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OGGI<br />
24<br />
03<br />
ARCHITETTO<br />
MARCO<br />
CILLIS<br />
L’intervento riguarda il doppio volume posto al piano<br />
terreno di un edificio di inizio secolo che costituisce il<br />
perimetro di un isolato a C con una lunga corte interna,<br />
dalla quale avviene l’accesso diretto all’unità.<br />
L’idea progettuale che sta alla base della composizione<br />
è riconducibile ad una considerazione di Françoise<br />
Choay, laddove «il senso si costruisce nella contiguità,<br />
per differenza, ma a condizione che la giustapposizione<br />
dei segni divenga articolazione». Ecco che la nuova<br />
partizione degli interni, evitando la giustapposizione<br />
per dissonanza, nella continuità delle superfici murarie,<br />
delle ampie finestrature, e nell’articolazione dei<br />
dislivelli, consente una lettura distinta di contenuto<br />
(nuovo) e di involucro (storico).<br />
Il tema del progetto riguarda la realizzazione di una<br />
casa-studio che persegue l’obiettivo di una completa<br />
compenetrazione degli spazi.<br />
Lo studio, accessibile dall’ingresso, si organizza su<br />
due livelli con una parte più pubblica in basso, dove ha<br />
sede anche un piccolo archivio, ed una più privata al<br />
livello superiore.<br />
La zona abitativa si articola attorno ad un soggiorno<br />
su doppio volume che costituisce il perno della casa,<br />
sovrastato da un ballatoio in ferro e legno che connette<br />
la parte superiore dell’unità con una camera, una<br />
cabina armadio e il bagno principale.<br />
Tutti i vani che trovano spazio al livello superiore - inesistente<br />
in origine- beneficiano, per l’aeroilluminazione,<br />
della parte sommitale delle alte finestre esistenti.<br />
Si è scelto di mantenere le porte ad imbotte con le<br />
rispettive cornici originarie per tutti i varchi esistenti.<br />
Per quelli di nuova formazione, la scelta è ricaduta<br />
su pannelli scorrevoli esterni che lasciassero intuire<br />
l’operazione di foratura sul muro esistente.<br />
Per quanto riguarda i materiali, tutto rimanda toni<br />
caldi del grigio, con qualche misurata punta di colore,<br />
attraverso l’impiego di malta antica stesa a frattazzo<br />
per le pareti, l’impiego di pietra di Vicenza grigia per i<br />
pavimenti al piano inferiore e di assi in larice verniciato<br />
coprente al secondo livello.<br />
LA NUOVA PARTIZIONE DEGLI INTERNI CONSENTE<br />
UNA LETTURA DISTINTA DI CONTENUTO (NUOVO)<br />
E DI INVOLUCRO (STORICO)<br />
T U T TO R I M A N DA TO N I CALDI DEL GRIGIO,<br />
C O N Q U A LC H E M I S U R ATA P U N TA D I C O LO R E<br />
MARCO CILLIS<br />
DOTTORE DI RICERCA IN PROGETTAZIONE PAESISTICA ALL’UNIVERSITÀ DI FIRENZE, NELLA STES-<br />
SA SEDE HA FREQUENTATO LA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN PAESAGGISTICA (2000-2003) E<br />
CONSEGUITO LA LAUREA IN ARCHITETTURA NEL 1998. ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI<br />
DI BRESCIA, SI OCCUPA DI RECUPERO DEL PATRIMONIO STORICO E ARCHITETTONICO IN AMBITO<br />
RESIDENZIALE E PROGETTAZIONE DEGLI SPAZI APERTI. SVOLGE ATTIVITÀ DI RICERCA SUI TEMI<br />
DELLA VIABILITÀ STORICA, DEL VERDE PUBBLICO E DELL’ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO.