sosta opportuna ci consente <strong>di</strong> ammirare, tentativo <strong>di</strong> percorrere una strada rivelatasi<br />

<strong>di</strong> un nutrito dedalo <strong>di</strong> camere e gallerie, in cui oltre alla maestosità del panorama, quella <strong>di</strong> un troppo angusta), Rino e Alberto non si capiscono<br />

poter trascorre al caldo i lunghi mesi invernali. giovane <strong>di</strong> aquila reale (Aquila chrysaetos), che sul luogo esatto <strong>di</strong> tale parcheggio e quin<strong>di</strong> ne<br />

Come <strong>di</strong> consueto non sta approfittando delle correnti termiche per approfittiamo per percorrere ogni metro della<br />

m a n c o d i f a r e prendere quota. viabilità presente a Malcesine, tanto per<br />

u n ' a p p r o f o n d i t a Uno dei più grossi sciogliere un po' i muscoli! Verso le 18, come un<br />

perlustrazione <strong>di</strong> ogni rapaci della fauna miraggio, dopo aver incrociato alcuni pittoreschi<br />

raccolta d'acqua in cui i t a l i a n a , c o n choppers, si materializza il mezzo che ci<br />

c'imbattiamo e a circa un'apertura alare che ricondurrà a casa, non prima <strong>di</strong> una più che<br />

1600 m s.l.m. riesco finalmente, in uno stagno a nelle femmine, più meritata birra al termine <strong>di</strong> una giornata<br />

bordo sentiero, ad avvistare un bell'esemplare gran<strong>di</strong> dei maschi, naturalisticamente entusiasmante!


A SPASSO TRA LE NUVOLE (SU DUE RUOTE)<br />

(<strong>di</strong> Chiara Delfini) ammirare sul nostro percorso le splen<strong>di</strong>de con pendenza molto dolce, attraversando una<br />

cascate. Arriviamo a Lienz appena in tempo per zona pressoché <strong>di</strong>sabitata, unici punti <strong>di</strong><br />

Alle 6 in punto del 12 giugno <strong>2010</strong> ci lasciamo alle schivare le gran<strong>di</strong> nubi cariche <strong>di</strong> pioggia riferimento le vecchie stazioni <strong>di</strong> Fiames e<br />

spalle un'alba umida che scaglia i raggi del sole all'orizzonte, caricare le biciclette raggiungere Ospitale; alla fine si arriva al passo Cimabanche<br />

già bollenti sulle sponde dei laghi, alle porte della L'Albergo Casa Alpina. Lì stanze accoglienti, (1530 m s.l.m.) dove la ciclabile confluisce sulla<br />

città per percorrere l'itinerario cicloturistico “Tra le tutte in legno, ci regalano un momento <strong>di</strong> relax e statale. E qui al confine, tra Veneto e Alto A<strong>di</strong>ge, ci<br />

nuvole”, da Calalzo a Dobbiaco a Lienz. Il un bagno caldo, necessario dopo tanti chilometri. aspetta il pullman e un applauso.<br />

pullman percorreva l'asfalto con un'andatura Il sole tiepido sta calando <strong>di</strong>etro le montagne e c'è Di fronte a noi il monte Cristallo è innevato e<br />

lenta e costante e per tre ore e mezzo abbiamo ancora tempo per un giro a pie<strong>di</strong> nella città. Il maestoso. Dopo un breve passaggio sull'asfalto,<br />

atteso <strong>di</strong> raggiungere il nostro punto <strong>di</strong> partenza: profumo invitante della cena richiama tutti a si ritorna a pedalare sulla ciclabile. Il fondo è in<br />

Dobbiaco. Situata nella ridente e affascinante Val raccolta e i gestori dell'albergo ci fanno trovare un con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>screte ma non ideali. C'è chi è<br />

Pusteria, Dobbiaco è considerata la porta sulle meraviglioso buffet <strong>di</strong> verdure, un primo <strong>di</strong> tortelli costretto a riparare la propria ruota, infatti, ghiaia<br />

Dolomiti e lì si trova l'Albergo Casa Alpina gestito tipici e riso ai funghi, un arrosto con patate e poi e sassi creano qualche <strong>di</strong>fficoltà soprattutto nei<br />

dal gruppo Dopolavoro Ferroviario <strong>Mantova</strong> che una bella fetta <strong>di</strong> dolce si accompagnano a un tratti in <strong>di</strong>scesa. La ciclabile continua nel bosco<br />

ci ospiterà durante il soggiorno. Dopo un rapido buon bicchiere <strong>di</strong> vino. L'accoglienza qui la fa da su sterrato e poi in lieve ma costante <strong>di</strong>scesa fin<br />

cambio d'abiti, inforchiamo le biciclette e <strong>di</strong>amo padrona. Dopo cena la passeggiata in piazzetta dentro l'abitato <strong>di</strong> Cortina, concludendosi sul<br />

inizio alla prima parte della nostra escursione su ci fa scoprire le melo<strong>di</strong>e <strong>di</strong> un concerto <strong>di</strong> musica piazzale della vecchia stazione ferroviaria ora<br />

due ruote, meta da raggiungere: Lienz. Abbiamo classica. Le note, a tratti dolci e struggenti, stazione della linea Dolomiti-Bus a pochi metri<br />

62 km da percorrere, il clima è allegro e il gruppo accompagnano i nostri passi verso l'albergo casa dalla parrocchiale dei SS. Filippo e Giacomo, che<br />

è unito. Il percorso è asfaltato e per la maggior alpina e rasserenano il nostro riposo. è il monumento più visibile <strong>di</strong> Cortina. Qui il<br />

parte in <strong>di</strong>scesa, così abbiamo la possibilità <strong>di</strong> Domenica mattina, la colazione ricca <strong>di</strong> pane, meritato pranzo si aggiunge alle meravigliose<br />

ammirare i prati ridenti e le montagne intorno. marmellata, brioche allieta il buongiorno e ci dà la immagini <strong>di</strong> Cortina che si offrono a mano a mano<br />

Accolti dal sole caldo e dall'aria fresca, carica per la nostra seconda tappa: Dobbiaco- che scen<strong>di</strong>amo verso l'abitato e porteremo nel<br />

oltrepassiamo una segheria e pren<strong>di</strong>amo la pista Cortina-Calalzo. Salutiamo gli albergatori la cui cuore. Ripartiamo alla volta <strong>di</strong> Calalzo, per la<br />

ciclabile che affianca la ferrovia e che ci porterà ospitalità rimarrà un ricordo indelebile e portiamo maggior parte in <strong>di</strong>scesa. Possiamo ammirare<br />

ad attraversare il confine tra Italia e Austria. In con noi il lauto pranzo al sacco che ci hanno paesini verdeggianti e il tratto più spettacolare<br />

alcuni punti è meraviglioso ascoltare il gorgoglio preparato. Una fotografia <strong>di</strong> gruppo a memoria con ampie viste sulla valle dominata dal monte<br />

della Drava che qui assomiglia ancora a un dell'impresa e poi via! Tutti insieme lungo la Pelmo a destra e dai monti Antelao e Sorapiss<br />

piccolo torrente. Percorsi i circa 4 chilometri in ciclabile Dobbiaco-Cortina. La giornata è serena sulla sinistra. Alterniamo tratti sterrati a tratti<br />

leggera <strong>di</strong>scesa quasi tutti lungo la ferrovia e si alternano lievi tratti in salita a tratti asfaltati. Nell'ultimo tratto attraversiamo alcune<br />

arriviamo a San Can<strong>di</strong>do. Attraversata la città e pianeggianti. A sinistra della linea ferroviaria gallerie, fresche, buie, misteriose, poi in <strong>di</strong>scesa<br />

poi oltrepassato il confine, la ciclabile si addentra Fortezza-Lienz, inizia il nostro percorso. La fino alla stazione <strong>di</strong> Calalzo, dove il pullman ci<br />

in un bosco ricco <strong>di</strong> profumi. Conclusi con strada un po' ghiaiosa è preferibile all'asfalto e al aspetta, pronto per il rientro a casa. La domenica<br />

successo gli ultimi tornanti che via via si sono fatti traffico dell'auto e non mancano i bruschi sta per finire e abbiamo percorso altri 50<br />

sempre più ripi<strong>di</strong>, ci fermiamo al chiosco e saliscen<strong>di</strong> e i tratti <strong>di</strong>ssestati. Dopo aver incre<strong>di</strong>bili chilometri, ricchi <strong>di</strong> suggestioni e<br />

ripartiamo alla volta <strong>di</strong> Sillian, Strassen, Thal oltrepassato il lago <strong>di</strong> Dobbiaco, abbiamo paesaggi montani. Complimenti agli<br />

prima e <strong>di</strong> Lienz poi. La pista prosegue sempre in proseguito verso Cortina con una doverosa organizzatori della nostra <strong>Sezione</strong>, Alberto<br />

leggera <strong>di</strong>scesa accanto alla Drava che <strong>di</strong>venta fermata al cimitero militare. Ospita 1259 caduti in Minelli ed Elio Mori: per due giorni tutti i<br />

un po' per volta più larga. Si passa vicino al paese guerra <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse nazionalità. Il Cimitero è partecipanti hanno potuto “pedalare tra le<br />

<strong>di</strong> Sillian e si continua a scendere fino a Lienz. posizionato a fianco della strada statale che nuvole”.<br />

Dopo una breve sosta in un punto verdeggiante, congiunge le località Misurina e Dobbiaco a<br />

ripren<strong>di</strong>amo la strada e abbiamo il tempo <strong>di</strong> pochi chilometri da quest'ultima. La strada sale<br />

I “SENZA ETA'” A L' AQUILA E SUL GRAN SASSO<br />

(<strong>di</strong> Luigi Zamboni) commerciali, si vedono all'interno mucchi <strong>di</strong> Il giovane Luca, storico dell'arte, nostra guida<br />

detriti e resti <strong>di</strong> arre<strong>di</strong> e mercanzie. I vicoli del nella visita dei borghi, ad Assergi ci ha in<strong>di</strong>cato la<br />

Durante la permanenza in Abruzzo, dal 23 al 26 centro sono ancora chiusi al transito, oltre le sua vecchia abitazione: crollato l'interno. Ora<br />

giugno, abbiamo visitato la città <strong>di</strong> L'Aquila transenne cumuli <strong>di</strong> calcinacci. Luca vive con il fratello in una tenda. Crollati<br />

accompagnati dal Presidente della locale Il Duomo <strong>di</strong> origine duecentesca, la chiesa del anche i due appartamentini che Il papà, con i<br />

<strong>Sezione</strong> <strong>CAI</strong> prof. Bruno Marconi, alcuni borghi Suffragio dalla ricca facciata barocca sormontata risparmi <strong>di</strong> una vita <strong>di</strong> lavoro e la liquidazione,<br />

antichi e compiuto escursioni sul Gran Sasso. dalla cupola <strong>di</strong> Giuseppe Vala<strong>di</strong>er, la fontana delle aveva acquistato per i figli poco prima del<br />

L'Aquila è il capoluogo storico dell'Abruzzo, una 99 Cannelle che celebra la nascita della città, e altri terremoto.<br />

delle città più alte d'Italia (m 774 s.l.m.), ubicata in pregevoli monumenti non sono visibili. Nella Il borgo <strong>di</strong> S. Stefano <strong>di</strong> Sessanio, era reso<br />

un territorio ad alta sismicità - si racconta che nel basilica <strong>di</strong> S. Maria <strong>di</strong> Collemaggio, la più bella suggestivo dalla forma anulare, con i vicoli che<br />

terremoto del 1703 i morti siano stati 2.800 -. Il d'Abruzzo, iniziata nel 1287 per volere del frate salgono a spirale verso la Torre me<strong>di</strong>cea. Ora al<br />

centro storico sorge su un altipiano ed è Piero da Morrone, futuro papa Celestino V° posto della torre c'è una struttura <strong>di</strong> tubi metallici.<br />

attraversato dalla principale arteria citta<strong>di</strong>na, (proprio quello “che fece il gran rifiuto”, citato da La magistratura ha <strong>di</strong>sposto il sequestro delle<br />

corso Vittorio Emanuele, un tempo tra<strong>di</strong>zionale Dante), dove siamo entrati, sono crollate la cupola incastellature <strong>di</strong> sostegno degli e<strong>di</strong>fici per<br />

luogo d'incontro della città. Quello che ora resta e le due grosse colonne che la sorreggevano. eccesso <strong>di</strong> ridondanza.<br />

degli eleganti portici e dei palazzi è ingabbiato in Nella frazione <strong>di</strong> Tempera, Giustino, consigliere Ho riportato solo alcune “immagini” del tanto che<br />

una selva <strong>di</strong> tubi, puntellato o trattenuto da fasce. <strong>CAI</strong>, ci ha fatto vedere quello che resta della sua abbiamo visto. Mi è parso che passata la fase<br />

Attraverso spiragli in quelle che erano porte, casa, crollata assieme alla chiesa: una dell'emergenza tutto si sia fermato, non si sono<br />

vetrine, finestre <strong>di</strong> locali a<strong>di</strong>biti ad attività montagna <strong>di</strong> macerie. visti lavori <strong>di</strong> ricostruzione.<br />

ESCURSIONISMO<br />

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ESCURSIONISMO<br />

12<br />

La tristezza sorta in noi dai racconti e dalla vista<br />

delle conseguenze del terremoto del 6 aprile<br />

2009 è stata mitigata dalla piacevolezza delle<br />

escursioni che abbiamo fatto.<br />

Il Gruppo del Gran Sasso è orientato da nord a<br />

sud, come la maggior parte dei gruppi<br />

appenninici, e misura circa 50 km. Quando nel<br />

1573 vi giunse l'ingegnere militare bolognese<br />

Francesco De Marchi per compiere la prima<br />

ascensione del Corno Grande, rimase colpito<br />

dalla <strong>di</strong>stesa <strong>di</strong> Campo Imperatore, il piccolo<br />

Tibet. Una prateria lunga 25 km, larga 12,<br />

sospesa a 1500 – 1800 m. s.l.m., circondata da<br />

una corona <strong>di</strong> monti. Un paesaggio essenziale,<br />

“minimalista”, eppure affascinante.<br />

Nella prima escursione, accompagnati da<br />

Bruno, a Campo Imperatore abbiamo seguito il<br />

“Sentiero dei Tre Laghetti” che tocca anche i<br />

resti della Grancia dell'Abbazia Cistercense <strong>di</strong><br />

Santo Spirito, costruita tra il 1222 e il 1303.<br />

Grande la varietà della flora; vicino agli specchi<br />

d'acqua si incontrano mucche e cavalli. In<br />

questa grande prateria un solitario cercatore <strong>di</strong><br />

funghi ha riconosciuto in Egilberto il suo<br />

compagno <strong>di</strong> scuola che non vedeva da<br />

quaranta anni. Stupendo!<br />

Dopo il pranzo al rifugio Racollo, dal piazzale<br />

dell'Albergo dove venne tenuto prigioniero dal<br />

28 agosto al 12 settembre 1943 il Duce prima <strong>di</strong><br />

essere liberato dai paracadutisti tedeschi <strong>di</strong><br />

Otto Skorzeny, siamo saliti sulla cresta della<br />

Portella al piccolo rifugio Duca degli Abruzzi (m<br />

2388 s.l.m.), gestito da una gentile signora<br />

romana. Una giornata <strong>di</strong> sole, tersa; ampio il<br />

panorama dalla cresta.<br />

Più impegnativa la salita al Monte Brancastello<br />

(m 2385) per il Vado <strong>di</strong> Corno e la cresta Ovest.<br />

Guidati da Giustino e Mario, abbiamo percorso i<br />

4 km della cresta che si snoda in bilico tra due<br />

versanti profondamente <strong>di</strong>versi: immenso,<br />

chiaro e solcato da bianchi fiumi <strong>di</strong> ghiaia, il<br />

versante verso l'altopiano <strong>di</strong> Campo<br />

Imperatore; ripi<strong>di</strong>ssimo e tormentato da<br />

profon<strong>di</strong> fossi il versante teramano. E come<br />

fondale “il Paretone” del Corno Grande. Dalla<br />

cima del Brancastello si vedeva in lontananza il<br />

mare Adriatico. Sole, ma anche vento, <strong>di</strong>cono<br />

sia frequente da queste parti. Un'escursione <strong>di</strong><br />

grande sod<strong>di</strong>sfazione su parte del Sentiero del<br />

Centenario della <strong>Sezione</strong> del Club Alpino <strong>di</strong><br />

L'Aquila, fondata nel 1873. Ora i locali della<br />

sede sono inagibili, crollato l'interno, occorrono<br />

70.000 euro per la ricostruzione. Nel 2009 i Soci<br />

della sezione erano 897, ora 200 sono<br />

irreperibili.<br />

Quando lo scorso anno, dopo il terremoto, ho<br />

programmato il soggiorno in Abruzzo, pensavo<br />

che fosse anche un'opportunità per <strong>di</strong>mostrare<br />

solidarietà agli amici del <strong>CAI</strong> dell'Aquila. Non so<br />

se ci siamo riusciti.<br />

Bruno, Giustino, Mario e Luca che sono stati<br />

tanto tempo con noi, nonostante i loro impegni,<br />

ci hanno dato un esempio <strong>di</strong> grande amicizia.<br />

Gliéne siamo immensamente grati.


GIRO DEL MARGUAREIS 15-18 LUGLIO <strong>2010</strong><br />

(<strong>di</strong> Anna Stefanini) cercare <strong>di</strong> asciugare i panni: chi, come Gisella, si dopo la prima mezz'ora il cielo si copre e non<br />

porta <strong>di</strong>etro il filo e la sera stende tra un letto e l'altro, dovremo sopportare il caldo dei giorni precedenti.<br />

Era un paio d'anni che adocchiavo con desiderio e chi, come la sottoscritta, gira con i calzini appesi Ancora un paesaggio incantato e una stupenda<br />

timore il programma delle alte vie sul vademecum. allo zaino, ecc. Al Garelli hanno avuto una brillante fioritura, deci<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> fermarci per godere più a<br />

Quest'estate, complici le date che si incastravano idea: c'è un locale ricoperto unicamente da pannelli lungo possibile dell'incanto del posto, nessuno ha<br />

bene con i miei impegni lavorativi e la relativa in vetro stile serra che, oltre a contenere le scale fretta <strong>di</strong> ripartire ma ci pensano i tuoni sempre più<br />

semplicità del percorso proposto, mi sono decisa a antincen<strong>di</strong>o, funge da essiccatore, infatti, vicini a farci rimettere gli zaini in spalla. Ultimo<br />

partecipare. Alberto e Antonio hanno organizzato l'indomani tutti i capi stesi sono perfettamente pezzo della valle, in fondo si vede il colle dei Signori<br />

l'uscita in modo veramente scrupoloso, curando asciutti. e il rifugio, una costruzione nuova con il tetto in<br />

tutti i dettagli, tenendo unito il gruppo e prendendo La cena è semplice e buona, chiacchierando butto legno dalla forma arcuata. Ma cosa sono tutte<br />

le giuste decisioni quando davanti a qualche lì un provocatorio “Inizio a essere troppo vecchia quelle figure ferme sul colle? E i rumori che si<br />

imprevisto ognuno avrebbe iniziato a fare <strong>di</strong> testa per questo tipo <strong>di</strong> vacanza, mi ci vorrebbe sentono? Noo, moto e gipponi!!! Scopro così che la<br />

propria scatenando il caos; insomma, si vede che qualcosa <strong>di</strong> più riposante” e vengo giustamente strada militare che passa dal Colle dei Signori e<br />

la macchina organizzativa è ben collaudata. subissata <strong>di</strong> parole. Alberto, che guarda sempre arriva al Col <strong>di</strong> Tenda è percorsa da fuoristrada e<br />

Ognuno ha fatto la propria parte, magari aiutando avanti, inizia a parlare dell'alta via che stanno moto, e tiro degli accidenti all'amministrazione<br />

chi aveva qualche doloretto, con<strong>di</strong>videndo i organizzando per l'anno prossimo, e devo <strong>di</strong>re che francese che lo permette. Figurarsi! è un sabato<br />

materiali che si è portato <strong>di</strong>etro e sollevando il riesce a tentarmi. Il tramonto è bellissimo, una pomeriggio cal<strong>di</strong>ssimo <strong>di</strong> piena estate e in tanti<br />

morale della truppa con brin<strong>di</strong>si e barzellette (basta montagna <strong>di</strong>segna il profilo <strong>di</strong> Hitchcock che hanno pensato <strong>di</strong> farsi questo giro, fino alle 8 è un<br />

che non sia quella del cavallo morto!). Saluto i dorme. continuo passare <strong>di</strong> mezzi, alcuni poi si fermano a<br />

compagni <strong>di</strong> sentiero Alberto, Antonio, Adriana, Giorno 2 dormire al rifugio altri tagliano per i prati e piantano<br />

Sergio, Andrea, Lina, Silvana, Gisella, Giovanni, Iniziamo la mattinata con una bella salita, le le tende per passare la notte. Il temporale passa<br />

Laura e Nicola, e provo a ripercorrere con tutti voi zanzare, però, sono già sveglie anche loro e fanno veloce, fa anche un po' <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ne, quando siamo<br />

quei quattro giorni sul Marguareis, anche se c'è una bella colazione a nostre spese, tant'è che, appena entrati nel rifugio. Questa volta siamo più in<br />

una cosa che non si può capire se non la si è arrivati al Colle <strong>di</strong> Porta Sestrera, Silvana tira fuori stretto che negli altri rifugi, due persone devono<br />

provata: l'allegria e le risate quasi isteriche <strong>di</strong> l'Autan e in quattro e quattr'otto glielo facciamo dormire sui materassi per terra tra un letto e l'altro,<br />

quando ci si ritrova per andare a dormire nelle fuori. Il paesaggio è un incanto <strong>di</strong> fioritura, complice il fatto che è sabato sera e la presenza<br />

camerate dei rifugi. soprattutto in mezzo alle rocce lo spettacolo è della famosa strada. Alberto si inalbera, in fondo lui<br />

Giorno 1 stupefacente. Scen<strong>di</strong>amo al rifugio Mondovì per aveva prenotato un anno prima, ma comunque<br />

Partenza alle 6 da <strong>Mantova</strong>, la giornata si una breve sosta e ripartiamo per una salita più decide <strong>di</strong> non lamentarsi.<br />

preannuncia calda. Sosta in autostrada per la impegnativa. Al passo delle Saline ci conce<strong>di</strong>amo Giorno 4<br />

colazione e seconda sosta all'altezza <strong>di</strong> Mondovì una bella sosta per il pranzo. Un gruppo <strong>di</strong> Per non farsi mancare nulla, levataccia e alle 7:30<br />

verso le 11 per pranzare. All'inizio sono incerta se escursionisti arrivati prima <strong>di</strong> noi si incammina per siamo pronti zaino in spalla, infatti ci aspetta un bel<br />

mangiare o no, è così presto ma poi penso: se non la Cima delle Saline; io sono contenta <strong>di</strong> restare a giro in quota; sul sentiero non c'è ancora nessuno,<br />

mangio adesso, non fanno più mangiare... e opto guardarli dal passo. Iniziamo una lunga <strong>di</strong>scesa ve<strong>di</strong>amo anche quattro camosci che saltellando si<br />

per un bel panino con la frittata. per una valle selvaggia, che a un certo punto si allontanano sulle rocce. Il panorama si allarga, si<br />

La scelta <strong>di</strong> anticipare il pranzo è stata azzeccata, restringe in una gola. Gli spettacoli sono mille: dalle vedono tutte le cime dei <strong>di</strong>ntorni, la pianura <strong>di</strong><br />

perché arriviamo verso l'una al pian delle Gorre, il farfalle azzurre in gruppi numerosi sul sentiero, alle Mondovì, e c'è anche chi riconosce in lontananza<br />

nostro punto <strong>di</strong> partenza, e per l'una e mezza stelle alpine, al camoscio che ci osserva dall'alto. Io la sagoma del Monviso. Ma ormai la mente è<br />

iniziamo a camminare, perché la strada è lunga e e Sergio guar<strong>di</strong>amo con occhi desiderosi il torrente concentrata sulla <strong>di</strong>scesa e sul ritorno a casa. Ero<br />

la giornata calda, si può <strong>di</strong>re afosa. Attraversiamo che forma una bella pozza, il caldo si fa sentire, un po' preoccupata per le mie ginocchia, 1200 mt <strong>di</strong><br />

un bel bosco. Io speravo <strong>di</strong> rinfrescarmi pensiamo a un altro itinerario per l'alta via per <strong>di</strong>scesa non sono uno scherzo, ma il sentiero,<br />

attraversando i vari “gias” riportati nella descrizione l'anno prossimo: Rimini-Cattolica. Arrivati al rifugio evidentemente sistemato per scopi militari, scende<br />

del percorso, ma Silvana, tutta contenta <strong>di</strong> trovarsi Ciarlo Bossi (che al momento è chiuso) inizia una in modo molto dolce e graduale solo che... non<br />

nella sua terra d'origine, ci spiega che i gias in lunga traversata a mezza costa su un cal<strong>di</strong>ssimo finisce più! Alberto ci sprona ad allungare il passo e<br />

piemontese sono gli alpeggi, e che si chiamano versante esposto a sud, con tanto <strong>di</strong> ginestre e a non perdere tempo, perché ci aspettano per il<br />

mosche <strong>di</strong> gias quelle noiosissime mosche che lavanda: qui è veramente dura. Ci si mette anche il pranzo al rifugio <strong>di</strong> Pian delle Gorre e la strada fino<br />

vivono vicino al bestiame. Parlando <strong>di</strong> mosche cita ponte tibetano che è franato a causa <strong>di</strong> una caduta a <strong>Mantova</strong> è lunga. Finalmente il rumore dell'acqua<br />

una parola chiave <strong>di</strong> questa alta via: mosche, massi, aggirandolo per<strong>di</strong>amo il sentiero e ci tocca si fa più forte e arriviamo alla cascata del “Sàut”, ora<br />

tafani, zanzare e compagnia bella saranno una fare una <strong>di</strong>scesa a rotta <strong>di</strong> collo per recuperarlo. c'è <strong>di</strong>versa gente, è una bellissima domenica<br />

costante. Alla fine <strong>di</strong>etro una curva spunta il rifugio Mongioie, estiva e una larga strada sterrata ci riporta alla<br />

Finalmente facciamo sosta al Gias della Madonna ed è una vera gioia per l'accoglienza dei gestori civiltà, dove veniamo osservati con curiosità da chi<br />

e qualcuno inizia a vederla sul serio la Madonna! (chiedere della mitica Giovanna ai componenti non è abituato a girare per le terre alte e con<br />

Lo zaino mi pesa, è la mia prima alta via e non maschili del gruppo!), per come è tenuto bene, le complicità da chi invece con<strong>di</strong>vide la nostra<br />

avevo mai avuto bisogno <strong>di</strong> portare con me così docce calde e il coniglio alla ligure della cena. Mi passione, mentre ci immergiamo nella fontana.<br />

tante cose. Attraversiamo altri “gias”, per<strong>di</strong>amo sento così <strong>di</strong>sidratata che non me la sento <strong>di</strong> bere Ancora cambiarsi, asciugarsi, sistemare gli zaini,<br />

anche il sentiero che non è in<strong>di</strong>cato chiaramente e neanche un grappino. un pranzo veloce e via che si parte.<br />

giungiamo al pezzo finale della tappa, un bello Giorno 3<br />

strappo con il rifugio lì in vista sopra <strong>di</strong> noi e gli Ripercorriamo all'in<strong>di</strong>etro il percorso a mezza<br />

insetti che danno il tormento. Mi guardo intorno e costa del giorno prima, con un'altra temperatura e<br />

vedo una bella collezione <strong>di</strong> facce stravolte, il caldo più riposati riusciamo a godercelo meglio,<br />

mette in <strong>di</strong>fficoltà anche i più allenati. Il rifugio arrivando ai piccoli abitati <strong>di</strong> Carnino inferiore e<br />

Garelli è una bella costruzione recente (il gestore ci superiore. La tentazione è quella <strong>di</strong> fermarci e farci<br />

spiegherà che, ricostruito dopo un incen<strong>di</strong>o, è stato invitare a pranzo dalla signora che sta impastando<br />

inaugurato nel '91), con il tetto spiovente in parte davanti a casa sua... Facciamo invece un semplice<br />

costituito da una vetrata. Scoprirò così un nuovo pranzo al sacco e attacchiamo la salita della valle<br />

aspetto delle gite <strong>di</strong> più giorni, l'ingegnarsi per che ci porterà al rifugio Don Barbera. Per fortuna<br />

ESCURSIONISMO<br />

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ESCURSIONISMO<br />

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24 E 25 LUGLIO <strong>2010</strong>: TRAVERSATA DALLA VAL D'AYAS ALLA<br />

VALTOURNENCHE TRA MONTE ROSA E CERVINO<br />

(<strong>di</strong> Lucia, <strong>Sezione</strong> <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> Reggio Emilia) Marta, 7 anni, è stata bravissima, incoraggiata curate, la posizione è splen<strong>di</strong>da con il Cervino<br />

continuamente dalla sua mamma. Di recente che veglia <strong>di</strong> fronte a noi, le mucche pascolano<br />

Per ora ultima tra le iniziative che scaturiscono costruzione e in posizione splen<strong>di</strong>da, il rifugio è nelle vallate in questo paesaggio incantato.<br />

dal fecondo gemellaggio “a vele spiegate e spazioso, con gran<strong>di</strong> finestre panoramiche e Alcuni <strong>di</strong> noi rischiano <strong>di</strong> essere travolti da un<br />

bottiglie stappate”, come ha detto qualcuno, tra le luminose, stanze accoglienti e fornito <strong>di</strong> docce; ci cavallo sfuggito all'attenzione dei suoi padroni<br />

sezioni <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong> e Reggio Emilia, questa sistemiamo con piena sod<strong>di</strong>sfazione. che poi riescono a recuperarlo.<br />

bellissima due giorni prende il via per noi reggiani Chiacchierando e giocando a carte atten<strong>di</strong>amo Alle 11,30 imbocchiamo il sentiero Grande<br />

alle 5,30, partiamo puntuali e carichi <strong>di</strong> gli altri, i quali rientrano compiaciuti Balconata in <strong>di</strong>rezione Chamois, lasciandoci alle<br />

entusiasmo. Alle 6,30 arriviamo a <strong>Mantova</strong> dall'escursione al Monte Croce e alle 19,30 viene spalle il Cervino e Chenil, ora il sentiero si snoda<br />

trovandoci <strong>di</strong> fronte la meravigliosa visione della servita l'ottima cena. nel bosco salendo <strong>di</strong> 200 m. <strong>di</strong> quota per 45<br />

città e <strong>di</strong> Castel S. Giorgio, lambiti e <strong>di</strong>fesi dai Domenica 25 ci alziamo alle 6,30 dopo una notte minuti <strong>di</strong> cammino, scendendo per altri 45 minuti<br />

laghi. Gli amici <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong>, guidati da Alberto, ci tranquilla, la giornata è fresca e serena, la circa raggiungiamo prima il Lago <strong>di</strong> Lod (m. 2018)<br />

attendono, dopo i saluti ripartiamo tutti insieme: vegetazione è orlata <strong>di</strong> brina e il panorama è e poi la frazione <strong>di</strong> Corgnolaz nel comprensorio <strong>di</strong><br />

siamo 46 in tutto. splen<strong>di</strong>do: niente <strong>di</strong> meglio per iniziare la nostra Chamois (m. 1800), che visitiamo; alle 14<br />

Presa l'A21 a Cremona, proseguiamo fino giornata! Ci prepariamo, i più volonterosi sono pren<strong>di</strong>amo la funivia che collega con Buisson,<br />

all'uscita <strong>di</strong> Verres dell'A5, imbocchiamo la Val già <strong>di</strong> ritorno dall'escursione mattutina al Monte dove ci attende il pullman.<br />

d'Ayas e percorriamo la lunga strada tortuosa e Croce per vedere l'alba, facciamo colazione e, Una volta cambiati e percorsi alcuni chilometri in<br />

stretta con qualche <strong>di</strong>fficoltà fino a Frachey, dove dopo avere fatto la foto <strong>di</strong> gruppo, partiamo alle pullman, ci fermiamo in uno spiazzo adeguato<br />

il pullman non può proseguire. Ci prepariamo e 7,30, oggi il gruppo rimarrà compatto. L'Alta Via in<strong>di</strong>viduato dal nostro autista Pasquale, dove in<br />

partiamo, sono le 12,20 e la giornata è ra<strong>di</strong>osa, n° 1 sale dolcemente per la prima ora <strong>di</strong> cammino pochi minuti si materializzano tavoli imban<strong>di</strong>ti <strong>di</strong><br />

percorriamo 1 Km <strong>di</strong> asfalto fino a St. Jacques, seguendo il fianco della montagna fino al Col de cibi appetitosi e ottimi vini offerti dai nostri amici<br />

piccolo e delizioso paesino, dove imbocchiamo Nana (m. 2773). Dietro <strong>di</strong> noi ve<strong>di</strong>amo il Rifugio mantovani, tutti ci serviamo abbondantemente e<br />

l'Alta Via n° 1. Il gruppo si scinde subito, con Gran Tournalin e il massiccio del Monte Rosa con resi allegri da tutto ciò ci imbarchiamo sul<br />

l'autorizzazione <strong>di</strong> Alberto e Sergio: i più veloci e i suoi ghiacciai. Alcuni stambecchi e camosci si pullman, sono le 16 circa.<br />

allenati, tra i quali i giovani Giacomo e Riccardo, allontanano dal sentiero senza troppa fretta, Il viaggio <strong>di</strong> ritorno si svolge senza inconvenienti,<br />

si avviano per avere poi il tempo <strong>di</strong> effettuare permettendoci <strong>di</strong> ammirarne la bellezza. alle 21,15 arriviamo a <strong>Mantova</strong>, salutiamo i nostri<br />

un'ulteriore escursione al Monte Croce, con i suoi Scen<strong>di</strong>amo un poco e percorriamo il sentiero in cari amici e li ringraziamo per l'organizzazione <strong>di</strong><br />

bellissimi panorami su Cervino e Monte Rosa. Il costa fino al Col des Fontaines (m. 2696) dove questa splen<strong>di</strong>da uscita, avendo già in mente le<br />

resto dei partecipanti procede con più calma lungo sento gli amici davanti a me che non riescono a mete per le prossime uscite insieme.<br />

il sentiero boscoso, raggiungiamo l'alpeggio trattenere esclamazioni <strong>di</strong> gioia: è comparso il Dopo un'ora giungiamo a Reggio e il viaggio<br />

Croues, dove sostiamo brevemente, poi il bosco si Cervino, gigante <strong>di</strong> pietra stagliato sullo sfondo <strong>di</strong> termina anche per noi.<br />

fa via via più rado, arriviamo all'alpeggio Nanaz (m. un cielo blu perfettamente sereno. La Un grazie particolare all'organizzazione vivace,<br />

2194) coi suoi bellissimi pascoli, dove ve<strong>di</strong>amo un Valtournenche si apre sotto i nostri occhi, è uno attenta, scrupolosa e competente <strong>di</strong> Alberto; alla<br />

tenero agnellino, continuiamo a salire, spettacolo meraviglioso che ci go<strong>di</strong>amo un poco pazienza <strong>di</strong> Sergio che in questa iniziativa ha<br />

attraversiamo un ruscello su un piccolo ponte e ci prima <strong>di</strong> iniziare la <strong>di</strong>scesa, accompagnati dalle anche svolto il ruolo <strong>di</strong> “scopa”; a Rino, Elio e<br />

conce<strong>di</strong>amo un'altra sosta. marmotte che ve<strong>di</strong>amo nei prati attorno. Al<strong>di</strong>no che hanno svolto silenziosamente il loro<br />

Ripren<strong>di</strong>amo il cammino, il sentiero si fa più Facciamo una sosta ulteriore, ripreso il cammino, ruolo <strong>di</strong> co-coor<strong>di</strong>natori.<br />

ripido, il gruppo si sgrana un poco, fino a quando superiamo l'alpeggio Campsec (m. 2331) e Arrivederci, a presto cari amici!<br />

con gioia avvistiamo il tetto che compare poco giungiamo alle 10,50 al pittoresco paesino <strong>di</strong><br />

sopra <strong>di</strong> noi; è il Rifugio Gran Tournalin (m. 2534), Chenil (m. 2105) che visitiamo e dove ci<br />

dove giungiamo alle ore 16,30 circa. La piccola ristoriamo. Le abitazioni sono accoglienti e


A SPASSO CON I GIGANTI DELLA VAL D'AOSTA<br />

(<strong>di</strong> Angelica D.) una sensazione <strong>di</strong> pace e <strong>di</strong> serenità come St. composto da camminatori animati da “sacro<br />

Jacques, Cheneil o Chamois e facendo tappa ad furore” per la montagna mai stanchi <strong>di</strong> esplorare<br />

Ho visto per la prima volta la Valle d'Aosta circa due un rifugio che è a 2534 m.<strong>di</strong> altezza: il Gran pur dopo la faticosa ascensione al rifugio ma anche<br />

anni fa quando con Paolo abbiamo trascorso una Tournalin? E' bello alzarsi presto in alta montagna, da una bambina <strong>di</strong> sette anni appena compiuti con<br />

settimana a Courmayer. Sino ad allora avevo fatto essere già in cammino alle 7,30, i colori sono più la sua mamma che, nonostante la sua età ha<br />

molte escursioni ma per lo più nelle Dolomiti e in vivi che mai e magari hai anche la fortuna <strong>di</strong> saputo dare a tutti lezione <strong>di</strong> forza <strong>di</strong> volontà e<br />

Appennino, mete classiche per chi parte da scorgere su uno sperone <strong>di</strong> roccia due caprioli che, determinazione e che si è tanto <strong>di</strong>vertita con noi.<br />

<strong>Mantova</strong>, ma credetemi, lo spettacolo che mi silenziosi, ti scrutano mentre avanzi nella lunga fila Scriverò <strong>di</strong> un sodalizio tra sezioni quella del <strong>CAI</strong> <strong>di</strong><br />

hanno offerto i ghiacciai del Monte Bianco, il picco degli escursionisti dal passo costante. Il massiccio <strong>Mantova</strong> e del <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> Reggio Emilia che alla fine del<br />

ar<strong>di</strong>to del Dente del Gigante e le escursioni in Val del Monte Rosa sai che è alle tue spalle fino a percorso hanno festeggiato insieme la bella<br />

Veny e in Val Ferrè mi hanno irrime<strong>di</strong>abilmente quando svalichi, cominci la lunga <strong>di</strong>scesa e ti trovi esperienza con<strong>di</strong>visa e che hanno brindato in<br />

sedotta. Perché? Non sono in grado <strong>di</strong> fornire una davanti il Cervino che, come un “gigante buono”, ti amicizia. Scriverò del <strong>CAI</strong> e dello “spirito” <strong>di</strong> chi si è<br />

risposta, ma la sensazione <strong>di</strong> immensità, <strong>di</strong> accompagna fino a Cheneil dove le guide sapienti fatto promotore e organizzatore <strong>di</strong> questa bella<br />

solitu<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong> ritorno alle origini trasmessomi dalle del gruppo hanno programmato una sosta iniziativa: <strong>di</strong> Alberto e <strong>di</strong> Elio. Tutti abbiamo avuto<br />

montagne della Val d'Aosta è davvero irresistibile. meritata. Nella piccola frazione <strong>di</strong> Cheneil, poche modo <strong>di</strong> apprezzarli per l'organizzazione<br />

24-25 luglio <strong>2010</strong>, il <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong> in baite <strong>di</strong> pietre e legno, situata in una bella conca tra scrupolosa e attenta alle esigenze <strong>di</strong> tutti; non<br />

collaborazione con la sezione <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> Reggio Emilia le montagne, ti sembra che il tempo si sia fermato, credo sia sfuggito ad alcuno <strong>di</strong> notare in loro<br />

propone: “Val d'Aosta – Traversata dalla Val d'Ayas sei in un angolo <strong>di</strong> para<strong>di</strong>so. Il posto è quell'umiltà innata della gente <strong>di</strong> montagna che ha<br />

alla Valtounanche tra Monte Rosa e Cervino”. assolutamente grazioso e ha qualcosa <strong>di</strong> speciale voluto e saputo coinvolgere il gruppo in una<br />

L'itinerario è allettante, una proposta da favola con nella sua armonia e semplicità. Si tratta ora <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione che non si è limitata a un'impresa<br />

panorami gran<strong>di</strong>osi … la bellezza qui in questo proseguire per il sentiero denominato “ Grande esclusivamente fisica ma che ha voluto far gustare<br />

mondo e finalmente la promessa dell'aria Balconata” verso il circondario <strong>di</strong> Chamois, la passione per la Montagna, trasmettendo le<br />

frizzantina degli oltre 2000 metri. E con me altre raggiungibile solo a pie<strong>di</strong> o in funivia. Fine del giro. emozioni, i sentimenti e i valori che essa tramanda<br />

quarantacinque persone devono averla pensata Di seguitò scriverò qualche considerazione su chi attraverso l'escursionismo.<br />

proprio allo stesso modo. è stato protagonista, insieme agli spettacolari Va bene. Continuiamo così e non <strong>di</strong>mentichiamo,<br />

La Val d'Ayas e la Valtournanche sono in realtà due panorami della Val d'Aosta, <strong>di</strong> questa due giorni in quando camminiamo per sentieri che “Quand la<br />

valli confinanti ma vuoi mettere arrivarci passando montagna. Scriverò <strong>di</strong> un gruppo numeroso ed fa<strong>di</strong>ga la supera al gust, a lè ora ad lasar lì.…"<br />

per tanti piccoli agglomerati <strong>di</strong> case che infondono eterogeneo che è rimasto, però, sempre unito,<br />

PERDERSI IN MONTAGNA ... E SUBITO RITROVARSI GRAZIE AL <strong>CAI</strong><br />

(dal blog <strong>di</strong> Luca Maistrello)<br />

Non è in realtà proprio questione <strong>di</strong> perdersi, o <strong>di</strong><br />

ritrovarsi, questa volta ...<br />

... piuttosto c'entra con il fatto che, perio<strong>di</strong>camente, ti<br />

ren<strong>di</strong> conto, se solo guar<strong>di</strong> in<strong>di</strong>etro alle cose che hai fatto,<br />

che con il senno <strong>di</strong> poi potevi tranquillamente farle<br />

meglio, godertele magari un po' <strong>di</strong> più, ottenere qualche<br />

sod<strong>di</strong>sfazione maggiore.<br />

Senza patemi o ansie inutili, che quel che è fatto è fatto,<br />

però magari a quel punto l'idea <strong>di</strong> fermarsi un attimo, fare<br />

un piccolo sforzo extra per migliorare, con l'aiuto <strong>di</strong> chi<br />

più esperto <strong>di</strong> te, e poi ripartire con più slancio e<br />

consapevolezza, e rinnovato entusiasmo, ecco, mi pare<br />

proprio una splen<strong>di</strong>da idea.<br />

È con questo spirito, dopo essermi ultimamente un<br />

pochino "perso" nei meandri dei mille sentieri e <strong>di</strong>fficoltà<br />

tecniche e fisiche che affollavano la mia mente<br />

nell'affrontare la montagna, che ho frequentato in questi<br />

ultimi mesi il corso <strong>di</strong> escursionismo avanzato<br />

organizzato dalla sede <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong> del <strong>CAI</strong>.<br />

La speranza, bella evidente, era quella <strong>di</strong> chiarirmi un po'<br />

le idee, mettere le cose al loro posto, e ritrovarmi <strong>di</strong> lì a<br />

poco sui sentieri e sulle cime che più amo, senza però<br />

più alcun pensiero.<br />

Si inizia quin<strong>di</strong> con le presentazioni generali e un po'<br />

delle in<strong>di</strong>spensabili risposte alle domande che assillano<br />

l'uomo da una vita: chi siamo? cosa facciamo? da dove<br />

veniamo? dove an<strong>di</strong>amo?<br />

Ebbene, qui al <strong>CAI</strong> le risposte le hanno!<br />

Non affrettatevi ora a correre in tutte le se<strong>di</strong> <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> Italia<br />

per ricevere la miracolosa unzione, si parla della sola<br />

storia del <strong>CAI</strong>.<br />

Il presidente, il buon Lino, vi introdurrà semplicemente<br />

alle origini dell'escursionismo, alle motivazioni e alla<br />

filosofia, invariata, dell'associazione che compie ormai<br />

quasi 150 anni, per terminare parlando brevemente<br />

dell'attualità e delle <strong>di</strong>rezioni future. davvero troppe cose: l'appoggio del piede? è davvero<br />

Detto questo, poi, può sembrare scontato parlare delle importante come lo si fa. I no<strong>di</strong>? Quali? No<strong>di</strong> fissi,<br />

basi dell'escursionismo, dalla preparazione dello zaino scorrevoli o freni moltiplicatori? E quando si usano? E<br />

all'abbigliamento, ma fidatevi, non lo è, giacché è l'imbracatura? Qui se sbagli qualcosa e ca<strong>di</strong> sono guai<br />

davvero spaventoso capire, dalle parole dell'istruttore, seri, ma seri seri seri ... e via <strong>di</strong> questo passo.<br />

che certe consolidate abitu<strong>di</strong>ni che ti hanno condotto per Dalle prime prove <strong>di</strong> Arco, a effettuare il passaggio<br />

anni su e giù sprovvedutamente per valli e creste, sono imbragati tra ... due piante nel mezzo <strong>di</strong> un prato (ma c'è<br />

in realtà alquanto pericolose, se non si sono considerate pure l'occasione <strong>di</strong> guardare dall'alto gli splen<strong>di</strong><strong>di</strong><br />

tutte le con<strong>di</strong>zioni attorno a sè. panorami dell'alto Garda) si passa alle prime reali<br />

Arriva quin<strong>di</strong> il momento della topografia e <strong>di</strong>fficoltà in quel della val Sabbia, dove comunque la<br />

dell'orientamento, e poi della geologia, e qui la mia prima piccola caduta sarebbe nient'altro che ... rinfrescante!<br />

assenza (giustificata! ero a 230 km <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza lassù sui Passiamo quin<strong>di</strong> all'ambiente innevato, <strong>di</strong> cui con<strong>di</strong>vido<br />

ghiacci della val Passiria!), ma cerco subito <strong>di</strong> recuperare la preparazione teorica ma, ahimè, non quella pratica<br />

durante la prima lezione pratica, laddove, tra le rocce causa malattia (sempre vicino alle feste!).<br />

della Lessinia, riusciamo a in<strong>di</strong>viduare <strong>di</strong>stintamente ere Cionon<strong>di</strong>meno mi raccontano <strong>di</strong> neve, ciaspole, corde,<br />

geologiche, processi erosivi, morenici, storici, chimici ma anche tanta nebbia, che seppur per noi mantovani<br />

persino (!) mentre nel frattempo cerchiamo <strong>di</strong> venire non è una novità, qualche ulteriore <strong>di</strong>fficoltà lassù in<br />

fuori, bussola alla mano, dalla gola dell'A<strong>di</strong>ge in cui ci mezzo a boschi, frane e rocce la potrebbe pure creare,<br />

hanno buttato, <strong>di</strong>sseminando la strada <strong>di</strong> insi<strong>di</strong>e e eppure riescono perfino a tornare a casa sani e salvi! (qui<br />

ingannevoli in<strong>di</strong>cazioni, ma grazie! l'impresa comincia ad assumere toni mitici ...)<br />

Ci ritroviamo però poi pure, piccolo dettaglio, circondati Da ultimo, quando ormai ci riteniamo pronti per qualsiasi<br />

da uno scenario naturale da far impalli<strong>di</strong>re ... avventura, è davvero rilassante e gratificante fermarci<br />

Si parla poi <strong>di</strong> primo soccorso, dove la cosa in assoluto un attimo a osservare, e ad apprendere grazie alla<br />

più importante, ormai è la quarta volta che me lo sento gentile esperta, come in realtà i territori che noi<br />

<strong>di</strong>re (sarà pur vero!) è sapere cosa NON dobbiamo fare esploriamo siano sempre stati abitati da specie ben più<br />

in caso <strong>di</strong> emergenza, piuttosto che imparare tecniche <strong>di</strong> adattate <strong>di</strong> noi a quegli ambienti, specie che lasciano<br />

salvataggio che, se non ben rodate e praticate tracce, in continuo movimento, cacciate, quasi<br />

assiduamente, non possono che essere applicate sterminate e poi reintrodotte, e che ora ancora quasi<br />

erroneamente in quei frenetici momenti, con grave quasi, per chi ha la forza e la volontà <strong>di</strong> alzarsi all'alba<br />

ulteriore danno all'infortunato, in primis, se non anche a (riba<strong>di</strong>sco la mia <strong>di</strong>sponibilità!) si lasciano anche<br />

chi gli sta attorno. osservare...<br />

La tranquilla gita sopra al lago Iseo è poi (per chi più Dopo tutto questo, allora, non resta che perfezionare le<br />

allenato <strong>di</strong> me) un semplice intercalare, dobbiamo nostre acquisite abilità, mettendole alla prova sul Baldo<br />

iniziare ad affrontare le prime vere <strong>di</strong>fficoltà, la<br />

progressione in sicurezza su itinerari EE, e sulle vie<br />

(ferrata Gerardo Sega) prima del meritato riposo finale.<br />

ferrate.<br />

Qui <strong>di</strong> solito ci si rende conto che si danno per scontate<br />

http://www.lucamaistrello.it/Ilblog/tabid/36/EntryID/604/Default.aspx<br />

ESCURSIONISMO<br />

15


ESCURSIONISMO<br />

16<br />

SELLARONDA… SU DUE RUOTE<br />

(<strong>di</strong> Lara Massalongo) mi stessi guardando dall'esterno e non mi riconoscessi: semplice, solo 5 km e poco più <strong>di</strong> 300 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello.<br />

non ero io quella là, con la paura folle <strong>di</strong> non farcela, Mah… forse le energie iniziavano a scemare, ma è stata<br />

Mattina del 27 giugno <strong>2010</strong>. Siamo ad Alba <strong>di</strong> Canazei e perché – ne ero certa – tutti quelli attorno a me erano “veri non così semplice come previsto: quando finalmente<br />

ci svegliamo <strong>di</strong> buon'ora. L'aria è frizzante e il cielo terso: ciclisti”, <strong>di</strong> quelli che fanno almeno qualche migliaia <strong>di</strong> l'abbiamo raggiunto eravamo meno felici e sorridenti dei<br />

che meraviglia, non c'è una nuvola in cielo! Ci affacciamo chilometri all'anno con la propria dueruote. Io invece? Se due precedenti passi. Il timore che si stava<br />

dalla nostra stanza sulla strada sottostante, e stanno già penso al contachilometri della mia MTB, che in due concretizzando era <strong>di</strong> non riuscire a superare il quarto<br />

passando uno, due… sono già decine <strong>di</strong> ciclisti. Noi hanni ha superato il glorioso traguardo dei 2000 …! La passo: il mitico Pordoi (circa 800 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello).<br />

proseguiamo con calma: sistemiamo le nostre cose e paura mi assale, anche perché da quando ci “alleniamo” Per questo all'unanimità è stata votata una sosta<br />

scen<strong>di</strong>amo a fare una bella colazione. Con Sara e Denis, abbiamo fatto un paio <strong>di</strong> salite in montagna: appunto, ristoratrice ad Arabba: un'oretta all'ombra, con<strong>di</strong>ta da<br />

e con il resto del gruppo, iniziamo a scambiarci le prime solo un paio! Ma ancora più improvvisamente le paure si bibite gasate e zuccherine.<br />

impressioni: avete visto in quanti sono già partiti? Avete <strong>di</strong>ssolvono, perché colgo l'energia che c'è nell'aria: Le successive due ore mi hanno completamente<br />

dormito? Prendete su l'antivento? E lo zainetto? E le questa è una festa, non una competizione, e ognuno <strong>di</strong> impegnata nella salita a quel passo che continui a<br />

barrette? Quante borracce? Comunque proseguiamo noi farà quello che si sentirà, e sarà comunque una vedere e che non raggiungi mai, tornante dopo tornante.<br />

con la giusta calma, e alle 8,30 siamo tutti pronti nel grande conquista. La solita filosofia del “passo dopo passo” però ha avuto la<br />

parcheggio, bici pronte, borracce fatte, caschetti in testa E partiamo davvero! meglio. Sempre circondati da cicloamatori che, come<br />

e foto <strong>di</strong> gruppo obbligatoria. E partiamo! Il primo tratto è I primi metri sono durissimi, perché l'emozione è così me, ormai stavano davvero facendo fatica, con i quali ci<br />

in <strong>di</strong>scesa (accidenti, al ritorno sarà l'ennesima salita!). In grande che mi blocca gambe e fiato (Se ci penso mi si faceva coraggio a vicenda, ce l'abbiamo fatta: anche il<br />

pochi minuti siamo a Canazei, e ci fermiamo a un viene ancora la pelle d'oca). Il mio personale obiettivo è quarto Passo, il Pordoi, era stato conquistato.<br />

ingorgo ciclistico. Infatti, come noi, stanno arrivando in quello <strong>di</strong> raggiungere passo Sella: se arriverò “cotta” <strong>di</strong> Una gioia indescrivibile, come quella che si prova solo su<br />

bici da ogni dove, e la strada per salire a passo Sella è certo non scenderò dall'altra parte per dover risalire. La qualche vetta, con<strong>di</strong>ta dall'atmosfera <strong>di</strong> festa e dallo<br />

solo una. salita a passo Sella, da Canazei, è lunga 13 km per un scenario incre<strong>di</strong>bilmente mozzafiato, che per tutto il<br />

È solo a questo punto che me ne rendo conto. Stiamo <strong>di</strong>slivello <strong>di</strong> circa 800 m; regolarizzato il fiato, trovo il mio giorno è mutato ad ogni curva, è la sensazione anche <strong>di</strong><br />

partecipando davvero al SELLARONDA BIKE DAY passo e procedo. D'altra parte l'andar per monti insegna quest'ultima “conquista”.<br />

<strong>2010</strong>, un'iniziativa che ha raggiunto quest'anno la quinta proprio che una cima la si raggiunge senza fare le corse, La cosa più incre<strong>di</strong>bile, dopo quella che può essere vista<br />

e<strong>di</strong>zione, che, per una giornata intera, chiude al traffico contando solo sulle proprie forze, che dunque vanno una “faticaccia”, è che, in realtà, è stata una esperienza<br />

automobilistico le strade <strong>di</strong> accesso ai quattro passi dosate. Tutto sommato quasi non ci si accorge della talmente bella, emozionante e gratificante che, una volta<br />

dolomitici attorno al gruppo del Sella, strade che saranno salita: il panorama che si apre metro dopo metro è tornati al punto <strong>di</strong> partenza ci siamo guardati in faccia<br />

percorse solo da biciclette: da corsa, mountain bike, sempre più spettacolare, la gente attorno molto <strong>di</strong>cendo: “L'ANNO PROSSIMO SI TORNA!”.<br />

tandem, bici con carrellini al seguito, e chi più ne ha più “colorita”, c'è chi va più forte, e c'è chi va più piano, e Un grazie particolare ai miei compagni d'avventura<br />

ne metta. persone <strong>di</strong> tutte le età, bimbi compresi. E pensiero dopo Roberto, Sara e Denis, e alla <strong>Sezione</strong> <strong>CAI</strong>-<strong>Mantova</strong> che<br />

Quando, un paio <strong>di</strong> mesi prima, dopo un giretto in bici pensiero, pedalata dopo pedalata arrivo a Passo Sella. mi ha lasciato sul notiziario lo spazio per poter descrivere<br />

sulle nostre colline con Sara e Denis, attorno a qualche Non ci credo, ma è vero! Ci congratuliamo, facciamo questa esperienza.<br />

bibita fresca abbiamo iniziato a fantasticare sulla qualche foto, beviamo sorsi abbondanti dalle borracce,<br />

possibilità <strong>di</strong> darci un passo dolomitico come obiettivo e, con un'energia che non avrei immaginato <strong>di</strong> avere, io<br />

dei nostri allenamenti (se così possiamo chiamarli), <strong>di</strong>co “IO CONTINUO”, consapevole che scesa da<br />

credo che in realtà non ci credesse nessuno <strong>di</strong> noi questo passo, avrei dovuto affrontare altre tre salite.<br />

quattro. Col passare dei giorni l'idea ha preso forma, e si Roberto e Denis mi guardano increduli, e, credo,<br />

è concretizzata nella possibilità <strong>di</strong> partecipare alla felicemente stupiti, ed esclamano “OK, ALLORA<br />

manifestazione del Sellaronda. ANDIAMO!”.<br />

Infatti il Sellaronda non è solo il famosissimo giro sciistico La <strong>di</strong>scesa è fantastica, dapprima un po' timida, poi si<br />

dei quattro passi dolomitici intorno al massiccio del Sella, prende confidenza e si vola.<br />

ritenuto fra i più belli e spettacolari del mondo, ma può Si risale verso passo Gardena, con oltre 300 ulteriori<br />

essere svolto in ogni periodo dell'anno e con ogni mezzo metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello da superare. Ma si fa! Altra pausa, altre<br />

<strong>di</strong> strasporto, compresa la bici. foto, altri complimenti tra <strong>di</strong> noi. Guardandoci attorno ci<br />

Ed eccoci a domenica 27 giugno. ren<strong>di</strong>amo conto che la giornata è la più bella che ci<br />

Già, come <strong>di</strong>cevo ci siamo trovati catapultati in una realtà potesse capitare: sole, cielo blu, temperatura ottimale.<br />

fatta <strong>di</strong> oltre 20.000 persone in sella alla bici, circondati Siamo nel cuore delle dolomiti, forse in uno dei più bei<br />

da persone e da bici: niente macchine, pullman o moto: angoli delle Alpi, con tutta questa gente che con<strong>di</strong>vide<br />

solo bici. Ricordo ancora le emozioni <strong>di</strong> quel momento in con noi una duplice passione: montagna e bici.<br />

cui ci siamo trovati fermi a guardare la prima salita, già La <strong>di</strong>scesa da passo Gardena verso Corvara è<br />

piena zeppa <strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> persone. Un brivido mi ha lunghissima e ripi<strong>di</strong>ssima… e bellissima.<br />

percorso la schiena. L'emozione fortissima. Come fosse A Corvara sentiamo qualcuno che afferma che<br />

il mio primo giorno <strong>di</strong> scuola. D'improvviso era come se l'imminente salita a passo Campolongo è la più


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CONSIGLI DI EMILIO COMICI AL GIOVANE ALPINISTA<br />

(<strong>di</strong> Ledo Stefanini) solitaria la via Comici-Dimai sulla Nord della che l'alpinista ha nei propri mezzi e dalla sua<br />

Grande <strong>di</strong> Lavaredo. In Lui, come in altri esperienza. Quando il piede che poggia<br />

Emilio Comici, forse il maggior rocciatore gran<strong>di</strong> (Maestri, ad esempio) convivevano sull'esile scaglia comincia a tremare è segno<br />

italiano, aveva in animo <strong>di</strong> pubblicare (siamo un'audacia sovrumana e una grande che è necessario prendere una decisione. In<br />

n e g l i a n n i ' 3 0 ) u n “ M a n u a l e prudenza; la consapevolezza che quando tempi brevi.<br />

dell'arrampicatore” che invece non vide mai sei in parete, chi guida il gioco è Lei. La cosa<br />

la luce, per la morte dell'autore, più pericolosa è sottovalutarLa, per bonaria<br />

sopravvenuta nel '40 per un banale incidente che appaia.<br />

9) In un passaggio che per te è molto <strong>di</strong>fficile,<br />

non salire mai a caso sperando <strong>di</strong> trovare un<br />

appiglio, non proseguire mai quando hai le<br />

in una palestra <strong>di</strong> roccia a Selva <strong>di</strong> Val 3) Fa sempre la sicurezza con la corda alla mani gelate o rattrappite per la stanchezza,<br />

Gardena. Di questo “Manuale” si sono spalla e, possibilmente, attraverso uno non arrischiarti mai se non hai almeno un<br />

trovate solo alcune bozze manoscritte che, spuntone <strong>di</strong> roccia o un chiodo. chiodo sicuro al massimo quattro metri sotto<br />

tuttavia, rivestono ancora interesse per gli Una raccomandazione <strong>di</strong>ventata inutile - anzi <strong>di</strong> te.<br />

storici e per gli alpinisti. Da queste bozze da rigettare - a causa dell'evoluzione dei Un comandamento con<strong>di</strong>visibile in teoria, ma<br />

ricaviamo i “Dieci comandamenti <strong>di</strong> croda” materiali e delle tecniche. Prati e Bianchi, i non sempre nella realtà dell'arrampicata. È<br />

che Comici proponeva ai “giovani primi a precipitare dalla Preuss al Campanil necessario tener conto del fatto che<br />

arrampicatori”, riservandoci qualche breve Basso, facevano assicurazione a spalla. l'alpinista me<strong>di</strong>o oggi <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> informazioni<br />

commento <strong>di</strong> carattere tecnico e storico. 4) Osserva sempre con massima attenzione che non erano accessibili agli alpinisti degli<br />

tutti i movimenti del capocordata.<br />

anni '30. Oggi conosciamo il grado <strong>di</strong><br />

Un consiglio che conserva interamente la <strong>di</strong>fficoltà del singolo tiro <strong>di</strong> corda e spesso<br />

sua vali<strong>di</strong>tà. La cordata costituisce un sappiamo in anticipo che la soluzione per<br />

tutt'uno, in cui il secondo partecipa ai rischi superare un certo passo risiede in una buona<br />

del primo <strong>di</strong> cordata e fa quanto è in suo maniglia magari invisibile dal basso: ve<strong>di</strong> la<br />

potere per limitare le conseguenze <strong>di</strong> un “Fessura Wilkler”.<br />

possibile volo. Che, tra l'altro, potrebbe Interessante la valutazione del rischio che<br />

comportare gravi conseguenze per il Comici fornisce: un volo <strong>di</strong> otto metri su una<br />

secondo stesso. corda <strong>di</strong> canapa legata intorno al torace, su<br />

5) Quando avanza il secondo <strong>di</strong> cordata, se un singolo chiodo, per il campione triestino<br />

tu fai sicurezza non sporgerti mai per parlare sarebbe un evento accettabile.<br />

o per vederlo. 10) Ubbi<strong>di</strong>sci sempre a quella “ voce<br />

È un comandamento che ha ragion d'essere interiore” che ti <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> non attaccare quel<br />

solo nel caso <strong>di</strong> assicurazione a spalla, oggi, dato giorno la parete.<br />

come si <strong>di</strong>ceva, totalmente abbandonata, se Un comandamento che conserva intatta la<br />

non su terreni particolarmente facili. sua vali<strong>di</strong>tà. Tra le “abilità” necessarie per<br />

6) Non muovere sassi. Ricordati che uno dei inoltrarsi su una parete – e che non si<br />

maggiori pericoli dell'alpinismo in genere possono imparare ai corsi <strong>di</strong> roccia – vi è la<br />

sono i sassi fatti cadere dal compagno che capacità <strong>di</strong> ascoltare questa voce, che<br />

avanza.<br />

scaturisce dalla valutazione complessiva<br />

La raccomandazione ha conservato tutta la delle con<strong>di</strong>zioni ambientali (<strong>di</strong>fficoltà della<br />

Emilio Comici ripreso da Severino Casara sulla vetta del “Salame”<br />

del Sassolungo, dopo la storica salita della Nord, il 29 agosto ‘40.<br />

sua vali<strong>di</strong>tà. Solo che, oggi, non si riferisce<br />

solo al primo <strong>di</strong> cordata, quanto piuttosto alle<br />

numerose cordate che si riuniscono sulle vie<br />

via, qualità della roccia, con<strong>di</strong>zioni del tempo)<br />

e <strong>di</strong> quelle interiori (risorse energetiche<br />

fisiche e psicologiche, allenamento allo<br />

IL DECALOGO DEL ROCCIATORE più famose. Il pericolo è ancora più alto sulle sforzo e alla verticalità, capacità <strong>di</strong><br />

ferrate che attirano legioni <strong>di</strong> alpinisti che non “interpretare” quella roccia).<br />

1) Non affrontare mai la montagna con hanno idee chiare sulla montagna.<br />

leggerezza: cioè senza una buona 7) Non essere mai inquieto e non imprecare Chi si occupa <strong>di</strong> storia della scienza sa che,<br />

preparazione tecnica, fisica e morale.<br />

mai contro il compagno.<br />

per capire come le conoscenze si evolvono,<br />

È noto che la preparazione fisica si riflette su Personalmente, sono dell'opinione che le è bene non dare troppo cre<strong>di</strong>to a come gli<br />

quella psicologica, in una sorta <strong>di</strong> feed-back <strong>di</strong>vergenze <strong>di</strong> vedute, esplicitate durante la scienziati descrivono il percorso che li ha<br />

positivo: la stanchezza fisica induce scalata, fanno parte della normale <strong>di</strong>alettica e condotti a concepire un'idea nuova o a fare<br />

insicurezza psicologica e questa, a sua volta, siano manifestazioni, anche se ru<strong>di</strong>, <strong>di</strong> una scoperta sperimentale. Nell'attività <strong>di</strong><br />

richiama un maggior consumo <strong>di</strong> energie. Le amicizia. Tra i miei ricor<strong>di</strong> più belli ho alcuni ricerca vi è una componente irrazionale che<br />

risorse psichiche e fisiche sono solo due litigi alpinistici con il mio compagno più caro la rende simile alla creatività poetica o<br />

comparti <strong>di</strong> una stessa riserva a cui l'alpinista (Carlo Carli) sul percorso da scegliere o sul musicale. Così, l'attività alpinistica si sviluppa<br />

può attingere.<br />

riconoscimento <strong>di</strong> una “caratteristica sul sottile crinale che separa la prudenza dal<br />

2) Ricordati che in montagna si cela sempre nicchia”. rischio. Ciò che fa grande anche un piccolo<br />

l'insi<strong>di</strong>a: perciò assicurarsi sempre 8) Quando ti trovi in <strong>di</strong>fficoltà, mantieniti alpinista è la capacità <strong>di</strong> valutare<br />

vicendevolmente, anche nei passaggi calmo e non aggrapparti <strong>di</strong>speratamente alla l'accettabilità dell'uno rispetto all'altra. E su<br />

apparentemente facili.<br />

roccia.<br />

questo non vi sono regole.<br />

È curiosa e interessante questa in<strong>di</strong>cazione Come si fa a non sottoscrivere questo<br />

<strong>di</strong> un alpinista che, nel '37, percorse in consiglio? Certo, tutto <strong>di</strong>pende dalla fiducia<br />

L. S.<br />

ALPINISMO<br />

19


ALPINISMO<br />

ALPINISMO - IL GRAN PILASTRO DI LANGES<br />

(<strong>di</strong> Fabrizio Pelino & Isacco Sanguanini) scarpette che ci sembrano sempre più strette, le quel punto è verticale, posso intravedere il punto<br />

<strong>di</strong>fficoltà calano e siamo alla fine del ventiduesimo in cui finisce ma non vedo la torre successiva, ho<br />

Gli zaini sono pronti, carichi all'inverosimile, c'è tiro, mancano circa 200 metri <strong>di</strong> roccette alla cima pochi riferimenti. Faccio ancora un passo e<br />

tutto quello che serve per affrontare tre giorni <strong>di</strong> che,<br />

ostinata e crudele, rimane ancora ben magicamente appare l'anello gigante da cui<br />

montagna in piena autonomia. Arrivati al Cant del nascosta<br />

alla vista. Ora, con le scarpe più possiamo calarci sulla forcella sottostante e,<br />

Gal ci prepariamo a salire al rifugio Pra<strong>di</strong>dali comode, proce<strong>di</strong>amo slegati superando i vari sempre magicamente, così come erano arrivate,<br />

prima che faccia notte. La serata è fantastica, le gendarmi che proteggono la sommità e cercano le nubi scompaiono velocemente e torna il<br />

guglie delle Pale <strong>di</strong> San Martino si stagliano <strong>di</strong> ostacolare il nostro cammino. sereno. Tutto ora appare più facile, ve<strong>di</strong>amo la<br />

davanti a noi imponenti, minacciose ma addolcite Finalmente appare il piccolo bivacco della cima, fine delle <strong>di</strong>fficoltà e riappaiono i bolli rossi ad<br />

dal verde intenso dei boschi e dei prati stupen<strong>di</strong>. solitario a 2987 m <strong>di</strong> quota; una grande macchia <strong>di</strong> in<strong>di</strong>carci con sicurezza la via. Ancora legati<br />

Un passo dopo l'altro, lo zaino che ci schiaccia a neve ricopre gran parte del terreno intorno. Sono traversiamo in massima esposizione le ultime<br />

terra e gli spallacci che cominciano ad affondare passate nove ore e mezza dalla nostra partenza e due torri, <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> noi un vuoto enorme, si aprono<br />

nelle spalle sempre più indolenzite, la stanchezza si fa sentire, il sole ci ha scottati e valli selvagge dove rimbomba lo scroscio<br />

raggiungiamo, dopo due ore e tre quarti, il <strong>di</strong>sidratati per bene, mangiamo, beviamo. dell'acqua dei nevai che inonda pareti<br />

laghetto Pra<strong>di</strong>dali e l'omonimo rifugio. L'idea <strong>di</strong> passare la notte sognando borracce inaccessibili, scure e friabili. Il grande sollievo <strong>di</strong><br />

L'atmosfera serale è ovattata, il clima è volanti come gracchi e ruscelli pieni d'acqua che essere quasi fuori dalle <strong>di</strong>fficoltà ci fa <strong>di</strong>menticare<br />

particol armente mite, il posto ci appare ci scorrono accanto ma che non possiamo la stanchezza mentre affrontiamo gli ultimi gra<strong>di</strong>ni<br />

accogliente;<br />

una piccola dolina <strong>di</strong> erbette morbide raggiungere per <strong>di</strong>ssetarci, ci fa trovare le energie <strong>di</strong> roccia e sfasciumi e in breve siamo sulla sella<br />

accoglie docilmente la nostra ten<strong>di</strong>na da bivacco necessarie per affrontare la lunga e impegnativa innevata. Per quattro ore siamo rimasti<br />

e, dopo un piatto <strong>di</strong> minestrone, ci infiliamo nei <strong>di</strong>scesa. imprigionati tra quelle guglie rocciose ma ora<br />

sacchi e riposiamo bene fino al suono della Così, dopo un primo tratto facile <strong>di</strong> sentiero e possiamo scivolare a valle sui nevai e le ghiaie<br />

sveglia che, alle quattro in punto, ci riporta sulla roccette cominciamo a scendere arrampicando, che ci riportano all'ameno rifugio Pra<strong>di</strong>dali.<br />

terra e ci costringe a partire nel buio della notte. l'esposizione aumenta sempre più fino a Sono da poco passate le ventuno e con un<br />

In breve siamo all'attacco della via, sappiamo che costringerci ad effettuare una prima corda doppia, minestrone fumante, una birra fresca sul tavolo ci<br />

sarà un lungo viaggio su un torrione superbo che siamo alla base della quinta torre, e si! Ci sono sentiamo molto meno stanchi, è solo un'illusione<br />

si staglia a sud-ovest della Pala <strong>di</strong> San Martino; cinque torri che ci separano dal passo! Ricordavo gradevole che si fonde con la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong><br />

nel lontano 1920 Langes con il suo amico Merlet bene che la relazione raccomandava <strong>di</strong> scendere aver con<strong>di</strong>viso una bellissima e faticosa<br />

partì all'avventura su queste rocce tracciando un solo con terreno asciutto e buona visibilità mentre avventura che da tempo sognavamo <strong>di</strong><br />

itinerario ar<strong>di</strong>to che arrivava in cima vincendo un <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> noi si fanno sentire tuoni minacciosi e realizzare.<br />

<strong>di</strong>slivello <strong>di</strong> quasi 800m. dalla valle salgono nubi che <strong>di</strong>ventano presto fitta<br />

Alle sei, mentre il sole comincia ad illuminare le nebbia. Dopo pochissimo sta già piovendo. Mi Fabrizio & Isacco, 9-10 Luglio <strong>2010</strong><br />

pareti alle nostre spalle, comincio a filare la corda sento in trappola, da quel punto risalire al bivacco<br />

nel mezzo barcaiolo assicurando il mio è <strong>di</strong>fficile quanto scendere. Deci<strong>di</strong>amo, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> Dettagli della via:<br />

compagno Isacco che affronta il primo della legarci e proseguire in cordata proteggendo i tiri<br />

lunghissima serie <strong>di</strong> tiri che ci attende. La mattina come in salita ma i bolli rossi, che in<strong>di</strong>cano la via, PALA DI SAN MARTINO, m. 2987<br />

è calda la roccia accoglie silenziosa i nostri passi sembrano spariti o sbia<strong>di</strong>ti, ogni traverso Gran Pilastro (Langes – Merlet, 1920)<br />

e offre varie possibilità <strong>di</strong> protezioni naturali. nasconde una sorpresa, bisogna salire e poi Dislivello: 650 m.<br />

Arrampichiamo con calma e senza fretta anche scendere e così via. Avvolti nella nebbia, (sviluppo 700 m. + 150 m. <strong>di</strong> roccette).<br />

se incombe su <strong>di</strong> noi la consapevolezza che la l'atmosfera è spettrale, spaventosa, dobbiamo Difficoltà: D-; IV<br />

giornata sarà lunga, la cima è sempre trovare un anello <strong>di</strong> calata, sappiamo che c'è ma Cartografia: Tabacco, f. 22 (1:25.000), Pale <strong>di</strong><br />

lontanissima. I camini iniziali, con gli zaini in spalla<br />

carichi del necessario per l'eventuale bivacco in<br />

cima, sembravano volerci trattenere all'interno<br />

della roccia e non farci fuggire verso l'alto. Ma<br />

dopo, sulle placche aeree e soleggiate,<br />

rimpiangiamo un po' quei tetri budelli perché ora<br />

la via non è più tanto chiara e ad ogni tiro<br />

l'attenzione è altissima per capire se siamo<br />

sull'itinerario giusto anche se abbiamo la<br />

sensazione che in quel tratto non esista una via<br />

obbligata. A volte la sosta non si trova o non c'è e,<br />

quin<strong>di</strong>, il mio martello, che spesso mi ha<br />

inutilmente infasti<strong>di</strong>to appeso all'imbrago, si<br />

rende utile per allestirne una velocemente, riesco<br />

a piazzare due bei chio<strong>di</strong> su cui far salire il mio<br />

compagno.<br />

La stanchezza comincia a farsi sentire e siamo<br />

solo intorno al se<strong>di</strong>cesimo tiro; mangiamo,<br />

beviamo, ci riposiamo qualche minuto ma poi<br />

ripartiamo, un tiro ancora e poi un altro, siamo al<br />

<strong>di</strong>edro finale a circa 250 metri sotto la cima, ci<br />

rincuoriamo e tiriamo avanti. La via offre ancora<br />

qualche tratto interessante e ripido, un bel <strong>di</strong>edro<br />

in spaccata, traversini esposti e roccia solida,<br />

stupenda.<br />

Quando ormai i pie<strong>di</strong> stanno per scoppiare nelle<br />

dove mai sarà? Insisto, cerco sulla parete che in San Martino<br />

20<br />

Autoscatto lungo la via


RELAZIONE DEL CORSO ROCCIA “DOLOMITI <strong>2010</strong>”<br />

(<strong>di</strong> Davide Martini - I.N.A., Direttore del Corso) che mi saluta dall'alto. Scen<strong>di</strong>amo per le roccette E' stato veramente utile anticipare nella domenica<br />

della normale arrampicando come gatti scaltri, fino precedente le altre lezioni puramente tecniche del<br />

Si è concluso con un'intensa attività d'arrampicata in all'ultimo risalto roccioso dove il camino sulla sinistra Corso, de<strong>di</strong>cando maggiormente il tempo a<br />

ambiente alpino, il Corso <strong>di</strong> Roccia “Dolomiti <strong>2010</strong>”. Al ci permette <strong>di</strong> scendere ancora in libera fino alla base. <strong>di</strong>sposizione in Dolomiti, alla descrizione degli<br />

Corso hanno partecipato Allievi già ben avviati Qualcuno non ha ascoltato bene il consiglio e itinerari, al materiale tecnico necessario per<br />

all'attività alpinistica e tutti gli Aspiranti Istruttori della prendendo la destra è costretto ad una corda doppia affrontarli, alle soste, alle caratteristiche tipiche delle<br />

nostra Scuola <strong>di</strong> Alpinismo, nonché gli Istruttori <strong>di</strong> 25 metri. Ci sten<strong>di</strong>amo sui prati lontano dal passo, vie in ambiente, alla loro in<strong>di</strong>viduazione non sempre<br />

preposti all'insegnamento. aspettiamo gli altri sotto le rocce della prima Torre, scontata, alla <strong>di</strong>scesa, alle scelte migliori ed<br />

La parte <strong>di</strong>dattica del Corso è iniziata domenica 18 osservando il cielo che si fa minaccioso. Arrivano opportune per percorrere con la maggior sicurezza<br />

luglio nelle vicine falesie veronesi della Torre dei Clau<strong>di</strong>o e Stefano, ci imitano ma cominciano a possibile gli itinerari classici; si è cercato così <strong>di</strong><br />

Ciliegi e <strong>di</strong> Stallavena alla ricerca delle con<strong>di</strong>zioni scendere le prime gocce. Ci portiamo al valico <strong>di</strong> trasmettere alle persone le proprie esperienze<br />

climatiche migliori: qui ci si è de<strong>di</strong>cati esclusivamente malavoglia, poco dopo ci raggiungono anche con le nonché lo stile migliore, sicuro e maggiormente<br />

al ripasso delle tecniche <strong>di</strong> assicurazione, <strong>di</strong> altre cordate; una birra veloce e scen<strong>di</strong>amo a valle. piacevole per vivere serenamente questa passione<br />

ancoraggio alla roccia (protezioni veloci, chiodatura, Cena ancora abbondante e sfida della proprietaria che è l'Alpinismo.<br />

costruzioni <strong>di</strong> soste), <strong>di</strong> calata in corda doppia e alla all'ultimo vassoio: vince lei per due porzioni <strong>di</strong> pasta Breve sosta al Clark, dove ci riuniamo tutti in breve<br />

più semplice delle manovre <strong>di</strong> autosoccorso: il che proprio non trovano posto in nessun stomaco tempo per la foto <strong>di</strong> gruppo. Un Corso <strong>di</strong> Alpinismo su<br />

paranco per il recupero del ferito alla sosta; questa virgiliano. Sabato danno rovesci sparsi: la sveglia è Roccia, questo, che devo <strong>di</strong>re unico e davvero<br />

premessa fortemente istruttiva del Corso, ha ancora in orario vacanziero. Raggiungiamo la falesia impegnativo, ma che credo sia stato utile perché ha<br />

permesso poi <strong>di</strong> svolgere con maggior libertà le <strong>di</strong> Alba <strong>di</strong> Canazei, dove completiamo il previsto dato a ciascuno una misura delle proprie capacità e<br />

attività <strong>di</strong> arrampicata in ambiente. programma <strong>di</strong>dattico <strong>di</strong> manovre <strong>di</strong> autosoccorso: risorse. Una conoscenza questa che è fortemente a<br />

Mercoledì 21 luglio infatti, il gruppo è partito per la Val sono illustrate le tecniche del ricongiungimento della favore della sicurezza. E' nostro compito primario<br />

<strong>di</strong> Fassa con base d'appoggio logistica a Fontanazzo cordata (il “bilancino”) e lo spostamento della sosta (il infatti, saperci sempre valutare razionalmente e con<br />

all'albergo Ciamol; nella stessa giornata è salito al “bilancino alto”). La giornata passa tra meticolose obbiettività, sta soprattutto al nostro miglior buon<br />

Passo Pordoi e dopo una breve scarpinata in salita si verifiche in<strong>di</strong>viduali, sotto lo sguardo curioso dei senso saperci risparmiare qualora qualcosa ci <strong>di</strong>ca<br />

è portato alla base dello strato <strong>di</strong> “Dolomia numerosi passanti, che pongono domande a volte che non è il momento giusto “per andare”, che<br />

Principale”. Le cordate hanno attaccato le vie veramente ri<strong>di</strong>cole: “ma quei rampini (i chio<strong>di</strong> da dobbiamo rinunciare. Le montagne non scappano,<br />

classiche “Gross-Momoli” e il “Camino Pederiva”, fino roccia), ci son sempre ?.... ma come fate a trovarli ? sono sempre là ad aspettarci.<br />

a giungere sulla cima del Pordoi, dove la funivia che Qualche monotiro d'arrampicata sulla violacea roccia Voglio ringraziare tutti i partecipanti al Corso, a partire<br />

sale dal passo scarica e ricarica, purtroppo, valanghe metamorfica conclude questa fredda e ventosa da Chiara Bonizzi che spero abbia fatto “il pieno” <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> turisti. Non è mancato un preoccupante piccolo giornata <strong>di</strong> sole e pioggia intermittenti. Dolomia, Stefano Barbi che potrà vantare il miglior<br />

temporale nelle ore più calde che ha però manifestato La mattina <strong>di</strong> domenica 25 luglio ancora una sveglia battesimo <strong>di</strong> roccia <strong>di</strong> sempre, gli Aspiranti Istruttori<br />

i sui maggiori effetti sulla vicina Marmolada e sul Gran presto: 5:45, obiettivo il Passo Gardena. Qualcuno Marco Franzoni, Loris Zuccoli, Alberto Ziggiotto,<br />

Vernel. La <strong>di</strong>scesa a pie<strong>di</strong> per la forcella Pordoi, andrà su vie lunghe, qualcuno su itinerari più brevi. Ci Davide Anselmi e Stefano Azzali, che speriamo<br />

passando tra due alti muri <strong>di</strong> neve, ci ha riportato sono 4 gra<strong>di</strong> al Passo e tira vento costante. d'aver presto tutti nell'Organico della Scuola, nonché<br />

velocemente e affamati, al passo stradale. La sera la Attacchiamo i ghiaioni del Grande Cir mentre la gli Istruttori che con impegno paziente hanno svolto il<br />

cena è stata particolarmente gioviale, menù <strong>di</strong>screto cordata veloce con aggregato Marco Franzoni si proprio prezioso compito, Clau<strong>di</strong>o Migliorini, Alex<br />

e abbondante, chiacchiere e <strong>di</strong>gestivo al fresco del porta per sentiero verso il Sas Ciampac sulla Luscietti e Alessando Savoia.<br />

profumo dei prati che circondano la piccola frazione bellissima via “Adang”. Attacchiamo in gruppo la via D.M.<br />

fassana. Un borgo che si è rivelato davvero piacevole “Demetz”, ma fa proprio freddo. Le soste sono<br />

e tranquillo, lontano dalla confusione estiva <strong>di</strong> altre scomode, siamo troppo numerosi, dopo qualche<br />

località affollatissime e caotiche della valle. La esitazione e un friend tirato che mi resta in mano<br />

mattina è deciso che ci si alzerà presto, la proprietaria facendomi “atterrare” su Loris, qualcuno rientra al<br />

ci prepara la colazione al sacco già dopo cena. sottostante Rifugio Clark. Proseguo con Davide<br />

Alle 6:45 siamo a Pian de Schiavaneis, dove Anselmi (“Paschi”) e Stefano Azzali “in scarpe da<br />

lasciamo le auto e ci incamminiamo verso la base del trekking” la via. La prima sezione è un po'<br />

Sass Pordoi, verso il basamento <strong>di</strong> “Dolomia impegnativa e su roccia non sempre buona, ci<br />

Cassiana”. Le cordate si <strong>di</strong>vidono ancora per le vie <strong>di</strong>sturba il freddo e qualche pietra <strong>di</strong> troppo che si<br />

classiche “Dibona” e “Fedele”. Grande parete e stacca qua e là; la seconda parte è decisamente<br />

gran<strong>di</strong> vie in una giornata perfetta. La cordata più migliore, dopo un breve traverso, una placca <strong>di</strong> roccia<br />

veloce sulla “Fedele” raggiunge la cengia e attacca grigia e compatta, fortemente lavorata, lascia<br />

anche la parte superiore, lungo i camini alti della via stupefatti e ci esalta <strong>di</strong> nuovo; ecco che ci ritroviamo<br />

“Dibona”: Clau<strong>di</strong>o Migliorini e Stefano Barbi escono salendo in parete a parlare <strong>di</strong> esami universitari, <strong>di</strong><br />

sod<strong>di</strong>sfatti sulla cima raggiunta il giorno precedente e numeri complessi e razionali, nonché del professore<br />

scendono al passo prima <strong>di</strong> tutti. Più lentamente le <strong>di</strong> Analisi Matematica bolognese Enrico Obrecth, un<br />

altre cordate escono a loro volta sulla cengia che mito per molti ingegneri. Siamo ancora spensierati e<br />

contrad<strong>di</strong>stingue la formazione geologica <strong>di</strong> Raibl e allegri, con la giusta motivazione; ma come in un<br />

attraversando campi <strong>di</strong> ghiaia e detriti sbucano alla sogno la placca grigia si esaurisce, apriamo gli occhi<br />

forcella sotto la via <strong>di</strong> Piaz e si riuniscono al passo. E' su una cengia e girato l'angolo ci accoglie la vetta.<br />

ormai sera e la cena è ancora abbondante, ci ritempra<br />

le forze: ma il giorno successivo le con<strong>di</strong>zioni meteo<br />

non sono rassicuranti; si sceglie una sveglia più<br />

turistica e un obbiettivo rapido: le Torri del Sella. La<br />

mattina fresca garantirà stabilità al cielo.<br />

Dopo una colazione tipicamente altoatesina con<br />

dolci, yogurt, marmellate, salumi e formaggi, ci si<br />

porta al trafficatissimo Passo Sella, da dove le<br />

cordate si avvicinano alle “comode” vie dei “Camini”,<br />

“Fiecth” e “Kasnapoff”. Bella roccia, vie pulite e<br />

frequentate, soste comode, se non fosse per il<br />

frastuono dalla strada sarebbe un para<strong>di</strong>so giocoso <strong>di</strong><br />

pietra arrampicabile. Esco per primo e visibilmente<br />

sod<strong>di</strong>sfatto sulla Ia Torre, ma bastano pochi minuti e<br />

la cordata “veloce” è già sulla cima della IIa Torre....<br />

ALPINISMO<br />

21


ALPINISMO<br />

22<br />

LUNETTA: PROCEDONO I LAVORI NELLA NUOVA PALESTRA<br />

Siamo ormai alla fine <strong>di</strong> Agosto realizzazione e da una <strong>di</strong>versa destinazione <strong>di</strong> reperire sponsorizzazioni che potessero<br />

e il nuovo Polo Multisportivo <strong>di</strong> parte dell' importo a progetto. almeno darci l'opportunità <strong>di</strong> (iniziare<br />

Lunetta sta procedendo Nei fatti, la realizzazione <strong>di</strong> una pavimentazione realizzando) realizzare una porzione della<br />

s p e d i t a m e n t e v e r s o l a particolare nella porzione multisportiva parete <strong>di</strong> arrampicata, ma purtroppo, anche a<br />

conclusione dei lavori. (sostanzialmente compatibile con le attività causa della negativa congiuntura economica<br />

Il nuovo complesso costituito da due corpi <strong>di</strong> sopra citate) e l'ampliamento del parterre, per attuale, al momento non sono arrivati i<br />

fabbrica, uno destinato a palestra polivalente ospitare le manifestazioni <strong>di</strong> pattinaggio, hanno contributi sperati.<br />

per gli sport <strong>di</strong> squadra come pallavolo, determinato uno storno <strong>di</strong> quella quota che Ora, dopo aver nuovamente sottolineato alla<br />

pallamano, pallacanestro e pattinaggio e l'altro poteva essere destinata dal Comune alla nuova amministrazione comunale la nostra<br />

che dovrebbe ospitare una nuova struttura <strong>di</strong> realizzazione almeno <strong>di</strong> una parte della <strong>di</strong>sponibilità alla gestione della futura parete <strong>di</strong><br />

arrampicata indoor che nelle intenzioni struttura <strong>di</strong> arrampicata. arrampicata, restiamo in attesa <strong>di</strong> nuovi contatti<br />

dell'amministrazione comunale era destinata Da parte nostra siamo riusciti ad avere da con l'Assessorato allo Sport e i funzionari<br />

alla nostra Scuola <strong>di</strong> Alpinismo e Arrampicata alcune <strong>di</strong>tte molto qualificate alcune proposte e incaricati della gestione del “Contratto <strong>di</strong><br />

Libera. progettazioni <strong>di</strong> massima che abbiamo riqualificazione del quartiere <strong>di</strong> Lunetta”<br />

Come detto e come appare dalle foto, i lavori presentato a funzionari e amministratori sperando <strong>di</strong> vedere al fine realizzato il nostro<br />

stanno giungendo al termine per quanto comunali ma, al momento, nulla ci permette <strong>di</strong> sogno: una nuova e più performante parete <strong>di</strong><br />

riguarda l'e<strong>di</strong>ficio ma purtroppo nulla al pensare che il Comune sia in grado <strong>di</strong> realizzare arrampicata per la nostra <strong>Sezione</strong>.<br />

momento ci permette <strong>di</strong> affermare che a breve la parete.<br />

possa essere realizzata una struttura <strong>di</strong> Ben sapendo che la nostra sezione non<br />

arrampicata come il polo multisportivo <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> alcuna capacità economica, in<br />

meriterebbe. quanto “associazione volontaristica senza<br />

Il Vice Direttore della Scuola <strong>di</strong> Alpinismo,<br />

Sono note le <strong>di</strong>fficoltà sopraggiunte in corso<br />

d'opera causate da un aumento dei costi <strong>di</strong><br />

scopo <strong>di</strong> lucro”, ci siamo attivati, presso <strong>di</strong>verse<br />

attività produttive del nostro territorio, per<br />

Scialpinismo e Arrampicata Libera<br />

INAL – IA Paolo Nosari<br />

RELAZIONE DI UN’ARRAMPICATA DOMENICALE<br />

(<strong>di</strong> Stefano Ferrari) (appena ci muoviamo due mucche che sentono Parti tu, parte lui, parte... chi è già pronto: qui si<br />

sbattere il ferro scappano) ed iniziamo a vagare inizia il <strong>di</strong>lemma, le scarpette non entrano, ho<br />

Inizio stagione, partiamo come al solito noi 4 alla ricerca dell'attacco. Dopo lungo peregrinare lasciato il casco in auto, la corda è annodata, chi<br />

compagni <strong>di</strong> merenda e iniziamo subito la troviamo due veri arrampicatori e gli chie<strong>di</strong>amo fa il primo tiro deve fare il quinto che è tosto....<br />

<strong>di</strong>scussione sul primo grande problema che spiegazioni; il loro sguardo ci ferisce più delle infine con coraggioso tocco parte Beppe.<br />

ossessiona tutti i gran<strong>di</strong> alpinisti della parole e pensando <strong>di</strong> avere a che fare con ...... ci Prova la partenza a destra, a sinistra, in centro,<br />

domenica: dove prenderemo il caffè? Qualcuno spiegano che il paese ha due campi sportivi e noi in <strong>di</strong>agonale e, visto che non ci possiamo calare<br />

conosce una nuova barista? Questa decisione chiaramente abbiamo parcheggiato in quello dall'alto, deci<strong>di</strong>amo per la tecnica già collaudata<br />

richiede stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> varie relazioni che dopo lungo sbagliato. Il nostro ego cambia, <strong>di</strong>venta “spinta sul culo”.<br />

<strong>di</strong>battito portano alla decisione finale: un buon piccolissimo, quasi sparisce e ci induce a Non sto a te<strong>di</strong>are ulteriormente con il racconto<br />

panorama aiuta l'inizio giornata. squagliarcela con la coda tra le gambe. dell'arrampicata ma il ricordo che mi sovviene<br />

Belli carichi ci <strong>di</strong>rigiamo, quin<strong>di</strong>, verso Arco e più spesso è il “sorriso Durbans” dei miei<br />

consideriamo le varie vie: punto comune risulta Arriviamo finalmente all'attacco della via e qui compagni <strong>di</strong> cordata che superata la <strong>di</strong>fficoltà mi<br />

subito cercare quella più bella e per farlo inizia il nostro momento catartico: la roccia ci <strong>di</strong>cono PARTI e fai in fretta... che non possiamo<br />

scrutiamo attentamente tutte le relazioni in sembra unta, liscia e senza appigli. fare notte!<br />

nostro possesso. Consci delle nostre abilità<br />

deci<strong>di</strong>amo subito <strong>di</strong> scartare quelle che<br />

propongono:<br />

La cordata “Ferrari - Salar<strong>di</strong>” sulla vetta <strong>di</strong> punta Grohmann.<br />

Meravigliosa placca dai riflessi lunari ...<br />

Lunghi passaggi liberi ed eleganti ...<br />

Sorprendente traverso dalle sinuose<br />

movenze ...<br />

Eleganti passaggi atletici ed esposti ...<br />

Ultimo muro un pò tortuoso ma<br />

in<strong>di</strong>menticabile ...<br />

Grande strapiombo che si passa<br />

coraggiosamente con appiglio alto.<br />

Operazione non facile ma infine riusciamo a<br />

trovare una relazione che non ci propone nulla<br />

<strong>di</strong> particolarmente eroico, stu<strong>di</strong>amo come<br />

arrivare all'attacco sperando che l'arrampicata<br />

parta dal prato a<strong>di</strong>acente al parcheggio.<br />

Seguiamo le in<strong>di</strong>cazioni e parcheggiamo<br />

presso il campo sportivo ma, accidenti, le<br />

insi<strong>di</strong>e e gli equivoci iniziano subito. Ci vestiamo<br />

<strong>di</strong> tutto punto, ci armiamo <strong>di</strong> quanto troviamo


(<strong>di</strong> Alessandro Giorgetta)<br />

MONTAGNA E PITTURA<br />

Al giorno d'oggi può sembrare obsoleto, se non rappresentato attraverso l'inserimento della figura<br />

anacronistico, parlare <strong>di</strong> pittura <strong>di</strong> montagna, quin<strong>di</strong> umana nel paesaggio che <strong>di</strong> volta in volta ha un ruolo<br />

<strong>di</strong> paesaggismo, dal momento che lo scenario storico, religioso, militare o scientifico. Sulle Alpi<br />

internazionale dell'arte “figurativa” è dominato da ve<strong>di</strong>amo all'opera pittori soprattutto svizzeri e<br />

espressioni come “installazioni”, “concept art” e via francesi quali Courbet, Doré, Vallotton. Ma ecco nella<br />

<strong>di</strong>cendo. seconda metà dell'800 il ribaltone. Un gruppo <strong>di</strong><br />

Ho detto obsoleto perché effettivamente nell'arte pittori francesi, per liberarsi dal chiuso degli atelier e<br />

contemporanea non si vede come possa inserirsi dai vincoli dell'accademismo portare cavalletto e<br />

una raffigurazione della natura oggettiva o colori all'aperto, per cogliere le impressioni che la<br />

soggettiva che sia legata ai gran<strong>di</strong> movimenti natura ispira: è la nascita dell'Impressionismo al<br />

culturali, com'è stato in passato. Ma in questo quale neppure la rappresentazione della montagna<br />

articolo vorrei chiarire come proprio attraverso questi sfugge grazie ai famosi pennelli <strong>di</strong> Cézanne, Signac,<br />

movimenti, e le espressioni artistiche connesse, è Giacometti e altri. Intanto si assiste al <strong>di</strong>ffondersi del<br />

venuta formandosi la nostra “immagine” della turismo alpino e soprattutto dell'alpinismo; tra i<br />

montagna. praticanti vi sono anche pittori che portano la<br />

Com'è noto, prima dell'Illuminismo la montagna non tavolozza in alta montagna: da qui ha origine il<br />

faceva parte del bagaglio culturale comune, genere della pittura <strong>di</strong> montagna in senso stretto che<br />

conosciuta com'era per necessità o per obbligo da segue gli stilemi del Verismo. Sono quin<strong>di</strong> i pittoripastori,<br />

cacciatori, pellegrini o militari, categorie che alpinisti come E. T. Compton. Loppé, Gos, Platz e lo<br />

non realizzavano alcun collegamento estetico con stesso Whymper che autonomamente, o per<br />

l'ambiente in cui si trovavano a operare. Ciò avviene illustrare libri e riviste riportano suggestive immagini<br />

solo in seguito all'esigenza illuministica <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are dalle alte quote. Nell'ultimo quarto dell'800 si assiste<br />

oggettivamente la natura, e quin<strong>di</strong> anche quel anche alla <strong>di</strong>ffusione della fotografia, la cui<br />

particolare naturale che è l'ambiente montano. Così, restituzione delle immagini in copia inizia a<br />

al seguito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi e scienziati nell'ultimo quarto del soppiantare in parte la pittura verista, sia per una<br />

'700 (la conquista del Monte Bianco è del 1786), maggior aderenza alla realtà, sia per un più agevole<br />

ve<strong>di</strong>amo operare pittori, <strong>di</strong>segnatori, incisori il cui impiego e<strong>di</strong>toriale. La pittura reagisce, con una<br />

scopo era raffigurare gli aspetti naturalistici della ricerca della luce e del colore ancor più approfon<strong>di</strong>ta<br />

montagna nel modo più oggettivo possibile al e intensa: è il puntinismo e soprattutto il <strong>di</strong>visionismo<br />

servizio della scienza, cionon<strong>di</strong>meno producendo che coglie le impressioni della scomposizione dei<br />

raffigurazioni paesaggistiche <strong>di</strong> grande pregio colori che satura le immagini <strong>di</strong> luce: in Italia il<br />

artistico. Sono soprattutto pittori svizzeri, come i caposcuola è G. Segantini, che va oltre aggiungendo<br />

Linck, Birmann, De Saussure, il geologo secondo a connotati simbolici dando luogo appunto al<br />

salire il Monte Bianco, De La Rive. Ma nell'arte, come simbolismo, e poi Longoni, Morbelli, Fornara e la<br />

nella fisica e nella vita, a ogni azione segue una scuola torinese dell'Accademia Albertina. Ma<br />

reazione <strong>di</strong> segno opposto: così alla pittura l'evoluzione non si ferma, si sente la necessità <strong>di</strong><br />

“topografica” e al classicismo ve<strong>di</strong>amo far seguito esprimere ciò che si prova in conseguenza delle<br />

nella prima metà dell'800 una rappresentazione del vicende storiche che mutano la visione del mondo. È<br />

paesaggio totalmente ispirata alla percezione soprattutto la prima guerra mon<strong>di</strong>ale che cambia<br />

soggettiva, dando forma alle teorie del movimento questa visione. L'Espressionismo nasce così, anche<br />

filosofico e letterario del Romanticismo attraverso un attraverso la rappresentazione delle montagne.<br />

paesaggio montano espressione dei sentimenti che Braque, Kokoschka, Kirchner (questi ultimi due del<br />

esso ispira o che in esso trovano corrispondenza. gruppo <strong>di</strong> “Brucke”), portano i colori violenti e i tratti<br />

Turner e Ruskin in Inghilterra, Friedrich in Germania, decisi atti a esprimere il travaglio interiore <strong>di</strong> una<br />

Calame, Diday, Wolf e Konig della scuola svizzera, generazione sconvolta dalla storia anche nella<br />

danno forma alle teorie <strong>di</strong> Byron e <strong>di</strong> Goethe. Alla raffigurazione della montagna.<br />

pittura del Romanticismo, il cui declino fu dovuto agli Si apre così la porta alla pittura moderna che<br />

eccessi <strong>di</strong> un manierismo sentimentali etico, abbandonando il concetto estetico che ha<br />

ve<strong>di</strong>amo emergere, coerentemente a ciò che con<strong>di</strong>zionato l'arte dalla Grecia classica alle soglie<br />

avviene negli altri generi pittorici, del Realismo che del '900, ha mutato il paesaggio interiore ed esteriore<br />

per alcuni versi si ricollega, soprattutto in Francia, in cui si era andato formando l'immaginario della<br />

sulla scia <strong>di</strong> Lorraine e <strong>di</strong> Poussin al Classicismo, rappresentazione artistica della montagna.<br />

BIBLIOTECA<br />

NUOVI ARRIVI<br />

Vi segnaliamo gli ultimi arrivi nella biblioteca <strong>di</strong><br />

<strong>Sezione</strong>, un vero patrimonio culturale a <strong>di</strong>sposizione<br />

<strong>di</strong> tutti i Soci.<br />

Teresio Valsesia<br />

Tour Monte Rosa - Cervino<br />

Percorsi da 5 a 9 giorni<br />

Paro<strong>di</strong>-Pockaj-Costa<br />

Sentieri delle Alpi Marittime<br />

73 proposte <strong>di</strong> itinerari<br />

Franz Nicolini<br />

Libero <strong>di</strong> concatenare<br />

18 giorni <strong>di</strong> arrampicate seguenti<br />

Leandro Bertuzzi<br />

Kilimanjaro National Park<br />

Diario <strong>di</strong> viaggio dell'ascesa<br />

Baden-Powel<br />

Scautismo per ragazzi<br />

Manuale del metodo scout<br />

Touring Club<br />

Via Francigena<br />

Dal Gran S. Bernardo a Roma<br />

C.A.I. 98° Congresso Nazionale<br />

Predazzo 18-19/10/08<br />

Identità e ruolo del C.A.I. in una società in trasformazione<br />

Gogna - Raggio<br />

Il Meglio degli anni '60<br />

L'Alpinismo della Rivista del <strong>CAI</strong><br />

C.A.I. Alpinismo: 250 anni <strong>di</strong> Storia e <strong>di</strong> Cronache<br />

Volume II° - Dall'Artificiale al terzo millennio<br />

C.A.I. ARTVA: Apparecchi per la Ricerca <strong>di</strong> Travolti in<br />

Valanga - Fondamenti e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> ricerca<br />

C.A.I. Manuale <strong>di</strong> Arrampicata - Vol. I°<br />

Capacità organiche <strong>di</strong> base<br />

C.A.I. Manuale <strong>di</strong> Arrampicata - Vol. II°<br />

Preparazione fisica e psicologica<br />

C.A.I. Me<strong>di</strong>cina e Montagna - Vol. I°<br />

Ambiente montano / Gli adattamenti alla quota / La<br />

montagna come causa <strong>di</strong> malattia (farmaci al seguito)<br />

C.A.I. Me<strong>di</strong>cina e Montagna - Vol. II°<br />

Il malato cronico in alta quota / L'esercizio fisico in<br />

montagna / Siti <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> montagna<br />

La pubblicazione <strong>di</strong> questo elenco ci offre l'occasione<br />

per ricordare che la Biblioteca della Sede <strong>di</strong>spone <strong>di</strong><br />

oltre 700 volumi, che purtroppo solo pochissimi Soci<br />

consultano o prendono a prestito.<br />

Un invito alla lettura che appare in TV afferma che i<br />

LIBRI sono l'ALIMENTO del cervello. Anche quelli<br />

della nostra Biblioteca possono contribuire a non<br />

renderlo anoressico.<br />

Inoltre i Manuali permettono <strong>di</strong> acquisire e<br />

approfon<strong>di</strong>re le nozioni necessarie ad affrontare<br />

consapevolmente le <strong>di</strong>fficoltà che l'ambiente<br />

montano ci presenta.<br />

Vi aspettiamo !<br />

CULTURA<br />

23


CULTURA<br />

24<br />

NECESSITÀ DEI<br />

LIMITI<br />

(<strong>di</strong> O<strong>di</strong>no Marmiroli)<br />

Rare per fortuna sono le <strong>di</strong>sgrazie capitate durante le<br />

escursioni estive, ma con l'inizio della stagione<br />

invernale si ripresenterà purtroppo il problema della<br />

“Montagna Assassina”. I me<strong>di</strong>a si impadroniscono<br />

degli incidenti, specie <strong>di</strong> quelli più spettacolari, e non<br />

risparmiano invettive contro la montagna, come se<br />

questa avesse qualche responsabilità in ciò che<br />

accade e sminuiscono l'imprudenza, la temerarietà<br />

degli uomini che non valutano adeguatamente i rischi<br />

che corrono, per imperizia, impreparazione o per<br />

eccessiva fiducia nei propri mezzi.<br />

Di recente alcune amministrazioni, per evitare il<br />

verificarsi <strong>di</strong> incidenti gravi, hanno creduto opportuno<br />

emanare <strong>di</strong>sposizioni che limitano fortemente la libertà<br />

<strong>di</strong> movimento degli alpinisti. Il <strong>CAI</strong> ha valutato<br />

negativamente questi provve<strong>di</strong>menti e ha fatto<br />

conoscere il proprio <strong>di</strong>ssenso anche sulla stampa<br />

dell'Associazione. Il Presidente Generale Salsa (ora<br />

past-president) e il Presidente della scuola <strong>di</strong><br />

Alpinismo, Sci-alpinismo e Arrampicata libera sono<br />

intervenuti su “Lo Scarpone” e su “La Rivista”.<br />

L'argomento è stato ripreso più volte, anche in un<br />

recente convegno, su cui riferisce “Lo Scarpone” <strong>di</strong><br />

giugno <strong>2010</strong>.<br />

Mi sia consentito esprimere un'opinione <strong>di</strong>scordante.<br />

Col Presidente Salsa, <strong>di</strong> cui ho apprezzato moltissimo<br />

il lavoro svolto nei suoi due mandati, sono sempre<br />

stato d'accordo, ma in questo caso trovo sorprendente<br />

la sostanziale svalutazione che vien fatta della vita<br />

degli uomini che rimangono vittime incolpevoli<br />

dell'imprudenza degli altri. Ci può essere un eccesso<br />

nelle misure degli amministratori me c'è un eccesso<br />

anche nella <strong>di</strong>fesa ad oltranza della libertà <strong>di</strong><br />

movimento sulle cime innevate delle montagne. A mio<br />

parere, questo dovrebbe essere chiaro: ciascuno deve<br />

essere libero <strong>di</strong> rischiare la propria pelle, se crede, ma<br />

in nessun modo può essergli consentito <strong>di</strong> mettere in<br />

pericolo la vita degli altri.<br />

FERRARI MOTORS s.r.l.<br />

CONCESSIONARIA PEUGEOT<br />

LALLA ROMANO UNA SCRITTRICE CHE AMAVA LE MONTAGNE<br />

Ci sono scrittori <strong>di</strong> montagna che ci hanno raccontato suggerito che raccontato. La Romano era anche pittrice. si vede e si vive con una levità <strong>di</strong> sguardo e <strong>di</strong> notazione<br />

delle loro escursioni, <strong>di</strong> imprese alpinistiche, <strong>di</strong> Pittrice prima <strong>di</strong> essere scrittrice. Delle sue opere furono che io definisco: giapponese”. E continua: “È un libro<br />

avventure in paesi lontani (Messner, M. Corona, Rigoni allestite alcune mostre e la Romano scrisse finissimi raro anche per il tema, la montagna, non solo come<br />

Stern). Ci sono scrittori che hanno scritto anche <strong>di</strong> saggi sulla pittura. Ecco un esempio <strong>di</strong> scrittura paesaggio ma soprattutto (per come spiega) il posto<br />

montagna, pur avendo conseguito notorietà con opere “pittorica”: dal racconto “Kurtz” la descrizione <strong>di</strong> un'alba: della montagna nella società italiana”.<br />

<strong>di</strong> carattere ben <strong>di</strong>verso (Buzzati, M. Mila, ecc.).Tra<br />

questi ultimi, fino a poco tempo fa, non sapevo vi fosse<br />

una scrittrice <strong>di</strong> grande valore che ebbe un premio<br />

“Strega” per il romanzo “Le parole tra noi leggere” e che<br />

tra l'altro è l'autrice <strong>di</strong> un racconto perfetto come “Maria”.<br />

Lalla Romano, nata a Demonte nel cuneese,<br />

trascorreva abitualmente il mese <strong>di</strong> luglio in<br />

Valtournanche, esattamente a Pralève-Cheneil sotto la<br />

grande parete del Tournalin. I racconti scritti dagli anni 30<br />

nascono dalle impressioni riportate durante i soggiorni in<br />

quei luoghi. Paesaggi, personaggi, vicende che non<br />

hanno niente <strong>di</strong> romanzesco o <strong>di</strong> sentimentale. Una<br />

realtà osservata con attenzione, con lo sguardo acuto <strong>di</strong><br />

chi sa vedere l'essenziale, che coglie il momento<br />

segreto, nascosto nell'animo delle persone, la magia<br />

che emana dalle cose, siano esse rocce, alberi,<br />

nuvole.Un tramonto rosa <strong>di</strong>etro le cime frastagliate del<br />

Chenu, un cielo azzurro che si confonde con la <strong>di</strong>stesa<br />

del ghiacciaio, il gesto <strong>di</strong> un boscaiolo al lavoro,<br />

l'emozione <strong>di</strong> una escursione alpinistica, uno sguardo<br />

<strong>di</strong>etro il quale si intuisce il dramma <strong>di</strong> una vita. Tutto è<br />

descritto con esattezza, precisione, essenzialità. Più<br />

“Di colpo le pareti, le nevi, il cielo, tutto si sbiancò…<br />

Poi su una punta esilissima della Grande Parete, un<br />

po' uncinata come il dente <strong>di</strong> un'alabarda, una<br />

macchia leggera <strong>di</strong> sangua chiaro, e quasi nello<br />

stesso tempo una uguale nello spigolo rigido,<br />

verticale del Chenu; poi qua e là, e infine laggiù, sui<br />

gran<strong>di</strong> ghiacciai aperti sotto il cielo, il vermiglio si<br />

posa come se tingesse… Le ombre sono <strong>di</strong> un viola<br />

intenso, il rosa <strong>di</strong>venta arancio, i rari squilli <strong>di</strong> luce<br />

ora sono una fanfara.”<br />

Di Lalla Romano scrittrice <strong>di</strong> montagna scrissero con<br />

ammirazione Primo Levi, Pietro Citati, Cesare Segre,<br />

Italo Calvino. Primo Levi scrisse: “Tutti i suoi incontri<br />

umani sono magici. Non c'è mai traccia <strong>di</strong> antipatia o<br />

anche <strong>di</strong> un giu<strong>di</strong>zio, ma una <strong>di</strong>stanza che trasfigura”.<br />

Citati in una lettera alla scrittrice parla <strong>di</strong> “La<br />

villeggiante” come <strong>di</strong> un racconto “delicatissimo e<br />

intensissimo”. “L'autrice - <strong>di</strong>ce - lascia sulla carta tanti<br />

piccolissimi tocchi <strong>di</strong> una sapienza miracolosa”. Italo<br />

Calvino nel 1975 parla <strong>di</strong> quest'opera della Romano<br />

come <strong>di</strong> “un libro raro per il modo in cui registra ciò che<br />

Evidentemente il rapporto tra montagna e società oggi è<br />

ben <strong>di</strong>verso da quello descritto da Lalla Romano e da<br />

come appariva nel 1975, anno della lettera <strong>di</strong> Calvino.<br />

Ma la Romano aveva già colto con chiarezza la<br />

trasformazione che il mondo della montagna stava<br />

subendo, che allora aveva investito il fondo valle e che<br />

poi interessò anche i luoghi più isolati e appartati, spesso<br />

purtroppo intaccandone la bellezza e il magico fascino.<br />

Il libro della Romano fu ristampato con l'aggiunta <strong>di</strong><br />

alcuni racconti nel 2001 da Mondadori negli Oscar col<br />

titolo “La villeggiante e altri racconti” e la scrittrice vi<br />

appose una introduzione, che fu uno dei suoi ultimi<br />

scritti. Non possono non commuovere le sue ultime<br />

parole: “Sono contenta che questo mio libro venga<br />

riproposto, dopo tanti anni dalla sua prima<br />

pubblicazione, proprio ora mentre le forze mi<br />

abbandonano… È venuta a mancare la capacità <strong>di</strong><br />

scrutare - almeno quella fisica - che tanto aveva colpito<br />

il mio amico Calvino. E della montagna non mi resta<br />

che il ricordo, la nostalgia”.<br />

(O<strong>di</strong>no Marmiroli)


IL FASCINO DI SOLDA E DELL'ORTLES<br />

circa due ore, il sentiero numero 1 che dal<br />

paesino (il percorso inizia subito dopo la<br />

funivia) si inoltra attraverso rododendri fino alla<br />

Croda Nera. Da qui si prosegue per la cresta <strong>di</strong><br />

una morena fino al Rifugio Città <strong>di</strong> Milano (2581<br />

metri). Rifugio raggiungibile, per i pigri, anche<br />

con la funivia. Poco prima del rifugio troviamo<br />

lungo il cammino insieme alle pecore gli yak<br />

tibetani <strong>di</strong> Reinhold Messner. Ma la sensazione<br />

più grande è arrivata quando giunti al rifugio si<br />

apre la grande visuale sull'Ortles. Ho atteso un<br />

po' <strong>di</strong> tempo per scattare una foto della vetta<br />

sgombra da nubi. Ritornando in<strong>di</strong>etro ho visto il<br />

percorso Kneipp “Bagno degli Orsi”,<br />

frequentato da quanti vogliono curare la salute<br />

con un bagno in acqua gelida. Innamorato del Messner. Più <strong>di</strong> mille parole Messner ha<br />

posto non mi sono fatto sfuggire a Solda la preferito raccontare le vette attraversate<br />

visita a due musei. Il primo, molto singolare, è il bellissime immagini abbinate a musica.<br />

“Museo per la zona dell'Ortles”, realizzato<br />

grazie al minuzioso lavoro <strong>di</strong> Konrad Knoll, Antonio Cirigliano<br />

coa<strong>di</strong>uvato da molti amici. Tantissimi gli oggetti<br />

che trasportano il visitatore ai tempi della<br />

Solda e l'Ortles. Fantastici entrambi. Solda, nascita del paesino, con tutti i suoi pionieri, le<br />

Sulden in tirolese, è un piccolo borgo situato nel guide alpine, le innumerevoli foto ed i vecchi<br />

Parco dello Stelvio, a 1907 metri d'altezza, in documenti storici.<br />

un'oasi <strong>di</strong> pace. Tre ore circa in auto da Ci sono vecchie uniformi, libri, documenti <strong>di</strong><br />

<strong>Mantova</strong> percorrendo l'A22. Giunti a Bolzano, guerra, armi, nonché pezzi <strong>di</strong> minerali. E a<br />

proseguire per la strada provinciale 38 per proposito <strong>di</strong> guerra il documento da non<br />

Merano fino a Spon<strong>di</strong>nga. Qui si prende la perdere è il filmato in bianco e nero che dura<br />

strada per Gomagoi e poi dopo una irta salita una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> minuti che mostra l'Ortles<br />

ecco giunti a Solda. È una palestra a cielo come una delle vette teatro <strong>di</strong> durissimi scontri<br />

aperto, una delle mete turistiche che ha bellici. Il secondo museo è quello <strong>di</strong> Reinhold<br />

conservato bene la memoria storica e ha Messner, il grande alpinista e citta<strong>di</strong>no onorario<br />

tutelato il paesaggio e le meravigliose pinete, <strong>di</strong> Solda. Il sito museale è in un'area sotterranea<br />

nonostante la costruzione <strong>di</strong> una funivia e <strong>di</strong> ed è stato intitolato “Fine del mondo”, tutto<br />

due seggiovie. A fine luglio sembrava inverno de<strong>di</strong>cato al ghiaccio. Tanti i quadri in<br />

per l'aria fredda. Per fortuna che c'era il sole. Ho esposizione su questo tema. Se venite qui, non<br />

scelto un itinerario, abbastanza facile, che dura fatevi sfuggire il filmato curato <strong>di</strong>rettamente da<br />

CREATA SU<br />

facebook<br />

®<br />

“MANTOVANI<br />

SULLE VETTE”<br />

PAGINA DEDICATA<br />

AGLI AMANTI<br />

DELLA MONTAGNA<br />

CON FOTO, VIDEO E<br />

COMMENTI.<br />

Amo la montagna, ma devo trovare del tempo per<br />

de<strong>di</strong>care le mie attenzioni. Come si fa in un<br />

normale rapporto sentimentale. Impegnato negli<br />

stu<strong>di</strong> e nell'insegnamento, ho trovato il modo per<br />

<strong>di</strong>rle che l'amo. Per fortuna oggi siamo circondati<br />

dalla tecnologia. E personalmente ho avuto la<br />

fortuna <strong>di</strong> sviluppare molta curiosità e forse<br />

qualche capacità. E così ho pensato <strong>di</strong> creare una<br />

pagina su Facebook, il social network molto usato<br />

da tante persone, de<strong>di</strong>cato ai mantovani che<br />

amano la montagna dal titolo: “<strong>Mantova</strong>ni sulle<br />

vette”. Con questo strumento si ha la possibilità <strong>di</strong><br />

pubblicare le foto, i filmati, i commenti sulle<br />

avventure e sulle sensazioni vissute sulle alte<br />

vette. È un sito personale, ma aperto a tutti. Tutti<br />

cioè possono pubblicare foto, video, commenti.<br />

Naturalmente cito la sezione del <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong>, le<br />

sue iniziative, in collegamento con il sito ufficiale.<br />

Già da pochi minuti dalla creazione della pagina ho<br />

ricevuto delle adesioni, segnale che in<strong>di</strong>ca che i<br />

mantovani amano tantissimo la montagna. Questa<br />

pagina è tutta de<strong>di</strong>cata a loro e chiaramente a noi<br />

del <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong>. Io ho seminato, atten<strong>di</strong>amo i<br />

raccolti. Intanto vi invito a collaborare attivamente<br />

per far crescere questa iniziativa.<br />

CULTURA<br />

25


CULTURA<br />

26<br />

MUSICA E CANTO POPOLARE. TERZA PARTE<br />

Tra i canti popolari, particolarmente nutrita è la sezione per il pericolo <strong>di</strong> trasmettere malattie, salvo ricorrere<br />

i quelli ispirati alla (o dalla) guerra. Si tratta <strong>di</strong> canti alla bollitura, vietata da Bonifacio VIII nel 1310. Lo Mandè la testa a la mia mama<br />

abbozzati, per lo più, durante le veglie in trincea su scheletro e gli organi “vitali” erano recuperati e messi in Ch'a s'aricorda d' so prim fiöl.<br />

semplici melo<strong>di</strong>e, spesso ricordo <strong>di</strong> altri canti della una cassa, con i “vasi canopi” contenenti il cuore e altri Mandè 'l corìn a Margarita<br />

propria terra e cresciuti, strofa dopo strofa, fino al loro organi.<br />

Ch'a s'aricorda dël so amur”.<br />

completamento col contributo <strong>di</strong> chissà quanti alpini, Da qui la <strong>di</strong>visione del corpo nei quattro pezzi citati dal La Margarita in sü la porta<br />

fanti, artiglieri fino al termine della guerra. Sono canti testo originale, la testa per la madre, il tronco per “La L'è cascà 'n terra <strong>di</strong> dolur<br />

tristi, nostalgici, percorsi tuttavia da un tenue filo <strong>di</strong> Franza” (nome che non in<strong>di</strong>ca la Francia ma il<br />

speranza e soprattutto “contro” la guerra. Saluzzese), il cuore per la fidanzata Margherita, il E la traduzione<br />

Uno dei più noti è senz'altro “Il testamento del bacino al Monferrato, su cui avrebbe dovuto regnare<br />

capitano”. con la sua Margherita.<br />

Il Signor Marchese <strong>di</strong> Saluzzo<br />

La mattina del 26 gennaio 1943 a Nikitowka il capitano Riunendo i feu<strong>di</strong> del Saluzzese e del Monferrato È gravemente ferito che morirà,<br />

cuneese Giuseppe Gran<strong>di</strong> fu gravemente ferito avrebbe, tra l'altro, causato un grande <strong>di</strong>spiacere ai manda a chiamare il Capitano<br />

all'addome durante un combattimento con i russi. Savoia che ambivano ad accrescere i loro manda a chiamare i suoi soldati:<br />

Adagiato su una slitta e attorniato dai pochi alpini posse<strong>di</strong>menti e non gra<strong>di</strong>vano un altro potente vicino.<br />

superstiti della sua compagnia, la 46ª del battaglione Cosa successe non si sa ma è probabile che il “Quando finiranno il turno <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a,<br />

Tirano, il capitano morente chiese ai suoi soldati <strong>di</strong> Marchese fosse stato sepolto nella cripta <strong>di</strong> qualche se andrebbero a fargli visita”.<br />

intonare le strofe del “Testamento”, la versione chiesa della zona e riesumato l'anno dopo, com'era I suoi soldati gli hanno risposto<br />

adattata dagli alpini nella Grande guerra dall'Adamello abitu<strong>di</strong>ne a Napoli. È certo che, nel 1529, i “Franzesi” Che devono passare in rivista.<br />

al monte Nevoso.<br />

Ma per risalire alle origini <strong>di</strong> questo canto dobbiamo<br />

tornare all'anno1528, all'asse<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Napoli, finito con la<br />

vittoria <strong>di</strong> Carlo V e la definitiva <strong>di</strong>sfatta <strong>di</strong> Francesco I° <strong>di</strong><br />

Valois, con conseguente egemonia spagnola su tutta la<br />

deposero la salma nella Basilica dell'Ara Coeli, (dove<br />

ancora si trova) a Roma e poi proseguirono, con i vasi<br />

“canopi” e la testa, ben celati, verso Saluzzo.<br />

Intorno alla metà dell'800 il grande politico e filologo<br />

Costantino Nigra raccolse quattro versioni <strong>di</strong> questa<br />

Quando avranno passato la rivista,<br />

andranno a vedere il signor Capitano.<br />

“Cosa comanda, il signor Marchese,<br />

cosa comanda ai suoi soldati?”<br />

Penisola. In questo contesto avvenne la morte <strong>di</strong> Antonio<br />

(Michelantonio) Del Vasto Marchese <strong>di</strong> Saluzzo e<br />

promesso sposo <strong>di</strong> Margherita Paleologo del<br />

Monferrato.<br />

La peste procurò numerosi morti su entrambi i fronti, e<br />

ballata, ma ne esistevano certamente anche altre nel<br />

cuneese e nel saluzzese.<br />

Ecco la più nota che tuttavia potrebbe risentire <strong>di</strong><br />

qualche “aggiustamento” gra<strong>di</strong>to alla casa regnante.<br />

Come già detto Antonio <strong>di</strong> Saluzzo fu un personaggio<br />

“Vi comando che del mio corpo<br />

quattro parti ne dovete fare.<br />

Una parte mandatela an Franza (Saluzzo)<br />

ed una parte su al Monferrato.<br />

il 15 agosto morì anche il generale Lautrec. Il comando<br />

passò al Marchese <strong>di</strong> Saluzzo, che tolse l'asse<strong>di</strong>o<br />

ritirandosi con le poche truppe efficienti, ma fu bloccato<br />

in Aversa e asse<strong>di</strong>ato dagli spagnoli.<br />

Dopo qualche settimana, il Marchese fu ferito ad una<br />

gamba da una scheggia <strong>di</strong> un muro colpito da una palla<br />

<strong>di</strong> cannone e quin<strong>di</strong> costretto alla resa e fatto<br />

scomodo per i Savoia che avrebbero volentieri<br />

cancellato dalla storia e il gioco sarebbe anche riuscito<br />

se non fosse stato per un canto:<br />

Testamento del Marchese <strong>di</strong> Saluzzo<br />

Sur Capitani <strong>di</strong> Salüsse<br />

Mandate la testa alla mia mamma<br />

perché ricor<strong>di</strong> il suo primogenito.<br />

Mandate il cuore a Margherita<br />

ché si ricor<strong>di</strong> del suo perduto amore”.<br />

La Margherita, sulla porta,<br />

cade a terra, svenuta per il dolore.<br />

prigioniero. ne causarono in breve la morte. Prossimo<br />

alla morte, più per le scarse con<strong>di</strong>zioni igieniche che<br />

per la ferita, volle attorno a sé i suoi soldati ai quali<br />

consegnò le monete d'oro per il loro riscatto. A queste<br />

sue ultime volontà aggiunse la richiesta che il suo<br />

corpo fosse sepolto nella basilica <strong>di</strong> Santa Maria in<br />

Aracoeli a Roma, ma che il suo cuore fosse portato<br />

nella terra dov'era nato, in Piemonte. Nell'attesa del<br />

rimpatrio le sue truppe si accamparono a nord dei<br />

quartieri delle truppe spagnole (i quartieri spagnoli) e<br />

da lì ogni giorno sentivano i canti delle conta<strong>di</strong>ne e<br />

delle lavandaie. La ballata originaria nacque da una <strong>di</strong><br />

queste basi melo<strong>di</strong>che, mo<strong>di</strong>ficandone solo il testo, poi<br />

ampliato nei bivacchi sulla via del ritorno e finito dopo<br />

l'arrivo nel Monferrato.<br />

L'idea <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre il corpo, poi, non è una fantasia <strong>di</strong><br />

L'à tanta mal ch'n'a mürirà,<br />

Manda ciamè sur capitani,<br />

Manda ciamè li so soldà:<br />

“Quand ch'a l'avran muntà la guàr<strong>di</strong>a<br />

O ch'a l'andéisso ün po' a vedè.”<br />

I so soldà j'àn fàit risposta<br />

Ch'a l'àn l'arvista da passè.<br />

Quand ch'a l'avran passà l'arvista,<br />

sur capitani andrio vedè.<br />

“Coza comand-lo, capitani,<br />

Coza comand-lo ai so soldà?”<br />

“V'aricomand la vita mia<br />

Che <strong>di</strong> quat part na débie fa.<br />

Esistono molte altre versioni del canto, così abbiamo<br />

una versione umbra: «Capitano de Fiorenza<br />

s'amalado e sta per morì...», e anche veneta: «Il<br />

Capitano della marina è ammalato che vuol morì...»;<br />

nel Monferrato si ha un «Sur Capitanhe du Milizie...»,<br />

mentre a Pontelagoscuro l'inizio è «Sior Capitani che<br />

beve l'acqua». Roberto Ley<strong>di</strong>, in un suo trattato,<br />

riporta anche una versione raccolta dalle nostre parti<br />

ed è curioso come tutto ciò ci porti inevitabilmente a<br />

<strong>Mantova</strong>.<br />

Nel 1531 Margherita Paleologo, per volere <strong>di</strong> Carlo V,<br />

sposò il Duca Vincenzo Gonzaga, che <strong>di</strong>venne così<br />

anche Marchese del Monferrato, feudo che ai<br />

Gonzaga restò fino al 1713, per finire, finalmente, ai<br />

Savoia.<br />

soldati, ma ha un fondamento storico.<br />

All'epoca era <strong>di</strong>fficile trasportare un cadavere, anche<br />

L'è d'üna part mandè-la an Franza<br />

e d'üna part sül Munferà.<br />

Andrea Carenza<br />

Produzione <strong>di</strong> mostarde<br />

mantovane e confetture<br />

Punto ven<strong>di</strong>ta prodotti tipici<br />

Scuola <strong>di</strong> cucina<br />

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MARMELLATE<br />

(<strong>di</strong> Lara Massalongo) limone. Trascorsa qualche ora, portate a MARMELLATA DI SOTTOBOSCO<br />

bollore lo zucchero insieme ai lamponi,<br />

Passeggiando recentemente in montagna, sempre mescolando con un cucchiaio <strong>di</strong> INGREDIENTI<br />

mi sono imbattuta in deliziosi frutti che la legno e schiumando. Quando la 300 gr <strong>di</strong> More<br />

natura ci regala: i lamponi, dei quali ho fatto marmellata vi pare piuttosto densa, 200 gr <strong>di</strong> Ribes Rosso<br />

abbondanti scorpacciate… non senza i spegnete il fuoco e trasferitela, ancora 200 gr <strong>di</strong> Lamponi<br />

rimproveri <strong>di</strong> mio marito che voleva togliere calda, entro i vasi <strong>di</strong> vetro, da tappare e 450 gr <strong>di</strong> Zucchero<br />

gli scarponi dopo una giornata <strong>di</strong> cammino! conservare al buio e al fresco. 7 Cucchiai <strong>di</strong> Miele Millefiori<br />

1 Limone (scorza)<br />

MARMELLATA DI MIRTILLI 2 Cucchiai <strong>di</strong> Succo Di Limone<br />

INGREDIENTI Lavare bene la frutta. Sgranare i chicchi <strong>di</strong><br />

2 kg <strong>di</strong> mirtilli <strong>di</strong> bosco ribes e metterli in una casseruola <strong>di</strong><br />

1 kg <strong>di</strong> zucchero alluminio possibilmente antiaderente.<br />

Il succo <strong>di</strong> 1 limone Aggiungere 200 g <strong>di</strong> zucchero e cuocere<br />

per 5 minuti. Poi, passare il tutto al setaccio<br />

Dopo aver lavato i mirtilli in acqua acidulata e conservare il passato <strong>di</strong> ribes a parte. Nel<br />

con succo <strong>di</strong> limone, scolateli, e asciugateli frattempo, mettere le more e i lamponi con il<br />

sopra un telo da cucina. Versarli in un resto dello zucchero, il succo e la buccia del<br />

In questo numero del nostro notiziario tegame, insieme allo zucchero, e irrorararli limone in un'altra casseruola <strong>di</strong> alluminio<br />

p r o p o n g o , q u i n d i , i n a l t e r n a t i v a con il restante succo <strong>di</strong> limone. Trascorse possibilmente antiaderente. Portare a<br />

all'abbuffata itinerante, un saggio utilizzo <strong>di</strong> un paio d'ore, portate a bollore lo zucchero ebollizione e unire il passato <strong>di</strong> ribes.<br />

lamponi, ma non solo …………. per insieme ai mirtilli, sempre mescolando con Cuocere per circa 10 minuti a fuoco<br />

deliziose conserve da goderci tutto un cucchiaio <strong>di</strong> legno e schiumando. moderato finché la marmellata risulta<br />

l'inverno a colazione, o come dessert in Quando la marmellata vi pare piuttosto addensata. Poi, togliere dal fuoco e unire il<br />

gustose crostate… densa, spegnete il fuoco e trasferitela, cucchiaio <strong>di</strong> miele. Mescolare bene.<br />

ancora calda, entro i vasi <strong>di</strong> vetro, da Versare la marmellata in vasi <strong>di</strong> vetro e<br />

tappare e conserve al buio e al fresco. chiuderli ermeticamente. Sterilizzare i vasi<br />

MARMELLATA DI LAMPONI per 15 minuti in una pentola d'acqua<br />

bollente: sobbollirli dolcemente avvolti in<br />

INGREDIENTI un panno. Farli raffreddare nell'acqua <strong>di</strong><br />

2kg <strong>di</strong> lamponi sterilizzazione e poi riporre i vasi ormai<br />

1,2 kg <strong>di</strong> zucchero fred<strong>di</strong> in <strong>di</strong>spensa<br />

Il succo <strong>di</strong> 1 limone<br />

Dopo aver lavato i lamponi in acqua Buon appetito, Lara<br />

acidulata con succo <strong>di</strong> limone, scolateli,<br />

asciugateli sopra un canovaccio, poi<br />

versateli in un tegame, insieme allo<br />

zucchero e irrorateli con il restante succo <strong>di</strong><br />

L’ANGOLO DELLE GOLOSITA’<br />

27


PIERANGELO GENOVESE<br />

AGENZIA DI MANTOVA<br />

Via Principe Amedeo 31<br />

46100 <strong>Mantova</strong><br />

Telefono +39 0376 224024<br />

Fax +39 0376 329983<br />

Via San Biagio 22 - 46029 Suzzara (<strong>Mantova</strong>)<br />

Tel. 339-4229085 / e-mail: federico_pradella@libero.it<br />

Villafranca (VR)<br />

Pedemonte (VR)<br />

P.zza Begali, 15<br />

Tel. e Fax 045 7701917<br />

SUB AGENZIE:<br />

S.Benedetto Po Via Ferri 47 Tel. 0376 620535<br />

Suzzara Via E. Toti 6 Tel. 0376 532141<br />

Gonzaga P.za della Vittoria 1 Tel. 0376 588572<br />

TUTTI I GIORNI<br />

Pesce freschissimo con<br />

arrivi giornalieri<br />

Gastronomia<br />

Specialità <strong>di</strong> mare<br />

Prelibatezze pronte<br />

Piatti su prenotazione


UNA SEZIONE “IN AZIONE” - FOTO RICORDO<br />

29


30<br />

1-5<br />

SET<br />

3-5<br />

SET<br />

8-9<br />

SET<br />

11-12<br />

SET<br />

18<br />

SET<br />

19<br />

SET<br />

23<br />

SET<br />

26<br />

SET<br />

2-3<br />

OTT<br />

7<br />

OTT<br />

9<br />

OTT<br />

10<br />

OTT<br />

17<br />

OTT<br />

21<br />

OTT<br />

24<br />

OTT<br />

7<br />

NOV<br />

CALENDARIO PROSSIME ATTIVITA’ SEZIONALI<br />

Mercoledì 1 - Domenica 5 settembre - Passo Falzarego - Punto Base - Rifugio Scoiattoli<br />

Sentieri e Ferrate <strong>di</strong> Passo Falzarego, delle Cinque Torri, del Nuvolau e delle Tofane.<br />

Alberto Minelli, Cell. 338-7103302 // Elio Mori, Cell. 340-5511570<br />

Venerdì 3 - Domenica 5 settembre - Cima Presanella - Via Normale da Ovest<br />

Escursionismo d’alta quota sulla più alta vetta del Trentino, un plutone <strong>di</strong> tonalite.<br />

Lorenzo Breviglieri, Cell. 348-6943333 // Maurizio Malaghini, Cell. 331-6014339<br />

Mercoledì 8 - Giovedì 9 settembre - Prealpi Venete - Vajont e Foresta del Cansiglio<br />

Percorso del coronamento <strong>di</strong>ga del Vajont ed Escursionismo nell’altipiano carsico.<br />

Luigi Zamboni, Tel. 0376-369053, Cell. 346-9590956<br />

Sabato 11 - Domenica 12 settembre - Val Venosta - Rifugio Sesvenna / Gole dell’Uina<br />

Percorso escursionistico lungo un sentiero scavato in una parete <strong>di</strong> roccia alta 800 m.<br />

Alberto Minelli, Cell. 338-7103302 // Elio Mori, Cell. 340-5511570<br />

Sabato 18 settembre - Passo Sella - Ferrata delle mesules<br />

Escursionistico sulla storica ferrata nel Gruppo del Sella.<br />

Lorenzo Breviglieri, Cell. 348-6943333 // Lara Massalongo, Cell. 347-9487348<br />

Domenica 19 settembre - Valsugana - Val Scura - Escursione tra le ripide pareti dei monti<br />

Pegolara e Calmo, rientro per il sentiero <strong>di</strong> guerra “Kaiserjagerweg”.<br />

Antonio Pala<strong>di</strong>ni, Cell. 333-2425000 // Alessandro Manzoli, Cell. 339-4973512<br />

Giovedì 23 settembre - Il Risorgimento - Da San Martino a Solferino e Castiglione delle Stiviere<br />

Alla scoperta dei luoghi della sanguinosa battaglia del 24 giugno 1859.<br />

Luigi Zamboni, Cell. 346-9590956<br />

Domenica 26 settembre - Gruppo del Carega - Gita per Famiglie<br />

2° appuntamento per far conoscere ai nostri piccoli la montagna e le passioni dei gran<strong>di</strong><br />

Lorenzo Breviglieri, Cell. 348-6943333 // Maurizio Malaghini, Cell. 331-6014339<br />

Sabato 2 - Domenica 3 ottobre - Appennino Tosco Emiliano - Parco delle Foreste Casentinesi<br />

Escursione nell’ area protetta tra borghi, mulattiere e due santuari <strong>di</strong> assoluto fascino.<br />

Alberto Minelli, Cell. 338-7103302 // Lino Di Mauro, Cell. 338-8784427<br />

Giovedì 7 ottobre - Colli Euganei, Parco Regionale - Il sentiero del Monte Venda<br />

Zona <strong>di</strong> grande interesse geomorfologico, caratterizzata da colli <strong>di</strong> origine vulcanica.<br />

Luigi Zamboni, Cell. 346-9590956<br />

Domenica 9 ottobre - Prealpi Bresciane, Val Sabbia - Ferrate del Parco delle Fucine<br />

Accanto al museo <strong>di</strong> rovine <strong>di</strong> calchere e <strong>di</strong> antiche fucine, 12 moderni percorsi attrezzati.<br />

Lorenzo Breviglieri, Cell. 348-6943333 // Maurizio Malaghini,Cell. 331-6014339<br />

Domenica 10 ottobre - Altipiano <strong>di</strong> Asiago - I Musei della Storia all'aperto<br />

Escursione sui Monti Cengio, Zebio, Sclambron e alla roccaforte <strong>di</strong> Crocetta dello Zebio.<br />

Lino Di Mauro, Cell. 338-8784427 // Rino Stocchero, Cell. 348-7769492<br />

Domenica 17 ottobre - MTB - Gran Tour dell'Alta Lessinia<br />

Percorso ad anello <strong>di</strong> 42 Km in Mountain Bike nel Parco Regionale Naturale della Lessinia.<br />

Roberto Piva, Cell. 347-9467934 // Lara Massalongo, Cell. 347-9487348<br />

Giovedì 21 ottobre - Val <strong>di</strong> Non - Parco Torrente Novella, Santuario <strong>di</strong> S. Rome<strong>di</strong>o, Laghetti <strong>di</strong> Coredo<br />

Un itinerario nella forra del Torrente Novella, tra le località Eremo <strong>di</strong> S. Biagio e Molini <strong>di</strong> Cloz.<br />

Luigi Zamboni, Cell. 346-9590956<br />

Domenica 24 ottobre - FESTA SOCIALE - Appennino Modenese “Loc. Gombola”<br />

Giornata Eno-Gastronomica nella Valle <strong>di</strong> Gombola in compagnia degli asinelli.<br />

Lino Di Mauro, Cell. 338-8784427<br />

Domenica 7 novembre - Prealpi Vicentine - Speleologia: “Grotta della Poscola”<br />

Escursione senza particolari <strong>di</strong>fficoltà, in<strong>di</strong>cata a chi desidera avvicinarsi<br />

al mondo delle grotte.<br />

Roberto Sassi, Cell. 320-4378915 // Nicola Carra, Cell. 320-0444944<br />

Attività culturali:<br />

Venerdì 8 Ottobre - Sede <strong>CAI</strong> - ore 21<br />

“I Parchi del Sudafrica”<br />

A cura <strong>di</strong> Tito Righi, Socio viaggiatore<br />

Venerdì 15 Ottobre - Sala Polivalente<br />

“Parco del Mincio”, Porta Giulia, Cittadella, ore 21<br />

Omaggio a Riccardo Cassin. Filmati e conferenza<br />

A cura della Fondazione Riccardo Cassin <strong>di</strong> Lecco<br />

Venerdì 22 Ottobre - Sede <strong>CAI</strong>, alle ore 21<br />

Anna Maria Paraluppi: “Fiori <strong>di</strong> Montagna”<br />

Franca Pincella: “I miei 4000 delle Alpi”<br />

Venerdì 5 Novembre - Sede <strong>CAI</strong>, alle ore 21<br />

Film: “Sulle tracce della salamandra”<br />

Documentario storico antropologico sull'estrazione<br />

dell'amianto in Val Malenco<br />

A cura del Comitato Scientifico Lombardo<br />

Venerdì 12 Novembre - Sede <strong>CAI</strong>, alle ore 21<br />

Concorso fotografico <strong>2010</strong><br />

mostra e <strong>di</strong>chiarazione dei vincitori. A cura <strong>di</strong> G. Tellini<br />

Castagnata. A cura <strong>di</strong> Eros Bettoni<br />

“Una buona occasione per ritrovarsi”<br />

Venerdì 26 Novembre - Sede <strong>CAI</strong>, alle ore 21<br />

L'Orso Marsicano: comportamento e<br />

relazioni con le popolazioni locali<br />

A cura del biologo Federico Caldera<br />

Venerdì 3 Dicembre - Sede <strong>CAI</strong>, alle ore 21<br />

Proiezione filmati<br />

A cura della Commissione Cultura della <strong>Sezione</strong><br />

Venerdì 17 Dicembre - Chiesa del Gradaro,<br />

ore 21<br />

Santa Messa e Concerto <strong>di</strong> Natale<br />

Seguirà un brin<strong>di</strong>si Augurale nell'attiguo Oratorio<br />

8<br />

OTT<br />

15<br />

OTT<br />

22<br />

OTT<br />

5<br />

NOV<br />

12<br />

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26<br />

NOV<br />

3<br />

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