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SO BAD IT’S GOOD
di Alex Visani
Non c’è nulla di più divertente di un brutto film horror.
Il buon Tobe Hooper, regista dello stranoto “Non Aprite
Quella Porta”, è l’autore della frase citata in apertura. E credo
che riassuma appieno il senso del libro che vi apprestate
a leggere.
Sviscerare il concetto di “brutto film horror” non è affatto
semplice, o almeno non lo è per come io lo intendo. Meglio
raccontare un episodio che risale alla mia gioventù: avevo
dodici anni e un bel giorno m’imbattei, girovagando in orario
notturno su scalcinate televisioni private, in un film che
sin dal titolo mi lasciò perplesso e incuriosito: “Monster
Dog – Il Signore dei Cani”.
Tengo a precisare che già all’epoca ero un avido appassionato
di film horror, ma fino a quel giorno la mia cultura era
legata principalmente a pellicole tratte dai bestseller di Stephen
King o ai blasonati blockbuster. Fu quindi molto eccitante
affrontare un film come “Monster Dog”, del quale sin
lì avevo ignorato l’esistenza ma il cui rutilante titolo prometteva
orrori e brividi a non finire. Ammetto che la storia
mi lasciò piuttosto confuso, con un cantante rock (Alice
Cooper) alle prese con un maniero spettrale, strani personaggi
di contorno, un cane mostro e un uomo lupo. Non
apprezzai particolarmente il film e – anzi – durante la visione
mi ero ritrovato a ridacchiare nel bel mezzo di scene che
avrebbero voluto essere spaventose. La recitazione degli
attori e gli effetti speciali mi avevano lasciato interdetto, pur
essendo all’epoca solamente un ragazzino.
Però mi ero divertito. E parecchio anche. Non so se per
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