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ANNO XXXVI - N.° 3 AUTUNNO <strong>2010</strong><br />
I SENZA ETA’ ALL’AQUILA<br />
E SUL GRAN SASSO<br />
Luigi Zamboni<br />
Ciao Maurizio!<br />
Pagina 6<br />
Pagina 11<br />
CONSIGLI DI<br />
EMILIO COMICI<br />
AL GIOVANE<br />
ALPINISTA<br />
MONTAGNA E PITTURA<br />
Ledo Stefanini<br />
Pagina 19<br />
Alessandro<br />
Giorgetta<br />
Pagina 23<br />
s i t o w e b : w w w. c a i m a n t o v a . i t e - m a i l : s e g r e t e r i a @ c a i m a n t o v a . i t<br />
Appuntamenti in vista:<br />
Domenica 24 ottobre:<br />
FESTA SOCIALE<br />
Gombola - Appennino Modenese<br />
Appuntamenti Culturali:<br />
Venerdì 15 ottobre:<br />
OMAGGIO A RICCARDO CASSIN<br />
Fondazione R.Cassin <strong>di</strong> Lecco<br />
Venerdì 5 novembre:<br />
SULLE TRACCE DELLA SALAMANDRA<br />
Comitato Scientifico Lombardo<br />
...e molti altri appuntamenti ancora. Partecipa alle attività Sociali!
ANNO XXXVI - N.° 3 AUTUNNO <strong>2010</strong><br />
Escursione ai Laghetti <strong>di</strong> Strino con partenza dal Passo del<br />
Tonale (1 agosto <strong>2010</strong>). Sullo sfondo la vetta innevata della<br />
Presanella (3558 m) e l’ormai “magra” parete Nord.<br />
Direttore responsabile: Antonio Cirigliano.<br />
Redattore: Nello Zaniboni.<br />
Organizzazione Tecnica: Lara Massalongo.<br />
Design grafico: Davide Martini.<br />
Stampa: Grafiche Stella, Via Antonio Meucci 12<br />
Z. A. - S. Pietro, Legnago (VR). Tel. 0442 601730.<br />
Autorizzazione Tribunale <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong> n.°6 del<br />
8/10/1975. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane S.p.A.<br />
Spe<strong>di</strong>zione in abbonamento postale D.L. 353/2003<br />
(conv. in L.27/02/2004 n.°46) art. 1, comma 1 DCB –<br />
MANTOVA. L'abbonamento riservato ai Soci <strong>di</strong> €2.50<br />
viene assolto nella quota associativa. Segnalazioni <strong>di</strong><br />
mancato ricevimento vanno in<strong>di</strong>rizzate alla Sede <strong>CAI</strong>.<br />
La Redazione si riserva <strong>di</strong> pubblicare o meno gli<br />
articoli pervenuti; si riserva inoltre <strong>di</strong> apporre le<br />
mo<strong>di</strong>fiche che riterrà opportune, senza alterare il<br />
senso del testo. Nessuno può richiedere compensi<br />
per articoli inviati. Gli articoli firmati impegnano solo<br />
l'autore. Questo numero è stato chiuso in Redazione<br />
il 15 agosto <strong>2010</strong>.<br />
Chi vuole inviare un articolo per la pubblicazione può<br />
spe<strong>di</strong>re il testo e le eventuali fotografie in ottima<br />
risoluzione e nitidezza al seguente in<strong>di</strong>rizzo e-mail:<br />
stampasociale@caimantova.it<br />
Si accetteranno articoli e fotografie da inserire sul<br />
prossimo numero (il N. 4 del <strong>2010</strong>) solo se spe<strong>di</strong>ti alla<br />
casella <strong>di</strong> posta elettronica suddetta entro e non oltre<br />
il 15 ottobre <strong>2010</strong>.<br />
Sede della <strong>Sezione</strong>:<br />
Via Luzio 7/9<br />
(zona Valletta Valsecchi) <strong>Mantova</strong><br />
Telefono & Fax: 0376 328728<br />
Apertura della Segreteria:<br />
Martedì, giovedì e venerdì, dalle ore 17 alle ore 19.<br />
E-mail:<br />
Sito web:<br />
segreteria@caimantova.it<br />
www.caimantova.it<br />
GITA PER FAMIGLIE NEL<br />
GRUPPO DEL CAREGA<br />
Come sapete quest'anno abbiamo lanciato l'iniziativa suon <strong>di</strong> fisarmonica.<br />
della Gita per Famiglie; lo scopo principale è quello <strong>di</strong> Vi invitiamo per ripetere l'esperienza la prossima<br />
portare sulle amate montagne i nostri piccoli in modo domenica 26 settembre, nella quale compiremo la<br />
che fin da giovanissimi le possano gustare ... traversata S. Giorgio – Passo Malera – Rifugio Pertica,<br />
Lo scorso 6 giugno abbiamo passato una splen<strong>di</strong>da nel Gruppo del Carega.<br />
giornata al rifugio Tonini, nel Gruppo dei Lagorai, Per ulteriori informazioni non esitate a contattare gli<br />
insieme ad un manipolo <strong>di</strong> figli, mai fermi e mai stanchi. organizzatori:<br />
Tutto si è concluso bene; c'è stato persino spazio per<br />
festeggiare il compleanno <strong>di</strong> Marta (grande). Al termine Malaghini Maurizio 331-6014339<br />
della giornata balli scatenati sulla pista del rifugio al Lorenzo Breviglieri 348-6943333<br />
Sommario<br />
3 GITA PER FAMIGLIE NEL<br />
GRUPPO DEL CAREGA<br />
4 APPUNTAMENTI IN VISTA<br />
5 NOTIZIE DALLA SEGRETERIA<br />
6 CI HA LASCIATO<br />
MAURIZIO BUTTURI<br />
6 RICORDO D’ARNALDO GIACOMINI<br />
7 LA SEZIONE IN MOVIMENTO<br />
8 IL C.A.I. E LA SCUOLA MEDIA<br />
LEON BATTISTA ALBERTI<br />
10 FIORITURA SUL VENTRAR<br />
11 A SPASSO TRA LE NUVOLE<br />
(SU DUE RUOTE)<br />
11 I “SENZA ETA'“ A LL' AQUILA E<br />
SUL GRAN SASSO<br />
13 GIRO DEL MARGUAREIS<br />
15-18 LUGLIO <strong>2010</strong><br />
14 24 E 25 LUGLIO <strong>2010</strong>:<br />
TRAVERSATA DALLA VAL D'AYAS<br />
ALLA VALTOURNENCHE<br />
TRA MONTE ROSA E CERVINO<br />
15 A SPASSO CON I GIGANTI<br />
DELLA VAL D'AOSTA<br />
15 PERDERSI IN MONTAGNA ...<br />
E SUBITO RITROVARSI<br />
GRAZIE AL <strong>CAI</strong><br />
16 SELLARONDA… SU DUE RUOTE<br />
19 CONSIGLI DI EMILIO COMICI<br />
AL GIOVANE ALPINISTA<br />
20 ALPINISMO - IL GRAN PILASTRO<br />
DI LANGES<br />
21 RELAZIONE DEL CORSO ROCCIA<br />
“DOLOMITI <strong>2010</strong>”<br />
22 LUNETTA: PROSEGUONO I<br />
LAVORI NELLA NUOVA PALESTRA<br />
22 RELAZIONE DI<br />
UN’ARRAMPICATA DOMENICALE<br />
23 MONTAGNA E PITTURA<br />
23 BIBLIOTECA - NUOVI ARRIVI<br />
24 NECESSITA’ DEI LIMITI<br />
24 LALLA ROMANO:<br />
UNA SCRITTRICE CHE<br />
AMAVA LE MONTAGNE<br />
25 IL FASCINO DI SOLDA<br />
E DELL'ORTLES<br />
®<br />
25 CREATA SU facebook<br />
“MANTOVANI SULLE VETTE”<br />
26 MUSICA E CANTO POPOLARE<br />
TERZA PARTE<br />
27 L’ANGOLO DELLE GOLOSITA’:<br />
MARMELLATE<br />
28 UNA SEZIONE “IN AZIONE”<br />
FOTO RICORDO<br />
30 CALENDARIO PROSSIME<br />
ATTIVITA’ SEZIONALI<br />
APPUNTAMENTI IN VISTA<br />
3
APPUNTAMENTI IN VISTA<br />
4<br />
2-3 OTTOBRE <strong>2010</strong><br />
PARCO FORESTE CASENTINESI<br />
Sollecito iscrizioni<br />
La Segreteria della <strong>Sezione</strong> fa presente ai Soci<br />
che intendessero partecipare a questa<br />
interessante proposta “escursionistico-<br />
culturale”, <strong>di</strong> procedere alle iscrizioni,<br />
possibilmente senza aspettare gli ultimi giorni,<br />
in quanto la struttura che ci accoglierà ha altre<br />
richieste e ci chiede conferme.<br />
La Foresteria dell'Eremo <strong>di</strong> Camaldoli che ci da<br />
ospitalità per la notte del 2 ottobre, ci ha, infatti,<br />
già richiesto il numero delle iscrizioni ad oggi<br />
(03-08-<strong>2010</strong>).<br />
Visto l'elevato interesse che una proposta <strong>di</strong><br />
questo tipo e per lo più in questi luoghi, può<br />
riscuotere, ci permettiamo <strong>di</strong> sollecitare le<br />
vostre adesioni, anche per evitare più avanti <strong>di</strong><br />
non poter più accettare iscrizioni.<br />
Confidando nella vostra <strong>di</strong>sponibilità<br />
collaborativa, colgo l'occasione per ringraziarvi<br />
anticipatamente e vi saluto con la speranza <strong>di</strong><br />
vedervi partecipi.<br />
Alberto Minelli<br />
APERTURA PALESTRA<br />
ARRAMPICATA A LUNETTA<br />
ANNO <strong>2010</strong> / 2011<br />
Nell'attesa della <strong>di</strong>sposizione del nuovo impianto<br />
continueremo ad allenarci, come fatto negli ultimi<br />
15 anni, sulla ormai storica, ma sempre<br />
funzionale parete della vecchia struttura, tenendo<br />
presente che sovente contano <strong>di</strong> più le qualità e la<br />
passione delle persone che frequentano la sala,<br />
che le prese ed i pannelli nuovi e colorati.<br />
Abbiamo passato tanti anni su quei pannelli <strong>di</strong><br />
legno, tanti amici si sono succeduti, molti Soci<br />
hanno mosso i loro primi passi verticali, non credo<br />
che <strong>di</strong> colpo sia tutto vecchio e da accantonare.<br />
Se ci pensiamo bene, le nostre montagne, ne<br />
hanno qualche milione <strong>di</strong> anni… Orari:<br />
lunedì e giovedì, dalle 21.15 alle 23.00<br />
mercoledì, dalle 18.00 alle 19.00.<br />
Fabio Randon<br />
1° CORSO DI NORDIC-WALKING<br />
(camminata nor<strong>di</strong>ca)<br />
Nor<strong>di</strong>c-Walking: cosa è, da dove proviene, tecniche <strong>di</strong> passo alternato e parallelo con l'uso<br />
perché si deve fare, quali sono i benefici fisici <strong>di</strong> appositi bastoncini (forniti dalla scuola).<br />
salutistici che derivano dal praticare questa Fondamentali gli elementi posturali, la<br />
attività, peraltro assolutamente vecchia in respirazione e la consapevolezza del<br />
Finlan<strong>di</strong>a, meno in Italia e decisamente una movimento del nor<strong>di</strong>c walking.<br />
novità nel mantovano. Ma esattamente, il<br />
Nor<strong>di</strong>c- Walking tradotto in italiano si presenta Programma:<br />
come Camminata Nor<strong>di</strong>ca.<br />
Nato nei Paesi Scan<strong>di</strong>navi parecchi anni fa e ¨Venerdì 1 ottobre <strong>2010</strong>, ore 21.15, Sede<br />
praticato dagli atleti dello sci <strong>di</strong> fondo durante la <strong>CAI</strong> in Via Luzio N°9<br />
preparazione estiva. Esso consiste in una Presentazione del Corso.<br />
camminata con degli appositi bastoncini. Sarà presente il Fisioterapista Dott. Andrea<br />
Ma attenzione!!! Molto probabilmente alcuni <strong>di</strong> Roffia dello Stu<strong>di</strong>o Me<strong>di</strong>co Riabilitazione<br />
voi hanno già camminato con i bastoncini, ma vi “INTERFISIO”, <strong>di</strong> Porto <strong>Mantova</strong>no, che<br />
assicuro che il Nor<strong>di</strong>c Walking è un sistema spiegherà quali sono i vantaggi e i benefici<br />
totalmente <strong>di</strong>fferente, in quanto il bastoncino è <strong>di</strong> questa nuova attività <strong>di</strong> cammino.<br />
usato per spingere e non come appoggio. Il ¨Sabato 9 ottobre <strong>2010</strong>, ore 10.00, Località:<br />
Nor<strong>di</strong>c-Walking è semplice come la camminata entrata Bosco Fontana (Marmirolo) - 1°<br />
tra<strong>di</strong>zionale, ma grazie all'uso <strong>di</strong> particolari lezione tecnica<br />
bastoncini consente <strong>di</strong> allenare la parte ¨Sabato 16 ottobre <strong>2010</strong>, ore 10.00,<br />
superiore del corpo, ottenendo miglior Località: entrata Bosco Fontana<br />
coor<strong>di</strong>namento e postura nella camminata. (Marmirolo) - 2° lezione tecnica<br />
Il principio fondamentale <strong>di</strong> questa nuova ¨Sabato 23 ottobre <strong>2010</strong>, ore 10.00,<br />
<strong>di</strong>sciplina è quella <strong>di</strong> coinvolgere il maggior Località: entrata Bosco Fontana<br />
numero possibile <strong>di</strong> muscoli e, <strong>di</strong> conseguenza, (Marmirolo) - 3° lezione tecnica<br />
aumentare il <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o energetico a parità <strong>di</strong> ¨Sabato 30 ottobre <strong>2010</strong>, ore 15.30 Località:<br />
velocità e <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza percorsa. Nel contempo entrata Bosco Fontana (Marmirolo) - 4°<br />
migliora la forma fisica, è facile da praticare, è lezione tecnica<br />
poco costoso e <strong>di</strong>vertente, si pratica ovunque in<br />
qualsiasi stagione, fa bene al cuore e alla A seguire: consegna dei <strong>di</strong>plomi <strong>di</strong><br />
circolazione, rafforza braccia e spalle, migliora partecipazione e rinfresco con merenda presso<br />
la postura della schiena e tonifica glutei e Agriturismo Beatilla.<br />
addominali. È un'attività per tutti e per tutto<br />
l'anno, che offre agli appassionati <strong>di</strong> fitness un N.B. Sabato 9 ottobre <strong>2010</strong>, ore 15.30,<br />
modo facile e <strong>di</strong>vertente per gustare uno stile <strong>di</strong> partecipazione alla 2° Camminata nor<strong>di</strong>ca con<br />
vita sano e attivo. bastoncini, presso l'Agriturismo Beatilla Strada<br />
Per rispondere a queste domande, e su Marmirolo N° 21.<br />
richiesta degli istruttori Luciano Comini e Paola<br />
Gandolfi: la nostra <strong>Sezione</strong> organizza il 1° La quota <strong>di</strong> iscrizione, da versare in sede, è<br />
Corso <strong>di</strong> Nor<strong>di</strong>c Walking, ricordando che questa stabilita in euro 30,00, ed è comprensiva <strong>di</strong><br />
attività fisica è adatta ad ogni tipo <strong>di</strong> persona, noleggio <strong>di</strong> bastoncini da Nor<strong>di</strong>c Walking,<br />
dai bambini agli anziani, non necessita <strong>di</strong> riprese (foto-video), materiale <strong>di</strong>dattico,<br />
particolari “doti” fisiche, ed i benefici <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> partecipazione al corso, e<br />
indubbiamente sono notevoli. assicurazione.<br />
Il corso, si svilupperà in 4 lezioni all'aperto della<br />
durata <strong>di</strong> circa 1 ora ½ cadauna. Direttore del Corso: Istruttore <strong>di</strong> Nor<strong>di</strong>c-Walking<br />
Le lezioni sono articolate e spaziano dal e Gymstick N.- G., Luciano Comini. Aiuto<br />
recupero della camminata naturale alle Istruttore <strong>di</strong> Nor<strong>di</strong>c-Walking, Paola Gandolfi.<br />
ANTEPRIMA<br />
PRESENTAZIONE<br />
CORSO SCI DI FONDO<br />
ANNO <strong>2010</strong> / 2011<br />
Il prossimo venerdì 19 novembre alle ore<br />
21.00, presso la Sede della <strong>Sezione</strong> <strong>CAI</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Mantova</strong>, via Luzio 7/9, sarà presentato il<br />
programma del Corso <strong>di</strong> Sci <strong>di</strong> Fondo per<br />
l'inverno <strong>2010</strong>/2011 ed il programma delle<br />
successive uscite settimanali.<br />
Luciano Comini
OMAGGIO A DAVIDE BONATTI<br />
Nei precedenti numeri del <strong>Mantova</strong>-<strong>CAI</strong> è<br />
stata riportata la triste notizia dell'improvvisa<br />
scomparsa del nostro socio e amico Davide<br />
Bonatti, che ci ha lasciati attoniti.<br />
Abbiamo ricevuto successivamente dalla<br />
vedova, Rosi, anche lei socia e amica come<br />
tutta la famiglia, la proposta <strong>di</strong> onorare la<br />
memoria <strong>di</strong> Davide, per far sì che si possa<br />
materializzare la memoria <strong>di</strong> Davide con un<br />
qualcosa <strong>di</strong> concreto e <strong>di</strong> importante come<br />
materiali tecnici <strong>di</strong> escursionismo o libri.<br />
Infatti, in allegato alla richiesta, riceviamo<br />
anche un contributo da utilizzare a tale<br />
scopo; il nobile gesto si commenta da solo.<br />
Sono state fatte alcune proposte e abbiamo<br />
pensato <strong>di</strong> comune accordo in Consiglio,<br />
più a libri importanti e durevoli nel tempo per<br />
la nostra biblioteca, non soggetti ad<br />
aggiornamenti e/o revisioni come guide o<br />
similari. Altre idee per l'acquisto <strong>di</strong> supporti<br />
tecnici ai soci le stiamo valutando.<br />
Il Consiglio Direttivo ringrazia vivamente<br />
Rosi, e si impegnerà a tenere vivo il ricordo<br />
<strong>di</strong> Davide.<br />
Lino Di Mauro<br />
NOTIZIE DALLA SEGRETERIA<br />
UNA NUOVA ISTRUTTRICE<br />
A.N.I. IN SEZIONE<br />
Vogliamo ricordare ai nostri<br />
Soci C.A.I. che alcune<br />
settimane fa, in occasione del<br />
corso <strong>di</strong> formazione istruttori<br />
<strong>di</strong> Nor<strong>di</strong>c-Walking svoltosi presso la Scuola<br />
Italiana Nor<strong>di</strong>c-walking <strong>di</strong> Asiago, in data<br />
19-20 giugno, si è <strong>di</strong>plomata “Istruttrice<br />
Nazionale <strong>di</strong> Nor<strong>di</strong>c-Walking” (camminata<br />
nor<strong>di</strong>ca) la nostra Paola Gandolfi.<br />
A Lei vadano i migliori complimenti e auguri<br />
nel saper <strong>di</strong>vulgare questa nuova <strong>di</strong>sciplina.<br />
Il Consiglio Direttivo<br />
INIZIATIVA SALEWA 10%<br />
L a d i t t a S a l e w a ,<br />
p r e s e n t e p r e s s o<br />
l'Outlet <strong>di</strong> Bagnolo San<br />
Vito, specializzata in<br />
abbigliamento, attrezzature sportive e <strong>di</strong><br />
montagna, ci comunica che sugli acquisti<br />
effettuati in tutti i loro negozi, ai Soci <strong>CAI</strong> in<br />
regola con il tesseramento, verrà praticato<br />
lo sconto del 10%.<br />
PERCHE’ ISCRIVERSI AL <strong>CAI</strong> ?<br />
Se indubbia è l'importanza delle ragioni messo a <strong>di</strong>sposizione dagli Organi<br />
ideali nell'aderire al <strong>CAI</strong>, cioè passione centrali e dalle Sezioni.<br />
per la montagna e con<strong>di</strong>visione Äcquistare articoli sportivi a prezzi<br />
dell'impegno nella tutela dell'ambiente agevolati nei negozi convenzionati.<br />
montano e <strong>di</strong> chi lo frequenta, Üsufruire si sconti sugli impianti <strong>di</strong><br />
altrettanto lo è quella delle molteplici risalita delle stazioni convenzionate.<br />
ragioni pratiche. Essere soci <strong>CAI</strong><br />
significa godere <strong>di</strong> particolari servizi e Diventare soci consente <strong>di</strong> perfezionare<br />
agevolazioni: e accrescere la propria preparazione<br />
tecnica ed esperienza, aggiornarsi su<br />
Üsufruire a con<strong>di</strong>zioni e prezzi tecniche e cognizioni alpinistiche ed<br />
preferenziali dei rifugi <strong>CAI</strong> nazionali escursionistiche, vivere dall'interno la<br />
ed esteri. realtà della montagna che da sempre<br />
¨Partecipare ai Corsi, alle gite e agli affascina e avvince per la sua ricchezza<br />
eventi organizzati dalle Sezioni. naturale, la sua storia e la sua civiltà.<br />
Ë s s e r e c o p e r t i d a p o l i z z a<br />
assicurativa per la Responsabilità<br />
Civile verso Terzi e per gli interventi<br />
effettuati dal Soccorso Alpino in Associarsi al <strong>CAI</strong> equivale a<br />
caso d'infortunio. con<strong>di</strong>videre l’interesse e la passione <strong>di</strong><br />
¨Ricevere gratuitamente i perio<strong>di</strong>ci chi, come noi, ama la montagna, la<br />
del <strong>CAI</strong> nazionale e godere <strong>di</strong> sconti s t u d i a e n e p r o m u o v e l a<br />
su tutte le pubblicazioni e<strong>di</strong>ta dal f r e q u e n t a z i o n e , n e l r i s p e t t o<br />
Club (comprese carte e guide dei dell’ambiente e <strong>di</strong> chi <strong>di</strong> montagna vive.<br />
sentieri). Noi siamo profondamente convinti che<br />
Üsufruire del materiale tecnico, questa è <strong>di</strong> per sé una forte motivazione<br />
bibliografico e foto cinematografico per associarsi al <strong>CAI</strong>.<br />
CLAUDIO MIGLIORINI<br />
AL CORSO / ESAME PER<br />
ISTRUTTORI REGIONALI<br />
DI ALPINISMO<br />
Il nostro Istruttore Sezionale <strong>di</strong><br />
Alpinismo, Clau<strong>di</strong>o Migliorini, si<br />
appresta a partecipare al Corso -<br />
Esame per Istruttori Regionali <strong>di</strong> Alpinismo,<br />
una prova severa che lo vedrà impegnato<br />
fino all’estate del 2011. Clau<strong>di</strong>o è approdato<br />
all’Alpinismo da qualche anno e possiede<br />
già nel proprio curriculum una serie<br />
innumerevole <strong>di</strong> salite prestigiose, sia su<br />
roccia che su ghiaccio;<br />
è conosciuto per le<br />
forti e instancabili<br />
risorse, che speriamo<br />
sempre <strong>di</strong> avere a<br />
<strong>di</strong>sposizione nelle<br />
attività della nostra<br />
Scuola.<br />
In bocca al lupo !<br />
Il Consiglio Direttivo<br />
CLUB ALPINO ITALIANO<br />
IL VALORE AGGIUNTO DELLA MONTAGNA<br />
QUOTE SOCIALI <strong>2010</strong><br />
Socio ORDINARIO rinnovo 42,00 €<br />
Socio FAMILIARE rinnovo 27,00 €<br />
Socio GIOVANE rinnovo 18,00 €<br />
a<br />
Tessera 1 iscrizione 6,00 €<br />
I soli Soci della <strong>Sezione</strong> <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong> (non<br />
quelli delle Sotto-Sezioni <strong>di</strong> Suzzara e<br />
Quistello) si possono avvalere anche delle<br />
seguenti modalità <strong>di</strong> versamento:<br />
Poste Italiane, C.C. numero: 59094334<br />
Banca Popolare dell'Emilia Romagna,<br />
IBAN: IT56P0538711500000001098228<br />
Monte dei Paschi <strong>di</strong> Siena<br />
IBAN:IT73D0103011509000010342150<br />
VITA DI SEZIONE<br />
5
VITA DI SEZIONE<br />
6<br />
ANCORA LUTTO IN SEZIONE:<br />
CI HA LASCIATO<br />
MAURIZIO BUTTURI<br />
SEGRETARIO DELLA SEZIONE<br />
Ancora una volta, giusto poco prima <strong>di</strong> chiudere il<br />
nostro <strong>Mantova</strong>-Cai, abbiamo dovuto registrare<br />
in <strong>Sezione</strong> un'altra grave per<strong>di</strong>ta, dopo quella <strong>di</strong> 3<br />
mesi ad<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> Davide Bonatti.<br />
Venerdì 30 luglio, dopo due mesi circa <strong>di</strong> malattia,<br />
la forte fibra <strong>di</strong> Maurizio ha ceduto al male.<br />
Già durante la gita sezionale all'isola <strong>di</strong> Samos<br />
aveva avuto delle avvisaglie, ma appena rientrato<br />
si è sottoposto a tutta una serie <strong>di</strong> controlli e,<br />
successivamente ricoverato in ospedale per le<br />
cure del caso ma inutilmente; il pomeriggio <strong>di</strong><br />
venerdì 30 luglio si arrendeva al male.<br />
Maurizio è stato un punto <strong>di</strong> riferimento ed una<br />
certezza per la <strong>Sezione</strong>. Socio dal 1993 assieme<br />
alla moglie Clau<strong>di</strong>a è stato Consigliere della<br />
sezione nel 2001-2002, per 9 anni componente<br />
della Commissione Escursionismo (2000-2008)<br />
e dal 2003 Segretario della <strong>Sezione</strong>.<br />
Come segretario ha avuto il merito <strong>di</strong> aver<br />
informatizzato e ammodernato la trattazione e la<br />
trasmissione dei dati della <strong>Sezione</strong>, aveva una<br />
vasta conoscenza <strong>di</strong> programmi “Utility” e fra<br />
questi si muoveva con <strong>di</strong>sinvoltura in base agli<br />
argomenti. È stato un sicuro riferimento per molti<br />
<strong>di</strong> noi, forse per tutti; capitava spesso <strong>di</strong> chiedere<br />
lumi a Maurizio (io sono stato uno fra i più) a cui ci<br />
si affidava certi della corretta in<strong>di</strong>cazione o<br />
soluzione.<br />
Ti ringraziamo Maurizio per essere stato con noi e<br />
Ti immaginiamo con uno dei tuoi gran<strong>di</strong> sorrisi a<br />
raccontarci qualche aneddoto spanciandoci dal<br />
ridere. Siamo vicini con affetto alla Tua famiglia!<br />
Lino Di Mauro<br />
PER MAURIZIO<br />
Sono stati terribili questi primi sei mesi del <strong>2010</strong><br />
per la nostra sezione: dopo Davide anche<br />
Maurizio ci ha lasciati causa una malattia feroce<br />
che lo ha <strong>di</strong>strutto in due mesi.<br />
Maurizio era <strong>di</strong>ventato popolare anche presso<br />
coloro che frequentavano poco il <strong>CAI</strong> per la sue<br />
qualità umane. A volte poteva apparire<br />
scorbutico ma quando era <strong>di</strong> buon umore era<br />
spassoso. Spiritoso, <strong>di</strong>vertente, aveva sempre<br />
la battuta pronta. Sorprendeva con uscite<br />
impreve<strong>di</strong>bili, con iniziative inattese. Era<br />
inventivo, creativo, estroso. Era una persona<br />
intelligente, perché solo le persone intelligenti<br />
sanno essere spiritose.<br />
Chi lo ha accompagnato per i sentieri <strong>di</strong><br />
montagna sa che non era solo questo. Era<br />
anche generoso, <strong>di</strong>sponibile ad aiutare chi era<br />
in <strong>di</strong>fficoltà. Nelle escursioni si collocava spesso<br />
in coda al gruppo a fare da “ramazza” anche se<br />
aveva le energie per mettersi in testa. La sua<br />
presenza era una garanzia <strong>di</strong> sicurezza per chi,<br />
come me, arrancava spesso in retroguar<strong>di</strong>a.<br />
In sede, dove svolgeva funzioni <strong>di</strong> segretario,<br />
era concreto, attivo, solerte. Sembra incre<strong>di</strong>bile:<br />
non sentiremo più la sua voce rispondere al<br />
telefono “Pronto <strong>CAI</strong>” né lo vedremo più davanti<br />
al monitor del computer, <strong>di</strong> cui era <strong>di</strong>ventato un<br />
esperto. La sua assenza sarà un'assenza<br />
pesante. Ci mancherà la sua collaborazione,<br />
ma ci mancherà soprattutto l'amico.<br />
O<strong>di</strong>no<br />
A MAURIZIO<br />
Mi associo anch'io al dolore per la scomparsa<br />
dell'amico Maurizio. Anche a me ha regalato<br />
tanti sorrisi e tanto buonumore. Ciao Maurizio!!!<br />
Antonio Cirigliano. Dir.Resp. “<strong>Mantova</strong>Cai”<br />
LA SOTTOSEZIONE DI<br />
SUZZARA RICORDA<br />
L'AMICO E COMPAGNO<br />
DI TANTE ESCURSIONI<br />
ARNALDO GIACOMINI<br />
PER TUTTI “NANO”<br />
Caro Arnaldo, per te<br />
il <strong>CAI</strong> e la montagna<br />
erano <strong>di</strong>ventati una<br />
passione solo da<br />
qualche anno, ma<br />
sin dalle prime<br />
escursioni avevi<br />
saputo apprezzare<br />
n e l g r u p p o d i<br />
Suzzara, quella<br />
voglia <strong>di</strong> camminare<br />
e <strong>di</strong> stare insieme, che ti avevano fatto <strong>di</strong>ventare<br />
ben presto un compagno fisso <strong>di</strong> quasi tutte le<br />
escursioni estive.<br />
La montagna per te era un piacere, un<br />
incantevole ambiente in cui poter trascorre una<br />
domenica in compagnia <strong>di</strong> amici, con<strong>di</strong>videndo<br />
con tutti fatica ed emozioni.<br />
Anche quando non c'era da andare in<br />
montagna, ma bisognava rimboccarsi le<br />
maniche e lavorare per far <strong>di</strong>vertire qualcun<br />
altro, tu eri sempre <strong>di</strong>sponibile e magari poi ci<br />
scappava pure una bella mangiata in<br />
compagnia.<br />
Il <strong>CAI</strong> ti ha accompagnato in montagna e tu ci hai<br />
sempre accompagnati col tuo sorriso semplice<br />
e con la tua grande voglia <strong>di</strong> aiutare tutti.<br />
Grazie, per tutto il tempo che hai trascorso con<br />
noi e grazie, per essere stato uno <strong>di</strong> noi.<br />
Ciao “Nano” cammina sempre al nostro fianco.<br />
CIAO MAURIZIO<br />
Ultimo dei miei pensieri è stato quello <strong>di</strong><br />
mettermi a scrivere per ricordare un amico, un<br />
compagno <strong>di</strong> tante avventure. Una amicizia non<br />
molto lontana nel tempo. Ci eravamo conosciuti<br />
sul posto <strong>di</strong> lavoro, ma le nostre attività erano<br />
<strong>di</strong>verse. Poi un giorno ho conosciuto Maurizio<br />
per un amore che in lui era già scoppiato: la<br />
montagna. Un amore che ci ha accomunato per<br />
tanti anni fino a quando non c'è stato più verso <strong>di</strong><br />
averlo al mio fianco per sentieri. Diceva che non<br />
c'era più <strong>di</strong>vertimento ma solo la fatica. E allora<br />
siamo passati ai ricor<strong>di</strong>. Qualche giorno fa sono<br />
andato a trovarlo. Ero appena rientrato da una<br />
vacanza in Valle d'Aosta e, quasi fosse un<br />
presentimento, ho ripercorso un buon tratto <strong>di</strong><br />
sentiero che molti anni orsono ci ha visti<br />
assieme salire al rifugio Città <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong> sul<br />
monte Rosa. Quando gliel'ho raccontato ha<br />
sollevato lo sguardo, fino a quel momento<br />
assente, e mi ha fatto un sorriso. Questo è ciò<br />
che mi resterà impresso nella memoria e nel<br />
cuore. Un sorriso che completa pienamente<br />
un'amicizia e che accompagnerà tutti coloro che<br />
hanno conosciuto Maurizio.<br />
Alessandro
LA SEZIONE IN MOVIMENTO<br />
Questa prima metà dell'anno in corso ha preparare i vari incontri nei rispettivi Istituti presso la nostra palestra <strong>di</strong> arrampicata a<br />
visto la <strong>Sezione</strong> impegnata, oltre che nelle scolastici. Lunetta, ed ha visto ancora un folto numero<br />
a t t i v i t à p r o g r a m m a t e c o m e d a Vorrei ricordare l'incontro con 3 classi della <strong>di</strong> ragazzi curiosi e festanti, con tanta voglia<br />
Vademecum, anche in attività promozionali scuola me<strong>di</strong>a L. Levi / L. B. Alberti, grazie a <strong>di</strong> misurarsi, sempre sotto l'attento<br />
per far conoscere chi siamo, cosa facciamo Roberta Tavacca, Alberto Colombari e controllo degli Istruttori della nostra Scuola<br />
e cos'altro potremmo fare ancora. Ci siamo S a n d r o S p a g n a , c h e h a n n o <strong>di</strong> Alpinismo “Moccia-Morari”. È stato un<br />
rivolti in modo particolare al mondo successivamente accompagnato in vero spettacolo vedere questi ragazzi con<br />
giovanile, la fascia <strong>di</strong> età nella quale siamo ambiente un gruppo <strong>di</strong> studenti fra i più un insolito entusiasmo andar su come<br />
carenti. Oltre ai tra<strong>di</strong>zionali appuntamenti motivati. Una bella nota <strong>di</strong> stima è stata scoiattoli: anche la suora ci ha stupiti in<br />
con le scuole che quest'anno sono l'offerta del Dirigente dell'Istituto, Dott. quanto si è arrampicata, durante la sua<br />
numericamente cresciuti, si è <strong>di</strong>versificata Roberto Archi, che ci ha offerto l'utilizzo, prova, in men che non si <strong>di</strong>ca. Un grazie<br />
la varietà degli appuntamenti con numeri per attività sezionali, <strong>di</strong> una nuova e riconoscente ai nostri tecnici e ai soci<br />
decisamente interessanti. capiente sala per conferenze attrezzata volontari che fin dal mattino hanno<br />
Il primissimo incontro esterno dell'anno è tecnicamente per proiezioni. Anche Pino approntato i locali della palestra (multiuso),<br />
stato a Soave, presso la locale Paulis, docente presso l'Istituto Statale per riassettarli alla fine, o a chi si è dovuto<br />
Polisportiva, che ha visto una scarsa d'Arte, ha ben organizzato gli incontri con assentare in orario <strong>di</strong> lavoro: D. Martini, P.<br />
partecipazione. Successivamente, la tre classi, quasi tutte al femminile, che Nosari, F. Randon, A. Balconi, L. Comini, A.<br />
<strong>Sezione</strong> ha preparato e messo in atto hanno evidenziato una certa curiosità per i Manzoli, M. Pozzi, A. Salar<strong>di</strong>, R. Stocchero.<br />
un'interessante attività in collaborazione nostri filmati e le nostre proposte. Un altro incontro illustrativo del C.A.I. che<br />
con gli Scout (Salsa docet) così come è Ma il numero con il “botto”, assolutamente ha destato interesse e curiosità è avvenuto<br />
stato ben illustrato nello scorso numero <strong>di</strong> grosso (circa 180 presenze), è quello dei con i giovani militari presso la sala “briefing”<br />
<strong>Mantova</strong>-<strong>CAI</strong>. A seguire, l'opportunità che ragazzi che hanno partecipato al GREST della Caserma <strong>di</strong> Dosso del Corso, che<br />
ci è stata data nel far parte del progetto (Gruppo Estivo) <strong>di</strong>ocesano <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong>, ospita il 4° Rgt. Art. Missili c.a., dove è stato<br />
Accademy Explorer (allenàti per la vita) per presso i locali a<strong>di</strong>acenti la chiesa del <strong>di</strong>stribuito materiale informativo.<br />
studenti delle scuole superiori. Un'altra Gradaro. Questa spinta grazie a dei E anche il pannello mobile <strong>di</strong> cui si parlava<br />
opportunità è maturata in collaborazione contatti fra il nostro Consigliere Fabio pocanzi ha avuto modo <strong>di</strong> farsi conoscere<br />
con l'Assessore alla Cultura del Comune <strong>di</strong> Randon e il parroco Don Alberto Formigoni. in giro assieme ai nostri Istruttori:<br />
Marmirolo; è stato un proficuo incontro I ragazzi dei vari gruppi, <strong>di</strong>stinti dai colori Castelnuovo <strong>di</strong> sotto (RE), Castelbelforte,<br />
serale presso la locale Biblioteca del berretto, hanno invaso la struttura. Il <strong>Mantova</strong> centro-storico per la festa dello<br />
comunale, ben preparato e pubblicizzato programma, articolato in tre fasi, Sport e prossimamente Quistello.<br />
con locan<strong>di</strong>ne nei locali commerciali del prevedeva: approccio alla montagna e al L'unica nota non positiva si è verificata<br />
paese e apprezzato dai numerosi presenti. C.A.I. con filmati mirati (Stocchero); il presso il Circolo della Canottieri <strong>Mantova</strong>;<br />
C i s o n o s c u o l e m e d i e ( I s t i t u t i soccorso alpino: esercitazioni e prove qui invitati circa un mese prima, per una<br />
Onnicomprensivi) o insegnanti che, da varie, a cura <strong>di</strong> Gigi Ferrari, attrezzato <strong>di</strong> s e r a t a d i f i l m a t i s e l e z i o n a t i i n<br />
parecchi anni ormai, ci affidano i loro tutto punto, con al seguito il fotografo (L. concomitanza con una manifestazione <strong>di</strong><br />
studenti sia a scuola che in ambiente. Zamboni); quin<strong>di</strong> l'attività <strong>di</strong> arrampicata su degustazione dei vini trentini, i presenti<br />
Anche quest'anno il prof. Luca Bassani ci pannello mobile (boulder) all'aperto, a cura erano: il sottoscritto con Rino Stocchero e<br />
ha affidato 2 classi della scuola me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> dei nostri Istruttori <strong>di</strong> Alpinismo. Ma il giorno come partecipanti …tre nostri soci capitati<br />
Goito che sono state poi guidate in programmato per la parte alpinistica, lì casualmente.<br />
ambiente da A. Manzoli e R. Stocchero. purtroppo, non ha permesso <strong>di</strong> svolgerla<br />
Abbiamo apprezzato e ringraziamo della perché si era incappati in una giornata <strong>di</strong><br />
collaborazione i nostri soci-insegnanti che pioggia. Quin<strong>di</strong> l'attività è stata recuperata<br />
hanno collaborato con la sezione nel dopo due settimane, sabato 4 giugno,<br />
Il Presidente della <strong>Sezione</strong><br />
Lino Di Mauro<br />
VITA DI SEZIONE<br />
7
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IL C. A. I. E LA SCUOLA MEDIA “L. B. ALBERTI”<br />
“VALIDE ESPERIENZE PER UN ISTITUTO CHE PROSEGUE<br />
L'APERTURA A NUOVI MODI DI FAR SCUOLA”<br />
(<strong>di</strong> Roberta Tavacca, Sandro Spagna, Alberto 23/05/<strong>2010</strong> - Monte Pizzoccolo: il terzo contenuti storici legati al percorso scelto. Un<br />
Colombari) momento, il più atteso, ha visto impegnati i soci gruppo <strong>di</strong> alunni, in parte <strong>di</strong> nuova esperienza, ha<br />
Tavacca, Spagna e Colombari, come percorso il sentiero <strong>di</strong>mostrando interesse sia per<br />
Su iniziativa <strong>di</strong> alcuni soci <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong> che accompagnatori, e otto alunni delle classi terze, l'aspetto culturale che per il paesaggio vario e <strong>di</strong><br />
operano all'interno del Comprensivo 1 “Luisa sei maschi e due femmine. Il percorso scelto, notevole effetto scenico. La possibilità <strong>di</strong><br />
Levi”, in sinergia con la <strong>di</strong>rigenza citta<strong>di</strong>na, si è vario e modestamente complesso, ha percorrere gallerie, trincee e camminamenti già<br />
potuta concretizzare un'idea che da tempo positivamente coinvolto i ragazzi ed è stato vissuti dai nostri gloriosi soldati ha suscitato in<br />
entusiasmava: far conoscere agli alunni della affrontato con grande sod<strong>di</strong>sfazione personale, loro curiosità e ammirazione.<br />
Scuola Me<strong>di</strong>a L. B. Alberti lo spirito che anima il tanto da sollecitare gli accompagnatori a Al rientro dalle due uscite i genitori dei ragazzi<br />
Club Alpino Italiano e avvicinare i ragazzi alle organizzare un'altra uscita in montagna. hanno partecipato la loro sod<strong>di</strong>sfazione<br />
attività della <strong>Sezione</strong>. 27/05/<strong>2010</strong> - Monte Pasubio - sentiero delle 52 auspicando che tali iniziative possano<br />
In un primo momento è stato organizzato un gallerie: al termine degli esami <strong>di</strong> licenza me<strong>di</strong>a, proseguire negli anni futuri mantenendo il<br />
incontro rivolto agli alunni delle classi seconde come richiesto dai ragazzi, è stata organizzata positivo rapporto <strong>di</strong> collaborazione tra l'Istituto<br />
durante il quale il Presidente Sig. Lino Di Mauro, un'altra uscita, <strong>di</strong> tipologia <strong>di</strong>versa dalla Comprensivo n.1 “Luisa Levi” e il Club Alpino<br />
con la collaborazione dei soci Manzoli e precedente, ma altrettanto interessante per i Italiano <strong>Sezione</strong> <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong>.<br />
Stocchero, ha presentato, con l'ausilio <strong>di</strong><br />
coinvolgenti au<strong>di</strong>ovisivi, il “C.A.I.”, e<br />
sensibilizzato i ragazzi verso l'amore per la<br />
natura e la montagna in particolare. Il successo<br />
dell'incontro si è manifestato attraverso un<br />
acceso incrociarsi <strong>di</strong> interessanti interventi degli<br />
alunni sapientemente sod<strong>di</strong>sfatti dai relatori.<br />
Un secondo momento ha visto il coinvolgimento<br />
dei soci Tavacca, Spagna e Colombari, che<br />
svolgono la loro attività professionale sempre<br />
nello stesso Istituto. Questa volta la proposta <strong>di</strong><br />
sensibilizzazione alle attività del C.A.I. è stata<br />
rivolta in maniera mirata ad alunni frequentanti la<br />
classe terza me<strong>di</strong>a e interessati a partecipare a<br />
una uscita in montagna. Un gruppetto <strong>di</strong> circa<br />
venti ragazzi si è presentato all'appuntamento<br />
<strong>di</strong>mostrando vivace interesse per i temi proposti.<br />
Diversi <strong>di</strong> loro si sono subito prenotati per la<br />
successiva uscita in montagna.<br />
ESCURSIONISMO<br />
9
ESCURSIONISMO<br />
10<br />
FIORITURE SUL VENTRAR<br />
(<strong>di</strong> Federico Caldera) anfibio: una femmina <strong>di</strong> Rana temporaria se ne può raggiungere i 2,2 m, si nutre<br />
sta a mollo vicino riva, permettendomi prevalentemente <strong>di</strong> piccoli mammiferi, come<br />
In data 23 maggio <strong>2010</strong> escursione con il <strong>CAI</strong> d'immortalarla con uno zoom <strong>di</strong> lunghezza focale marmotte (speriamo bene per quello incontrata<br />
<strong>Mantova</strong> nella zona del Monte Baldo, Prealpi equivalente a un 480 mm! Con la mente rivado a prima!), lepri, giovani ungulati.<br />
Veronesi. qualche anno prima, quando presso l'oasi del Alla ripresa della marcia il gruppo si <strong>di</strong>vide: chi<br />
Alle ore 7 il pullman parte dal Lungo Mincio con WWF <strong>di</strong> Lago Secco, nel reatino, ero andato a farà il giro breve sarà capitanato da Alberto, gli<br />
una trentina <strong>di</strong> partecipanti. La giornata si cercare proprio tale specie unitamente al tritone altri ar<strong>di</strong>mentosi da Rino. Qualche tempo dopo<br />
preannuncia splen<strong>di</strong>da, finalmente sembra che alpestre, dato che quello era l'unica stazione giungiamo al Rifugio del Pra', raggiungibile<br />
la primavera abbia deciso <strong>di</strong> prendere il dell'Italia centrale in cui fosse possibile rinvenirli, anche con mezzi motorizzati, purtroppo, dove<br />
sopravvento su nebbie e piogge. Alberto è uno vero e proprio relitto glaciale. Per la cronaca in poter prendere una buona birretta. Sul<br />
degli accompagnatori, anche se è ancora gasato tale occasione ero effettivamente riuscito ad riconoscimento dei fiori mi interfaccio con<br />
dalla storica impresa dell'Inter compiuta la sera avvistarla, con la sua caratteristica macchia Andrea, esperto botanico, con cui <strong>di</strong>squisiamo<br />
prima: come dargli torto? Qualche chilometro presso il lobo temporale: in primavera inoltrata, sulla rarità dell'Aquilegia alpina al cospetto <strong>di</strong> una<br />
prima della partenza sosta consueta per negli ambiente prativi montani, le femmine, dopo banale Aquilegia vulgaris.<br />
cappuccio e brioche e stavolta anche una letta essere state fecondate, depongono una massa<br />
alla Gazzetta Sportiva, tanto per rievocare la <strong>di</strong> qualche migliaio <strong>di</strong> uova in raccolte d'acqua,<br />
doppia impresa <strong>di</strong> Milito (naturalmente il anche temporanee, da cui usciranno altrettanti<br />
narratore è del tutto imparziale…)! girini (rigorosamente vegetariani) in capo a un<br />
Da Malcesine pren<strong>di</strong>amo la funivia e in un batter mese; tempo 1-2 mesi e giovani ranocchiette (<strong>di</strong><br />
d'occhi siamo a circa 1745 m <strong>di</strong> quota, iniziando a 1-2 cm <strong>di</strong> lunghezza) neometamorfosate<br />
camminare alle 10. Il cielo limpido, le montagne colonizzeranno i <strong>di</strong>ntorni, provvedendo a dare la Il punto d'arrivo del giro lungo è Cassone o<br />
sullo sfondo e fioriture per ogni dove mettono a caccia a qualunque cosa si muova e riescano a almeno così dovrebbe essere: a un bivio Rino<br />
dura prova la nuova attrezzatura fotografica dello ingoiare. Senza bisogno <strong>di</strong> andar tanto in<strong>di</strong>etro viene tratto in inganno e ci <strong>di</strong>rigiamo, lo<br />
scrivente: grandangolo, me<strong>di</strong>o-tele, tele-zoom, nel tempo non posso fare a meno <strong>di</strong> rammentare scopriremo poi, alla volta <strong>di</strong> Malcesine.<br />
filtro polarizzatore, nessun componente rimane a come il giorno prima avessi preso parte a un Raccattati i ritardatari proseguiamo per la lunga<br />
riposo (e vorrei vedere, con quello che pesano!). rocambolesco salvataggio <strong>di</strong> girini <strong>di</strong> rospo da <strong>di</strong>scesa (per inciso nel foglio descrittivo veniva<br />
Inquadrature a rasoterra <strong>di</strong> genziane & Co. si una pozzanghera in prosciugamento in quel <strong>di</strong> riportato un <strong>di</strong>slivello in <strong>di</strong>scesa <strong>di</strong> 1600 m, ma se<br />
susseguono mentre ci avviciniamo all'attacco del Levata in dolce compagnia… si parte da 1745 m s.l.m. e si arriva a 80 m s.l.m.,<br />
sentiero del Ventrar. Tornando al cammino in corso, il Ventrar regala facendo nel frattempo circa 300 m <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello in<br />
Una marmotta (Marmota marmota) confidente si viste mozzafiato, con spaccature e precipizi, da salita, il computo totale della <strong>di</strong>scesa supera i<br />
presta <strong>di</strong> buon grado a una raffica <strong>di</strong> foto da parte cui talvolta fa capolino la vasta <strong>di</strong>stesa del Garda. 1900 m…). Alla vista della stazione <strong>di</strong> partenza<br />
del gruppo: mammifero sociale vive in gruppi <strong>di</strong> Inutile <strong>di</strong>re che mi rallegro della capienza della della funivia <strong>di</strong> Malcesine ci rallegriamo,<br />
10-20 in<strong>di</strong>vidui, generalmente imparentati tra <strong>di</strong> scheda <strong>di</strong> memoria della macchina fotografica, pensando che ormai sia fatta… forse troppo<br />
loro; a turno un in<strong>di</strong>viduo funge da sentinella, del resto anche Ferruccio e Alessandro non sono ottimisticamente. Il pullman, infatti, non ha<br />
allertando gli altri <strong>di</strong> un potenziale pericolo da meno come fotoreporter… Presso un punto trovato posti vicini dove poter parcheggiare<br />
alzandosi in pie<strong>di</strong> e fischiando, al che tutti si panoramico, al termine del sentiero del Ventrar, (rime<strong>di</strong>ando tra l'altro una vistosa “strusciata” nel<br />
ritirano prontamente nella capiente tana, fornita una sosta opportuna ci consente <strong>di</strong> ammirare, tentativo <strong>di</strong> percorrere una strada rivelatasi<br />
<strong>di</strong> un nutrito dedalo <strong>di</strong> camere e gallerie, in cui oltre alla maestosità del panorama, quella <strong>di</strong> un troppo angusta), Rino e Alberto non si capiscono<br />
poter trascorre al caldo i lunghi mesi invernali. giovane <strong>di</strong> aquila reale (Aquila chrysaetos), che sul luogo esatto <strong>di</strong> tale parcheggio e quin<strong>di</strong> ne<br />
Come <strong>di</strong> consueto non sta approfittando delle correnti termiche per approfittiamo per percorrere ogni metro della<br />
m a n c o d i f a r e prendere quota. viabilità presente a Malcesine, tanto per<br />
u n ' a p p r o f o n d i t a Uno dei più grossi sciogliere un po' i muscoli! Verso le 18, come un<br />
perlustrazione <strong>di</strong> ogni rapaci della fauna miraggio, dopo aver incrociato alcuni pittoreschi<br />
raccolta d'acqua in cui i t a l i a n a , c o n choppers, si materializza il mezzo che ci<br />
c'imbattiamo e a circa un'apertura alare che ricondurrà a casa, non prima <strong>di</strong> una più che<br />
1600 m s.l.m. riesco finalmente, in uno stagno a nelle femmine, più meritata birra al termine <strong>di</strong> una giornata<br />
bordo sentiero, ad avvistare un bell'esemplare gran<strong>di</strong> dei maschi, naturalisticamente entusiasmante!
A SPASSO TRA LE NUVOLE (SU DUE RUOTE)<br />
(<strong>di</strong> Chiara Delfini) ammirare sul nostro percorso le splen<strong>di</strong>de con pendenza molto dolce, attraversando una<br />
cascate. Arriviamo a Lienz appena in tempo per zona pressoché <strong>di</strong>sabitata, unici punti <strong>di</strong><br />
Alle 6 in punto del 12 giugno <strong>2010</strong> ci lasciamo alle schivare le gran<strong>di</strong> nubi cariche <strong>di</strong> pioggia riferimento le vecchie stazioni <strong>di</strong> Fiames e<br />
spalle un'alba umida che scaglia i raggi del sole all'orizzonte, caricare le biciclette raggiungere Ospitale; alla fine si arriva al passo Cimabanche<br />
già bollenti sulle sponde dei laghi, alle porte della L'Albergo Casa Alpina. Lì stanze accoglienti, (1530 m s.l.m.) dove la ciclabile confluisce sulla<br />
città per percorrere l'itinerario cicloturistico “Tra le tutte in legno, ci regalano un momento <strong>di</strong> relax e statale. E qui al confine, tra Veneto e Alto A<strong>di</strong>ge, ci<br />
nuvole”, da Calalzo a Dobbiaco a Lienz. Il un bagno caldo, necessario dopo tanti chilometri. aspetta il pullman e un applauso.<br />
pullman percorreva l'asfalto con un'andatura Il sole tiepido sta calando <strong>di</strong>etro le montagne e c'è Di fronte a noi il monte Cristallo è innevato e<br />
lenta e costante e per tre ore e mezzo abbiamo ancora tempo per un giro a pie<strong>di</strong> nella città. Il maestoso. Dopo un breve passaggio sull'asfalto,<br />
atteso <strong>di</strong> raggiungere il nostro punto <strong>di</strong> partenza: profumo invitante della cena richiama tutti a si ritorna a pedalare sulla ciclabile. Il fondo è in<br />
Dobbiaco. Situata nella ridente e affascinante Val raccolta e i gestori dell'albergo ci fanno trovare un con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>screte ma non ideali. C'è chi è<br />
Pusteria, Dobbiaco è considerata la porta sulle meraviglioso buffet <strong>di</strong> verdure, un primo <strong>di</strong> tortelli costretto a riparare la propria ruota, infatti, ghiaia<br />
Dolomiti e lì si trova l'Albergo Casa Alpina gestito tipici e riso ai funghi, un arrosto con patate e poi e sassi creano qualche <strong>di</strong>fficoltà soprattutto nei<br />
dal gruppo Dopolavoro Ferroviario <strong>Mantova</strong> che una bella fetta <strong>di</strong> dolce si accompagnano a un tratti in <strong>di</strong>scesa. La ciclabile continua nel bosco<br />
ci ospiterà durante il soggiorno. Dopo un rapido buon bicchiere <strong>di</strong> vino. L'accoglienza qui la fa da su sterrato e poi in lieve ma costante <strong>di</strong>scesa fin<br />
cambio d'abiti, inforchiamo le biciclette e <strong>di</strong>amo padrona. Dopo cena la passeggiata in piazzetta dentro l'abitato <strong>di</strong> Cortina, concludendosi sul<br />
inizio alla prima parte della nostra escursione su ci fa scoprire le melo<strong>di</strong>e <strong>di</strong> un concerto <strong>di</strong> musica piazzale della vecchia stazione ferroviaria ora<br />
due ruote, meta da raggiungere: Lienz. Abbiamo classica. Le note, a tratti dolci e struggenti, stazione della linea Dolomiti-Bus a pochi metri<br />
62 km da percorrere, il clima è allegro e il gruppo accompagnano i nostri passi verso l'albergo casa dalla parrocchiale dei SS. Filippo e Giacomo, che<br />
è unito. Il percorso è asfaltato e per la maggior alpina e rasserenano il nostro riposo. è il monumento più visibile <strong>di</strong> Cortina. Qui il<br />
parte in <strong>di</strong>scesa, così abbiamo la possibilità <strong>di</strong> Domenica mattina, la colazione ricca <strong>di</strong> pane, meritato pranzo si aggiunge alle meravigliose<br />
ammirare i prati ridenti e le montagne intorno. marmellata, brioche allieta il buongiorno e ci dà la immagini <strong>di</strong> Cortina che si offrono a mano a mano<br />
Accolti dal sole caldo e dall'aria fresca, carica per la nostra seconda tappa: Dobbiaco- che scen<strong>di</strong>amo verso l'abitato e porteremo nel<br />
oltrepassiamo una segheria e pren<strong>di</strong>amo la pista Cortina-Calalzo. Salutiamo gli albergatori la cui cuore. Ripartiamo alla volta <strong>di</strong> Calalzo, per la<br />
ciclabile che affianca la ferrovia e che ci porterà ospitalità rimarrà un ricordo indelebile e portiamo maggior parte in <strong>di</strong>scesa. Possiamo ammirare<br />
ad attraversare il confine tra Italia e Austria. In con noi il lauto pranzo al sacco che ci hanno paesini verdeggianti e il tratto più spettacolare<br />
alcuni punti è meraviglioso ascoltare il gorgoglio preparato. Una fotografia <strong>di</strong> gruppo a memoria con ampie viste sulla valle dominata dal monte<br />
della Drava che qui assomiglia ancora a un dell'impresa e poi via! Tutti insieme lungo la Pelmo a destra e dai monti Antelao e Sorapiss<br />
piccolo torrente. Percorsi i circa 4 chilometri in ciclabile Dobbiaco-Cortina. La giornata è serena sulla sinistra. Alterniamo tratti sterrati a tratti<br />
leggera <strong>di</strong>scesa quasi tutti lungo la ferrovia e si alternano lievi tratti in salita a tratti asfaltati. Nell'ultimo tratto attraversiamo alcune<br />
arriviamo a San Can<strong>di</strong>do. Attraversata la città e pianeggianti. A sinistra della linea ferroviaria gallerie, fresche, buie, misteriose, poi in <strong>di</strong>scesa<br />
poi oltrepassato il confine, la ciclabile si addentra Fortezza-Lienz, inizia il nostro percorso. La fino alla stazione <strong>di</strong> Calalzo, dove il pullman ci<br />
in un bosco ricco <strong>di</strong> profumi. Conclusi con strada un po' ghiaiosa è preferibile all'asfalto e al aspetta, pronto per il rientro a casa. La domenica<br />
successo gli ultimi tornanti che via via si sono fatti traffico dell'auto e non mancano i bruschi sta per finire e abbiamo percorso altri 50<br />
sempre più ripi<strong>di</strong>, ci fermiamo al chiosco e saliscen<strong>di</strong> e i tratti <strong>di</strong>ssestati. Dopo aver incre<strong>di</strong>bili chilometri, ricchi <strong>di</strong> suggestioni e<br />
ripartiamo alla volta <strong>di</strong> Sillian, Strassen, Thal oltrepassato il lago <strong>di</strong> Dobbiaco, abbiamo paesaggi montani. Complimenti agli<br />
prima e <strong>di</strong> Lienz poi. La pista prosegue sempre in proseguito verso Cortina con una doverosa organizzatori della nostra <strong>Sezione</strong>, Alberto<br />
leggera <strong>di</strong>scesa accanto alla Drava che <strong>di</strong>venta fermata al cimitero militare. Ospita 1259 caduti in Minelli ed Elio Mori: per due giorni tutti i<br />
un po' per volta più larga. Si passa vicino al paese guerra <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse nazionalità. Il Cimitero è partecipanti hanno potuto “pedalare tra le<br />
<strong>di</strong> Sillian e si continua a scendere fino a Lienz. posizionato a fianco della strada statale che nuvole”.<br />
Dopo una breve sosta in un punto verdeggiante, congiunge le località Misurina e Dobbiaco a<br />
ripren<strong>di</strong>amo la strada e abbiamo il tempo <strong>di</strong> pochi chilometri da quest'ultima. La strada sale<br />
I “SENZA ETA'” A L' AQUILA E SUL GRAN SASSO<br />
(<strong>di</strong> Luigi Zamboni) commerciali, si vedono all'interno mucchi <strong>di</strong> Il giovane Luca, storico dell'arte, nostra guida<br />
detriti e resti <strong>di</strong> arre<strong>di</strong> e mercanzie. I vicoli del nella visita dei borghi, ad Assergi ci ha in<strong>di</strong>cato la<br />
Durante la permanenza in Abruzzo, dal 23 al 26 centro sono ancora chiusi al transito, oltre le sua vecchia abitazione: crollato l'interno. Ora<br />
giugno, abbiamo visitato la città <strong>di</strong> L'Aquila transenne cumuli <strong>di</strong> calcinacci. Luca vive con il fratello in una tenda. Crollati<br />
accompagnati dal Presidente della locale Il Duomo <strong>di</strong> origine duecentesca, la chiesa del anche i due appartamentini che Il papà, con i<br />
<strong>Sezione</strong> <strong>CAI</strong> prof. Bruno Marconi, alcuni borghi Suffragio dalla ricca facciata barocca sormontata risparmi <strong>di</strong> una vita <strong>di</strong> lavoro e la liquidazione,<br />
antichi e compiuto escursioni sul Gran Sasso. dalla cupola <strong>di</strong> Giuseppe Vala<strong>di</strong>er, la fontana delle aveva acquistato per i figli poco prima del<br />
L'Aquila è il capoluogo storico dell'Abruzzo, una 99 Cannelle che celebra la nascita della città, e altri terremoto.<br />
delle città più alte d'Italia (m 774 s.l.m.), ubicata in pregevoli monumenti non sono visibili. Nella Il borgo <strong>di</strong> S. Stefano <strong>di</strong> Sessanio, era reso<br />
un territorio ad alta sismicità - si racconta che nel basilica <strong>di</strong> S. Maria <strong>di</strong> Collemaggio, la più bella suggestivo dalla forma anulare, con i vicoli che<br />
terremoto del 1703 i morti siano stati 2.800 -. Il d'Abruzzo, iniziata nel 1287 per volere del frate salgono a spirale verso la Torre me<strong>di</strong>cea. Ora al<br />
centro storico sorge su un altipiano ed è Piero da Morrone, futuro papa Celestino V° posto della torre c'è una struttura <strong>di</strong> tubi metallici.<br />
attraversato dalla principale arteria citta<strong>di</strong>na, (proprio quello “che fece il gran rifiuto”, citato da La magistratura ha <strong>di</strong>sposto il sequestro delle<br />
corso Vittorio Emanuele, un tempo tra<strong>di</strong>zionale Dante), dove siamo entrati, sono crollate la cupola incastellature <strong>di</strong> sostegno degli e<strong>di</strong>fici per<br />
luogo d'incontro della città. Quello che ora resta e le due grosse colonne che la sorreggevano. eccesso <strong>di</strong> ridondanza.<br />
degli eleganti portici e dei palazzi è ingabbiato in Nella frazione <strong>di</strong> Tempera, Giustino, consigliere Ho riportato solo alcune “immagini” del tanto che<br />
una selva <strong>di</strong> tubi, puntellato o trattenuto da fasce. <strong>CAI</strong>, ci ha fatto vedere quello che resta della sua abbiamo visto. Mi è parso che passata la fase<br />
Attraverso spiragli in quelle che erano porte, casa, crollata assieme alla chiesa: una dell'emergenza tutto si sia fermato, non si sono<br />
vetrine, finestre <strong>di</strong> locali a<strong>di</strong>biti ad attività montagna <strong>di</strong> macerie. visti lavori <strong>di</strong> ricostruzione.<br />
ESCURSIONISMO<br />
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ESCURSIONISMO<br />
12<br />
La tristezza sorta in noi dai racconti e dalla vista<br />
delle conseguenze del terremoto del 6 aprile<br />
2009 è stata mitigata dalla piacevolezza delle<br />
escursioni che abbiamo fatto.<br />
Il Gruppo del Gran Sasso è orientato da nord a<br />
sud, come la maggior parte dei gruppi<br />
appenninici, e misura circa 50 km. Quando nel<br />
1573 vi giunse l'ingegnere militare bolognese<br />
Francesco De Marchi per compiere la prima<br />
ascensione del Corno Grande, rimase colpito<br />
dalla <strong>di</strong>stesa <strong>di</strong> Campo Imperatore, il piccolo<br />
Tibet. Una prateria lunga 25 km, larga 12,<br />
sospesa a 1500 – 1800 m. s.l.m., circondata da<br />
una corona <strong>di</strong> monti. Un paesaggio essenziale,<br />
“minimalista”, eppure affascinante.<br />
Nella prima escursione, accompagnati da<br />
Bruno, a Campo Imperatore abbiamo seguito il<br />
“Sentiero dei Tre Laghetti” che tocca anche i<br />
resti della Grancia dell'Abbazia Cistercense <strong>di</strong><br />
Santo Spirito, costruita tra il 1222 e il 1303.<br />
Grande la varietà della flora; vicino agli specchi<br />
d'acqua si incontrano mucche e cavalli. In<br />
questa grande prateria un solitario cercatore <strong>di</strong><br />
funghi ha riconosciuto in Egilberto il suo<br />
compagno <strong>di</strong> scuola che non vedeva da<br />
quaranta anni. Stupendo!<br />
Dopo il pranzo al rifugio Racollo, dal piazzale<br />
dell'Albergo dove venne tenuto prigioniero dal<br />
28 agosto al 12 settembre 1943 il Duce prima <strong>di</strong><br />
essere liberato dai paracadutisti tedeschi <strong>di</strong><br />
Otto Skorzeny, siamo saliti sulla cresta della<br />
Portella al piccolo rifugio Duca degli Abruzzi (m<br />
2388 s.l.m.), gestito da una gentile signora<br />
romana. Una giornata <strong>di</strong> sole, tersa; ampio il<br />
panorama dalla cresta.<br />
Più impegnativa la salita al Monte Brancastello<br />
(m 2385) per il Vado <strong>di</strong> Corno e la cresta Ovest.<br />
Guidati da Giustino e Mario, abbiamo percorso i<br />
4 km della cresta che si snoda in bilico tra due<br />
versanti profondamente <strong>di</strong>versi: immenso,<br />
chiaro e solcato da bianchi fiumi <strong>di</strong> ghiaia, il<br />
versante verso l'altopiano <strong>di</strong> Campo<br />
Imperatore; ripi<strong>di</strong>ssimo e tormentato da<br />
profon<strong>di</strong> fossi il versante teramano. E come<br />
fondale “il Paretone” del Corno Grande. Dalla<br />
cima del Brancastello si vedeva in lontananza il<br />
mare Adriatico. Sole, ma anche vento, <strong>di</strong>cono<br />
sia frequente da queste parti. Un'escursione <strong>di</strong><br />
grande sod<strong>di</strong>sfazione su parte del Sentiero del<br />
Centenario della <strong>Sezione</strong> del Club Alpino <strong>di</strong><br />
L'Aquila, fondata nel 1873. Ora i locali della<br />
sede sono inagibili, crollato l'interno, occorrono<br />
70.000 euro per la ricostruzione. Nel 2009 i Soci<br />
della sezione erano 897, ora 200 sono<br />
irreperibili.<br />
Quando lo scorso anno, dopo il terremoto, ho<br />
programmato il soggiorno in Abruzzo, pensavo<br />
che fosse anche un'opportunità per <strong>di</strong>mostrare<br />
solidarietà agli amici del <strong>CAI</strong> dell'Aquila. Non so<br />
se ci siamo riusciti.<br />
Bruno, Giustino, Mario e Luca che sono stati<br />
tanto tempo con noi, nonostante i loro impegni,<br />
ci hanno dato un esempio <strong>di</strong> grande amicizia.<br />
Gliéne siamo immensamente grati.
GIRO DEL MARGUAREIS 15-18 LUGLIO <strong>2010</strong><br />
(<strong>di</strong> Anna Stefanini) cercare <strong>di</strong> asciugare i panni: chi, come Gisella, si dopo la prima mezz'ora il cielo si copre e non<br />
porta <strong>di</strong>etro il filo e la sera stende tra un letto e l'altro, dovremo sopportare il caldo dei giorni precedenti.<br />
Era un paio d'anni che adocchiavo con desiderio e chi, come la sottoscritta, gira con i calzini appesi Ancora un paesaggio incantato e una stupenda<br />
timore il programma delle alte vie sul vademecum. allo zaino, ecc. Al Garelli hanno avuto una brillante fioritura, deci<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> fermarci per godere più a<br />
Quest'estate, complici le date che si incastravano idea: c'è un locale ricoperto unicamente da pannelli lungo possibile dell'incanto del posto, nessuno ha<br />
bene con i miei impegni lavorativi e la relativa in vetro stile serra che, oltre a contenere le scale fretta <strong>di</strong> ripartire ma ci pensano i tuoni sempre più<br />
semplicità del percorso proposto, mi sono decisa a antincen<strong>di</strong>o, funge da essiccatore, infatti, vicini a farci rimettere gli zaini in spalla. Ultimo<br />
partecipare. Alberto e Antonio hanno organizzato l'indomani tutti i capi stesi sono perfettamente pezzo della valle, in fondo si vede il colle dei Signori<br />
l'uscita in modo veramente scrupoloso, curando asciutti. e il rifugio, una costruzione nuova con il tetto in<br />
tutti i dettagli, tenendo unito il gruppo e prendendo La cena è semplice e buona, chiacchierando butto legno dalla forma arcuata. Ma cosa sono tutte<br />
le giuste decisioni quando davanti a qualche lì un provocatorio “Inizio a essere troppo vecchia quelle figure ferme sul colle? E i rumori che si<br />
imprevisto ognuno avrebbe iniziato a fare <strong>di</strong> testa per questo tipo <strong>di</strong> vacanza, mi ci vorrebbe sentono? Noo, moto e gipponi!!! Scopro così che la<br />
propria scatenando il caos; insomma, si vede che qualcosa <strong>di</strong> più riposante” e vengo giustamente strada militare che passa dal Colle dei Signori e<br />
la macchina organizzativa è ben collaudata. subissata <strong>di</strong> parole. Alberto, che guarda sempre arriva al Col <strong>di</strong> Tenda è percorsa da fuoristrada e<br />
Ognuno ha fatto la propria parte, magari aiutando avanti, inizia a parlare dell'alta via che stanno moto, e tiro degli accidenti all'amministrazione<br />
chi aveva qualche doloretto, con<strong>di</strong>videndo i organizzando per l'anno prossimo, e devo <strong>di</strong>re che francese che lo permette. Figurarsi! è un sabato<br />
materiali che si è portato <strong>di</strong>etro e sollevando il riesce a tentarmi. Il tramonto è bellissimo, una pomeriggio cal<strong>di</strong>ssimo <strong>di</strong> piena estate e in tanti<br />
morale della truppa con brin<strong>di</strong>si e barzellette (basta montagna <strong>di</strong>segna il profilo <strong>di</strong> Hitchcock che hanno pensato <strong>di</strong> farsi questo giro, fino alle 8 è un<br />
che non sia quella del cavallo morto!). Saluto i dorme. continuo passare <strong>di</strong> mezzi, alcuni poi si fermano a<br />
compagni <strong>di</strong> sentiero Alberto, Antonio, Adriana, Giorno 2 dormire al rifugio altri tagliano per i prati e piantano<br />
Sergio, Andrea, Lina, Silvana, Gisella, Giovanni, Iniziamo la mattinata con una bella salita, le le tende per passare la notte. Il temporale passa<br />
Laura e Nicola, e provo a ripercorrere con tutti voi zanzare, però, sono già sveglie anche loro e fanno veloce, fa anche un po' <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ne, quando siamo<br />
quei quattro giorni sul Marguareis, anche se c'è una bella colazione a nostre spese, tant'è che, appena entrati nel rifugio. Questa volta siamo più in<br />
una cosa che non si può capire se non la si è arrivati al Colle <strong>di</strong> Porta Sestrera, Silvana tira fuori stretto che negli altri rifugi, due persone devono<br />
provata: l'allegria e le risate quasi isteriche <strong>di</strong> l'Autan e in quattro e quattr'otto glielo facciamo dormire sui materassi per terra tra un letto e l'altro,<br />
quando ci si ritrova per andare a dormire nelle fuori. Il paesaggio è un incanto <strong>di</strong> fioritura, complice il fatto che è sabato sera e la presenza<br />
camerate dei rifugi. soprattutto in mezzo alle rocce lo spettacolo è della famosa strada. Alberto si inalbera, in fondo lui<br />
Giorno 1 stupefacente. Scen<strong>di</strong>amo al rifugio Mondovì per aveva prenotato un anno prima, ma comunque<br />
Partenza alle 6 da <strong>Mantova</strong>, la giornata si una breve sosta e ripartiamo per una salita più decide <strong>di</strong> non lamentarsi.<br />
preannuncia calda. Sosta in autostrada per la impegnativa. Al passo delle Saline ci conce<strong>di</strong>amo Giorno 4<br />
colazione e seconda sosta all'altezza <strong>di</strong> Mondovì una bella sosta per il pranzo. Un gruppo <strong>di</strong> Per non farsi mancare nulla, levataccia e alle 7:30<br />
verso le 11 per pranzare. All'inizio sono incerta se escursionisti arrivati prima <strong>di</strong> noi si incammina per siamo pronti zaino in spalla, infatti ci aspetta un bel<br />
mangiare o no, è così presto ma poi penso: se non la Cima delle Saline; io sono contenta <strong>di</strong> restare a giro in quota; sul sentiero non c'è ancora nessuno,<br />
mangio adesso, non fanno più mangiare... e opto guardarli dal passo. Iniziamo una lunga <strong>di</strong>scesa ve<strong>di</strong>amo anche quattro camosci che saltellando si<br />
per un bel panino con la frittata. per una valle selvaggia, che a un certo punto si allontanano sulle rocce. Il panorama si allarga, si<br />
La scelta <strong>di</strong> anticipare il pranzo è stata azzeccata, restringe in una gola. Gli spettacoli sono mille: dalle vedono tutte le cime dei <strong>di</strong>ntorni, la pianura <strong>di</strong><br />
perché arriviamo verso l'una al pian delle Gorre, il farfalle azzurre in gruppi numerosi sul sentiero, alle Mondovì, e c'è anche chi riconosce in lontananza<br />
nostro punto <strong>di</strong> partenza, e per l'una e mezza stelle alpine, al camoscio che ci osserva dall'alto. Io la sagoma del Monviso. Ma ormai la mente è<br />
iniziamo a camminare, perché la strada è lunga e e Sergio guar<strong>di</strong>amo con occhi desiderosi il torrente concentrata sulla <strong>di</strong>scesa e sul ritorno a casa. Ero<br />
la giornata calda, si può <strong>di</strong>re afosa. Attraversiamo che forma una bella pozza, il caldo si fa sentire, un po' preoccupata per le mie ginocchia, 1200 mt <strong>di</strong><br />
un bel bosco. Io speravo <strong>di</strong> rinfrescarmi pensiamo a un altro itinerario per l'alta via per <strong>di</strong>scesa non sono uno scherzo, ma il sentiero,<br />
attraversando i vari “gias” riportati nella descrizione l'anno prossimo: Rimini-Cattolica. Arrivati al rifugio evidentemente sistemato per scopi militari, scende<br />
del percorso, ma Silvana, tutta contenta <strong>di</strong> trovarsi Ciarlo Bossi (che al momento è chiuso) inizia una in modo molto dolce e graduale solo che... non<br />
nella sua terra d'origine, ci spiega che i gias in lunga traversata a mezza costa su un cal<strong>di</strong>ssimo finisce più! Alberto ci sprona ad allungare il passo e<br />
piemontese sono gli alpeggi, e che si chiamano versante esposto a sud, con tanto <strong>di</strong> ginestre e a non perdere tempo, perché ci aspettano per il<br />
mosche <strong>di</strong> gias quelle noiosissime mosche che lavanda: qui è veramente dura. Ci si mette anche il pranzo al rifugio <strong>di</strong> Pian delle Gorre e la strada fino<br />
vivono vicino al bestiame. Parlando <strong>di</strong> mosche cita ponte tibetano che è franato a causa <strong>di</strong> una caduta a <strong>Mantova</strong> è lunga. Finalmente il rumore dell'acqua<br />
una parola chiave <strong>di</strong> questa alta via: mosche, massi, aggirandolo per<strong>di</strong>amo il sentiero e ci tocca si fa più forte e arriviamo alla cascata del “Sàut”, ora<br />
tafani, zanzare e compagnia bella saranno una fare una <strong>di</strong>scesa a rotta <strong>di</strong> collo per recuperarlo. c'è <strong>di</strong>versa gente, è una bellissima domenica<br />
costante. Alla fine <strong>di</strong>etro una curva spunta il rifugio Mongioie, estiva e una larga strada sterrata ci riporta alla<br />
Finalmente facciamo sosta al Gias della Madonna ed è una vera gioia per l'accoglienza dei gestori civiltà, dove veniamo osservati con curiosità da chi<br />
e qualcuno inizia a vederla sul serio la Madonna! (chiedere della mitica Giovanna ai componenti non è abituato a girare per le terre alte e con<br />
Lo zaino mi pesa, è la mia prima alta via e non maschili del gruppo!), per come è tenuto bene, le complicità da chi invece con<strong>di</strong>vide la nostra<br />
avevo mai avuto bisogno <strong>di</strong> portare con me così docce calde e il coniglio alla ligure della cena. Mi passione, mentre ci immergiamo nella fontana.<br />
tante cose. Attraversiamo altri “gias”, per<strong>di</strong>amo sento così <strong>di</strong>sidratata che non me la sento <strong>di</strong> bere Ancora cambiarsi, asciugarsi, sistemare gli zaini,<br />
anche il sentiero che non è in<strong>di</strong>cato chiaramente e neanche un grappino. un pranzo veloce e via che si parte.<br />
giungiamo al pezzo finale della tappa, un bello Giorno 3<br />
strappo con il rifugio lì in vista sopra <strong>di</strong> noi e gli Ripercorriamo all'in<strong>di</strong>etro il percorso a mezza<br />
insetti che danno il tormento. Mi guardo intorno e costa del giorno prima, con un'altra temperatura e<br />
vedo una bella collezione <strong>di</strong> facce stravolte, il caldo più riposati riusciamo a godercelo meglio,<br />
mette in <strong>di</strong>fficoltà anche i più allenati. Il rifugio arrivando ai piccoli abitati <strong>di</strong> Carnino inferiore e<br />
Garelli è una bella costruzione recente (il gestore ci superiore. La tentazione è quella <strong>di</strong> fermarci e farci<br />
spiegherà che, ricostruito dopo un incen<strong>di</strong>o, è stato invitare a pranzo dalla signora che sta impastando<br />
inaugurato nel '91), con il tetto spiovente in parte davanti a casa sua... Facciamo invece un semplice<br />
costituito da una vetrata. Scoprirò così un nuovo pranzo al sacco e attacchiamo la salita della valle<br />
aspetto delle gite <strong>di</strong> più giorni, l'ingegnarsi per che ci porterà al rifugio Don Barbera. Per fortuna<br />
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ESCURSIONISMO<br />
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24 E 25 LUGLIO <strong>2010</strong>: TRAVERSATA DALLA VAL D'AYAS ALLA<br />
VALTOURNENCHE TRA MONTE ROSA E CERVINO<br />
(<strong>di</strong> Lucia, <strong>Sezione</strong> <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> Reggio Emilia) Marta, 7 anni, è stata bravissima, incoraggiata curate, la posizione è splen<strong>di</strong>da con il Cervino<br />
continuamente dalla sua mamma. Di recente che veglia <strong>di</strong> fronte a noi, le mucche pascolano<br />
Per ora ultima tra le iniziative che scaturiscono costruzione e in posizione splen<strong>di</strong>da, il rifugio è nelle vallate in questo paesaggio incantato.<br />
dal fecondo gemellaggio “a vele spiegate e spazioso, con gran<strong>di</strong> finestre panoramiche e Alcuni <strong>di</strong> noi rischiano <strong>di</strong> essere travolti da un<br />
bottiglie stappate”, come ha detto qualcuno, tra le luminose, stanze accoglienti e fornito <strong>di</strong> docce; ci cavallo sfuggito all'attenzione dei suoi padroni<br />
sezioni <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong> e Reggio Emilia, questa sistemiamo con piena sod<strong>di</strong>sfazione. che poi riescono a recuperarlo.<br />
bellissima due giorni prende il via per noi reggiani Chiacchierando e giocando a carte atten<strong>di</strong>amo Alle 11,30 imbocchiamo il sentiero Grande<br />
alle 5,30, partiamo puntuali e carichi <strong>di</strong> gli altri, i quali rientrano compiaciuti Balconata in <strong>di</strong>rezione Chamois, lasciandoci alle<br />
entusiasmo. Alle 6,30 arriviamo a <strong>Mantova</strong> dall'escursione al Monte Croce e alle 19,30 viene spalle il Cervino e Chenil, ora il sentiero si snoda<br />
trovandoci <strong>di</strong> fronte la meravigliosa visione della servita l'ottima cena. nel bosco salendo <strong>di</strong> 200 m. <strong>di</strong> quota per 45<br />
città e <strong>di</strong> Castel S. Giorgio, lambiti e <strong>di</strong>fesi dai Domenica 25 ci alziamo alle 6,30 dopo una notte minuti <strong>di</strong> cammino, scendendo per altri 45 minuti<br />
laghi. Gli amici <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong>, guidati da Alberto, ci tranquilla, la giornata è fresca e serena, la circa raggiungiamo prima il Lago <strong>di</strong> Lod (m. 2018)<br />
attendono, dopo i saluti ripartiamo tutti insieme: vegetazione è orlata <strong>di</strong> brina e il panorama è e poi la frazione <strong>di</strong> Corgnolaz nel comprensorio <strong>di</strong><br />
siamo 46 in tutto. splen<strong>di</strong>do: niente <strong>di</strong> meglio per iniziare la nostra Chamois (m. 1800), che visitiamo; alle 14<br />
Presa l'A21 a Cremona, proseguiamo fino giornata! Ci prepariamo, i più volonterosi sono pren<strong>di</strong>amo la funivia che collega con Buisson,<br />
all'uscita <strong>di</strong> Verres dell'A5, imbocchiamo la Val già <strong>di</strong> ritorno dall'escursione mattutina al Monte dove ci attende il pullman.<br />
d'Ayas e percorriamo la lunga strada tortuosa e Croce per vedere l'alba, facciamo colazione e, Una volta cambiati e percorsi alcuni chilometri in<br />
stretta con qualche <strong>di</strong>fficoltà fino a Frachey, dove dopo avere fatto la foto <strong>di</strong> gruppo, partiamo alle pullman, ci fermiamo in uno spiazzo adeguato<br />
il pullman non può proseguire. Ci prepariamo e 7,30, oggi il gruppo rimarrà compatto. L'Alta Via in<strong>di</strong>viduato dal nostro autista Pasquale, dove in<br />
partiamo, sono le 12,20 e la giornata è ra<strong>di</strong>osa, n° 1 sale dolcemente per la prima ora <strong>di</strong> cammino pochi minuti si materializzano tavoli imban<strong>di</strong>ti <strong>di</strong><br />
percorriamo 1 Km <strong>di</strong> asfalto fino a St. Jacques, seguendo il fianco della montagna fino al Col de cibi appetitosi e ottimi vini offerti dai nostri amici<br />
piccolo e delizioso paesino, dove imbocchiamo Nana (m. 2773). Dietro <strong>di</strong> noi ve<strong>di</strong>amo il Rifugio mantovani, tutti ci serviamo abbondantemente e<br />
l'Alta Via n° 1. Il gruppo si scinde subito, con Gran Tournalin e il massiccio del Monte Rosa con resi allegri da tutto ciò ci imbarchiamo sul<br />
l'autorizzazione <strong>di</strong> Alberto e Sergio: i più veloci e i suoi ghiacciai. Alcuni stambecchi e camosci si pullman, sono le 16 circa.<br />
allenati, tra i quali i giovani Giacomo e Riccardo, allontanano dal sentiero senza troppa fretta, Il viaggio <strong>di</strong> ritorno si svolge senza inconvenienti,<br />
si avviano per avere poi il tempo <strong>di</strong> effettuare permettendoci <strong>di</strong> ammirarne la bellezza. alle 21,15 arriviamo a <strong>Mantova</strong>, salutiamo i nostri<br />
un'ulteriore escursione al Monte Croce, con i suoi Scen<strong>di</strong>amo un poco e percorriamo il sentiero in cari amici e li ringraziamo per l'organizzazione <strong>di</strong><br />
bellissimi panorami su Cervino e Monte Rosa. Il costa fino al Col des Fontaines (m. 2696) dove questa splen<strong>di</strong>da uscita, avendo già in mente le<br />
resto dei partecipanti procede con più calma lungo sento gli amici davanti a me che non riescono a mete per le prossime uscite insieme.<br />
il sentiero boscoso, raggiungiamo l'alpeggio trattenere esclamazioni <strong>di</strong> gioia: è comparso il Dopo un'ora giungiamo a Reggio e il viaggio<br />
Croues, dove sostiamo brevemente, poi il bosco si Cervino, gigante <strong>di</strong> pietra stagliato sullo sfondo <strong>di</strong> termina anche per noi.<br />
fa via via più rado, arriviamo all'alpeggio Nanaz (m. un cielo blu perfettamente sereno. La Un grazie particolare all'organizzazione vivace,<br />
2194) coi suoi bellissimi pascoli, dove ve<strong>di</strong>amo un Valtournenche si apre sotto i nostri occhi, è uno attenta, scrupolosa e competente <strong>di</strong> Alberto; alla<br />
tenero agnellino, continuiamo a salire, spettacolo meraviglioso che ci go<strong>di</strong>amo un poco pazienza <strong>di</strong> Sergio che in questa iniziativa ha<br />
attraversiamo un ruscello su un piccolo ponte e ci prima <strong>di</strong> iniziare la <strong>di</strong>scesa, accompagnati dalle anche svolto il ruolo <strong>di</strong> “scopa”; a Rino, Elio e<br />
conce<strong>di</strong>amo un'altra sosta. marmotte che ve<strong>di</strong>amo nei prati attorno. Al<strong>di</strong>no che hanno svolto silenziosamente il loro<br />
Ripren<strong>di</strong>amo il cammino, il sentiero si fa più Facciamo una sosta ulteriore, ripreso il cammino, ruolo <strong>di</strong> co-coor<strong>di</strong>natori.<br />
ripido, il gruppo si sgrana un poco, fino a quando superiamo l'alpeggio Campsec (m. 2331) e Arrivederci, a presto cari amici!<br />
con gioia avvistiamo il tetto che compare poco giungiamo alle 10,50 al pittoresco paesino <strong>di</strong><br />
sopra <strong>di</strong> noi; è il Rifugio Gran Tournalin (m. 2534), Chenil (m. 2105) che visitiamo e dove ci<br />
dove giungiamo alle ore 16,30 circa. La piccola ristoriamo. Le abitazioni sono accoglienti e
A SPASSO CON I GIGANTI DELLA VAL D'AOSTA<br />
(<strong>di</strong> Angelica D.) una sensazione <strong>di</strong> pace e <strong>di</strong> serenità come St. composto da camminatori animati da “sacro<br />
Jacques, Cheneil o Chamois e facendo tappa ad furore” per la montagna mai stanchi <strong>di</strong> esplorare<br />
Ho visto per la prima volta la Valle d'Aosta circa due un rifugio che è a 2534 m.<strong>di</strong> altezza: il Gran pur dopo la faticosa ascensione al rifugio ma anche<br />
anni fa quando con Paolo abbiamo trascorso una Tournalin? E' bello alzarsi presto in alta montagna, da una bambina <strong>di</strong> sette anni appena compiuti con<br />
settimana a Courmayer. Sino ad allora avevo fatto essere già in cammino alle 7,30, i colori sono più la sua mamma che, nonostante la sua età ha<br />
molte escursioni ma per lo più nelle Dolomiti e in vivi che mai e magari hai anche la fortuna <strong>di</strong> saputo dare a tutti lezione <strong>di</strong> forza <strong>di</strong> volontà e<br />
Appennino, mete classiche per chi parte da scorgere su uno sperone <strong>di</strong> roccia due caprioli che, determinazione e che si è tanto <strong>di</strong>vertita con noi.<br />
<strong>Mantova</strong>, ma credetemi, lo spettacolo che mi silenziosi, ti scrutano mentre avanzi nella lunga fila Scriverò <strong>di</strong> un sodalizio tra sezioni quella del <strong>CAI</strong> <strong>di</strong><br />
hanno offerto i ghiacciai del Monte Bianco, il picco degli escursionisti dal passo costante. Il massiccio <strong>Mantova</strong> e del <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> Reggio Emilia che alla fine del<br />
ar<strong>di</strong>to del Dente del Gigante e le escursioni in Val del Monte Rosa sai che è alle tue spalle fino a percorso hanno festeggiato insieme la bella<br />
Veny e in Val Ferrè mi hanno irrime<strong>di</strong>abilmente quando svalichi, cominci la lunga <strong>di</strong>scesa e ti trovi esperienza con<strong>di</strong>visa e che hanno brindato in<br />
sedotta. Perché? Non sono in grado <strong>di</strong> fornire una davanti il Cervino che, come un “gigante buono”, ti amicizia. Scriverò del <strong>CAI</strong> e dello “spirito” <strong>di</strong> chi si è<br />
risposta, ma la sensazione <strong>di</strong> immensità, <strong>di</strong> accompagna fino a Cheneil dove le guide sapienti fatto promotore e organizzatore <strong>di</strong> questa bella<br />
solitu<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong> ritorno alle origini trasmessomi dalle del gruppo hanno programmato una sosta iniziativa: <strong>di</strong> Alberto e <strong>di</strong> Elio. Tutti abbiamo avuto<br />
montagne della Val d'Aosta è davvero irresistibile. meritata. Nella piccola frazione <strong>di</strong> Cheneil, poche modo <strong>di</strong> apprezzarli per l'organizzazione<br />
24-25 luglio <strong>2010</strong>, il <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong> in baite <strong>di</strong> pietre e legno, situata in una bella conca tra scrupolosa e attenta alle esigenze <strong>di</strong> tutti; non<br />
collaborazione con la sezione <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> Reggio Emilia le montagne, ti sembra che il tempo si sia fermato, credo sia sfuggito ad alcuno <strong>di</strong> notare in loro<br />
propone: “Val d'Aosta – Traversata dalla Val d'Ayas sei in un angolo <strong>di</strong> para<strong>di</strong>so. Il posto è quell'umiltà innata della gente <strong>di</strong> montagna che ha<br />
alla Valtounanche tra Monte Rosa e Cervino”. assolutamente grazioso e ha qualcosa <strong>di</strong> speciale voluto e saputo coinvolgere il gruppo in una<br />
L'itinerario è allettante, una proposta da favola con nella sua armonia e semplicità. Si tratta ora <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione che non si è limitata a un'impresa<br />
panorami gran<strong>di</strong>osi … la bellezza qui in questo proseguire per il sentiero denominato “ Grande esclusivamente fisica ma che ha voluto far gustare<br />
mondo e finalmente la promessa dell'aria Balconata” verso il circondario <strong>di</strong> Chamois, la passione per la Montagna, trasmettendo le<br />
frizzantina degli oltre 2000 metri. E con me altre raggiungibile solo a pie<strong>di</strong> o in funivia. Fine del giro. emozioni, i sentimenti e i valori che essa tramanda<br />
quarantacinque persone devono averla pensata Di seguitò scriverò qualche considerazione su chi attraverso l'escursionismo.<br />
proprio allo stesso modo. è stato protagonista, insieme agli spettacolari Va bene. Continuiamo così e non <strong>di</strong>mentichiamo,<br />
La Val d'Ayas e la Valtournanche sono in realtà due panorami della Val d'Aosta, <strong>di</strong> questa due giorni in quando camminiamo per sentieri che “Quand la<br />
valli confinanti ma vuoi mettere arrivarci passando montagna. Scriverò <strong>di</strong> un gruppo numeroso ed fa<strong>di</strong>ga la supera al gust, a lè ora ad lasar lì.…"<br />
per tanti piccoli agglomerati <strong>di</strong> case che infondono eterogeneo che è rimasto, però, sempre unito,<br />
PERDERSI IN MONTAGNA ... E SUBITO RITROVARSI GRAZIE AL <strong>CAI</strong><br />
(dal blog <strong>di</strong> Luca Maistrello)<br />
Non è in realtà proprio questione <strong>di</strong> perdersi, o <strong>di</strong><br />
ritrovarsi, questa volta ...<br />
... piuttosto c'entra con il fatto che, perio<strong>di</strong>camente, ti<br />
ren<strong>di</strong> conto, se solo guar<strong>di</strong> in<strong>di</strong>etro alle cose che hai fatto,<br />
che con il senno <strong>di</strong> poi potevi tranquillamente farle<br />
meglio, godertele magari un po' <strong>di</strong> più, ottenere qualche<br />
sod<strong>di</strong>sfazione maggiore.<br />
Senza patemi o ansie inutili, che quel che è fatto è fatto,<br />
però magari a quel punto l'idea <strong>di</strong> fermarsi un attimo, fare<br />
un piccolo sforzo extra per migliorare, con l'aiuto <strong>di</strong> chi<br />
più esperto <strong>di</strong> te, e poi ripartire con più slancio e<br />
consapevolezza, e rinnovato entusiasmo, ecco, mi pare<br />
proprio una splen<strong>di</strong>da idea.<br />
È con questo spirito, dopo essermi ultimamente un<br />
pochino "perso" nei meandri dei mille sentieri e <strong>di</strong>fficoltà<br />
tecniche e fisiche che affollavano la mia mente<br />
nell'affrontare la montagna, che ho frequentato in questi<br />
ultimi mesi il corso <strong>di</strong> escursionismo avanzato<br />
organizzato dalla sede <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong> del <strong>CAI</strong>.<br />
La speranza, bella evidente, era quella <strong>di</strong> chiarirmi un po'<br />
le idee, mettere le cose al loro posto, e ritrovarmi <strong>di</strong> lì a<br />
poco sui sentieri e sulle cime che più amo, senza però<br />
più alcun pensiero.<br />
Si inizia quin<strong>di</strong> con le presentazioni generali e un po'<br />
delle in<strong>di</strong>spensabili risposte alle domande che assillano<br />
l'uomo da una vita: chi siamo? cosa facciamo? da dove<br />
veniamo? dove an<strong>di</strong>amo?<br />
Ebbene, qui al <strong>CAI</strong> le risposte le hanno!<br />
Non affrettatevi ora a correre in tutte le se<strong>di</strong> <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> Italia<br />
per ricevere la miracolosa unzione, si parla della sola<br />
storia del <strong>CAI</strong>.<br />
Il presidente, il buon Lino, vi introdurrà semplicemente<br />
alle origini dell'escursionismo, alle motivazioni e alla<br />
filosofia, invariata, dell'associazione che compie ormai<br />
quasi 150 anni, per terminare parlando brevemente<br />
dell'attualità e delle <strong>di</strong>rezioni future. davvero troppe cose: l'appoggio del piede? è davvero<br />
Detto questo, poi, può sembrare scontato parlare delle importante come lo si fa. I no<strong>di</strong>? Quali? No<strong>di</strong> fissi,<br />
basi dell'escursionismo, dalla preparazione dello zaino scorrevoli o freni moltiplicatori? E quando si usano? E<br />
all'abbigliamento, ma fidatevi, non lo è, giacché è l'imbracatura? Qui se sbagli qualcosa e ca<strong>di</strong> sono guai<br />
davvero spaventoso capire, dalle parole dell'istruttore, seri, ma seri seri seri ... e via <strong>di</strong> questo passo.<br />
che certe consolidate abitu<strong>di</strong>ni che ti hanno condotto per Dalle prime prove <strong>di</strong> Arco, a effettuare il passaggio<br />
anni su e giù sprovvedutamente per valli e creste, sono imbragati tra ... due piante nel mezzo <strong>di</strong> un prato (ma c'è<br />
in realtà alquanto pericolose, se non si sono considerate pure l'occasione <strong>di</strong> guardare dall'alto gli splen<strong>di</strong><strong>di</strong><br />
tutte le con<strong>di</strong>zioni attorno a sè. panorami dell'alto Garda) si passa alle prime reali<br />
Arriva quin<strong>di</strong> il momento della topografia e <strong>di</strong>fficoltà in quel della val Sabbia, dove comunque la<br />
dell'orientamento, e poi della geologia, e qui la mia prima piccola caduta sarebbe nient'altro che ... rinfrescante!<br />
assenza (giustificata! ero a 230 km <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza lassù sui Passiamo quin<strong>di</strong> all'ambiente innevato, <strong>di</strong> cui con<strong>di</strong>vido<br />
ghiacci della val Passiria!), ma cerco subito <strong>di</strong> recuperare la preparazione teorica ma, ahimè, non quella pratica<br />
durante la prima lezione pratica, laddove, tra le rocce causa malattia (sempre vicino alle feste!).<br />
della Lessinia, riusciamo a in<strong>di</strong>viduare <strong>di</strong>stintamente ere Cionon<strong>di</strong>meno mi raccontano <strong>di</strong> neve, ciaspole, corde,<br />
geologiche, processi erosivi, morenici, storici, chimici ma anche tanta nebbia, che seppur per noi mantovani<br />
persino (!) mentre nel frattempo cerchiamo <strong>di</strong> venire non è una novità, qualche ulteriore <strong>di</strong>fficoltà lassù in<br />
fuori, bussola alla mano, dalla gola dell'A<strong>di</strong>ge in cui ci mezzo a boschi, frane e rocce la potrebbe pure creare,<br />
hanno buttato, <strong>di</strong>sseminando la strada <strong>di</strong> insi<strong>di</strong>e e eppure riescono perfino a tornare a casa sani e salvi! (qui<br />
ingannevoli in<strong>di</strong>cazioni, ma grazie! l'impresa comincia ad assumere toni mitici ...)<br />
Ci ritroviamo però poi pure, piccolo dettaglio, circondati Da ultimo, quando ormai ci riteniamo pronti per qualsiasi<br />
da uno scenario naturale da far impalli<strong>di</strong>re ... avventura, è davvero rilassante e gratificante fermarci<br />
Si parla poi <strong>di</strong> primo soccorso, dove la cosa in assoluto un attimo a osservare, e ad apprendere grazie alla<br />
più importante, ormai è la quarta volta che me lo sento gentile esperta, come in realtà i territori che noi<br />
<strong>di</strong>re (sarà pur vero!) è sapere cosa NON dobbiamo fare esploriamo siano sempre stati abitati da specie ben più<br />
in caso <strong>di</strong> emergenza, piuttosto che imparare tecniche <strong>di</strong> adattate <strong>di</strong> noi a quegli ambienti, specie che lasciano<br />
salvataggio che, se non ben rodate e praticate tracce, in continuo movimento, cacciate, quasi<br />
assiduamente, non possono che essere applicate sterminate e poi reintrodotte, e che ora ancora quasi<br />
erroneamente in quei frenetici momenti, con grave quasi, per chi ha la forza e la volontà <strong>di</strong> alzarsi all'alba<br />
ulteriore danno all'infortunato, in primis, se non anche a (riba<strong>di</strong>sco la mia <strong>di</strong>sponibilità!) si lasciano anche<br />
chi gli sta attorno. osservare...<br />
La tranquilla gita sopra al lago Iseo è poi (per chi più Dopo tutto questo, allora, non resta che perfezionare le<br />
allenato <strong>di</strong> me) un semplice intercalare, dobbiamo nostre acquisite abilità, mettendole alla prova sul Baldo<br />
iniziare ad affrontare le prime vere <strong>di</strong>fficoltà, la<br />
progressione in sicurezza su itinerari EE, e sulle vie<br />
(ferrata Gerardo Sega) prima del meritato riposo finale.<br />
ferrate.<br />
Qui <strong>di</strong> solito ci si rende conto che si danno per scontate<br />
http://www.lucamaistrello.it/Ilblog/tabid/36/EntryID/604/Default.aspx<br />
ESCURSIONISMO<br />
15
ESCURSIONISMO<br />
16<br />
SELLARONDA… SU DUE RUOTE<br />
(<strong>di</strong> Lara Massalongo) mi stessi guardando dall'esterno e non mi riconoscessi: semplice, solo 5 km e poco più <strong>di</strong> 300 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello.<br />
non ero io quella là, con la paura folle <strong>di</strong> non farcela, Mah… forse le energie iniziavano a scemare, ma è stata<br />
Mattina del 27 giugno <strong>2010</strong>. Siamo ad Alba <strong>di</strong> Canazei e perché – ne ero certa – tutti quelli attorno a me erano “veri non così semplice come previsto: quando finalmente<br />
ci svegliamo <strong>di</strong> buon'ora. L'aria è frizzante e il cielo terso: ciclisti”, <strong>di</strong> quelli che fanno almeno qualche migliaia <strong>di</strong> l'abbiamo raggiunto eravamo meno felici e sorridenti dei<br />
che meraviglia, non c'è una nuvola in cielo! Ci affacciamo chilometri all'anno con la propria dueruote. Io invece? Se due precedenti passi. Il timore che si stava<br />
dalla nostra stanza sulla strada sottostante, e stanno già penso al contachilometri della mia MTB, che in due concretizzando era <strong>di</strong> non riuscire a superare il quarto<br />
passando uno, due… sono già decine <strong>di</strong> ciclisti. Noi hanni ha superato il glorioso traguardo dei 2000 …! La passo: il mitico Pordoi (circa 800 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello).<br />
proseguiamo con calma: sistemiamo le nostre cose e paura mi assale, anche perché da quando ci “alleniamo” Per questo all'unanimità è stata votata una sosta<br />
scen<strong>di</strong>amo a fare una bella colazione. Con Sara e Denis, abbiamo fatto un paio <strong>di</strong> salite in montagna: appunto, ristoratrice ad Arabba: un'oretta all'ombra, con<strong>di</strong>ta da<br />
e con il resto del gruppo, iniziamo a scambiarci le prime solo un paio! Ma ancora più improvvisamente le paure si bibite gasate e zuccherine.<br />
impressioni: avete visto in quanti sono già partiti? Avete <strong>di</strong>ssolvono, perché colgo l'energia che c'è nell'aria: Le successive due ore mi hanno completamente<br />
dormito? Prendete su l'antivento? E lo zainetto? E le questa è una festa, non una competizione, e ognuno <strong>di</strong> impegnata nella salita a quel passo che continui a<br />
barrette? Quante borracce? Comunque proseguiamo noi farà quello che si sentirà, e sarà comunque una vedere e che non raggiungi mai, tornante dopo tornante.<br />
con la giusta calma, e alle 8,30 siamo tutti pronti nel grande conquista. La solita filosofia del “passo dopo passo” però ha avuto la<br />
parcheggio, bici pronte, borracce fatte, caschetti in testa E partiamo davvero! meglio. Sempre circondati da cicloamatori che, come<br />
e foto <strong>di</strong> gruppo obbligatoria. E partiamo! Il primo tratto è I primi metri sono durissimi, perché l'emozione è così me, ormai stavano davvero facendo fatica, con i quali ci<br />
in <strong>di</strong>scesa (accidenti, al ritorno sarà l'ennesima salita!). In grande che mi blocca gambe e fiato (Se ci penso mi si faceva coraggio a vicenda, ce l'abbiamo fatta: anche il<br />
pochi minuti siamo a Canazei, e ci fermiamo a un viene ancora la pelle d'oca). Il mio personale obiettivo è quarto Passo, il Pordoi, era stato conquistato.<br />
ingorgo ciclistico. Infatti, come noi, stanno arrivando in quello <strong>di</strong> raggiungere passo Sella: se arriverò “cotta” <strong>di</strong> Una gioia indescrivibile, come quella che si prova solo su<br />
bici da ogni dove, e la strada per salire a passo Sella è certo non scenderò dall'altra parte per dover risalire. La qualche vetta, con<strong>di</strong>ta dall'atmosfera <strong>di</strong> festa e dallo<br />
solo una. salita a passo Sella, da Canazei, è lunga 13 km per un scenario incre<strong>di</strong>bilmente mozzafiato, che per tutto il<br />
È solo a questo punto che me ne rendo conto. Stiamo <strong>di</strong>slivello <strong>di</strong> circa 800 m; regolarizzato il fiato, trovo il mio giorno è mutato ad ogni curva, è la sensazione anche <strong>di</strong><br />
partecipando davvero al SELLARONDA BIKE DAY passo e procedo. D'altra parte l'andar per monti insegna quest'ultima “conquista”.<br />
<strong>2010</strong>, un'iniziativa che ha raggiunto quest'anno la quinta proprio che una cima la si raggiunge senza fare le corse, La cosa più incre<strong>di</strong>bile, dopo quella che può essere vista<br />
e<strong>di</strong>zione, che, per una giornata intera, chiude al traffico contando solo sulle proprie forze, che dunque vanno una “faticaccia”, è che, in realtà, è stata una esperienza<br />
automobilistico le strade <strong>di</strong> accesso ai quattro passi dosate. Tutto sommato quasi non ci si accorge della talmente bella, emozionante e gratificante che, una volta<br />
dolomitici attorno al gruppo del Sella, strade che saranno salita: il panorama che si apre metro dopo metro è tornati al punto <strong>di</strong> partenza ci siamo guardati in faccia<br />
percorse solo da biciclette: da corsa, mountain bike, sempre più spettacolare, la gente attorno molto <strong>di</strong>cendo: “L'ANNO PROSSIMO SI TORNA!”.<br />
tandem, bici con carrellini al seguito, e chi più ne ha più “colorita”, c'è chi va più forte, e c'è chi va più piano, e Un grazie particolare ai miei compagni d'avventura<br />
ne metta. persone <strong>di</strong> tutte le età, bimbi compresi. E pensiero dopo Roberto, Sara e Denis, e alla <strong>Sezione</strong> <strong>CAI</strong>-<strong>Mantova</strong> che<br />
Quando, un paio <strong>di</strong> mesi prima, dopo un giretto in bici pensiero, pedalata dopo pedalata arrivo a Passo Sella. mi ha lasciato sul notiziario lo spazio per poter descrivere<br />
sulle nostre colline con Sara e Denis, attorno a qualche Non ci credo, ma è vero! Ci congratuliamo, facciamo questa esperienza.<br />
bibita fresca abbiamo iniziato a fantasticare sulla qualche foto, beviamo sorsi abbondanti dalle borracce,<br />
possibilità <strong>di</strong> darci un passo dolomitico come obiettivo e, con un'energia che non avrei immaginato <strong>di</strong> avere, io<br />
dei nostri allenamenti (se così possiamo chiamarli), <strong>di</strong>co “IO CONTINUO”, consapevole che scesa da<br />
credo che in realtà non ci credesse nessuno <strong>di</strong> noi questo passo, avrei dovuto affrontare altre tre salite.<br />
quattro. Col passare dei giorni l'idea ha preso forma, e si Roberto e Denis mi guardano increduli, e, credo,<br />
è concretizzata nella possibilità <strong>di</strong> partecipare alla felicemente stupiti, ed esclamano “OK, ALLORA<br />
manifestazione del Sellaronda. ANDIAMO!”.<br />
Infatti il Sellaronda non è solo il famosissimo giro sciistico La <strong>di</strong>scesa è fantastica, dapprima un po' timida, poi si<br />
dei quattro passi dolomitici intorno al massiccio del Sella, prende confidenza e si vola.<br />
ritenuto fra i più belli e spettacolari del mondo, ma può Si risale verso passo Gardena, con oltre 300 ulteriori<br />
essere svolto in ogni periodo dell'anno e con ogni mezzo metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello da superare. Ma si fa! Altra pausa, altre<br />
<strong>di</strong> strasporto, compresa la bici. foto, altri complimenti tra <strong>di</strong> noi. Guardandoci attorno ci<br />
Ed eccoci a domenica 27 giugno. ren<strong>di</strong>amo conto che la giornata è la più bella che ci<br />
Già, come <strong>di</strong>cevo ci siamo trovati catapultati in una realtà potesse capitare: sole, cielo blu, temperatura ottimale.<br />
fatta <strong>di</strong> oltre 20.000 persone in sella alla bici, circondati Siamo nel cuore delle dolomiti, forse in uno dei più bei<br />
da persone e da bici: niente macchine, pullman o moto: angoli delle Alpi, con tutta questa gente che con<strong>di</strong>vide<br />
solo bici. Ricordo ancora le emozioni <strong>di</strong> quel momento in con noi una duplice passione: montagna e bici.<br />
cui ci siamo trovati fermi a guardare la prima salita, già La <strong>di</strong>scesa da passo Gardena verso Corvara è<br />
piena zeppa <strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> persone. Un brivido mi ha lunghissima e ripi<strong>di</strong>ssima… e bellissima.<br />
percorso la schiena. L'emozione fortissima. Come fosse A Corvara sentiamo qualcuno che afferma che<br />
il mio primo giorno <strong>di</strong> scuola. D'improvviso era come se l'imminente salita a passo Campolongo è la più
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CONSIGLI DI EMILIO COMICI AL GIOVANE ALPINISTA<br />
(<strong>di</strong> Ledo Stefanini) solitaria la via Comici-Dimai sulla Nord della che l'alpinista ha nei propri mezzi e dalla sua<br />
Grande <strong>di</strong> Lavaredo. In Lui, come in altri esperienza. Quando il piede che poggia<br />
Emilio Comici, forse il maggior rocciatore gran<strong>di</strong> (Maestri, ad esempio) convivevano sull'esile scaglia comincia a tremare è segno<br />
italiano, aveva in animo <strong>di</strong> pubblicare (siamo un'audacia sovrumana e una grande che è necessario prendere una decisione. In<br />
n e g l i a n n i ' 3 0 ) u n “ M a n u a l e prudenza; la consapevolezza che quando tempi brevi.<br />
dell'arrampicatore” che invece non vide mai sei in parete, chi guida il gioco è Lei. La cosa<br />
la luce, per la morte dell'autore, più pericolosa è sottovalutarLa, per bonaria<br />
sopravvenuta nel '40 per un banale incidente che appaia.<br />
9) In un passaggio che per te è molto <strong>di</strong>fficile,<br />
non salire mai a caso sperando <strong>di</strong> trovare un<br />
appiglio, non proseguire mai quando hai le<br />
in una palestra <strong>di</strong> roccia a Selva <strong>di</strong> Val 3) Fa sempre la sicurezza con la corda alla mani gelate o rattrappite per la stanchezza,<br />
Gardena. Di questo “Manuale” si sono spalla e, possibilmente, attraverso uno non arrischiarti mai se non hai almeno un<br />
trovate solo alcune bozze manoscritte che, spuntone <strong>di</strong> roccia o un chiodo. chiodo sicuro al massimo quattro metri sotto<br />
tuttavia, rivestono ancora interesse per gli Una raccomandazione <strong>di</strong>ventata inutile - anzi <strong>di</strong> te.<br />
storici e per gli alpinisti. Da queste bozze da rigettare - a causa dell'evoluzione dei Un comandamento con<strong>di</strong>visibile in teoria, ma<br />
ricaviamo i “Dieci comandamenti <strong>di</strong> croda” materiali e delle tecniche. Prati e Bianchi, i non sempre nella realtà dell'arrampicata. È<br />
che Comici proponeva ai “giovani primi a precipitare dalla Preuss al Campanil necessario tener conto del fatto che<br />
arrampicatori”, riservandoci qualche breve Basso, facevano assicurazione a spalla. l'alpinista me<strong>di</strong>o oggi <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> informazioni<br />
commento <strong>di</strong> carattere tecnico e storico. 4) Osserva sempre con massima attenzione che non erano accessibili agli alpinisti degli<br />
tutti i movimenti del capocordata.<br />
anni '30. Oggi conosciamo il grado <strong>di</strong><br />
Un consiglio che conserva interamente la <strong>di</strong>fficoltà del singolo tiro <strong>di</strong> corda e spesso<br />
sua vali<strong>di</strong>tà. La cordata costituisce un sappiamo in anticipo che la soluzione per<br />
tutt'uno, in cui il secondo partecipa ai rischi superare un certo passo risiede in una buona<br />
del primo <strong>di</strong> cordata e fa quanto è in suo maniglia magari invisibile dal basso: ve<strong>di</strong> la<br />
potere per limitare le conseguenze <strong>di</strong> un “Fessura Wilkler”.<br />
possibile volo. Che, tra l'altro, potrebbe Interessante la valutazione del rischio che<br />
comportare gravi conseguenze per il Comici fornisce: un volo <strong>di</strong> otto metri su una<br />
secondo stesso. corda <strong>di</strong> canapa legata intorno al torace, su<br />
5) Quando avanza il secondo <strong>di</strong> cordata, se un singolo chiodo, per il campione triestino<br />
tu fai sicurezza non sporgerti mai per parlare sarebbe un evento accettabile.<br />
o per vederlo. 10) Ubbi<strong>di</strong>sci sempre a quella “ voce<br />
È un comandamento che ha ragion d'essere interiore” che ti <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> non attaccare quel<br />
solo nel caso <strong>di</strong> assicurazione a spalla, oggi, dato giorno la parete.<br />
come si <strong>di</strong>ceva, totalmente abbandonata, se Un comandamento che conserva intatta la<br />
non su terreni particolarmente facili. sua vali<strong>di</strong>tà. Tra le “abilità” necessarie per<br />
6) Non muovere sassi. Ricordati che uno dei inoltrarsi su una parete – e che non si<br />
maggiori pericoli dell'alpinismo in genere possono imparare ai corsi <strong>di</strong> roccia – vi è la<br />
sono i sassi fatti cadere dal compagno che capacità <strong>di</strong> ascoltare questa voce, che<br />
avanza.<br />
scaturisce dalla valutazione complessiva<br />
La raccomandazione ha conservato tutta la delle con<strong>di</strong>zioni ambientali (<strong>di</strong>fficoltà della<br />
Emilio Comici ripreso da Severino Casara sulla vetta del “Salame”<br />
del Sassolungo, dopo la storica salita della Nord, il 29 agosto ‘40.<br />
sua vali<strong>di</strong>tà. Solo che, oggi, non si riferisce<br />
solo al primo <strong>di</strong> cordata, quanto piuttosto alle<br />
numerose cordate che si riuniscono sulle vie<br />
via, qualità della roccia, con<strong>di</strong>zioni del tempo)<br />
e <strong>di</strong> quelle interiori (risorse energetiche<br />
fisiche e psicologiche, allenamento allo<br />
IL DECALOGO DEL ROCCIATORE più famose. Il pericolo è ancora più alto sulle sforzo e alla verticalità, capacità <strong>di</strong><br />
ferrate che attirano legioni <strong>di</strong> alpinisti che non “interpretare” quella roccia).<br />
1) Non affrontare mai la montagna con hanno idee chiare sulla montagna.<br />
leggerezza: cioè senza una buona 7) Non essere mai inquieto e non imprecare Chi si occupa <strong>di</strong> storia della scienza sa che,<br />
preparazione tecnica, fisica e morale.<br />
mai contro il compagno.<br />
per capire come le conoscenze si evolvono,<br />
È noto che la preparazione fisica si riflette su Personalmente, sono dell'opinione che le è bene non dare troppo cre<strong>di</strong>to a come gli<br />
quella psicologica, in una sorta <strong>di</strong> feed-back <strong>di</strong>vergenze <strong>di</strong> vedute, esplicitate durante la scienziati descrivono il percorso che li ha<br />
positivo: la stanchezza fisica induce scalata, fanno parte della normale <strong>di</strong>alettica e condotti a concepire un'idea nuova o a fare<br />
insicurezza psicologica e questa, a sua volta, siano manifestazioni, anche se ru<strong>di</strong>, <strong>di</strong> una scoperta sperimentale. Nell'attività <strong>di</strong><br />
richiama un maggior consumo <strong>di</strong> energie. Le amicizia. Tra i miei ricor<strong>di</strong> più belli ho alcuni ricerca vi è una componente irrazionale che<br />
risorse psichiche e fisiche sono solo due litigi alpinistici con il mio compagno più caro la rende simile alla creatività poetica o<br />
comparti <strong>di</strong> una stessa riserva a cui l'alpinista (Carlo Carli) sul percorso da scegliere o sul musicale. Così, l'attività alpinistica si sviluppa<br />
può attingere.<br />
riconoscimento <strong>di</strong> una “caratteristica sul sottile crinale che separa la prudenza dal<br />
2) Ricordati che in montagna si cela sempre nicchia”. rischio. Ciò che fa grande anche un piccolo<br />
l'insi<strong>di</strong>a: perciò assicurarsi sempre 8) Quando ti trovi in <strong>di</strong>fficoltà, mantieniti alpinista è la capacità <strong>di</strong> valutare<br />
vicendevolmente, anche nei passaggi calmo e non aggrapparti <strong>di</strong>speratamente alla l'accettabilità dell'uno rispetto all'altra. E su<br />
apparentemente facili.<br />
roccia.<br />
questo non vi sono regole.<br />
È curiosa e interessante questa in<strong>di</strong>cazione Come si fa a non sottoscrivere questo<br />
<strong>di</strong> un alpinista che, nel '37, percorse in consiglio? Certo, tutto <strong>di</strong>pende dalla fiducia<br />
L. S.<br />
ALPINISMO<br />
19
ALPINISMO<br />
ALPINISMO - IL GRAN PILASTRO DI LANGES<br />
(<strong>di</strong> Fabrizio Pelino & Isacco Sanguanini) scarpette che ci sembrano sempre più strette, le quel punto è verticale, posso intravedere il punto<br />
<strong>di</strong>fficoltà calano e siamo alla fine del ventiduesimo in cui finisce ma non vedo la torre successiva, ho<br />
Gli zaini sono pronti, carichi all'inverosimile, c'è tiro, mancano circa 200 metri <strong>di</strong> roccette alla cima pochi riferimenti. Faccio ancora un passo e<br />
tutto quello che serve per affrontare tre giorni <strong>di</strong> che,<br />
ostinata e crudele, rimane ancora ben magicamente appare l'anello gigante da cui<br />
montagna in piena autonomia. Arrivati al Cant del nascosta<br />
alla vista. Ora, con le scarpe più possiamo calarci sulla forcella sottostante e,<br />
Gal ci prepariamo a salire al rifugio Pra<strong>di</strong>dali comode, proce<strong>di</strong>amo slegati superando i vari sempre magicamente, così come erano arrivate,<br />
prima che faccia notte. La serata è fantastica, le gendarmi che proteggono la sommità e cercano le nubi scompaiono velocemente e torna il<br />
guglie delle Pale <strong>di</strong> San Martino si stagliano <strong>di</strong> ostacolare il nostro cammino. sereno. Tutto ora appare più facile, ve<strong>di</strong>amo la<br />
davanti a noi imponenti, minacciose ma addolcite Finalmente appare il piccolo bivacco della cima, fine delle <strong>di</strong>fficoltà e riappaiono i bolli rossi ad<br />
dal verde intenso dei boschi e dei prati stupen<strong>di</strong>. solitario a 2987 m <strong>di</strong> quota; una grande macchia <strong>di</strong> in<strong>di</strong>carci con sicurezza la via. Ancora legati<br />
Un passo dopo l'altro, lo zaino che ci schiaccia a neve ricopre gran parte del terreno intorno. Sono traversiamo in massima esposizione le ultime<br />
terra e gli spallacci che cominciano ad affondare passate nove ore e mezza dalla nostra partenza e due torri, <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> noi un vuoto enorme, si aprono<br />
nelle spalle sempre più indolenzite, la stanchezza si fa sentire, il sole ci ha scottati e valli selvagge dove rimbomba lo scroscio<br />
raggiungiamo, dopo due ore e tre quarti, il <strong>di</strong>sidratati per bene, mangiamo, beviamo. dell'acqua dei nevai che inonda pareti<br />
laghetto Pra<strong>di</strong>dali e l'omonimo rifugio. L'idea <strong>di</strong> passare la notte sognando borracce inaccessibili, scure e friabili. Il grande sollievo <strong>di</strong><br />
L'atmosfera serale è ovattata, il clima è volanti come gracchi e ruscelli pieni d'acqua che essere quasi fuori dalle <strong>di</strong>fficoltà ci fa <strong>di</strong>menticare<br />
particol armente mite, il posto ci appare ci scorrono accanto ma che non possiamo la stanchezza mentre affrontiamo gli ultimi gra<strong>di</strong>ni<br />
accogliente;<br />
una piccola dolina <strong>di</strong> erbette morbide raggiungere per <strong>di</strong>ssetarci, ci fa trovare le energie <strong>di</strong> roccia e sfasciumi e in breve siamo sulla sella<br />
accoglie docilmente la nostra ten<strong>di</strong>na da bivacco necessarie per affrontare la lunga e impegnativa innevata. Per quattro ore siamo rimasti<br />
e, dopo un piatto <strong>di</strong> minestrone, ci infiliamo nei <strong>di</strong>scesa. imprigionati tra quelle guglie rocciose ma ora<br />
sacchi e riposiamo bene fino al suono della Così, dopo un primo tratto facile <strong>di</strong> sentiero e possiamo scivolare a valle sui nevai e le ghiaie<br />
sveglia che, alle quattro in punto, ci riporta sulla roccette cominciamo a scendere arrampicando, che ci riportano all'ameno rifugio Pra<strong>di</strong>dali.<br />
terra e ci costringe a partire nel buio della notte. l'esposizione aumenta sempre più fino a Sono da poco passate le ventuno e con un<br />
In breve siamo all'attacco della via, sappiamo che costringerci ad effettuare una prima corda doppia, minestrone fumante, una birra fresca sul tavolo ci<br />
sarà un lungo viaggio su un torrione superbo che siamo alla base della quinta torre, e si! Ci sono sentiamo molto meno stanchi, è solo un'illusione<br />
si staglia a sud-ovest della Pala <strong>di</strong> San Martino; cinque torri che ci separano dal passo! Ricordavo gradevole che si fonde con la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong><br />
nel lontano 1920 Langes con il suo amico Merlet bene che la relazione raccomandava <strong>di</strong> scendere aver con<strong>di</strong>viso una bellissima e faticosa<br />
partì all'avventura su queste rocce tracciando un solo con terreno asciutto e buona visibilità mentre avventura che da tempo sognavamo <strong>di</strong><br />
itinerario ar<strong>di</strong>to che arrivava in cima vincendo un <strong>di</strong>etro <strong>di</strong> noi si fanno sentire tuoni minacciosi e realizzare.<br />
<strong>di</strong>slivello <strong>di</strong> quasi 800m. dalla valle salgono nubi che <strong>di</strong>ventano presto fitta<br />
Alle sei, mentre il sole comincia ad illuminare le nebbia. Dopo pochissimo sta già piovendo. Mi Fabrizio & Isacco, 9-10 Luglio <strong>2010</strong><br />
pareti alle nostre spalle, comincio a filare la corda sento in trappola, da quel punto risalire al bivacco<br />
nel mezzo barcaiolo assicurando il mio è <strong>di</strong>fficile quanto scendere. Deci<strong>di</strong>amo, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> Dettagli della via:<br />
compagno Isacco che affronta il primo della legarci e proseguire in cordata proteggendo i tiri<br />
lunghissima serie <strong>di</strong> tiri che ci attende. La mattina come in salita ma i bolli rossi, che in<strong>di</strong>cano la via, PALA DI SAN MARTINO, m. 2987<br />
è calda la roccia accoglie silenziosa i nostri passi sembrano spariti o sbia<strong>di</strong>ti, ogni traverso Gran Pilastro (Langes – Merlet, 1920)<br />
e offre varie possibilità <strong>di</strong> protezioni naturali. nasconde una sorpresa, bisogna salire e poi Dislivello: 650 m.<br />
Arrampichiamo con calma e senza fretta anche scendere e così via. Avvolti nella nebbia, (sviluppo 700 m. + 150 m. <strong>di</strong> roccette).<br />
se incombe su <strong>di</strong> noi la consapevolezza che la l'atmosfera è spettrale, spaventosa, dobbiamo Difficoltà: D-; IV<br />
giornata sarà lunga, la cima è sempre trovare un anello <strong>di</strong> calata, sappiamo che c'è ma Cartografia: Tabacco, f. 22 (1:25.000), Pale <strong>di</strong><br />
lontanissima. I camini iniziali, con gli zaini in spalla<br />
carichi del necessario per l'eventuale bivacco in<br />
cima, sembravano volerci trattenere all'interno<br />
della roccia e non farci fuggire verso l'alto. Ma<br />
dopo, sulle placche aeree e soleggiate,<br />
rimpiangiamo un po' quei tetri budelli perché ora<br />
la via non è più tanto chiara e ad ogni tiro<br />
l'attenzione è altissima per capire se siamo<br />
sull'itinerario giusto anche se abbiamo la<br />
sensazione che in quel tratto non esista una via<br />
obbligata. A volte la sosta non si trova o non c'è e,<br />
quin<strong>di</strong>, il mio martello, che spesso mi ha<br />
inutilmente infasti<strong>di</strong>to appeso all'imbrago, si<br />
rende utile per allestirne una velocemente, riesco<br />
a piazzare due bei chio<strong>di</strong> su cui far salire il mio<br />
compagno.<br />
La stanchezza comincia a farsi sentire e siamo<br />
solo intorno al se<strong>di</strong>cesimo tiro; mangiamo,<br />
beviamo, ci riposiamo qualche minuto ma poi<br />
ripartiamo, un tiro ancora e poi un altro, siamo al<br />
<strong>di</strong>edro finale a circa 250 metri sotto la cima, ci<br />
rincuoriamo e tiriamo avanti. La via offre ancora<br />
qualche tratto interessante e ripido, un bel <strong>di</strong>edro<br />
in spaccata, traversini esposti e roccia solida,<br />
stupenda.<br />
Quando ormai i pie<strong>di</strong> stanno per scoppiare nelle<br />
dove mai sarà? Insisto, cerco sulla parete che in San Martino<br />
20<br />
Autoscatto lungo la via
RELAZIONE DEL CORSO ROCCIA “DOLOMITI <strong>2010</strong>”<br />
(<strong>di</strong> Davide Martini - I.N.A., Direttore del Corso) che mi saluta dall'alto. Scen<strong>di</strong>amo per le roccette E' stato veramente utile anticipare nella domenica<br />
della normale arrampicando come gatti scaltri, fino precedente le altre lezioni puramente tecniche del<br />
Si è concluso con un'intensa attività d'arrampicata in all'ultimo risalto roccioso dove il camino sulla sinistra Corso, de<strong>di</strong>cando maggiormente il tempo a<br />
ambiente alpino, il Corso <strong>di</strong> Roccia “Dolomiti <strong>2010</strong>”. Al ci permette <strong>di</strong> scendere ancora in libera fino alla base. <strong>di</strong>sposizione in Dolomiti, alla descrizione degli<br />
Corso hanno partecipato Allievi già ben avviati Qualcuno non ha ascoltato bene il consiglio e itinerari, al materiale tecnico necessario per<br />
all'attività alpinistica e tutti gli Aspiranti Istruttori della prendendo la destra è costretto ad una corda doppia affrontarli, alle soste, alle caratteristiche tipiche delle<br />
nostra Scuola <strong>di</strong> Alpinismo, nonché gli Istruttori <strong>di</strong> 25 metri. Ci sten<strong>di</strong>amo sui prati lontano dal passo, vie in ambiente, alla loro in<strong>di</strong>viduazione non sempre<br />
preposti all'insegnamento. aspettiamo gli altri sotto le rocce della prima Torre, scontata, alla <strong>di</strong>scesa, alle scelte migliori ed<br />
La parte <strong>di</strong>dattica del Corso è iniziata domenica 18 osservando il cielo che si fa minaccioso. Arrivano opportune per percorrere con la maggior sicurezza<br />
luglio nelle vicine falesie veronesi della Torre dei Clau<strong>di</strong>o e Stefano, ci imitano ma cominciano a possibile gli itinerari classici; si è cercato così <strong>di</strong><br />
Ciliegi e <strong>di</strong> Stallavena alla ricerca delle con<strong>di</strong>zioni scendere le prime gocce. Ci portiamo al valico <strong>di</strong> trasmettere alle persone le proprie esperienze<br />
climatiche migliori: qui ci si è de<strong>di</strong>cati esclusivamente malavoglia, poco dopo ci raggiungono anche con le nonché lo stile migliore, sicuro e maggiormente<br />
al ripasso delle tecniche <strong>di</strong> assicurazione, <strong>di</strong> altre cordate; una birra veloce e scen<strong>di</strong>amo a valle. piacevole per vivere serenamente questa passione<br />
ancoraggio alla roccia (protezioni veloci, chiodatura, Cena ancora abbondante e sfida della proprietaria che è l'Alpinismo.<br />
costruzioni <strong>di</strong> soste), <strong>di</strong> calata in corda doppia e alla all'ultimo vassoio: vince lei per due porzioni <strong>di</strong> pasta Breve sosta al Clark, dove ci riuniamo tutti in breve<br />
più semplice delle manovre <strong>di</strong> autosoccorso: il che proprio non trovano posto in nessun stomaco tempo per la foto <strong>di</strong> gruppo. Un Corso <strong>di</strong> Alpinismo su<br />
paranco per il recupero del ferito alla sosta; questa virgiliano. Sabato danno rovesci sparsi: la sveglia è Roccia, questo, che devo <strong>di</strong>re unico e davvero<br />
premessa fortemente istruttiva del Corso, ha ancora in orario vacanziero. Raggiungiamo la falesia impegnativo, ma che credo sia stato utile perché ha<br />
permesso poi <strong>di</strong> svolgere con maggior libertà le <strong>di</strong> Alba <strong>di</strong> Canazei, dove completiamo il previsto dato a ciascuno una misura delle proprie capacità e<br />
attività <strong>di</strong> arrampicata in ambiente. programma <strong>di</strong>dattico <strong>di</strong> manovre <strong>di</strong> autosoccorso: risorse. Una conoscenza questa che è fortemente a<br />
Mercoledì 21 luglio infatti, il gruppo è partito per la Val sono illustrate le tecniche del ricongiungimento della favore della sicurezza. E' nostro compito primario<br />
<strong>di</strong> Fassa con base d'appoggio logistica a Fontanazzo cordata (il “bilancino”) e lo spostamento della sosta (il infatti, saperci sempre valutare razionalmente e con<br />
all'albergo Ciamol; nella stessa giornata è salito al “bilancino alto”). La giornata passa tra meticolose obbiettività, sta soprattutto al nostro miglior buon<br />
Passo Pordoi e dopo una breve scarpinata in salita si verifiche in<strong>di</strong>viduali, sotto lo sguardo curioso dei senso saperci risparmiare qualora qualcosa ci <strong>di</strong>ca<br />
è portato alla base dello strato <strong>di</strong> “Dolomia numerosi passanti, che pongono domande a volte che non è il momento giusto “per andare”, che<br />
Principale”. Le cordate hanno attaccato le vie veramente ri<strong>di</strong>cole: “ma quei rampini (i chio<strong>di</strong> da dobbiamo rinunciare. Le montagne non scappano,<br />
classiche “Gross-Momoli” e il “Camino Pederiva”, fino roccia), ci son sempre ?.... ma come fate a trovarli ? sono sempre là ad aspettarci.<br />
a giungere sulla cima del Pordoi, dove la funivia che Qualche monotiro d'arrampicata sulla violacea roccia Voglio ringraziare tutti i partecipanti al Corso, a partire<br />
sale dal passo scarica e ricarica, purtroppo, valanghe metamorfica conclude questa fredda e ventosa da Chiara Bonizzi che spero abbia fatto “il pieno” <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> turisti. Non è mancato un preoccupante piccolo giornata <strong>di</strong> sole e pioggia intermittenti. Dolomia, Stefano Barbi che potrà vantare il miglior<br />
temporale nelle ore più calde che ha però manifestato La mattina <strong>di</strong> domenica 25 luglio ancora una sveglia battesimo <strong>di</strong> roccia <strong>di</strong> sempre, gli Aspiranti Istruttori<br />
i sui maggiori effetti sulla vicina Marmolada e sul Gran presto: 5:45, obiettivo il Passo Gardena. Qualcuno Marco Franzoni, Loris Zuccoli, Alberto Ziggiotto,<br />
Vernel. La <strong>di</strong>scesa a pie<strong>di</strong> per la forcella Pordoi, andrà su vie lunghe, qualcuno su itinerari più brevi. Ci Davide Anselmi e Stefano Azzali, che speriamo<br />
passando tra due alti muri <strong>di</strong> neve, ci ha riportato sono 4 gra<strong>di</strong> al Passo e tira vento costante. d'aver presto tutti nell'Organico della Scuola, nonché<br />
velocemente e affamati, al passo stradale. La sera la Attacchiamo i ghiaioni del Grande Cir mentre la gli Istruttori che con impegno paziente hanno svolto il<br />
cena è stata particolarmente gioviale, menù <strong>di</strong>screto cordata veloce con aggregato Marco Franzoni si proprio prezioso compito, Clau<strong>di</strong>o Migliorini, Alex<br />
e abbondante, chiacchiere e <strong>di</strong>gestivo al fresco del porta per sentiero verso il Sas Ciampac sulla Luscietti e Alessando Savoia.<br />
profumo dei prati che circondano la piccola frazione bellissima via “Adang”. Attacchiamo in gruppo la via D.M.<br />
fassana. Un borgo che si è rivelato davvero piacevole “Demetz”, ma fa proprio freddo. Le soste sono<br />
e tranquillo, lontano dalla confusione estiva <strong>di</strong> altre scomode, siamo troppo numerosi, dopo qualche<br />
località affollatissime e caotiche della valle. La esitazione e un friend tirato che mi resta in mano<br />
mattina è deciso che ci si alzerà presto, la proprietaria facendomi “atterrare” su Loris, qualcuno rientra al<br />
ci prepara la colazione al sacco già dopo cena. sottostante Rifugio Clark. Proseguo con Davide<br />
Alle 6:45 siamo a Pian de Schiavaneis, dove Anselmi (“Paschi”) e Stefano Azzali “in scarpe da<br />
lasciamo le auto e ci incamminiamo verso la base del trekking” la via. La prima sezione è un po'<br />
Sass Pordoi, verso il basamento <strong>di</strong> “Dolomia impegnativa e su roccia non sempre buona, ci<br />
Cassiana”. Le cordate si <strong>di</strong>vidono ancora per le vie <strong>di</strong>sturba il freddo e qualche pietra <strong>di</strong> troppo che si<br />
classiche “Dibona” e “Fedele”. Grande parete e stacca qua e là; la seconda parte è decisamente<br />
gran<strong>di</strong> vie in una giornata perfetta. La cordata più migliore, dopo un breve traverso, una placca <strong>di</strong> roccia<br />
veloce sulla “Fedele” raggiunge la cengia e attacca grigia e compatta, fortemente lavorata, lascia<br />
anche la parte superiore, lungo i camini alti della via stupefatti e ci esalta <strong>di</strong> nuovo; ecco che ci ritroviamo<br />
“Dibona”: Clau<strong>di</strong>o Migliorini e Stefano Barbi escono salendo in parete a parlare <strong>di</strong> esami universitari, <strong>di</strong><br />
sod<strong>di</strong>sfatti sulla cima raggiunta il giorno precedente e numeri complessi e razionali, nonché del professore<br />
scendono al passo prima <strong>di</strong> tutti. Più lentamente le <strong>di</strong> Analisi Matematica bolognese Enrico Obrecth, un<br />
altre cordate escono a loro volta sulla cengia che mito per molti ingegneri. Siamo ancora spensierati e<br />
contrad<strong>di</strong>stingue la formazione geologica <strong>di</strong> Raibl e allegri, con la giusta motivazione; ma come in un<br />
attraversando campi <strong>di</strong> ghiaia e detriti sbucano alla sogno la placca grigia si esaurisce, apriamo gli occhi<br />
forcella sotto la via <strong>di</strong> Piaz e si riuniscono al passo. E' su una cengia e girato l'angolo ci accoglie la vetta.<br />
ormai sera e la cena è ancora abbondante, ci ritempra<br />
le forze: ma il giorno successivo le con<strong>di</strong>zioni meteo<br />
non sono rassicuranti; si sceglie una sveglia più<br />
turistica e un obbiettivo rapido: le Torri del Sella. La<br />
mattina fresca garantirà stabilità al cielo.<br />
Dopo una colazione tipicamente altoatesina con<br />
dolci, yogurt, marmellate, salumi e formaggi, ci si<br />
porta al trafficatissimo Passo Sella, da dove le<br />
cordate si avvicinano alle “comode” vie dei “Camini”,<br />
“Fiecth” e “Kasnapoff”. Bella roccia, vie pulite e<br />
frequentate, soste comode, se non fosse per il<br />
frastuono dalla strada sarebbe un para<strong>di</strong>so giocoso <strong>di</strong><br />
pietra arrampicabile. Esco per primo e visibilmente<br />
sod<strong>di</strong>sfatto sulla Ia Torre, ma bastano pochi minuti e<br />
la cordata “veloce” è già sulla cima della IIa Torre....<br />
ALPINISMO<br />
21
ALPINISMO<br />
22<br />
LUNETTA: PROCEDONO I LAVORI NELLA NUOVA PALESTRA<br />
Siamo ormai alla fine <strong>di</strong> Agosto realizzazione e da una <strong>di</strong>versa destinazione <strong>di</strong> reperire sponsorizzazioni che potessero<br />
e il nuovo Polo Multisportivo <strong>di</strong> parte dell' importo a progetto. almeno darci l'opportunità <strong>di</strong> (iniziare<br />
Lunetta sta procedendo Nei fatti, la realizzazione <strong>di</strong> una pavimentazione realizzando) realizzare una porzione della<br />
s p e d i t a m e n t e v e r s o l a particolare nella porzione multisportiva parete <strong>di</strong> arrampicata, ma purtroppo, anche a<br />
conclusione dei lavori. (sostanzialmente compatibile con le attività causa della negativa congiuntura economica<br />
Il nuovo complesso costituito da due corpi <strong>di</strong> sopra citate) e l'ampliamento del parterre, per attuale, al momento non sono arrivati i<br />
fabbrica, uno destinato a palestra polivalente ospitare le manifestazioni <strong>di</strong> pattinaggio, hanno contributi sperati.<br />
per gli sport <strong>di</strong> squadra come pallavolo, determinato uno storno <strong>di</strong> quella quota che Ora, dopo aver nuovamente sottolineato alla<br />
pallamano, pallacanestro e pattinaggio e l'altro poteva essere destinata dal Comune alla nuova amministrazione comunale la nostra<br />
che dovrebbe ospitare una nuova struttura <strong>di</strong> realizzazione almeno <strong>di</strong> una parte della <strong>di</strong>sponibilità alla gestione della futura parete <strong>di</strong><br />
arrampicata indoor che nelle intenzioni struttura <strong>di</strong> arrampicata. arrampicata, restiamo in attesa <strong>di</strong> nuovi contatti<br />
dell'amministrazione comunale era destinata Da parte nostra siamo riusciti ad avere da con l'Assessorato allo Sport e i funzionari<br />
alla nostra Scuola <strong>di</strong> Alpinismo e Arrampicata alcune <strong>di</strong>tte molto qualificate alcune proposte e incaricati della gestione del “Contratto <strong>di</strong><br />
Libera. progettazioni <strong>di</strong> massima che abbiamo riqualificazione del quartiere <strong>di</strong> Lunetta”<br />
Come detto e come appare dalle foto, i lavori presentato a funzionari e amministratori sperando <strong>di</strong> vedere al fine realizzato il nostro<br />
stanno giungendo al termine per quanto comunali ma, al momento, nulla ci permette <strong>di</strong> sogno: una nuova e più performante parete <strong>di</strong><br />
riguarda l'e<strong>di</strong>ficio ma purtroppo nulla al pensare che il Comune sia in grado <strong>di</strong> realizzare arrampicata per la nostra <strong>Sezione</strong>.<br />
momento ci permette <strong>di</strong> affermare che a breve la parete.<br />
possa essere realizzata una struttura <strong>di</strong> Ben sapendo che la nostra sezione non<br />
arrampicata come il polo multisportivo <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> alcuna capacità economica, in<br />
meriterebbe. quanto “associazione volontaristica senza<br />
Il Vice Direttore della Scuola <strong>di</strong> Alpinismo,<br />
Sono note le <strong>di</strong>fficoltà sopraggiunte in corso<br />
d'opera causate da un aumento dei costi <strong>di</strong><br />
scopo <strong>di</strong> lucro”, ci siamo attivati, presso <strong>di</strong>verse<br />
attività produttive del nostro territorio, per<br />
Scialpinismo e Arrampicata Libera<br />
INAL – IA Paolo Nosari<br />
RELAZIONE DI UN’ARRAMPICATA DOMENICALE<br />
(<strong>di</strong> Stefano Ferrari) (appena ci muoviamo due mucche che sentono Parti tu, parte lui, parte... chi è già pronto: qui si<br />
sbattere il ferro scappano) ed iniziamo a vagare inizia il <strong>di</strong>lemma, le scarpette non entrano, ho<br />
Inizio stagione, partiamo come al solito noi 4 alla ricerca dell'attacco. Dopo lungo peregrinare lasciato il casco in auto, la corda è annodata, chi<br />
compagni <strong>di</strong> merenda e iniziamo subito la troviamo due veri arrampicatori e gli chie<strong>di</strong>amo fa il primo tiro deve fare il quinto che è tosto....<br />
<strong>di</strong>scussione sul primo grande problema che spiegazioni; il loro sguardo ci ferisce più delle infine con coraggioso tocco parte Beppe.<br />
ossessiona tutti i gran<strong>di</strong> alpinisti della parole e pensando <strong>di</strong> avere a che fare con ...... ci Prova la partenza a destra, a sinistra, in centro,<br />
domenica: dove prenderemo il caffè? Qualcuno spiegano che il paese ha due campi sportivi e noi in <strong>di</strong>agonale e, visto che non ci possiamo calare<br />
conosce una nuova barista? Questa decisione chiaramente abbiamo parcheggiato in quello dall'alto, deci<strong>di</strong>amo per la tecnica già collaudata<br />
richiede stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> varie relazioni che dopo lungo sbagliato. Il nostro ego cambia, <strong>di</strong>venta “spinta sul culo”.<br />
<strong>di</strong>battito portano alla decisione finale: un buon piccolissimo, quasi sparisce e ci induce a Non sto a te<strong>di</strong>are ulteriormente con il racconto<br />
panorama aiuta l'inizio giornata. squagliarcela con la coda tra le gambe. dell'arrampicata ma il ricordo che mi sovviene<br />
Belli carichi ci <strong>di</strong>rigiamo, quin<strong>di</strong>, verso Arco e più spesso è il “sorriso Durbans” dei miei<br />
consideriamo le varie vie: punto comune risulta Arriviamo finalmente all'attacco della via e qui compagni <strong>di</strong> cordata che superata la <strong>di</strong>fficoltà mi<br />
subito cercare quella più bella e per farlo inizia il nostro momento catartico: la roccia ci <strong>di</strong>cono PARTI e fai in fretta... che non possiamo<br />
scrutiamo attentamente tutte le relazioni in sembra unta, liscia e senza appigli. fare notte!<br />
nostro possesso. Consci delle nostre abilità<br />
deci<strong>di</strong>amo subito <strong>di</strong> scartare quelle che<br />
propongono:<br />
La cordata “Ferrari - Salar<strong>di</strong>” sulla vetta <strong>di</strong> punta Grohmann.<br />
Meravigliosa placca dai riflessi lunari ...<br />
Lunghi passaggi liberi ed eleganti ...<br />
Sorprendente traverso dalle sinuose<br />
movenze ...<br />
Eleganti passaggi atletici ed esposti ...<br />
Ultimo muro un pò tortuoso ma<br />
in<strong>di</strong>menticabile ...<br />
Grande strapiombo che si passa<br />
coraggiosamente con appiglio alto.<br />
Operazione non facile ma infine riusciamo a<br />
trovare una relazione che non ci propone nulla<br />
<strong>di</strong> particolarmente eroico, stu<strong>di</strong>amo come<br />
arrivare all'attacco sperando che l'arrampicata<br />
parta dal prato a<strong>di</strong>acente al parcheggio.<br />
Seguiamo le in<strong>di</strong>cazioni e parcheggiamo<br />
presso il campo sportivo ma, accidenti, le<br />
insi<strong>di</strong>e e gli equivoci iniziano subito. Ci vestiamo<br />
<strong>di</strong> tutto punto, ci armiamo <strong>di</strong> quanto troviamo
(<strong>di</strong> Alessandro Giorgetta)<br />
MONTAGNA E PITTURA<br />
Al giorno d'oggi può sembrare obsoleto, se non rappresentato attraverso l'inserimento della figura<br />
anacronistico, parlare <strong>di</strong> pittura <strong>di</strong> montagna, quin<strong>di</strong> umana nel paesaggio che <strong>di</strong> volta in volta ha un ruolo<br />
<strong>di</strong> paesaggismo, dal momento che lo scenario storico, religioso, militare o scientifico. Sulle Alpi<br />
internazionale dell'arte “figurativa” è dominato da ve<strong>di</strong>amo all'opera pittori soprattutto svizzeri e<br />
espressioni come “installazioni”, “concept art” e via francesi quali Courbet, Doré, Vallotton. Ma ecco nella<br />
<strong>di</strong>cendo. seconda metà dell'800 il ribaltone. Un gruppo <strong>di</strong><br />
Ho detto obsoleto perché effettivamente nell'arte pittori francesi, per liberarsi dal chiuso degli atelier e<br />
contemporanea non si vede come possa inserirsi dai vincoli dell'accademismo portare cavalletto e<br />
una raffigurazione della natura oggettiva o colori all'aperto, per cogliere le impressioni che la<br />
soggettiva che sia legata ai gran<strong>di</strong> movimenti natura ispira: è la nascita dell'Impressionismo al<br />
culturali, com'è stato in passato. Ma in questo quale neppure la rappresentazione della montagna<br />
articolo vorrei chiarire come proprio attraverso questi sfugge grazie ai famosi pennelli <strong>di</strong> Cézanne, Signac,<br />
movimenti, e le espressioni artistiche connesse, è Giacometti e altri. Intanto si assiste al <strong>di</strong>ffondersi del<br />
venuta formandosi la nostra “immagine” della turismo alpino e soprattutto dell'alpinismo; tra i<br />
montagna. praticanti vi sono anche pittori che portano la<br />
Com'è noto, prima dell'Illuminismo la montagna non tavolozza in alta montagna: da qui ha origine il<br />
faceva parte del bagaglio culturale comune, genere della pittura <strong>di</strong> montagna in senso stretto che<br />
conosciuta com'era per necessità o per obbligo da segue gli stilemi del Verismo. Sono quin<strong>di</strong> i pittoripastori,<br />
cacciatori, pellegrini o militari, categorie che alpinisti come E. T. Compton. Loppé, Gos, Platz e lo<br />
non realizzavano alcun collegamento estetico con stesso Whymper che autonomamente, o per<br />
l'ambiente in cui si trovavano a operare. Ciò avviene illustrare libri e riviste riportano suggestive immagini<br />
solo in seguito all'esigenza illuministica <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are dalle alte quote. Nell'ultimo quarto dell'800 si assiste<br />
oggettivamente la natura, e quin<strong>di</strong> anche quel anche alla <strong>di</strong>ffusione della fotografia, la cui<br />
particolare naturale che è l'ambiente montano. Così, restituzione delle immagini in copia inizia a<br />
al seguito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi e scienziati nell'ultimo quarto del soppiantare in parte la pittura verista, sia per una<br />
'700 (la conquista del Monte Bianco è del 1786), maggior aderenza alla realtà, sia per un più agevole<br />
ve<strong>di</strong>amo operare pittori, <strong>di</strong>segnatori, incisori il cui impiego e<strong>di</strong>toriale. La pittura reagisce, con una<br />
scopo era raffigurare gli aspetti naturalistici della ricerca della luce e del colore ancor più approfon<strong>di</strong>ta<br />
montagna nel modo più oggettivo possibile al e intensa: è il puntinismo e soprattutto il <strong>di</strong>visionismo<br />
servizio della scienza, cionon<strong>di</strong>meno producendo che coglie le impressioni della scomposizione dei<br />
raffigurazioni paesaggistiche <strong>di</strong> grande pregio colori che satura le immagini <strong>di</strong> luce: in Italia il<br />
artistico. Sono soprattutto pittori svizzeri, come i caposcuola è G. Segantini, che va oltre aggiungendo<br />
Linck, Birmann, De Saussure, il geologo secondo a connotati simbolici dando luogo appunto al<br />
salire il Monte Bianco, De La Rive. Ma nell'arte, come simbolismo, e poi Longoni, Morbelli, Fornara e la<br />
nella fisica e nella vita, a ogni azione segue una scuola torinese dell'Accademia Albertina. Ma<br />
reazione <strong>di</strong> segno opposto: così alla pittura l'evoluzione non si ferma, si sente la necessità <strong>di</strong><br />
“topografica” e al classicismo ve<strong>di</strong>amo far seguito esprimere ciò che si prova in conseguenza delle<br />
nella prima metà dell'800 una rappresentazione del vicende storiche che mutano la visione del mondo. È<br />
paesaggio totalmente ispirata alla percezione soprattutto la prima guerra mon<strong>di</strong>ale che cambia<br />
soggettiva, dando forma alle teorie del movimento questa visione. L'Espressionismo nasce così, anche<br />
filosofico e letterario del Romanticismo attraverso un attraverso la rappresentazione delle montagne.<br />
paesaggio montano espressione dei sentimenti che Braque, Kokoschka, Kirchner (questi ultimi due del<br />
esso ispira o che in esso trovano corrispondenza. gruppo <strong>di</strong> “Brucke”), portano i colori violenti e i tratti<br />
Turner e Ruskin in Inghilterra, Friedrich in Germania, decisi atti a esprimere il travaglio interiore <strong>di</strong> una<br />
Calame, Diday, Wolf e Konig della scuola svizzera, generazione sconvolta dalla storia anche nella<br />
danno forma alle teorie <strong>di</strong> Byron e <strong>di</strong> Goethe. Alla raffigurazione della montagna.<br />
pittura del Romanticismo, il cui declino fu dovuto agli Si apre così la porta alla pittura moderna che<br />
eccessi <strong>di</strong> un manierismo sentimentali etico, abbandonando il concetto estetico che ha<br />
ve<strong>di</strong>amo emergere, coerentemente a ciò che con<strong>di</strong>zionato l'arte dalla Grecia classica alle soglie<br />
avviene negli altri generi pittorici, del Realismo che del '900, ha mutato il paesaggio interiore ed esteriore<br />
per alcuni versi si ricollega, soprattutto in Francia, in cui si era andato formando l'immaginario della<br />
sulla scia <strong>di</strong> Lorraine e <strong>di</strong> Poussin al Classicismo, rappresentazione artistica della montagna.<br />
BIBLIOTECA<br />
NUOVI ARRIVI<br />
Vi segnaliamo gli ultimi arrivi nella biblioteca <strong>di</strong><br />
<strong>Sezione</strong>, un vero patrimonio culturale a <strong>di</strong>sposizione<br />
<strong>di</strong> tutti i Soci.<br />
Teresio Valsesia<br />
Tour Monte Rosa - Cervino<br />
Percorsi da 5 a 9 giorni<br />
Paro<strong>di</strong>-Pockaj-Costa<br />
Sentieri delle Alpi Marittime<br />
73 proposte <strong>di</strong> itinerari<br />
Franz Nicolini<br />
Libero <strong>di</strong> concatenare<br />
18 giorni <strong>di</strong> arrampicate seguenti<br />
Leandro Bertuzzi<br />
Kilimanjaro National Park<br />
Diario <strong>di</strong> viaggio dell'ascesa<br />
Baden-Powel<br />
Scautismo per ragazzi<br />
Manuale del metodo scout<br />
Touring Club<br />
Via Francigena<br />
Dal Gran S. Bernardo a Roma<br />
C.A.I. 98° Congresso Nazionale<br />
Predazzo 18-19/10/08<br />
Identità e ruolo del C.A.I. in una società in trasformazione<br />
Gogna - Raggio<br />
Il Meglio degli anni '60<br />
L'Alpinismo della Rivista del <strong>CAI</strong><br />
C.A.I. Alpinismo: 250 anni <strong>di</strong> Storia e <strong>di</strong> Cronache<br />
Volume II° - Dall'Artificiale al terzo millennio<br />
C.A.I. ARTVA: Apparecchi per la Ricerca <strong>di</strong> Travolti in<br />
Valanga - Fondamenti e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> ricerca<br />
C.A.I. Manuale <strong>di</strong> Arrampicata - Vol. I°<br />
Capacità organiche <strong>di</strong> base<br />
C.A.I. Manuale <strong>di</strong> Arrampicata - Vol. II°<br />
Preparazione fisica e psicologica<br />
C.A.I. Me<strong>di</strong>cina e Montagna - Vol. I°<br />
Ambiente montano / Gli adattamenti alla quota / La<br />
montagna come causa <strong>di</strong> malattia (farmaci al seguito)<br />
C.A.I. Me<strong>di</strong>cina e Montagna - Vol. II°<br />
Il malato cronico in alta quota / L'esercizio fisico in<br />
montagna / Siti <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> montagna<br />
La pubblicazione <strong>di</strong> questo elenco ci offre l'occasione<br />
per ricordare che la Biblioteca della Sede <strong>di</strong>spone <strong>di</strong><br />
oltre 700 volumi, che purtroppo solo pochissimi Soci<br />
consultano o prendono a prestito.<br />
Un invito alla lettura che appare in TV afferma che i<br />
LIBRI sono l'ALIMENTO del cervello. Anche quelli<br />
della nostra Biblioteca possono contribuire a non<br />
renderlo anoressico.<br />
Inoltre i Manuali permettono <strong>di</strong> acquisire e<br />
approfon<strong>di</strong>re le nozioni necessarie ad affrontare<br />
consapevolmente le <strong>di</strong>fficoltà che l'ambiente<br />
montano ci presenta.<br />
Vi aspettiamo !<br />
CULTURA<br />
23
CULTURA<br />
24<br />
NECESSITÀ DEI<br />
LIMITI<br />
(<strong>di</strong> O<strong>di</strong>no Marmiroli)<br />
Rare per fortuna sono le <strong>di</strong>sgrazie capitate durante le<br />
escursioni estive, ma con l'inizio della stagione<br />
invernale si ripresenterà purtroppo il problema della<br />
“Montagna Assassina”. I me<strong>di</strong>a si impadroniscono<br />
degli incidenti, specie <strong>di</strong> quelli più spettacolari, e non<br />
risparmiano invettive contro la montagna, come se<br />
questa avesse qualche responsabilità in ciò che<br />
accade e sminuiscono l'imprudenza, la temerarietà<br />
degli uomini che non valutano adeguatamente i rischi<br />
che corrono, per imperizia, impreparazione o per<br />
eccessiva fiducia nei propri mezzi.<br />
Di recente alcune amministrazioni, per evitare il<br />
verificarsi <strong>di</strong> incidenti gravi, hanno creduto opportuno<br />
emanare <strong>di</strong>sposizioni che limitano fortemente la libertà<br />
<strong>di</strong> movimento degli alpinisti. Il <strong>CAI</strong> ha valutato<br />
negativamente questi provve<strong>di</strong>menti e ha fatto<br />
conoscere il proprio <strong>di</strong>ssenso anche sulla stampa<br />
dell'Associazione. Il Presidente Generale Salsa (ora<br />
past-president) e il Presidente della scuola <strong>di</strong><br />
Alpinismo, Sci-alpinismo e Arrampicata libera sono<br />
intervenuti su “Lo Scarpone” e su “La Rivista”.<br />
L'argomento è stato ripreso più volte, anche in un<br />
recente convegno, su cui riferisce “Lo Scarpone” <strong>di</strong><br />
giugno <strong>2010</strong>.<br />
Mi sia consentito esprimere un'opinione <strong>di</strong>scordante.<br />
Col Presidente Salsa, <strong>di</strong> cui ho apprezzato moltissimo<br />
il lavoro svolto nei suoi due mandati, sono sempre<br />
stato d'accordo, ma in questo caso trovo sorprendente<br />
la sostanziale svalutazione che vien fatta della vita<br />
degli uomini che rimangono vittime incolpevoli<br />
dell'imprudenza degli altri. Ci può essere un eccesso<br />
nelle misure degli amministratori me c'è un eccesso<br />
anche nella <strong>di</strong>fesa ad oltranza della libertà <strong>di</strong><br />
movimento sulle cime innevate delle montagne. A mio<br />
parere, questo dovrebbe essere chiaro: ciascuno deve<br />
essere libero <strong>di</strong> rischiare la propria pelle, se crede, ma<br />
in nessun modo può essergli consentito <strong>di</strong> mettere in<br />
pericolo la vita degli altri.<br />
FERRARI MOTORS s.r.l.<br />
CONCESSIONARIA PEUGEOT<br />
LALLA ROMANO UNA SCRITTRICE CHE AMAVA LE MONTAGNE<br />
Ci sono scrittori <strong>di</strong> montagna che ci hanno raccontato suggerito che raccontato. La Romano era anche pittrice. si vede e si vive con una levità <strong>di</strong> sguardo e <strong>di</strong> notazione<br />
delle loro escursioni, <strong>di</strong> imprese alpinistiche, <strong>di</strong> Pittrice prima <strong>di</strong> essere scrittrice. Delle sue opere furono che io definisco: giapponese”. E continua: “È un libro<br />
avventure in paesi lontani (Messner, M. Corona, Rigoni allestite alcune mostre e la Romano scrisse finissimi raro anche per il tema, la montagna, non solo come<br />
Stern). Ci sono scrittori che hanno scritto anche <strong>di</strong> saggi sulla pittura. Ecco un esempio <strong>di</strong> scrittura paesaggio ma soprattutto (per come spiega) il posto<br />
montagna, pur avendo conseguito notorietà con opere “pittorica”: dal racconto “Kurtz” la descrizione <strong>di</strong> un'alba: della montagna nella società italiana”.<br />
<strong>di</strong> carattere ben <strong>di</strong>verso (Buzzati, M. Mila, ecc.).Tra<br />
questi ultimi, fino a poco tempo fa, non sapevo vi fosse<br />
una scrittrice <strong>di</strong> grande valore che ebbe un premio<br />
“Strega” per il romanzo “Le parole tra noi leggere” e che<br />
tra l'altro è l'autrice <strong>di</strong> un racconto perfetto come “Maria”.<br />
Lalla Romano, nata a Demonte nel cuneese,<br />
trascorreva abitualmente il mese <strong>di</strong> luglio in<br />
Valtournanche, esattamente a Pralève-Cheneil sotto la<br />
grande parete del Tournalin. I racconti scritti dagli anni 30<br />
nascono dalle impressioni riportate durante i soggiorni in<br />
quei luoghi. Paesaggi, personaggi, vicende che non<br />
hanno niente <strong>di</strong> romanzesco o <strong>di</strong> sentimentale. Una<br />
realtà osservata con attenzione, con lo sguardo acuto <strong>di</strong><br />
chi sa vedere l'essenziale, che coglie il momento<br />
segreto, nascosto nell'animo delle persone, la magia<br />
che emana dalle cose, siano esse rocce, alberi,<br />
nuvole.Un tramonto rosa <strong>di</strong>etro le cime frastagliate del<br />
Chenu, un cielo azzurro che si confonde con la <strong>di</strong>stesa<br />
del ghiacciaio, il gesto <strong>di</strong> un boscaiolo al lavoro,<br />
l'emozione <strong>di</strong> una escursione alpinistica, uno sguardo<br />
<strong>di</strong>etro il quale si intuisce il dramma <strong>di</strong> una vita. Tutto è<br />
descritto con esattezza, precisione, essenzialità. Più<br />
“Di colpo le pareti, le nevi, il cielo, tutto si sbiancò…<br />
Poi su una punta esilissima della Grande Parete, un<br />
po' uncinata come il dente <strong>di</strong> un'alabarda, una<br />
macchia leggera <strong>di</strong> sangua chiaro, e quasi nello<br />
stesso tempo una uguale nello spigolo rigido,<br />
verticale del Chenu; poi qua e là, e infine laggiù, sui<br />
gran<strong>di</strong> ghiacciai aperti sotto il cielo, il vermiglio si<br />
posa come se tingesse… Le ombre sono <strong>di</strong> un viola<br />
intenso, il rosa <strong>di</strong>venta arancio, i rari squilli <strong>di</strong> luce<br />
ora sono una fanfara.”<br />
Di Lalla Romano scrittrice <strong>di</strong> montagna scrissero con<br />
ammirazione Primo Levi, Pietro Citati, Cesare Segre,<br />
Italo Calvino. Primo Levi scrisse: “Tutti i suoi incontri<br />
umani sono magici. Non c'è mai traccia <strong>di</strong> antipatia o<br />
anche <strong>di</strong> un giu<strong>di</strong>zio, ma una <strong>di</strong>stanza che trasfigura”.<br />
Citati in una lettera alla scrittrice parla <strong>di</strong> “La<br />
villeggiante” come <strong>di</strong> un racconto “delicatissimo e<br />
intensissimo”. “L'autrice - <strong>di</strong>ce - lascia sulla carta tanti<br />
piccolissimi tocchi <strong>di</strong> una sapienza miracolosa”. Italo<br />
Calvino nel 1975 parla <strong>di</strong> quest'opera della Romano<br />
come <strong>di</strong> “un libro raro per il modo in cui registra ciò che<br />
Evidentemente il rapporto tra montagna e società oggi è<br />
ben <strong>di</strong>verso da quello descritto da Lalla Romano e da<br />
come appariva nel 1975, anno della lettera <strong>di</strong> Calvino.<br />
Ma la Romano aveva già colto con chiarezza la<br />
trasformazione che il mondo della montagna stava<br />
subendo, che allora aveva investito il fondo valle e che<br />
poi interessò anche i luoghi più isolati e appartati, spesso<br />
purtroppo intaccandone la bellezza e il magico fascino.<br />
Il libro della Romano fu ristampato con l'aggiunta <strong>di</strong><br />
alcuni racconti nel 2001 da Mondadori negli Oscar col<br />
titolo “La villeggiante e altri racconti” e la scrittrice vi<br />
appose una introduzione, che fu uno dei suoi ultimi<br />
scritti. Non possono non commuovere le sue ultime<br />
parole: “Sono contenta che questo mio libro venga<br />
riproposto, dopo tanti anni dalla sua prima<br />
pubblicazione, proprio ora mentre le forze mi<br />
abbandonano… È venuta a mancare la capacità <strong>di</strong><br />
scrutare - almeno quella fisica - che tanto aveva colpito<br />
il mio amico Calvino. E della montagna non mi resta<br />
che il ricordo, la nostalgia”.<br />
(O<strong>di</strong>no Marmiroli)
IL FASCINO DI SOLDA E DELL'ORTLES<br />
circa due ore, il sentiero numero 1 che dal<br />
paesino (il percorso inizia subito dopo la<br />
funivia) si inoltra attraverso rododendri fino alla<br />
Croda Nera. Da qui si prosegue per la cresta <strong>di</strong><br />
una morena fino al Rifugio Città <strong>di</strong> Milano (2581<br />
metri). Rifugio raggiungibile, per i pigri, anche<br />
con la funivia. Poco prima del rifugio troviamo<br />
lungo il cammino insieme alle pecore gli yak<br />
tibetani <strong>di</strong> Reinhold Messner. Ma la sensazione<br />
più grande è arrivata quando giunti al rifugio si<br />
apre la grande visuale sull'Ortles. Ho atteso un<br />
po' <strong>di</strong> tempo per scattare una foto della vetta<br />
sgombra da nubi. Ritornando in<strong>di</strong>etro ho visto il<br />
percorso Kneipp “Bagno degli Orsi”,<br />
frequentato da quanti vogliono curare la salute<br />
con un bagno in acqua gelida. Innamorato del Messner. Più <strong>di</strong> mille parole Messner ha<br />
posto non mi sono fatto sfuggire a Solda la preferito raccontare le vette attraversate<br />
visita a due musei. Il primo, molto singolare, è il bellissime immagini abbinate a musica.<br />
“Museo per la zona dell'Ortles”, realizzato<br />
grazie al minuzioso lavoro <strong>di</strong> Konrad Knoll, Antonio Cirigliano<br />
coa<strong>di</strong>uvato da molti amici. Tantissimi gli oggetti<br />
che trasportano il visitatore ai tempi della<br />
Solda e l'Ortles. Fantastici entrambi. Solda, nascita del paesino, con tutti i suoi pionieri, le<br />
Sulden in tirolese, è un piccolo borgo situato nel guide alpine, le innumerevoli foto ed i vecchi<br />
Parco dello Stelvio, a 1907 metri d'altezza, in documenti storici.<br />
un'oasi <strong>di</strong> pace. Tre ore circa in auto da Ci sono vecchie uniformi, libri, documenti <strong>di</strong><br />
<strong>Mantova</strong> percorrendo l'A22. Giunti a Bolzano, guerra, armi, nonché pezzi <strong>di</strong> minerali. E a<br />
proseguire per la strada provinciale 38 per proposito <strong>di</strong> guerra il documento da non<br />
Merano fino a Spon<strong>di</strong>nga. Qui si prende la perdere è il filmato in bianco e nero che dura<br />
strada per Gomagoi e poi dopo una irta salita una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> minuti che mostra l'Ortles<br />
ecco giunti a Solda. È una palestra a cielo come una delle vette teatro <strong>di</strong> durissimi scontri<br />
aperto, una delle mete turistiche che ha bellici. Il secondo museo è quello <strong>di</strong> Reinhold<br />
conservato bene la memoria storica e ha Messner, il grande alpinista e citta<strong>di</strong>no onorario<br />
tutelato il paesaggio e le meravigliose pinete, <strong>di</strong> Solda. Il sito museale è in un'area sotterranea<br />
nonostante la costruzione <strong>di</strong> una funivia e <strong>di</strong> ed è stato intitolato “Fine del mondo”, tutto<br />
due seggiovie. A fine luglio sembrava inverno de<strong>di</strong>cato al ghiaccio. Tanti i quadri in<br />
per l'aria fredda. Per fortuna che c'era il sole. Ho esposizione su questo tema. Se venite qui, non<br />
scelto un itinerario, abbastanza facile, che dura fatevi sfuggire il filmato curato <strong>di</strong>rettamente da<br />
CREATA SU<br />
facebook<br />
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“MANTOVANI<br />
SULLE VETTE”<br />
PAGINA DEDICATA<br />
AGLI AMANTI<br />
DELLA MONTAGNA<br />
CON FOTO, VIDEO E<br />
COMMENTI.<br />
Amo la montagna, ma devo trovare del tempo per<br />
de<strong>di</strong>care le mie attenzioni. Come si fa in un<br />
normale rapporto sentimentale. Impegnato negli<br />
stu<strong>di</strong> e nell'insegnamento, ho trovato il modo per<br />
<strong>di</strong>rle che l'amo. Per fortuna oggi siamo circondati<br />
dalla tecnologia. E personalmente ho avuto la<br />
fortuna <strong>di</strong> sviluppare molta curiosità e forse<br />
qualche capacità. E così ho pensato <strong>di</strong> creare una<br />
pagina su Facebook, il social network molto usato<br />
da tante persone, de<strong>di</strong>cato ai mantovani che<br />
amano la montagna dal titolo: “<strong>Mantova</strong>ni sulle<br />
vette”. Con questo strumento si ha la possibilità <strong>di</strong><br />
pubblicare le foto, i filmati, i commenti sulle<br />
avventure e sulle sensazioni vissute sulle alte<br />
vette. È un sito personale, ma aperto a tutti. Tutti<br />
cioè possono pubblicare foto, video, commenti.<br />
Naturalmente cito la sezione del <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong>, le<br />
sue iniziative, in collegamento con il sito ufficiale.<br />
Già da pochi minuti dalla creazione della pagina ho<br />
ricevuto delle adesioni, segnale che in<strong>di</strong>ca che i<br />
mantovani amano tantissimo la montagna. Questa<br />
pagina è tutta de<strong>di</strong>cata a loro e chiaramente a noi<br />
del <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong>. Io ho seminato, atten<strong>di</strong>amo i<br />
raccolti. Intanto vi invito a collaborare attivamente<br />
per far crescere questa iniziativa.<br />
CULTURA<br />
25
CULTURA<br />
26<br />
MUSICA E CANTO POPOLARE. TERZA PARTE<br />
Tra i canti popolari, particolarmente nutrita è la sezione per il pericolo <strong>di</strong> trasmettere malattie, salvo ricorrere<br />
i quelli ispirati alla (o dalla) guerra. Si tratta <strong>di</strong> canti alla bollitura, vietata da Bonifacio VIII nel 1310. Lo Mandè la testa a la mia mama<br />
abbozzati, per lo più, durante le veglie in trincea su scheletro e gli organi “vitali” erano recuperati e messi in Ch'a s'aricorda d' so prim fiöl.<br />
semplici melo<strong>di</strong>e, spesso ricordo <strong>di</strong> altri canti della una cassa, con i “vasi canopi” contenenti il cuore e altri Mandè 'l corìn a Margarita<br />
propria terra e cresciuti, strofa dopo strofa, fino al loro organi.<br />
Ch'a s'aricorda dël so amur”.<br />
completamento col contributo <strong>di</strong> chissà quanti alpini, Da qui la <strong>di</strong>visione del corpo nei quattro pezzi citati dal La Margarita in sü la porta<br />
fanti, artiglieri fino al termine della guerra. Sono canti testo originale, la testa per la madre, il tronco per “La L'è cascà 'n terra <strong>di</strong> dolur<br />
tristi, nostalgici, percorsi tuttavia da un tenue filo <strong>di</strong> Franza” (nome che non in<strong>di</strong>ca la Francia ma il<br />
speranza e soprattutto “contro” la guerra. Saluzzese), il cuore per la fidanzata Margherita, il E la traduzione<br />
Uno dei più noti è senz'altro “Il testamento del bacino al Monferrato, su cui avrebbe dovuto regnare<br />
capitano”. con la sua Margherita.<br />
Il Signor Marchese <strong>di</strong> Saluzzo<br />
La mattina del 26 gennaio 1943 a Nikitowka il capitano Riunendo i feu<strong>di</strong> del Saluzzese e del Monferrato È gravemente ferito che morirà,<br />
cuneese Giuseppe Gran<strong>di</strong> fu gravemente ferito avrebbe, tra l'altro, causato un grande <strong>di</strong>spiacere ai manda a chiamare il Capitano<br />
all'addome durante un combattimento con i russi. Savoia che ambivano ad accrescere i loro manda a chiamare i suoi soldati:<br />
Adagiato su una slitta e attorniato dai pochi alpini posse<strong>di</strong>menti e non gra<strong>di</strong>vano un altro potente vicino.<br />
superstiti della sua compagnia, la 46ª del battaglione Cosa successe non si sa ma è probabile che il “Quando finiranno il turno <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a,<br />
Tirano, il capitano morente chiese ai suoi soldati <strong>di</strong> Marchese fosse stato sepolto nella cripta <strong>di</strong> qualche se andrebbero a fargli visita”.<br />
intonare le strofe del “Testamento”, la versione chiesa della zona e riesumato l'anno dopo, com'era I suoi soldati gli hanno risposto<br />
adattata dagli alpini nella Grande guerra dall'Adamello abitu<strong>di</strong>ne a Napoli. È certo che, nel 1529, i “Franzesi” Che devono passare in rivista.<br />
al monte Nevoso.<br />
Ma per risalire alle origini <strong>di</strong> questo canto dobbiamo<br />
tornare all'anno1528, all'asse<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Napoli, finito con la<br />
vittoria <strong>di</strong> Carlo V e la definitiva <strong>di</strong>sfatta <strong>di</strong> Francesco I° <strong>di</strong><br />
Valois, con conseguente egemonia spagnola su tutta la<br />
deposero la salma nella Basilica dell'Ara Coeli, (dove<br />
ancora si trova) a Roma e poi proseguirono, con i vasi<br />
“canopi” e la testa, ben celati, verso Saluzzo.<br />
Intorno alla metà dell'800 il grande politico e filologo<br />
Costantino Nigra raccolse quattro versioni <strong>di</strong> questa<br />
Quando avranno passato la rivista,<br />
andranno a vedere il signor Capitano.<br />
“Cosa comanda, il signor Marchese,<br />
cosa comanda ai suoi soldati?”<br />
Penisola. In questo contesto avvenne la morte <strong>di</strong> Antonio<br />
(Michelantonio) Del Vasto Marchese <strong>di</strong> Saluzzo e<br />
promesso sposo <strong>di</strong> Margherita Paleologo del<br />
Monferrato.<br />
La peste procurò numerosi morti su entrambi i fronti, e<br />
ballata, ma ne esistevano certamente anche altre nel<br />
cuneese e nel saluzzese.<br />
Ecco la più nota che tuttavia potrebbe risentire <strong>di</strong><br />
qualche “aggiustamento” gra<strong>di</strong>to alla casa regnante.<br />
Come già detto Antonio <strong>di</strong> Saluzzo fu un personaggio<br />
“Vi comando che del mio corpo<br />
quattro parti ne dovete fare.<br />
Una parte mandatela an Franza (Saluzzo)<br />
ed una parte su al Monferrato.<br />
il 15 agosto morì anche il generale Lautrec. Il comando<br />
passò al Marchese <strong>di</strong> Saluzzo, che tolse l'asse<strong>di</strong>o<br />
ritirandosi con le poche truppe efficienti, ma fu bloccato<br />
in Aversa e asse<strong>di</strong>ato dagli spagnoli.<br />
Dopo qualche settimana, il Marchese fu ferito ad una<br />
gamba da una scheggia <strong>di</strong> un muro colpito da una palla<br />
<strong>di</strong> cannone e quin<strong>di</strong> costretto alla resa e fatto<br />
scomodo per i Savoia che avrebbero volentieri<br />
cancellato dalla storia e il gioco sarebbe anche riuscito<br />
se non fosse stato per un canto:<br />
Testamento del Marchese <strong>di</strong> Saluzzo<br />
Sur Capitani <strong>di</strong> Salüsse<br />
Mandate la testa alla mia mamma<br />
perché ricor<strong>di</strong> il suo primogenito.<br />
Mandate il cuore a Margherita<br />
ché si ricor<strong>di</strong> del suo perduto amore”.<br />
La Margherita, sulla porta,<br />
cade a terra, svenuta per il dolore.<br />
prigioniero. ne causarono in breve la morte. Prossimo<br />
alla morte, più per le scarse con<strong>di</strong>zioni igieniche che<br />
per la ferita, volle attorno a sé i suoi soldati ai quali<br />
consegnò le monete d'oro per il loro riscatto. A queste<br />
sue ultime volontà aggiunse la richiesta che il suo<br />
corpo fosse sepolto nella basilica <strong>di</strong> Santa Maria in<br />
Aracoeli a Roma, ma che il suo cuore fosse portato<br />
nella terra dov'era nato, in Piemonte. Nell'attesa del<br />
rimpatrio le sue truppe si accamparono a nord dei<br />
quartieri delle truppe spagnole (i quartieri spagnoli) e<br />
da lì ogni giorno sentivano i canti delle conta<strong>di</strong>ne e<br />
delle lavandaie. La ballata originaria nacque da una <strong>di</strong><br />
queste basi melo<strong>di</strong>che, mo<strong>di</strong>ficandone solo il testo, poi<br />
ampliato nei bivacchi sulla via del ritorno e finito dopo<br />
l'arrivo nel Monferrato.<br />
L'idea <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre il corpo, poi, non è una fantasia <strong>di</strong><br />
L'à tanta mal ch'n'a mürirà,<br />
Manda ciamè sur capitani,<br />
Manda ciamè li so soldà:<br />
“Quand ch'a l'avran muntà la guàr<strong>di</strong>a<br />
O ch'a l'andéisso ün po' a vedè.”<br />
I so soldà j'àn fàit risposta<br />
Ch'a l'àn l'arvista da passè.<br />
Quand ch'a l'avran passà l'arvista,<br />
sur capitani andrio vedè.<br />
“Coza comand-lo, capitani,<br />
Coza comand-lo ai so soldà?”<br />
“V'aricomand la vita mia<br />
Che <strong>di</strong> quat part na débie fa.<br />
Esistono molte altre versioni del canto, così abbiamo<br />
una versione umbra: «Capitano de Fiorenza<br />
s'amalado e sta per morì...», e anche veneta: «Il<br />
Capitano della marina è ammalato che vuol morì...»;<br />
nel Monferrato si ha un «Sur Capitanhe du Milizie...»,<br />
mentre a Pontelagoscuro l'inizio è «Sior Capitani che<br />
beve l'acqua». Roberto Ley<strong>di</strong>, in un suo trattato,<br />
riporta anche una versione raccolta dalle nostre parti<br />
ed è curioso come tutto ciò ci porti inevitabilmente a<br />
<strong>Mantova</strong>.<br />
Nel 1531 Margherita Paleologo, per volere <strong>di</strong> Carlo V,<br />
sposò il Duca Vincenzo Gonzaga, che <strong>di</strong>venne così<br />
anche Marchese del Monferrato, feudo che ai<br />
Gonzaga restò fino al 1713, per finire, finalmente, ai<br />
Savoia.<br />
soldati, ma ha un fondamento storico.<br />
All'epoca era <strong>di</strong>fficile trasportare un cadavere, anche<br />
L'è d'üna part mandè-la an Franza<br />
e d'üna part sül Munferà.<br />
Andrea Carenza<br />
Produzione <strong>di</strong> mostarde<br />
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MARMELLATE<br />
(<strong>di</strong> Lara Massalongo) limone. Trascorsa qualche ora, portate a MARMELLATA DI SOTTOBOSCO<br />
bollore lo zucchero insieme ai lamponi,<br />
Passeggiando recentemente in montagna, sempre mescolando con un cucchiaio <strong>di</strong> INGREDIENTI<br />
mi sono imbattuta in deliziosi frutti che la legno e schiumando. Quando la 300 gr <strong>di</strong> More<br />
natura ci regala: i lamponi, dei quali ho fatto marmellata vi pare piuttosto densa, 200 gr <strong>di</strong> Ribes Rosso<br />
abbondanti scorpacciate… non senza i spegnete il fuoco e trasferitela, ancora 200 gr <strong>di</strong> Lamponi<br />
rimproveri <strong>di</strong> mio marito che voleva togliere calda, entro i vasi <strong>di</strong> vetro, da tappare e 450 gr <strong>di</strong> Zucchero<br />
gli scarponi dopo una giornata <strong>di</strong> cammino! conservare al buio e al fresco. 7 Cucchiai <strong>di</strong> Miele Millefiori<br />
1 Limone (scorza)<br />
MARMELLATA DI MIRTILLI 2 Cucchiai <strong>di</strong> Succo Di Limone<br />
INGREDIENTI Lavare bene la frutta. Sgranare i chicchi <strong>di</strong><br />
2 kg <strong>di</strong> mirtilli <strong>di</strong> bosco ribes e metterli in una casseruola <strong>di</strong><br />
1 kg <strong>di</strong> zucchero alluminio possibilmente antiaderente.<br />
Il succo <strong>di</strong> 1 limone Aggiungere 200 g <strong>di</strong> zucchero e cuocere<br />
per 5 minuti. Poi, passare il tutto al setaccio<br />
Dopo aver lavato i mirtilli in acqua acidulata e conservare il passato <strong>di</strong> ribes a parte. Nel<br />
con succo <strong>di</strong> limone, scolateli, e asciugateli frattempo, mettere le more e i lamponi con il<br />
sopra un telo da cucina. Versarli in un resto dello zucchero, il succo e la buccia del<br />
In questo numero del nostro notiziario tegame, insieme allo zucchero, e irrorararli limone in un'altra casseruola <strong>di</strong> alluminio<br />
p r o p o n g o , q u i n d i , i n a l t e r n a t i v a con il restante succo <strong>di</strong> limone. Trascorse possibilmente antiaderente. Portare a<br />
all'abbuffata itinerante, un saggio utilizzo <strong>di</strong> un paio d'ore, portate a bollore lo zucchero ebollizione e unire il passato <strong>di</strong> ribes.<br />
lamponi, ma non solo …………. per insieme ai mirtilli, sempre mescolando con Cuocere per circa 10 minuti a fuoco<br />
deliziose conserve da goderci tutto un cucchiaio <strong>di</strong> legno e schiumando. moderato finché la marmellata risulta<br />
l'inverno a colazione, o come dessert in Quando la marmellata vi pare piuttosto addensata. Poi, togliere dal fuoco e unire il<br />
gustose crostate… densa, spegnete il fuoco e trasferitela, cucchiaio <strong>di</strong> miele. Mescolare bene.<br />
ancora calda, entro i vasi <strong>di</strong> vetro, da Versare la marmellata in vasi <strong>di</strong> vetro e<br />
tappare e conserve al buio e al fresco. chiuderli ermeticamente. Sterilizzare i vasi<br />
MARMELLATA DI LAMPONI per 15 minuti in una pentola d'acqua<br />
bollente: sobbollirli dolcemente avvolti in<br />
INGREDIENTI un panno. Farli raffreddare nell'acqua <strong>di</strong><br />
2kg <strong>di</strong> lamponi sterilizzazione e poi riporre i vasi ormai<br />
1,2 kg <strong>di</strong> zucchero fred<strong>di</strong> in <strong>di</strong>spensa<br />
Il succo <strong>di</strong> 1 limone<br />
Dopo aver lavato i lamponi in acqua Buon appetito, Lara<br />
acidulata con succo <strong>di</strong> limone, scolateli,<br />
asciugateli sopra un canovaccio, poi<br />
versateli in un tegame, insieme allo<br />
zucchero e irrorateli con il restante succo <strong>di</strong><br />
L’ANGOLO DELLE GOLOSITA’<br />
27
PIERANGELO GENOVESE<br />
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UNA SEZIONE “IN AZIONE” - FOTO RICORDO<br />
29
30<br />
1-5<br />
SET<br />
3-5<br />
SET<br />
8-9<br />
SET<br />
11-12<br />
SET<br />
18<br />
SET<br />
19<br />
SET<br />
23<br />
SET<br />
26<br />
SET<br />
2-3<br />
OTT<br />
7<br />
OTT<br />
9<br />
OTT<br />
10<br />
OTT<br />
17<br />
OTT<br />
21<br />
OTT<br />
24<br />
OTT<br />
7<br />
NOV<br />
CALENDARIO PROSSIME ATTIVITA’ SEZIONALI<br />
Mercoledì 1 - Domenica 5 settembre - Passo Falzarego - Punto Base - Rifugio Scoiattoli<br />
Sentieri e Ferrate <strong>di</strong> Passo Falzarego, delle Cinque Torri, del Nuvolau e delle Tofane.<br />
Alberto Minelli, Cell. 338-7103302 // Elio Mori, Cell. 340-5511570<br />
Venerdì 3 - Domenica 5 settembre - Cima Presanella - Via Normale da Ovest<br />
Escursionismo d’alta quota sulla più alta vetta del Trentino, un plutone <strong>di</strong> tonalite.<br />
Lorenzo Breviglieri, Cell. 348-6943333 // Maurizio Malaghini, Cell. 331-6014339<br />
Mercoledì 8 - Giovedì 9 settembre - Prealpi Venete - Vajont e Foresta del Cansiglio<br />
Percorso del coronamento <strong>di</strong>ga del Vajont ed Escursionismo nell’altipiano carsico.<br />
Luigi Zamboni, Tel. 0376-369053, Cell. 346-9590956<br />
Sabato 11 - Domenica 12 settembre - Val Venosta - Rifugio Sesvenna / Gole dell’Uina<br />
Percorso escursionistico lungo un sentiero scavato in una parete <strong>di</strong> roccia alta 800 m.<br />
Alberto Minelli, Cell. 338-7103302 // Elio Mori, Cell. 340-5511570<br />
Sabato 18 settembre - Passo Sella - Ferrata delle mesules<br />
Escursionistico sulla storica ferrata nel Gruppo del Sella.<br />
Lorenzo Breviglieri, Cell. 348-6943333 // Lara Massalongo, Cell. 347-9487348<br />
Domenica 19 settembre - Valsugana - Val Scura - Escursione tra le ripide pareti dei monti<br />
Pegolara e Calmo, rientro per il sentiero <strong>di</strong> guerra “Kaiserjagerweg”.<br />
Antonio Pala<strong>di</strong>ni, Cell. 333-2425000 // Alessandro Manzoli, Cell. 339-4973512<br />
Giovedì 23 settembre - Il Risorgimento - Da San Martino a Solferino e Castiglione delle Stiviere<br />
Alla scoperta dei luoghi della sanguinosa battaglia del 24 giugno 1859.<br />
Luigi Zamboni, Cell. 346-9590956<br />
Domenica 26 settembre - Gruppo del Carega - Gita per Famiglie<br />
2° appuntamento per far conoscere ai nostri piccoli la montagna e le passioni dei gran<strong>di</strong><br />
Lorenzo Breviglieri, Cell. 348-6943333 // Maurizio Malaghini, Cell. 331-6014339<br />
Sabato 2 - Domenica 3 ottobre - Appennino Tosco Emiliano - Parco delle Foreste Casentinesi<br />
Escursione nell’ area protetta tra borghi, mulattiere e due santuari <strong>di</strong> assoluto fascino.<br />
Alberto Minelli, Cell. 338-7103302 // Lino Di Mauro, Cell. 338-8784427<br />
Giovedì 7 ottobre - Colli Euganei, Parco Regionale - Il sentiero del Monte Venda<br />
Zona <strong>di</strong> grande interesse geomorfologico, caratterizzata da colli <strong>di</strong> origine vulcanica.<br />
Luigi Zamboni, Cell. 346-9590956<br />
Domenica 9 ottobre - Prealpi Bresciane, Val Sabbia - Ferrate del Parco delle Fucine<br />
Accanto al museo <strong>di</strong> rovine <strong>di</strong> calchere e <strong>di</strong> antiche fucine, 12 moderni percorsi attrezzati.<br />
Lorenzo Breviglieri, Cell. 348-6943333 // Maurizio Malaghini,Cell. 331-6014339<br />
Domenica 10 ottobre - Altipiano <strong>di</strong> Asiago - I Musei della Storia all'aperto<br />
Escursione sui Monti Cengio, Zebio, Sclambron e alla roccaforte <strong>di</strong> Crocetta dello Zebio.<br />
Lino Di Mauro, Cell. 338-8784427 // Rino Stocchero, Cell. 348-7769492<br />
Domenica 17 ottobre - MTB - Gran Tour dell'Alta Lessinia<br />
Percorso ad anello <strong>di</strong> 42 Km in Mountain Bike nel Parco Regionale Naturale della Lessinia.<br />
Roberto Piva, Cell. 347-9467934 // Lara Massalongo, Cell. 347-9487348<br />
Giovedì 21 ottobre - Val <strong>di</strong> Non - Parco Torrente Novella, Santuario <strong>di</strong> S. Rome<strong>di</strong>o, Laghetti <strong>di</strong> Coredo<br />
Un itinerario nella forra del Torrente Novella, tra le località Eremo <strong>di</strong> S. Biagio e Molini <strong>di</strong> Cloz.<br />
Luigi Zamboni, Cell. 346-9590956<br />
Domenica 24 ottobre - FESTA SOCIALE - Appennino Modenese “Loc. Gombola”<br />
Giornata Eno-Gastronomica nella Valle <strong>di</strong> Gombola in compagnia degli asinelli.<br />
Lino Di Mauro, Cell. 338-8784427<br />
Domenica 7 novembre - Prealpi Vicentine - Speleologia: “Grotta della Poscola”<br />
Escursione senza particolari <strong>di</strong>fficoltà, in<strong>di</strong>cata a chi desidera avvicinarsi<br />
al mondo delle grotte.<br />
Roberto Sassi, Cell. 320-4378915 // Nicola Carra, Cell. 320-0444944<br />
Attività culturali:<br />
Venerdì 8 Ottobre - Sede <strong>CAI</strong> - ore 21<br />
“I Parchi del Sudafrica”<br />
A cura <strong>di</strong> Tito Righi, Socio viaggiatore<br />
Venerdì 15 Ottobre - Sala Polivalente<br />
“Parco del Mincio”, Porta Giulia, Cittadella, ore 21<br />
Omaggio a Riccardo Cassin. Filmati e conferenza<br />
A cura della Fondazione Riccardo Cassin <strong>di</strong> Lecco<br />
Venerdì 22 Ottobre - Sede <strong>CAI</strong>, alle ore 21<br />
Anna Maria Paraluppi: “Fiori <strong>di</strong> Montagna”<br />
Franca Pincella: “I miei 4000 delle Alpi”<br />
Venerdì 5 Novembre - Sede <strong>CAI</strong>, alle ore 21<br />
Film: “Sulle tracce della salamandra”<br />
Documentario storico antropologico sull'estrazione<br />
dell'amianto in Val Malenco<br />
A cura del Comitato Scientifico Lombardo<br />
Venerdì 12 Novembre - Sede <strong>CAI</strong>, alle ore 21<br />
Concorso fotografico <strong>2010</strong><br />
mostra e <strong>di</strong>chiarazione dei vincitori. A cura <strong>di</strong> G. Tellini<br />
Castagnata. A cura <strong>di</strong> Eros Bettoni<br />
“Una buona occasione per ritrovarsi”<br />
Venerdì 26 Novembre - Sede <strong>CAI</strong>, alle ore 21<br />
L'Orso Marsicano: comportamento e<br />
relazioni con le popolazioni locali<br />
A cura del biologo Federico Caldera<br />
Venerdì 3 Dicembre - Sede <strong>CAI</strong>, alle ore 21<br />
Proiezione filmati<br />
A cura della Commissione Cultura della <strong>Sezione</strong><br />
Venerdì 17 Dicembre - Chiesa del Gradaro,<br />
ore 21<br />
Santa Messa e Concerto <strong>di</strong> Natale<br />
Seguirà un brin<strong>di</strong>si Augurale nell'attiguo Oratorio<br />
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