La scuola adotta un monumento - Città di Torino
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c i r c o s c r i z i o n e 1<br />
TORINO PORTE APERTE<br />
SCUOLA GIULIA FALLETTI<br />
DI BAROLO<br />
via Cassini 98<br />
ADOTTATO<br />
DALLA<br />
SCUOLA<br />
PRIMARIA<br />
FALLETTI DI<br />
BAROLO<br />
Recente <strong>scuola</strong> <strong>di</strong> zona Crocetta fu costruita nel<br />
1960 in breve tempo, per far fronte all’aumento<br />
<strong>di</strong> al<strong>un</strong>ni durante gli anni <strong>di</strong> piena espansione <strong>di</strong><br />
<strong>Torino</strong>. <strong>La</strong> struttura si compone <strong>di</strong> due <strong>un</strong>ità e<br />
le aule si affacciano su <strong>un</strong>o spazio centrale usato<br />
anche per attività collettive. Fu succursale della<br />
Pellico e nel 1963-64 contava 636 al<strong>un</strong>ni, poi<br />
della Rignon e della Coppino. Il numero degli<br />
al<strong>un</strong>ni <strong>di</strong>minuì sensibilmente alla fine degli anni<br />
Settanta quando gli iscritti superavano <strong>di</strong> poco i<br />
300. <strong>La</strong> <strong>scuola</strong> fu intitolata a Giulia Falletti <strong>di</strong><br />
Barolo, nata Juliette Colbert, <strong>di</strong> origine francese<br />
e poi moglie del marchese Carlo Tancre<strong>di</strong><br />
Falletti <strong>di</strong> Barolo. Donna <strong>di</strong> grande cultura,<br />
spese la vita a favore dei <strong>di</strong>sagiati aprendo<br />
orfanotrofi, ricoveri per ragazze abbandonate e<br />
scuole. Utilizzò le sue conoscenze nel mondo<br />
borghese per portare avanti la sua causa sociale.<br />
Alla sua morte destinò tutti i beni alla creazione<br />
<strong>di</strong> <strong>un</strong> ente morale, l’Opera Pia Barolo, con lo<br />
scopo <strong>di</strong> continuare a provvedere agli istituti <strong>di</strong><br />
beneficenza da lei avviati. Nel 1991 è stata<br />
avviata la causa <strong>di</strong> beatificazione ed oggi la<br />
<strong>scuola</strong>, sorta negli anni della prima<br />
immigrazione, ripropone le <strong>di</strong>fficoltà del<br />
contesto sociale <strong>di</strong> riferimento degli anni<br />
Sessanta, proprio come ai tempi della marchesa.<br />
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