download gratuito - casa editrice i sognatori
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ogni bruttura girata da un DeCoteau, per fare un nome,<br />
avrebbe comportato uno spreco di carta non indifferente: i<br />
difetti son sempre quelli, storie e attori pure, quindi perché<br />
dilungarsi nello studio della saga di “Stirpe di Sangue”<br />
quando basta il solo “Killer Bash” per rendere bene l’idea?<br />
Stesso discorso per le trashate contemporanee che vedono<br />
due mostri scontrarsi e il “Vs.” nel titolo: c’è bisogno davvero<br />
di elencarle tutte? E gli infimi lavori di case di produzione<br />
vecchie (Empire/Full Moon) e nuove (Nu Image, Asylum)?<br />
Per non parlare delle centinaia di opere indipendenti<br />
girate da videomaker sconosciuti.<br />
Si tratta di norme razionali ma non infallibili, dopotutto<br />
anche in “Illusioni svelate” alcune scelte sono state dettate<br />
dal cuore (non scordatelo). Forse perché l’intero libro risponde<br />
a un sentimento di grande affetto nei riguardi delle<br />
pellicole che ha la presunzione di commentare, finanche con<br />
un pizzico di sarcasmo.<br />
La grande verità è questa: quando si assiste – spesso con<br />
occhi increduli – a un certo genere di film, è naturale lasciarsi<br />
trasportare dall’ilarità. Non è colpa nostra se quell’attore<br />
non sa recitare, se quel ciak è comparso nell’inquadratura o<br />
se il filo che regge quel pipistrello è perfettamente visibile.<br />
Qui entra in scena la seconda, grande verità: le risate scattano<br />
nel momento in cui il regista, lo sceneggiatore o chi per<br />
loro falliscono nel proprio intento. Perché sanno benissimo<br />
che quell’attore non sa recitare, che quel ciak non doveva<br />
comparire nell’inquadratura e che il filo del pipistrello doveva<br />
restare nascosto.<br />
In qualche modo il fan si macchia di questa colpa: godere<br />
del fallimento altrui, che di per sé non è un bell’atteggiamento.<br />
Se il vostro datore di lavoro vi licenziasse in tronco,<br />
dubito che esultereste nel vedere i colleghi ridere a crepapelle.<br />
Forse che il fan medio di questi horror stravaganti sia<br />
un mostro peggiore di quelli esibiti dal regista?<br />
Macchè. Il fan vero, piuttosto che perdere tempo dietro ai<br />
sensi di colpa o smarrirsi in certe elucubrazioni, preferisce<br />
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