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Lezione 5 La tutela del consumatore - Simone per la scuola

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<strong>Lezione</strong> 5 • <strong>La</strong> <strong>tute<strong>la</strong></strong> <strong>del</strong> <strong>consumatore</strong><br />

<strong>La</strong> <strong>tute<strong>la</strong></strong> inibitoria, a differenza di quel<strong>la</strong> ripristinatoria che tende ad eliminare, <strong>per</strong> quanto possibile, gli<br />

effetti <strong>del</strong>l’evento lesivo, si caratterizza <strong>per</strong> il prevalente carattere preventivo: l’azione inibitoria ha lo scopo<br />

di impedire il verificarsi di vio<strong>la</strong>zioni future.<br />

L’inibitoria, quindi, nel<strong>la</strong> maggior parte dei casi, ottiene un duplice risultato pratico:<br />

— <strong>la</strong> cessazione <strong>del</strong> comportamento illecito;<br />

— l’impedimento <strong>del</strong><strong>la</strong> reiterazione, <strong>per</strong> il futuro, dei comportamenti vietati.<br />

È proprio tra queste fattispecie che si inserisce lo strumento inibitorio disciplinato <strong>del</strong>l’art. 140 <strong>del</strong> Codice<br />

<strong>del</strong> consumo (rubricato procedura), il quale descrive gli strumenti che l’ordinamento mette a disposizione<br />

dei soggetti a cui il precedente art. 139 riconosce <strong>la</strong> legittimazione ad agire, <strong>per</strong> invocare <strong>la</strong> <strong>tute<strong>la</strong></strong> degli<br />

interessi collettivi dei consumatori e degli utenti.<br />

L’art. 140, in realtà, istituisce un doppio binario prevedendo, accanto agli strumenti di natura giurisdizionale,<br />

anche <strong>la</strong> possibilità di attivare, prima <strong>del</strong> ricorso al giudice, procedure di carattere conciliativo.<br />

<strong>La</strong> norma, infatti, recita espressamente che i legittimati ad invocare <strong>la</strong> <strong>tute<strong>la</strong></strong> dei consumatori ed utenti possono<br />

attivare le procedure di conciliazione. Emerge, quindi, il carattere alternativo e concorrente <strong>del</strong><strong>la</strong> conciliazione<br />

<strong>la</strong>ddove è espressamente affermato che il <strong>consumatore</strong> non può essere privato in nessun caso <strong>del</strong><br />

diritto di adire il giudice competente, qualunque sia l’esito <strong>del</strong><strong>la</strong> procedura di composizione extragiudiziale.<br />

Inoltre, l’avvio <strong>del</strong><strong>la</strong> procedura di conciliazione non sembra rappresentare un presupposto necessario <strong>per</strong><br />

il ricorso al<strong>la</strong> <strong>tute<strong>la</strong></strong> giurisdizionale, che potrà, quindi, anche essere invocata direttamente.<br />

<strong>La</strong> procedura di conciliazione ha luogo dinanzi al<strong>la</strong> Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura<br />

competente <strong>per</strong> territorio, o agli altri organismi di composizione extragiudiziale e deve essere<br />

definita entro sessanta giorni.<br />

Riguardo al fronte giurisdizionale, i soggetti individuati dal precedente art. 139 <strong>del</strong> Codice <strong>del</strong> consumo<br />

sono legittimati a richiedere al Tribunale competente:<br />

a) di inibire gli atti e i comportamenti lesivi degli interessi dei consumatori e degli utenti;<br />

b) di adottare le misure idonee a correggere o eliminare gli effetti dannosi <strong>del</strong>le vio<strong>la</strong>zioni accertate;<br />

c) di ordinare <strong>la</strong> pubblicazione <strong>del</strong> provvedimento su uno o più quotidiani a diffusione nazionale, oppure<br />

locale, nei casi in cui <strong>la</strong> pubblicità <strong>del</strong> provvedimento possa contribuire a correggere o eliminare gli<br />

effetti <strong>del</strong>le vio<strong>la</strong>zioni accertate.<br />

L’es<strong>per</strong>imento dei rimedi previsti in sede giurisdizionale è, in ogni caso, subordinato ad un partico<strong>la</strong>re<br />

adempimento. Il quinto comma <strong>del</strong>l’art. 140 <strong>del</strong> Codice, richiede, infatti, che le associazioni che vogliano<br />

proporre azione avverso comportamenti tenuti da un’impresa debbano chiedere, con raccomandata con<br />

ricevuta di ricevimento, <strong>la</strong> cessazione <strong>del</strong> comportamento lesivo degli interessi dei consumatori e degli<br />

utenti al soggetto da esse ritenuto responsabile.<br />

Solo quando sia decorso inutilmente il termine di quindici giorni dal<strong>la</strong> data di ricezione <strong>del</strong><strong>la</strong> raccomandata<br />

da parte <strong>del</strong> destinatario è possibile <strong>per</strong> le associazioni proporre <strong>la</strong> domanda in sede giudiziale.<br />

L’azione di c<strong>la</strong>sse<br />

L’art. 140bis <strong>del</strong> Codice <strong>del</strong> consumo riconosce <strong>la</strong> <strong>tute<strong>la</strong></strong>bilità, anche attraverso l’azione di c<strong>la</strong>sse, dei diritti<br />

individuali omogenei dei consumatori e degli utenti. A tal fine qualsiasi <strong>consumatore</strong> componente <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

c<strong>la</strong>sse di riferimento, autonomamente o mediante un’associazione dei consumatori, può chiedere l’accertamento<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> responsabilità <strong>del</strong>l’impresa e <strong>la</strong> condanna al risarcimento <strong>del</strong> danno.<br />

È sufficiente anche un solo <strong>consumatore</strong> <strong>per</strong> attivare il giudizio collettivo. In seguito, i consumatori e utenti<br />

che intendono avvalersi <strong>del</strong>l’azione di c<strong>la</strong>sse potranno poi aderire all’azione. Tale adesione comporta <strong>la</strong><br />

rinuncia ad ogni azione restitutoria o risarcitoria individuale proposta <strong>per</strong> lo stesso motivo.<br />

<strong>per</strong>corso A • L’imprenditore e l’azienda<br />

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