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marco cillis - Gruppo Athesis

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FATTI+PERSONE<br />

108<br />

IL PALAZZO DI ACCRA<br />

PARLA ITALIANO<br />

NEL CENTRO DI ACCRA,<br />

CAPITALE DEL GHANA,<br />

È STATO INAUGURATO<br />

UN «ENTERTAINMENT-BUILDING»<br />

DALL’ACCENTO ITALIANO.<br />

Il Citizen Kofi Entertainment Centre, dal nome<br />

del committente, il finanziere Kofi Amoah, è un<br />

palazzo di cinque piani ideato dall’architetto Carla<br />

Baratelli di Studio Asia, a Concorezzo, che si è ispirata<br />

per il progetto ai quattro elementi.<br />

L’edificio è interamente dedicato allo svago<br />

e al lusso e così la terra si ritrova nel pianoterra<br />

riservato all’accoglienza e allo sport-bar, il fuoco<br />

nell’area dance-hall e lounge, l’aria nel ristorante<br />

e l’acqua nelle residenze in cima al palazzo. Lo<br />

Studio Asia ha anche un altro progetto in costruzione<br />

per il Paese centrafricano: prosegue infatti<br />

la realizzazione, lungo la costa, ad un centinaio di<br />

chilometri da Accra, di un hotel extra-lusso.<br />

«DISEGNO E DESIGN» A ROMA<br />

ANCHE UNA CUCINA ULTRAMODERNA IN MOSTRA NELLA TECA DELL’ARA PACIS<br />

DI ROMA, TRA LE OPERE DI «DISEGNO E DESIGN - BREVETTI E CREATIVITÀ ITALIANI»,<br />

APERTA FINO AL 31 GENNAIO 2010.<br />

La Moka Bialetti, la Vespa, la bottiglietta del Campari Soda e la poltrona Vanity Fair: oggetti d’uso<br />

comune, entrati nella storia del design, sono al centro della mostra che ripercorre, con brevetti, disegni,<br />

filmati e pubblicità, un secolo di innovazione targato made in Italy. Quattro i settori merceologici<br />

dell’esposizione: arredamento, moda, agroalimentare e trasporti.<br />

DAL WWF UN DECALOGO<br />

PER L’ARCHITETTURA SOSTENIBILE<br />

IL PRIMO REQUISITO DI UN EDIFICIO «ECO-<br />

LOGICO»?: CHE SIA «INDISPENSABILE».<br />

Inizia così il decalogo del Wwf per distinguere<br />

l’architettura davvero sostenibile da quella che si<br />

attribuisce il titolo per moda o interessi di mercato,<br />

ma che spesso di verde ha soltanto la facciata. Ma<br />

un edificio ecologico deve essere anche efficiente<br />

dal punto di vista energetico, pensato specificamente<br />

per il luogo in cui sorge, costruito con materiali<br />

appropriati e finalizzato al benessere della<br />

comunità. Non lascia spazio all’approssimazione<br />

il decalogo che il Wwf ha presentato in occasione<br />

della giornata «Costruire per il clima», organizzata<br />

dall’Associazione insieme alle Edizioni Ambiente<br />

con il patrocinio della Provincia di Roma, come<br />

tappa di avvicinamento alla fatidica Conferenza sul<br />

Clima di Copenhagen di dicembre, in cui il mondo<br />

dovrà decidere come affrontare la grande sfida del<br />

cambiamento climatico.<br />

Ecco quindi i dieci requisiti che un edificio davvero<br />

ecologico deve avere:<br />

1) la sua costruzione sia indispensabile; 2)<br />

sia adeguatamente localizzato; 3) sia specifico per<br />

una località; 4) recuperi o riqualifichi l’esistente; 5)<br />

riduca al minimo le dimensioni; 6) usi materiali a<br />

basso impiego di energia, salubri e a basso impatto;<br />

7) riduca il bisogno di energia; 8) dia un ruolo<br />

attivo nella progettazione agli abitanti; 9) esprima<br />

la capacità sociale del costruire; 10) sia finalizzato<br />

al benessere della comunità.<br />

Dalla teoria alla pratica, il convegno ha passato<br />

in rassegna progetti ed elementi di edilizia<br />

sostenibile molto concreti: lo studio di materiali<br />

e tecniche per l’isolamento termico degli edifici<br />

e l’efficienza energetica (architetto Paolo Rava,<br />

Università di Ferrara); un progetto di architettura<br />

«dell’essenziale» in un’area povera dell’Africa, realizzata<br />

con risorse e materiali locali e dalla forte<br />

valenza sociale (architetto Emilio Caravatti); la<br />

realizzazione di un quartiere residenziale a Pieve<br />

di Cento, in provincia di Bologna, basata su una<br />

stretta relazione tra natura e costruito, e un confronto<br />

serrato tra bioclimatica, scelte tecnologiche<br />

e tradizioni locali (architetto Angelo Mingozzi, Università<br />

di Bologna).Fino al 31 ottobre ogni soggetto<br />

può presentare un progetto, che dovrà essere inedito,<br />

realizzato con qualsiasi tecnica ed in qualsiasi<br />

materiale, spedendolo a «Viabizzuno: cos’è per<br />

te la luce?», via Romagnoli 10, 40010 Bentivoglio<br />

(Bologna).<br />

CRISTALLI DA DESIGN<br />

È UNA SERIE DI OGGETTI IN CRISTALLO<br />

QUELLA CHE PROPONE L’AZIENDA GLAS<br />

ITALIA DI MACHERIO: SPECCHI, TAVOLINI<br />

DI VARIE FORME E MISURE, PORTARIVI-<br />

STE, VASI, SEDIE ED ESPOSITORI.<br />

Ad esempio, gli Specchi di Dioniso, del designer<br />

Ettore Sottsass: una collezione di sei<br />

specchi a parete con cornici policrome composte<br />

da elementi in specchio laminato colorato, in<br />

cristallo laminato colorato e in cristallo laccato.<br />

Oppure il tavolo basso Modello XXX della designer<br />

Johanna Grawunder: in cristallo trasparente<br />

di colore rosa, arancio e giallo, ha la base<br />

che è ottenuta incollando sei lastre di cristallo<br />

stratificato 6+6 mm, così come il piano. Sempre<br />

per i tavolini, c’è il modello Don Gerrit del desi-<br />

gner Jean-Marie Massaud, realizzato incollando<br />

tra di loro varie lastre di cristallo trasparente<br />

extralight temperato e un cristallo stratificato<br />

trasparente colorato blu, giallo o rosso. È di<br />

Piero Lissoni, invece, il portariviste Tutti Frutti,<br />

disponibile in cristallo trasparente extralight o<br />

in cristallo laccato in vari colori. La sedia Merci<br />

Bob di Elena Cutolo, infine, è tutta in cristallo<br />

incollato.<br />

Haiku è un paravento composto da quattro<br />

ante in cristallo riflettente fumé, decorato con<br />

immagini di natura. L’autore, Jean-Marie Massaud,<br />

più che un paravento, ama definire questo<br />

elemento «un quadro, un schermo, un rifugio<br />

eroticomistico-giovanile».

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